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PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
Set Domande: PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
Indice
Indice Lezioni ........................................................................................................................ p. 2
Lezione 002 ........................................................................................................................... p. 4
Lezione 003 ........................................................................................................................... p. 7
Lezione 004 ........................................................................................................................... p. 12
Lezione 005 ........................................................................................................................... p. 17
Lezione 006 ........................................................................................................................... p. 21
Lezione 007 ........................................................................................................................... p. 25
Lezione 008 ........................................................................................................................... p. 32
Lezione 009 ........................................................................................................................... p. 36
Lezione 010 ........................................................................................................................... p. 39
Lezione 011 ........................................................................................................................... p. 43
Lezione 012 ........................................................................................................................... p. 47
Lezione 013 ........................................................................................................................... p. 52
Lezione 014 ........................................................................................................................... p. 55
Lezione 015 ........................................................................................................................... p. 57
Lezione 016 ........................................................................................................................... p. 61
Lezione 017 ........................................................................................................................... p. 63
Lezione 018 ........................................................................................................................... p. 66
Lezione 019 ........................................................................................................................... p. 69
Lezione 020 ........................................................................................................................... p. 73
Lezione 021 ........................................................................................................................... p. 75
Lezione 022 ........................................................................................................................... p. 77
Lezione 023 ........................................................................................................................... p. 80
Lezione 024 ........................................................................................................................... p. 81
Lezione 025 ........................................................................................................................... p. 82
Lezione 026 ........................................................................................................................... p. 85
Lezione 027 ........................................................................................................................... p. 88
Lezione 028 ........................................................................................................................... p. 91
Lezione 029 ........................................................................................................................... p. 93
Lezione 030 ........................................................................................................................... p. 97
Lezione 031 ........................................................................................................................... p. 101
Lezione 032 ........................................................................................................................... p. 103
Lezione 033 ........................................................................................................................... p. 105
Lezione 034 ........................................................................................................................... p. 107
Lezione 035 ........................................................................................................................... p. 110
Lezione 036 ........................................................................................................................... p. 114
Lezione 037 ........................................................................................................................... p. 116
Lezione 002
01. Una diminuzione della dotazione di lavoro provoca:
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale
Nessun effetto
Raggiungibile ed efficiente
Raggiungibile ed inefficiente
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a minore intensità di lavoro
La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un’unità aggiuntiva del bene A
∆Q(A) / ∆Q(B)
∆Q(B) / ∆Q(A)
Q(A) / Q(B)
Q(B) / Q(A)
La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un’unità aggiuntiva del bene B
La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un’unità aggiuntiva del bene A
La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un’unità aggiuntiva del bene B
La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un’unità aggiuntiva del bene B
Nessun effetto
Nessun spostamento
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a bassa intensità di capitale
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale
Raggiungibile ed inefficiente
Raggiungibile ed efficiente
Non raggiungibile
Raggiungibile ed inefficiente
Non raggiungibile
Raggiungibile ed efficiente
20. Si descriva la Frontiera delle possibilità produttive e le determinanti dei suoi spostamenti.
Lezione 003
01. La diminuzione del prezzo del bene:
Sistemi pianificati
Sistemi ibridi
Sistemi capitalistici
Sistemi misti
Sistemi capitalistici
Sistemi misti
Sistemi ibridi
Sistemi pianificati
P = F(Qd)
Qd = F(P)
Qd = P
13. La curva di domanda esprime una relazione tra prezzo e quantità:
Negativa
Maggiore di 1
Positiva
Nulla
Lavoratori
Produttori
Consumatori
Capitalisti
15. La curva di offerta esprime una relazione tra prezzo e quantità:
Minore di 1
Positiva
Negativa
Nulla
Qd = F(P)
P = F(Qd)
P = Qd)
Consumatori
Imprese
Lavoratori
Produttori
Dal reddito del consumatore, dalla tecnologia e dal prezzo dei beni correlati
Dal reddito del consumatore, dal prezzo dei beni correlati e dalla tecnologia
Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dal prezzo dei beni correlati
27. Si rappresenti graficamente e si descriva la funzione di offerta. Quali variabili incidono sulla sua posizione?
28. Si rappresenti graficamente e si descriva la funzione di domanda. Quali variabili incidono sulla sua posizione?
Lezione 004
01. Un aumento dell'offerta determina:
04. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p.
1
8/3
4
12
Diventa negativo
Aumenta
Diminuisce
Rimane costante
Diminuisce
Diventa negativo
Aumenta
Rimane costante
10. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p.
