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LEZIONE 1

MATERIA E STRUTTURA ATOMICA


Chimica: disciplina centrale per altri domini (biologia ecc ecc)

Chimico: si occupa di eseguire esperimenti e osservazioni sul mondo macroscopico, riuscendo comunque
ad agire sugli atomi (mondo microscopico). Ha creato un linguaggio per spiegare la relazione tra
macroscopico e microscopico.

LA MATERIA

Presenta due principali caratteristiche: lo stato fisico e la composizione chimica.

 Stato fisico, o stato di aggregazione.


Esistono tre stati ordinari della materia (solido, liquido e gassoso) che si definiscono basandosi sulle
proprietà macroscopiche (aspetto) e su quelle microscopiche (legami).
 Proprietà macroscopiche:
 Volume proprio e forma propria: solido.
 Volume proprio e forma non propria: liquido.
 Volume proprio e forma non propria: gassoso.

Queste proprietà dipendono in realtà da proprietà microscopiche.

 Proprietà microscopiche: stato di aggregazione (posizioni fisse S, velocità di diffusione L e


G).
 Particelle molto vicine: solido.
 Particelle semi-legate: liquido.
 Particelle slegate: gassoso.
 Composizione chimica.
La materia può essere una sostanza pura o una miscela.
 Sostanza pura: la materia è costituita da entità uguali tra loro.
 Elemento: una sola specie chimica (es. He).
 Composto: più elementi insieme.
 Miscela: la materia è costituita da entità diverse che occupano lo stesso spazio.
 Eterogenea: entità ben distinguibili (es. acqua e sabbia, fasi diverse).
 Omogenea: entità non distinguibili (es. acqua e zucchero, stessa fase).

LE TRASFORMAZIONI

Le trasformazioni sono di due tipi: trasformazione fisica e trasformazione chimica.

 Trasformazione fisica: cambia lo stato di aggregazione ma non la composizione (es. acqua che
bolle).
 Trasformazione chimica: cambia la composizione, può cambiare lo stato di aggregazione.
Es. chiodo all’aria: il ferro si combina con l’ossigeno dell’aria formando una nuova sostanza chimica.
Compito della chimica è studiare queste reazioni per capire come avvengono e per poterle
riutilizzare a nostro vantaggio.

Componente fondamentale delle trasformazioni è l’energia. Ogni trasformazione può avvenire con
acquisizione di energia (endoenergetica) o con sviluppo di energia (esoenergetica).
TEORIA ATOMICA

La teoria atomica deriva da tre leggi derivate dall’osservazione sperimentale.

1. Legge di conservazione della massa di Lavoisier: durante una reazione chimica la somma delle
masse dei reagenti è uguale alla somma delle masse dei prodotti.
 La massa non cambia nella reazione.
 Gli elementi possono essere ricombinati ma le loro unità fondamentali non cambiano, sono
immutabili.
2. Legge delle proporzioni definite: tutti i campioni di un determinato composto hanno la stessa
proporzione dei loro elementi costitutivi.
 Il rapporto è sempre 2 u di H ogni 16 u di O 2: conferma che i composti sono costituiti da
unità più semplici di struttura immutabile.
3. Legge delle proporzioni multiple: quando due elementi formano due composti differenti, i rapporti
delle masse degli elementi nei due composti possono essere espressi come un rapporto di numeri
interi piccoli.

SCOPERTA DELL’ELETTRONE

 Esperimento di Thomson: si basa sulla differenza di potenziale in un tubo catodico (tubo con forte
vuoto e con elettrodi alle estremità).
 Osservò che quando veniva applicata una differenza di potenziale sufficiente, il catodo
emetteva un raggio con caratteristiche indipendenti dalle proprietà del catodo: conferma
dell’esistenza di una particella comune a tutti gli elementi.
 Poiché questo fascio era attratto dall’anodo e respinto dal catodo, assegnò a questa
particella una carica negativa.
 Si occupò anche del rapporto tra carica e massa: applicando un campo elettromagnetico
ortogonale al raggio ne osservò la deflessione: era causata da una forza, per cui il raggio
doveva avere una massa.
 Esperimento di Millikan: esperimento eseguito mediante l’utilizzo di una camera ad olio.
 Spruzzando olio sopra la camera ad olio si accorse che si produceva una pioggia di
goccioline di olio.
 Nella porzione inferiore della camera ad olio veniva prodotto un fascio di elettroni
attraverso una radiazione ionizzata che si accumulava sulla superficie delle goccioline.
 Tramite un campo elettrico (generato da elettrodi posti alle estremità superiori ed inferiori
della camera) era possibile identificare la forza di questo campo elettrico che permetteva la
sospensione delle goccioline.
 Fu perciò possibile capire quante particelle si attaccassero alle singole goccioline e di
conseguenza la loro massa (poiché la massa della singola gocciolina era nota).
Risultò di circa 1/2000 della massa dell’idrogeno.

STRUTTURA INTERNA DELL’ATOMO

Divenne evidente che dovevano esserci altre particelle per compensare la carica negativa dell’elettrone
(l’atomo nel suo complesso doveva essere neutro).

Legge di Coulomb: affinché gli elettroni non si respingano devono esserci altre particelle (ovvero altra
quantità di carica) di segno opposto pari a quelle negative.
Modello di Thomson: ipotizzava che la materia fosse costituita da atomi, e che quest’ultimi a loro volta
potessero essere rappresentati come una sorta di panettone (da qui, “modello a panettone”), ovvero come
una regione con densità di carica positiva all’interno della quale risiedevano gli elettroni (zone a carica
negativa).

Modello di Rutherford:

Pensato per confermare le ipotesi di Thomson.

Esperimento: consisteva in una lamina molto sottile di oro bombardata da particelle alpha (particelle di
carica positiva doppia rispetto a quella dell’elettrone, e con massa quadrupla).

 Se la materia fosse stata composta, come diceva Thomson, da particelle poco dense e di carica
neutra, le particelle alpha avrebbero dovuto attraversare la lamina senza problemi.
 I risultati furono sconcertanti, e non spiegabili attraverso il modello di Thomson:
 Alcune particelle alpha avevano raggiunto lo schermo posto dietro la lamina.
 Alcune particelle alpha erano state fortemente deflesse dalla lamina.
 Alcune particelle alpha erano state riflesse dalla lamina.

Rutherford ipotizzò che anche la carica positiva fosse concentrata in una regione ristretta dell’atomo, così
che le particelle alpha fossero deflesse (esempio del biliardo).

L’atomo era perciò composto da una regione densa di carica positiva (nucleo) e da una regione densa di
carica negativa (elettroni).

Sorsero però alcuni problemi evidenziati dal rapporto tra la carica/massa tra nucleo di idrogeno e nucleo di
elio: si scoprì, infatti, che il rapporto delle cariche stava in quantità 1:2 mentre quello delle masse stava in
quantità 1:4. Il nucleo dell’elio doveva perciò avere particelle che non influissero sulla carica ma che ne
cambiavano la massa (i neutroni).

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