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ASTRALE
dal 1970
Pubblicazione Trimestrale
del Centro Italiano di Astrologia
SOMMARIO
101 Aiutiamo i nostri detrattori ....................................................................................... 3
111 3º Congresso Internazionale della Faes ................................................................... 7
124 Mario Zoli: Le connotazioni simboliche di Kronos-Saturno nella cultura classica
e la loro corrisponddenza nella pratica astrologica .................................................... 11
150 Per la serie «…dicono di noi» .................................................................................... 28
CASA TERZA
307 Jodie Forrest: Convivere con i transiti di Urano.......................................................... 32
323 Varie ......................................................................................................................... 45
371 Angela Castello: Il problema dei gemelli biologici nel Tema Natale............................ 49
373 Brian Clark: Gemelli: alla ricerca del partner scomparso .......................................... 61
379 Patrizia Zivec Raggi: Praga astrologica ed astronomica nel mito e nella realtà .......... 73
CASA QUARTA
401 Gabriele Ruscelli: Astrologia scientifica .................................................................... 84
411 Don Marcello Stanzione: Astrologia e Cristianesimo ................................................. 92
550 Coffee Break - La consueta pausa ludico-distensiva ................................................ 97
CASA OTTAVA
810 Antonio Masella: Astrologia e omeopatia ................................................................. 166
CASA NONA
900 Programma Delegazioni ........................................................................................... 174
901 Stefano Vanni: Progetto approvato dal Consiglio per la Certificazione delle Scuole
CIDA......................................................................................................................... 184
920 Stefano Bertone: Computer Club - Tempo di palmari… ............................................ 199
977 Recensioni ............................................................................................................... 202
980 Elenco dei Delegati e Corrispondenti CIDA .............................................................. 203
Casa Prima 3
L.A. 136-101
La gratitudine per Galileo non deve farci credere che solo il metodo speri-
mentale e “materiale” sia valido: Einstein di fatto l’ha smentito in quanto ha
fatto le sue scoperte per pura deduzione, e solo in seguito ne fu dimostrata la
validità nel senso galileano. Inoltre Einstein ha proposto una pari dignità fra il
mondo della materia e il mondo dell’energia, nel cui ambito vanno inserite le
energie ancora sconosciute, fra cui ad esempio l’energia psichica e l’energia
vitale.
La scienza non ha ancora spiegato la natura della gravitazione, una forma
di energia non analizzabile (come è invece avvenuto per le onde elettroma-
gnetiche). Che la inesplicabile attrazione amorosa sia una sottospecie della
forza gravitazionale?
Chi ha detto poi che il metodo scientifico-sperimentale statistico sia l’uni-
co attendibile? Se un soggetto umano è un universo a sè, non si possono rag-
gruppare universi differenti e fare statistiche su universi eterogenei: è una re-
gola elementare della statistica; perdippiù le variabili sono tante e incontrolla-
bili. Lo stesso discorso vale per l’omeopatia, praticata con successo da perso-
ne tutt’altro che ingenue, ma non affrontabile con gli attuali, modesti e insuffi-
cienti metodi scientifici, ma con incontestabili soddisfazioni degli utenti.
Ma in particolare trovo grave che la scienza non sappia spiegare neppure
lontanamente cosa sia la vita, questa forma sconosciuta di energia, ma così
potente da costringere la materia a seguire un progetto, proprio l’antico sogno
della magia. Credere poi che quattro amino-acidi sintetizzati per fulmini caduti
in una palude con ammoniaca possano aggregarsi per formare delle proteine
senza una energia organizzante è pura follia.
Nonostante le raccomandazioni di Popper si continua a dichiarare falso
ciò che non è dimostrabile, anzichè affermare che non si hanno i mezzi per ve-
rificarlo. La fiducia spropositata nella scienza ha prodotto nel recente passato
gravi conseguenze nel mondo. Già a fine Ottocento nello scoppiettante Ballet-
to “Excelsior” fra luminarie e sbandieramenti si esaltava la vittoria sull’oscu-
rantismo della scienza, grazie alla quale i popoli avrebbero finalmente raggiun-
to la saggezza e la pace universale. Ahimé!!
Visto il brancolare della scienza nel mondo energetico – in particolare nel-
l’analisi della psiche umana – a suo tempo indagai su vie alternative e l’unico
modello convincente mi sembrò quello zodiacale, per la sua struttura geome-
trica, in cui come raggi luminosi le componenti della psiche si riflettono (a vol-
te pure si rifrangono o si diffrangono) tra i vari segni, come in uno specchio
circolare. Ciò non accade per altre discipline che per descrivere la psiche usa-
no suddivisioni in capitoli, di fatto fra loro indipendenti o quasi.
È vero che il suo linguaggio è simbolico, e quindi poco riconducibile a
quello concreto-ordinario, cosi’ come avviene per la musica; quindi si fallisce,
proprio come avviene per gli interpreti e i critici musicali. Ma si resta sempre
affascinati dal contatto con quella dimensione intima della natura umana –
specie della sua “ombra” –, non il suo banale destino di quel giorno. Certo,
esiste una cattiva “messa a fuoco”, ma sufficiente per trasmettere una emozio-
ne.
Casa Prima 5
3º CONGRESSO INTERNAZIONALE
DELLA FAES
L.A. 136-111
Comitato Scientifico
Dante Valente, Claudio Cannistrà, Marco Pesatori, Vittorio Ruata, Stefano
Vanni. Informazioni: c/o D.Valente tel 02-69005576 338-6684917 email: dava-
lente@fastwebnet.it
Programma
Sabato 6 novembre
Moderatori: Stefano Vanni - Vittorio Ruata
– Ore 10.00 CLAUDIO CANNISTRÀ: L’Astrologia previsionale di Tommaso Cam-
panella
– Ore 10.30 RENZO BALDINI: La cosmologia etrusca
– Ore 11.00 GRAZIA MIRTI: Nuove suggestioni interpretative: dal tema geocen-
trico al tema eliocentrico
– Ore 11.30 Coffee break
– Ore 12.00 MARCO PESATORI: I limiti dell’Io: per un’Astrologia del carattere
– Ore 12.30 GIUSEPPE BEZZA: La vexata quaestio della durata della vita
Moderatori: Yves Lenoble -Dante Valente
– Ore 14.30 CATHERINE GESTAS: L’astropsychogénéalogie et les rituels de pas-
sage
– Ore 15.00 YVES LENOBLE: Du Zodiac mésopotamique au zodiaque moderne
– Ore 15.30 MARTINE BARBAULT: La synchronicité entre les thèmes des décou-
vreurs et le moment de leurs découvertes par le biais des cycles
– Ore 16.00 DENIS LABOURÉ: Astrologie horaire et karma
– Dalle 16.30 I Relatori e altri ospiti saranno a disposizione degli iscritti in spa-
zi riservati - Visita alle esposizioni
– Ore 20.00 Cena spettacolo dedicato a Milano e con interventi di ospiti
stranieri.
Domenica 7 novembre
Moderatori: Demetrio Santos - Claudio Cannistrà
– Ore 9.30 ERICH VAN SLOOTEN: L’Astrologia oraria negli smarrimenti di cose
e persone
– Ore 10.00 MARIANO ALADRÈN: Las grandes conjunciones: restaurando la
Astrologia Clasica
– Ore 10.30 DEMETRIO SANTOS: Desorden, entropia y espectro secuencial
– Ore 11.00 PACO VERDÙ: Elementos astrològicos en la lengua jeroglifica del
Antiguo Egipto
– Ore 11.30 Coffee break
– Ore 12.00 DIETER KOCH: Gli errori dell’Astrologia siderale
– Ore 12.30 LIDIA FASSIO: Sintonizzarsi sulle energie sottili
Moderatori: Marco Pesatori - Arturo Zorzan
– Ore 15.00 STEFANO VANNI: Da Plutone a Saturno: dal principio del piacere
al principio della realtà
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FRANCIA:
Yves Lenoble è il Coordinatore Generale della FAES. Formatosi alla scuo-
la di André Barbault e Jean-Pierre Nicola, è in possesso di un DESS in Etnolo-
gia. Si è specializzato nello studio dei cicli in astrologia e dal 1990 organizza a
10 Casa Prima
GERMANIA:
Erich Van Slooten, olandese di nascita, italiano di… “adozione” avendo
studiato a Firenze, vive a Monaco di Baviera. È un caro amico del Cida, assai
noto ai nostri soci per i suoi numerosi seminari in italiano sull’Astrologia ora-
ria. Coordina la sezione di astrologia antica della D.A.V., di cui è stato per
molto tempo anche Vicepresidente. È autore di vari testi, pubblicati anche in
italiano per le edizioni Mediterranee.
SVIZZERA:
Dieter Koch di Zurigo, già noto ai Soci dal II Congresso di Venezia, ha cu-
rato la famosa edizione delle Swiss Ephemeris. Studioso di astronomia, è uno
dei maggiori esperti internazionali sugli asteroidi e su Lilith, di cui ha pubbli-
cato anche un’edizione di effemeridi È autore di vari libri, oltre a coordinare la
lista “Astrodienst” su internet.
Accomodations
Per il pernottamento lo stesso Hotel Michelangelo ci ha riservato prezzi di fa-
vore (doppia 130 Euro, singola 120) a condizione che faccia da tramite la no-
stra Segreteria – che fungerà da garante –.
Sul lato destro dell’Hotel è disponibile un ampio parcheggio al costo di 10
Euro per i Congressisti (20 Euro per le 24 ore).
Mario Zoli
LE CONNOTAZIONI SIMBOLICHE
DI KRONOS-SATURNO
NELLA CULTURA CLASSICA
E LA LORO CORRISPONDENZA
NELLA PRATICA ASTROLOGICA
L.A. 136-124
Introduzione
L’articolo che segue è veramente speciale e richiede una presentazione parti-
colare per almeno tre ragioni.
La prima e la più importante riguarda il suo autore, il compianto Mario
Zoli (1939-1995), personaggio di primo piano dell’astrologia italiana, uomo di
grande cultura, poeta e regista teatrale, che tutti ricordano per la sua straordi-
naria intelligenza, il suo eloquio affascinante, la sua maniera, chiara e al tem-
po stesso profonda, di esporre concetti e nozioni, come accade a chi conosce
a fondo l’argomento di cui sta parlando, e non ultima la sua grande umanità.
Ed è sicuramente questa la qualità che traspariva maggiormente dal suo esse-
re e che i suoi allievi, partecipanti ai corsi di astrologia o agli spettacoli teatrali
oppure studenti dei banchi di scuola, ricordano con maggiore intensità.
Ai nuovi soci, cui forse questo nome può risultare poco conosciuto, anche
perché nella sua breve esistenza Zoli ci ha lasciato pochi contributi scritti, fra
l’altro difficili da reperire, posso raccontare che egli è stato fondatore e Condi-
rettore, insieme ad Armando Billi, di “Zodiaco”. Una rivista veramente innova-
tiva per quel periodo, perché dal 1978 al 1981 raccolse le ricerche di studiosi,
che negli anni seguenti si sarebbero rivelati fra le voci più significative del no-
stro panorama astrologico. Mi riferisco ai lavori su Lilith di Roberto Sicuteri e
della moglie Tina, alla decifrazione dello zodiaco di Lisa Morpurgo, alle statisti-
che di Ciro Discepolo, per non parlare degli articoli di André Barbault, all’epo-
ca già all’apice della sua fama. Questa serie di interventi, proposti sulla rivista,
insieme a quelli magistrali dello stesso Zoli, hanno permesso a molti della mia
generazione di crescere nel sapere astrologico e all’astrologia italiana di fare
un vero e proprio salto di qualità. Senza dimenticare che tutto ciò avveniva in
12 Casa Prima
lazioni presentate, molte delle quali, fra cui certamente questa di Mario Zoli,
che pubblichiamo, hanno rappresentato negli anni a venire un punto di riferi-
mento e di partenza per molti altri studi. Non a caso tutti i lavori furono, poi
raccolti in un volumetto, pubblicato l’anno seguente dalla casa editrice Arktos
di Torino e che, nonostante il titolo un po’ infelice, “Astrologia Magica”, ebbe
una notevole diffusione, tanto che gli appassionati possono ancora trovarlo in
qualche libreria specializzata.
E veniamo alla terza motivazione, per cui questo articolo merita un men-
zione speciale: l’argomento affrontato, ovvero “Saturno”! Un tema che è sem-
pre di attualità in qualsiasi corso per principianti, come nei dibattiti fra profes-
sionisti esperti. Comprendere a fondo le valenze dell’ultimo pianeta visibile è
uno dei primi obiettivi, che bisogna porsi per raggiungere un buona interpreta-
zione della carta natale. E, da questo punto di vista, la relazione di Zoli, sia per
la chiarezza espositiva, sia per la sua profondità, rappresenta un punto di rife-
rimento obbligato, direi quasi una pietra miliare, per chi si propone di affronta-
re lo studio del pianeta.
Come leggerete, la sua analisi è lucida ed acuta; tratta dell’evoluzione del
simbolo saturnino spaziando attraverso il mito nelle varie epoche storiche, sfa-
tando pregiudizi e fornendo al lettore una visione d’insieme dell’argomento, fi-
no a toccare con un pizzico di ironia la delicata problematica dei transiti di
questo pianeta, definiti “nefasti ed ineluttabili” da molti profeti di sventura.
Termino con una breve annotazione. Con il suo acume di professore e di
grande letterato quale era, Mario aveva già capito quanto fosse abile con la
penna la giovane scrittrice, citata verso la fine del lavoro, a proposito dei “sen-
sibili mutamenti di rotta nell’interpretazione astrologica, che si stanno verifi-
cando in Inghilterra e Usa”, come egli scrive testualmente. Non solo, ma ave-
va compreso quanta importanza avrebbe rivestito quel suo libro su Saturno,
uscito già da alcuni anni in Inghilterra e che venne tradotto in seguito in Italia
nel 1987. Naturalmente mi riferisco a Liz Greene, il cui lavoro – Saturn a new
look at an old devil - è citato con entusiasmo nella sua relazione da Zoli e che
sicuramente, possiamo affermare noi, a posteriori, ha rappresentato e rappre-
senta tuttora una delle opere più valide nel panorama astrologico mondiale.
Una proficua lettura a tutti, di vero cuore!
Claudio Cannistrà
Nella religione mediterranea del periodo antecedente la calata degli Achei, ve-
rificatasi verso il principio del II millennio, la principale divinità è la Dea-Ma-
dre, che personifica e protegge ogni forma di vita, vegetale e animale. Chia-
mata con vari nomi nei vari tempi e luoghi – Signora delle fiere, dei boschi,
delle acque – è riflesso d’una civiltà matriarcale per la quale è preminente l’at-
14 Casa Prima
tività agricola, donde la grande importanza dei riti della fertilità, e diciamo pu-
re, della “maternità” della Terra.
Le molteplici dee dell’età classica, e ben più note a noi, quali, ad es., Ate-
na Parthénos, Era, Cibele, Demetra, Afrodite, non sono che epifanie posteriori
d’una sola, primitiva, arcaica figura divina. Più d’una traccia del mito successi-
vo e loro pertinente è testimone d’una tale derivazione. “Parthénos”, ad es.,
che traduciamo un po’ alla leggera con “vergine”, termine correlato alla ca-
stità, vale invece semplicemente “non sposata”, e cioè non necessitata a un
rapporto stabile con una figura maschile, ciò che non esclude affatto la varietà
delle unioni, aventi il maschio in posizione chiaramente subordinata.
Era, sposa di Zeus, sarà protettrice delle donne incinte e dei parti; Demè-
tra, la cui etimologia, secondo alcuni, vale “madre terra”, verrà raffigurata con
un fascio di spighe in mano; Afrodite nascerà adulta dalla spuma del mare ge-
nerando la fecondità della terra (ricordiamo che il mare è figura archetipica
della vita universale). E perfino in età esiodea, d’una civiltà cioè già da tempo
patriarcale, e anche più avanti fino a Eschilo, la letteratura conserverà vestigia
dell’antico matriarcato. Non si illumina diversamente la figura di Gea in Esio-
do, né quella di Rhea, la cui costante motivazione nell’azione è, contro la lotta
maschile per il potere, la difesa della vita, né si comprende il dramma intimo
di Oreste – uccisore della madre – che la società e la religione patriarcale pos-
sono ben mandare libero, ma non restituire alla pace dell’animo.
In quell’antica religione che s’incentra sulla Dea detta “Pòtnia” (la parola
indica dominio, signoria, potenza, e ancor più la forza misteriosa della vita, e
la vita stessa come manifestazione d’una tale forza) Kronos è un paredro, e
cioè, tutt’insieme, lo sposo, il fratello, l’amante della dea. Un paredro, uno dei
tanti. Annualmente, secondo il rito, egli si accoppia alla dea, in un’unione da
cui discende la vita, e annualmente egli è sacrificato e ucciso, per poi risorge-
re. E’ il destino di tutti i divini paredri, nel ciclo di morte violenta e resurrezio-
ne, di cui l’età classica, ad es. con la storia di Adone, reca testimonianze nu-
merose. Quel destino è rispecchiato dalla vicenda terrena dei re sacri, che de-
vono, con la vita e con la morte, fecondare anno per anno la terra. Quali fos-
sero le caratteristiche specifiche di Kronos in età tanto antica non sappiamo
con esattezza; è detto “padre dei monti” di cui gli sono sacre le vette dove la
boscaglia è più fitta e oscura, nell’area compresa tra Anatolia, Propontide e
Caucaso; ha più di un legame col mondo equino: ingoia un cavallo al posto
del figlio Posidone, ed è padre del centauro Chirone.
Poche notizie, usando le quali tuttavia si può tentare qualche connessio-
ne: boscaglia-buio-morte; monte-elevazione-roccia-durezza e cavallo-Luna,
essendo il cavallo sacro alla Luna per la ragione, additata dal Graves, che
l’impronta dello zoccolo del cavallo sul suolo lascia l’immagine della falce di
Luna. Essendo la Luna collegata alla Dea Madre, nelle sue fasi principali – cre-
scente, piena, calante, da cui la triforma dea della vegetazione, del raccolto e
della morte –, si torna al primitivo rapporto Kronos-Pòtnia. Le leggende più
tarde dei centauri trassero origine da danze rituali, allo scopo di propiziare la
pioggia, eseguite da uomini su cavallucci di legno. Nell’arte arcaica i Satiri, la
Casa Prima 15
cui connessione con i riti della fecondità ci è più evidente, erano essi pure uo-
mini-cavalli, prima che uomini-capre.
L’etimologia rivela una base sanscrita del nome, il cui significato è “com-
pimento, dominio, signoria”.
meri e Babilonesi, e cioè gli astrologi pia antichi, legavano a concetti di gover-
no e legalità (sta certamente qui la prima radice della connessione tra Saturno
e la Bilancia).
Per la freddezza del pianeta – in relazione alla sua grandissima distanza
dal Sole, la maggiore che gli antichi potessero computare – si chiama “Kro-
nios pontos”, nel linguaggio geografico, il “mar glaciale”; mentre già dal IV
sec. a.C. la commedia attica registra la parola “cronos” come equivalente di
“vecchio barbogio”, “vecchio rimbecillito”. Si perde cioè pian piano memoria
della terribilità della vicenda mitica, per estrarne invece, in un clima di eviden-
te scetticismo e di razionalismo scientifico, risvolti comici: non per nulla i sofi-
sti ed Euripide hanno già fatto udire la loro voce.
Caratteristiche fisse collegate a Saturno restano dunque la freddezza e la
vecchiezza.
Particolare curioso che associa questo Kronos al più antico Kronos medi-
terraneo: gli era sacro un monte nell’Elide. Miti diversi lo associano poi al cul-
to delle pietre, figurate probabilmente come “ossa della terra”.
A Kronos tanto Omero che Esiodo riferiscono spesso l’aggettivo “anchi-
lomètes”, “che ha pensieri tortuosi, curvi”, e quando “Kronos” verrà interpreta-
to come “tempo” si innesterà su questa radice l’idea del procedere del tempo
ciclico, già implicita nella vicenda mitica e nell’interpretazione astrologica
che vedeva in Saturno l’ultimo dei pianeti, il misuratore lentissimo del tempo,
da cui la grande importanza data ai suoi “ritorni” e alle sue congiunzioni con
Giove.
Interessanti notizie su Saturno dal punto di vista astrologico si trovano nei
libri attribuiti a Manetone.
Nel secondo si legge, ad es.: «Quando Saturno è nel Leone, la casa del
Sole che tutto vede, fa nascere gli uomini grandi, e di nobilissimo casato; dà
inoltre ricchezza e gloria, ma farà morire di mala morte il padre, o per atto vio-
lento o per malattie legate a molti dannosi “umori”» (2, 342).
Da questa e altre testimonianze dello stesso libro si ricava la connessione
tra Saturno e il genitoriale maschile, e quindi al “patrimonio”. Saturno può ac-
crescere ma anche togliere i beni. La congiunzione Sole-Saturno, è detto, è
più ostile al padre che alla madre del soggetto; tuttavia dà ricchezza “attraver-
so molte morti”. Il simbolo è dunque ambivalente: perdita e acquisizione; la
costante e però, per cosi dire, infausta: la morte.
Manetone afferma che i segni di Saturno sono Acquario, Capricorno,
Ariete, Bilancia e Leone (alla faccia della successiva teoria dei domicili e delle
esaltazioni!) e che la combinazione tra Saturno e uno di questi segni dà sem-
pre uomini fortunati nelle loro opere.
«Ma se Saturno è fuori delle sue case, e per di più a mezzo il cielo, allora
rende gli uomini disgraziati e privi di mezzi, bisognosi di tutto nella vita, anche
del vitto quotidiano; li rende ospiti luttuosi, recanti infelicità, dovunque vada-
no; tristi, e destinati a una vita errabonda» (4,16 e sgg.).
Costante è dunque il legame tra Saturno-ricchezza-povertà, e tra Satur-
no-ascesa-caduta.
Casa Prima 17
Presso i latini
Se per Zeus-Iuppiter l’etimologia dà la medesima radice, dall’indoeuropeo
“div” che qualifica l’“essere luminoso” (da cui, ad es., “dies”, “deus”, “divus”,
etc.) per Kronos e Saturno le cose stando diversamente. Dell’etimo di Kronos
già si è detto. Di quello di “Saturnus”, la versione più probabile lo collega a
“satu”, “satione” (la seminagione, il seminato). La parola vale dunque “il semi-
natore”. Più avanti Sant’Agostino (De civ. Dei, 7,13) lo ricorderà come il dio
“che ha dominio su tutte le semine”.
È dunque un dio agricolo.
Arnobio (3,117) ci ricorda la sua “falce” e l’antichita del suo culto (“pri-
sca vetustas”). Tuttavia questa falce, diciamo così, latina non ha nulla di terri-
fico. Mancano nella cultura italica antica le memorie di quelle patriarcali lotte
per il potere di cui è piena la cultura greca. La falce di Saturnus non è l’arma
di Kronos, insomma, ma semplicemente il falcetto del contadino. Saturno è
detto “custode del campo”. Avendo seminato, custodito la terra, ha diritto di
potare le viti e tagliare le messi.
II suo culto fu così antico e diffuso che Virgilio (Georgiche, 2,173) chiama
l’Italia “terra di Saturno” (“Saturnia tellus”).
Si opera intorno al II sec. a.C., in ambienti di cultura romano-greca, la fu-
sione del mito di Kronos e di quello di Saturno; da una parte si “italizza” il dio
greco facendolo venire nella nostra penisola dopo la caduta, e qui sarebbe
stato ospitalmente accolto; dall’altra si eredita dalla versione greca il mito del-
l’età dell’oro collegata a Saturno, con la differenza che, da noi, quel periodo
favoloso sarebbe stato quello delle origini, con Saturno deposto, e non già re-
gnante.
Si adombra cosi, in questa ricostruzione e reinterpretazione del mito, il si-
gnificato di una saggezza personale e di una parallela prosperità collettiva le-
gate all’abbandono, sia pur coatto, dell’esercizio dispotico del potere.
Infatti l’italico Saturnus è un dio civilizzatore e benefico. Ai suoi insegna-
menti si fanno risalire la cultura della vite, la costruzione delle città, l’istituzio-
ne delle leggi. Anche qui gli è sacro un monte, ed è il Campidoglio ove i Ro-
mani ponevano il primitivo insediamento etnico dell’“urbs”.
E la segnatura saturnina restò in vari aspetti del costume romano antico,
richiamati e nuovamente celebrati nell’età di Augusto. Ad essi si può rappor-
tare ad esempio la “gravitas” romana, l’elogio della semplicità, della “pauper-
tas”; il culto, magari retrospettivamente idealizzato, d’un patriarcato saggio e
non aggressivo; ad essi la memoria della concordia universale riflessa dai “Sa-
turnali”; ad essi la restaurazione augustea (l’imperatore, stando a Svetonio,
era nato sotto il Capricorno, il segno di Saturno); ad essi pure il pessimismo –
evidente nella costituzione repubblicana – circa la fragilità della natura umana
e la concezione della vita e della “res publica” come dura responsabilità, da
cui la concretezza dello Stato come “cosa” tangibile: res, appunto; da cui l’evi-
dente correlazione tra la cura onesta della terra e quella dello Stato, correla-
zione visibilissima nella stupenda e schietta figura di Cincinnato.
18 Casa Prima
mento in cui lo spirito greco, consapevole della fine imminente d’una civiltà e
di un ciclo storico, ha voluto consegnare alla posterità e insieme figurare a se
stesso, un mondo ordinato – cosmos! – di precise e ben intelleggibili “rispon-
denze” per chiari rapporti analogici e oppositivi. Anche l’ideazione della cicli-
cità del tempo, di per sé inquietante se la si figura come spirale, in ogni voluta
della quale ogni dettaglio ricorda il passato, senza ripeterlo, e annuncia il futu-
ro, senza anticiparlo, viene interpretata in modo razionale, e tutto sommato,
tranquillizzante. La figura infatti è quella del cerchio. Un solo piano; tutto è vi-
sibile, prevedibile, comprensibile. E tutto ritorna “identico”.
