Sei sulla pagina 1di 10

Capitolo 7

Per comprendere le preferenze del consumatore si utilizza la funzione di domanda, che


indica l’ammontare di un bene che un individuo sceglie a un dato prezzo e dato un reddito.
La curva di domanda ci dice anche la valutazione marginale a dati livelli di consumo cioè
quanto siamo disposti a rinunciare di un bene se il prezzo aumenta (P e Q). Se il bene è
indispensabile e non ha sostituti la domanda è anelastica (la variazione del prezzo non
incide sulla quantità). Se il bene ha molti sostituti la domanda è elastica e quindi la
variazione di P incide sulla quantità. Possiamo usare le preferenze individuali per
riassumere le preferenze di mercato attraverso la curva di domanda aggregata, ottenuta
come somma delle domande individuali, si possono poi confrontare le curve di offerta per
quel bene per capire quanto di quel bene andrebbe offerto in un mercato competitivo e fare
analisi normative degli effetti del governo. Le curve di domanda sono utili per riassumere le
preferenze dei beni ambientali (i beni ambientali non hanno un mercato per cui non
sappiamo quanto dei beni ambientali sia consumato a livelli di prezzo differenti). I problemi
ambientali coinvolgono un trade off tra l’utilizzo di risorse per beni e servizi e l’utilizzo delle
stesse risorse per la protezione ambientale. Quanto si è disposti a pagare per un particolare
bene ambientale? Il problema con le curve di domanda per beni ambientali è che
tipicamente non ci sono mercati, quindi non abbiamo osservazioni su quanto un bene
ambientale sia consumato a prezzi differenti. Ora l'idea di una curva di domanda come una
rappresentazione delle preferenze sottostanti è tanto valida per i beni ambientali quanto per
pomodori pane o benzina. È solo più difficile da misurare. Una delle più chiare distinzioni tra
beni ambientali e non è l’esistenza di un mercato. Con un bene ordinario, come il latte, il
mercato ci permette di osservare una varietà di prezzi e differenti acquisti a diversi livelli di
prezzi. Quindi è "intuitivo" (non senza difficoltà) dedurre la relazione tra prezzo e quantità
domandata (una curva di domanda di mercato). Un approccio simile può essere utilizzato
per misurare una curva di domanda individuale. È molto più complicato generare una curva
di domanda per l’aria pulita in un quartiere di città. Tuttavia chiaramente, individui che
tengono all’aria pulita saranno disposti a pagare per ottenerla. A bassi livelli di qualità
dell’aria, gli individui saranno disposti a pagare di più per un'unità in più di aria pulita, mentre
ad alti livelli di qualità dell’aria saranno disposto a pagare di meno. Alternativamente, più è
costoso fornire aria pulita più persone saranno disposte a tollerare lo stesso inquinamento;
similmente, meno è costoso fornire aria pulita, più persone la vorranno. L’assenza di un
mercato è il maggior fatto che complica trovare una domanda per beni ambientali. La
protezione dell’ambiente richiede denaro, tuttavia l’assenza di un mercato è un problema
per quasi tutti i beni pubblici (che sono non escludibili e non rivali) includendo e non
limitandosi ai beni ambientali. La differenza tra un bene pubblico e un bene ambientale è dal
lato dell’offerta, in quanto i primi sono prodotti a un determinato costo mentre i secondi sono
disconnessi dal lato dell’offerta. Scoprire quanto vale un’area selvaggia è difficile in quanto è
non prodotto e ciò implica un lavoro difficile nel determinare la curva di domanda.

