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Realizzazione 1998-2000
1
originale è stato sviluppato da Rudolf Gaberel e Fred G. Brun
fra il 1934 e il 1941.
La committenza richiedeva la costruzione di un nuovo “corpo
letti” e un “corpo terapie”, la riorganizzazione delle entrate e il
risanamento delle terapie esistenti.
E’ importante tenere in considerazione che gli ampliamenti
degli anni sessanta e ottanta hanno deformato il sistema rigi-
do e ordinato di Rudolf Geberel e Fred G. Brun. Il progetto di
Livio Vacchini e Silvia Gmür cerca un dialogo con il progetto
originale, ponendosi radicalmente sul prato, esso è perpendi-
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colare all’edificio di Rudolf Gaberel. Gli architetti interpretano
l’asse d’ingresso dell’ospedale (volume esistente) come una
spina dorsale da cui si articolano due volumi. L’intenzione di
trattare in modo diverso i due volumi risponde alle diverse
funzioni presenti all’interno. Il corpo ovest ospita le camere
dei pazienti, che sostano diversi giorni in questi spazi. Per
questo il volume presenta una forma abbastanza sottile, la Planimetria con ampliamento (2000)
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Planimetria con ospedale esistente (prima dell’intervento) 1991 Relazione tra intervento di Livio Vacchini e edificio esistente di Pianta con programma (progetto del 2000)
Rudolf Geberel
Analisi genetica
Alla fine degli anni 20 il cantone dei Grigioni decide di costru-
ire l’ospedale di Coira.
ra
Peter Lorenz nel 1930 chiede a Otto Salvisberg, allora pro-
fessore all’ETH, di dettare le linee guida per la competizione.
Il concorso viene vinto da Rudolf Gaberel.
In questo periodo ci sono diverse proteste da parte degli ar-
chitetti, in particolare Jachen Ulrich Konz, che sostenevano
che l’edificio di Gaberel, troppo imponente, avrebbe destabi-
lizzato il paesaggio circostante. L’opposizione pensava che
un edificio a padiglioni avrebbe avuto più senso, in modo da
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generare un impatto meno forte nei confronti del paesaggio
circostante e dare una dimensione più domestica all’edificio.
Interessante notare che la proposta di Livio Vacchini e Silvia Silvia Gmür
Basel
Gmür (settant’anni dopo) prevede la scomposizione del pro- Silvia Gmür
gramma in diversi volumi, al posto di pensare un unico edifi- Basel
Pianta ospedale di Coira pubblicata su “Werk, Bauen + Wohnen”, Nu- Modello pubblicato sul sito di Silvia Gmür
cio che probabilmente sarebbe stato troppo imponente. mero 81 (1994), p. 33
Particolare attenzione viene data all’ampliamento delle tera-
pie che prevede una struttura flessibile e espandibile. Il pro-
1
getto della possibile espansione è costituito da una succes-
1
sione di volumi staccati e collegati da passerelle. In questo
modo viene scandito un ritmo di pieni e vuoti che genera una ^
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Erweiterung Ira
Basel
Rhätisches Kantonsund
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Regionalspital, Chur, Projekt,
1993
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Articolo pubblicato su: Hochparterre : Zeitschrift für Architektur und Modello ospedale di Coira pubblicato su “Werk, Bauen + Wohnen”, Realizzazione
Erweiterung Rhätisches Kantonsund
Regionalspital, Chur, Projekt,
Articolo pubblicato su: Zivilschutz = Protection civile = Protezione civi-
Design, nummero 20 (2007) Numero 81 (1994), p. 33 Erweiterung
1993 Rhätisches Kantonsund
Regionalspital, Chur, Projekt,
le, numero 47 (2000)
1993
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Analisi intertestuale:
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In questa analisi intertestuale ho riportato alcuni progetti di
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ospedali, sviluppati da Silvia Gmür e Livio Vacchini, che ho jrA��..,
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1994 Werk, Bauen+Wohnen 33
ritenuto particolarmente importanti in riferimento all’amplia-
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1993
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Architekt als Generalist die Gewichtungen und das interessiert mich auch gar
mere da letto. La struttura esalta la divisione delle unità, ogni
jede Frage der Architekturgeschichte
und Zielsetzungen richtig nicht. Ich weiss nur, dass Projekte, beantworten.
vornehmen kann. Bauten und Architekturliteratur kein
beantworten.
estremizzato nel progetto di Mestre che rende molto chiara
0 10 30 50 100
1 OG
Ospedale di Mestre: concorso 2001, Silvia Gmür e Livio Vacchini Spazio camera ospedale Zollikerberg, Kanton Zürich 2011 Silvia Gmür
Rudolf Gaberel, Fred G.Brun, Ospedale di Coira, 1938-1941
USI - Accademia di architettura MSc1+2, a.a. 2020-2021, Architettura in Ticino, 1945-2000 docente: Nicola Navone studente: Carlo Antonio Galli Tavola 1
struttura viene pensata in modo da dare a ogni camera una
certa qualità spaziale. La struttura definisce la suddivisione
delle unità, esse hanno al centro dell’ambiente una colonna
portante che rende lo spazio dinamico.
L’ambulatorio, che si trova nel volume a est, è costituito da
spazi dove i pazienti sostano per poche ore. Per questo il cor-
po si presenta come un volume più compatto, costituito da un
involucro denso di elementi. La sensazione, in questi spazi, è
di essere in un ambiente domestico, non in un ospedale.
Promenade:
Il percorso è il principio generatore del progetto, gli ambienti
sono articolati attraverso una successione di elementi che da
spazi con un carattere più pubblico e aperto portano verso
spazi più intimi, con una dimensione domestica.
Gmür e Vacchini usano l’asse d’ingresso come spina dorsale
da cui si snodano i due volumi.
Ritroviamo in questo progetto la metafora urbana che spesso Facciata Sud
Vacchini adotta nei suoi progetti: “il complesso come parte
di una città, le camere da letto come tessuto residenziale, le
sale collettive come edifici pubblici.”
SPINA: L’ingresso viene restaurato e articolato attraverso
una successione di funzioni: segreteria, ricezione, chiosco
del soggiorno e caffetteria.
La dimensione della caffetteria, un grande e lungo locale col-
mo di luce, genera un senso di transitorietà. E’ un nucleo di
circolazione che collega tutte le componenti del programma,
ma allo stesso tempo spazio di soggiorno e sosta. La dico-
tomia tra “vecchio” e “nuovo” viene resa esplicita attraverso
un cambio di direzione (di 90°) nel percorso che definisce il Facciata est, progetto del 2000
mutamento spaziale. Anche in questo caso, lo snodo, viene
interpretato non solo come nucleo di circolazione ma anche
come spazio di soggiorno, dove trarre beneficio della vista
sulle montagne. Osservando la facciata est risulta evidente
come ogni ambiente sia caratterizzato da una diversa altez-
za, la compressione e la dilatazione spaziale accompagnano
il percorso verso le camere da letto.
Nelle camere, che simboleggiano la casa, si percepisce un
rapporto intimo con il paesaggio circostante.
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0 1 3 5 10
Risanamento del corpo letti “casa C”, ospedale di Basilea, Silvia Gmür Risanamento del corpo letti “casa C”, ospedale di Basilea, Silvia Gmür Ospedale Basilea: Silvia Gmür, Livio Vacchini, ampliamento 1993-2003 Palestra polivalente a Losone, particolare costruttivo serramento
(2002). (2002).
USI - Accademia di architettura MSc1+2, a.a. 2020-2021, Architettura in Ticino, 1945-2000 docente: Nicola Navone studente: Carlo Antonio Galli Tavola 2