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COMMENTO ETTORE E ANDROMECA VV 390-394

Il personaggio di Andromaca appare per la prima volta nell’Iliade (libro n.6),mentre prega il marito Ettore di
non mettersi in viaggio verso il campo di battaglia per scontrarsi con Achille e di rintanarsi dietro le mura,
sentendo l’amore che nutre per la famiglia e non quello per il suo orgoglio, ma egli riesce a farla demordere
dai suoi scopi,rievocandole il suo ruolo di sposa e di madre, e di non darsi da fare in faccende che
riguardano la guerra, perché lui, Ettore, nelle vesti di discendente al trono, è obbligato a lottare.Dopo la
sconfitta di Ettore e di conseguenza la sua morte, per mano di Achille, gli Achei conquistarono la città e
l’amato figlio Astianatte le fu sottratto da Neottolemo, figlio di Achille,che secondo consiglio di Ulisse, lo
lanciò giù dalle mura della città, perché non voleva che la stirpe di Priamo avesse alcuna discendenza. Gli
Achei si divisero le donne della casa reale: Andromaca diventò così schiava del re dell’Epiro.Da
quest’unione vennero al mondo tre bambini. Andromaca non scordò mai l’amore che provava per Ettore, e
questo creò nei suoi mariti una gran gelosia. Dopo l’abbandono da parte di Neottolemo, la donna si sposò
con il troiano Eleno, figlio di Priamo e suo cognato, a cui diede un figlio, chiamato Cestrino. La figura
d’Andromaca, una delle più commoventi della mitologia greca, rappresenta la donna nei suoi aspetti più
tragici. Moglie ideale una vedova fedele, madre affranta contienel’impotenza e la sofferenza di qualsiasi
vedova, che deve fronteggiare,con forza, una vita senza il marito amato, freddato dall’insaziabile sete di
gloria, schiava degli Achei che gli avevano ucciso anche il figlio.

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