Il fatto è che lo spirito greco ha paura del mistero, di cui avverte il fasci-
noso appello, ma a cui non si abbandona. Non per nulla teme il mare e inven-
ta una sorda, tenace ostilità del dio del mare, Poseidone, contro Odisseo, l’e-
roe per eccellenza.
C’è insomma molta paura nella codificazione di questa geometria limitata
e limitante; e molta ansia nel tentativo di razionalizzare il tutto. E non a caso
l’età in cui si confermano queste tendenze è la medesima in cui l’“irrazionale”
irrompe, distruttore, eversore, ed agita tutto l’“ordine” con un impeto che di-
remmo anarchico e al quale non si può negare una demoniaca fascinazione.
Si pensi solo al culto di Dioniso, e alle “terribili Baccanti” euripidee.
Lo spirito romano, meno incline alla speculazione teorica, e più impegna-
to sul piano concreto, è immune dalla tentazione di sopravvalutare il cosmos.
Se mai, il suo rischio è un altro, opposto: l’incapacità di dare una spiegazione
razionale o metafisica ai fatti della storia.
Ma è merito dell’antica cultura romana aver fissato e custodito, di Satur-
no, l’anima dell’“agricola” saggio e prudente, del legislatore, del civilizzatore
che stabilisce, attraverso la sacralità del patto sociale, le basi del vivere comu-
nitario.
Ed è al recupero di queste valenze che, come vedremo, si volge l’indagi-
ne astrologica più moderna. C’è una maledizione nell’esercizio del potere, e
una benedizione nella caduta; c’è empietà nell’uomo che si nega all’uomo e
c’è saggezza, all’opposto, nell’incontrarsi dell’uno con l’altro, con la necessaria
riduzione delle pretese rigidamente egoistiche; il distacco, la lontananza e la
freddezza possono certo essere la negazione dell’umano, ma sono anche le
virtù del retto, obbiettivo giudizio che non nega affatto l’umano, ma ne agevo-
la la vicenda terrena e storica. La falce stessa, che la nostra cultura ci fa subi-
to associare alla Morte, è lo strumento da usarsi per tagliar via ciò che secco,
non vitale, inutile, e così consentire alla pianta frutti più copiosi, un accresci-
mento di energia, una nuova completezza che non nasce se non dalla mutila-
zione dolorosa.
secolo della nostra era. Matematico e astronomo insigne, espositore del cele-
bre sistema, egli ci ha lasciato la summa delle credenze astrologiche caldee,
egizie, greche nel “Tetrabiblos”, finalmente tradotto, – e il merito va a una pic-
cola casa editrice, la Arktos, in Italia, un tempo patria degli studi classici.
Vediamo che cosa dice Tolomeo riguardo a Saturno. Ecco le sue parole:
«Saturno è un pianeta la cui maggior caratteristica e quella di raffreddare ab-
bondantemente e di seccare con moderazione poiché pare sia il più lontano
tanto dal calore del Sole, quanto dagli umidi vapori terrestri».
Agisce qui, traslata in un giudizio di valore negativo, l’opposizione al Sole.
Se il Sole è calore, Saturno è freddo; se la vita sulla terra è consentita dal So-
le, Saturno la ostacola. Quanto qui Tolomeo sottintende è dichiarato espressa-
mente in un altro passo dove si dice che Saturno, secondo la lezione degli “an-
tichi” (Tolomeo tramanda cioè un’interpretazione già remota al tempo suo), è
malefico, visto il suo potere di raffreddare eccessivamente.
Gli vengono attribuiti i segni del Capricorno e dell’Acquario, perché oppo-
sti al Cancro e al Leone, sedi dei due Luminari, Luna e Sole; e sempre seguen-
do la relazione oppositiva (col Sole e non con la Luna), perché in quelle so-
cietà da tempo patriarcale la legge, il potere, la vita sembrano correlarsi al
maschile) anche il segno della sua esaltazione – la Bilancia – viene indicato a
fronte dell’Ariete, segno dell’esaltazione del Sole.
Del Saturno benevolo, civilizzatore agricoltore, di cui i testi antichi reca-
vano numerose testimonianze non resta più nulla. Infatti quando il pianeta è
dominante, elargisce, secondo Tolomeo, questi bei doni: distruzione, malattie
di lunga durata, la febbre quartana, l’esilio, la povertà, la moria del bestiame,
tempeste, naufragi e inondazioni, carestie (tanto quelle prodotte da siccità,
quanto quelle recate da cavallette). Insiste, Tolomeo, senza darne spiegazioni,
sulla corrispondenza Saturno-ossa del corpo umano, probabilmente perché,
data la natura fredda e secca del pianeta, esso si collega alla parte non umida
del nostro fisico, alla struttura solida e essenziale e cioè allo scheletro. Sulla
scia di questa interpretazione, che ha alla base un rigido manicheismo, si pon-
gono, in età medioevale, i trionfi della Morte, la figura della Morte stessa, co-
struita secondo connotazioni tipicamente saturnine: mantello nero, alta statu-
ra, mani ossute e scheletriche, lunga falce e clessidra. Quanto questo duali-
smo abbia influito sulla storia della cultura e della civiltà dell’Occidente è cosa
troppo nota perché ci si spendano sopra molte parole; esso ha reso drammati-
ca anche la storia, dell’anima individuale, scissa tra un polo solare di ipervita-
lità inflazionante e megalomane e un polo saturnino di rinuncia, ritrazione e
castrazione; un’anima attratta ora da un vitalismo fine a se stesso, disancorato
dalla riflessione e dall’esatta conoscenza di se, ora dalla scelta dell’“esilio” –
reale o ideale – in cui la profondità del pensiero vanifica e isterilisce l’azione.
Una vita senza pensiero profondo, e un pensiero profondo senza vita; una gio-
vinezza che “fa”, ma che non si interroga sulle ragioni del proprio “fare” e una
vecchiaia che si “interroga”, ma cui viene impedito di “fare” sono prezzo, altis-
simo, che si paga in termini di sconfitta, crisi della civiltà, rifiuto o disprezzo
della vita.
Casa Prima 21
reso evidente dal fatto che proprio una di queste anime, san Pier Damiani,
scaglia una infuocata e sferzante condanna contro la degenerazione di certi
costumi ecclesiastici del presente.
Il freddo e il secco di Saturno sono qui intesi come distacco dall’agitato of-
frirsi della vita tumultuante, un distacco dall’“io” di ieri, una ricerca solitaria di
se, la quale non può compiersi se non nella sofferenza liberamente accettata,
nella solitudine, nel silenzio, il compenso sarà il “noi” ritrovato con l’“io” auten-
tico, il colloquio e la conoscenza della propria anima, la scoperta dell’eloquen-
za, disadorna ma suasiva, delle cose davvero essenziali, la conoscenza di un
Tempo necessario, scandito nello scenario naturale, e uniformandosi al quale
l’uomo, passo passo, scopra il suo tempo; un tempo, finalmente, umano.
Tanta acutezza di pensiero (ricordiamo anche la Montagna Sacra del Pur-
gatorio, altra figura saturnina, alla sommità della quale Dante dovrà compiere
dolorosi riti di purificazione ed espiazione) andò però perduta nella prassi
astrologica dei secoli seguenti.
Si può affermare senza tema di smentita che ha agito assai più su questo
versante la lezione elementare di Saturno opposto a Sole, quale fu insegnata
da Tolomeo (da cui a Saturno la vecchiaia come maledizione, i luoghi bui e
minacciosi, l’avidità, il cimitero, la tomba e la sepoltura, la magia nera, le ca-
tastrofi individuali e collettive) che non l’“altro” Saturno, che in realtà non po-
teva essere accolto se non dopo un’ardua interiorizzazione dei suoi miti appa-
rentemente contraddittori, ma riconducibili all’unità della coscienza che vuole
“conoscere se stessa”. L’incapacità di vivere la totalità del simbolo ha natural-
mente cause storiche a farla comprendere, ma ha generato a sua volta effetti
storici di evidenza palmare e di drammatica gravità. Si pensi solo che l’abbi-
namento Cristo-Sole ha prodotto, sulla linea di quell’opposizione, l’abbina-
mento dei nemici di Cristo, gli ebrei, a Saturno. E tutta la letteratura occiden-
tale, dal “Cid” al “Mercante di Venezia”, a certe connotazioni della maschera di
Pantalone, reca, a testimonianza della causa e dell’effetto dell’antisemitismo,
l’ebreo avaro, oppressore di servi e figli, ricchissimo e misero, in posizione im-
modificabile di agguerrita difesa e ritorsione contro la society che lo circonda.
Solo nel secondo dopoguerra dal rituale della messa è stata soppressa l’e-
spressione “perfidi ebrei”, “ebrei deicidi”. Davvero è antica e ricorrente la pra-
tica del “capro espiatorio”!
Ma l’astrologia, coincidendo con la sua storia, anche storia di una civiltà.
Demonizzando e maledicendo l’Ombra, come si fatto per secoli, abbiamo va-
namente tentato di rimuovere una cospicua parte di noi, vivendo con l’altra
parte mutilata e monca. E poiché la demonizzazione di Saturno-Ombra-Nega-
tivo-Satana è stata duratura, non sorprenderà di trovare nei trattati astrologici
anche di questo secolo una relativa uniformità nella interpretazione, che insi-
ste assai più sulle privazioni cui espone Saturno, gli scacchi e le sconfitte, pre-
sagiti poi in modo nettamente deterministico – la cultura positivistica, appa-
rentemente obiettiva e razionale, ha le sue colpe, anche in questa sede! – che
non sui suoi benefici, quale senso del dovere, la autocoscienza, la pazienza, la
sopportazione delle privazioni, la resistenza alla fatica.
Casa Prima 23
Un solo esempio. Il trattato dello Julevno, composto sulla fine del secolo
scorso, e non senza diligenza, mentre raccoglie una lunga tradizione, ribadisce
un “topos” dell’astrologia classica, e cioè che Saturno elevato, culminante,
eleva e abbatte senza rimedio, fa perdere ciò che si è acquistato, professione,
casa, stato. Il lettore, allarmato, pensa subito alla carta oroscopica di Napo-
leone, che magari è stata messa lì accanto a mo’ di exemplum; vede un diffi-
cile Saturno in elevazione e, col cuore in gola, corre a controllare proprio! C’è,
insomma, questo mi preme precisare soprattutto, una responsabilità nell’inter-
pretazione; accogliere acriticamente una lettura deterministica di tali valenze,
e cosi trasmetterla, significa non solo operare senza cervello, rinunciando ad-
dirittura agli elementari, e cosi saggi!, “perché?” del bambino, ma confermare,
con l’evidenza che si dà alla continuità inalterata di quell’interpretazione, il
concetto della sua immodificabilità. Non si può insomma agire in questo mo-
do e poi lamentarsi se il pubblico, recepita la lezione deterministica, si aspetta,
passivo, vincite al Totocalcio, la promozione al concorso, l’incontro con l’ani-
ma gemella. Si perde anche di vista la storicità di questa e di qualsivoglia altra
interpretazione, e cioè la sua provvidenziale relatività, legata alla nostra cono-
scenza e alla nostra vicenda – ora e qui –, alla ricettività, alla cultura, alla vo-
lontà di chi ci ascolta, sollecitato ad essere, coscientemente e liberamente,
“faber fortunae suae”.
In parallelo con certi sviluppi della psicoanalisi si stanno verificando sen-
sibili mutamenti di rotta anche nell’interpretazione astrologica specie in Inghil-
terra e USA; mutamenti che intendono addivenire all’unita fondamentale di
animus e anima, o, per restare nel campo delle nostre connotazioni, di ascesa
e caduta, ambizione e rinuncia, acquisizione e perdita. Citerò solo due studi
sull’argomento, i migliori che mi sia accaduto di esaminare. Il primo è di
Alexander Ruperti, il quale, senza scendere a prolissi dettagli, fissa con auto-
revole e ferma sinteticità i principi fondamentali delle connotazioni saturnine.
È superfluo aggiungere che, recuperando l’antica legge dell’“analogia” nella
lettura interpretativa, il confine tra sfera spirituale, fisica, comportamentale,
storica e geografica, crolla.
Tali principi sono:
1) Un principio di preservazione di sé e contrazione, che si manifesta con la
“difesa”
2) Un principio di forma, struttura, solidità e stabilità. Da cui la stabilità del-
l’ordinato vivere sociale fondato sulla tradizione: legge, autorità, morale.
3) Un principio di Tempo: lentezza, conservatorismo, pazienza, economia, di-
stacco. Sensibilità, spesso dolorosa sulle prime, per l’opera selezionatrice
che il tempo esercita.
4) Un principio di difesa della propria struttura e della propria personale inte-
grità; ciò spinge anche alla ricerca di parametri concreti di valore mate-
riale.
5) E, da ultimo, il principio della fondamentale realtà dell’uomo, quello che
egli nell’essenza fisica e spirituale. Scheletro, da una parte, e dall’altra ciò
che gli resta da, nella e attraverso la storia mutevole.
24 Casa Prima
L’altro studio è di Liz Greene. II titolo che, tradotto suona “Saturno - Una
nuova occhiata a un vecchio diavolo”, rende bene la spigliatezza con cui l’o-
pera è condotta. Com’è nel solco della migliore tradizione anglosassone, la
Greene insegna, e molto!, senza averne l’aria, una frase dopo l’altra, col mas-
simo della semplicità e della ragionevolezza. Il suo fine – dichiarato nell’intro-
duzione e che ritengo perfettamente raggiunto – è quello di recuperare la co-
scienza del doppio, e di gettar luce sulla positività di Saturno, e cioè della sof-
ferenza, del limite, della prova, strumenti indispensabili per l’autoconoscenza e
per la costruzione di un nuovo “io”. Leggendo le sue pagine, mentre si resta
ammirati, non si può far a meno di notare, per sollecitazione “a contrario”, la
malafede della nostra cultura che, se ha sempre elogiato il valore positivo del-
la “provvida sventura”, della rinuncia, della povertà, ha indicato infatti all’agi-
re quotidiano ben altra via; di acquisizione, successo, denaro, potere, sopraf-
fazione. È logico che, in questa strada, il vecchio, inelegante, silenzioso Satur-
no sia stato visto come un passante-jettatore, e che lo si sia accusato dei falli-
menti e delle frustrazioni che erano invece nostri.
Mentre la Greene cita la fiaba della Bella e la Bestia, ricordando che il
principe verrà fuori dalla Bestia, solo quando la Bestia sarà stata accettata e
amata, come tale, e non come involucro, a me capitava di pensare che secon-
do la liturgia della Chiesa, Cristo nasce col Sole in Capricorno, segno di Satur-
no-Satana. Che fosse già indicata, e da tempo, la strada per un’acquisizione
unitaria del doppio del simbolo?
Mi piace infine, a chiusura di questa relazione, fissare l’attenzione su alcu-
ni esempi di mappe oroscopiche in cui il pianeta Saturno occupi una posizione
di un particolarissimo spicco, e indicare qualche annotazione, la quale, se pur
sommaria, non sarà forse insufficiente ad accertare come i soggetti interessati
abbiano “obbedito” – ovviamente senza saperlo né volerlo – alle valenze tipi-
che che l’astrologia associa a un tale pianeta.
Il primo è Abraham Lincoln, il celebre presidente degli Stati Uniti, assassi-
nato nel 1865, e diventato poi la figura-simbolo delle libertà americane.
Alla sua nascita, Saturno è di pochi gradi sopra l’Asc. è dunque congiun-
to ad esso. La sua importanza, già notevole per la posizione in sé, è accresciu-
ta dal fatto che pianeta governa tanto il Sole, in Acquario, che la Luna, in Ca-
pricorno. Difficilmente si troverebbe un saturnino più puro. E tale egli fu, tanto
nell’aspetto – grave, serio, meditativo – quanto nel carattere, che mostrava,
anche negli anni della giovinezza, una precoce maturità, una ponderazione e
una prudenza che si sarebbero dette senili; e cosi fu anche nella parola, sag-
gia, parca, essenziale. Fu l’incarnazione di un Pater, autorevole e severo, ma
anche giusto ed animato da spirito progressista.
Il secondo è John F. Kennedy, anch’egli presidente USA, e, come Lin-
coln, morto per assassinio. Nella sua mappa Saturno è in X, vicino al MC.,
esaltato in Asc., Bilancia, governa l’IC, è in aspetto con lo stellium in VIII.
Tuttavia non ha rapporti diretti né coi Luminari né con l’Asc. Come ci si pote-
va aspettare da tutto ciò, nulla di saturnino nel suo aspetto, che fu giovanile,
affascinante, vivace. La valenza saturnina vibra sull’asse X-IV; il pianeta, go-
Casa Prima 25
Riferimenti bibliografici
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■ DAREMBERG-SAGLIS, Dictionnaires des antiquites grecques et romaines, Graz.
■ H. JENNINGS ROSE, vc. “Saturnalia” in “The Oxford classical dict.”, Oxford.
L.A. 136-150
Ringraziamo Silvia Pedri che ci ha segnalato uno stralcio dal lavoro di Giuliana
Conforto, già docente di Fisica all’Università di Reggio Calabria e che ha al suo
attivo numerosi testi in cui scienza e metafisica s’integrano e avvalorano reci-
procamente.
Giuliana Conforto
estratto da “LUH, il gioco cosmico dell’uomo, l’uomo e la conoscenza”, Macro
ed. 1998-2001
Lo Zodiaco
Lo Zodiaco è l’orchestra che ritma l’evoluzione della psiche umana: è una fa-
scia di stelle e pianeti che pulsano sulle stesse frequenze alle quali sono sensi-
bili i corpi umani. Individuato sin dall’antichità da quella scienza millenaria,
per me tanto affascinante quanto profonda e complessa e cioè dall’astrologia,
lo Zodiaco è sempre stato collegato all’uomo in un modo che la cultura uffi-
ciale ignora e che, perciò, combatte e censura.
L’uomo è collegato alle stelle e ai pianeti, attraverso il ritmo incessante e
copioso di un “gas” pregnante e fluttuante che permea tutto l’universo, com-
posto dai neutrini e antineutrini. Questi infatti viaggiano a velocità prossima a
quella della luce e possono collegare, quindi, tra loro tutti i nuclei atomici del-
l’universo; perciò anche quelli del corpo umano.
Le osservazioni hanno dimostrato che neutrini e antineutrini si concentra-
no nel cuore delle stelle e di ogni atomo. Sono leggerissimi, ma il loro numero
e la loro velocità sono così elevati da comporre una sinfonia cosmica Unica,
che ritma l’intero supercosmo e quindi, gli infiniti universi virtuali, il cui osser-
vatore è l’uomo, ma ad un livello talmente profondo da risultare inconscio per
gli individui disattenti che non vogliono prestare orecchio e cuore alle proprie
emozioni.
L’astrologia è la scienza del campo debole. È una scienza rigorosa; è mu-
sica, la regina delle scienze, probabile e non determinista, come peraltro lo è
la fisica quantica. “Astra inclinant sed non determinant”: le “influenze” astrali
sono un’opportunità per imparare una particolare lezione invece di un’altra.
L’astrologia non è vago frutto di fantasia, ma legata, secondo me, ad un cam-
Casa Prima 29
* * *
31
CASA TERZA
Jodie Forrest
Convivere con i transiti di Urano
Varie
Angela Castello
Il problema dei gemelli biologici
nel Tema Natale
Brian Clark
Gemelli: alla ricerca del partner
scomparso
Jodie Forrest
L.A. 136-307
Urano, così come gli altri pianeti, simboleggia un aspetto della psiche
umana: il processo di individuazione. Possiamo, comunque, dire che ogni pia-
neta è caratterizzato da una sua realtà psichica o psicologica, proprio come gli
archetipi dell’inconscio collettivo. Un pianeta rappresenta una forza o una pre-
senza nella vostra psiche e nella vostra vita, mentre un pianeta in transito è
come qualcuno che venga a vivere in un’area del vostro tema per la durata del
transito. Giunge come un affittuario temporaneo che, in base alla vostra natu-
ra, viene più o meno ben accolto e si stabilisce più o meno bene. È necessario
che affrontiate l’influenza di questa presenza planetaria nel vostro tema e nella
vostra vita: dovete stabilire una qualche forma di relazione. Per di più, la sua
visita non è casuale: il pianeta ha un suo programma. E ci si aspetta che voi
impariate qualcosa. Meglio comprendete i programmi del pianeta, meglio an-
drete d’accordo e più piacevole sarà il suo soggiorno.
Immaginate che un visitatore da un sistema solare ignoto sia venuto a
stare a casa vostra per un paio di anni, e sebbene parliate la stessa lingua,
non siete riusciti a comprendere il suo comportamento o che cosa voglia. Che
fare? Avreste potuto cercare di mettervi in contatto con il mondo dal quale il
visitatore proveniva per chiedere chiarimenti e consigli. Perciò, se vogliamo
comprendere gli “alieni” transiti di Urano, stabiliamo un contatto con l’astro-
nave uraniana: il segno dell’Acquario.
Urano governa l’Acquario e questo segno è il suo territorio. Ovunque
transiti Urano, è come essere un Acquario ad honorem in quell’area del vostro
tema e dover apprendere alcune lezioni legate al segno nel corso di quel pe-
riodo. Quando arriva un cliente con il Sole in Acquario, spesso gli dico qualco-
sa del genere: “Le più importanti lezioni di vita, necessarie per il suo equilibrio
e il suo senso di identità – e ciò che la sua anima ha più bisogno di imparare –
si concentreranno principalmente sul suo processo di individuazione. Lei mira
a divenire totalmente e interamente se stesso, come individuo unico, aldilà de-
Casa Terza 33
gli insegnamenti ricevuti in famiglia, aldilà di ciò che amici, partner, colleghi
pensano che lei debba essere, aldilà delle migliaia di piccole e grandi sugge-
stioni che riceviamo dalla nostra cultura su come dovremmo essere.”
Il processo di individuazione è incredibilmente complesso. Tutti lo attra-
versiamo, ma per un Acquario è di importanza vitale e i diversi contesti sociali
poco saranno disposti a sostenerlo. Non vi è un tassello nel puzzle sociale che
si adatti perfettamente a un Acquario – né dovrebbe esserci.
Tribù e tribolazioni
Gli esseri umani sono in una certa misura creature sociali, o non avremmo
cercato forme di cooperazione per uccidere esseri mastodontici, costruire
astronavi e pubblicare riviste di astrologia. In tutti noi esiste un certo istinto tri-
bale che ci spinge a conformarci al consenso o alla realtà collettiva e a inserir-
ci nella società. Per la maggior parte di noi, non vi è niente di sbagliato in ciò.
Ma a chi appartiene al segno dell’Acquario, e a tutti noi durante un transito di
Urano, l’istinto tribale non è molto simpatico. Per crescere, a volte dobbiamo
andar contro quell’istinto e contro alcune strutture della società.
Ciò può far paura e potrebbe trattarsi di un processo relativamente recen-
te nella storia dell’uomo. Le tribù che cacciavano i mastodonti e dipingevano
sulle pareti delle grotte di Lascaux non avevano, possibilmente, alcun idea di
individuo come abbiamo noi. Non lo sappiamo per certo, ma è probabile che
rispetto a noi avessero una mentalità da alveare o una coscienza di gruppo,
poiché riunirsi e vivere collaborando e cooperando assicurava la sopravviven-
za. Immaginate di appartenere a una tribù di “pittori di grotte” e che, in qual-
che modo, siate stati allontanati dal resto del gruppo. Dove andreste a dormire
e ripararvi dal freddo? Chi vi aiuterebbe a cacciare? Chi si prenderebbe cura
del vostro bambino mentre siete a caccia? Chi vi curerebbe quando state ma-
le? Essere banditi dalla tribù deve esser stata una terribile punizione. Di conse-
guenza, stare insieme e non comportarsi in modo da farsi cacciare era neces-
sario alla sopravvivenza. Così accadde per milioni di anni nel corso dell’evolu-
zione umana.
Nel tardo XVIII secolo, scoprimmo il pianeta Urano. Possiamo apprendere
molto sulla natura di un pianeta studiando il clima culturale del periodo in cui
venne avvistato. Che cosa accadeva allora? La Rivoluzione Francese e la Di-
chiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. La Rivoluzione quasi abolì la
proprietà privata e i rivoluzionari iniziarono a rivolgersi l’uno all’altro usando
l’appellativo “cittadino,” piuttosto che “Signore” o “Madama”, circa 130 anni
prima della rivoluzione marxista in Russia. Anche la Rivoluzione Americana,
con la sua Dichiarazione di Indipendenza, ebbe luogo alla fine del Settecento e
nello stesso periodo Mary Wollstonecraft pubblicò la prima opera femminista,
Vindication of the Rights of Women.
Improvvisamente la mente collettiva colse l’idea che ogni individuo ha dei
diritti e che le restrizioni e le gerarchie della società non sono sempre così utili.
L’idea roussoviana del “buon selvaggio” e dell’influenza corruttrice della vita
34 Casa Terza
cittadina e sociale sulla natura umana risalgono a quegli anni. Iniziammo a do-
mandarci: “Perché pensiamo che Dio abbia conferito il potere al re e il re ne
concede un pochino ai nobili, e noi invece siamo niente?” Cominciammo a
pensare che il potere fluiva dal basso verso l’alto - dall’individuo - o che pote-
va essere condiviso invece che concesso.
Ciò avveniva circa 220 anni fa, il che è solo una goccia nell’oceano del-
l’evoluzione umana.
