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Progetto PON DIDATEC corso base

“ICT e didattica della Musica”

Insegnare musica con le tecnologie digitali


Fabrizio Emer

Obiettivi

 Approfondire gli aspetti cognitivi e culturali relativi all’impiego delle tecnologie


digitali nei processi educativi di tipo musicale.
 Approfondire la conoscenza delle metodologie idonee per la progettazione di
contenuti musicali con l’elaboratore.
 Conoscere e valutare modelli e strategie per l’utilizzo degli strumenti digitali per
la creazione di ambienti d’apprendimento musicali.
 Approfondire le conoscenze relative al software e all’hardware ai fini di un
corretto setting d’aula per attività legate alla musica digitale.
 Promuovere nei corsisti di tutti gli ordini scolastici lo sviluppo della competenza
digitale applicata alla musica.

Premessa
L’utilizzo delle tecnologie digitali nell’insegnamento interessa ormai tutti i livelli
dell’istruzione scolastica e tutti i settori disciplinari più importanti. In questo contesto,
nell’insegnamento della musica sta avvenendo una profonda trasformazione che
comporta una complessa innovazione delle prassi didattiche in ogni grado
dell’istruzione scolastica.
È importante definire le linee portanti dello sviluppo della didattica della musica
attraverso le nuove tecnologie e scoprire le relazioni tra i vari livelli didattici, a partire
dalla scuola materna sino all’università e al conservatorio.
Le trasformazioni legate ad un esteso utilizzo delle tecnologie digitali nella didattica
della musica sono di due diversi aspetti. Il primo riguarda l’insegnamento di
competenze musicali mediante il supporto di tecnologie avanzate; il secondo, più
complesso e profondo, riguarda la sostanza del rapporto con la musica stessa, poiché
le tecnologie elettroniche ed informatiche sono state strumento essenziale nel
rinnovamento dei linguaggi musicali, hanno modificato il rapporto con il suono che non
è più composto solamente da “suoni nobili”, la vibrazione sonora ora contiene
potenzialmente tutti i suoni del mondo ed è predisposta ad ogni esperienza sia di
taglio artistico che scientifico.