Il surplus del consumatore (prezzo che un individuo è disposto a pagare per un bene
meno quanto effettivamente paga—prezzo di riserva) è associato alla disponibilità totale
a pagare (la disponibilità marginale a pagare è uguale al prezzo). Nella figura viene mostrata
la domanda a livello domestico di ossido di azoto per diversi livelli di reddito. Per un’unità in
più di Nox i consumatori sono disposti a pagare un importo negativo perché devono essere
compensati per accettare più inquinamento. Essendo Nox un male, si trova nel quarto
quadrante con valori negativi (la disponibilità marginale è negativa e Nox positiva). L’asse
verticale mostra la disponibilità a pagare mentre quella orizzontale la quantità di nox.

il grafico mostra la disponibilità negativa a pagare per accettare l’aumento dell’inquinamento


oppure la disponibilità marginale positiva a pagare per la riduzione dell’inquinamento. Le
famiglie con un reddito minore sono disposte a pagare 1000 dollari per la riduzione
dell’inquinamento mentre quelle con un reddito più alto sono disposte a pagare di più. Se il
consumatore rinuncia ad abbattere un’unità in più, il termine appropriato è disponibilità
marginale ad accettare un risarcimento (WMTA). Il beneficio marginale di un’unità di
inquinamento in meno è uguale al danno marginale di avere un’unità di inquinamento in più.
La MWTP per un’unità di inquinamento in più è negativa e uguale al negativo del beneficio
marginale di un’unità di inquinamento in meno oppure al danno marginale di un’unità in più
di inquinamento.

DISPONIBILITA’ A PAGARE RISPETTO DISPONIBILITA’ MARGINALE A PAGARE


Viene mostrata in tabella i benefici del clean air act dove i benefici totali mostrati sono
equivalenti alla disponibilità totale da pagare per livelli di qualità dell’aria raggiunti. Questo
illustra la connessione tra danni, disponibilità a pagare e benefici. Il danno da inquinamento
è uguale al negativo dei benefici dell’eliminazione dell’inquinamento che è uguale alla
disponibilità a pagare per eliminare l’inquinamento.
la figura mostra le curve di domanda di benzina e inquinamento atmosferico. La figura 7.2a
mostra la quantità richiesta come funzione del prezzo della benzina. Ricordiamo che il
"prezzo" può essere usato in modo intercambiabile con la "disponibilità marginale a pagare".
Nella figura 7.2b è mostrata la disponibilità marginale del consumatore a pagare per
l'inquinamento (MWTP) in funzione della quantità di inquinamento. La parte superiore della
Figura 7.2b mostra il danno marginale da inquinamento, che è precisamente il negativo della
MWTP totale del consumatore.
La disponibilità totale a pagare per eliminare l'inquinamento consiste nel sommare tutte le
disponibilità marginali a pagare man mano che i livelli di inquinamento si espandono da zero
al livello attuale. Questa è l'area tra la curva di domanda di inquinamento e l'asse orizzontale
ed è mostrata come la parte ombreggiata più chiara della Figura 7.2b.
Allo stesso modo, nella Figura 7.2a, l'area ombreggiata mostra la disponibilità totale a
pagare per la benzina q*. Quest'area ombreggiata consiste nei pagamenti effettuati (il
rettangolo) e nel surplus del consumatore (il triangolo) La parte superiore mostra il danno
marginale da inquinamento che è uguale al negativo della disponibilità marginale totale del
consumatore a pagare per eliminare l’inquinamento. La WTP totale è uguale alla somma di
tutte le disponibilità marginali a pagare per livelli di inquinamento che vanno dallo zero al
livello attuale (parte più chiara della figura).
La figura 7.2A mostra la disponibilità totale a pagare per benzina: abbiamo il surplus del
consumatore e i pagamenti effettuati; per un bene ambientale l’area sotto la curva di
domanda rappresenta la volontà a pagare per quel bene. L'area ombreggiata più chiara
della Figura 7.2b è il WTP del consumatore per l'inquinamento. È negativa perché
l'inquinamento è cattivo e la gente deve ricevere denaro per essere disposta ad accettare
l'inquinamento. L'area ombreggiata più scura della Figura 7.2b è il danno totale da
inquinamento. Il WTP per l'inquinamento è il negativo del danno totale. LA DISPONIBILITA’
MARGINALE A PAGARE COINCIDE CON IL CONCETTO DI PREZZO, INVECE LA
DISPONIBILITA’ TOTALE E’ LA SOMMA DELLE DISPONIBILITA’ MARGIALI

