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Il notiziario giuridico indipendente v. 4.0 – ISSN 2464-8833

Una novità dal CNF sul patto di quota di lite

di Avv. Daniela Gattoni - 24/07/2014

Contenuti

1 La novità
1.1 Il caso sottoposto al CNF
1.2 L’interpretazione del CNF
2 ? Considerazioni finali
3 Documenti & materiali

Il 14/07/2014 abbiamo pubblicato un intervento sulla questione, piuttosto controversa, dell’ammissibilità


o meno, e, dunque, della legittimità o meno, del c.d. patto di quota lite, ossia dell’accordo tra l’avvocato
ed il cliente in virtù del quale il compenso del primo risulta calcolato in modo percentuale o
proporzionale al risultato, e ciò alla luce della Riforma Forense introdotta con la L. 31/12/2012 n. 247,
nonchè alla luce del nuovo codice deontologico vigente approvato dal CNF nella seduta del 31/01/2014.

La novità

? La novità è che due giorni dopo il nostro intervento, con un post sul sito web del CNF, è stata
pubblicata una sentenza pronunciata dal medesimo CNF il 18/03/2014 n. 26 in tema, appunto, di patto di
quota di lite.

Il caso sottoposto al CNF

? Con la sentenza in questione, il CNF, pur riducendo la sanzione (da due mesi di sospensione alla
semplice censura), ha confermato il provvedimento disciplinare adottato dal Consiglio dell’Ordine di
Trento nei confronti di un suo iscritto che aveva stipulato, per iscritto, con il proprio cliente un patto di
quota lite che gli riconosceva un compenso percentuale pari al 30% di quanto questi avrebbe ottenuto
come risarcimento del danno per un sinistro in cui egli era rimasto gravemente ferito.

Si tratta in verità di un caso verificatosi nel 2008 e, dunque, prima dell’entrata in vigore, sia della
Riforma Forense, che del nuovo codice deontologico, tuttavia, il precedente in esame merita ugualmente
attenzione perchè il CNF coglie l’occasione per fornire un chiarimento al concetto di patto di quota lite
oggi vigente.

L’interpretazione del CNF

La sentenza 26/2014 del CNF che qui si segnala, come detto, appare di particolare interesse perchè, in
sostanza, fornisce una sorta di ‘interpretazione autentica‘ della normativa di cui sopra, fonte come detto

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nel nostro post del 14/7/2014, di rilevanti dubbi interpretativi.

Precisamente, il CNF, nella sentenza n. 26/2014, afferma che, in effetti, ai sensi dell’art. 13, quarto
comma, L. 247/2012

«sono vietati i patti con i quali l’avvocato percepisca come compenso in tutto o in parte una
quota del bene oggetto della prestazione o della ragione litigiosa»,

mentre, a mente del terzo comma della medesima disposizione è detto che è valida la pattuizione con cui
si determini il compenso

«a percentuale sul valore dell’affare o su quanto si prevede possa giovarsene, non soltanto a
livello strettamente patrimoniale, il destinatario della prestazione».

Ebbene, secondo il CNF:

«la dicotomia legislativa pone indubbie difficoltà all’interprete anche se la stessa dicotomia
sembra, in effetti, richiamare quella doppia “corsia”, una ammessa ed una vietata, già
individuata nella vigenza della precedente normativa. Un ulteriore affinamento esegetico,
condotto su questi due commi dell’art. 13 della legge n. 247/2012, porta a concludere, secondo
una ragionevole e ragionata opinione già affacciatasi, che se la percentuale può essere
rapportata al valore dei beni o agli interessi litigiosi, ma non lo può essere al risultato perchè in
tal senso deve interpretarsi l’inciso “si prevede possa giovarsene” che evoca un rapporto con ciò
che si prevede e non con ciò che costituisce il consuntivo della prestazione professionale».

Inoltre, sempre secondo il CNF tale interpretazione avrebbe

«dalla sua, oltreché la conformità al dato letterale, anche la coerenza con la ratio del divieto dal
momento che accentua il distacco dell’avvocato dagli esiti della lite, diminuendo la portata
dell’eventuale commistione di interessi quale si avrebbe se il compenso fosse collegato, in tutto o
in parte, all’esito della lite, con il rischio così della trasformazione del rapporto professionale da
rapporto di scambio a rapporto associativo».

Dunque, secondo il CNF, il punto cruciale è il momento della stipula del ‘patto’ nel senso che, per non

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incorrere nel divieto della cessione del credito (art. 1261 cc), l’accordo deve intervenire – per iscritto –
prima del risultato, e precisamente deve intervenire al momento del conferimento dell’incarico.

In questo senso, peraltro, è il commento alla sentenza in esame che si rinviene sul sito web del CNF
secondo cui,

«in tal senso deve infatti interpretarsi l’inciso “si prevede possa giovarsene”, che appunto evoca
un rapporto con ciò che si prevede e non con ciò che costituisce il consuntivo della prestazione
professionale, ditalché deve in ogni caso ritenersi illecito l’accordo sul compenso stipulato (non
a monte dell’incarico professionale, ma a valle di quest’ultimo, cioè) ad incarico pressoché
terminato, ovvero allorché l’an ed il quantum della fattispecie contenziosa siano già stati di fatto
delineati in entrambe le sue componenti».

? Considerazioni finali

? Alla luce del precedente giurisprudenziale del CNF qui in commento, si può dire che che il cammino
dell’interprete viene agevolato, anche se l’obiettiva complessità – ai limiti della contraddittorietà – della
normativa in esame, non consente, al momento, di trarre delle conclusioni univoche.

Il dato certo è che, oggi, il patto di quota lite appare un istituto cui l’avvocato può fare legittimamente
ricorso.

Il punto cruciale, tuttavia, sta nell’individuare le modalità concrete che rendano


effettivamente legittimo ricorrere a tale istituto: il che, anche alla luce delle gravi conseguenze che
possono derivare dall’uso “improprio” del patto in questione, dovrebbe indurre ancora ad un
atteggiamento alquanto cauto in attesa che si consolidi un orientamento giurisprudenziale chiaro ed
univoco.

Documenti & materiali

? Leggi il testo della Riforma Forense L. 31/12/2012 n. 247


Leggi il testo del post del 14/7/2014
Leggi il testo del codice deontologico
Leggi il testo del commento del 16/7/2014 sul sito web del CNF
Scarica il testo della sentenza CNF del 18/03/2014 n. 26

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Titolo dell'articolo: Una novità dal CNF sul patto di quota di lite
Di: Avv. Daniela Gattoni
Pubblicato il: 24/07/ 2014
Su: Ragionando_weblog Il notiziario giuridico indipendente v. 4.0 – ISSN 2464-8833
Indirizzo: http://www.jusdicere.it/Ragionando/una-novita-dal-cnf-sul-patto-di-quota-di-lite-
daniela-gattoni/

Potete citarlo così: Avv. Daniela Gattoni, «Una novità dal CNF sul patto di quota di lite», 24/07/2014,
Ragionando_weblog, Il notiziario giuridico indipendente v. 4.0 – ISSN 2464-8833, scaricabile da:
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