4
2
1
6
30
50
20
80
80
50
20
30
30
50
80
20
21. Si rappresenti graficamente il surplus dei consumatori e il surplus dei produttori, dandone una definizione.
Lezione 005
01. L’elasticità della domanda è:
Equilibrio di mercato
Eccesso di domanda
Eccesso di offerta
Equilibrio di mercato
Eccesso di offerta
Eccesso di domanda
Eccesso di offerta
Eccesso di domanda
Equilibrio di mercato
Equilibrio di mercato
Decrescente
Verticale
Crescente
Orizzontale
16. La domanda si definisce elastica quando l’elasticità, in valore assoluto, assume un valore:
Minore di uno
Maggiore di uno
Maggiore di zero
Minore di zero
Sempre negativi
Sempre positivi
Decrescente
Crescente
Orizzontale
Verticale
20. La domanda si definisce rigida quando l’elasticità, in valore assoluto, assume un valore:
Minore di zero
Minore di uno
Maggiore di uno
Maggiore di zero
Verticale
Crescente
Decrescente
Orizzontale
22. In riferimento all’elasticità della curva di domanda si spieghi la relazione che esiste tra elasticità e ricavi totali;
Lezione 006
01. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – Qd
3
1/2
2
1
Elastica
Molto elastica
Molto rigida
Poco elastica
Perfettamente elastica
Elastica
Rigida
Perfettamente rigida
P = 10 – 2Qd
1/2
3/5
3/4
3/2
Molto elastica
Molto rigida
Rigida
Elastica
Rigida
Elastica
Perfettamente elastica
Perfettamente rigida
P = 10 – 2Qd
8/3
3/2
2/3
3/8
09. Se l’elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è negativa:
10. Se l’elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è negativa:
11. Se l’elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è maggiore di uno:
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y
La variazione della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene y
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene x
13. Se l’elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è positiva:
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del reddito
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del reddito
15. Se l’elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è positiva:
P = 10 – Qd
8
2
4
1
18. Si analizzi la relazione tra la spesa del consumatore e l'elasticità della domanda al prezzo.
Lezione 007
01. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P(A) = 10
P(B) = 30
Y = 60
I beni A e B sono:
Privilegiati
Complementari
Indipendenti
Sostituti
10. Le forme giuridiche di società previste dal nostro ordinamento sono:
P(A) = 40
P(B) = 5
Y = 200
0,2
0,1
2
1
P(A) = 10
Y = 60
I beni A e B sono:
Sostituti
Indipendenti
Normali
Complementari
P(A) = 20
P(B) = 10
Y = 2000
Il bene A è:
P(A) = 20
P(B) = 10
Y = 2000
L'elasticità incrociata della domanda del bene A rispetto al reddito è pari a:
0,2
0,5
0,4
0,1
P(A) = 20
P(B) = 10
Y = 2000
Il bene A è:
P(A) = 40
P(B) = 10
Y = 100 0
0,2
5
1
0,5
P(A) = 10
Y = 60
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a:
0
2
-1
1
P(A) = 200
P(B) = 900
Y = 199000
11
1
1,1
0,1
P(A) = 10
P(B) = 30
Y = 60
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a:
-2
2
1
5
P(A) = 200
P(B) = 900
Y = 199000
Il bene A è:
P(A) = 10
P(B) = 20
Y = 60
I beni A e B sono:
Sostituti
Indipendenti
Complementari
Simili
P(A) = 10
P(B) = 20
Y = 60
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a:
0,2
-1
1
-0,2
Lezione 008
01. la struttura organizzativa divisionale è caratterizzata da:
Famiglia e impresa
Società di revisione
Collegio sindacale
Consiglio di amministrazione
Soggetto giuridico coincide nella figura del manager mentre il soggetto economico coincide con gli azionisti
Soggetto giuridico coincide con gli azionisti mentre il soggetto economico coincide nella figura del manager
La possibilità di conflitti fra gli obiettivi perseguiti dalle unità funzionali e gli obiettivi generali dell’impresa
Obiettivo
Impresa
Strategia
Azienda
Rappresenta l’insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema organizzativo
Esprime i criteri con cui si attua la divisione tecnica e professionale del lavoro fra i soggetti che operano nell'impresa.