I TIPI DI BENE AMBIENTALE


Il valore d’uso è il valore associato al consumo di un bene. Nel caso di un bene ambientale
potrebbe includere l’uso corrente (visito regolarmente il parco), l’uso previsto (visiterò il
parco quest’anno) e l’uso possibile (potrei visitare il parco nei prossimi anni). il valore
possibile può essere usato per generare un valore positivo nel lungo termine. Ci sono
diverse vie primarie attraverso le quali i beni ambientali hanno un impatto sugli esseri umani.
Una è attraverso l'impatto diretto. Questo include gli effetti diretti sulla salute del respirare
aria inquinata (sia mortalità-morte che morbilità-malattia) così come gli effetti non sanitari
come odori fastidiosi, rumore o impatti visivi. Per esempio, il fumo di una centrale elettrica
può risultare in un pennacchio marrone che intercetta una vista di cui si è venuti a godere.
Anche se non c'è un impatto fisico misurabile su di voi da questo fumo, trovi la vista
fastidiosa e saresti disposto a pagare una certa somma di denaro per liberartene, se
dovesse presentarsi l'occasione. Questo è un valore economico altrettanto valido degli effetti
sulla salute. Anche il valore dei servizi ecosistemici è importante ai fini della valutazione,
perché è difficile determinare tangibili conseguenze sulla distruzione degli ecosistemi (da cui
gli umani traggono beneficio economico attraverso l’uso di materiale genetico per uso
farmaceutico per esempio).
IL VALORE DI NON USO
Il valore di non uso è il guadagno nell'utilità della persona senza che questa usi
effettivamente il bene. Ci sono tre tipi di valore di non uso:
1. valore di esistenza: il valore che un consumatore attribuisce sapendo che qualcosa
esiste.
2. il valore altruistico: non deriva dal mio consumo personale ma dal fatto che traggo
beneficio quando un altro guadagna utilità
3. valore di lascito: benessere associato ai discendenti, è simile al valore altruistico.
viene classificato il valore per lo scopo di capirlo e valutare come i consumatori diano valore
ai beni ambientali. I beni ambientali infatti hanno poco valore d’uso ma un valore di non uso
molto significativo.

APPUNTO: OLTRE AI VALORI DI USO E VALORI DI NON USO ESISTONO ANCHE


VALORI DI OPZIONE E QUASI OPZIONE (CHE SONO A LORO VOLTA DI USO E NON
USO). CIOE’ I VALORI DI OPZIONE SONO DEFINITI IN RELAZIONE AL RISCHIO E I
VALORI DI QUASI OPZIONE SONO DEFINITI IN RELAZIONE ALL’ INCERTEZZA E
IRRIVERSIBILITA’ DELLE DECISIONI.

MISURAZIONE DELLA DOMANDA


Esistono due approcci per misurare la domanda dei beni ambientali.
1) La preferenza rivelata (METODI INDIRETTI)
2) la preferenza dichiarata (o affermata) (METODI DIRETTI)

1) Nella preferenza rivelata viene compiuta una scelta reale, le informazioni vengono
dedotte sul trade off tra denaro e bene ambientale. (es: due comunità identiche ma che
differiscono per il fatto che la prima ha prezzi delle case più alti e aria più pulita, la
seconda presenta prezzi più bassi e aria sporca; la differenza di prezzi delle case, rivela
il valore che le persone attribuiscono all’aria pulita). Nella categoria della preferenza
rivelata ci sono tre approcci per misurare la domanda:

(i) L’edonica consiste nell’osservare come varia il prezzo di un bene convenzionale


