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Relazione del libro “Il giorno della civetta”.

Il giorno della civetta è un romanzo giallo di Leonardo Sciascia ambientato in Sicilia nella metà degli anni 50,
si stima questa data poiché la mafia incominciò ad agire in questi anni, fu pubblicato nel 1961 dalla casa
editrice Einaudi e affronta il tema riguardante la mafia.

Il romanzo ha inizio con l’omicidio in piazza Garibaldi di Salvatore Colasberna, un piccolo imprenditore
locale, che stava per salire su un autobus.

La maggior parte delle persone presenti in quel luogo non rimangono sul posto e si affrettano a scappare, le
poche rimaste invece non parlano con gli agenti per paura di essere coinvolti in omicidi.

Il romanzo perciò continua con una serie di eventi omertosi riscontrati dal capitano Bellodi, un comandante
dei carabinieri intelligente e ambizioso e a parer mio molto determinato e motivato, incaricato
nell’indagine del caso.

Bellodi riesce a capire che l’omicidio di Colasberna è causato dalla sua ribellione verso il sistema di potere
della mafia.

Nel mentre una donna denuncia la scomparsa del marito, Paolo Nicolosi, un potatore, riferendone il
probabile assassino, Diego Marchica, noto sicario agevolato da alte protezioni.

Infatti Marchica avrebbe ucciso Nicolosi per aver assistito all’uccisione di Colasberna da parte sua.

Inoltre il caso di Bellodi viene inizialmente giudicato di carattere mafioso da molti politici anche di altre
città.

Bellodi nel mentre interroga anche Calogero Dibella, un confidente incerto, grazie al quale riesce a risalire a
Rosario Pizzucco, un capomafia possibile mandante degli omicidi precedenti.

Dibella viene però ucciso, perciò Bellodi fa arrestare Pizzuco e il boss della mafia Mariano Arena, anche se
successivamente è costretto a rilasciare i due a causa dell’insufficienza di prove a suo favore.

Bellodi poiché viene a conoscenza di legami tra Arena e alcuni esponenti della politica, dallo sconforto,
torna a Parma dove poco dopo scopre di un alibi per Marchica che ha totalmente distrutto tutte le sue
indagini a favore.

Il messaggio di questo romanzo può essere collegato ad una denuncia a tutti i complotti mafiosi ed al clima
intimidatorio e di violenza creato in quel periodo dalla mafia in Sicilia.

Il collegamento tra il titolo del romanzo e il tema affrontato non è assolutamente causale, infatti Sciascia
afferma che una volta la mafia agiva in segreto e che era un animale notturno proprio come una civetta,
anche se tutt’oggi la mafia ha raggiunto un potere così grande da agire alla luce del giorno.

Una parte che mi ha colpito sin dagli inizi del romanzo riguarda l’omertà dimostrata dai testimoni del delitto
di Colasberna, tale paura fa percepire il grande potere che la mafia aveva e che tutt’oggi possiede.

I fatti non sono narrati in ordine cronologico poiché fabula e intreccio non coincidono e in alcuni tratti si
utilizzano vari flashback.

Il narratore narra in terza persona ed è esterno e onnisciente.

le parti in maggioranza si alternano con scene dialogate mentre in minoranza sono presenti alcune pause
che includono le descrizioni, utili per esprimere gli stati d’animo dei personaggi, il discorso diretto prevale
su quello indiretto.
I verbi che prima di leggere questo libro non conoscevo sono: Serpeggiare; Muoversi strisciando
lentamente, Buscare; cercare o trovare qualcosa, raccapezzarsi; rendersi conto, orientarsi.

Una frase presente in questo romanzo, ovvero: “Io i conti li faccio sempre sul peggio che può venire” mi ha
molto colpito poiché tale frase ci fa capire che bisogna organizzarci tenendo sempre conto del male che
può accadere in qualunque situazione.

Credo che questo libro sia uno di quelli da leggere per conoscere e apprendere il vero significato del
concetto di “mafia”.

Per leggere questo libro nel giusto modo bisogna contestualizzare gli avvenimenti, così facendone la trama
più interessante e coinvolgente.

La tematica affrontata dal romanzo è molto profonda e complessa e non basterebbero due pagine per
esprimerne il contenuto.

Consiglierei questo libro solo a chi è realmente interessato al tema in questione, il vero significato del libro
può essere appreso solo da chi sa cosa legge, capendone il puro significato.

Inoltre ogni singolo personaggio in questo romanzo assume ruoli fondamentali per il susseguirsi dei fatti.

La componente sonora in correlazione al film assume un ruolo capace di rafforzare i discorsi o le vicende
contribuendo ad aggiungere sfumature di suspense o malinconia al film.

In alcune scene come ad esempio durante gli interrogatori, la componente sonora assume un ruolo
fondamentale per riuscire a dedurre il colpevole.

Il suono fuori campo più frequente nel film è il suono delle cicali, poiché anche se non vengono realmente
mostrate possiamo percepirne il verso, aiutandoci a capire la stagione in cui è ambientato il film.

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