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Giuseppe Arlotta
Rivista del Centro Italiano di Studi Compostellani Direttore responsabile
n. 42 - 2021 ISSN 2282-6092 Laura Marozzi
Comitato scientifico
Presidente: Paolo Caucci von Sauc-
ken (Università degli Studi di Peru-
S
gia); Membri: Franco Cardini (Isti-
tuto Italiano di Scienze Umane, Fi-
renze); Brunello De Cusatis (Uni-
versità degli Studi di Perugia); Anto-
ommario nietta Fucelli (Università degli Studi
di Perugia); Pasquale Iacobone (Pon-
2 EDITORIALE: Paolo Caucci von Saucken
tificia Commissione di Archeologia
Prospettive, obiettivi e metodo della ricerca compostellana
ai tempi del Coronavirus Sacra, Città del Vaticano); Fernando
López Alsina (Universidade de
4 COPERTINA: Roberto Concas Santiago de Compostela); Giorgio
Le regole della Divina Proporzione nel San Giacomo in trono Otranto (Università degli Studi di
di Lorenzo Monaco Bari); Marco Piccat (Università degli
Studi di Trieste); Adeline Rucquoi
13 Nerida Newbigin (Centre de Recherches Historiques,
Le rappresentazioni fiorentine dei miracoli di San Iacopo Maggiore cnrs-ehess, Parigi); Miguel Taín
Guzmán (Universidade de Santiago
24 Graziano Fois de Compostela); Mario Tosti (Uni-
La raffigurazione di San Giacomo nel convento francescano
versità degli Studi di Perugia)
di Fonni in Sardegna (XVIII secolo)
Paolo Spolaore
Centro Italiano di Studi Compostellani
1 G. DE SANDRE GA-
SPARINI, Origine ascesa e
decadenza di un Santuario
medievale. San Giacomo al
Grigliano presso Verona tra
Anche il viaggiatore più disattento che percorra l’autostrada in direzione di
l’ultimo Trecento e i primi
Milano, qualche chilometro prima del casello di Verona est, non può non no-
decenni del Quattrocento, in
F.G.B. TROLESE (a cura
tare i suggestivi ed eleganti profili della chiesa di San Giacomo al Grigliano,
di), Studi di storia religiosa posta tra la folta vegetazione di una collinetta, quasi a presidio del sottostante
padovana dal medioevo ai lungo rettifilo stradale (Fig. 1). Complessa, misteriosa e di grande suggestione
giorni nostri. Miscellanea in è la storia di questo sito iacopeo, un tempo composto oltre che dalla chiesa,
onore di mons. Ireneo Daniele, ancor oggi officiata, anche da un monastero e un ospitale dei quali restano
Padova, Istituto per la poche tracce. Complessità e mistero legate al contesto sociopolitico e devo-
Storia ecclesiastica, 1997, zionale delle origini, al sito del ritrovamento del sepolcro, alla questione della
pp. 115-139. discussa attribuzione delle reliquie, alle cause della repentina interruzione dei
2 A. GLORIA, Il territorio lavori di costruzione della chiesa. Resta il fatto che il culto generato da
padovano illustrato, Padova, quell’evento crebbe e si diffuse repentinamente facendo del sacro sito, deposi-
editore Prosperini 1862, tario di spoglie mortali attribuite a san Giacomo, importante meta di pellegri-
ristampa Atesa editrice, naggi non solo dalle terre limitrofe, ma anche da diverse altre regioni, caso
Bologna 1973, p. 33. unico di santuario iacopeo in Italia. Un culto di pellegrinaggio che si prolungò
3 Itinerarivm a bvrdigala nei secoli e sul quale scese l’oblio solo verso il finire del XIX secolo. Le trac-
hiervsalem vsqve et ab heraclea ce delle origini di questa devozione sono ancor oggi presenti sulla sommità
per avlonam et per vrbem ro- del colle, dove sono ben visibili le fondamenta di un edificio di culto impo-
mam mediolanvm vsqve sicc., nente, di cui solo l’abside vide la luce. Progettato a tre navate e 5 absidi, do-
Biblioteca Capitolare di veva superare in grandiosità le chiese cittadine veronesi (Fig. 2). L’interno è
Verona, LII (50), ff. 226r- un vero e proprio scrigno di arte iacobea. Antichi affreschi, pale d’altare e
238r (IX-X sec.). bassorilievi riproducono, in diversi moduli iconografici, l’immagine di San
41cappella
P AOLO SPOLAORE
di San Giacomo
, Santuario
della
di San
Nazione
Giacomo
Spagnola
del Grigliano di Verona4141 41
Giacomo il Maggiore.
