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La geografia della popolazione studia gli aspetti demografici e i sistemi di rappresentazione dei dati.
U/A *
In geografia non si considerano rilevanti i comportamenti del singolo. Per essere “geograficamente
significativo” deve essere considerato in quanto parte di una categoria più ampia o come attore
istituzionale.
La popolazione è una categoria demografica e oggetto della statistica; il popolo, invece, è un
orientamento culturale, etico (concetto autoritario), ideologico.
La geografia della popolazione si basa su alcuni indici annui che si calcola in base all’anno.
• Per morte materna tardiva si intende morte di una donna per cause ostetriche dirette o
indirette oltre i 42 giorni, ma entro un anno dal termine della gravidanza.
• Per morte accidentale si intende la morte per cause esterne non correlate alla gravidanza,
ma riscontrata in gravidanza o entro i 42 giorni dal suo termine.
• Per morte correlata alla gravidanza si intende la morte di una donna in gravidanza o entro i
42 giorni dal termine, indipendentemente dalla causa di morte, include anche le morti
accidentali.
La maggior parte delle morti materne avviene in paesi con scarse risorse:
1. In Africa: calo del 45% tra il 1990 e il 2015 (da 987 a 547 su 1oo.ooo nati vivi);
2. Paesi industrializzati: nello stesso periodo si è registrato un calo del 48% (da 23 a 12 decessi
ogni 1oo.ooo nati vivi);
3. Italia: da 133 nel 1955, all’attuale 3,6 per 1oo.ooo.
Metodologie e approccio prospettico (dati, documentazione clinica, esame dei casi, condivisione dei
risultati, disseminazione attuale. Sorveglianza attiva del ciclo della mortalità materna, è un altro dei
fattori presi in considerazione.
Tramite la sorveglianza attiva si possono ottenere più informazioni sui casi incidenti arrivando alle
identificazioni delle aree critiche per il miglioramento. Tramite aggiornamento continuo dei
professionisti e produzione di raccomandazioni per la pratica clinica si può arrivare alla
comprensione di questi tramite indicatori di esito.
I passaggi sono:
1. identificazione sui casi;
2. audit multiprofessionale;
3. analisi dei risultati;
4. raccomandazioni per l’azione;
5. valutazione e perfezionamento degli obiettivi.
Tasso di natalità
Bisogna tenere conto delle fonti, del periodo in cui sono presi i dati, e serve scrivere se c’è la
presenza di proiezioni.
Natalità in Cina: il governo ha deciso il contenimento delle nascite. Troppe nascite avrebbero
impedito lo sviluppo industriale ed economico di questo stato. In Undici anni sono passati da 510
milioni a 852 milioni (in anno 1976), alzato il tasso di natalità del 37%.
Alla fine degli anni 70 il tasso si abbassa del 19,5x1ooo, grazie ad una campagna che sostiene la
famiglia con due figli, sostenendo anche l’aborto. Nel 1979 una coppia aveva in media un figlio,
penalità per chi volesse più figli era l’aborto gratuito. Nel 1983 il governo ordina la sterilizzazione
per un componente delle coppie che avevano più di un figlio, oltre a promuovere l’infanticidio,
solitamente delle figlie femmine. Nel 1986 la Cina dichiara che il tasso di natalità era sceso del
18 x 1ooo. Le conseguenze di tutto ciò è un evidente disequilibrio che provoca gli orfanotrofi pieni
di bambine e disequilibri di giovani e anziani.
Mortalità neonatale
Avviene tra la nascita e il primo compleanno e si considera il nato morto dopo il 180o giorno (25+5
settimana di gestazione).
Nel mondo ogni anno 2,6 milioni di neonati muoiono entro il 1° mese di vita (in media, 7000 al
giorno). Nei paesi a basso reddito il tasso è di 27 morti ogni 1000 nati (In Afganistan 1 su 10
muore), questo dovuto oltre che alla sanità anche alla cultura. Nei paesi ad alto reddito il tasso è di 3
morti ogni 1000.
Tasso di fecondità
Esso è il numero di bambini che nascono in media da donne fertili in questa epoca.
Tasso di fecondità: nati vivi/tot donne (15-49 anni) x 1ooo.
Esiste un punto di sostituzione detto anche livello di sostituzione. Questo è un tasso secondo cui una
popolazione smetterà di crescere prima o poi divenendo stabile. Attualmente il numero è di 2,1/2,3.
Negli anni ‘60 ci fu il “babyboom” influenzato dal fine guerra e dell’aumento economico. È stato
l’ultimo registrato tenendo conto dei paesi sviluppati.
In Italia c’è una natalità bassa e il paese è in forte invecchiamento, si ha una media di 1-2 bambini a
coppia.