(es: casa) al variare della quantità di un bene ambientale (es: qualità dell’aria), per dedurne il
valore. È un metodo appunto utilizzato per arrivare a ricavare una funzione di domanda
partendo dal prezzo del bene e la sua quantità, e attraverso la variazione di alcune
caratteristiche ambientali a verificare il variare del prezzo sul bene stesso e da li è possibile
ricavare anche una disponibilità marginale a pagare. Il PREZZO EDONICO si ricava dalla
tangenza tra curve di offerta del produttore e curve di domanda del consumatore e si
formano degli equilibri secondo cui ogni produttore offrirà il MAX di quello che è possibile per
arrivare a un determinato livello di qualità per MAX i propri profitti. Fa riferimento al valore di
mercato di particolari beni succedanei complementari ai beni ambientali. Si ricorre a questi
metodi quando i beni ambientali da valutare sono intangibili (es aria pulita). Un esempio di
bene di mercato succedaneo dei beni e dei servizi ambientali è costituito dalle abitazioni, il
cui prezzo generalmente sale al crescere di particolari caratteristiche o attributi ambientali.
La disponibilità di un individuo a pagare per garantirsi alcune qualità ambientali, stimata sulla
base dei prezzi delle abitazioni, fornisce INDIRETTAMENTE loro un valore.
(ii) La produzione domestica (o familiare), tale approccio parte dal presupposto che i
consumatori uniranno i beni privati al bene ambientale per produrre un altro bene, che è la
vera fonte di utilità.

2) Nella preferenza dichiarata (o affermata) vi è assenza di scelte reali, le informazioni


vengono ottenute chiedendo alle persone, attraverso strumenti come sondaggi di
opinione, come scambierebbero il loro denaro per un determinato bene ambientale se ne
avessero l’opportunità.

Nella categoria della preferenza dichiarata l’approccio rilevante è:

(i) La valutazione contingente consiste nella rivelazione diretta della domanda


da parte dei consumatori, interrogando direttamente un campione di
potenziali consumatori del bene ambientale; essa è un tipo di mercato
costruito. Il valore del bene ambientale si determina attraverso la
disponibilità a pagare degli individui per un beneficio ambientale o la
disponibilità ad accettare compensi per un costo ambientale. Questa
disponibilità viene stimata attraverso domande dirette su preferenze
personali riguardo l’ambiente, o dedotta analizzando l scelte da essi
effettuate in simulazioni in cui vengono proposti beni o servizi ambientali
alternativi. Uno dei limiti però di questo approccio è che è soggetto a
distorsioni legate a comportamenti strategici degli intervistati e ad altri
errori connessi all’ipoteticità della valutazione. La strutturazione del
mercato, informazione fornita, il modo in cui la misura di valore viene
esplicitata, la tecnica adottata per arrivare al valore finale, sono tra i
principali elementi che possono influenzare i risultati.