Esprime i criteri con cui si attribuioscono le mansioni fra i soggetti che operano nell'impresa
L’insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema produttivo
I criteri con cui si distribuiscono le mansioni fra i soggetti che operano nell'impresa
L’insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema organizzativo
I criteri con cui si attua la divisione tecnica e professionale del lavoro fra i soggetti che operano nell'impresa
La direzione generale non può raccogliere le risorse finanziarie da allocare alle divisioni
La direzione generale non delega alcune funzione a singole unità organizzative
24. Quali sono gli organi che definiscono la governance di una società di capitali? Quali funzioni svolgono?
Lezione 009
01. Le società cooperative sono caratterizzate da:
A proprietà diffusa
A proprietà articolata
A proprietà chiusa
A proprietà ristretta
A proprietà chiusa
A proprietà articolata
A proprietà diffusa
A proprietà ristretta
A proprietà articolata
A proprietà ristretta
A proprietà chiusa
A proprietà diffusa
Società di persone
Società di capitali
Società cooperativa
E’ decentrata
E’ accentrata
E’ decentrata
E’ accentrata
E’ decentrata
E’ accentrata
Lezione 010
01. Si consideri la seguente funzione di produzione:
Q=L²K
2
L
2L
4L
Mai
Sempre
Sempre
Mai
I beni e i servizi intermedi, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale fisico e il capitale finanziario
I beni e i servizi finali, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale tecnico e il capitale finanziario
Q/L
Q/ΔL
ΔQ/ΔL
ΔQ/L
Q=LK²
L
4L
16L
16
Q=LK²
16L
L
2L
16
Q=L²K
2L
4L
L
4
ΔQ/ΔL
Q/L
Q/ΔL
ΔQ/L
Q=LK
K
L
1/2
2
Q=LK
K
3
L
2
17. Si descriva una funzione di produzione, evidenziando le differenze tra breve e lungo periodo.
Lezione 011
01. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo:
CT=10+2Q
2
10 + 2/Q
2
10/Q + 2
Q=LK
2Q+50
4Q+50
4Q+5
2Q+5
Q=2LK
Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo medio fisso è:
10/Q
10
100
100/Q
CT/Q
CMEV+CMEF
Non parte dall’origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all’asse delle ascisse
Parte dall’origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale
Non parte dall’origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all’asse delle ordinate
Parte dall’origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale
Decrescente
Crescente
Sempre costante
Sempre costante
Crescente
Decrescente
Q=2LK
CT=2Q+100
CT=2Q+10
CT=Q+10
CT=Q+100
Q=LK
Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo medio fisso è:
5
50
50/Q
5/Q
Parte dall’origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale
Parte dall’origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale
Non parte dall’origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all’asse delle ascisse
Non parte dall’origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale
L'energia elettrica
L’affitto di un impianto
L’affitto di un impianto
La pubblicità
CT=10+2Q
Il costo marginale è:
Q
1
10
2
17. Si definisca la funzione di costo totale di breve periodo, di costo variabile e di costo fisso. Rappresentare tali funzioni nel medesimo grafico.
Lezione 012
01. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala crescenti se:
La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi
La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
04. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala crescenti se:
Q'=AQ
Q'<AQ
Q'>AQ
Q'=Q
05. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala costanti se:
Q'<AQ
Q'<Q
Q'=AQ
Q'>AQ
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi
07. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala decrescenti se:
Q'<AQ
Q'=AQ
Q'>AQ
Q'<Q
Mai
Sempre
Mai
CT/Q
CT/ΔQ
ΔCT/Q
ΔCT/ΔQ
CD
BD
AB
BC
CT/Q
ΔCT/ΔQ
ΔCT/Q
CT/ΔQ
AD
BC
AB
CD
AB
BC
CD
AC
RT/ΔQ
ΔRT/Q
ΔRT/ΔQ
RT/Q
d) costo marginale
Lezione 013
01. La scala di produzione esprime:
La quantità prodotta al massimo dei costi da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta al minimo dei costi da una determinata combinazione produttiva
Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel breve periodo
Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel lungo periodo
Ricavi di vendita
P=20
CT=30+Q² Viene 70
Il profitto economico è pari a:
100
130
0
200
Nel punto A
Nel punto B
Ricavi totali
P=40
CT=50+2Q²
150
200
50
400
Nel punto B
Nel punto A
Lezione 014
01. Le caratteristiche dell’oligopolio sono:
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo o differenziato, presenza di barriere all’entrata e possibilità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all’entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all’entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all’entrata e incapacità delle impresa di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto omogeneo, assenza di barriere all’entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all’entrata e impossibilità delle impresa di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all’entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all’entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Lezione 015
01. In concorrenza perfetta il ricavo marginale:
È verticale
E’ orizzontale
E’ elastica
E’ rigida
È anelastica
06. Nel breve periodo, se il prezzo di mercato è superiore al costo medio totale:
07. La curva di offerta dell’impresa in concorrenza perfetta (nel breve periodo):
08. Nel breve periodo se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio totale:
12. Un'impresa, in concorrenza perfetta, non produce nel breve periodo se:
P<CMeT
P>CMeV
P=CMeT
P<CMeV
In esso si rappresenta:
L'equilibrio di monopolio
Concorrenza perfetta
Oligopolio
Concorrenza monopolistica
Monopolio
16. Si descriva il mercato di concorrenza perfetta e si rappresenti graficamente l’equilibrio di breve periodo, in ipotesi di profitto positivo.
