Ufficio Operazioni
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- nella parte I^, capitolo II, comma c) che “nelle località in situazione
anormale” i civili siano considerati corresponsabili dei sabotaggi commessi
in prossimità delle loro abitazioni, e che queste ultime vengano distrutte,
trascorse 48 ore qualora non emergano i responsabili dei sabotaggi
suddetti.
IV°) Non intendo esaminare caso per caso, non intendo “fare il processo del
passato”, e non ho neppure l'intenzione di legare le mani ai comandanti
dipendenti, nel senso di vietare senz'altro la distruzione delle
abitazioni; desidero unicamente attirare l'attenzione sul pericolo (“arma a
doppio taglio”) connesso a distruzioni inconsiderate ed inutili.
- Se noi, penetrati senza ostacoli locali nei villaggi, li diamo alle fiamme,
compiamo non solo un eccesso, non compiuto dai ribelli, ma favoriamo la
propaganda di questi ultimi.
Nel senso che la popolazione, anziché tornare alle proprie case - ormai
inesistenti - rimarrà conglobata nelle formazioni ribelli, e si spargerà la
convinzione che le truppe italiane, anziché la pacificazione e la giustizia,
portino la devastazione.
Senza contare che, malgrado qualsiasi misura in contrario, in occasione
delle distruzioni in parola, si verificano saccheggi individuali, non certo fatti
per aumentare il nostro prestigio ed attirarci le popolazioni.
- Dette disposizioni non saranno per ovvie ragioni - inserite nella circolare 3
C, ma verranno sin da ora comunicate dai comandanti in indirizzo ai
dipendenti comandi di divisione (e corrispondenti).
I - Persone
3. Oltre che nei casi previsti nel capitolo secondo della parte I^ si potranno,
durante operazioni in corso sgomberare ed internare civili, singolarmente,
per famiglia, gruppi, o per interi villaggi, quando le circostanze o
disposizioni contingenti lo impongano.
II - Edifici
1. All'infuori del caso previsto dal comma 3. del capitolo II della parte I^,
saranno distrutti gli edifici seguenti:
- edifici dal cui interno sia stato fatto fuoco contro le nostre truppe;
- edifici nel cui interno siano stati trovati depositi di armi, munizioni ed
esplosivi;
- abitazioni certamente e notoriamente appartenenti a capi ribelli.
2. Alla distruzione di interi villaggi si procederà solo nel caso che l'intera
popolazione, o la massima parte di essa, abbia materialmente combattuto
contro le nostre truppe, dall'interno dei villaggi stessi, e durante le
operazioni in quel dato momento in atto.
3. Edifici e villaggi esistenti nella zona in cui si opera, non compresi nella
categoria di cui in 1. ed in 2., non verranno distrutti anche se trovati
sgomberi.
III - Beni
Trattamento da usare verso i ribelli colti colle armi alla mano, (e per analogia, ai
civili di cui al comma 1. del n° I della presente appendice) è regolato, e
continuerà ad essere regolato, da disposizioni comunicate a parte.
1. I ribelli, colti colle armi alla mano, saranno immediatamente fucilati sul posto.
Faranno eccezione :
- i feriti
- i maschi validi di età inferiore ai 18 anni
che saranno deferiti (i primi una volta guariti) ai tribunali "straordinari".
- le donne
che saranno deferite ai tribunali ordinari.
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NOTA
Il contenuto di questo allegato non sarà incluso nella circolare n. 3 C,
ma comunicato per iscritto ai comandi di divisione (od ente
corrispondente), e da questi ai comandi in sottordine solo verbalmente.