Oltre le preferenze rivelate e le preferenze affermate c’è una materia grigia


rappresentata dai mercati sperimentali dove ai soggetti vengono dati dei soldi e
viene chiesti loro di operare delle scelte, in questo caso le scelte sono reali ma il
contesto è costruito ad hoc ed è quindi artificio
(PARENTESI COMMENTO PROFESSORE)
SIAMO IN UN MONDO DI CURVE DI DOMANDA COMPENSATA
QUESTA E’ UNA SOLUZIONE FONDAMENTALE, PERCHE’ LA CLASSICA CURVA DI
DOMANDA MARSHALLIANA CHE DEFINISCE LE QUANTITA’ IN FUNZIONE DEL PREZZO E
DEL REDDITO ED E’ INCLINATA NEGATIVAMENTE, PERCHE’ LA QUANTITA’ RICHIESTA
AUMENTA AL DIMINUIRE DEL PREZZO ED AUMENTARE DEL REDDITO E QUINDI LA CURVA
DI DOMANDA E’ LA QUANTITA’ IN FUNZIONE DEI PREZZI E DEL REDDITO CHE SONO I
VINCOLI CHE NOI INCONTRIAMO. SAPPIAMO ANCHE CHE OGNI PUNTO SULLA CURVA DI
DOMANDA E’ UN PUNTO DI EQUILIBRIO, CIOE’ UN PUNTO IN CUI IL SMS DI UN INDIVIDUO
E’ PARI AL RAPPORTO DEI PREZZI E SICCOME IL SMS E’ VIA VIA DECRESCENTE, ANCHE
LA QUANITA’ SARA’ DECRESCENTE IN FUNZIONE DEL PREZZO. NEL CASO DI BENI
AMBIENTALI, NOI COSTRUIAMO UNA CURVA DI DOMANDA, DOVE NON ABBIAMO DEI
PREZZI E CONOSCIAMO LE QUANTITA’. COME MISUREREMO QUESTO PREZZO? NOI
SAPPIAMO CHE LA VARIABILE INDIPENDENTE NON E’ LA VARIAZIONE DI PREZZO CHE
NON CONOSCIAMO MA E’ LA VARIAZIONE DI QUANTITA’ AD ESSERE LA VARABILE
INDIPENDENTE, IL PREZZO SARA’ LA VARIABILE DIPENDENTE, COME LO DETERMINO?
SULLA BASE DEL BENESSERE, CHE LO MISURIAMO SOTTO LA CURVA DI DOMANDA,
QUINDI AL VARIARE DELLA QUANTITA’ VARIA IL SURPLUS DEL CONSUMATORE (CHE E’
UNA SUPERFICIE CHE E’ DATA DAL PREZZO PER LA QUANTITA’, SE IO CONOSCO LA
VARIAZIONE DELLA QUANTITA’ E LA VARIAZIONE DELLA QUANTITA’ DETERMINA UNA
VARIAZIONE DEL BENESSERE, FACENDO UNA SEMPLICE OPERAZIONE RIESCO AD
OTTENERE IL PREZZO IMPLICITO DELLA VARIAZIONE DEL BENESSERE)
QUINDI IN REALTA’ FACCIAMO QUESTA SEMPLICE OPERAZIONE. IN GENERE LA CURVA
MARSHALLIANA DIPENDE DAL PREZZO E DAL REDDITO, NOI NON CONOSCIAMO IL
PREZZO E QUINDI INVERTIAMO LA RELAZIONE, FACCIAMO DIPENDERE IL PREZZO DALLA
VARIAZIONE DELLA QUANTITA’ DATO UN LIVELLO DI UTILITA’ MEDIO DATO UN REDDITO E
ASSOCIATA UNA VARIAZIONE DI UTILITA’, LA VARIAZIONE DI UTILITA’ MISURA LA
VARIAZIONE DEL BENESSERE E LA VARIAZIONE DEL BENESSERE E’ INDOTTA DAL
PRODOTTO DELLA QUANTITA’ CHE E’ VARIATA PER LA VARIAZIONE DEL PREZZO.
Il PROBLEMA E’ SEMPRE QUELLO, COME DETERMINARE IL PREZZO? SUPPONIAMO CHE
CI SIA UN AUMENTO DELL’INQUINAMENTO. ALLORA IO HO DUE POSSIBILITA’ PER
CALCOLARE IL PREZZO DI INQUINAMNETO ADDIZIONALE. O CHIEDO AD UN INDIVIDUO
QUANTO E’ DISPOSTO A PAGARE PER EVITARE CHE L’INQUINAMENTO SI VERIFICHI MA
LO COLLOCHI SU UN LIVELLO DI UTILITA’ CHE AVRESTI QUANDO L’INQUINAMENTO SI
FOSSE VERIFICATO,
IN QUESTO CASO LA COSTANTE NON E’ PIU’ IL REDDITO MA IL LIVELLO DI UTILITA’;
PERCHE’ MENTRE QUELLO CHE NON VARIA NELLA DOMANDA MARSHELLIANA ERA IL
REDDITO MONETARIO DELL’INDIVIDUO, NEL CASO DI DOMANDA COMPENSATA E’
L’UTILITA’ CHE E’ FISSA; QUINDI HO DUE POSSIBILITA’: O CONSIDERO L’UTILITA’ EX ANTE,
CIOE’ PRIMA DEL CAMBIAMENTO CIOE DELL’AUMENTO DELL’INQUINAMENTO, O
CONSIDERO L’UTILITA’ EX POST, CIOE’ DOPO L’INQUINAMNETO E LI PER MISURARE LA
VARIAZIONE DEL BENESSERE E QUINDI DEL PREZZO CHE L’INDIVIDUO HA. NEL CAZO IN
CUI CONSIDERO L’EX ANTE DICO : QUANTO SEI DISPOSTO AD ACCETTARE PER AVERE IL
LIVELLO DI INQUINAMENTO ADDIZIONALE MA RIMANERE SULL’UTILITA’ CHE AVEVI PRIMA
(VARIAZIONE COMPENSATIVA). IN UN’ANALISI EX POST INVECE CHIEDO QUANTO SEI
DISPOSTO A PAGARE ( E’ IL SUO PREZZO DI RISERVA, CIOE’ E’ IL PREZZO CHE LUI DA AL
MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELL’AMBIENTE) PER EVITARE CHE SI VERIFICHI
QUELL’INQUINAMENTO CHE RIDURRA’ LA TUA UTILITA’ COLLOCANDOTI PERO’ SEMPRE
SULLA STESSA CURVA DI INDIFFERENZA.
PREFERENZE RIVELATE E DOMANDA RISTRETTA