Nella cripta, in un’aura
di silenziosa sacralità,
un piccolo sarcofago di
marmo (XIV secolo),
identificato a suo tempo
dall’epigrafe Iacobus,
resta nascosto alla vista
dei più. Questa storia
misteriosa sembra però
avere radici molto pro-
fonde, che affondano in
un remoto passato,
quando Verona con lo
spostamento da Pavia
della corte di Pipino,
figlio di Carlomagno,
era diventata la capitale
carolingia.
seguente acquisizione dei relativi beni da parte del nostro (1450)14. Nel- del Cons. 8 maggio 1413. Ar-
le vicinanze doveva trovarsi anche uno xenodochio15, come sembra con- chivio di Stato di Verona, B.
fermare l’affresco di un’absidula con l’epigrafe spitalium domus16. Nel Moncelesio, Municipalia Ma-
1413, il Consiglio dei Dodici e dei Cinquanta del comune di Verona, gnificae Civitatis Veronae De-
ormai definitivamente inglobato nei domini di Venezia, delibera di affi- creta (ab anno 1405 usque ad
dare alla grande abbazia di S. Giustina di Padova la gestione di chiesa e annum 1623), Vol. 140, f. 378;
monastero adiacente. Il successore di papa Bonifacio IX, Gregorio XII, cfr. M. CAMPANA, La chiesa di S.
mette poco dopo in discussione l’autenticità delle reliquie di san Giaco- Giacomo del Grigliano, nella storia e
mo del Grigliano. L’interesse delle autorità cittadine per l’ambiziosa nell’arte veronese, Verona, Regnum
costruzione va, nello stesso periodo, progressivamente scemando, fino Dei Editrice, 1978, cap. III, onli-
alla sospensione definitiva dei lavori. Non è da escludere che anche le ne https://bit.ly/38gKFpI
14 F. SEGALA, Monasteriorum
politiche continentali di Venezia, le sue relazioni strategiche con la Spa-
gna, abbiano giocato un ruolo in questa decisone. Un elemento va co- memoria. Abbazie monasteri e prio-
munque sottolineato: i lavori iniziano sotto il dominio di Milano e si rati di osservanza benedettina nella
città e diocesi di Verona (sec VII-
fermano sotto il dominio di Venezia. La costruzione viene completata
XXI). Atlante storico-topo-
limitatamente alla chiusura delle cinque absidi e il moncone di edificio,
bibliografico, Verona Archivio
che nonostante tutto lascia immaginare la bellezza e la grandiosità del storico Curia diocesana, 2004,
progetto, viene così aperto al culto. I monaci benedettini di santa Giusti- pp. 147-148.
na, dopo trent’anni vennero rimpiazzati dagli Eremitani di Sant’Agosti- 15 Ibid., p. 149.
no, a loro volta sostituiti dai Canonici Lateranensi e questi, nel 1451, 16 BERTOLINI, Alcune note su
dagli Olivetani che ne garantirono la gestione per secoli. Nel 1717, per S. Giacomo del Grigliano (1390-
opera degli stessi Olivetani, fu restaurata la chiesa. Nel 1767, per deci- 1451) cit., p 19
sone del Senato Veneto, il convento venne soppresso17, anche se risulta 17 P. PRETO, Aspetti giuridici
definitivamente abbandonato solo nel 177118. Nella gestione del com- nella vita delle chiese del territorio
plesso subentrano prima i sacerdoti diocesani, in seguito i Padri Filippi- veronese in età moderna, in G.
