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1) Paziente con:
- gradiente < 20
a) Aumento ori zio valvolare -> PAS quindi c’è disfunzione ventricolare
Questo perchè il farmaco aumenta la funzione ventricolare, per cui il suo e etto si evince
se agisce su un ventricolo compromesso. Infatti il ventricolo prima ine ciente dopo la
somministrazione del farmaco diviene competente ed è in grado di contrarsi aprendo di
più l’ori zio valvolare.
Questa perchè il farmaco agisce su un ventricolo già competente, quindi a cambiare sarà
il gradiente ma l’ori zio rimane il medesimo.
Spesso si tratta di pazienti che riducono in maniera graduale la propria attività sica, per cui è
opportuno attuare una prova da sforzo, per slantetizzare i sintomi nei soggetti asintomatici.
2. se non sei sintomatico ma hai una riduzione della funzione di pompa -> operazione
3. no riduzione della funzione di pompa e no sintomi -> identi cazione degli altri fattori di rischio-
> velocità del usso attraverso la valvola-> BNP elevato ( che è indice del sovraccarico di
pressione ) -> severità della stenosi -> calci cazione -> etc…
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trattamento della stenosi aortica:
- abitudini di vita
- farmaci -> non curano l’eziologia della stenosi aortica. La terapia farmacologica per la stenosi
aortica non esiste.
- esiste una terapia meccanica -> valvuloplastica con catetere a palloncino tuttavia è una terapia
non a lunga durata, in quanto bisognerebbe comunque sostituire la valvola con una tavi o con
un operazione di trapianto valvolare. La recidiva della valvuloplastica è di circa 6 mesi.
PROTESI VALVOLARI:
due tipologie:
- meccanica -> hanno avuto diverse generazioni. Le prime protesi erano comunque molto
trombogeniche, per cui si è passati alla protesi con disco, meno trombogenica. tuttavia se un
trombo diposizionava nella cerniera determinando un quadro diagnostico gravissimo. Il terzo
modello è quello di una valvola con due emidischi. Ad oggi sono utilizzate inoltre nuove leghe
metalliche che diminuiscono l’e etto trombogenico.
- svantaggio: rischio emorragico per la terapia con anti-coagulanti. ( 20% dei pz. con
valvola meccanica muore per emorragia )
- TAVI -> sul palloncino della valvulo-palstica si trova una valvola biologica.
La protesi ideale ovviamente non esiste, il deterioramento della protesi aortica è più raro rispetto a
quello della mitralica. inoltre il deterioramento strutturale è molto più veloce nel pazienti con età
inferiore ai 65.
1. qualità della vita test ( dominio psicologico, dominio sico, dominio economico etc… )
L’unico mezzo di discernimento tra il pz. a cui impiantare la protesi biologica o quella meccanica è
la tolleranza della terapia anticoagulate ( controindicazioni alla terapia ipocoagulante). Fatto
salvo questo, tutto il resto è opinabile e vale la scelta del pz.
Compito del medico è quello di far comprendere pro e contro attraverso molteplici incontri al pz.
ed ai suoi famigliari e dopo il consenso informato considerare valida la scelta del paziente.
Vi sono tuttavia, degli elementi che possono indirizzarci verso una scelta piuttosto che un’altra:
1. aspettativa di vita -> età -> giovane= meccanica -> anziano -> biologica
2. la donna che vuole la gravidanza necessita di una protesi biologica, poichè il warfarin mette a
rischio la gravidanza.
N.B. pazienti con valvola meccanica che istaurano nel tempo un’ ine ciente risposta alla terapia
anticoagulante con aumento del rischio di bleeding, allora è opportuno attuare un intervento di
sostituzione con la valvola biologica.
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TAVI : sostituzione percutanea.
- Nei pz. che presentano comorbidità per le quali non possono essere operati la tavi è meglio? SI
- Nei pz. con rischio basso o intermedio. Nei pz > 75 possono fare direttamente TAVI.
Quindi si tratta di una tecnica che sta scardinando l’operazione chirurgica della sostituzione della
valvola aortica. L’aspettativa di vita odierna nei confronti della salute sono oggi molto rarefatte,
mirano alla perfezione, per tale motivo il numero di protesi biologiche supera notevolmente quello
della protesi meccaniche.
VALV IN VALV -> Posizionamento di una valvola all’interno della valvola ine ciente stessa. Si
tratta di un intervento mini invasivo in cui all’interno di un stent si trova una valvola arti ciale.
Attraverso dunque un catetere si raggiunge ad esempio la valvola aortica stenotica, al suo interno
dunque si posiziona lo stent ed in seguito si apre la valvola arti ciale.
E’ una nuova tecnica per cui non ci sono studi prospettici randomizzati per:
- se ci spostiamo a sei mesi: il rischio di reintervento -> il pro lo emodinamico di valv in val
determina il fenomeno della formazione di una stenosi. Di fatto con la valv in val posizionando
una valvola dentro la valvola si riduce l’area valvolare modi cando dunque il pro lo
emodinamico. Oggi dunque si studiando delle val in val che sottoposte al usso si espandono
per cui a lungo termine si elimina l’e etto precedente.
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