L’approccio delle preferenze rivelate consente di ottenere stime economiche della domanda
di beni ambientali. Sulla base delle scelte effettive riusciamo infatti ad ottenere una grande
quantità di dati che ci permettono di estrarre una relazione tra prezzo e quantità domandata.
Un problema con questo approccio, però, è dato dall’assenza di prezzi per i beni ambientali
che può essere aggirato usando il concetto di domanda ristretta, ossia andando a misurare il
MWTP per il bene ambientale in funzione della quantità di bene ambientale e del prezzo dei
beni di mercato. (es: case e qualità dell’aria); indichiamo con p il prezzo della casa, con q un
bene ambientale (la qualità dell’aria) e con x un bene di mercato (case). Per ottenere la
domanda del bene ambientale quindi è necessario calcolare il MWTP per q, (dato dal
rapporto tra la variazione di WTP e la variazione di q) vediamo come: Nella figura 7.3 è
mostrata la domanda ristretta per il bene di mercato (alloggi). Vengono mostrare due curve
di domanda una per q e una per q+Δq, quando la qualità dell’aria aumenta, aumenta di
conseguenza anche la domanda di abitazioni, la variazione della disponibilità a pagare è il
surplus del consumatore (area ombreggiata). Se conosciamo Δq e siamo in grado di
calcolare ΔWTP, possiamo ricavare MWTP

ΔWTP/ Δq= MWTP= f(p,q)


Sebbene questo sembri rispondere alla domanda su come ottenere la domanda di un bene
ambientale dalla domanda di beni di mercato, si scopre che questo è davvero un limite
inferiore. Tutto il valore del bene ambientale è stato espresso attraverso la domanda per il
mercato bene. Se infatti l'unico scopo del bene ambientale è quello di valorizzare
l'esperienza di consumo del bene di mercato, allora la questione è risolta. Tuttavia, questo è
raramente il caso. L'inquinamento dell'aria, ad esempio, incide sicuramente sul godimento
della propria abitazione. Ma influenza anche l'utilità in modi non correlati all'alloggio