ni. Nel 1805, a seguito della profanazione del sepolcro di san Giacomo BORELLI (a cura di), Chiese e
operato dalle truppe francesi, le preziose spoglie vennero traslate a Ve- monasteri nel territorio veronese,
rona19. Nel 1816 fecero solennemente ritorno nella sede originaria. Nella Verona 1981, p. 352.
seconda metà del XIX secolo il colle e le sue pertinenze vennero acqui- 18 G. BORELLI, Monasteri di
stati da certo Pietro Gonzales e poi da Rosa Libanti. Chiesa e villa adia- campagna in età moderna: aspetti e
cente, dopo la Seconda Guerra Mondiale, vennero donate alla Congre- forme della ricchezza, in Chiese e
gazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza di San Giovanni Ca- monasteri in territorio veronese,
labria. La chiesa progettata da Cansignorio Nicolò da Ferrara, già noto a Verona, BPV, 1981, p. 273.
Verona per aver ricostruito la grandiosa abside di san Zeno, presenta 19 MICHELE ANGELO BO-
una semplice facciata (Fig. 4) la cui parte centrale sporge, serrata da ro- NOMI, «Inquisitio canonica super,
busti pilastri, riproponendo il motivo di partizione in cinque zone. Stu- ossibus S.ti Jacobi Maioris Aposto-
li, olim in capsa ferrea intus men-
sam altaris maioris ecclesia noncu-
pata S.ti Jacobi de Grigliano», Bu-
sta di S. Briccio di Lavagno,
Biblioteca Capitolare di Vero-
na, 1 settembre 1807.
note su San Giacomo del Grigliano pende le absidi poligonali in cui viene riproposto il bicromatismo tipico
(1390-1451), in «Atti e memo- del romanico veronese. L’interno grandioso, nudo e semplice, (Fig. 5)
rie della Accademia di Agricol- con gioco di costoloni che sostengono gli archi gotici, costituisce uno dei
tura Scienze e Lettere di Vero- più puri esempi di linguaggio gotico dell’Italia padana20. I numerosi af-
na», a. a. 1967-68, serie VI, freschi del XV sec., le pale d’altare (Fig. 6), il paliotto in rame sbalzato
XIX, p. 6. (Fig. 9) rappresentano un impressionante concentrato di devozione a san
24 De S. Jacobo Majore Apo-
Giacomo il maggiore21.
stolo et Martyre, Compostellae in
Hispania. Commentarius Histori-
cus, Pars Prima, in AASS (33),
Iulii, VI, Parisiis-Romae 1749,
p. 81. “Non solo i Galli, ma
anche gli Italiani contendono
agli Spagnoli il corpo di san
Giacomo apostolo; infatti l’an-
tica raccolta di fonti (Monu-
menta) sulla storia della Chiesa
veronese, raccolte da Raffaele
Zagata e Battista Peretto, in
parte disposte in ordine da
Agostino Valerio (o Valier)
vescovo Veronese (fine 1500),
cosi riferisce: “nella chiesa di
san Giacomo sul monte Gri-
gliano, fuori dalla città o in un
monastero è nascosto il corpo Fig. 6. Chiesa di
dell’apostolo san Giacomo mag- san Giacomo del
giore ed è stato notato un vaso Grigliano, Verona.
di vetro, pieno di ceneri, che Sposalizio di santa
come è stato a noi riferito, Caterina. Pala d’al-
sono ritenute reliquie dell’apo- tare, Copia sette-
centesca di Autore
stolo Filippo. Si conserva anche anonimo da un di-
una cassa di legno, piena di pinto di Francesco il
ossa, che vengono ritenute Torbido (XVI sec).