17. Si descriva il mercato di concorrenza perfetta e si rappresenti graficamente l’equilibrio di breve periodo, in ipotesi di profitto negativo.
Lezione 016
01. Si ha efficienza allocativa quando:
Aumenta
Diminuisce
Rimane costante
Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali
04. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è nullo, nel lungo periodo il numero delle imprese:
Aumenta
Rimane costante
Diminuisce
05. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è negativo, nel lungo periodo il numero delle imprese:
Aumenta
Rimane costante
Diminuisce
Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali
L'equilibrio di oligopolio
L'equilibrio di monopolio
08. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è positivo, nel lungo periodo il numero delle imprese:
Rimane costante
Diminuisce
Aumenta
09. Si descriva il mercato di concorrenza perfetta e si rappresenti graficamente l’equilibrio di lungo periodo, analizzando il concetto di efficienza allocativa e
produttiva.
Lezione 017
01. Nel lungo periodo il prezzo di mercato in monopolio:
È variabile
Rimane costante
Diminuisce
Aumenta
05. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo:
CT=Q³-2Q²+20Q
1/2
2
3
1
06. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=5+2Q+2Q²
2
10
8
4
07. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=5+3Q+Q²
1
4
2
3
08. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente:
Qd=100-P
Qs=-20+P
CMa=3Q
6
10
20
3
09. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente:
Qd=10-2P
Qs=-50+2P
CMa=5Q
3
2
5
1
10. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo:
CT=2Q³-Q²+10Q
1
1/4
1/2
2
Lezione 018
01. Lo sconto sulle quantità è un esempio di:
Interdipendenza strategica
03. Gli sconti under 16 sui biglietti dello stadio sono un esempio di:
Interdipendenza strategica
Efficienza produttiva
Efficienza allocativa
Monopolio
Oligopolio
11. Data la curva di domanda di mercato P=a-bQ, il ricavo marginale di un'impresa in monopolio è pari a:
RMa=a
RMa=a-4b
RMa=a-2b
RMa=P
13. Attraverso il confronto tra concorrenza perfetta e monopolio, si descriva il costo sociale generato dal mercato monopolistico.
Lezione 019
01. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, l’equilibrio si trova:
Efficienza economica
Efficienza distributiva
E’ orizzontale
È verticale
11. In caso di discriminazione perfetta (o del primo ordine), il surplus del consumatore è:
Nullo
Minimo
Massimo
Positivo
12. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del produttore è:
Non determinabile
Superiore
Inferiore
Minore
14. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del consumatore è:
Non è determinabile
Superiore
Inferiore
Uguale
Positivo
Negativo
Nullo
16. Si descriva il mercato di concorrenza monopolistica e si rappresenti graficamente l’equilibrio di lungo periodo.
17. Si descriva il mercato di concorrenza monopolistica e si rappresenti graficamente l'equilibrio di breve periodo.
Lezione 020
01. L’interdipendenza strategica è una caratteristica del:
Monopolio
Concorrenza monopolistica
Concorrenza perfetta
Oligopolio
Collusione tacita
Monopolio
Collusione esplicita
03. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=3Q²
3
7
14
10
04. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=10+2Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=60-Q, la quantità prodotta dall’impresa è:
60
5
20
10
Collusione esplicita
Collusione tacita
Monopolio
06. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=5Q²
2,5
10
5
4
07. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=2+3Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-Q, la quantità prodotta dall’impresa nell’ipotesi di discriminazione perfetta è:
70
4
1
10
08. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un’impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=2+3Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-4Q, la quantità prodotta dall’impresa nell’ipotesi di discriminazione perfetta è:
70
2
7
10
09. Si descriva il modello della curva di domanda ad angolo, dandone una rappresentazione grafica.
Lezione 021
01. Si consideri il seguente grafico:
Monopolio
Oligopolio
Lezione 022
01. Nell'oligopolio di Cournot le imprese decidono:
Simultaneamente il prezzo
Sequenzialmente il prezzo
Simultaneamente la quantità
Sequenzialmente la quantità
Naturale
Strategico
Competitivo
Collusivo
Differenziati
Omogenei
Simultaneamente il prezzo
Simultaneamente la quantità
Sequenzialmente il prezzo
Sequenzialmente la quantità
Strategico
Competitivo
Collusivo
Naturale
La relazione tra la quantità di mercato rispetto alla scelta di prezzo dell’impresa
La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un’impresa rispetto alla scelta produttiva dell’impresa concorrente
La relazione tra il prezzo fatto da un’impresa rispetto alla scelta di prezzo dell’impresa concorrente
La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un’impresa rispetto al prezzo di mercato
Barriera all’uscita
Costo opportunità
Costo opportunità
Costo fisso
Perfettamente rigida
Rigida
Elastica
Perfettamente elastica
Nessuna barriera
Barriere all’uscita
Barriere all’entrata
Perfettamente rigida
Rigida
Elastica
Perfettamente elastica
L'equilibrio di mercato
Lezione 023
01. I giochi in cui c’è un giocatore che effettua la propria scelta per primo e l’altro giocatore che effettua la propria scelta successivamente si definiscono:
Giochi dinamici
Giochi cooperativi
Giochi simultanei
02. Un equilibrio di Nash è inefficiente dal punto di vista pareteiano se:
Un giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
03. I giochi in cui i giocatori possono non possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono:
Giochi simultanei
Giochi strategici
Giochi dinamici
04. I giochi in cui i giocatori possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono:
Giochi simultanei
Giochi dinamici
Giochi cooperativi
Giochi strategici
Giocatori e payoff
Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
Ogni giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
Tutti i giocatori hanno scelto la propria strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori
Tutti i giocatori hanno scelto la migliore strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori
Ogni giocatore sceglie la propria strategia, indipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori
Ogni giocatore sceglie la propria strategia, dipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori
Lezione 024
01. Nell'ipotesi in cui un'impresa B decide di entrare nel mercato, l'impresa A già consolidata nel mercato applica un prezzo limite se:
Lezione 025
01. Un esempio di immobilizzazione immateriale è:
Brevetti
Attrezzature
Automezzi
Società quotate e non quotate , Società con strumenti finanziari diffusi presso il pubblico, Banche e intermediari finanziari e compagnie di assicurazione
Società quotate e non quotate , Società con strumenti finanziari , Banche e intermediari finanziari
Società quotate , Società con strumenti finanziari diffusi presso il pubblico, Banche e intermediari finanziari e compagnie di assicurazione
Brevetti
Impianti
Marchi
Brevetti
Marchi
Avviamento
Esclusivamente materiali
Esclusivamente immateriali
Esclusivamente finanziarie
Valori normali
Valori flusso
Valori stock
Impianti
Automezzi
Immobili
Debiti e autofinanziamento
Capitale di rischio
09. Secondo l'articolo 2423 del Codice Civile, il bilancio d'esercizio è composto da:
Stato patrimoniale , Conto economico, Nota integrativa e Relazione del collegio sindacale
Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico dell’azienda
Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell’azienda
13. Le informazioni utili a comprendere quanto esposto nello Stato patrimoniale e nel Conto economico sono riportate:
Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell’azienda
Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico
15. L'ammontare e la composizione delle disponibilità liquide all'inizio e alla fine dell'esercizio sono riportate:
16. La situazione della società e l'andamento della gestione, nel suo complesso viene riportata:
Lezione 026
01. Lo stato patrimoniale contiene:
Valori stock
Valori flusso
Valori normali
Attività e passività
Attività e costi
Ricavi e costi
Ricavi e passività
Attività e passività
Attività e costi
Ricavi e costi
Ricavi e passività
Sono criteri di valutazione che permettono l’individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono inderogabili
Sono criteri di valutazione che permettono l’individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono derogabili
06. La clausola generale del bilancio è disposta nel Codice Civile dall'articolo:
2424
2423
2426
2425
In modo inderogabile gli indirizzi ai quali gli amministratori di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio
In modo derogabile gli indirizzi ai quali gli azionisti di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio
In modo inderogabile gli indirizzi ai quali gli azionisti di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio
In modo derogabile gli indirizzi ai quali gli amministratori di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio
08. La clausola generale del bilancio stabilisce che il bilancio d'esercizio deve rispettare gli elementi di:
Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in
bilancio
Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l’impresa continui la propria attività
Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione
Sono criteri di valutazione che permettono l’individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono inderogabili
Sono criteri di valutazione che permettono l’individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono derogabili
Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione
Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti, mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in
bilancio
Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l’impresa continui la propria attività