I vostri istinti, i vostri ormoni, la vostra mente da rettile niente sanno di
Urano e tutti abbiamo giorni in cui neanche la corteccia cerebrale ne è troppo
sicura. Carl Jung ci ha insegnato che, grattando sotto la superficie della mente
moderna, troviamo l’inconscio collettivo, dove la visione del mondo medievale
è ancora viva e attiva; come lo è quella del periodo classico o di quando l’uo-
mo scoprì l’agricoltura; come lo è, infine, quella dell’Homo erectus, dell’Homo
habilis e dell’uomo di Cro Magnon. In altre parole, il cavernicolo dentro di voi
è ancora piuttosto nervoso all’idea di farsi cacciare dalla tribù.
Gli Uraniani e gli Acquari – chi ha Urano congiunto al Sole, alla Luna o al-
l’ascendente o chi vive un importante transito di Urano – sono simili alle cellu-
le mutanti nel corpo della vita. Una specie (il corpo della vita) si evolve perché
i singoli membri di quella specie (le cellule) mutano. Alcune delle mutazioni
incoraggiano la sopravvivenza e alcune no, ma inizialmente è impossibile dire
quali saranno. Così, in un certo senso, gli Uraniani hanno la responsabilità non
solo nei confronti di se stessi – procedere nell’individuazione e diventare ciò
che realmente sono per il loro equilibrio e la crescita dell’anima – ma anche di
tutti gli altri, di insistere sul valore della piena individuazione poiché essa po-
trebbe aiutare la specie ad evolversi. Non tutti gli Uraniani saranno uno stru-
mento del progresso, ma alcuni certamente svolgeranno questa funzione.
La prima persona a dire: “Aspettate un attimo, non sacrifichiamo nessuno
al dio della pioggia quest’anno; scommetto che pioverà comunque”, era proba-
bilmente un Uraniano. Come pensate che si sentì quando disse una cosa del
genere? Sicuramente spaventato, e ne aveva ragione. La tribù potrebbe aver
risposto: “Beh, se non ti piace, vattene. Non abbiamo bisogno di te.” Esiliato
dal gruppo, le sue possibilità di sopravvivere diminuirono drasticamente. O
immaginate che la tribù dicesse: “Hai offeso il dio con le tue parole blasfeme,
allora plachiamolo con il tuo sangue!”
È risaputo in astrologia che il mito greco di Prometeo abbia una tonalità
aquariana. Prometeo era il Titano che diede il fuoco agli uomini e li aiutò ad
evolvere. Zeus lo punì per questa trasgressione contro l’ordine stabilito incate-
nandolo ad una roccia e permettendo che gli uccelli gli rodessero il fegato. Liz
Greene lega questo mito al senso di colpa che l’Acquario prova per insistere
sull’importanza dell’evoluzione e dell’individuazione: “Chi sono io per osare
spingermi oltre la saggezza collettiva? Perché dovrei esser più saggio dei miei
genitori?”
In che modo quanto è stato detto si relaziona ai transiti di Urano? In qua-
lunque casa riceviate le visite di questo pianeta, è necessario che proseguiate
nel processo di individuazione e diventiate voi stessi. È come se vi fosse una
Casa Terza 35
I Pesci sono l’ultimo segno dello zodiaco e, in quanto tali, si riferiscono al-
l’idea di “fine”. L’album più noto del Pesci George Harrison era intitolato All
Things Must Pass (n.d.t.: Tutto Deve Finire). Con Urano nei Pesci, potrebbe
sconvolgerci (Urano) la consapevolezza che tutto è destinato a passare com-
presi, forse, gli stili di vita, le civiltà, gli imperi, i modelli climatici e intere spe-
cie. Alcuni di noi potrebbero rifiutare questa percezione negando, ad esempio,
il surriscaldamento del pianeta o attaccandosi ad uno stile di vita del passato o
“in via di estinzione.”
I Pesci fanno esperienza del mondo come se fosse una realtà misteriosa
che include molte più dimensioni e sfumature della realtà lineare basata su
percezioni condivise. Questo è il segno che dallo Spirito ha ricevuto l’ordine di
“sentire la forza”, di fare esperienza di altre realtà possibili e intangibili, ma al-
trettanto concrete e potenti quanto quella tridimensionale. Pertanto, in questo
periodo potrebbero manifestarsi importanti innovazioni in campo artistico e
tecnologico, poiché l’immaginazione collettiva è particolarmente stimolata. Vi
potrebbe essere un ulteriore miglioramento degli effetti speciali usati nei film –
e molti potrebbero cercare una via di fuga dalla realtà quotidiana sviluppando
dipendenze da vari tipi di passatempi ed evasioni di natura chimica e tecnolo-
gica.
Le strategie per affrontare il transito di Urano in Pesci potrebbero richie-
dere un accoglimento dei grandi mutamenti e un’accettazione di ciò che
giunge alla fine, lasciando andare quanto sembra aver esaurito la sua utilità
nella nostra vita, coltivando la tolleranza e la compassione, dedicandosi alla
spiritualità ed impegnandosi in processi immaginativi positivi e costruttivi,
piuttosto che tendenti alla fuga. Ma, come ho già detto, è difficile affrontare
esempi specifici del transito di Urano senza considerare il tema nella sua to-
talità. Vorrei presentarvi, quindi, alcuni esempi tratti dalla mia pratica astrolo-
gica.
Una donna, che chiamerò Alice, era fortemente irretita dalle vicende della
sua estesa famiglia, caratterizzata da molte generazioni da dinamiche poco sa-
ne. Nel corso della crescita, era stata costretta ad ascoltare una litania costan-
te: “Ti conosciamo meglio di quanto tu stessa ti conosca. Non puoi nascon-
derci niente.” Ogni qualvolta un membro della famiglia – adulti o bambini che
fossero – era chiamato a prendere una decisione, l’intero gruppo familiare si
riuniva così da poter decidere insieme che cosa la persona dovesse fare. Era-
no un po’ simili ai Borg, le creature cibernetiche, caratterizzate da un forte
senso di appartenenza al gruppo, del telefilm Star Trek: The Next Generation.
“Siamo i Borg. Tu verrai assorbito e la tua individualità sarà aggiunta alla no-
stra. Resistere è inutile.” (Il sistema solare da cui provengono i Borg non pos-
siede evidentemente un pianeta che svolga la funzione di Urano!)
Urano transitò sul Discendente di Alice e, al tempo stesso, si pose in qua-
dratura all’asse MC/IC, che riguarda la famiglia d’origine. Quindi, il pianeta si
oppose alla sensibile e impressionabile Luna in prima casa – probabilmente
molto influenzata dall’ambiente familiare. All’inizio del transito, Alice cominciò
a interessarsi all’arte della ceramica e decise di intraprendere un corso. Ciò
Casa Terza 37
1 il modo in cui vi pre- tutto ciò che è esterno l’invisibilità (non esser il resto del tema (la
sentate, lo stile, il sé al sé visti), la nudità psico- prima casa ne costi-
superficiale, la ma- logica tuisce la porta d’in-
schera gresso), Marte, il go-
vernatore dell’Ascen-
dente, pianeti in pri-
ma
2 l’autostima, la sicu- ciò a cui la tribù attri- una minore capacità una rivalutazione delle
rezza in voi stessi, le buisce valore di sopravvivenza, la vostre risorse, Venere,
risorse, le finanze perdita di risorse pianeti in/governatore
della seconda
4 la casa, le radici, la le vostre radici, la fa- rimanere “orfano”, la nuove o vecchie radi-
famiglia, il sé più miglia d’origine perdita delle radici o ci, una famiglia diver-
profondo, uno dei ge- della casa sa (una “famiglia” di
nitori vostra scelta), la Lu-
na, pianeti in/gover-
natore della quarta
5 la creatività, i piaceri, i gruppi creativi, gli la perdita di un aman- contatti creativi, le in-
i figli, la crescita per- amanti, i figli, i nuovi te o di piaceri, i bloc- tuizioni di altri genito-
sonale, l’inizio delle amici, i “compagni di chi creativi, l’allonta- ri, nuovi amici, un
relazioni gioco” namento dai figli nuovo amore, il Sole,
pianeti in/governatore
della quinta
7 gli amici intimi, i part- chi vi sta più vicino, la perdita di intimità, le persone che vi
ner, chi vi sta più vici- gli amici cari l’isolamento stanno vicine ma non
no fanno piani per voi,
Venere, pianeti in/go-
vernatore della setti-
ma
9 la ricerca di significa- le autorità in ambito “l’ira divina”, “l’Inqui- altri sistemi educativi
to, lo studio formale, i religioso o educativo, sizione”, essere cac- o filosofici, altre cultu-
vostri principi, il rico- la legge, le idee col- ciati dalla Chiesa o re, abbandonare la
noscimento di modelli lettive sullo stile di vi- dalla patria, le accuse vostra cultura d’origi-
ta (ad es., la “vita fre- di eresia ne per abbracciarne
netica” del mondo oc- un’altra più adatta a
cidentale) voi, il sistema legale,
Giove, pianeti in/go-
vernatore della nona
10 l’identità pubblica, la i colleghi e i capi, co- la perdita della carrie- l’orientamento profes-
carriera, la vocazione, loro che vi valutano ra, del potere, dello sionale, i colleghi, un
la reputazione, il vo- positivamente status, della “faccia” cambiamento della
stro posto nella so- “tribù” relativa alla
cietà, uno dei genitori decima casa, Satur-
no, pianeti in/gover-
natore della decima
governata da Urano)? Quali strutture in quegli ambiti sono ancora valide e do-
vrebbero essere conservate? Chi sta tentando di assorbirmi? Se attraggo una
pressione esterna a non abbandonare la mia tribù, a non cambiare benché lo
ritenga giusto, da dove proviene? O se è interna, da quale parte di me giunge?
Che cosa temo di più, se permetterò a me stesso di cambiare? E infine – que-
sta è una domanda molto importante – da chi o che cosa potreste ottenere un
sostegno neutrale e obiettivo?”
Se temete il cambiamento durante i transiti di Urano, può aiutarvi dialo-
gare con il “cavernicolo” che risiede in voi. Non affrontatelo in maniera pesan-
te; fate che sia un divertimento. Mettete il dialogo per iscritto o disegnate alcu-
ne vignette con i fumetti sopra la testa dei personaggi. Se ciò vi sembra trop-
po strano, parlate della vostra paura con un amico che, siete certi, vi sosterrà
nell’espressione della vostra individualità e non avrà alcun progetto per voi.
Chiedetevi: “Allora, cavernicolo, qual è il peggio che può succedere se ritorno
a studiare? Se lascio l’azienda di famiglia? Se abbandono questa relazione
soffocante? Di che cosa ho paura? È un timore reale? Che cosa potrei fare per
proteggermi da ciò che mi rende nervoso?” Se vi fermate a riflettere sulla si-
tuazione, è probabile che non veniate sacrificati al dio della pioggia. Diciamo
che state attraversando questa fase e vi rendete conto di aver paura di scon-
volgere chi vi circonda. Ad un cliente in questa circostanza, spesso dico: “So
che è difficile, ma fare qualcosa per sé, non significa necessariamente fare
qualcosa contro di loro. Se queste persone la amano veramente (e non amano
solo il modo in cui lei si comporta), le staranno vicino.” Il cliente spesso ri-
sponde: “Ma non gli piacerà. Metteranno su il broncio.” Che lo facciano! Non
moriranno per questo! Il broncio è un loro problema, non vostro e non dovete
risolverlo al posto loro. “Ma non approveranno. Non capiranno perché voglio
cambiare lavoro.” Non devono capire o approvare ciò che fate. Se siete sicuri
di fare ciò che è giusto per voi, questo è abbastanza.
Ecco alcune considerazioni che possono aiutarvi durante i transiti di Ura-
no. Immaginate che siano “Brodo Caldo per l’Anima che Vive un Transito di
Urano”.
Avete il diritto di fare ciò che vi fa star bene, anche se tutti gli atri pensa-
no che siete pazzi.
Che cosa gli altri pensano di voi non è un vostro problema, è loro. Che
cosa pensano di voi non è affare vostro.
Preferireste avere un sé o un lavoro? Un sé o una relazione? Un sé o…
(riempite lo spazio vuoto)?
Siete l’unica persona che sempre vivrà con voi.
È praticamente impossibile attraversare un periodo uraniano senza che
metà delle persone che conoscete pensi che avete fatto un grosso errore.
Confonderete o addirittura offenderete gli altri, non importa cosa fate. Dovre-
ste fare ciò che volete; non cercate di essere qualcun altro.
Questa sarebbe un’ottima scelta per qualcun altro, o per voi?
Che cosa vi dice l’istinto?
Come vi sentite quando vi svegliate al mattino?
44 Casa Terza
Pensate prima di dire sì. (Alcuni dei miei clienti hanno scritto questa frase
su cartoline attaccate ad ogni apparecchio telefonico di casa).
Date un’occhiata alla tabella. Per ogni casa, viene elencato dove Urano vi
chiede di evolvervi, crescere e/o cambiare; quale “tribù” è possibile che dob-
biate abbandonare; ciò che il vostro “cavernicolo” interiore potrebbe temere in
caso di cambiamento; e dove potreste ottenere un sostegno neutrale ed obiet-
tivo che vi aiuti nel percorso di crescita. Mi auguro che la tabella, le considera-
zioni al punto 8 e le strategie proposte in quest’articolo si dimostrino un’altra
forma di sostegno durante i vostri transiti di Urano. Abbiate il coraggio di esse-
re voi stessi!
FAES
Casa Terza 45
VARIE
L.A. 136-323
MOSTRE
La nostra Delegata lariana M.Luisa dell’Orto – proveniente dall’accademia di
Brera – ha allestito una mostra personale a Gera, che ha suscitato l’apprezza-
mento scritto di numerosi turisti italiani e stranieri soggiornanti sulle rive del
lago di Como.
Si tratta di quadri plastici, in cui il colore è commisto a elementi naturali o
tecnologici, come foglie, tralci, spire di rame, spighe ecc. disposti in una fan-
tasmagorica armonia evocante profondi simboli, zodiacali compresi
Perchè anche i Soci le possano apprezzare ne abbiamo riportato alcune
fra le pagine a colori (v. pag. 96)
* * *
A San Giorgio a Cremano (NA), a Villa Bruno, dove già si è tenuto un Conve-
gno del CIDA, si è festeggiato dal 20 al 26 settenbre 2004 il Decennale del Fo-
rum delle Associazioni culturali della città natale di Massimo Troisi.
In questa importante occasione la nostra Maria Vacca ha organizzato una
mostra iconografica a cura della Delegazione CIDA sul tema: Dal De Sphaera
a Imago Mundi: La rappresentazione del cosmo attraverso i secoli, oltre a mo-
stre di scultura e pittura.
* * *
BAGNO ZODIACALE?
Ecco una collaborazione inedita!
Ci fa piacere segnalare che fra i segni premiati figuravano 6 volte noti espo-
nenti del CIDA.
I 12 progetti presentati a Milano alla Fiera MACEF 3-6- settembre, saran-
no presentati anche a Bologna al CENSAIE ai primi di ottobre.
Il concorso dovrebbe esse esteso anche a livello francese e spagnolo e
questa formula verrà riproposta in futuro.
Per ulteriori dettagli si consulti il sito www.gruppoquid.it sotto concorsi
* * *
* * *
Ci segnala questa intrigante notizia la nostra Socia Julianne Evans, emerita tra-
duttrice per la nostra Rivista.
NOTE
(1) Da Transit (sett-ott. 2004), il giornalino online dell’Astrological Association of Great Bri-
tain; vedi http://www.astrologer.com/aanet/pub/transit/sep2004/libralottery.htm per
l’articolo completo
(2) Spottiswoode S.J.P. (1997) Apparent Association Between Effect Size in Free Response
Anomalous Cognition Experiments and Local Sidereal Time. Journal of Scientific Explo-
ration 11,(2),109-122
(3) O’Neill Mick, Galaxy rising - can astrologers use it to psychically win the lottery jackpot
together? Astrological Journal, May-June 2001.
* * *
* * *
48 Casa Terza
* * *
Annuncio preliminare
Unirvi a noi per un’esperienza unica, uniti dallo stesso linguaggio astrologico,
espresso in inglese, francese, tedesco e italiano. Godervi il centro congressi
moderno, il lago e l’esteso parco dell’Università di York, appena fuori questo
antico ponte tra le culture d’Europa del nord e del Mediterraneo.
Dettagli sul nostro sito www.cida.net sotto ultimissime e sul sito inglese
www.AstrologicalAssociation.com.
Casa Terza 49
Angela Castello
L.A. 136-371
cima del monte Taigeto in Laconia frequentato, appunto, dai cigni. Nacquero,
però, nella piccola isola rocciosa di Pephnos di fronte alla Laconia e da lì tra-
sportati da Ermes via aria sulla terraferma a Pellana, città della Laconia dove
regnava Tindaro. Secondo la leggenda, quando uscirono dall’uovo - anche Le-
da era stata trasformata in cigno - conservarono la membrana che poi divenne
il loro mantello rotondo o pilos, e che usavano cavalcando. Erano infatti cava-
lieri e Castore, il gemello mortale, era domatore di cavalli mentre Polluce, il
gemello immortale, era un pugile. Sulla piccola isola erano rimaste le loro sta-
tuette di bronzo che neanche la marea poteva spazzare via. Venivano chiamati
Dioscuri, (Dios Kouroi = figli di Zeus)
Durante una lite con i loro cugini tebani Idas e Linceo, anch’essi gemelli,
Castore venne ucciso in un agguato. Distrutto dal dolore e dopo averlo vendi-
cato con l’aiuto di Zeus, Polluce chiede al padre di subire la stessa sorte. Ma
Zeus, non potendo acconsentire dato che era immortale mentre l’altro prove-
niva dal seme mortale del marito della loro madre, Tindaro, gli offrì un’alter-
nativa: o stare per sempre nell’Olimpo o vivere un giorno sull’Olimpo e uno
nell’Ade insieme al fratello. Polluce scelse di partecipare un giorno alla luce e
un altro all’oscurità per amore del fratello. Gli spartani li raffiguravano con due
travi di legno legate assieme da un asse sotto forma di H- di qui l’attuale sim-
bolo nello zodiaco. Oppure con due anfore ad ognuna delle quali era attorci-
gliato un serpente (simbolo di Mercurio/Ermete guaritore)
Abitavano in cielo sotto forma di stelle, le due più lucenti della costella-
zione dei Gemelli ma, diversamente dagli altri eroi, erano liberi di muoversi e
accorrere in soccorso di chi li invocava nel pericolo, specialmente durante i
combattimenti e le tempeste marine. In tal caso apparivano non più come ca-
valieri ma come esseri alati. Castore e Polluce sono il simbolo del legame in-
dissolubile di amore tra gemelli.
Romolo e Remo, invece, i gemelli figli della vestale Rea Silvia e di Marte
allattati dalla lupa e fondatori di Roma, sono legati dal vincolo della rivalità e
dell’odio che si dissolve soltanto con la morte di uno dei due. Alcuni riportano
che in realtà fossero figli dello stesso padre di Rea, Amulio, fratello del re Nu-
mitore. Amulio ordinò ad un suo servo di eliminarli ma questi li mise in una
barca affidandoli alla corrente del fiume che li trasportò fino ad un grande fico
dove furono allattati da una lupa (animale sacro a Marte) e nutriti da un pic-
chio. Secondo Plutarco (46-120 d. c.), in seguito fu lo stesso padre che inca-
ricò qualcuno di farli studiare- pare eccellessero nello studio delle lettere- e
crescere valenti nella caccia e nella corsa. Si racconta inoltre che combattes-
sero i ladri e aiutassero gli oppressi (erano, quindi, soccorritori come Castore
e Polluce). All’inizio, i due fratelli erano uniti tanto che Romolo liberò il fratello
caduto nelle mani del re tiranno, e insieme a lui vendicò la madre. Insieme de-
cisero poi di fondare una città nei luoghi in cui avevano trascorso la loro infan-
zia. Fu allora, quando si doveva decidere a chi spettasse la supremazia, che
diventarono nemici e la loro solidarietà si trasformò in odio. Vennero alle mani
e Remo fu ucciso. Romolo regnò sulla nuova città che dal suo nome chiamò
Roma. Quando morì non si poté trovare il suo corpo per cui i romani arguiro-
Casa Terza 51
no che fosse stato trasportato in cielo diventando il dio Quirino, e che dal cielo
dispensasse il suo aiuto ai bisognosi (ancora, connotazione Aria)
evidenti quanto maggiore è la distanza di tempo che intercorre tra una nascita
e l’altra. Anche se sembra un po’ difficile trovare qualcosa di immediatamente
significativo applicando le regole classiche dell’astrologia. Forse si potrebbe
ricorrere a tecniche più sofisticate tipo armoniche o midpoint o astrologia jyo-
tish. Ma il loro uso potrebbe essere relativo se la differenza di tempo tra le na-
scite risultasse di pochi minuti come è probabile che avvenga nel caso di parti
cesarei. Certo, sarebbe utile avere l’ora di nascita il più esatta possibile. Ma
anche in questo caso è necessario ricordare che non si può desumere tutto
dalla carta. Ci sono cose che non possiamo vedere in essa così come non
sempre è possibile scoprire tutti i segreti del nostro inconscio. Senza contare
che l’astrologia non è sufficientemente evoluta e che deve ancora trovare la
strada giusta per comprendere come mai due anime sono state legate insieme
fin dalla nascita.
Forse si dovrebbe introdurre il discorso della reincarnazione, per chi ci
crede, o del libero arbitrio, che riescono ad aver ragione persino dalle carte.
Anche la Kabala si riferisce al libero arbitrio. Si possono ipotizzare “universi
paralleli” (Scientific American, maggio 2003, Terre parallele in universi
infiniti) dove ognuno può vedere il film che preferisce.Vale a dire che in uni-
versi infiniti ci dovrebbero essere infinite possibilità di opzioni. Tuttavia, una
volta operata la scelta, questa non può più essere cambiata (ecco dove nasce-
rebbe l’equivoco del determinismo).
Per il misticismo egiziano, ed io aggiungo anche per la dottrina rosacro-
ciana, l’anima entra nel corpo alla nascita ma si realizza completamente solo
a 7 anni. Durante questo primo periodo l’individuo può cambiare secondo le
esperienze con le quali si confronta. Lo stesso profeta Nostradamus, che fece
uso estensivo delle previsioni astrologiche, afferma che non è detto che tutte
le profezie debbano avverarsi, intendendo che l’uomo può sempre cambiare il
suo futuro attraverso l’esercizio della volontà.
Siccome questi due punti, le vite passate e il libero arbitrio, ci avvicinano
alla comprensione delle motivazioni individuali e del nostro modo di agire, sa-
rebbe opportuno prenderli in considerazione quando si studia una carta ge-
mellare. Ci sarebbe tuttavia da obiettare che, studiando la stessa carta per i
due gemelli, si ottengono storie di vite passate uguali per entrambi.
Ipotesi di approccio
Prima di passare alle diverse ipotesi di approccio, sarebbe opportuno tornare
al mito che ci presenta, come abbiamo già detto, un gemello solare/conscio
ed uno oscuro/inconscio, uno di solito più passivo e l’altro più attivo (polarità
Yin-yang) simboli interiori del nostro Giano bi-fronte o del nostro dualismo.
Ecco le diverse tecniche ipotizzate e già sperimentate:
1) Osservare gli angoli (AS e MC) e gli aspetti che presentano. Possono tro-
varsi in segni diversi. Oppure, in segni uguali e Dwad diverse. Per Dwad si
intende una divisione dello Zodiaco in sezioni di 2°30’, ognuna delle quali
in un segno diverso all’interno dello stesso segno. Per es. 2°30’ di Ariete =
Casa Terza 53
È, cioè, il primo gemello quello più volitivo o più produttivo in quanto deci-
de di uscire prima dell’altro che, spesso, viene indotto all’uscita da parto
cesareo. Mi viene, però, in mente che il primo ad uscire è anche quello che
è stato concepito dopo. Quindi la discrepanza tra le due tesi è solo appa-
rente.
8) Un’indagine utile sarebbe quella di far analizzare la carta dei gemelli da
due astrologi diversi perché ognuno può vedere la carta da una diversa
prospettiva, e fare poi un confronto.
9) Un’altra sarebbe quella di avere un dialogo privato con ognuno dei gemelli
per vedere come i due considerano se stessi rispetto all’altro.
10)Infine, un sentiero da seguire sarebbe quello di analizzare anche la carta
dei genitori, ed eventualmente dei nonni, in quanto la loro influenza può ri-
sultare significativa per comprendere la colorazione differenziata che appa-
re nella carta dei gemelli.
Confesso ch’ero stata presa dal panico e mi ero attaccata a tutte le diffe-
renze possibili, anche a quelle più esigue. Indichiamo con A il primo gemello,
di sesso maschile e con B quello di sesso femminile.
Grafici
Avevo riscontrato:
Grafici
Prima di fare l’oroscopo avevo parlato col padre mentre la madre rimaneva si-
lenziosa. Apparentemente liberale, il primo era in realtà molto possessivo
(Scorpione) ed autoritario. Pare fosse anche influenzato dalla moglie, che ave-
va rifiutato visceralmente la figlia (Urano/12a quadrato Luna in 9a/madre nel
lontano nella carta dei gemelli) Probabilmente aveva avuto problemi durante il
parto (Giove/placenta e Nettuno/liquido amniotico lesi, anche se non tra di lo-
58 Casa Terza
Grafici comparati
Se confrontiamo la carta dei gemelli con quella dei genitori, nati uno nel ‘49,
l’altra nel ‘51, vediamo che gli Urano dei genitori si collocano tra l’8a e la 9a
Casa Terza 59
casa dei figli. Quello del padre, che nella sua carta ha uno stellium in 8a, de-
stabilizza maggiormente la congiunzione Sole /Saturno in 8a cui è più sensibi-
le il gemello di sesso maschile in quanto investe la sua vitalità e il suo ruolo a
livello sociale. Lo rende, su una base natale emotiva già incerta (quadrato Lu-
na/Urano) meno autorevole ma nello stesso tempo lo spinge a recuperare nel
concreto (risucchio della 2a/Capricorno). Riesce infatti ad ottenere, come ab-
biamo visto, la laurea breve in ingegneria e adesso lavora in un calzaturificio
(Nettuno/piedi alla cuspide della 2a/concreto). La figlia, invece, assume pre-
valentemente la tonalità 8a dello stellium del padre con risvolti più drammati-
ci.