PAOLO SPOLAORE, Santuario di San Giacomo del Grigliano di Verona 45
Il culto di san Giacomo di Verona: evoluzione nei secoli e burgense, Collana di testi per la
radici carolingie storia della vita cristiana 21), Fri-
Le ragioni della nascita di un “nuovo” culto di pellegrinaggio ia- bourg (Suisse), Ed. Universitaires
copeo, in un contesto cittadino già ampiamente permeato da un soli- de Fribourg, 1974, pp. XVI-348,
do culto iacopeo compostellano, come dimostrato dalla presenza in part. 4-17. L’autore (anonimo)
città di tre chiese con ospitali dedicati a san Giacomo, restano ogget- vanta in versi i numerosi Santi pro-
tivamente da decifrare. Il tempo e il luogo della scoperta, l’attribu- tettori di Verona, di cui si conser-
zione non univoca delle reliquie, lasciano spazio come già rilevato, vano reliquie nelle chiese che cir-
all’ipotesi della riscoperta di un culto iacopeo preesistente, non di condavano la città, come baluardi
matrice compostellana. Le fonti che parlano del ritrovamento del spirituali:” o felicem te, Verona…
sepolcro riportano l’esistenza sullo stesso della scritta Iacobus, senza qualis es circumvallata custodes
alcun appellativo. Anche le reliquie ivi conservate del resto non sono sanctissimi, qui te defendet…ab
mai state attribuite in modo univoco a san Giacomo maggiore. Alcu- oriente habet primum martyrem
ni autori23 raccontano del ritrovamento “de i Santissimi corpi de glo- Stephanum, …deinde Petro et
riosi Apostoli Iacopo e Filippo”, altri (Raffaele Zagata, Battista Pe- Paulo, Iacobo apostolo ….” Il Mes-
serman afferma che la menzione di
retto), invece riferiscono che “nella chiesa di San Giacomo sul mon-
Giacomo apostolo presente nel
te Grigliano è nascosto il corpo di san Giacomo il maggiore e vi si
“Ritmo” sia da riferirsi o ad una
conservano anche reliquie dell’apostolo Filippo”. I bollandisti24 sol-
chiesa di san Giacomo preesistente
levano invece forti perplessità sull’esistenza a Verona del corpo di
a quella di san Giacomo di Galizia
san Giacomo il Maggiore. La diffusione della devozione alle sacre in campo Marzo, oppure alla pre-
spoglie di Giacomo, in ogni caso, dovette essere immediata ed estesa senza di reliquie di san Giacomo
se Filippo di Lavagno godette subito di grande fama. Una fama però all’interno della chiesa di san Paolo
effimera. A poco più di un anno di distanza dalla “inventio”, accusa- in campo Marzo. Per quanto ho
to di tentativo di furto delle reliquie stesse e di assassinio del custo- potuto osservare direttamente nul-
de, finì impiccato per ordine del Podestà Spineta de Spinolis di ori- la si ritrova nelle fonti veronesi né
gine genovese. Nonostante questo fosco episodio l’accorrere di pel- relativamente alla presenza di reli-
legrini sembra esser stato imponente tanto che25, all’incirca nello quie di san Giacomo nella chiesa di
stesso periodo, il 9 aprile 1397 papa Bonifacio IX con la Bolla «Jus san Paolo, né circa la preesistenza
Patronati» accoglie la petizione rivoltagli del comune di Verona, di un altro edificio di culto più an-
riconoscendo allo stesso i diritti gius patronato sul Santuario. Il nuo- tico sullo stesso sito nel quale era
vo culto diventa così un culto civico26. Vengono segnalati molti ubicata la chiesa di san Giacomo di
eventi miracolosi, alcuni di questi riguardano personalità di spicco, Campo marzo.
quali ad esempio il vescovo di Chioggia. Tra i pellegrini ritroviamo 36 L. MASCANZONI, San Giaco-
nobildonne milanesi, tra cui una contessa Visconti27 e persone pro- mo il guerriero e il pellegrino; il culto
venienti da varie località del Veneto28. La chiesa (non compida) vie- jacobeo tra la Spagna e l’Esarcato (sec
ne citata verso la fine del XV secolo anche nel diario di viaggio di XI-XV), Spoleto, Centro Italiano
un nobile veneziano29. A testimonianza di una devozione ancora vi- di studi sull’alto medioevo, 2000,
va, a distanza di secoli la domenica mattina del 27 novembre del p. 29.