15. Si descrivano i principi di redazione del bilancio, secondo i principi contabili nazionali.
Lezione 027
01. Nel definire i principi contabili internazionali, gli organismi europei si sono orientati al principio di:
Armonizzazione
Standardizzazione
Globalizzazione
Finalizzazione
02. Secondo l’articolo 2423 del codice civile il bilancio d’esercizio è costituito da:
Fenomeni patrimoniali
Fenomeni finanziari
Fenomeni economici
04. Secondo i principi contabili nazionali, le poste di bilancio devono essere valutate:
Al costo
05. Secondo i principi contabili internazionali, le poste di bilancio devono essere valutate:
Al costo
06. Le società controllate da società quotate, banche e enti finanziari vigilati:
07. Il metodo della partita doppia prevede che ad una transazione finanziaria corrisponde:
Le passività in bilancio siano iscritte ad un valore superiore a quello effettivamente recuperabile
Le attività in bilancio siano iscritte ad un valore superiore a quello effettivamente recuperabile
Le passività in bilancio siano iscritte ad un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile
Le attività in bilancio siano iscritte ad un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile
La competenza
La chiarezza
La veridicità
La prudenza
Stato patrimoniale , Conto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto della gestione
Stato patrimoniale , Conto economico, Nota integrativa e Conto delle variazioni del patrimonio netto
Stato patrimoniale , Conto economico, Nota integrativa, Relazione del collegio sindacale e Conto della gestione
Stato patrimoniale , Conto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto delle variazioni del patrimonio netto