L’Urano della madre si inserisce tra il Mercurio/razionalità e la Luna/tradi-
zione destabilizzando la pragmaticità e interessando maggiormente la gemella
di sesso femminile. Tanto più che il quadrato Luna/Urano accentua le tenden-
ze di quest’ultima ad andare controcorrente. Tra l’altro, la gemella non riesce
a continuare gli studi e ad ottenere un lavoro adeguato alle aspettative dei ge-
nitori. La tonalità 9a casa della madre (dove Urano è anche congiunto alla Lu-
na Nera) viene assunta in modo conflittuale dalla gemella che adotta la fuga
come modus vivendi e in modo positivo dal gemello maschio che si sottrae
così all’alienazione della casa 8a.
Il giorno della sua morte, la Luna Nera transitava esattamente sulla sua
Luna natale e sul Mercurio natale (0, 06’’) interessando l’asse 3/9 del Movi-
mento dove anche Nettuno (l’infinito) di transito si congiungeva alla Luna Ne-
ra natale (0,07’’) e si opponeva alla Luna di lei.
Secondo Helene Haw (vedi L.A n.104), di solito c’è un forte Nettuno nella
carta dei gemelli ad indicare la simbiosi tra i due. Anche qui il Nettuno è abba-
stanza forte (in Sag./2° domicilio, in rapporti positivi con la 9a casa analoga
del Sag. e con Plutone/Inconscio), sotto la luce dei proiettori tra 1a e 2a
BIBLIOGRAFIA E FONTI:
■ FRAZER, Il Ramo d’oro, Newton, 1992
■ JOSEPH CAMPBELL, Mitologia Occidentale, Mondadori, 1992
■ Isar E-Mail Letter: n.i 230, 231, 233, 234, 264 A e B, 265
DATI:
Gemello A.21 6 1974 ore 16.45 isola della scala
Gemello B 21 6 1974 ore 16.50
padre 6/11/1949 nogara vr ore 11.05
madre 15 10 1951 ore 7.00 isola della scala vr
giorno morte 2a gemella 18 3 1996 7.55
Brian Clark
L.A. 136-373
genealogia fa parte integrante del mito che ispira la costellazione dei Gemelli,
strutturata intorno alle due stelle splendenti di Castore e Polluce. In apparen-
za, Castore e Polluce sono uguali, tuttavia il loro destino è diverso. Essi devo-
no imparare a separarsi. Il complesso raggruppamento di ‘altri’ alla nascita e
la perdita definitiva del legame diventa il fato che sta alla base dell’esperienza
dei Gemelli (6) Inoltre, entrambe le coppie di gemelli portano avanti nella re-
lazione da adulti lo stesso coinvolgimento. Elena e Clitennestra sposano due
fratelli, Menelao ed Agamennone. Castore e Polluce sposano due sorelle, le
loro cugine gemelle. (questo ci ricorda che, spesso, la prima impronta e il
primo modello dei nostri rapporti con i fratelli vengono ricreati con partner
adulti.)
Quando Paride, sotto la guida di Afrodite, giunse nella patria di Elena per
sedurla ed attirarla a Troia, i due fratelli gemelli lo accolsero generosamente
come il benvenuto. Subito dopo il suo arrivo, comunque, essi partirono per as-
sistere al matrimonio dei loro cugini gemelli Ida e Linceo. Tuttavia, prima che
si celebrasse il matrimonio, Castore e Polluce rapirono le promesse spose, an-
ch’esse gemelle, proclamandole loro mogli. Nella rappresentazione del ratto
su un vaso, sia Afrodite sia Zeus erano presenti quando le due sorelle furono
prelevate dal sacro recinto della stessa Afrodite (7) La dea dell’amore/passio-
ne sessuale e il dio dell’ordine sono consapevoli del fatto e, forse, hanno persi-
no benedetto tale unione. Il legame tra gemelli, che è anche una metafora per
i fratelli e altre simili relazioni, è permeato da un sottofondo di tipo erotico e
competitivo. Le due sorelle promesse spose erano figlie del fratellastro di Tin-
daro. I temi di confusione e coinvolgimento familiare sono comuni nelle storie
di gemelli. Probabilmente, le sorelle erano divinità lunari dato che ognuna di
esse era chiamata col nome di una fase lunare: Febe, ‘la pura’ e Ileira, ‘la se-
rena’. (8) Così, gli eroi solari gemelli trovano le loro controparti femminili. Al-
tri due gemelli, gli olimpici Apollo ed Artemide, reciprocamente devoti, erano
anticamente sinonimi dei luminari. Astrologicamente, spesso sottovalutiamo
la storia dei gemelli che allude al Sole e alla Luna.
Il mito geminiano si colloca in una complicata situazione di dualismo e
abbinamento. Castore e Polluce sono talmente fusi insieme che rendono diffi-
cile la separazione. Sposano due gemelle che hanno portato via ai loro cugini,
anch’essi gemelli. Le loro storie sono così intrecciate che la separazione viene
rimossa. Ognuno dei gemelli viene preso dallo stesso ingranaggio di rapporto
intimo oppure di rivalità. Legati in questo stato di simbiosi, non riescono a ve-
dere se non il proprio riflesso.
Per ironia, mentre Castore e Polluce rapiscono le fidanzate dei loro cugini
viene ‘rubata’ la loro stessa sorella. Il mito dimostra che la conseguenza del
loro raggiro è l’arrivo di uno straniero o figura ombra, rappresentata da Paride.
La famiglia subisce un cambiamento irreversibile quando uno dei fratelli pren-
de una partner poiché, insieme a lui, si congiunge ad un’altra linea ancestrale.
In un sistema familiare, i due fratelli devono confrontarsi con la perdita del loro
rapporto reciproco, e sono costretti a prendere atto che uno di loro sta la-
sciando la casa per entrare nel mondo del rapporto adulto.Un modo di affron-
64 Casa Terza
dei Gemelli. La parte mancante, allora, viene idealizzata come anima gemella
(segno della Bilancia) o come un legame di amore fraterno (segno dell’Aqua-
rio). Spesso, la sensazione di profonda perdita non ha alcuna spiegazione ra-
zionale. Tuttavia, questi sentimenti vengono assorbiti dal sistema nervoso tra-
sformandosi in ansietà o mancanza di concentrazione. Poiché la memoria in-
conscia della separazione viene risvegliata dalla vicinanza condivisa nel rap-
porto adulto o amicizia intima, un impegno elusivo diventa l’effettiva difesa
contro la perdita.
Il mito dei gemelli viene espresso in modi diversi nelle varie culture, tutta-
via l’immagine del dualismo è una costante. Elementi opposti come luce ed
oscurità, cielo e terra, giorno (Sole) e notte (Luna), bene e male sono facili da
accoppiare, per cui molti miti rappresentano i gemelli come polarità di ener-
gie.(10) Il dualismo è rappresentato dai gemelli rivali che guidano forze antite-
tiche o dai gemelli che cooperano, come i Dioscuri e gli Asvin (i Gemelli vedi-
ci).
Lo studio comparativo di questo mito di Levi Stauss fa notare che “ci so-
no differenze notevoli sulla tipologia dei gemelli tra la cultura europea e quella
nord-americana”. I miti europei mettono l’accento sulla somiglianza, che porta
alla cancellazione delle differenze (ideologia dell’identità); i miti nord-america-
ni fanno risaltare le differenze dove ognuno dei due gemelli deve coesistere
con le proprie diversità (ideologia degli opposti) (11) Un altro modo di osser-
vare questa dicotomia consiste nel mettere a confronto le culture tribali che
descrivono l’uccisione di uno o di entrambi i gemelli e le culture letterate che
parlano di unione dei gemelli. Mentre in tutte le culture esistono motivi comuni
sui gemelli, le differenze ideologiche sembrano ridursi alla possibilità che il ge-
mello-altro sia assorbito e integrato, simboleggiando una natura olistica/an-
drogina, oppure che sia allontanato ed ucciso suggerendo un’eterna polarità
ed opposizione. Psicologicamente, il compito dei Gemelli oscilla tra il bisogno
istintivo di eliminare e quello sociale di assimilare il suo opposto. Ad ogni
buon conto, il suo destino è quello di incontrare l’altro gemello.
I gemelli, come duplicati o copie, rappresentano naturalmente la consa-
pevolezza “dell’altro”. Sia che rivestano il ruolo di imbroglioni, psicopompi,
eroi, fondatori di città, guerrieri, o dei, essi attivano comunque la consapevo-
lezza. Nascita e cultura costellano l’immagine dei gemelli. Il loro archetipo, in
termini attuali, simboleggia la coscienza ‘dell’ombra, la personificazione del-
l’alter ego o uno specchio che riflette ciò che manca. Il gemello può essere un
66 Casa Terza
rivale, la parte ‘oscura’ o non eroica che deve essere sopraffatta; oppure un
fratello, un partner che fondamentalmente agisce da controparte o anima. L’e-
mergente consapevolezza dell’altro e il tentativo di co-esistere o di eliminare
spesso richiede un sacrificio per poter crescere. Questo è un tema che ricorre
in tutti i miti. A me sembra che il sacrificio avvenga quando incominciano a
svilupparsi il linguaggio e la mobilità. Con questo processo evolutivo si risve-
gliano la consapevolezza e la separazione. Il gemello viene abbandonato.
Bruce Lincoln ipotizzava che nella cosmogonia proto-indo-europea il
mondo emergesse “da un atto primordiale di sacrificio dove il primo sacerdo-
te, Manu (da man = uomo), sacrificava il suo gemello, il primo re, il cui nome
era Yemo (= gemello) (12) Da qui hanno origine molte cosmogonie occidenta-
li, tra cui quella vedica. Manu (13) fu il primo uomo a venerare gli dei attraver-
so il sacrificio del suo gemello Yama, che divenne in seguito il responsabile del
mondo sotterraneo accompagnando i morti nel regno degli antenati. “Yama fu
la vittima sacrificale indispensabile per la creazione cui presiedeva Manu.”
(14) Riscontriamo lo stesso motivo nei miti di certe tribù africane dove uno dei
gemelli esce prematuramente dall’uovo cosmico mentre l’altro viene sacrifica-
to per assicurare un mondo migliore. (15)
È lo stesso motivo che appare nella fondazione di una città (16) (la fon-
dazione di una città rappresenta il movimento verso la civiltà e lo sviluppo
consapevole), come nel caso dei due gemelli Romolo e Remo, dove Romolo
uccide il suo gemello e dà il proprio nome alla città eterna. Così l’impero ro-
mano viene fondato sul sangue di Remo. È abbastanza interessante che que-
sto motivo arcaico sia apparso in una cultura più tarda. (17) Anche la mitolo-
gia greca descrive i gemelli come fondatori di città, ma diversamente dal mito
romano, il gemello non sempre viene apertamente sacrificato
I gemelli greci, Anfione e Zeto, sono fondatori di città ma, invece di ucci-
dere il partner, essi collaborano nella costruzione delle mura di Tebe. Altri e
numerosi motivi si intrecciano con la loro storia: la madre scandalosa o esilia-
ta costretta ad esporre i figli appena nati, l’essere allevati da un pastore, la li-
berazione finale della madre da parte loro, la paternità divina e le notevoli dif-
ferenze che li contraddistinguono. (18) Sono motivi che fanno parte anche del
mito romano ma, a differenza di questo, il tema del sacrificio come preannun-
cio di civiltà e consapevolezza viene qui rimpiazzato da quello dell’integrazio-
ne. I due gemelli preannunciano la rinascita di Tebe, destinata a diventare una
grande città, e la ricostruiscono utilizzando i loro talenti considerevolmente di-
versi. Anfione è un dotato musicista la cui lira induce la natura a cooperare
nella costruzione delle mura; Zeto ha un’enorme forza che gli permette di sol-
levare pesanti massi e collocarli al posto giusto Il primo esprime la parte poe-
tica, musicale e culturale mentre l’altro si allinea con la forza e la determina-
zione dello spirito selvaggio. Essi preannunciano una nascita, ma invece del
sacrificio danno luogo ad una assimilazione. Il risultato finale, come si vede,
oscilla sempre tra l’annientamento e la simbiosi.
Il tema antico del gemello sacrificato ha una sua controparte moderna. La
tecnologia degli ultrasuoni ha rivelato che molte gravidanze di gemelli danno
Casa Terza 67
come risultato una singola nascita e che uno dei gemelli viene assorbito dal
corpo dell’altro o espulso senza che la madre se ne accorga. Le più recenti
statistiche suggeriscono che un concepimento su sei è un gemello sebbene
soltanto uno su sessanta nascite risulti tale. Il fenomeno è generalmente cono-
sciuto come la sindrome del “gemello che scompare”. (19) Il gemello sacrifi-
cato che preannuncia una nascita non è soltanto un motivo mitico ma anche
una realtà biologica: “Siamo concepiti come gemelli ma la maggior parte di
noi nasce singolo. Sin dal principio ci immaginiamo gemelli, poi uno sparisce.
Insieme, i Primi Gemelli lottano con le forze primordiali, aprendo per noi uno
spazio in questo mondo per domare cavalli, arare la terra, sopravvivere ai ful-
mini; poi uno divora l’altro. Il gemello scomparso lascia dietro di sé un corpo
arido e sottile come un frammento di papiro”. (20)
Il sacrificio è un tema ricorrente nella cosmogonia. Quando vi appare
l’immagine insieme a quella dei gemelli essa presagisce sempre una nascita:
la fondazione di città o di imperi, l’eroica impresa dell’individuazione, o la na-
scita biologica. Forse i gemelli rappresentano un simbolo più differenziato per
il sorgere della coscienza poiché costituiscono la perfetta immagine del duali-
smo, dell’eguaglianza e della consapevole realizzazione di un altro al di fuori di
sé: “i gemelli incarnano l’ideale di una perfezione ontologica”. (21)
La madre di Stephen aveva avuto almeno due aborti tra la sua nascita e
quella della sorella maggiore, perciò il suo arrivo era stato salutato con grande
sollievo. Tale gioia, però, era stata incrinata dalla memoria dei figli perduti, in-
tensificando l’ansia materna per il nuovo arrivato. Tale perdita impregnava
l’atmosfera familiare e contribuiva a rendere eccessivo il senso di protezione e
servizio di Stephen verso la madre, che non poteva né osava abbandonare.
La sensazione di essere legato alla madre, insieme ai continui litigi dei ge-
nitori facevano parte dei ricordi che Stephen aveva della sua triste infanzia.
Durante le consultazioni, egli continuava a dire che c’era qualcosa di sbagliato
nella sua famiglia. L’aria che vi si respirava contribuiva a farlo sentire depres-
so. Era proprio quel lato oscuro che non veniva mai accettato a livello di rap-
porti personali, così che si sentiva respinto ogni qualvolta esso faceva capoli-
no. Si sentiva amato solo quando dava il suo sostegno, o si preoccupava e nu-
triva psicologicamente la partner.
Egli rammenta chiaramente quando, a due anni e mezzo, era nato suo
68 Casa Terza
Piuttosto che sacrificare una estremità dello spettro a vantaggio dell’altra egli
cerca sinceramente un rapporto più fluido con tutti gli aspetti del proprio sé.
Né il suo passato familiare né il suo oroscopo hanno sostenuto lo sviluppo del-
le qualità solari e marziane che adesso egli sente urgente portare a livello di
consapevolezza. Questa è l’altra parte che ora Stephen vuole vivere.
Come molti Gemelli, Stephen ha oscillato tra la polarità chiara e quella
scura di questo archetipo. E’ entrato a far parte di una famiglia colpita dalla
perdita di due figli e sofferto nella prima fase della vita adulta per la scompar-
sa del suo amato fratello. Ha sperimentato la vergogna della compulsione al
travestimento, eppure ha eroicamente lottato per accettare le perdite ricevute
in eredità. Il flusso del ritorno di Chirone lo ha aiutato a prendere atto degli
aspetti più sgradevoli del suo autentico sé, danneggiato dal disimpegno della
famiglia e dalla perdita del fratello. La storia dei Gemelli è dunque più com-
plessa di quel che pensiamo. Essa contiene il modello del rapporto originario
e primario della nostra vita di cui siamo continuamente alla ricerca.. L’eco dei
Gemelli è quello del gemello mancante.
NOTE
1 Hugh Lloyd-Jones in Myths of the Zodiac (Duckworth, London: 1978) suggerisce
don, 1971. Nel Libro 1 l’autore elenca i partecipanti all’impresa. Nei versi 146-149 egli no-
mina Castore e Polideuce.
6 Spesso, i Gemelli possono simboleggiare un fratello perduto, sia letteralmente sia
con l’immaginazione. Nel mito popolare della nascita dei Dioscuri gli altri figli di Leda non
sono menzionati. The Ehoiai (Catalogo delle Donne, 6° sec. a, C) cita due altre figlie di Le-
da - Timandra e Filonoe. Euripide cita in Iphigenia in Aulis un’altra figlia, Foibe. I Gemelli
possono rappresentare i legami spezzati con i consanguinei, specialmente con i fratelli.
7 C. Kereni, The Heroes of the Greeks, Thames and Hudson, London, 1959. p.109.
8 Secondo Pausania, il Kypria, un poema ora perduto, suggerisce che queste due ge-
mito greco più tardo. Per esempio, Ercole, la potenza e la follia dell’amore, è accoppiato
con Anteros, il vendicatore dell’amore non ricambiato. Prometeo, il pensatore visionario
che guarda avanti, è accoppiato con Epimeteo, il pensiero che viene dopo, oppure Deimos
e Fobos sono immagini gemelle del terrore e della paura generate dal padre Ares, dio della
guerra. Bruce Lincoln in Death, War and Sacrifice, University of Chicago (Chicago, 1991) p.
40, afferma che Radamante e Minosse potrebbero essere gemelli e che Eschilo si riferisse a
Menelao ed Agamennone come gemelli. Un tema comune nel mito e nella letteratura collo-
ca i gemelli nei ruoli polarizzati di gemello ‘luminoso’ e gemello ‘oscuro’. Per l’analisi del
mito dei gemelli nell’Africa Occidentale, vedi Yves Bonnefoy, Mythologies, tradotto da Ge-
rald Honigsblum ed altri, sotto la direzione di Wendy Doniger, 2 vol., Università di Chicago
(Chicago 1991). Vol. 2:33 ff.
72 Casa Terza
11 Wendy Doniger, The Implied Spider: Politics and Theology in Myth, Columbia Uni-
John Dowson, A Classical Dictionary of Hindu Mythology and Religion, Geography, History
and Literature, Routledge and Kegan Paul (London: 1972), p. 199.
14 Jaan Puhvel, Comparative Mythology, John Hopkins University Press (Baltimore,
1987), p. 286.
15 Bonnefoy, Mythologies, Vol. 2:33 ff.
16 Ignaz Goldziher nel Mythology Among the Hebrews and Its Historical Development,
tradotto da Russel Martineau, Longman, Green & Co. (London: 1877), p. 113 dichiara: “nei
miti di tutti i popoli gli eroi solari sono considerati come fondatori di città, e spesso un fratri-
cidio precede la fondazione di esse”. La storia ebrea di Caino assassino del fratello Abele
segue questa tradizione. Più tardi, essa fu adottata anche dai Romani.
17 Questo tema ricorrente nella mitologia romana desta qualche perplessità negli stu-
esposti su una montagna, dopo la nascita, e quando furono adulti liberarono la madre. Era-
no dissimili per temperamento e, alla fine, Pelia costrinse il fratello all’esilio.
19 La ricerca statistica è riportata in Jill Neimark, “Nature’s Clones”, Psychology To-
day; Vol. 30, N° 4, Luglio/agosto 1997 e Lawrence Wright, Twins and What They Tell Us
About Who We Are,.John Wiley and Sons 8New York: 1997). Cap. 6.
20 Hillel Schwartz, The Culture of the Copy: Striking Likenesses, Unreasonable Facsi-
miles. Zone Books (New York: 1996) p.19. Schwartz cita anche statistiche ed esempi della
sindrome del “gemello che scompare”.
21 Bonnefoy, Mythologies, Vol. 2: 33.
22 Saturno ed Urano erano congiunti il 3 maggio 1942, agli ultimi gradi del Toro: Sa-
turno faceva il suo ingresso in Gemelli l’8 maggio 1942 ed Urano una settimana dopo, il 15
maggio 1942. Urano aveva fatto una precedente, breve apparizione in Gemelli dal 7 agosto
1941 al 5 ottobre, 1941.
23 Vedi Brian Clark, The Sibling Constellation, Capitolo 9.
PRAGA ASTROLOGICA
ED ASTRONOMICA
NEL MITO E NELLA REALTÀ
L.A. 136-379
Praga magica, Praga esoterica, Praga ammaliatrice. Non c’è autore, scrittore,
viaggiatore del passato come del presente che non l’abbia descritta e la de-
scriva in questi termini. E Praga sembra uscita davvero da una fiaba, o da un
sogno: è una città che contrappone allo splendore dei suoi ori, delle sue guglie
e dei suoi tesori artistici ed architettonici, un’ombra molto ampia che si
confonde con le nebbie da cui spesso si fa avvolgere, creando un’atmosfera
talvolta romantica, talvolta inquietante. Là si celano le sue ambiguità, il suo
lato esoterico, le sue ebraiche leggende golemiche, le sue storie intrise di al-
chimia, là hanno vissuto due fra i maggiori astronomi della nostra storia: Ty-
cho Brahe e Johannes Keplero. Recentemente, negli Stati Uniti, è uscito un li-
bro che riporta una singolare e quanto mai inquietante ipotesi: Keplero avreb-
be avvelenato Tycho per impossessarsi delle sue preziose Tabulae Rudolphi-
nae.1 Omicidi ed artifizi, ambiguità e leggende qui sono sempre stati di casa e
le storie popolari ne sono infarcite a dismisura. Il confine fra realtà ed immagi-
nazione, fra storia e leggenda, fra misticismo e superstizione, fra razionalità ed
irrazionalità è qui meno delineato che altrove.
Nel ’500 Praga vide raccogliersi intorno al suo eccentrico e mitico sovra-
no Rodolfo II,2 astrologi, maghi ed alchimisti che vi confluivano da tutta Euro-
pa, mentre nel quartiere ebraico di Josefov fiorivano miti ed incombeva l’om-
bra del Golem, il mostruoso gigante d’argilla creato da un dotto rabbino, pen-
satore dotato di logica straordinaria, nonché esperto di matematica, di fisica e
di astronomia: Rabbi Löw.3 L’embrione d’uomo artificiale da lui creato, questo
ammasso di creta, ricalca il mito di Adamo, unico uomo che non uscì dal ven-
tre materno ma fu impastato dalla polvere dallo stesso Elohim, ma diversa-
mente da lui non possedeva lo spirito vitale, l’anima. È curiosa la storia di co-
me Rabbi Löw plasmò il Golem, che richiama i quattro elementi. In una notte
del 20 marzo 1580, dopo aver fatto il bagno rituale, il rabbino, nato sotto un
segno di aria, suo genero Jizchak ben Simson (fuoco) e il discepolo Jakob
ben Chajim Sasson (acqua), modellarono con il fango (la terra) un fantoccio,
74 Casa Terza
compiendo sette giri ciascuno intorno a lui, recitando delle formule e trasfon-
dendo nell’argilla l’uno il calore del fuoco, l’altro l’umidità dell’acqua. Infine il
rabbino pose sotto la lingua del Golem il misterioso šém, il foglietto di perga-
mena con la formula cabalistica della vita, ordinandogli di levarsi sulle gambe
e di obbedire ciecamente come un servo. Poiché il Golem, come tutti gli Ebrei
e in ossequio ad un preciso precetto religioso, il sabato doveva astenersi da
qualsiasi lavoro, ogni venerdì al tramonto Rabbi gli toglieva di bocca lo šém,
rendendolo inerte. Ma un venerdì il rabbino se ne dimenticò e mentre svolgeva
la funzione serale nella sinagoga, il Golem, voglioso di dimostrare la propria
forza ed autonomia, iniziò a schiumare ed a smaniare, invasato dai demoni,
strangolò galline e gatti e distrusse tutto ciò che incontrò. Rabbi Löw, avverti-
to, interruppe la celebrazione e subito accorse e gli sottrasse di bocca il fo-
glietto. Il servo furioso, imbrattato di sterco e di piume, si accasciò tramortito.
Allora il rabbino con i suoi aiutanti compì sette giri al contrario intorno a lui
pronunciando le formule cabalistiche in ordine inverso di quelle pronunciate
durante la sua creazione. Era il 1592.
Taluni insinuano che il Golem, l’uomo artificiale creato immortale e dota-
to di una forza sovrumana al fine di proteggere la comunità ebraica dalle ricor-
renti persecuzioni, poteva rappresentare l’alter ego, l’ombra stessa del rabbi-
no. Un giorno gli sfuggì di mano diventando furioso e pericoloso, ed egli fu co-
stretto ad eliminarlo, riponendo quella che era solo mera fanghiglia inanimata
nella soffitta della Sinagoga Vecchia-Nuova,4 la quale ormai contaminata non
avrebbe potuto mai più contenere né libri né oggetti sacri, inoltre pose il divie-
to a chiunque di accedervi. È la rivolta della forza bruta contro l’ingegno, del
servo contro il padrone, dell’istinto contro la ragione.
È interessante rilevare poi che il sapiente Rabbi Löw ebbe contatti con i
dotti astronomi ed astrologi di corte e fu persino ricevuto in udienza da Ro-
dolfo II, che desiderava penetrare i segreti dell’universo interrogandolo sulle
sue non comuni conoscenze relative alla scienza del cielo, alla Cabala ed alle
materie mistiche ed arcane.