1630, una innumerevole folla orante giunse in pellegrinaggio al tem- 37 A. CATELLA, F. DELL’ORO,
pio del Grigliano per invocare la fine del flagello della peste30. Un A. MARTINI, Liber sacramentorum
flusso di pellegrini che, nonostante la soppressione del monastero, paduensis, Roma, Edizioni CLV,
avvenuta nel 1717 e le devastazioni francesi del 1805, dovette prose- 2005, pp 18-39: fu scritto a Liegi e
guire interrotto se ancora nel 1861 risultano concesse indulgenze forse portato a Verona dal vescovo
plenarie ai pellegrini che si recavano al Santuario del Grigliano31. Fu Raterio (965), che era stato Vesco-
solo a metà ottocento quando l’intero complesso venne ceduto ad un vo di Liegi. Ora è conservato nella
certo Pietro Gonzales (spagnolo?) e ancor di più forse per l’interven- biblioteca capitolare di Padova,
to nel 1884 dello stesso Pontefice Leone XIII con minaccia di sco- dove non si sa come e quando sia
munica a quanti ritenevano che il corpo di S. Giacomo non si trovas- arrivato, non contenendo lo stesso
se a Compostella32, che la luce su questo culto sembra essersi defini- tracce di uso padovano. Tra i Santi
tivamente spenta. È indubbio che il processo di contaminazione tra ricordati, in prevalenza dell’area
la devozione ad un Giacomo altro (forse la devozione delle origini) franca, il sacramentario contiene
associato talvolta a Filippo, e quella verso Giacomo il maggiore ini- un officio specifico al 1° maggio
ziò precocemente. Anche i documenti che raccontano delle comples- per la commemorazione del dies
48 COMPOSTELLA n. 42 (2021)
natalis dei santi Giacomo e se vicissitudini della chiesa e del monastero spesso utilizzano due diverse
Filippo. La data in cui si fa denominazioni di Giacomo. La festività liturgica di san Giacomo veniva
memoria di Giacomo di Alfeo inoltre celebrata nell’abside centrale, la «chiesa grande», in due distinte
non è il 1° maggio; aggiunte ricorrenze quali quella del primo maggio (san Giacomo minore)33, e quella
del sec X (Additamenta veronen- del venticinque luglio (san Giacomo maggiore). La relativamente recente
sia) indicano culti di Santi presa di possesso del compendio di san Giacomo del Grigliano da parte
propri della Chiesa Veronese, della Congregazione dei padri di don Calabria avvenne il venticinque lu-
tra i quali si conferma la me- glio 1951. Ancora gli affreschi e gli arredi liturgici della chiesa risalenti al
moria al 25 luglio del dies XVI secolo, come già osservato, rimandano unicamente a modelli icono-
natalis di san Giacomo, senza grafici riferiti a san Giacomo il maggiore. Molti sono quindi i segni che
alcun appellativo, quasi che in indicano come col passare dei secoli il culto di san Giacomo il maggiore
questo secolo non vi fosse più abbia progressivamente soppiantato il particolare culto di pellegrinaggio
bisogno di specificare di quale iacopeo che prese piede a Verona con la scoperta dell’urna di Iacobus sul
Giacomo si trattava. colle del Grigliano. Questa progressiva contaminazione rende quasi para-
38 A. SPAGNOLO, Tre calen-
dossale la storia di un culto di pellegrinaggio iacopeo che nasce con meta
dari medievali veronesi, con prefa- Verona e quindi distinto se non distante dal filone devozionale iacopeo-
zione storica, «Atti dell’Accade- compostellano, per poi svilupparsi e morire come culto compostellano.
mia d’agricoltura, scienze e Questo apparente paradosso, insieme alla incerta attribuzione delle reliquie
lettere di Verona». serie IV,
conservate nell’urna, rende ragione del tentativo di diradare la nebbia della
XV, 1914, stabilimento tipo-
scena per provare ad identificare qualche tratto distintivo del culto del gri-
litografico G. Franchini Vero-
na, 1915, pp. 18-50: «Cod
gliano rispetto al contesto devozionale già esistente.
