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La cuoca lo colpisce col mestolo e dice :” Bolli, rimani a bollire e non saltar fuori,
Non è perché non mi piaci che ti faccio bollire ! E’ per darti gusto e sapore,
perché tu diventi nutrimento e ti mescoli allo spirito vitale : non sei disprezzato !
Quando eri verde e giovane bevevi l’acqua dell’orto, e ora sei nel fuoco.
Nel giardino hai gioito, e ora sei l’occhio dello spirito e la rosa dell’anima.
Sei stato tolto dal giardino ma ora sei diventato cibo e sei entrato in un essere vivente.
Diventa nutrimento, forza e pensiero. Eri latte, diventa ora un leone della foresta.
Sei stato sole, nuvola e stella, sei diventato anima, azione, parole e pensiero.
Stai dunque sereno e contento, con la tua volontà, senza delusione e rimpianto
Con l’acqua fredda si libera il grappolo d’uva dal ghiaccio e dal gelo.”
Tu sei il mio maestro nel bollire, colpiscimi col mestolo e fallo bene !
Come a un elefante battimi e marchiami col ferro perché non sogni di essere in India,
perché con l’indipendenza l’uomo diventa arrogante come un elefante che sogna.”
La donna gli disse :” Come te ho bollito per lungo tempo nella pentola del corpo,
con questa cottura sono diventata una fonte di energia per i sensi e poi tua maestra,
Visto che sono ora spirito animale possa io bollire ancora e superare l’animalità.
Prega Dio per non inciampare durante il viaggio in questi profondi insegnamenti,
perché molti sono stati fuorviati dal Corano : aggrappati a quella corda sono caduti nel pozzo.
Non è colpa della corda, oh scellerato, sei tu che non vuoi arrivare alla cima.