Un percorso per il suono digitale


Un’esperienza molto coinvolgente è la registrazione audio “on the road”; il secolo
scorso ha visto molti etnomusicologi, citiamo ad esempio Béla Bartók, Diego Carpitella
e Roberto Leydi, ricorrere a sistemi portatili, allora ingombranti e costosi, per
archiviare brani vocali e strumentali di grande valore storico. Oggi disponiamo di
molte *banche dati* (http://sounds.bl.uk/Sound-recording-history), anche digitali,
che consentono di conservare queste tracce musicali di popoli lontani. È certamente
interessante coinvolgere gli alunni in questa ricerca, affidando loro un ruolo di
“esploratori del suono”.
Un percorso didattico relativo al suono può iniziare dall’esplorazione del “paesaggio
sonoro”: cercare di definire il rapporto con il territorio, conoscere la natura del suono,
imparare a riconoscere e descrivere i suoni dell’ambiente, sia quelli prodotti dalla
natura che quelli prodotti dall’uomo e dalle sue attività.
Le tecnologie digitali consentono di registrare, descrivere ed archiviare risorse e
materiali sonori di ogni tipo, rappresentano quindi lo strumento ideale per tale
esplorazione: apprendere il loro uso sul campo potrebbe facilitare l’acquisizione dei
concetti di base riguardanti la teoria del suono e rendere concrete e tangibili le
operazioni di registrazione e trattamento dei diversi materiali sonori.
Utilizzando Audacity, un semplice editor open source scaricabile dal *sito* di
riferimento (http://audacity.sourceforge.net/download/), è possibile registrare con un
microfono collegato al notebook suoni presenti nell’ambiente circostante.
Le sequenze di suoni ottenute possono essere distribuite diversamente nella timeline
del programma anche improvvisando, con un semplice impiego della funzione drag &
drop per ricostruire un’ipotetica narrazione sonora casuale, o seguendo un progetto
finalizzato a un risultato espressivo definito preventivamente.
La scelta del materiale e della collocazione può essere individuale o collettiva,
coinvolgendo tutta la classe (anche di diversi ordini di studio) nella definizione della
struttura sonora risultante, nella classificazione degli eventi registrati, invitando gli
alunni a discutere delle scelte effettuate, dello sviluppo dell’acquisizione degli elementi
operativi e delle tecniche necessarie per completare il lavoro.
Si tratta in ogni caso di un’attività di tipo creativo, ma può essere essa stessa definita
“musica”? Questo tragitto suono-musica è molto difficile da circoscrivere e definire; è
però un approccio laboratoriale di tipo concreto che comporta per gli alunni l’adozione
di elementi utili per una valutazione didattica: percepire, registrare, valutare,
selezionare e collocare nello spazio temporale gli episodi sonori discriminati.
Il risultato è una sorta di “paesaggio sonoro” composto riorganizzando il materiale
sonoro registrato che ridefinisce in un certo senso il concetto di composizione
musicale.
Per mezzo delle nuove tecnologie digitali ogni singolo elemento sonoro può essere
rielaborato in modo complesso: il software Audacity consente numerose manipolazioni
degli aspetti rilevanti del suono e può essere utilizzato per modificare vari parametri
del campione memorizzato. Audacity è un software che permette di registrare suoni
utilizzando gli ingressi della scheda audio presente nel personal computer. Le capacità
di editing semplici e molto intuitive lo rendono uno strumento indispensabile per la
gestione dei contenuti didattici digitali che necessitano di complete e avanzate
tecniche di modifica delle risorse audio registrate o reperite in rete. Aspetti come la
durata e l’intensità, ma anche la frequenza e la dinamica possono essere variati in
modo abbastanza semplice per mezzo delle molte opzioni offerte dal programma.
È possibile anche aggiungere effetti come eco e riverbero che modificano e ricreano in
modo virtuale il comportamento del suono in ambienti di diversa natura. In questo
modo possiamo affermare che la “musica” deriva dalla materia stessa con la quale è
stato creato il suono, dalla sua natura e dalla variazione apportata dalle tecnologie
digitali.
In rete sono presenti documenti di riferimento e manuali del software; si trovano
esempi di video lezioni anche su YouTube digitando “audacity” come parola-chiave.
Un *tutorial* (http://mirror.augo.it/tocd20r2it/tutorials/audacity/guida_audacity.htm)
in lingua italiana guida l’utente nella configurazione della prima registrazione con il
programma ma suggeriamo anche un secondo *tutorial*
(http://quicktoots.linuxaudio.org/toots/audacity/) in lingua inglese più completo.
Un utile *manuale*
(www.altrascuola.it/staff/graffio/public/radiobase/audacity_mini_manuale.pdf)
di Audacity rilasciato con licenza Creative Commons è reperibile in rete.
Leggere e scrivere musica con l’elaboratore
Nella didattica della musica le ICT consentono anche di rapportarsi all’insegnamento
tradizionale della musica fornendo un importante ausilio per le attività di scrittura e
lettura di partiture, la cosiddetta “notazione” musicale. È possibile anche far suonare
le note inserite nel pentagramma virtuale per mezzo di un sintetizzatore che utilizza la
scheda audio del pc, simulando il timbro di strumenti musicali tradizionali o creando
sonorità nuove. È evidente il beneficio apportato alle attività di lettura musicale
dall’elaboratore: anche l’imitazione del suono degli strumenti acustici, a cominciare
dagli *intonarumori* (http://www.thereminvox.com/article/articleview/116/1/31/) di
Luigi Russolo e dal *Theremin* (http://www.youtube.com/watch?v=w5qf9O6c20o) in
poi, ha rappresentato un elemento fondamentale per capire e potenziare la
consapevolezza dei principi che costituiscono il suono e la relazione uomo-strumento
musicale. Studiarne le regole ed implementarle attraverso le tecnologie digitali diventa
una metodologia altamente formativa.
Possiamo quindi affermare che la scrittura-lettura musicale supportata dal computer,
unita alla possibilità di ascoltare e verificare tempestivamente quanto realizzato,
favorisce un miglioramento della qualità e dei tempi di apprendimento della
“competenza musicale”, cioè delle capacità legate alla comprensione e
memorizzazione degli elementi costitutivi del linguaggio musicale.
Le tecnologie digitali, quindi, consentono di leggere una partitura complessa e
decifrarla ascoltando e anche “vedendo” in tempo reale l’intreccio delle parti,
l’andamento melodico e la struttura armonica.
Un software reperibile in rete che consente la scrittura, l’editing delle note e l’ascolto
della partitura realizzata è *Musescore* (http://musescore.org/it).
MuseScore è un programma open source per la notazione musicale, consente di
scrivere una partitura digitale in modo agevole e intuitivo. La gestione degli strumenti
di editing è semplice ma le possibilità di intervento sui simboli musicali è molto ampia.
Consente anche l’ascolto in anteprima di quanto realizzato attraverso la scheda audio
e la mappa integrata dei timbri *General Midi*
(http://www.irre.toscana.it/musica/Corso/audimidi.htm).
Il General Midi è un insieme di specifiche tecniche per i generatori sonori. È stato
messo a punto dal Japanese Midi Standards Comitee e dall'MMA (Midi Manufacturer
Association). Il sistema consente che i dati midi siano interpretati correttamente da
tutti i modelli di tastiere MIDI in commercio, senza porre tuttavia limiti agli strumenti.
Musescore è quindi un’applicazione in grado di essere utilizzata in tutti gli ordini
scolastici consentendo al docente di poter digitare e stampare facilmente brani
musicali complessi, linee melodiche, frammenti di partiture per un utilizzo didattico. È
disponibile anche un *manuale* (http://musescore.org/it/manuale) in lingua italiana
che guida l’utente nelle diverse attività necessarie all’utilizzo dell’applicazione, dalla
configurazione alla gestione della stampa.

