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Con il forte e continuo sviluppo industriale e commerciale iniziato alla fine del secolo XIX e con la

creazione della Grande Genova, che perseguiva la creazione di una metropoli, il comune di Genova
bandisce nel febbraio del 1930 un concorso per ride finire il “mosaico urbanistico” del cuore della
citta, risolvendo il problema della viabilità, permettendo l'espandersi dei servizi pubblici, la
creazione di giardini pubblici e di spazi verdi urbani, pur conservando le caratteristiche storiche ed
artistiche della città. Le proposte ottenute dai partecipanti al bando, diventano la base del “Piano
Regolatore di massima di alcune zone del centro citta”, approvato con regio Decreto, nel
settembre 1932, volto a creare un nuovo centro direzionale e grazie all'apertura della galleria
Colombo in collegamento con la appena realizzata piazza della Vittoria.
Il piano iniziò da subito ad essere attuato, attraverso i piani particolareggiati per Piazza Dante,
piazza della Vittoria, corso Aurelio Saf fi e della zona orientale del Bisagno.
Per la viabilità del centro verranno impostate tre direttrici: la prima da Piazza Corvetto raggiunge
Piccapietra e, tramite una breve galleria sotto l’Acquasola, via San Vincenzo e la zona di Brignole;
la seconda da Piazza Cavour raggiunge, attraverso la zona sud di San Lorenzo, la Piazza Dante e
con una galleria, la via Maragliano; la terza, completa la nuova circonvallazione a mare, con inizio
in Piazza Cavour fino a raggiungere la foce del Bisagno. La viabilita trasversale fu risolta con il
prolungamento di via Piccapietra fino alla circonvallazione a mare, con una strada che corre lungo
via Madre di Dio. Si ebbe cura di evitare Piazza De Ferrari per diminuirne la congestione. Questo
sviluppo policentrico fu focalizzato su le nuove piazza di Piccapietra e Dante, sulla quale
con fluirono cinque arterie.
La scenogra fia dei volumi di Piazza Dante fu oggetto di studio speci fico dell’Architetto Morozzo
della Rocca, che prevedeva di innalzare quattro grattacieli di 78m di altezza. Un successivo
progetto di G.Rosso li riduceva a due, ma ne fu realizzato uno solo sul lato nord con 24 piani, alto
83m. Successivamente nel 1940 sul lato sud fu inaugurato un grattacielo in cemento armato di 31
piani, alto 108m su progetto di M.Piacentini e A.Invernizzi. Dell'intervento fece parte pure il
restauro di porta Soprana, messa in evidenza dopo la demolizione degli edi fici circostanti formanti
il popoloso quartiere di Ponticello.
Per la continuazione delle trasformazioni con Piccapietra si dovette aspettare il nuovo piano
particolareggiato del 1953 basato su di un nuovo concorso bandito dal comune di Genova nel
1949. Originariamente era luogo di residenza operaia e dei laboratori artigiani di scalpellini e
fabbri, da cui origina il nome di borgo Piccapietra. Questo centro direzionale creato negli anni
sessanta ha al centro un ampio parcheggio coperto, sovrastato da un'area pedonale priva di
sbocchi veicolari ed è circondato da edi fici in vetro e cemento con portici, ma non è mai divenuto
un centro di ritrovo ed è usato solo come via di transito. Accosto ad esso il teatro Carlo Felice di
stile neoclassico, distrutto durante l'ultima guerra, ricostruito su progetto di A.Rossi e I.Gardella fu
inaugurato nel 1991.
Realizzato solo nel 1966 il Piano Particolareggiato di via Madre di Dio completo la distruzione di
Borgo Lanaioli e di Borgo della Marina. Il modello urbanistico fu quello di un centro direzionale
monofunzionale ad alta densita con uno spazio verde centrale di aggregazione. La realizzazione
del piano di G.Astengo dimostra grosse carenze dal punto di vista della integrazione con i flussi
pedonali e delle connessioni con il contesto urbano circostante, determinando un luogo marginale,
poco fruibile e fruito.

Bando di concorso per un Progetto di Piano Regolatore di Genova nelle zone di Piccapietra, San Vincenzo e in
quella a sud di via XX Settembre, IN GENOVA – RIVISTA MUNICIPALE, MAGGIO 1930
E.FUSELLI, Concorso per il Piano Regolatore della citta di Genova, IN Architettura, GENNAIO 1932

E. BROCCARDI. L’UNIFICAZIONE DEL COMUNE DI GENOVA. RELAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO,


GENOVA,1926, P.165 IN F.BALLETTI, B. GIONTONI, Una citta tra due guerre, DE FERRARI EDITORE S.R.L., GENOVA,
1990, P.53
F.BALLETTI, B. GIONTONI, Una citta tra due guerre, DE FERRARI EDITORE S.R.L., GENOVA, 1990

Concorso e relazione per il Piano regolatore delle arterie stradali convergenti a Piazza De Ferrari, A CURA
DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE INGEGNERI ITALIANI, GENOVA, 1924

F.ALCOZER, La citta progettata, IN Genova, architettura e paesaggio, A CURA DI S. GABRIELLI, MANCOSU EDITORE,
ROMA, 2005
Voce “Portoria” , “genova piazza Dante” , su Wikipedia

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