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Il romanticismo schumanniano, che è stato definito dal critico


Massimo Mila “estremo, esasperato e battagliero”, è un mondo:
vi trovano voce slanci impetuosi e ripiegamenti sentimentali, tipici
del modo di comporre di Schumann, ma anche sensazioni
oscure e inquietanti degne di un racconto di Edgar Allan Poe,
virtuosismi estremi, trasfigurazioni del mondo naturale (nella
raccolta intitolata Scene del bosco), o la rievocazione affettuosa
delle sensazioni dell’infanzia, come nella raccolta Scene
infantili di cui fa parte il celebre Sogno.

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