Vediamo ora come gestire la


notazione musicale con un
software di scrittura.
In uno spartito musicale, sulla
sinistra del pentagramma sono
contenuti i nomi degli strumenti
musicali, le tonalità e altre
indicazioni come il tipo di ritmo e
andamento della composizione
mentre le note suonate da ogni
strumento sono indicate sul
pentagramma. In fondo si tratta
di informazioni definite e precise, ad esempio il violino suona la nota MI per un
secondo, che potrebbero essere riportate anche su un semplice rullo di carta,
praticando dei fori in corrispondenza delle note, come nelle *pianole meccaniche*
(http://website.lineone.net/~agr/rollscan.html) che utilizzano proprio questo sistema
per suonare in modo automatico.
Ogni suono può essere quindi associato ad
una serie di informazioni che ne
determinano durata e altezza, proprio
come nei piano-roll delle antiche pianole
meccaniche. Ma si tratta di stabilire in
quale modo è possibile trasmettere le note
di uno spartito tra due dispositivi digitali,
un computer e una tastiera musicale, ad
esempio. Nei dispositivi digitali per
associare una informazione ad un valore
binario si utilizza un codice; nel caso di
note musicali, il codice possiamo
rappresentarlo come un dizionario in cui ad ogni nota corrisponde una particolare
sequenza di bit. Si tratta dello stesso tipo di procedura che ci permette di scrivere un
testo nel computer e vedere i caratteri rappresentati sullo schermo.
Il codice più utilizzato per codificare i caratteri e tradurli in sequenze di valori binari è
il *codice ASCII* (http://www.visibilmente.com/06download/files/ASCII.pdf); per le
note musicali invece è stato sviluppato a metà degli anni ’80 il *protocollo MIDI*
(http://www.suonoelettronico.com/interfacciamidi.html).
Il protocollo MIDI permette di codificare non solo il contenuto musicale di una
partitura ma anche tutta una serie di informazioni che consentono di far “parlare” tra
loro tutte le periferiche collegate e dotate del dispositivo. Il collegamento delle tastiere
musicali a un personal computer è possibile se il pc è dotato di scheda audio con porte
MIDI o in alternativa collegandole alla porta USB che oggi ha sostituito le schede
interne o esterne con le classiche prese MIDI che erano presenti su molti dispositivi
musicali ma che presentavano a volte difficoltà di configurazione del sistema
operativo.

