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Ripetizione e memoria
Gilles Deleuze
Per dirla con le parole di Gil J Wolman non v‟è negazione che
non si affermi anche in un altrove, e pertanto questa
negatività non potrà che costituirsi allora se non
positivamente come “il termine di transizione verso un
periodo nuovo5”.
J.-L.Godard
G. Debord
“La rivoluzione è la deterritorializzazione assoluta
G. Deleuze
Patrizia Fantozzi
6 Ibid.
23 Ivi, p. 172
24 Ivi, p. 173
28 Cit. cap. 4B
29 “Leibniz concevait une ontologie constituée d'une infinité de
monde possibles (monades) qui s'excluaient l'un l'autre. Mais selon
Deleuze, Godard et Debord, les differentes monades ne composent pas
des mondes incompossibles, car les images hégémoniques contiennen en
leur sein des images minoritaires, des parasites qui les menacent de
l'interieur". Alexandre Trudel "Le cinéma de Godard et de Debord:
mémoires du siécle et expérience de la discontinuité du temps", p.
34 Ivi.
35 Histoire(s) du cinéma, cap. 4B
42 Ibid.
43 In questo saggio Nietzsche sostiene che il senso della storia è
spesso nemico della vita in quanto capace di renderci schiavi del
passato; ne consegue allora, per il soggetto, una sostanziale
sfiducia nella propria abilità creativa che ne annullerebbe la
personalità. In altre parole Nietzsche non nega la storia ma la vuole
in qualche modo sempre subordinata alla vita: è la storia che deve
essere posta al servizio della vita e non viceversa. Proprio perché
la storia è memoria, essa dovrà entrare a far parte della vita solo
nella misura in sarà capace di incrementare e favorire la vita
stessa, poiché al di là di questa essa non potrà generare altro un
blocco e un‟atrofizzazione della vita.
44Ivi.
47 Ibid.
48 Ibid.
49 Ibid.
50 Vedi saggio B. Price “Plagiarizing the Plagiarist: Godard meets
the Situazionists”, in Film comment, novembre 1997, da p. 66
51
53 Ivi.