Transitori
Patrimoniali
Finanziari
Permanenti
Fenomeni economici
Fenomeni finanziari
17. Si descriva il metodo della partita doppia, come strumento di registrazione contabile.
18. Si descriva il concetto di conto e la sua rilevanza nel sistema di registrazione contabile di un’impresa,
Lezione 028
01. Gli oneri pluriennali sono:
Naturale
Derivativo
Obbligatorio
Originario
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni in corso
Costruzioni interne
Costruzioni in economia
04. Secondo l'articolo 2424 del Codice civile, le attività sono suddivise in:
Sei categorie
Quattro categorie
Cinque categorie
Tre categorie
Cinque categorie
Tre categorie
Sei categorie
Quattro categorie
06. Secondo l'articolo 2424 del Codice civile, le immobilizzazioni immateriali si distinguono in:
Nell'attivo circolante
Nell'attivo circolante
Nell'attivo immobilizzato
Nell'attivo immobilizzato
Nell'attivo circolante
Nell'attivo immobilizzato
Nell'attivo circolante
Lezione 029
01. Secondo il principio della competenza, un ricavo è effettivamente realizzato se :
E’ avvenuta l’uscita di cassa per l’acquisto del bene o del servizio
E’ avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo
E’ avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo
E’ avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo
Un credito
Un credito
Un debito
Un debito
Un immobilizzazione
Un credito
Un debito
Un debito
Un credito
Un debito
Un credito
Al costo
Un credito
Un debito
Un costo
Un debito
Un debito
Un debito
Un debito
Un credito
24. Si descriva il principio di competenza, soffermandosi sul concetto di costi sostenuti.
25. Si descriva il principio di competenza, soffermandosi sul concetto di ricavi realizzati.
Lezione 030
01. Gli ammortamenti e svalutazioni sono inserite:
05. Il Conto Economico. come previsto dall'articolo 2425 del Codice civile, è compilato secondo lo schema:
06. Le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti sono inserite:
07. Le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci sono inserite:
I debiti
La liquidità
Le immobilizzazioni
I crediti
La liquidità
I debiti
I crediti
Le immobilizzazioni
I crediti
I debiti
Le rimanenze
La liquidità
I debiti
Valori stimati
Valori certi
Le rimanenze
La liquidità
I crediti
È sempre possibile
Alcune attività
Tutte le attività
Patrimonio netto
Lezione 031
01. L’ammortamento è causato:
Tutte le immobilizzazioni
Costanti
Variabili
Crescenti
Decrescenti
09. Si descrivano gli effetti economici conseguenti alla vendita di un’immobilizzazione.
Lezione 032
01. Il documento della contabilità che raccoglie e registra in ordine cronologico si chiama:
02. I beni strumentali necessari per svolgere la tua attività d’impresa sono indicati:
03. Il documento che comprende una serie di conti relativi alle voci patrimoniali e reddituali si chiama:
Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto
I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto
I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto
Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto
Il registro dei corrispettivi, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili
Il registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili
Il registro dei corrispettivi, il registro degli acquisti e il registro dei beni ammortizzabili
Il registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei corrispettivi
11. Il bilancio d’esercizio deve essere approvato dall’assemblea degli azionisti:
12. Si descriva il contenuto del bilancio d’esercizio secondo la normativa civilistica, evidenziando le fasi che portano alla sua approvazione.
13. Si descrivano i libri contabili obbligatori per una società di capitali.
Lezione 033
01. I limiti dell’analisi di bilancio sono:
Nessuna informazione
Più informazioni
Meno informazioni
Cinque
Quattro
Tre
Sei
08. L’analisi dell’equilibrio finanziario di breve periodo serve a verificare la capacità dell’impresa di:
Mantenersi solida
Lezione 034
01. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci del passivo secondo:
La liquidità
La remuneratività
02. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci dell’attivo secondo:
La liquidità
La remuneratività
Passività consolidate
Attivo fisso
Attività correnti
Passività correnti
Attivo fisso
Attività correnti
Passività consolidate
Passività correnti
Passività consolidate
Attività correnti
Attivo fisso
Passività correnti
Attivo fisso
Attività correnti
Passività consolidate
Passività correnti
Passività consolidate
Attività correnti
Patrimonio netto
Passività correnti
Passività correnti
Attività correnti
Passività consolidate
Attivo fisso
Attivo fisso
Passività consolidate
Attività correnti
Passività correnti
12. I debiti con scadenza inferiore all’anno fanno parte di:
Attivo fisso
Attività correnti
Passività correnti
Passività consolidate
13. I debiti con scadenza superiore all’anno fanno parte di:
Passività correnti
Attività correnti
Attivo fisso
Passività consolidate
Attivo fisso
Passività consolidate
Attività correnti
Passività correnti
15. Si descriva la riclassificazione dello Stato Patrimoniale secondo il principio finanziario.
Lezione 035
01. Un rapporto corrente superiore a 1:
La capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni nel breve periodo
La capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni nel lungo periodo
Pari a 1
Compreso tra 0 e 1
Superiore a 2
Compreso tra 1 e 2
La reddittività
La capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni nel lungo periodo
La capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni nel breve periodo
Superiore a 1
Pari a zero
Pari a 1
Inferiore a 1
Passività correnti
Attivo fisso
Patrimonio netto
Passività consolidate
Attività correnti
Patrimonio netto
Passività correnti
Passività consolidate
Patrimonio netto
Passività correnti
Attività fisse
Passività consolidate
Lezione 036
01. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime:
05. Il Risultato operativo, secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a:
06. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi:
Per attività
Per origine
Per destinazione
Per natura
07. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON), secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a:
09. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi:
Per origine
Per natura
Per destinazione
Per attività
Lezione 037
01. Il fondo TFR fa parte di:
Attività extra-operative
Passività correnti
Passività finanziarie
Attività extra-operative
Patrimonio netto
03. Secondo la riclassificazione per pertinenza gestionale dello Stato Patrimoniale, i debiti si distinguono in:
Attività extra-operative
Passività finanziarie
Passività correnti
Attività extra-operative
Patrimonio netto
Passività correnti
Attività extra-operative
Passività finanziarie
Passività finanziarie
Passività correnti
Attività extra-operative
Quante volte nel corso di un anno l’azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività
Quante volte nel corso di un anno l’azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività
Quante volte nel corso di un anno l’azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività caratteristica
Quante volte nel corso di un anno l’azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività caratteristica
16. Si descriva la riclassificazione dello Stato Patrimoniale secondo il principio della pertinenza gestionale.
Lezione 038
01. Se il leverage (leva finanziaria) è superiore a 2:
ROI>ROD
ROI<ROD
ROE=ROD
ROI=ROD
05. Il rendimento percepito sul capitale investito dai soci o dagli azionisti dell’impresa è espresso dal:
ROS
ROE
ROD
ROI
06. Il rendimento dell’attività caratteristica, in rapporto a tutti gli investimenti effettuati nell’attività operativa, si esprime con il:
ROD
ROE
ROI
ROS
ROI=ROD
ROE=ROD
ROI>ROD
ROI<ROD
ROI
ROD
ROS
ROE
11. Il costo mediamente sostenuto dall’impresa sui finanziamenti ottenuti da terzi è espresso dal:
ROD
ROS
ROI
ROI
ROE e ROT
ROS e ROT
ROS e ROD
ROS e ROE
Lezione 039
01. Il valore aggiunto è dato da:
Valore della produzione - consumo materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi
Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi
Valore della produzione - consumo materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi
Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi
I dipendenti
I dipendenti
07. Si descriva la riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto.
Lezione 040
01. Il ROE è pari a:
06. Si descriva il ROE, analizzandone la sua scomposizione secondo la teoria della leva finanziaria.
Lezione 041
01. Si considerino i seguenti dati:
Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
0,5
1
4
2
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500
5%
24%
80%
83%
Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
2
1,6
1
0,5
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500
Il ROS è pari a:
1,2%
5%
6%
24%
Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
1,25
2
0,5
1
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500
Il ROI è pari a:
6%
1,2%
1%
5%
Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
2
0,5
4
1
Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
0,5
1
4
2
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Passività totali=500
Il ROD è pari a:
5%
24%
1,2%
2%
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500
Il ROE è pari a:
1,2%
1%
5%
6%
Lezione 042
01. Il rendiconto finanziario ha per oggetto:
L'attivo
La liquidità
02. Il rendiconto finanziario analizza i flussi di cassa generati nelle attività:
03. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo indiretto è pari a:
04. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo diretto è pari a:
Lezione 043
01. Un investimento CICO (continuous in-continuous output) prevede:
Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi
Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi
Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi
Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi
Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi
Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi
Obbligazioni e azioni
Beni reali
Beni reali
Obbligazioni e azioni
08. Si descrivano le caratteristiche e le differenze tra investimenti produttivi e investimenti finanziari.
Lezione 044
01. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da:
Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall’investimento in un arco temporale predefinito
Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall’investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto
Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall’investimento in un arco temporale predefinito
Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall’investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto
06. Si analizzi il processo di determinazione dei flussi di cassa relativi ad un investimento.
Lezione 045
01. Un investimento non è conveniente se:
PI<1
PI>0
PI>1
PI<0
PI>0
PI<1
PI>1
PI<0
Pari a zero
Positivo
Negativo
Pari a 1
Mai
Talvolta
Sempre
Quasi sempre
Pari a zero
Negativo
Pari a 1
Positivo
11. Si descrivano i limiti del TIR come metodo di valutazione di un investimento.
12. Si descrivano i limiti dell'indice di redditività come metodo di valutazione di un investimento.
14. Si descrivano i limiti del tempo di recupero come metodo di valutazione di un investimento.
Lezione 046
01. Il rendimento richiesto dagli azionisti, determinato con il Dividend discount model in ipotesi cash-cow, è pari a:
Div0/VA0
Div1/VA0
(Div1/VA0) - g
(Div1/VA0) + g
02. Il rendimento richiesto dagli azionisti, determinato con il Dividend discount model, è pari a:
(Div1/VA0) - g
(Div1/VA0) - g
(Div0/VA0) - g
(Div1/VA0) + g
Non è rilevante
04. Secondo il Dividend discount model, il valore di un'azione in ipotesi cash-cow è pari a:
Div1 / Re
Div0 / (Re-g)
Div0 / Re
Div1 / (Re-g)
05. Il costo medio ponderato del capitale rappresenta il costo del capitale:
Valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e valore atteso all'anno n
Valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e valore atteso all'anno n
Valore futuro dei flussi di cassa attesi sul titolo, in termini di dividendi e valore atteso all'anno n
Valore futuro dei flussi di cassa attesi sul titolo, in termini di cedole e valore atteso all'anno n
Van positivo
Van nullo
Van negativo
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale
Van positivo
Van negativo
Van nullo
Div0 / Re
Div1 / Re
Div1 / (Re-g)
Div0 / (Re-g)
Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e prezzo di rimborso all'anno n
Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e prezzo di rimborso all'anno 0
Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e prezzo di rimborso all'anno 0
Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e prezzo di rimborso all'anno n
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale
17. Si descriva il principio del valore attuale netto, come metodo di valutazione di un progetto di investimento.
Lezione 047
01. Si considerino i seguenti dati:
0,98
0,8
1,2
1,02
1
0,1
1,1
10
Il TIR è:
Superiore al 10%
Inferiore al 10%
Pari al 10%
Il TIR è:
Non è determinabile
Pari al 10%
Superiore al 10%
Inferiore al 10%