Il computer per l’ear training


Lo sviluppo dell’orecchio musicale, l’ear training, è una competenza fondamentale
richiesta a tutti coloro che praticano musica, a vario livello. Chi ha bisogno di ear
training? Tutti i musicisti, principianti e professionisti hanno bisogno di formare
l'orecchio per una corretta consapevolezza di quello che suonano e anche
nell’istruzione curricolare la maturazione di questa competenza è un elemento
necessario per un solido approccio alla pratica musicale scolastica. Suonare insieme
richiede la comprensione dei suoni che ascoltiamo; saper improvvisare, trascrivere
correttamente melodie ed accordi sono delle capacità che contribuiscono al
miglioramento delle performance esecutive e interpretative. Anche accordare uno
strumento come la chitarra necessita di pratica e di intonazione. In tutte le scuole si
dovrebbe perseguire l’acquisizione di competenze fonetiche per gli studenti anche
dedicando una parte del curriculum alla pratica di Ear Training. L'addestramento
dell’orecchio musicale amplierà la comprensione e la padronanza della musica nel suo
insieme, e semplicemente aiuterà a diventare un musicista migliore.
In che modo un personal computer diventa uno strumento di supporto fondamentale
per questa pratica educativa? Sappiamo che praticare l’ear training richiede almeno
due persone per poter essere efficace: chi propone le domande e chi risponde. Il
software ideale dovrebbe disporre di un feedback su tutti gli item proposti, un
feedback che consente di fare a meno della prima persona. L’elemento chiave è
appunto la possibilità di avere risposte tempestive sulla identificazione di intervalli,
scale ed accordi, proposti in modo graduale per un corretto progresso della capacità
discriminatoria. In questo caso l’elaboratore trova la sua più utile collocazione.
*GNU Solfege* (http://www.solfege.org) è un software libero, per l’educazione
musicale e l’ear training. Una applicazione utile per chi non ha conoscenze specifiche e
si avvicina per la prima volta alla pratica musicale, ma l’applicazione è in grado di
migliorare le capacità anche di chi la musica la conosce già. Infatti Solfege favorisce il
potenziamento delle proprie conoscenze sugli elementi principali della grammatica
musicale, melodia, armonia e ritmo e rappresenta uno strumento valido per tenere
sempre allenate le competenze di riconoscimento e discriminazione delle strutture
musicali. Solfege è un programma di educazione musicale, orientato all'insegnamento
del solfeggio e dell'armonia. Oltre ad un discreto supporto teorico contenuto nella
guida in linea, il programma consente allo studente di fare pratica di solfeggio
riconoscendo note, intervalli, accordi e figure ritmiche. Per la sua semplicità è adatto a
tutti gli ordini di studio e in particolare può costituire una ottima risorsa per i Licei
musicali di recente istituzione.

Alcune delle caratteristiche principali del programma sono:

 il riconoscimento degli intervalli melodici e armonici


 il confronto tra tipologie di intervalli
 la determinazione di strutture ritmiche
 l'identificazione di accordi e scale
 la possibilità di memorizzare e valutare i progressi raggiunti.