LXXXV Sacramentario Wol- Se il ritrovamento avvenne tra le rovine di una preesistente chiesa di
fangi Idus mart Passio s Iacobi san Giacomo sembra di poter dire innanzitutto che non di nascita ma di
apos» [preceduto da S Leonis, rinascita di un culto iacopeo veronese si possa e si debba parlare. Gli anti-
ricordato nel martirologio chi testi liturgici conservati nella prestigiosa biblioteca capitolare di Vero-
geronimiano e inserito tardi na34 ci aiutano ad illuminare la scena delle origini, sollevando la polvere
nel mart. Romano, festa il 14 del tempo di molti secoli e facendoci ritrovare addirittura nel periodo dello
marzo in base al ritrovamento splendore carolingio di Verona capitale. Risale a quest’epoca il famoso
di iscrizione sepolcrale, segui- “Versus de Verona”, o Ritmo pipiniano, che ci racconta degli edifici di
to da S Cyriaci mart.; se san culto dei santi protettori che circondano Verona, tra cui una chiesa in cui si
Ciriaco di Gerusalemme la conservano reliquie di san Giacomo apostolo ad oriente della città35. La
festività è il 4 maggio]; «Maius chiesa di san Giacomo del Grigliano preesistente all’attuale, posto che l’u-
habet dies XXXI luna XXX, SS nica chiesa cittadina di san Giacomo ubicata ad oriente risulta di secoli
Apost. Philippi et Iacobi fratres posteriore potrebbe proprio essere quella di cui parla l’antico ritmo pipi-
domini» [preceduto da] «VII niano. L’esistenza a Verona di un antichissimo culto iacopeo è confermata
kal mai S Marci evang, IIII kal del resto anche da fonti del 983 (!), del 1170 e del 1177 che attestano l’esi-
mai s Vitalis mart.; X kal mai s. stenza di una confraternita “Congregatio sancte Veronensis ecclesiae”36,
Iacobi apos. Alphaei» [insieme a] con patrono l’apostolo san Giacomo. Testi liturgici veronesi risalenti ad
«in civit. Nola s Paulini epis.; epoche addirittura precedenti l’inventio del sepolcro di Giacomo in Galizia
VIII kal aug. S Iacobi apost.filii forniscono ulteriori conferme della presenza a Verona di una devozione
Zebedaei et s Christofori mart. ». antichissima a un san Giacomo con diversi volti. I calendari liturgici ripor-
[nello stesso sacramentario il tavano infatti tre festività liturgiche37 dedicate a san Giacomo, tra l’altro in
15 marzo si registra la festività date che mutavano con il succedersi dei secoli. A seconda delle date e del
della “passio” di san Giacomo calendario Giacomo compariva come figlio di Zebedeo o fratello di Gio-
apostolo, si conferma anche
vanni, in altra data come Giacomo di Alfeo, infine in altra data ancora, tal-
qui una distinzione tra il culto
di Giacomo di Alfeo e quello
volta insieme a Filippo, come Giacomo fratris Domini (quest’ultimo di-
di un altro Giacomo, notata stinto da Giacomo di Alfeo)38. Non abbiamo fonti che attestino su quale di
un secolo prima nel martiro- questi culti iacobei veronesi risalenti al IX secolo, si possa eventualmente
logio pacifichiano, il che fa essere innestato il culto di pellegrinaggio rinato sul finire del XV secolo
pensare all’esistenza a Verona sul colle del Grigliano a pochi passi ad est di Verona, lungo l’itinerario
e nel Veneto di un culto in- burdigalense. Siamo in ambito di ipotesi che meriterebbero ulteriori studi
dipendente di Giacomo fratel- ed approfondimenti. Ma forse le suggestioni di queste storie misteriose
lo del Signore.] affascinano cosi come sono.