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Può essere de nito come un’ipoperfusione di usa, in quanto il crollo pressorio si manifesta
all’esaurirsi dei meccanismi compensatori. Si tratta dunque di una condizione che per la coorte di
e etti determinata può essere de nita sindromica, caratterizzata da una pluridisfunzione la cui
causa è un’insu cienza circolatoria acuta dovuta ad un’inadeguata perfusione tissutale rispetto ai
reali fabbisogni energetici.
1. shock ipovolemico
2. shock cardiogeno
3. shock neurogeno
5. shock sistemico
IPOVOLEMICO
- riduzione del ritorno venoso, dimostrata dalla bassa pressione venosa centrale
• ripristinare la volemia
- aumento della frequenza cardiaca e della contrattilità miocardica per una maggiore gittata
ematica, questo si associa ad una IPERVENTILAZIONE RESPIRATORIA determinanate
ipocapnia e alcalosi respiratoira, col duplice scopo di facilitare l’assunzione di O2 e contrastare
l’acidosi metabolica conseguente all’ipoperfusione.
RISPOSTA “VOLEMICA”
- RAA
- ADH
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CARDIOGENO
- aumento della pressione venosa centrale, reso evidente dal turgore delle giugulari e dalla
cianosi del distretto delle spalle e del collo. Dovuto alla mancata funzione pompa del cuore od
ad un aumento del ritorno venoso.
- aggravio ischemico a livello del circolo coronarico, per aumento del lavoro cardiaco,
determinato non solo dal substrato patologico, ma dalla tachicardia e dalla vasocostrizione
arteriolare conseguente all’ipertonosimpatico compensatorio
SHOCK NEUROGENO
1. trauma spinale
2. trauma cerebrale
3. anestesia
L’iperstimolazione vagale di origine emozionale può avere evolvere in lipotomia, mentre le altre
possono determinare sincope le cui cause sono patologiche e corrispondono:
SHOCK SETTICO
Per il meccanismo alla base di questo tipo di shock è una vasodilatazione sistemica indotta da
uno stato in ammatorio di uso a tutto l’organismo, che dunque determina rilascio di citochine. La
presenza di citochine in circolo determina aumento della permeabilità che associata alla
vasodilatazione determina pooling, ossia un sequestro di sangue da parte dei tessuti. Si veri ca
dunque una deplezione di usso sanguigno che determina ipovolemia funzionale.
SHOCK ANAFILATTICO
E’ causato da allergeni, che attivano i mastociti con liberazione di istamina, paf e leucotrieni,
causando vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare, generando una situzione
analoga allo shock settico. Gli allergeni non sono fra quelli inalati, a più frequentemente derivano
da punture di insetti o farmaci. In questo caso lo shock è mediato dal fatto che negli individui
allergici la risposta agli antigeni determina la formazione di IgE piuttosto che di IgG con
stimolazione continua alla produzione delle suddette molecole. Si associa a dispnea, poichè le
mastcellule sono più espresse nei tessuti a contantto con l’esterno e dunque la superfecie
polmonare presenta un’elevata numerosità di mastcellule che una volta attivate producono
leucotrieni ed istamina, provocano broncocostrizione e dunque asma e dispnea.
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DIAGNOSI DIFFERENZIALE DEGLI SHOCK
1. Shock neurogeno:
• FC: si cartterizzata rispetto a tutti gli altri shock per avere una frenquenza cardiaca ridotta o
normale, questo avviene in virtù dell’ipertono vagale che deprime l’attività cardiaca.
• CUTE: La cute tuttavia è pallido-giallastra e fredda, probabilmente per via della stasi
sanguigna e per e etto dell’ipertono vagale che determina broncocostrizione.
2. Shock cardiogeno:
• FC: è aumentata in virtù dell’ipertono simpatico dovuto alla mancanza di sangue e di irrorazione
tissutale
• CUTE: è pallido e fradda, poichè a livello periferico si veri ca una di usa e marcata
vasocostrizione
• PV: può essere invece utilizzata per fare diagnosi di erenziale con lo shock ipovolemico, poichè
nello shock cardiogena si presenterà aumentata per e etto della mancata funzione di pompa
cardiaca.
3. Shock ipovolemico:
• FC si presenta anche in questo caso aumentata, ma per via dell’attivazione dei meccanismi di
compenso alla mancanza di volume.
• PV: diminuita
• CUTE: si presenta pallida e fredda, per via della vasocostrizione periferica, mediata dall’ipertono
simpatico con l’obiettivo di garantire la perfusione agli organi vitali.
4. Shock settico
• FC: come in tutti i casi di shock ( ad eccezione del neurogeno) sarà aumentata.
• PV: diminuita
• CUTE: in tal caso nonostante l’instaurarsi di un ipertono simpatico, questo non può contrastare
la vasodilatazione indotta dallo stato in ammatorio.
• FC: aumentata
• PV: diminuita