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Il filtro di ingresso EMI/EMC adempie a due funzioni: proteggere l'apparato da disturbi condotti

dall'esterno ed attenuare i disturbi prodotti dalla circuiteria interna.


Questi sono prodotti nel nostro caso da convertitori DC/DC con frequenza di commutazione a
360kHz. Per evitare che i battimenti tra diverse frequenze provochino componenti sub-armonici
tutti i diversi convertitori sono sincronizzati e per ridurre le correnti pulsanti riflesse in ingresso con
fasatura scalare.
Apparati che sottostanno alle specifiche militari, tipicamente richiedono un filtro passa-basso ad
elevata attenuazione che deve essere almeno una rete LC del 4°ordine o più. Accanto ad una elevata
attenuazione, una rete di ordine elevato presenta anche una impedenza di uscita elevata, che se
risulta maggiore dell'impedenza in ingresso del convertitore porta all'instabilità di tutto il blocco
dell'alimentatore. Questo problema è stato evidenziato e analizzato teoricamente negli anni '60 da
R.David Middlebrook e H.Dean Venable.
In continua il convertitore presenta una resistenza pari a Vcc/Iin, ma il filtro di uscita L-C introduce
una risonanza serie a Fs=1/(2-π-sq(L-C)) (nel nostro caso circa a 5kHz), tanto più profonda quanto
più è ridotto il carico, la cui Requivalente diminuisce il Q del circuito risonante. In corrispondenza
di questa frequenza Fs il filtro di ingresso deve presentare una impedenza di uscita minima, ossia la
frequenza di taglio del passa-basso deve essere maggiore di Fs, da qui l'elevato ordine della rete
reattiva per avere elevata attenuazione alle frequenze di commutazione interne.
Altro problema generato dal filtro di ingresso è che ogni maglia (1..n) di questo presenta una
risonanza parallelo Fp1...n che porta ad una impedenza in uscita maggiore all'impedenza di
ingresso del convertitore in corrispondenza a quella frequenza Fp, nuovamente si instaura
un'instabilità. Per ovviare a ciò tutte le maglie LC devono essere smorzate in modo ottimo, per
massimizzare l'attenuazione senza evidenziare aumenti di impedenza alla frequenza di risonanza
parallela Fp.
Per fare questo di deve porre in parallelo una resistenza Rp=sq(L/C), che generalmente risulta
essere di alcuni ohm. Per evitare una dissipazione enorme si pone in serie un condensatore che deve
avere una reattanza minore della resistenza introdotta. Questo metodo è il più utilizzato, dato che un
condensatore elettrolitico presenta già una resistenza interna di quell'ordine e viene quindi proposta
anche nella nota applicativa per il filtraggio dei loro moduli dalla Gaia-converter. Dovendo però
utilizzare per i condensatori di valore elevato solo Tantalio liquido, significa introdurre un numero
rilevante di componenti (150uF,100Vdc) delle dimensioni (D=10mm,L=27mm), peso (18g) e costo
(circa 100€) rilevanti.
Alternativa scelta è, di utilizzare per i condensatori solo MLCC con ceramica X7R
complessivamente di circa 10uF, e di ridurre il Q della maglia LC agendo sull'induttore. Ci si è
basati su di un articolo interessante di R.Erickson: “Optimal single-resistor damping of input filter”
IEEE App.Pow.Electr.Conf. 1999 Proc. Porre in parallelo all'induttore la resistenza significa ridurre
di un ordine l'ordine del filtro. Porlo in serie aumenta enormemente la caduta e la dissipazione,
anche se si ottiene la migliore attenuazione da parte del filtro. Porre in parallelo all'induttore un
secondo induttore peggiora leggermente l'attenuazione, che mantiene la caratteristica attenuazione
di un doppio polo, ma permette di introdurre un componente piccolo, che verrà attraversato da una
minima parte della corrente rispetto all'induttore principale. Scegliendo di dimezzare l'induttanza
dell'induttore da collegare in parallelo rispetto a quella principale, si accetta un degrado di circa di
6dB, ma che porta allo smorzamanto ottimo della risonanza. Con un'opportuna scelta dei
componenti si riesce anche ad utilizzare profiquamente la resistenza parassita dell'avvolgimento.

La cascata delle sezioni e la scelta dei componenti è stata fatta in modo quasi empirico, in modo da
coprire il più ampio campo di frequenze, considerando che induttori con maggiore valore di
induttanza hanno una frequenza di autorisonanza minore, imponento di ripartire il campo di
frequenze che rimarrebbe scoperto con la sezione connessa adiacente. E' da rimarcare che si è
cercato di ridurre l'interazione tra le singole sezioni.
Le simulazioni delle caratteristiche del filtro sia come riduzione della suscettività, che dei disturbi
condotti verso l'ingresso sono disponibii e verranno allegati.

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