Con una interfaccia molto semplice mette a disposizione un sistema completo per
valutare le proprie capacità musicali e permette al docente di progettare esercitazioni
personalizzate di educazione ritmica e melodica per migliorare la propria formazione
strumentale.

Obiettivi didattici connessi all’utilizzo del software espressi in termini di competenze

 Saper utilizzare un ambiente software per insegnare facilmente a


riconoscere gli intervalli melodici e armonici
 Saper utilizzare un ambiente software per insegnare a discriminare le
strutture ritmiche
 Saper utilizzare un ambiente software per insegnare facilmente la
determinazione e la natura degli accordi e delle scale
 Saper utilizzare un ambiente software per svolgere esercitazioni di
dettato ritmico
 Poter valutare i progressi raggiunti dagli alunni

Per il suo utilizzo è richiesta una scheda audio, visto che gli esercizi vengono proposti
con il suono del pianoforte.

*Trainear* (http://www.trainear.com/) è una seconda applicazione per l’educazione


musicale on the cloud, cioè fruibile direttamente on line nel browser. La schermata
seguente mostra la finestra dell’applicazione impostata per il riconoscimento degli
intervalli. È possibile selezionare anche alcune tipologie di intervallo escludendone
altre, e le prove di ascolto possono utilizzare oltre agli intervalli, scale, accordi,
identificazione note; è presente anche una song editor con diversi brani musicali da
ascoltare e riconoscere.

In una sezione del sito è consultabile una interessante *tabella comparativa*


(http://www.trainear.com/Ear_Training_Software_Comparison_07_2008.php) tra
software dedicati alle esercitazioni di sviluppo dell’orecchio musicale che consente di
valutare le caratteristiche delle diverse applicazioni e scegliere quella più adatta alle
proprie necessità didattiche.

Bibliografia

Cosimi Enrico, Manuale di musica elettronica. Teoria e tecnica dei sintetizzatori,


Tecniche Nuove

Pier Calderan, Luca Barbieri, Fare musica con il PC, Apogeo

Brunetti Sergio - Bonarelli Stefano, Suoni e musica con il PC, Mondadori Informatica

Piermarini Giandomenico, Finale con brio. Capire ed imparare ad usare bene il più
importante programma di scrittura della musica col computer, Armelin Musica
Gentilucci Armando, Introduzione alla musica elettronica, Feltrinelli

Branchi Walter, Tecnologia della musica elettronica, Lerici

Pierce John R., La scienza del suono, Zanichelli

Sitografia

http://it.wikipedia.org/wiki/Etnomusicologia - Sito di WIKIPEDIA dedicato alla


etnomusicologia.

http://www.ictmusic.org/ - Sito dell’International Council for Traditional Music


organizzazione non governativa collegata all’UNESCO per la conservazione delle tradizioni
musicali popolari.

http://www.audiomaster.it/home.htm - Sito di riferimento per la musica digitale, software e


hardware.

http://www.blanksheetmusic.net/ - Stampa free di pentagrammi e fogli musicali per scrivere


musica.

http://www.samedaymusic.com/library--musicteacherresources - Sito per insegnanti di


musica con numerosi collegamenti a pagine informative sulla musica.

http://www.rowy.net/spartiti_gratis.html - Download di spartiti musicali gratis per


strumento solo. Download senza alcuna restrizione di tutte le partiture.