Il mito del Golem, dunque, racchiude in sé i misteri della creazione, il rap-
porto fra padre e figlio, del dominante e del dominato, della colpa e della con-
danna, tutti incubi che incarnano le ossessioni del ghetto.
Molti anni dopo, un altro ebreo, il praghese Franz Kafka,5 anche lui con
una forte immagine paterna dominante e castrante,6 scrisse le sue storie allu-
cinanti e paradossali, i cui motivi principali sono di nuovo la colpa e la con-
danna e poi l’amore e la malattia, l’umorismo e la tragedia ed i cui personaggi
subiscono il giudizio di forze oscure ed invincibili. Della sua città, Praga, dice-
va: “Questa mammina ha gli artigli” e fra quegli stretti artigli egli si sentì co-
stretto per tutta la vita.
Qui sta la magia di Praga, in questo crocevia di popoli, di lingue e di ci-
viltà: slava, ebraica e tedesca e poi ancora tutti quelli che sono approdati alla
corte praghese da ogni parte d’Europa per dare il loro contributo artistico op-
pure semplicemente per trarre di che viverci, spesso mistificando ed imbro-
gliando.
Casa Terza 75
Oggi la sua magia più grande è quella di essere riuscita a conservare in-
tatto il suo fascino antico senza sembrare patetica o fuori moda ma, soprattut-
to, di aver saputo conservare quasi integro il proprio patrimonio storico, cultu-
rale, artistico e musicale, nonché quello scientifico, astronomico ed astrologi-
co insieme.
Il primo impatto si ha nella Piazza di Stare Mesto, la città vecchia, sulla
cui torre del Municipio un grande orologio, che le nostre guide definiscono
prudentemente “astronomico”,7 segna le ore dall’anno 1410 ed è fra i più anti-
chi d’Europa, di questo tipo, dopo quello di Padova del 1344 e di Strasburgo
del 1354. Osservandolo, ben presto ci si accorge che si tratta di un prezioso
gioiello astrologico che è stato costruito da un maestro orologiaio, Mikulá? di
Kadan, e da Jan ?indel, professore di matematica e astronomia presso l’Uni-
versità Carolina di Praga.
L’orologio è costituito da due quadranti posti in un’edicola tardo gotica
riccamente decorata [foto 1].
Quello superiore, una sorta di astrolabio meccanico, è racchiuso fra le
due figure a sinistra che simboleggiano la Vanità (l’uomo che si ammira nello
specchio) e l’Avarizia (l’uomo con il sacco dei denari) e le due figure a destra
che simboleggiano la Morte (lo scheletro) e la Lussuria (il Turco col turbante).
Un cerchio che rappresenta il mondo allora conosciuto, con la città di Praga
nel mezzo, sta al centro del quadrante, il quale è suddiviso poi in zone di tre
diversi colori: quella inferiore è nera e rappresenta la notte astronomica, quella
ocra è delimitata ad est dall’Aurora e ad ovest dal Crepusculum, infine quella
azzurra, il giorno, abbraccia l’emisfero superiore che va da oriente con l’Ortus
(il sorgere del Sole, l’ascendente dunque) fino all’occidente con l’Occasus
(l’occaso, il discendente). Sopra, su questo stesso quadrante, ce n’è un altro
più piccolo, mobile, su cui sono disegnati i segni zodiacali. Il braccio solare,
che termina con un Sole dorato, indica il segno zodiacale del momento sul
piccolo quadrante mobile, mentre la manina dorata (posta sullo stesso braccio
solare) indica sul quadrante grande l’ora solare locale di Praga. Si può notare
che l’ora solare è espressa in due modi: in numeri romani da I a XII (zenit) e
da I a XII (nadir) secondo l’odierna ripartizione, ed in cifre arabe scritte in ca-
ratteri gotici per la tradizione boema, dove la 24a ora corrisponde al tramonto.
Il braccio lunare termina con una Luna rotonda, metà argentea e metà
nera, che indica sul piccolo quadrante mobile il segno zodiacale in cui si trova
in quel momento. Essa si muove su un anello mobile e, oltre a mostrare le sue
fasi, percorre il quadrante attraversando le zone diurne e quelle notturne.
Il braccio che termina con la piccola stella d’oro mostra invece la posizio-
ne dell’equinozio di primavera, detto anche punto vernale o punto gamma.
Il quadrante dell’orologio rappresenta dunque i fenomeni astrologici rela-
tivi al sorgere ed al tramontare del Sole e l’orizzonte è dato dal confine fra la
zona ocra e quella azzurra. Quindi per conoscere l’ascendente del momento,
secondo l’ora solare, è sufficiente osservare in quale segno zodiacale del qua-
drante piccolo cade il confine stesso, posto, come abbiamo detto, sulla linea
di demarcazione fra Aurora e Ortus del quadrante grande [foto 2].
76 Casa Terza
Il tema redatto per il momento dello scatto della foto 2, avvenuto a Praga,
il 30.7.2004, ora solare 15:13:01, evidenzia un ascendente a 1°46’ Sagit-
tario, il Sole è a 7°44’ in Leone e la Luna è posta a 21°25’ in Capricorno.
Se guardiamo attentamente la fotografia dell’Orologio astrologico, vedia-
mo che la linea di demarcazione fra l’Aurora (ocra) e l’Ortus (azzurro)
posta sul quadrante grande, cade - nel quadrante piccolo - all’inizio del
segno del Sagittario, determinando dunque l’oroscopo, o ascendente, del
momento. Il Sole è in Leone. Ad oriente, ma ancora sotto l’orizzonte ed
invisibile (zona nera) vi è la Luna gibbosa (si farà piena il giorno seguen-
te) posta nel Capricorno, che mostra dunque il suo lato argenteo.
una sfera celeste dal diametro di 1,6 metri e il peso di 150 chilogrammi, nel
cui centro è posto un sole dorato [foto 4].
Sulla torre c’erano diverse meridiane, forse addirittura quattro, tuttavia se
n’è conservata solamente una, recentemente restaurata, che è situata sul lato
orientale. Sul lato occidentale invece, è rimasto solo il polo della meridiana,
infatti nel corso dell’ultimo restauro della Torre, avvenuto nel 1995, non è sta-
to ridipinto l’affresco del quadrante, né è stata ripristinata la meridiana, forse
perché la sua ricostruzione avrebbe avuto bisogno di più accurate indagini.
Negli archivi vi sono delle annotazioni da cui risulta che sul lato meridionale si
trovava un’altra meridiana, di cui non c’è più alcuna traccia. In seguito poi al-
l’osservazione di vecchie fotografie effettuate nel corso del XIX e XX secolo, la
torre sembra fosse dotata di una quarta meridiana posta sul lato settentrionale
dell’edificio.
Nel 1748 Joseph Stepling (1716-1778), il più famoso dei matematici ap-
partenenti all’Ordine dei Gesuiti, fu nominato professore universitario di geo-
metria e calcoli infinitesimali presso la Facoltà delle Arti. L’osservatorio astro-
nomico fu ufficialmente istituito nel 1751 o nel 1752, su iniziativa dello stesso
Stepling che ne fu nominato primo Direttore, ed iniziò a funzionare sotto la su-
pervisione statale. In seguito allo scioglimento dell’Ordine dei Gesuiti, passò
completamente sotto l’amministrazione dell’Impero Asburgico. Tuttavia dopo
la ricostituzione dell’Ordine, avvenuta il 7 settembre 1814, i Gesuiti non ritor-
narono nel Klementinum e per lungo tempo la figura del direttore dell’Osser-
vatorio coincise con quella di professore di astronomia presso l’Università Ca-
rolina.
La Torre astronomica fu restaurata in tempi diversi, una prima volta nel
1914 e poi nel 1968. Il rifacimento degli esterni e la posa di Atlante sulla sua
cima terminarono il 27 novembre 1995, mentre la ricostruzione degli interni
ebbe compimento nel 2000. La torre fu aperta al pubblico il 15 maggio 2000.
Vediamo ora di quali strumenti era dotato l’osservatorio astronomico che
rimase in funzione fino al 1928, anno in cui fu trasferito nell’attuale sede di
Ondrejov.8
C’è da dire, innanzitutto, che si sono conservati solo gli strumenti fissati
solidamente nel muro. Al secondo piano della torre, nell’osservatorio astrono-
mico, ci sono due quadranti murali, che si suppone siano stati costruiti dal
matematico ed astronomo Johannes Klein (1684-1762) che progettò e costruì
molti altri strumenti astronomici e di precisione, fra cui uno splendido Orolo-
gio Astronomico-geografico da tavolo del 1738 che è conservato a Dresda
nello Staatlicher Mathematisch-Physikalischer Salon dello Zwinger.9 Uno dei
quadranti è situato presso la finestra posta a sud, l’altro di fronte, in un’apertu-
ra rettangolare posta a nord. Entrambi erano in cattive condizioni tecniche,
opera della corrosione e del guano che li hanno danneggiati a lungo, pertanto
non era più possibile distinguere la divisione dei loro circoli. Si sospetta, però,
che sul quadrante posto a nord non sia mai stata incisa tale suddivisione e
perciò non poté mai essere utilizzato per la misurazione. La conferma la si eb-
be durante le operazioni di restauro di entrambi gli strumenti, inoltre – ad aval-
78 Casa Terza
lare questa tesi – non risultano esserci registrazioni relative alle misurazioni
operate con tale quadrante.
Nella stessa sala si trova un piccolo foro per la proiezione del Sole. A
mezzogiorno la stanza si trasforma in una camera oscura, infatti l’immagine
del Sole viene proiettata attraverso il foro su di uno stretto spago, il quale deve
essere lungo abbastanza da poter essere usato durante tutto l’anno, entro l’in-
tero campo di declinazione del Sole. Naturalmente la stanza, contenente i qua-
dranti murali, deve essere oscurata al fine di ottenere l’immagine solare il più
visibile possibile e di poter quindi determinare il mezzogiorno locale che si ve-
rifica quando lo spago divide l’immagine del Sole esattamente in due metà,
che possono essere ben osservate su un pezzo di carta bianca graduato, posto
sotto l’immagine del Sole. Dopo aver ricevuto il segnale del mezzogiorno dal
movimento della bandiera della torre, veniva sparato il colpo a salve che se-
gnava il mezzogiorno praghese. Questa pratica continuò presumibilmente fino
al febbraio del 1926.
Sfortunatamente, del più importante osservatorio in territorio Ceco sono
rimasti solo gli strumenti posti in alto e fissati nel muro. Ci sono però le prove
dell’esistenza al suo interno di importanti strumenti astronomici già all’epoca
di J. Stepling, che sono state fornite da due astronomi gesuiti, Maximilian Hell
(1720-1792) e Janos Sajnovics (1733-1785), rispettivamente Direttore del-
l’Osservatorio astronomico dell’Università di Vienna ed assistente dell’Osser-
vatorio astronomico della Reale Università di Tyrnavia (oggi Trnava in Slovac-
chia), che arrivarono a Praga il 2 maggio 1768 ed il 3 maggio visitarono la
torre in questione. È interessante rilevare che entrambi gli astronomi fecero in
seguito un viaggio alle Isole Värdo nel Mar di Barents, nell’odierna Norvegia,
per osservare il transito di Venere attraverso il disco solare avvenuto il 3 e il 4
giugno 1769.10 A conclusione e quale documentazione di questa loro visita del
1768 al Klementinum, dopo i saluti e i ringraziamenti di circostanza, Sajnovics
scrisse:
“…La torre è rotonda (in realtà è quadrata nelle sue parti più basse ed ot-
tagonale in quelle superiori) e si accede ad essa con grande difficoltà mediante
scale di legno. All’ultimo piano c’è una galleria, larga 4 o 5 piedi, che segue
l’andamento della torre, è pavimentata con pietre quadrate ed è protetta con
una ringhiera di metallo. Inoltre ci sono degli altri strumenti e due quadranti
murali, ognuno dal raggio di 6 piedi, che non sono stati ancora riparati (proba-
bilmente si riferisce al fatto che sui loro circoli non sono state incise le suddivi-
sioni). A me piace specialmente uno strumento parallattico ed un quadrante
mobile con un raggio di 3 piedi. Gli strumenti sono stati costruiti sotto la dire-
zione del reverendo Stepling qui a Praga con tale solidità, accuratezza e bellez-
za, che sembrano fatti in Inghilterra…
… Vi è una biblioteca davvero bella; che tuttavia non è comparabile con le
biblioteche di Vienna o di Trnava e un Museo detto di Fisica che comprende
strumenti costruiti con abilità, ad esempio orologi automatici con figure (deco-
razioni e motivi ornamentali, o statuette e rilievi), i quali si muovono automati-
camente ed il cui funzionamento si accorda ai vari sistemi celesti (per esempio
Casa Terza 79
Bibliografia
■ ZDISLAV ?IMA, Astronomy and Clementinum, National Library of the Czech
Republic, Prague, 2001.
■ ANGELO MARIA RIPELLINO, Praga magica, Einaudi Tascabili.
■ KOESTLER ARTHUR, I sonnambuli - Storia delle concezioni dell’Universo, Jaca
Book, Milano 2002.
■ AA.VV., Meridiani: Praga,
Casa Terza 81
NOTE
1 La rivista L’Astronomia, nel numero 256 (agosto-settembre 2004) ha pubblicato un
Maria di Spagna, fu educato secondo il perfetto cattolicismo ed il rigido rituale della Corte
di Spagna. Succedette al padre Massimiliano II come imperatore nel 1576. Nel 1583 tra-
sferì da Vienna a Praga la sede imperiale e vi regnò fino al 1611 quando fu costretto a ce-
dere la corona al fratello Mattia d’Austria.
3 Jehuda Liva ben Bezalel è il nome completo del prodigioso rabbino Löw, noto anche
con il nome di MAHARAL, che esprime la sua venerata saggezza e grandezza. Egli nacque
a Poznan o a Worms, probabilmente nel 1512. Nel 1597 divenne rabbino supremo del Re-
gno di Boemia, dotato di uno straordinario talento di oratore, fu noto come il miglior cono-
scitore del Talmud. Morì a Praga nel 1609.
4 È l’edificio più antico rimasto nel quartiere ebraico di Josefov, a Praga. Il suo nome
morì il 3.6.1924.
6 Kafka ebbe con il padre un rapporto tormentoso in parte documentato dalla famosa
sda per rimpiazzare una fortezza medievale (lo Zwinger appunto) con un’Orangerie. Ora è
sede di importanti musei.
10 Di questo viaggio è conservato il diario con le loro osservazioni sul transito di Ve-
nere attraverso il disco solare, presso gli archivi dell’Istituto Astronomico dell’Osservatorio
Universitario di Vienna (Da Astronomy and Clementinum di Zdislav Šima). L’8 giugno 2004
si è verificato nuovamente questo raro fenomeno astronomico del transito di Venere sul di-
sco del Sole. Dall’epoca dell’invenzione del telescopio ad oggi si sono avuti questi transiti di
Venere nelle seguenti date: 7.12.1631; 4.12.1639, 6.6.1761; 3.6.1769, 9.12.1874,
6.12.1882 e 8.6.2004. È da notare che nessun fenomeno di questo tipo ha avuto luogo nel
ventesimo secolo. (Dati tratti dalla rivista Nuovo Orione, n. 145 del giugno 2004).
11 Carlo IV di Lussemburgo, Imperatore, fu Carlo I come re di Boemia (Praga 1316-
ivi 1378). Figlio di Giovanni il Cieco, conte di Lussemburgo e di Elisabetta, sorella di Ven-
ceslao III, re di Boemia e Polonia, fu l’ultimo della dinastia dei Premyslidi. Ebbe un’educa-
zione raffinata alla corte francese e sposò Bianca di Valois. Durante il regno di Carlo IV, che
va dal 1347 al 1378, Praga divenne capitale del Sacro Romano Impero e centro culturale a
livello europeo. E proprio a Praga, nel 1348, fondò la prima Università dell’Europa Centra-
le, Università che da lui prende il nome che porta tuttora.
82 Casa Terza
12 Riformatore religioso boemo, Jan Hus (Husinec prob. 1369 – Costanza 1415) ret-
te cosmografo, fu religioso dei Minori conventuali. Costruì globi terrestri e celesti, carte
geografiche e fondò l’Accademia degli Argonauti che è considerata la più antica società
geografica del mondo.
14 Ticho (o Tyge) Brahe, nacque a Knutstorp, in Danimarca, da una nobile e ricca fa-
Stadt, Württenberg. Le date di nascita riportate dalle varie fonti sono due: il 27.12.1571 e il
6.1.1572. Morì a Ratisbona il 5.11.1640.
* * *
83
CASA QUARTA
GabrieleCASA
Ruscelli PRIMA
Astrologia scientifica
BrianMarcello
Don Claark Stanzione
Il ciclo di Chirone
Astrologia e Cristianesimo
Gabriele Ruscelli
ASTROLOGIA SCIENTIFICA
L.A. 136-401
L’astrologia scientifica è quella disciplina che deriva dal filone “logico – razio-
nale” dell’astrologia occidentale, nato alla fine del XIX secolo.
Questa branca dell’astrologia si può definire scientifica perché si basa sul
metodo sperimentale.
A mio parere rappresenta l’evoluzione più interessante e positiva dell’a-
strologia antica.
Però, purtroppo, sono pochissimi gli studiosi che si sono occupati in pas-
sato e quelli che si preoccupano attualmente di far progredire questa affasci-
nante disciplina.
Quindi non ha ancora pienamente raggiunto quel livello che consente di
definirla una scienza a pieno titolo, cioè riconosciuta ufficialmente dalla comu-
nità scientifica internazionale.
Questo stato di cose si verifica essenzialmente per due motivi.
1) Sfortunatamente, sono davvero pochi gli astrologi che capiscono vera-
mente a fondo le esigenze della scienza e i suoi metodi di ricerca.
2) È estremamente esiguo il numero degli scienziati che, oltre ad essere sin-
ce-ramente interessati all’astrologia, la conoscono in modo realmente ap-
profondito.
Gli astrologi scientifici si rendono conto che l’astrologia antica, assieme a
profonde verità e geniali intuizioni, contiene anche diversi errori e lacune.
Sicuramente l’astrologia antica è una disciplina empirica, che si basa su
secoli di innumerevoli osservazioni, ripetute e rinnovate, effettuate da antichi
studiosi, molto valenti e preparati.
Però, bisogna anche ammettere che gli astrologi antichi, purtroppo, han-
no compiuto pochi sforzi per esaminare attentamente le conseguenze filosofi-
che delle loro pazienti osservazioni.
Durante queste osservazioni, invece di eliminare quelle credenze che era-
no incompatibili con i loro risultati empirici, hanno quasi sempre cercato di
conservare e giustificare queste antiche credenze, e a questo scopo hanno in-
ventato sempre nuovi fattori cosmici, a volte anche molto bizzarri.
Di conseguenza, invece di elaborare un sistema coerente di regole, con-
cepito per adattarsi nel modo migliore ai dati empirici trovati, hanno creato
una gran varietà di principi contraddittori e non hanno mai raggiunto delle
conclusioni accettabili universalmente.
Casa Quarta 85
Formulazione dell’ipotesi
Attraverso l’astrazione e facendo ricorso ad esperienze già note su problemi
analoghi, il ricercatore formula un’ipotesi che cerca di spiegare il fenomeno
osservato e che sia controllabile empiricamente.
Esiste un principio, chiamato “ Rasoio di Ockham ”, in onore del filosofo
inglese Guglielmo di Ockham (1280 – 1349), in grado di valutare la plausibi-
lità di un’ipotesi.
Questo principio afferma che l’ipotesi da accettare deve essere la più
semplice possibile, tra quelle che sono in grado di spiegare un particolare fe-
nomeno.
Quindi tutte le ipotesi più complesse e non suffragabili dall’esperienza
vanno eliminate.
la voce “conferenze”
e la voce “ultimissime”.
ASTROLOGIA E CRISTIANESIMO
L.A. 136-411
Questo scritto sul rapporto tra Chiesa e astrologia, tra teologia e la millenaria
arte dei Caldei non vuole essere esaustivo, ma offrire solo alcuni flash ed alcu-
ni stimoli di riflessione. Anzitutto a livello storico per quanto riguarda l’occi-
dente, l’astrologia è nata tra i seimila e gli ottomila anni fa nella vallata inter-
media del Tigri e dell’Eufrate, e si è poi costituita in un sistema culturale disci-
plinare organico nell’Egitto ellenistico con Tolomeo. Quindi l’astrologia esiste-
va non solo prima di Gesù, ma anche prima di Mosé e di Abramo. Inoltre a li-
vello di estensione è una realtà che ha interessato ed interessa tuttora tutte le
culture. Nelle librerie specializzate si trovano testi che trattano dell’antica
astrologia indiana, dell’astrologia cinese, di quella tibetana, araba, dell’astrolo-
gia atzeca, inca e maya, di quella ancora più antica di Zoroastro, per non par-
lare dell’astrologia cabalistica ed infine addirittura di quelle dei Cherokee e
delle varie tribù pellerossa del nuovo continente. Tutte le massime religioni
mondiali: induismo, buddismo, islam ed il giudaismo hanno integrato l’astrolo-
gia nei loro sistemi di credo religioso. Ritornando all’occidente, essa è stata
una disciplina di fondamentale importanza dall’antichità fino al rinascimento
compreso. Al tempo di Dante Alighieri era materia di insegnamento universi-
tario e senza di essa difficilmente si comprende la Divina Commedia.
Come tutti i grandi fenomeni culturali essa ha avuto sia sostenitori che
denigratori. Tra i suoi avversari vi furono gli Aristotelici, gli Epicurei, i Cinici,
gli Scettici, come Carneade, Cicerone, Tacito, Plinio il Vecchio, Gregorio di
Nissa, Sant’Agostino, Savonarola, Pico della Mirandola, il gesuita Paolo Se-
gneri, Lutero e Calvino tra i Protestanti. Tra i sostenitori, ricordiamo tra gli altri,
Platone, Seneca, Averroé, Dante, Galilei, Melantone. Grandi ingegni dell’uma-
nità si occuparono dell’astrologia, come ad esempio, Marsilio Ficino (che era
anche prete), il Regiomontano, Paracelso, Cardano, Nostradamus, il domeni-
cano Campanella e i famosi astrologi Brahe e Keplero, e, ai nostri giorni, lo
psicoanalista Jung viene spesso portato ad esempio tra i sostenitori dell’astro-
logia.
Il Cristianesimo, fin dal suo sorgere, non poté fare a meno di prendere po-
sizione nei riguardi dell’astrologia. Il pericolo incombente era l’idolatria astrale,
cioè il culto del Sole, della Luna e degli altri pianeti per cui nel Cristianesimo
primitivo coloro che praticavano il mestiere di astrologo, se volevano ricevere
il Battesimo, dovevano abiurare la professione così come a quell’epoca veniva
Casa Quarta 93
Questo brano del Catechismo Cattolico è stato utilizzato dai detrattori per
lanciare sassi contro gli astrologi contemporanei. Diciamo subito che per
quanto riguarda “gli oroscopi”, se si intende quelli dei giornaletti o di alcune ri-
viste mensili, o quello delle radio libere o della tv penso che senza dubbio tutti
i seri cultori di astrologia siano d’accordo con la denuncia del Catechismo:
ogni disciplina conosce servitori buoni o meno buoni e ben venga la messa in
guardia contro i ciarlatani che sfruttano la stupidità del popolino e delle don-
nette. Contro la vacuità degli oroscopi dei quotidiani c’è la famosa storiella di
un giornale americano a vasta tiratura che fu costretto a pubblicare una locan-
dina precedente degli oroscopi giornalieri, che già aveva pubblicata, perché il
nuovo materiale non era giunto in tempo per la stampa; tuttavia, poiché nes-
suno dei lettori del giornale si lamentò di una qualsiasi imprecisione, l’editore
concluse che poteva ben risparmiare il costo dei nuovi oroscopi, riutilizzando
sistematicamente quelli vecchi.
L’oroscopo del giorno, trasmesso ogni mattina, o ogni sera dalle varie te-
levisioni crea un danno alla vera sapienza astrologica. Il problema si risolve-
rebbe solo con corsi di studi astrologici a livello universitario, che durino anni
e con esami rigorosi per divenire consulenti astrologi, così come oggi si fa per
diventare psicoanalisti, o medici. Inoltre, dovrebbe essere applicato rigorosa-
mente un codice deontologico professionale con gravi sanzioni pecuniarie e
disciplinari per coloro che si prestano a fare ”l’oroscopone” quotidiano sui
giornali e alla tv.
Per quanto riguarda poi la condanna generale dell’astrologia da parte del
“Catechismo Cattolico” del 1993, bisogna dire che il Catechismo è un genere
letterario particolare, a tale riguardo molti teologi cattolici autorevoli, ed anche
dei vescovi si sono espressi contro la stesura di simili opere perché spesso si
offrono definizioni dogmatiche e morali lapidarie che non approfondiscono i
94 Casa Quarta
Bibliografia
■ VITTORIO MESSORI, Davvero nell’astrologia tutto è imbroglio e illusione?, in
“Jesus”, gennaio 2000, pag. 91.
■ VITTORIO MESSORI, La sapienza degli astri, la truffa degli oroscopi, in “Je-
sus”, febbraio 2000, pag.89.
NOTA
Don Marcello Stanzione è un sacerdote cattolico, attualmente parroco del-
l’Abbazia di Santa Maria Nova nel comune di Campagna (Salerno). Ha pubbli-
cato numerosi scritti, a cura delle Edizioni Paoline e dell’editoriale Agire su vari
temi del cattolicesimo, oltre a ricerche sugli Angeli e a numerose raccolte di
preghiere.