SCELTA DISCRETA

Molti approcci empirici alla stima della domanda implicano una scelta discreta.
Consideriamo Jose che vuole acquistare casa e indichiamo con: z le caratteristiche della
casa (variabili indipendenti) p:(z,p)= prezzo della casa, N il numero complessivo delle case e
indicizziamo per “i” tutte le case. Josè sceglie la casa K spendendo i soldi per un bene di
consumo composito x e per la sia casa, il reddito di Jose è y. Assumiamo ora che Josè
abbia una funzione di utilità indiretta V(z,p,y,α) dove α è un vettore di parametri che si spera
di stimare econometricamente (SAPENDO CHE UNA REGRESSIONE SPIEGA
L’ANDAMENTO DI UNA VARIABILE DIPENDENTE SULLA BASE DI UN CERTO NUMERO
DI VARIABILI INDIPENDENTI. COME CONTANO QUESTE VARIABILI INDIPENDNETI
NELLO SPIEGARE IL COMPORTAMENTO DI UNA VARIABILE DIPENDENTE? NON
TUTTE NELLO STESSO MODO, IL LORO PESO E’ CARATTERIZZATO DA UN
PARAMENTRO (ALFA), CIOE’ NON E’ ALTRO CHE IL PESO DELLE CARATTERISTICHE
DELLA CASA CHE STO CONSIDERANDO NELLA REGRESSIONE). Questo parametro
alfa altro non è che il peso delle caratteristiche della casa (z) che sto considerando nella
regressione. “O meglio i parametri di una regressione sono la parte della variazione della
domanda spiegata dalla variabile indipendente.” Quando si fa una regressione si cerca di
spiegare il comportamento di una variabile dipendente con alcune variabili indipendenti.
Quindi si ha una serie di valori che cerca di predire di spiegare come si comporta una
variabile sulla base del comportamento di altre variabili che si muovono per conto loro e a
cui questa variabile che stiamo cercando di stimare è legata.” V dice quanta utilità ottiene
Jose quando sceglie una casa con caratteristiche z, spendendo p per la casa e il resto del
suo reddito, y, in beni di consumo. Ma come molte cose in economia, V è
un'approssimazione dell'utilità di Jose: la vera utilità di Jose è V più un termine di errore, e.
Ciò significa che l'utilità effettiva che Jose ottiene dalla scelta della casa “i” è V(zi,Pi,y,α) +e.
Consideriamo ora la scelta di Jose tra la casa k (che sceglie) e la casa m (che rifiuta).
Questo deve significare che la casa k dà maggiore utilità della casa m, quindi:

Ma poiché ε è un termine di errore, con rumore e casualità in esso, è davvero più


appropriato visualizzare la scelta in modo probabilistico; cioè, l’eq. (7.3, questa sopra)
equivale a dire:

Poiché Jose ha infatti scelto la casa k su m, possiamo trovare il valore del vettore dei
parametri a che massimizza questa probabilità. Nel caso analizzato piuttosto che osservare
direttamente l'utilità osserviamo solo le scelte, andando a ricavare il vettore dei parametri
che rende le scelte calcolate più coerenti con le scelte che osserviamo. Il prodotto finale è
una funzione di utilità indiretta stimata.

WTP VS WTA (PERCHE’ LA DISPONIBILITA’ A PAGARE E’ DIVERSA DALLA


DISPONIBILITA’ AD ACCETTARE?)
Un problema che è sorto per i beni e i servizi ambientali è la distinzione tra ciò che
una persona pagherebbe per avere più di un particolare bene ambientale rispetto a
ciò che una persona accetterebbe come compensazione per un po' meno di un bene
ambientale
La propensione a pagare per acquistare un bene ambientale può differire dalla propensione
a ricevere compensazione per rinunciare a quel bene. Nonostante il fatto che ci si potrebbe
aspettare che queste siano simili per beni di basso valore rispetto al reddito del
consumatore, il divario sembra essere reale. Per comprendere meglio il problema
indichiamo con q un bene ambientale e un bene numerario x (rappresentate dei consumi di
tutti gli altri beni di mercato). Regoliamo le unità del bene numerario in modo che il suo
prezzo sia 1. Il nostro punto di partenza implica il consumo di (x0, q0), ottenendo utilità U0.
Consideriamo un'alternativa con un aumento del consumo del bene ambientale: consumo di
(x0, q1), producendo utilità U1 (>U0). Ci interessano due numeri:

(1) a partire da q0, il WTP per passare a q1;

(2) a partire da q1, la WTA per passare a q0.