Glossario

Browser Applicazione per visualizzare pagine HTML in Internet


Campione audio Selezione di una parte di un suono digitalizzato
Creative Commons Versioni di licenza per i documenti on line
Drag & drop Trascina una selezione con il mouse
Eco Effetto digitale di ripetizione nel tempo di un suono
Editor, editing Operazioni di modifica di un oggetto digitale
Frequenza Numero di vibrazioni al secondo di un suono, altezza
On the cloud Applicazioni disponibili in rete
Open source Licenza di distribuzione di software libero
Partitura Trascrizione di note musicali
Piano-roll Visualizzazione dei suoni in forma grafica. L’asse X rappresenta da durata,
l’asse Y rappresenta l’altezza.
Riverbero Effetto digitale consistente nel ricreare e simulare la diffusione sonora in
ambienti di diversa dimensione
Scheda audio Parte hardware del PC che consente di generare suoni
Sintetizzatore Tastiera o software in grado di produrre e modificare suoni artificiali
Timeline Linea del tempo. Generalmente indica il posizionamento di eventi nei
programmi di editing audio-video

Test di verifica finale

1. Il rinnovamento del linguaggio musicale è avvenuto grazie a:


A – Evoluzione dei linguaggi di programmazione
B – Sviluppo di tecnologie elettroniche ed informatiche
C – Sviluppo di Internet e dei portali musicali
D – Nascita di banche dati musicali e portali
Risposta corretta: B

2. Per registrare frammenti di musica popolare gli etnomusicologi Carpitella e Leydi


utilizzavano:
A – Sistemi portatili
B – Registratori digitali
C – Trascrizioni su partiture
D – Computer portatili
Risposta corretta: A

3. Nella banca dati della British Library Sounds è possibile ascoltare:


A – Colonne sonore, voci del teatro inglese, registrazioni prodotte per il mercato britannico dal
1898 al 1926
B – Colonne sonore, musiche tradizionali, registrazioni prodotte per il mercato britannico dal 1898
al 1926
C – Repertorio della storia della musica Jazz inglese, musiche tradizionali, registrazioni prodotte
per il mercato britannico dal 1898 al 1926
D – Musiche Jazz di tutto il mondo, musiche tradizionali, voci del teatro
Risposta corretta: C

4. L’applicazione open source Audacity consente di:


A – Registrare suoni e salvarli in formato MP3 con supporto del Lame encoder
B – Aprire file wav, registrare suoni ed esportarli in MP3 senza uso di codec esterni
C – Aprire file mp3 ed esportarli direttamente in wma con supporto del Lame encoder
D – Registrare suoni e salvarli in formato MP3 con supporto delle FFMpeg library
Risposta corretta: A

5. Il sintetizzatore interno del PC utilizza la scheda audio per:


A – Registrare suoni con una tastiera esterna
B – Sintetizzare i files audio
C – Generare suoni di sintesi
D – Produrre effetti audio digitali
Risposta corretta: C

6. La funzione drag & drop permette di:


A – Spostare una selezione nell’area di lavoro di Audacity
B – Ridimensionare la durata di un brano MP3
C – Tagliare una parte di una registrazione audio di Audacity
D – Aggiungere un effetto digitale al suono memorizzato
Risposta corretta: A

7. Si può affermare che il Theremin era:


A – Un apparato digitale per creare suoni di sintesi
B – Uno strumento muisicale antenato dei moderni sintetizzatori
C – Uno strumento musicale per campionare il suono
D – Un sintetizzatore digitale senza tasti
Risposta corretta: B
8. Quali tra le seguenti funzioni non è possibile in Musescore:
A – Inserire note direttamente nel pentagramma visualizzato
B – Trascrivere note e valori musicali suonando una tastiera MIDI
C – Gestire la notazione di più pentagrammi contemporaneamente
D – Modificare la tonalità del brano musicale
Risposta corretta: B

9. Il General Midi è uno standard che consente di:


A – Suonare più timbri contemporaneamente su tastiere MIDI
B – Gestire in modo corretto tutti parametri delle schede audio
C – Assegnare un timbro ad ogni canale MIDI
D – Interpretare correttamente i dati MIDI provenienti da tastiere diverse
Risposta corretta: D

10. Nella visualizzazione piano-roll di un sequencer non è possibile definire e modificare:


A – Durata delle note
B – Altezza delle note
C – Velocità di esecuzione
D – Timbro assegnato alla traccia
Risposta corretta: D

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