Il presente articolo è una riduzione della relazione presentata al Convegno
su “Astrologia – Arte – Cultura tra Rinascimento e Barocco” tenutosi sabato 15
maggio 2004 a San Giorgio a Cremano. Chi desiderasse la versione integrale,
può richiedere gli Atti del Convegno a Maria Vacca, organizzatrice del conve-
gno medesimo. Tel: 081-7711034; 347-6592502.
COFFEE BREAK
La consueta pausa ludico-distensiva
L.A. 136-550
ERRATA CORRIGE
alla pag. 102, alla riga ventottesima c’è scritto 45 triangoli al posto di 43 TRI-
ANGOLI.
£ = QUADRATO;
“ = OPPOSIZIONE;
! = CONGIUNZIONE;
$ = TRIGONO.
99
CASA SESTA
Esperienze e proposte dei soci
Salvatore Bisconti
Iniziare con l’astrologia
Isa M. Zanni
Il tema singolare di Felice Pattaroni,
archeologo delle tombe gallo-roma-
ne verbano-cusie
German Rosas
L’astrologia del secolo XXI, l’oro-
scopo eclittico e l’oroscopo ascen-
sionale
Julianne Evans
La mitologia delle stelle nella vita
di Tiziano Terzani
Isa Zanni
Nedda Falzolgher. La poesia, la vita
100 Casa Sesta
Salvatore Bisconti
L.A. 136-611
Cenni su alcune opere di: William Lilly, Edmund Jones, Eudes Picard
L’astrologia oraria è legata storicamente, innanzitutto, alla figura di William
Lilly, autore del libro Cristian Astrology tradotto e pubblicato in versione ridot-
ta con il nuovo titolo “Grammatica Astrologica”. La tecnica oraria è stata ap-
plicata da Lilly per rispondere ai quesiti più semplici della vita quotidiana, ma
anche ai più strani. Nel libro sono descritti i significati dei pianeti e delle case,
facendo riferimento ad eventi e dettagli specifici con esempi interpretativi, tal-
volta, curiosi. Sono riportati aforismi arabi utili ad individuare, con le dovute li-
mitazioni, le caratteristiche fisiche delle persone ed i momenti più propizi per
effettuare il consulto o per ritenerne attendibile la risposta.
Essenzialmente l’astrologia oraria di William Lilly si basa sulle posizioni e
gli aspetti tra i pianeti, più che sui significati delle case; infatti, sono considera-
te importanti le definizioni di “caduta”, “esilio”, “applicazione”, “cazimi”, “tri-
gonocrazia”, ecc.
Sostanzialmente, una volta assegnato un significato ad un pianeta, consi-
derandolo dispositore o “signore” di una casa, la risposta viene data in funzio-
ne del suo legame (aspetto astrologico) con gli altri pianeti.
Un libro più recente è quello di Edmund Jones intitolato “Astrologia Ora-
ria” e edito da Armenia; in questo caso viene sviluppato maggiormente il si-
gnificato delle case con la descrizione dei vari modi di formulare le domande e
dei vari tipi di procedimenti da seguire per rispondere ad esse. La novità intro-
dotta dall’autore è quella di considerare il rapporto esistente tra le case secon-
do uno schematismo che può essere utile in altre procedure interpretative.
Casa Sesta 101
FIGURA 1
102 Casa Sesta
FIGURA 2 FIGURA 3
Casa Sesta 103
Infatti, tutti gli sforzi inquadrabili sul tema oroscopico hanno bisogno, per
essere costruttivi, di tale elemento altrimenti diventano situazioni di contrasto,
di difficoltà oppure, se non esiste opposizione, di vero squilibrio.
Pensando agli esempi precedenti, ed applicando le case derivate si ha:
La 7ª casa è la 3ª della 5ª, quindi discorsi, idee, piccoli spostamenti del fi-
glio.
La prima è la 9ª della 5ª, quindi studi, sogni, lunghi viaggi del figlio.
L’equilibrio tra queste due case, cioè tra le situazioni contrastanti, è man-
tenuto con sforzo CONSAPEVOLE dal padre, dal legame con la tradizione e
dalla dimora paterna.
104 Casa Sesta
Le grandi croci
La figura di un quadrato viene definita, come abbiamo detto, grande croce. Su
ogni tema si possono definire tre quadrati principali che individuano i rapporti
tra le seguenti coppie di assi:
1-7 con 4-10, 2-8 con 5-11, 3-9 con 6-12 (fig. 6 - da ruotare).
L’elaborazione di alcune osserva-
zioni per tali assi, secondo il metodo
delle case derivate, può permettere
un’ulteriore lettura del tema oroscopi-
co.
Gli schemi connessi alle grandi
croci fanno parte di un metodo di let-
tura astrologico utile ad individuare il
legame tra soggetto ed ambiente, in-
tendendo per ambiente le problemati-
che interne ed esterne al consultante.
Come esempio possiamo dire
che la prima grande croce permette di
osservare le difficoltà personali in rap-
porto all’educazione genitoriale e co-
me le difficoltà ambientali della so-
cietà possano limitare l’individuazione
FIGURA 6
e lo sviluppo della propria personalità.
In sostanza, come l’ambiente familia-
re e l’ambiente esterno, posizionati sull’asse 4-X, siano intrecciati con l’imma-
gine interiore (come appare a se stesso) ed esteriore dell’individuo (come vie-
ne visto dagli altri), posizionati sull’asse 1-7.
Difficoltà
La difficoltà principale nell’applicazione delle case derivate è quella di definire,
in base alla domanda del consultante, la casa da cui iniziare la lettura del te-
106 Casa Sesta
FIGURA 8
Per le previsioni ed, in genere, per l’osservazione degli eventi della nostra
vita, si può seguire lo stesso criterio, cioè quello di prestare attenzione ai pic-
coli segnali, alle piccole situazioni che ci si presentano, per poter comprendere
se stiamo procedendo nella giusta direzione. Sono quelli gli attimi che danno
inizio alle nostre scelte e quindi ci consentono di “leggere” il nostro futuro at-
traverso le sensazioni, le intuizioni o i suggerimenti di qualcuno.
Adottando questo criterio potremmo accorgerci che la domanda del con-
sultante spesso è motivata solo dalla curiosità di mettere alla prova l’astrolo-
go, che nella lettura di un tema stiamo osservando punti sbagliati, oppure,
semplicemente, che non è il momento di fare una previsione o, in casi ecce-
zionali, che siamo di fronte ad eventi destinici per noi stessi.
In sostanza, gli incontri con il consultante, i momenti di verifica dell’astro-
logo e le previsioni fanno parte di tutto quello che stiamo costruendo e, quindi,
non sono altro che le immagini di questa costruzione (fig.8) a presentarsi nel
momento del consulto. Sono immagini che possiamo annullare ripetendo gli
errori del passato oppure possiamo rendere reali e concrete con le nostre futu-
re azioni; è vero che spesso alcuni eventi sono imprevisti o contrari alle nostre
previsioni, in tal caso siamo sconcertati e parliamo di un destino avverso (o
favorevole) che è, comunque, inaspettato e contrastante con le nostre aspet-
tative. Senza entrare nei concetti di libero arbitrio o di validità delle previsioni,
mi sento di affermare che anche tali situazioni impreviste sono immagini con-
cretizzate di ciò che stiamo costruendo o che abbiamo iniziato e/o tralasciato
per un certo periodo della nostra vita.
Con l’imprevisto si esprime il “non evento”, cioè tutto ciò che avviene per
il mancato sostegno delle situazioni di routine, cioè di ciò che ci aspettavamo
avvenisse; siamo di fronte all’uscita dagli schemi, alla libertà dei significati
delle case, dei segni ed alla forza dei pianeti (fig.8); siamo in presenza di solle-
citazioni del nostro inconscio che non avremmo scelto con consapevolezza,
ma che si manifestano per la nostra minore attenzione alla quotidianità.
In pratica, scegliamo, spinti dall’inconscio, quali significati attribuire alle
case e quali valori assegnare alle energie dei pianeti nel nostro tema
oroscopico.
Come si procede
Innanzitutto facciamo riferimento ai dispositori delle case leggendo in quali se-
gni cadono le cuspidi, assegnando ai vari pianeti i significati di base delle ca-
se. Osservando le posizioni di tali dispositori sul tema, cioè in quali case si tro-
vano, modifichiamo il significato base dato al pianeta.
Es: Marte (disp. di 5ª) in 11ma
Figli che affrontano difficoltà o nemici oppure figli che collaborano ai pro-
getti del soggetto (AS).
110 Casa Sesta
Una sua elaborazione, dal titolo Le Case derivate nel quadro astrale e la
loro applicabilità nelle previsioni, viene presentata alla Delegazione CIDA di
Lecce diretto da July Ferrari.
Bibliografia sull’argomento
■ ERIK VAN SLOOTEN, Manuale di Astrologia Oraria, Ed. Mediterranee
■ EUDES PICARD, Le case derivate, Ed. Xenia
■ MARC EDMUND JONES, Astrologia Oraria, Ed Armenia
■ NOEL JAN TYL, Astrologia ed ambiente, Ed. Armenia
■ ROBERT PELLETIER, I pianeti nelle case, Ed. Armenia
■ WILLIAM LILLY, Grammatica Astrologica, Ed. Meb
Isa M. Zanni
IL TEMA SINGOLARE
DI FELICE PATTARONI,
ARCHEOLOGO DELLE TOMBE
GALLO-ROMANE VERBANO-CUSIE
L.A. 136-612
IX^ casa è anche quella degli studi superiori, una limitazione si è posta anche
in quel settore: Felice non ha potuto coronare accademicamente la sua vo-
lontà di conoscenza, anche se non ha mai desistito dall’accanirsi contro gli
ostacoli che tendevano ad indirizzarlo verso una vita a sfondo tutt’altro che
culturale.
L’infanzia è veramente un periodo problematico per Felice; ha altri fratelli
ed il padre è operaio in un’officina. Per sopperire ai fabbisogni della famiglia, i
figli stanno con la madre su di un alpeggio “caricato” (cioè con del bestiame
in custodia) a 1100 m di altitudine. Non vi sono comodità lassù, ma duro la-
voro e, per recarsi alla scuola elementare, ogni giorno eccetto il giovedì, saba-
to e domenica, egli deve recarsi a piedi fino a valle e ritorno (4 ore ogni volta);
un fratello maggiore, dodicenne, già lavora in officina col padre e quindi sta
con lui a valle; il padre sale ogni fine settimana e decanta le meraviglie di vi-
vere lassù. Ma Felice detesta quella vita; soffre di bronchiti ricorrenti e di
sconforto. La sera, anziché andare a letto, sovente scappa giù in città, per re-
citare nel secondo e terzo atto del teatro comunale e poi ritorna su: delle fati-
che improbe che il padre infine scopre e reprime.
Terminata la scuola elementare, la sua vita è tutta lì, all’alpe. Quando lui
ha circa 12 anni, gli muore una sorellina, di difterite: ecco la Luna in cuspide
alla terza casa, in scorpione: corrisponde anche, secondo il metodo Huber, al-
l’età di Felice quando perde la sorellina.
Il contatto con la realtà della morte e del quotidiano che resta, non può
che indirizzarlo ancor più verso la ricerca di risposte nell’unico modo che gli si
pone come possibile: lo studio della Bibbia e dei Vangeli. L’adolescenza è un
periodo indubbiamente problematico: ecco Mercurio – anche Maestro dell’a-
scendente – posto in ottava casa e quadrato a Nettuno in decima ed a Marte-
Urano in quarta. Mai come in quel periodo Felice non si è sentito in sintonia
col proprio nome di battesimo. Il suo anelito ad una vita diversa gli fa sentire
tutto il peso di quel quotidiano ed in cuor suo medita sempre di poter avere la
possibilità di una vita diversa.
A 22 anni, partecipa ad un concorso provinciale di cultura religiosa e vin-
ce il primo premio: la RS di quell’anno vede un Ascendente Sagittario (la reli-
gione) con la Luna nello stesso segno in prima casa, congiunta a Saturno e
Giove è in quinta casa, congiunto al nodo nord, a Mercurio, Sole e Venere e
Nettuno splende in IXª casa! L’anno successivo Felice vince ancora il primo
premio al concorso: questa volta c’è in palio un viaggio di 10 gg. – spesato – a
Roma! Inoltre è stato notato, per la sua preparazione, dall’anziana ed autore-
vole signora Malusardi (vedova del senatore Malusardi) che lo prende sotto la
sua protezione (la Luna radix in Scorpione la indica). E così il 3 agosto 1930
“odorante di stalla in tutta la pelle” parte per Roma: un’avventura che gli apre
davanti agli occhi le meraviglie artistiche, religiose e culturali di quella città.
Da notare come, sempre secondo il metodo Huber, è l’età delineata da Marte-
Urano di nascita e come, nella RS del 1930, Marte ed Urano radix siano in de-
cima, con Saturno in transito di congiunzione e come Urano di transito, prece-
duto da Marte! – si collochi sull’Ascendente Ariete dell’anno e sul Mercurio ra-
116 Casa Sesta
dix. Giove è in IIIª casa in Gemelli: viaggio di studio. La RS avviene con la Lu-
na Nuova congiunta al nodo nord della Luna: si apre un nuovo ciclo.
In linea con Urano e con quell’energia che Felice sente prorompere in sé
e che potentemente lo indirizza a lottare per poter avere una vita diversa,
quando il padre gli dice una volta ancora che o accetta quella vita o se ne de-
ve andare e non tornare più, lui lascia l’alpe, dove, del resto, ha profuso negli
anni impegno e fatica ma anche ingegno, apportando delle migliorie atte a mi-
gliorare la vita e le fatiche di sua madre. Ad Ornavasso abita nella casa dei
nonni materni; trova lavoro in una fabbrichetta, la domenica si reca a Novara
dalla sig.ra Malusardi che gradisce moltissimo di conversare con lui. Ma non è
questo che vuole, ancora. La sua volontà è di diventare missionario e così vie-
ne ammesso all’Istituto Madonna dei laghi di Avigliana, dove inizia gli studi
ginnasiali, necessari per diventare missionario; la Sig.ra Malusardi provvede al
necessario corredo.
Felice ha 25 anni e, quando crede di aver trovato la sua via e s’impegna
al massimo, ecco che il destino lo riporta, per tracce ancora insondabili, alla
per lui amara realtà dell’alpe. Si ammala infatti, di una brutta pleurite e di
esaurimento organico: deve lasciare l’Istituto e tornare a casa, e, dopo essersi
rimesso, aiutare ad accudire la mandria e le faccende varie. Apprende che nel
frattempo la sig.ra Malusardi è morta.
Il padre ha ormai accettato il fatto che quel figlio è diverso da come lui lo
vedeva e che la sua vita non sarà mai quella dell’alpe. Ristabilitosi, trova im-
piego come assistente presso il Real Collegio Carlo Alberto di Torino; torna al-
l’alpe durante le vacanze estive ed è qui che, nell’agosto del 1935 – lui ha 28
anni – giunge all’alpe un padre, che conduce la figliola dodicenne lassù con la
speranza di lasciarvela un mese, per la bontà del clima, ma soprattutto affin-
ché possa prendere ripetizioni di latino da lui. è la madre di Felice – sempre
sua alleata in precedenza – a prospettargli la situazione, ma Felice, scontroso
e solitario, non ne vuole sentir parlare; accetta di essere lui stesso a negare la
sua disponibilità; e così incontra Rosina. La ragazzina gli porge una scatola
con delle belle pesche mature, che lui istintivamente rifiuta, a dimostrazione
che non soggiace agli imbonimenti. Al suo rifiuto però vede gli occhi della ra-
gazzina riempirsi di lacrime e qualcosa si scioglie nel suo cuore: accetta un
frutto ed anche di essere il precettore di Rosina durante il mese. In quel mo-
mento la direzione della sua vita muta completamente e se ne rende conto nel
mese che trascorre in compagnia della ragazzina, che ha ben 16 anni meno di
lui.
La RS del 1935 vede la congiunzione radix Marte-Urano sulla cuspide del-
la settima casa di RS! La settima, in capricorno, ha Saturno congiunto alla Lu-
na, in nona casa. Nel radix, Saturno era in settima ed ora è congiunto alla Lu-
na, maestra dell’ascendente di RS: la dicotomia appare abbastanza chiara. In-
tanto Urano ha raggiunto il Sole (erano in trigono alla nascita) e tutto concor-
da alla maturazione degli eventi futuri.
Negli anni successivi, lei terminerà la scuola e lui manterrà l’impegno di
Assistente presso il collegio di Torino. Dopodiché Felice apre un piccolo nego-
Casa Sesta 117
della Luna Nuova prenatale, mi fa pensare che quello sia stato per Felice Pat-
taroni un anno importante, tantopiù che la Luna progressa era in Acquario –
ancora Urano – in quarta casa.
è così evidente che la vita di Felice Pattaroni sia stata scandita da quella
congiunzione di Marte con Urano in IVª casa radix: e non va dimenticato che
la Luna Nuova prenatale era in Ariete, sul Mercurio di nascita. Quindi Marte
qui ha un’energia veramente esclusiva, dirompente grazie ad Urano, benché
controllata dall’austero Capricorno.
Urano è l’energia vibratoria – la radioestesia – e Marte l’energia fisica. Ve-
diamo nel Capricorno “la montagna” – l’ascesi – ma, sempre nel Capricorno,
anche la maturazione del “tempo”. Felice usava dire che “raccoglieva il prana
che è in natura, mediante la meditazione quotidiana, solitaria, a contatto con
la natura: per poi dispensarlo alle persone che ne avevano necessità” ed il suo
rapportarsi con lo spirito della Terra gli ha consentito di ricevere e di dare delle
risposte, di fare delle scoperte, di realizzare infine lo scopo del suo io interiore
forte e determinato, quello stesso che non si rassegnava, fin da bambino, al-
l’orizzonte limitato dell’alpe.
La RS del 1986 ha Mercurio che ritorna su Mercurio radix, in sesta casa
della RS (dove Mercurio era maestro dell’Asc. radix ed era in VIIIª); Plutone è
nel suo domicilio e prossimo ai gradi della Luna radix, opposto al Sole. Vene-
re, maestro dell’Asc di RS, è in VIIIª congiunto a Lilith ed opposto a Saturno.
Una curiosità: ho voluto provare anche la RS a ritroso: perché no? Ebbene, la
RS stesa per l’anno 1828 – cioè 79 anni meno dalla nascita – vede lo stesso ri-
torno di Mercurio sulla sua posizione radix, congiunto a Plutone di RS e qua-
drato a Marte ed a Saturno opposti fra loro. Il Sole, maestro dell’Asc. di RS, è
al quadrato di Urano ed opposto a Giove fra Xª e IVª casa. Giove è sulla luna
radix.
Il tema progresso per il 1986, vede l’Ascendente in Scorpione con Plutone
in ottava, quadrato alla Luna in Vergine (l’Asc. radix era in Vergine) e quadrato
a Saturno.
Felice Pattaroni muore il 2 luglio 1986: il Sole transita su Nettuno-Giove
radix, in Cancro, mentre Giove transita su Saturno e Nettuno ed è prossimo al-
la congiunzione Marte-Urano radix; la Luna transita in Toro – opposta, quindi,
alla sua posizione di nascita. Il Sole di quel giorno è opposto alla congiunzione
Marte-Urano. Ha lasciato questa vita, dunque, non attraverso la forza dirom-
pente della congiunzione Marte-Urano, ma attraverso la soglia di Giove-Nettu-
no: il viaggio, il “ritorno a casa” (Cancro).
A Gravellona non hanno dimenticato; fin dal 1994 è stato legalmente co-
stituito in associazione il “Gruppo Pattaroni”, senza scopo di lucro, con il fine
di promuovere le iniziative tese alla conservazione del patrimonio archeologi-
co dell’alto Novarese ed in particolare del Verbano/Cusio/Ossola. Si cura di al-
lestire mostre fotografiche inerenti la campagna di scavi effettuata negli anni
50 da Pattaroni, la costituzione di una biblioteca storico-geografica, la riprodu-
zione dell’archivio fotografico Wetzel, la mappatura dell’antichissima banchina
fluviale dello Strona, ecc.
120 Casa Sesta
Da parte sua, Felice Pattaroni ha lasciato per testamento i suoi averi alla
Comunità di Gravellona, compresa la sua casa, dove ha continuato ad abitare
la sua adorata Rosina fino a quando è stata in vita.
* * *
Casa Sesta 121
L.A. 136-640
INTRODUZIONE
AI PIANETI SINGLETON
Categorie
Prima di continuare, diamo uno sguardo alle differenti categorie da analizzare
in un tema. I segni zodiacali sono categorizzati e spezzati in vari modi differen-
ti. In Astrologia psicologica, la preponderanza dei pianeti in specifiche catego-
rie, in un particolare Tema Natale, offre l’insight di qualità inerenti, talenti, ini-
bizioni e tendenze generali della persona. Tutti noi cresciamo e cambiamo nel
processo vitale, attraverso lo scorrere del tempo. L’equilibrio natale intrinseco
oscilla insieme alle progressioni planetarie. Le tendenze natali e progresse, a
loro volta, sono rinforzate o diminuite,
modificate o cambiate dai transiti pla-
netari di un qualsiasi intervallo di
tempo.
Le prime tre categorie sono assai
familiari e, più comunemente, usate;
esse riguardano i segni e le case cor-
rispondenti.
1) Polarità: (Positivo/Negativo o
Yang/Yin).
2) Modalità: (Cardinale, Fisso, Mu-
tevole).
3) Elemento: (Fuoco, Aria, Acqua,
Terra).
4) Orientamento per Segni: Perso-
nale, Sociale e Universale.
5) Orientamento per Case: Persona-
le, Sociale e Universale.
124 Casa Sesta
Polarità
I segni d’Aria e di Fuoco e le case dispari sono positive o yang. Sono inclini al-
l’estroversione, all’asserzione dell’individualità, alla creatività, agli agiti e all’e-
strinsecazione delle azioni. Tendono ad esseri più coscienti e consapevoli delle
loro intenzioni e motivazioni. I segni di Terra e d’Acqua e le case pari sono ne-
gative o Yin. Tendono a fluire ed immergersi nel collettivo. Sono passivi, re-
sponsabili e reattivi. Sono introversi e funzionano più al livello delle motivazio-
ni subconscie o inconsce. Nell’approccio alla vita, sono più istintivi ed emotivi,
mentre Fuoco ed Aria sono più intuitivi e razionali. (Intuitivo, in questo conte-
sto, implica l’ispirazione, improvvisa e spontanea dell’insight Uraniano. Si trat-
ta dell’ispirazione opposta a quella del Nettuniano impressionabile che prova
sensazioni).
Modalità
La Quadruplicità dei segni zodiacali rappresenta le Modalità. Esse indicano la
forma, lo stile, il tipo di mozione o forza associata al segno. Nella filosofia
orientale, queste tre qualità sono chiamate Triguna. La modalità Cardinale è
come una forza centrifuga che si sposta dal centro, irradiandosi fuori con l’in-
traprendere o iniziare un’azione. Si sposta da se stessa per andare verso gli al-
tri. Cerca la realizzazione al di fuori di sé, ha qualche difficoltà a completare e
portare a termine. È chiamata rajas guna. Le psicopatologie di tipo cardinale
sono la paranoia e la fobia. Guardiamo il tema natale di Richard Nixon. Egli
presenta diversi segni e case cardinali e “non era un cattivo, ma aveva “nemi-
ci.” Ricordate, con i Cardinali, di qualsiasi cosa si tratta, essa è sempre “là
fuori”. Nixon era il peggior nemico di se stesso.
La qualità dei segni Fissi rappresenta la forza centripeta che spinge dalla
periferia al centro. Si può trattare di magnetismo. La qualità d’inerzia di tamas
guna, è associata a questi segni. Essi sono stabili, mantengono lo status quo,
eseguono bene e portano a termine. Hanno qualche difficoltà ad iniziare e a
cambiare. Tendono a stare in riposo o a rimanervi, ma quando si muovono,
seguono il percorso con una certa meticolosità. Le psicopatologie dei Fissi so-
no i disordini ossessivi-compulsivi. Guardate il tema natale di Bill Clinton.
Quando fu messo al muro per l’affare Lewinsky, egli, “si pietrificò”, restando
ossessionato dal significato delle parole “è” e “relazioni sessuali.”
I segni e le case Mobili posseggono uno stile alterno di movimento, come
quello di uno sbattitore d’uova o di una macchina per cucire. Si muovono den-
tro e fuori. Cambiano, sborsano, distribuiscono e sono della natura di sattva
guna. Hanno qualche difficoltà a decidere quale direzione seguire e cambiano
spesso idea. Le psicopatologie di carattere Mutevole sono isteria, tendenze
maniaco-depressive e schizoidi. Un esempio è un efficiente uomo Vergine che
perse letteralmente la testa, girando ripetutamente intorno a se stesso, quando
si accorse che la macchina non partiva. Alla fine, sua figlia di otto anni gli fece
notare che sarebbe stato più semplice portare la macchina all’officina.
Casa Sesta 125
Elementi
Le triplicità rappresentano gli elementi. I segni sono organizzati in coppie com-
plementari d’opposti. Il Fuoco è opposto all’Aria; l’Acqua è opposta alla Terra.