In fig. le curve di indifferenza tra bene ambientale e bene numerario. WTP e WTA possono
essere misurati in unità di x, fino al prezzo di x uguale a 1. WTP è la distanza tra BCWTP è
la distanza BC, poiché passando da q0 a q1, aumenta l'utilità a U1, il nostro individuo
sarebbe disposto a rinunciare a tanto di x quanto lo manterrà al livello originale di utilità, U0.
WTA è l’ammontare che il ns individuo sarebbe disposto a prendere al posto di spostarsi da
q0 a q1. Dal momento che q1 rende l'utilità a U1, il nostro individuo avrebbe bisogno di
abbastanza x per mantenere l'utilità a U1, che è la distanza AD.
Inoltre in fig 7.4 WTA > WTP( CIOE’ LA DISPONIBILITA’ AD ACCETTARE E’ MAGGIORE
ALLA DISPONIBILITA’ A PAGARE) Supponiamo per un momento che le curve di indiff.
siano vicine all’essere lineari (rette strettamente parallele) → WTA=WTP; due situazioni:
1. se q e x sono perfettamente sostituti: se un’unità in più di q: se una unità in più di q
potesse essere compensata (mantenendo costante l'utilità) da una quantità fissa di x, allora
avremmo dei sostituti perfetti; in termini della curva di domanda per q, , se essa è
perfettamente elastica (e il prezzo di x è fissato), allora questa condizione può essere
mantenuta;
2. se il cambiamento in q da q0 a q1 è “molto piccolo”: e piccolo cambiamento in U,
stiamo trattando una zona molto più piccola del grafico, dove le curve di idiff. sono
localmente quasi lineari. Spostare q1 verso q0, in fig., simultaneamente spostando U1 verso
U0 → la differenza tra WTA e WTP si riduce a zero.
Quali condizioni per una divergenza tra WTA e WTP? Una condizione è se il cambiamento
nel bene ambientale è ampio mentre x è un non perfetto sostituto di q. Una condizione
necessaria di tale risultato è che le curve di indifferenza siano curvilinee (non lineari) - con
curva di domanda inclinata verso il basso per q. Ma è anche necessario che il cambiamento
in q sia sostanziale (non marginale). Ciò accade se il cambiamento in q è veramente grande,
o se il bene ambientale è unico e una perdita in questo non è facilmente compensabile con
un consumo extra di beni di mkt.
DISPONIBILITA’ A PAGARE E AD ACCETTARE DOVREBBERO ESSERE UGUALI MA
UGUALI NON SONO, PERCHE’ L’ATTITUDINE A VINCERE QUALCOSA E’ DIVERSA
DALL’ATTITUTIDNE A PERDERE QUALCOSA. PROPENSIONE AL RISCHIO IN CASO DI
UNA PERDITA (USCITA) E AVVERSIONE AL RISCHIO NEL CASO DI UNA VINCITA.
QUESTA DIFFERENZA WTA WTP E’ TANTO PiU’ BASSA QUANDO LE FORME DI
UTILITA’ SONO QUASI LINEARI ED E’ ANCHE TANTO PIU’ BASSA QUANDO ESISTONO
PIU’ SOSTITUTI PER IL BENE CHE STIAMO CONSIDERANDO (PIU’ IL BENE NON HA
SOSTITTUI SUL MERCATO PIU’ E’ ALTA LA DIFFERENZA TRA QUESTE DUE
GRANDEZZE

Potrebbero piacerti anche