Naturalmente, i segni opposti si trovano nella stessa Modalità (ad esempio, gli
opposti Ariete-Bilancia appartengono entrambi alla modalità Cardinale). La
loro attrazione ed interazione tende ad essere creativa, cooperativa e portatri-
ce di grande consapevolezza. Il Fuoco ispira il pensiero dell’Aria, mentre l’Aria
stimola l’esecuzione e la creatività del Fuoco. La Terra dona forma e struttura
al flusso emotivo dell’Acqua e incanala la sua passione in mete pratiche e uti-
li. Il Fuoco è creativo e ispirato. Rappresenta vita, vitalità, e le qualità chiama-
te “spirito” e “slancio vitale.” L’Archetipo del Fuoco è vitale, gioioso
e libero. Brucia d’entusiasmo appassionato ed è benedetto dal talento creati-
vo. I tre segni di Fuoco rappresentano il pioniere, il guerriero, il capo, il re, il fi-
losofo e il gran sacerdote. Il Fuoco è associato all’assertività, al potere, alla
forza e alla comprensione intuitiva. È caratterizzato da un gioioso desiderio
d’indipendenza insieme con un’inclinazione per la performance. È caldo, qual-
che volta scottante (nel vero senso della parola), ed estroverso. Vi è una gene-
rosità intrinseca, nobiltà e aspirazione al più alto e nobile. Il fuoco illumina e
accende ogni situazione. Le psicopatologie di tipo Fuoco tendono alla violen-
za, ai crimini passionali, all’incendio doloso. Per usare termini commerciali, il
Fuoco è imprenditoriale (Ariete), decisionale (Leone), e promozionale (Sagit-
tario). Secondo C. G. Jung, il Fuoco rappresenta la funzione intuitiva.
L’Aria è razionale e mentale. Concerne la relazione tra persone, luoghi e
cose. Questo, naturalmente, comprende l’abilità di vedere e creare connessio-
ni con o tra situazioni correlate. Il talento per una comunicazione logica nel
parlare e nello scrivere, appartiene all’Aria. È obiettiva e teorica nello stesso
tempo. L’Aria analizza (Gemelli), sintetizza (Bilancia), e sinergizza (Acquario),
i dati. Le caratteristiche di prendere i pezzi dell’informazione, di assemblarli in
modo armonioso e di fare un processo post-logico nel vedere mentalmente
nuovi modi di relazionare i dati è qualcosa di geniale. L’Aria è mediatrice, per-
ché può equilibrare le ispirazioni intuitive del Fuoco con il pensiero logico e
chiaro che spinge la Terra ad ottenere risultati concreti. L’Aria è cooperativa
perché vede come equilibrare tra loro i differenti aspetti di una relazione, siano
essi di natura umana o concernenti il rapporto delle cose nello spazio e nel
tempo. Lo scienziato teorico, il consulente matrimoniale, il decoratore o il di-
segnatore d’interni usano quest’abilità. La capacità del compromesso è parte
della cooperazione. I crimini di natura Aria tendono ad essere quelli dei colletti
bianchi che dipendono dall’uso dell’intelligenza. Si può trattare anche di crimi-
ni a sfondo ideologico, motivati da propaganda e attività d’agenti provocatori.
Nella psicologia junghiana, l’Aria è la funzione pensante.
L’Acqua è emotiva e sensibile a livello di sensazioni. Include l’intero spet-
tro delle reazioni emotive: amore, affetto, passione, odio, paura, collera, astio,
orgoglio, eccitazione, ecc. Sentire le emozioni ci dona il senso chiaro di essere
in vita. Noi amiamo ascoltare la musica perché ci emoziona, ci aiuta a far flui-
126 Casa Sesta
LEGENDA
Acqua 0
LA LUNA SINGLETON
Il Sole e la Luna singleton sono assai critici nella costituzione psicologica di
una persona! Vi è qualcosa di speciale e strano in connessione con la madre o
con la figura d’accudimento, per quanto concerne la Luna. Con il Sole single-
ton, vi sono questioni speciali, riguardanti il padre o il ruolo maschile positivo.
Gli uomini tendono a proiettare la loro Luna singleton (e Venere) nelle donne
della loro vita. Le donne proiettano il Sole singleton (e Marte), negli uomini si-
gnificativi che le circondano: il padre, il marito, il capo.
Con una Luna singleton, sono enfatizzate tutte le problematiche lunari. Si
tratta di una dinamica importantissima, perché la Luna rappresenta le parti
più primitive, le più istintive e innate del nostro essere. Rappresenta il bambi-
no interiore, il piccolo che non cresce mai. Così, alla presenza della Luna sin-
gleton, la persona cela, nel proprio intimo, un bambino interiore molto attivo e
vivo; un bambino insicuro e bisognoso, ma anche scherzoso, creativo e ama-
bile. Nello stesso tempo, c’è anche la madre interiore con le sue capacità di
curare, non solo l’individuo, ma anche le altre persone e le cose. Una persona
di mia conoscenza, con la Luna singleton in Capricorno, ha il pollice verde, la
capacità di curare e stimolare la vita della pianta.
La Luna rappresenta le nostre prime memorie preverbali o i condiziona-
menti primari più profondi. Queste memorie sono archiviate in una zona del
cervello, assai vicina all’aria associata agli istinti animali di sopravvivenza. Es-
sendo preverbali, è difficile e, a volte, impossibile esprimere o anche conosce-
re queste memorie che diventano poi il nucleo dei complessi emotivi. In un
TN, il mito personale della madre è legato sia al desiderio inerente di essere
accuditi (alcuni bambini sono più bisognosi degli altri), sia alla percezione e
alle memorie di come si è stati accuditi dalla madre o dalle figure di riferimen-
to. L’uomo con la Luna singleton in Capricorno tende ad avere la sensazione
di “Non ho mai avuto abbastanza!” E poiché la madre vera ha la Luna in Arie-
te, probabilmente, egli ha ragione! L’uomo con la Luna in Scorpione può avere
il mito della madre seduttiva e misteriosa, o del suo potere e del modo in cui è
riuscita ad avvilupparlo nella sua aura emotiva.
Casa Sesta 135
speciale. La famiglia può averla fatta sentire singolare. Può averla oberata di
responsabilità speciali, doveri e onori; può averne fatto un martire, con i mal-
trattamenti. Essere speciali, nei primi anni di vita, può significare essere con-
dannati a restare un “eterno bambino divino.”.
Nell’Introduzione abbiamo visto la Luna singleton in Toro di Bill Clinton.
La sua biografia rivela che fu un bambino speciale in seno alla sua famiglia.
Suo padre morì in un incidente di vettura, prima che egli nascesse. Le sue pri-
me sicurezze dipesero dalla madre e dalla nonna. Egli percepì queste donne
come figure potenti, accudenti e sicure. Sua madre lavorava, perciò egli fu co-
stretto ad assumersi le sue responsabilità, assai presto. Più tardi, quando la
mamma si risposò ed ebbe un secondo figlio, Bill dovette assumersi il ruolo di
surrogato del padre per il fratellastro. Egli ebbe responsabilità speciali e poi-
ché era un ragazzo brillante e un ottimo studente, ricevette parecchi onori spe-
ciali. Nel corso della sua vita, vi fu spesso la presenza di donne potenti, come
sua moglie, la sua unica figlia e l’amichetta che lo pose in stato d’accusa.
Non deve sorprenderci che, anche Monica Lewinsky (Luglio 23, 1973,
12:21 PM, San Francisco, CA), ha una Luna singleton in Toro. Ella “corrispon-
de all’immagine” voluttuosa, sensuale e ambiguamente, innocente. Una donna
può tendere a gestire la sua Luna singleton, e può usarla per farsi una vita o
una carriera. Monica affermò che in Clinton l’attraeva maggiormente “quel ra-
gazzino” che vedeva in lui (la sua Luna singleton).
Un’altra donna con Luna singleton è Martha Stewart (Agosto 3, 1941,
1:33 PM, Jersey city, NJ). La sua Luna Sagittario nella casa seconda dei red-
diti e dei valori, è due volte singleton: unico pianeta in segno universale e in
casa personale. Ella ha promosso (Sagittario) il suo talento per le arti dome-
stiche (Luna), trasformandolo in un impero da svariati milioni di dollari (Sagit-
tario nella cuspide della seconda casa). Il Sagittario fa sempre le cose in gran-
de! Il bambino creativo interiore di Martha non sarà certo bravissimo nelle re-
lazioni, perché i bambini sono egocentrici ed esigenti per natura. Martha è fa-
mosa per la sua irascibilità. Il suo “eterno bambino interiore” (Luna), è parte
di un Gran Trigono di Fuoco, con Sole in Leone e Marte in Ariete. Potrebbe es-
sere molto facile (trigono), per lei essere bruciata o bruciare (consumarsi o
consumare). Super compensando la sua Luna singleton, ella ha fatto di se
stessa l’immagine di una casa immortale.
Le donne tendono a supercompensare i loro pianeti anima, Luna e Vene-
re, quando questi appaiono come singletons, ma non necessariamente. L’uo-
mo è più portato a proiettarli, ma non necessariamente. Per le persone d’en-
trambi i sessi, la Luna singleton è il bambino che non cresce mai. In alcune
cose e in determinate aree della vita, la persona con la Luna singleton sarà
sempre il “puer” eterno che esige e necessita d’attenzione, tempo e sicurezza.
Ed entrambi i generi, nelle loro vite, presentano profonde problematiche sulla
figura materna. Il bambino interiore, al meglio, è molto creativo, vitale, gioco-
so e pieno d’illimitata energia.
Oltre alla Luna singleton, vi sono altri fattori che possono riguardare il
complesso della madre e dell’anima. Aspetti difficili tra la Luna e Plutone, o tra
Casa Sesta 137
German Rosas
L’OROSCOPO ASCENSIONALE
TRADUZIONE DI MARCELLO BOSSO e STEFANO VINCENZI
L.A. 136-670
Aderiamo di cuore alla richiesta di Stefano Vincenzi, figlio della nostra indi-
menticata Giulia Rosa Bigazzi-Vincenzi, che ha provveduto a tradurre questo
testo di German Rosas, noto autore colombiano, che propone l’uso di una di-
versa prospettiva ( ascensionale anzichè eclittica, come proposto da Adolf
Weiss nel 1954) per cui variano anche anche Ascendente e MC ; con la segna-
lazione dei vantaggi che comporterebbe nella pratica.
La differenza sostanziale sarebbe che il sistema tradizionale descrive le poten-
zialità e i desiderata, mentra l’ascensionale descriverebbe la realizzabilità nella
pratica.
zione degli astri, poiché considerano soltanto una parte degli elementi di
un sistema di riferimento astronomico.
– Secondo grafico: è l’oroscopo ascensionale, dove le posizioni dei pianeti
del tema natale sono quelle effettivamente osservate dal luogo di nascita
nella loro ascensione verso lo zenit (ascensione obliqua) o nella loro di-
scensione verso il nadir (discensione obliqua).
L’Astrologia ha sempre considerato questi 4 sistemi di riferimento astro-
nomici, altrimenti non ci sarebbe stata neanche la più remota possibilità di
calcolare le Direzioni Primarie. Purtroppo, la maggior parte degli astrologi,
identifica l’oroscopo soltanto con uno di questi quattro sistemi di riferimento
astronomico, utilizzando quasi esclusivamente il sistema eclittico.
D’altra parte, c’era una difficoltà ben specifica: perché sforzarsi tanto a
calcolare l’oroscopo completo, se non si sapeva come usare i risultati?
Quando si studia una lingua, inglese, francese, spagnolo, ecc., per fare un
viaggio turistico, non occorre studiare tutta la grammatica. Mentre se si vuole
diventare interprete o scrivere un libro è necessario comprendere appieno tut-
te le regole grammaticali. Da questa semplice considerazione si deduce che
sarebbe assurdo affermare che le lingue moderne sono solo quelle parlate dai
turisti! Lo stesso vale per l’Astrologia.
Tutte le conoscenze ed il sapere generato dall’uomo si raggruppano, a se-
conda dell’argomento trattato, in specializzazioni che costituiscono quelle che
definiamo come scienze.
Ogni scienza, secondo la sua importanza nella storia o la sua potenza
d’uso, ha vissuto varie fasi: preistorica, medievale, moderna e contempora-
nea. E, come in ogni campo della vita umana, anche nel mondo del sapere si
sono verificati aborti e falsi parti salutati come bambini sani (il caso del libro
di René Descartes sui vortici planetari ne é sicuramente un desolante esempio
per l’intelligenza umana).
Ugualmente nessuno si azzarda ad affermare che questa o quella scienza
non si evolverà più o si trasformerà, ad eccezione dei “dogmatici”, che conti-
nuano ad essere una specie particolare nella società.
D’altra parte, le scienze sono enunciati brevi e non occupano che una
manciata di pagine. Tuttavia le loro applicazioni possono essere assai nume-
rose in quanto usate dalle masse, come nel caso dei telefoni cellulari che in
futuro saranno usati da centinaia di milioni di persone.
La caratteristica che da sempre rende affascinante l’essere umano é che
ignora la sua mortalità e parla come se fosse immortale. “Felice si muove il
pesce nello stagno / Ignora che mi basta allungare il braccio / per tirarlo fuo-
ri!” (Hai Ku).
Il fatto che la Fisica abbia raggiunto una maturità straordinaria, non signi-
fica automaticamente che il professore di fisica di un piccolo paese sottosvi-
luppato, che lavora in un insignificante centro di studi, sia un genio della fisi-
ca, un Albert Einstein.
Lo stesso succede con l’Astrologia; anche questa si é evoluta ed ha rag-
giunto alti livelli di conoscenza, tuttavia, l’evoluzione dell’Astrologia non fa sì
140 Casa Sesta
Esempi
Si presenta per una consulenza astrologica un individuo nato il 6 maggio
1953 HMG 05h10m, Longitudine 03ºE13’, Latitudine 55ºN57’.
Nel suo oroscopo eclittico ha il Sole a 15º di Toro, Giove a 29º del Toro,
Marte a 03º dei Gemelli, Mercurio a 26º dell’Ariete e Venere a 15º di Ariete.
La diagnosi é quindi quella di una persona pacifica, lenta, conservatrice,
ecc… Questo é quanto dicono i libri di Astrologia.
Tuttavia, quando calcoliamo l’oroscopo ascensionale di questa persona
(utilizzando solo 30 secondi di tempo al massimo), otteniamo questo sorpren-
dente risultato:
Nac: Anthony Blair [May 06 1953, 05:10:00 GMT. Lon: 03”13’0.00” E, Lat: 55”57’0.00” N]
Rueda Natal Ecliptica
Casa Sesta 143
Nac: Anthony Blair [May 06 1953, 05:10:00 GMT. Lon: 03”13’0.00” E, Lat: 55”57’0.00” N]
Rueda Natal Ascensional
144 Casa Sesta
Nac: Romano Prodi [Aug 09 1939, 16:15:00 GMT. Lon: 10”43’0.00” E, Lat: 44”36’0.00” N]
Rueda Natal Ecliptica
Casa Sesta 145
Nac: Romano Prodi [Aug 09 1939, 16:15:00 GMT. Lon: 10”43’0.00” E, Lat: 44”36’0.00” N]
Rueda Natal Ascensionnl
146 Casa Sesta
Nac: Silvio Berlusconi [Sep 29 1936, 05:20:00 GMT. Lon: 09”12’0.00” E, Lat: 45”28’0.00” N]
Rueda Natal Ecliptica
Casa Sesta 147
Nac: Silvio Berlusconi [Sep 29 1936, 05:20:00 GMT. Lon: 09”12’0.00” E, Lat: 45”28’0.00” N]
Rueda Natal Ascensional
148 Casa Sesta
Esempi
Ci può essere molto utile l’ineffabile Fidel Castro (13 agosto 1927, HMG 7h,
Longitudine 75ºW40’, Latitudine 20ºN39’).
Nel 1991, quando mi trovavo a Miami, nella sede di una stazione radio a
lui avversa, mi é stato chiesto quando morirà Castro per mano del suo “carita-
tevole” assassino. Risposi che chiunque abbia questo compito, nel trovarsi in
sua presenza, finirà col chiedergli l’autografo ed una fotografia assieme a lui
da far vedere, con orgoglio, alla famiglia ed agli amici.
Siamo ormai nel 2004 e si avvia a compiere i suoi 77 anni completamen-
te indisturbato.
Quando l’astrologo contemporaneo vede l’oroscopo di Fidel Castro, si di-
verte nel constatare i vettori di 120º (potenti trigoni, direbbe nel suo linguag-
gio) che fa la congiunzione Urano-Giove in Ariete (02º 39´ e 02º 06’, rispetti-
vamente) con Saturno ad 01º 16´del Sagittario. Il suo divertimento arriva al
parossismo quando vede che la congiunzione Urano Saturno occupa la casa
10ª (immagine pubblica, dirà l’astrologo) e la casa 5ª (opere, creazione, dirà
l’astrologo).
Tuttavia, considerando l’oroscopo ascensionale, Giove si trova a 02º 33´
ed Urano a 02º 44´, entrambi in Ariete, mentre Saturno passa a 25º dello
Scorpione.
Questi fantastici trigoni che incantano l’astrologo tradizionale, scompaio-
no!!!
Sarebbe utile far vivere a Cuba quegli astrologi che danno tanta impor-
tanza ai trigoni summenzionati, in questo modo sperimenterebbero in maniera
assai reale la differenza tra l’oroscopo eclittico e quello ascensionale.
A volte l’astrologo tradizionale suppone che il valore dell’Astrologia consi-
ste nel descrivere il carattere. Il premio Nobel della letteratura del 1953, Win-
ston Churcill scrive questo bel paragrafo nella sua opera Grandi Contempora-
nei (Great Contemporaries): “Il mondo sente, con un po’ d’invidia, che a volte
appare in sua presenza qualcuno che é fuori dalla sua giurisdizione; qualcuno
che non é vittima di seduzione alcuna; qualcuno con qualità eccezionali, con
doti perfette, indomito, uno spirito libero, che si muove in maniera indipenden-
te nelle correnti ordinarie dell’agire e del pensare umano; un essere realmente
capace di ribellione violenta o del supremo sacrificio; un uomo solitario, au-
stero, per il quale l’esistenza non é altro che un dovere, un dovere da adem-
piere in maniera perfetta”.
A chi si riferiva Winston Churchill? Sta forse considerando che qualcuno
150 Casa Sesta
possa vivere senza il suo sigaro, senza la buona tavola e senza il bicchierino di
whisky? É forse appena tornato dall’India dove ha conosciuto qualche santo-
ne? No, si riferisce a Lawrence d’Arabia! Tuttavia, la sua descrizione calza per-
fettamente con centinaia di persone.
Lo stesso accade in Astrologia. É necessario capire che l’Astrologia non
gareggia con altri metodi nel descrivere caratteri, ma é lo strumento perfetto
che permette di sapere qual è il modo migliore di realizzarsi per un essere
umano durante la sua esistenza, per il suo benessere e per contribuire a quello
di tutta l’umanità, lasciando così un’impronta della sua individualità.
E già che stiamo parlando di gente barbuta, perché non avvicinarci ad
uno degli uomini più ricercati come Osama Bin Laden, o più semplicemente
Osama (10 marzo 1957, HMG 07h30m, Longitudine 46ºE43’, Latitudine
24ºN38’).
Sole, Venere e Mercurio in Pesci, occupando la casa 10ª, formano tutti e
tre un vettore di 90º con Saturno nella casa 7ª in Sagittario.
Una lettura secondo i manuali astrologici di qualunque parte del mondo
direbbe che viene facilmente catturato dai suoi nemici. Allora, perché ciò non
avviene così facilmente?
Se controlliamo l’oroscopo ascensionale di Osama, vediamo che questi
rapporti vettoriali scompaiono!
Inoltre, Marte dalla casa 12ª forma un vettore di 90º con Plutone in Leo-
ne in casa 4ª. Anche qui, nei cenacoli astrologici, é scontata l’analisi di questa
quadratura così terribile, ma nell’ascensionale questa relazione di 90º scom-
pare.
Ma lasciamo questi uomini barbuti e apriamo il passo a Madre Teresa di
Calcutta (27 agosto 1910, HMG 01h 27m, Longitudine 21ºE26’, Latitudine
41ºN59’).
Il Sole in Vergine forma un vettore di 120º con Saturno in Toro, vettore
che esiste tanto nell’oroscopo eclittico, come in quello ascensionale.
La Ruota della Fortuna e Mercurio, entrambi in congiunzione nella casa
10ª, formano un vettore di 120º col Nodo Lunare nella casa 5º in Toro. An-
che questo vettore esiste sia nell’oroscopo eclittico che in quello ascensionale.
Infine, Giove in Bilancia forma un vettore di 90º con Urano in Capricorno
in 1ª casa. Questo perché questo vettore che influenzava negativamente la
sua 1ª casa, scompare nell’oroscopo ascensionale!
E già che quest’articolo sarà pubblicato in Italia, perché non visitare il
Presidente Carlo Azeglio Ciampi (09 dicembre 1920, HMG 20h 30m, Longitu-
dine 10ºE19’, Latitudine 43ºN33’).
É bene per lui abbandonare tutti i suoi progetti e le speranze riposte sul-
l’educazione e la formazione dei successori, per non sprecare il suo tempo-vi-
ta in fatti che non si concretizzeranno. Questo perché i suoi bei trigoni (lin-
guaggio tradizionale) di Nettuno con la Luna ed il Sole rispettivamente dalla
casa 1ª alla 5ª, scompaiono nell’ascensionale.
Gli converrebbe non dare importanza ai potenti apparsi all’ultimo mo-
mento e restare con coloro che conosceva ed apprezzava fin da prima di en-
Casa Sesta 151
trare nella leadership politica. Questo perché il trigono di Plutone col Nodo del
suo oroscopo eclittico, scompare nell’ascensionale e perché il Trigono di Net-
tuno con Urano che appare nel suo oroscopo eclittico, esiste anche nel suo
oroscopo ascensionale.
Epilogo
Mi scuso se in queste poche righe non sono riuscito ad esprimermi con fluidità
e semplicità, com’era nei miei desideri. Assistere a seminari su questi argo-
menti, supportati con grafici e strumenti didattici, permette la visione e la pie-
na comprensione di tutti i casi e le difficoltà cui si fa riferimento in quest’arti-
colo.
Ho consacrato la mia vita a dimostrare tutti questi concetti a professioni-
sti che desiderano conoscere in poche ore, le nuove strade dell’astrologia del
secolo XXI.
É sempre un compito gratificante rendere semplici concetti assai com-
plessi, concetti che, una volta appresi, possono trasformarsi in prodotti di faci-
le uso, in grado, quindi, non solo di aumentare il livello del sapere e l’evoluzio-
ne di chi li ha studiati, ma anche e soprattutto, il livello di comodità e di capa-
cità di ottenere risultati.
e-mail: Zodiac@email.it
Indirizzo per il programma per il tema ascensionale:
http://www.asidesimple.com/paintastroq2/index.html
Julianne Evans
L.A. 136-680
anche forti passioni che possono portare la persona ad andare oltre, non cu-
rante dei rischi.
La stella eliaca del tramonto, Sadalmelik (Alfa Aquarii) “la fortunata del
Re”, indica la fortuna che risulta dai progetti e dal lavoro ben organizzato e,
l’ottimismo nell’affrontare la vita. Lo ritrae come una persona fiduciosa con
una buona rete di contatti (come descrive anche il suo Giove nell’XI casa), i
quali gli servivano per portare avanti i suoi reportage. Nel 1976 un indovino
cinese avverte Terzani: “Attento. Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In
quell’anno non volare mai”. Nel 1992 gli torna in mente quella profezia e deci-
de di non prendere mai aerei per un anno, non per paura, ma come opportu-
nità per dare una nuova prospettiva portando avanti il suo mestiere.
Sono anche da considerare le stelle angolari al momento della nascita.
Queste stelle fungono da lente tra il mondo dello spirito (la stella) ed il mondo
materiale (le assi), condizionando stile di vita e andamento della vita fisica-
emotiva.
La stella Facies, “il Volto dell’Arciere”, culmina insieme al suo MC ed è le-
gato alla vista, in quanto gli arcieri dipendono da una vista acuta per prendere
la mira, e descrive quindi la capacità di vedere lontano o, nel suo caso, di
prendere la mira e partire. Per quanto riguarda Terzani può anche ben descri-
vere un percorso di vita che per più di 25 anni l’aveva portato lontano in Asia:
154 Casa Sesta
“Perché l’Asia? Ci andai anzitutto perché era lontano, perché mi dava l’im-
pressione di una terra in cui c’era ancora qualcosa da scoprire.” Secondo la
tradizione è anche uno dei più difficili e potenzialmente più violenti corpi cele-
sti che l’ha condotto “.. al fronte di guerre inutili, alle fosse di orribili massacri,
a umilianti prigioni e negli ovattati palazzi di un qualche dittatore. Ogni volta
col senso di essere ‘in missione’, di essere gli occhi, gli orecchi, il naso a volte
anche il cuore di quelli – i lettori – che non potevano essere lì.”(2)
Alhena (Gamma Gemini) ‘colui che marcia orgoglioso’, nel piede dei Ge-
melli, al Nadir indica una persona che deve lottare per portare avanti la sua
missione nella vita, come dice Terzani stesso nel suo libro In Asia. Questa stel-
la porta anche il simbolismo del tallone ferito, un punto vulnerabile, che può
rendere il cammino difficoltoso nel raggiungere l’obbiettivo. Può esprimersi
anche come ferita sia fisica che ideologica. Alhena sorge anche in paran al
Sole rafforzando l’idea di una persona con una missione o fortemente motiva-
to a seguire un percorso preciso e che senza un obbiettivo nella vita si sente
perso. Vega (Alfa Lyrae), che culmina anche al suo MC, denota carisma ed un
forte ascendente sugli altri per mezzo del suo talento creativo che lo sostiene.
Quando un pianeta si trova in una posizione chiave (Ascendente, Discen-
dente, MC o IC) durante il suo moto diurno e, allo stesso momento una stella
nel suo moto diurno occupa uno di questi punti chiave, il pianeta e la stella
sono in paranatellonta (paran). L’angolo occupato dalla stella indica la parte
della vita in cui la mitologia della stella sarà espressa. Si può considerare la vi-
ta divisa in tre parti: la prima parte, dall’infanzia al primo ritorno di Saturno, la
seconda parte dal primo ritorno di Saturno al secondo ritorno e la terza parte
dopo il secondo ritorno di Saturno. Se la stella sta sorgendo, il suo significato
è relativo alla prima parte della vita; se sta culminando, alla seconda parte; se
sta tramontando, all’ultima parte. Se si trova al Nadir, la sua mitologia è sotto-
stante alla vita stessa.
È importante ricordare che queste osservazioni sono collegate al cielo vi-
sibile, perciò sono considerati solo i pianeti fino a Saturno.
Le stelle al Nadir in paran con i pianeti natali contribuiscono a creare le
fondamenta della vita. Ras Algethi (Alfa Herculis), la stella situata sulla testa
di Ercole inginocchiato, è spesso collegato al mito del eroe solare. Questa
stella al Nadir in paran al Sole porta alla ricerca di un ordine naturale nella vita
e rispetto per le cose semplici o fondamentali (come indicato anche dal suo
Sole in Vergine nella VI casa).
Rukbat (Alfa Sagittario) il piede del arciere Sagittario, fornisce una base
solida dalla quale intraprendere dei compiti laboriosi e lavorare con grande
precisione. Insieme a Saturno dà fermezza e descrive una persona che si fa
avanti soltanto dopo una preparazione adeguata.
Algol (Beta Persei) insieme alla Luna conferisce un forte impegno emoti-
vo relativamente alle cose che coinvolgono donne, bambini, salute, benessere
e una forte coscienza sociale che può condurre in mezzo a conflitti. Tragedie
personali, sia quelle proprie che quelle degli altri, sono indicate da Algol, la te-
sta della Medusa, che descrive anche la capacità di tener testa alle proprie
Casa Sesta 155
paure per conseguire la libertà, come ha vissuto negli anni di guerra in Viet-
nam, raccontati in Pelle di leopardo, il diario dell’esperienza della morte e la
distruzione, le grandi battaglie che hanno fatto la storia, ma anche i piccoli e
anonimi conflitti di ogni giorno, dalle difficoltà quotidiane della popolazione ci-
vile per procurasi il minimo sostentamento alla lotta per la pura sopravviven-
za, da lui vissuta davanti ai suoi occhi e sulla sua pelle.
Mirach (Beta Andromeda), una stella essenzialmente positiva e buona, fa-
vorisce la popolarità ed insieme a Saturno indica la capacità di capire i bisogni
degli altri.
Rigel (Beta Orionis) si trova nel piede sinistro di Orione. Per gli Egizi
Orione era considerato un faraone, perciò i nati sotto questa stella beneficia-
vano della protezione degli dei. Questa stella insieme a Marte indica una per-
sona indipendente ed un libero pensatore che può avere delle difficoltà con le
autorità - come nel febbraio 1984 quando Terzani fu arrestato a Pechino e
espulso dal Paese - o semplicemente il suo modo di fare il giornalista.
Una delle stelle reali della Persia, Fomalhaut, la stella Alfa nella bocca del
Pesce australe, sorge in paran con Venere natale segnando la prima parte del-
la vita. È sempre stata considerata una stella di buon auspicio e di potente in-
flusso che favorisce l’evoluzione spirituale. Dona carisma e un tocco mistico,
la capacità di vedere la magia della vita e portare avanti grandi ideali o visioni
espressi da una forte coscienza sociale (come descritto anche dal suo Sole
congiunto a Nettuno). Tutto questo può portare a voler creare un mondo di-
verso per gli altri che può degenerare, se non controllato, in un fanatismo che
impedisce di vedere la verità dietro le situazioni o rende la persona cieca da-
vanti le verità spiacevoli.
Zosma (Delta Leo) è la stella sulla schiena del Leone nel punto dove Er-
cole l’ha rotta, simboleggiando la sofferenza dell’essere schiacciato sia fisica-
mente che emotivamente, o reso vittima di un’ideologia. Può trovarsi vittima o
in qualche modo coinvolta con le persone soggette ad abusi o vittime delle lo-
ro circostanze. Non è una stella che porta fama, ma opera un lavoro invisibile
dietro le quinte. Nel tema di Terzani questa stella sorge in paran a Marte indi-
cando la disponibilità ad occuparsi dei compiti che gli altri evitano e di lavora-
re in condizioni impossibili o estremamente difficili.
Zuben Eschamali (Beta Libra) è una dei piatti della Bilancia che, insieme
Zuben Elgenubi (l’altro piatto della Bilancia), facevano parte delle chele dello
Scorpione. Entrambe sono legate all’idea di giustizia o riforma sociale. Zuben
Eschamali sorgente in paran con Giove favorisce, ambizioni personali che in
qualche modo sono anche di aiuto per collettività.
Autori come Robson e Ebertin attribuiscono buona fortuna e talento arti-
stico alla stella Phact (Alfa Columbae), nell’ala destra della Colomba, ma Ber-
nadette Brady ci ricorda che questa stella faceva parte della costellazione Ar-
go, in cima alla prua, fino al XVII secolo. Ciò richiama una simbologia diversa,
non più quella della pacifica colomba, ma una più audace, legata all’avventu-
ra e all’esplorazione. Phact, che qui sorge in paran a Venere, porta uno spirito
di avventura nei rapporti personali e alla ricerca di una vita alternativa.
156 Casa Sesta
STELLE ELIACHE
Alphard sorge 74m 30s prima dell’alba.
Sadalmelek tramonta 71m 15s prima dell’alba.
Bibliografia
■ ACAMPORA ENZO, Le Stelle Fisse, Armenia Editore, Milano, 1988
■ BRADY BERNADETTE, Brady’s Book of Fixed Stars, Samuel Weiser Inc., York
Beach, ME. 1998
■ EBERTIN-HOFFMAN, Fixed Stars and their interpretation, American Federation
of Astrologers, Tempe, AZ, 1971
■ ROBSON VIVIAN, Fixed Stars & Constellations in Astrology, 1923, Ascella Pu-
blications reprint
NOTE
Data di Tiziano Terzani: 14 sett. 1938, Firenze, ore 19,15. Fonte: Grazia Bordoni
1 Il rapporto fra i pianeti e le stelle fisse considerato qui è di paranatellonta e non le posi-
zioni di longitudine in gradi di eclittica. Per chiarimenti riguardanti questo modo di utiliz-
zare le stelle fisse vedi l’articolo di Bernadette Brady, Un Cielo Pieno di Storie, L.A. N°
109.
2 Tiziano Terzani, In Asia, Longanesi, Milano, 1998
158 Casa Sesta
Isa Zanni
NEDDA FALZOLGHER
LA POESIA, LA VITA
L.A. 136-688
tuate; è attraverso quel Sole che Nedda – Nil – cercherà di risorgere ad una vi-
ta, ad un ideale, fra sogno e poesia alternati a pause di dolore e sconforto. Ne
nascerà un canto, puro e sfaccettato come un diamante, che le sopravviverà.
“Nil non poteva andare verso le cose, ma le cose venivano a lei a cimenta-
re la sua forza e la sua gioia, e tutto la investiva e subito l’abbandonava, la-
sciando segni di grazia sulla sua anima con il moto dell’onda marina che scri-
ve parole di vita su tutta la riva” (dal Libro di Nil).
La RS del 1910 ha un’ascendente cancro nella XIIª radix, con Nettuno
sull’ascendente, opposto ad Urano sulla cuspide della VIIª casa. Saturno ha
raggiunto i gradi di Marte radix: i valori capricorno (Marte e Saturno) sono po-
tenti ed ostili a quell’Urano che, nel radix, era in sesta ed in capricorno; ma
non basterebbero forse a giustificare il trauma: all’IC infatti ci sono Luna e Gio-
ve e nell’insieme quindi, ai quattro angoli del tema i pianeti formano una gran-
de croce in segni cardinali. Emerge la quadratura radix fra Urano e Marte, qui
in trigono.
La piccola Nedda continua a vivere; i genitori si organizzano per portare
questo dolore cercando di rendere la vita della bambina il piu’ leggera possibi-
le; il balcone di casa, che si affaccia sul fiume Adige, viene ornato di foglie e
fiori; la mamma e’ il suo angelo tutelare (quel Nettuno in dodicesima) ed è
anche quella che contribuisce a dissetare la sete di cultura di Nil, che legge
con lei, che con lei condivide le impressioni, vive, fugaci o assorte, che deriva-
no dalla lettura dei classici, che la indirizza verso la scrittura, aiutandola a su-
perare la difficoltà che deriva dall’inagibilità del braccio destro. Non sempre è
facile, ben ce lo dice quella Luna in ariete congiunta a Marte e quadrata a
Nettuno, sopperire alle tensioni di Nedda; lo sa la mamma, amorevole e pa-
ziente, che raccoglie intorno a Nedda tutto il suo mondo di attesa e di speran-
za di felicità per quell’unica figlia, un mondo diventato piccolo come le pareti
della casa, da dove Nedda deve apprendere ad uscire e conoscere il mondo
solo attraverso l’amore per la cultura, il raggiungimento di un’ideale superiore
che la sorregga nei momenti bui; il padre da parte sua, le dedica il tempo libe-
ro dal lavoro, collaborando con la moglie.
Nel 1930, superata l’adolescenza e nel pieno della giovinezza di Nedda,
nella sua casa in via Canestrini n. 5, entra a servizio una ragazza di buona vo-
lontà, Adele Frainer: resterà a servizio in casa Falzolgher per ben 36 anni (di
cui dieci dopo la morte di Nedda, ad accudirne il padre). Adele si dedicherà
senza riserve alla famiglia e sarà per Nedda la migliore, la più fidata, l’indi-
spensabile amica.
Dal 1933 la casa di Nedda diventa un punto di incontro e di riferimento
per artisti, poeti, amanti della cultura: tutti giovani destinati a contare qualco-
sa nella cultura trientina e perfino nazionale. Fra di loro, in particolare, Franco
Bertoldi, che per Nedda sarà “il simbolo vivente di un amore impossibile”.
Dal 1940 Edda collaborò, con la pubblicazione di alcune sue poesie, alla
rivista “L’eroica” fondata da fondata e diretta da Ettore Conzani nel 1911 (e
che venne pubblicata fino al 1944).
Il 2 settembre 1943 Trento fu pesantemente bombardata e Nedda fu sal-
vata dalle macerie, con i suoi genitori ed Adele, grazie ad un ragazzo che, per
un suo credo religioso, si occupava di volontariato; egli, subito dopo il bom-
bardamento, era accorso verso la zona più sinistrata e, caso volle, verso Ned-
da. Domenico non solo l’aiuta e la salva in quell’occasione, ma prima ospiterà
lei e la sua famiglia in una sua casa di campagna ed in seguito provvederà per
loro allo sfollamento a Vigo Meano. Dal novembre di quell’anno Nedda inzierà
una corrispondenza con Domenico che si protrarrà per più di dieci anni. La
presenza di Domenico, la sua bontà disinteressata, fanno sì che Nedda si avvi-
cini ad una dimensione spirituale personale intensa, in cui lei prende coscien-
za che nel mondo esistono delle realtà che hanno una loro dimensione proprio
come “atto d’amore” del Divino.
Nel 1955, il Comune di Trento darà il suo nome ad una via della città
–una bella strada sulla collina, tra ville e giardini e, nel 1976, nel 20° anno del-
la sua morte, la commemora con la pubblicazione di un libro, antologia di
poesie e di prosa tratti da “Il libro di Nil”.
– Scuole di Astrologia
CASA OTTAVA
Antonio Masella
Astrologia e omeopatia
166 Casa Ottava
Antonio Masella
ASTROLOGIA E OMEOPATIA
L.A. 136-810
La lettura della carta natale può semplificare la ricerca del rimedio omeopatico,
come riferito in questo esempio, in cui viene anche utilizzato un moderno stru-
mento di misura dei flussi sui meridiani di agopuntura, per valutare la scelta
del rimedio adeguato.
Astrologia e omeopatia
Questo duplice approccio alla diagnostica “Astro-Omeopatica” si avvale del-
l’uso di una Macchina Elettronica che impiega una differenza di potenziale di
pochissimi Millivolts, in grado di essere tollerata da tutti i pazienti , anche
quelli con patologie molto gravi come i soggetti operati di Pace-Maker o al
cuore stesso. Si usa un elettrodo in rame da impugnare con una mano, mentre
l’altra viene usata per testare i Meridiani di Agopuntura, alcuni classici, altri
trovati dal Dottor Voll studioso di Elettronica e inventore della macchina, con
un puntale in rame che il paziente impugna.
I meridiani sono “percorsi energetici” lungo i quali scorre energia vitale
misurabile.
Nello stato fisiologico l’Indice sale a circa 70 o 80 millivolts senza avere
Caduta, ma si può anche avere un Indice elevato, 90 o 100 mV o un Indice
deficitario 30 o 40 mV, a seconda del tipo di patologia che si è instaurata.
Se abbiamo anche la Caduta d’Indice(o abbassamento dei Millivolts), cioè
se da 80 l’ago arriva a 60, si può avere uno stato infiammatorio, mentre se il
valore è basso e si ha Caduta d’Indice è probabile che ci sia una degenerazio-
ne del Meridiano; in questi due casi i valori rifletteranno un’evidente patologia,
più o meno pregressa, dell’organo corrispondente al meridiano valutato
che aveva ormai completamente fiaccato le forze fisiche e psichiche del sog-
getto nonché quelle di lei stessa.
Questa patologia si manifesta con chiazze molto pruriginose, con localiz-
zazione specifica a livello delle pieghe flessorie dei gomiti e dei cavi poplitei,
che si desquamano continuamente aprendo spesso piccole lesioni da gratta-
mento. Sono molto fastidiose, per esempio la notte e, soprattutto, quando en-
trano a contatto con elementi che il paziente tollera poco, come saponi molto
forti o indumenti di tessuto poco raffinato.
Altra caratteristica che rendeva il ragazzo sofferente era il fatto che il suo
viso manifestava una elevata ritenzione idrica, con gli occhi completamente
chiusi dal gonfiore delle palpebre, tanto che era costretto a portare occhiali
scuri per quel suo aspetto certamente non confacente ad un ragazzo di sedici
anni.
Questo stato di continua tensione non permetteva al ragazzo un ottimale
rendimento nello studio nonostante si applicasse quotidianamente, con riper-
cussioni anche nei rapporti sociali extrafamiliari, poiché le stesse attività ludi-
che erano ben presto soppiantate dall’instaurarsi di astenia totale.
In questi casi si usa spesso attribuire le cause a dinamiche conflittuali di
natura psichica e scaricare le colpe di tali patologie sulla psiche.
Nel caso specifico il nostro paziente, al termine di ogni ciclo di terapia
prescrittagli non era mai migliorato, anzi il suo stato fisico dopo l’assunzione
spesso peggiorava.
Interessante il primo giorno di colloquio con la madre del paziente che ri-
ferì: “Sono ormai più di quattro anni che mio figlio ha questi problemi, abbia-
mo girato molti specialisti e tutte le volte che andavamo gli prescrivevano far-
maci che spesso lenivano solo momentaneamente i dolori e i bruciori delle
piaghe, mentre altre peggioravano tale situazione immediatamente dopo la
somministrazione. L’ultima visita che abbiamo fatto ci è stato risposto, proprio
in sua presenza e in modo poco deontologico e professionale che avrebbe do-
vuto convivere con questa “Malattia” e che forse era diventato ormai più un
problema psicologico che altro. Infatti visto che in quattro anni non era stata
definita, la suddetta ci lasciava pensare che avrebbe potuto essere solo di ori-
gine psicosomatica. Quel giorno uscimmo dallo studio con le lacrime agli oc-
chi, disperando che non ne saremmo mai venuti a capo. Io stessa forzai la
mano nei confronti dio mio figlio cercando di convincerlo che probabilmente
ormai era diventato un problema psicologico, ma. lo vedevo sempre più soffe-
rente soprattutto in questo ultimo anno”.
Costituzione: soggetto maschile di 15 anni, carnagione mora, capelli neri,
occhi neri. Volto dilatato, poco tonico per la sua età, altezza 1.65.
Esame astrologico
Sole e prima casa in Vergine quadrati a Giove in Decima (intossicazioni, di-
sturbi circolatori con Giove nella casa di Saturno che tende a cristallizzare e
cronicizzare queste patologie).
168 Casa Ottava
tologia reale del soggetto. In realtà questo ragazzo è l’ennesima prova di ciò,
in quanto da quattro anni non riesce a venire a capo di questa Dermatite Ato-
pica.
Tra l’altro credo che la difficoltà di diagnosi, con il transito di Nettuno in
Sesta, sia dovuta a processi Karmici innescati in precedenza e ritrovati in que-
sta vita, legati anche a comportamenti antievolutivi del soggetto, che creano o
hanno creato presupposti e condizioni tendenti a sviluppare malattie specifi-
che legate all’insieme del tema.
L’esame del paziente inizia proprio con la lettura della mappa astrale; si
pone l’attenzione sulle possibili disfunzioni organiche che appaiono dalla con-
sulta del grafico. Tale lettura ci permetteva una previsione di massima e, in se-
guito attraverso il Test bioelettronico, si confermano le eventuali problemati-
che ipotizzate in precedenza.
L’approccio è davvero affascinante, poiché oltre ad avere l’opportunità di
verificare la presenza di patologie manifeste, si può parlare con il paziente a
360 gradi, riscontrando anche eventuali problematiche psicologiche che po-
trebbero aver portato a sviluppare una malattia organica. La verifica del no-
stro caso legata al problema dell’Intestino Crasso mi ha permesso di conside-
rare immediatamente altri fattori che hanno poi portato a capire perché esso
era in disfunzione e presentava una caduta d’Indice.
Il problema più evidente è legato all’Intestino Crasso, ma anche altri meri-
diani importanti avevano Caduta d’Indice: quello del Vaso Allergia, quello del
Polmone, Circolazione, Degenerazione Organica e Cuore definivano il quadro
dei meridiani delle mani. Sui piedi invece Vescicola Biliare, Connettivo, Vesci-
ca e altri.
Eventuali “sofferenze” o patologie di altri organi sono riscontrabili astro-
logicamente, ma è chiaro che non potrei descriverli tutti per motivi di spazio e
di tempo. Ne cito altri con le relative corrispondenze: il Meridiano della Cute
(pelle-Saturno) è quello più evidente per la sofferenza che ha portato il pa-
ziente da noi; poi c’è quello dello Stomaco( Luna in sesta quadrata a Plutone
Radix, signore della Quarta e transitata in Congiunzione da Nettuno); quello
dei Reni ( Sole opposto alla Settima quadrato a Giove suo governatore) e di-
versi altri.
Ma veniamo alla risoluzione di questa prima visita.
Valutazione omeopatica
Avendo esposto per sommi capi le tematiche patologiche del soggetto, la cosa
più difficoltosa è trovare i farmaci omeopatici adatti a “bloccare” la Caduta
d’Indice dei meridiani, riportando il normale flusso energetico che rappresenti
la fisiologia e la guarigione del meridiano e dell’organo a lui corrispondente.
Che vuol dire: quando si hanno varie Cadute d’ Indice bisognerà poi tro-
vare i farmaci Omeopatici che blocchino queste cadute.
Questo non è assolutamente semplice, poiché spesso un farmaco che
blocca un meridiano, non è in grado di bloccarne altri. E, ancora più spesso,
170 Casa Ottava
pur esistendo farmaci idonei a “bloccare” un meridiano spesso questo non ac-
cade, perché il problema è di altra natura e magari non proprio legato all’orga-
no in questione, ma a qualcosa che abbia condizionato la fisiologia dell’organo
stesso.
In questo caso c’erano molti Meridiani in caduta e, quindi molti organi
bersagliati dalla patologia, ma quale organo era quello che “innescava” la pa-
tologia?
Era proprio la patologia dell’organo a condizionare la Dermatite o altro?
Se un medico non esperto di astrologia avesse dovuto testare il paziente
senza l’ausilio della stessa, sicuramente avrebbe trovato la causa, ma conside-
rando che nella Macchina Bioelettronica attuale esistono circa 500.000 (cin-
quecentomila) voci, quanto tempo avrebbe impiegato?
Tutto questo invece con l’Astrologia è stato fatto in pochissimi minuti.
Dopo aver esaminato attentamente il grafico ho posto l’attenzione sulla
configurazione secondo me più importante: il transito di Nettuno in sesta ca-
sa.
Questo transito, come noi sappiamo, spesso nasconde la patologia, che
in questo caso invece è stata immediatamente scoperta.
La sesta casa si trova in Capricorno, Saturno, suo signore transitava il 20
Maggio 2004 a 10 gradi e 44’ del cancro, opposto a Nettuno Radix, ma aveva
dato inizio alla patologia quattro anni prima, transitando all’inizio di Settembre
2000 congiunto a Giove e quadrato al sole e Ascendente radix. Sempre nel
settembre 2000, Nettuno di transito era a 4 gradi dell’Acquario e stava entran-
do in sesta. Questa patologia si era innescata in questo periodo, ma aveva
un’origine ancora più vecchia.
Da un esame più approfondito avevo visto che il pianeta che governava
questo processo era Saturno ( signore della sesta e della quinta), e pensai di
testare un elemento esistente in natura che il pianeta governa: il Piombo.
Tecnicamente si immergono in una soluzione del rimedio gli elettrodi col-
legati al paziente e si osserva la eventuale variazione in positivo sul meridiano
interessato.
Testammo il farmaco omeopatico Plumbum Metallicum Scalare Progres-
sivo ( ossia varie assunzioni dello stesso rimedio a “diluizioni” (dinamizzazioni)
crescenti e fu così che trovammo la causa che aveva innescato tutto il proces-
so patologico scaturito in seguito con la manifestazione oggettiva classificata
come Dermatite Atopica.
A quel punto con Plumbum Metallicum S.P. tutti i meridiani si stabilizzaro-
no.
Il paziente aveva un’intossicazione da piombo che gli procurava tutti i
problemi su descritti.
Egli era rimasto intossicato all’età di otto o nove anni, poiché abitava, co-
me la madre ci ha raccontato, in una casa in cui le tubature dell’acqua erano
vecchissime e fatte di piombo; probabilmente intorno a Giugno 1996(il pa-
ziente aveva otto anni) con la quadratura di Plutone al Sole e Ascendente Ra-
dix e con l’entrata di Urano in sesta casa e Saturno in ottava, governata da
Casa Ottava 171
Mercurio-3
c/o Jaume Martin
Apartado Correo, 4103
08080 Barcelona
173
CASA NONA
Programma Delegazioni
Stefano Vanni
Progetto approvato dal Consiglio
per la Certificazione delle Scuole
CIDA
Stefano Bertone
Computer Club - Tempo di palma-
ri…
Recensioni
PROGRAMMA DELEGAZIONI
L.A. 136-900
CAMPANIA
Scuola di AstrArmonia e discipline correlate unitamente al CIDA Campania
presenta il tema conduttore delle conferenze per l’anno sociale 2004-2005.
Col solito impegno di sempre continuiamo il nostro programma che unisce l’a-
strologia a tutte le altre discipline e viceversa. Per l’anno sociale 2004-2005 il
nuovo tema degli incontri sarà: Amore e odio, bene e male sotto la lente del-
l’astrologia, nella nostra realtà tridimensionale. Ed oggi che gli abitanti del no-
stro pianeta pare si stiano giocando le ultime carte affinché vinca finalmente
l’amore costruttore oppure, ahimé, l’odio distruttore, credo che l’argo-mento
sia di grande attualità. Poiché tutti parlano d’amore ma quasi nessuno sa cosa
sia, inizieremo i nostri incontri con il misconosciuto aspetto di questo senti-
mento verso gli esseri viventi che abbiamo sempre considerato a noi inferiori.
N.B. La prima conferenza si terrà presso l’Aula Magna del Goethe Institut sito
alla Riviera di Chiaia, 202; le rimanenti altre presso la libreria Marotta, in via
dei Mille, 78. Si ricorda che iniziano tutte alle ore 17,30. Ingresso libero.
FRIULI-VENEZIA GIULIA
CALENDARIO 2° semestre 2004
GENOVA
Secondo incontro Genova Città della Cultura Europea 2004
La delegazione ligure del CIDA organizzerà per sabato 23 ottobre e sabato 20
novembre due giornate ludico-cultural-astrologiche col seguente programma:
LOMBARDIA
Quest’anno le tre Delegazioni lombarde hanno progettato un calendario comu-
ne articolato nelle tre sedi, con scambi di visite e festa finale in comune, este-
sa ai Soci del Canton Ticino.
LOMBARDIA e MILANO
10 ottobre:
ADRIANA CAVADINI e DANTE VALENTE
Come vivere al positivo gli aspetti dissonanti, esempi e dibattito col pubblico.
Casa Nona 177
28 novembre:
GRAZIA BORDONI
Casi curiosi nella raccolta dati. Risposte ai quesiti.
9 gennaio:
MATTEO PAVESI
Perché in occidente ci siamo dimenticati del serpente ?
13 febbraio
20 marzo
Seminario di ADRIANA CAVADINI su
Astrologia, Salute e psicosomatica nel mondo femminile
3 aprile
15 maggio
5 giugno
Festa in comune delle tre Delegazioni lombarde (Milano, Como, Varese)
Relatori previsti: ROCCO PINNERI, MARCO GAMBASSI, RENZO BALDINI
COMO-LECCO
Sabato 23 ottobre
Festa di inaugurazione della delegazione presso l’abitazione della delegata,
nella Villa di Luvinate, Via Della Pira 3, (a ca 3 km da Varese, direzione Gavira-
te) con la partecipazione di diversi rappresentanti del mondo astrologico, co-
me Adriana Cavadini , Dante Valente (Presidente del CIDA) e altri
Mercoledì 8 dicembre
Urano e le energie sottili: risveglio e ricontattamento, relatrice LIDIA FASSIO
Domenica 13 marzo
Relazione tra Astrologia occidentale e Astrologia Karmica, relatrice MESKALILA
NUNZIA COPPOLA
Casa Nona 179
Maggio
Incontro a Lugano con i Soci Ticinesi e conferenza di ANA SEGHESSO
Tra gli altri relatori invitati segnaliamo LAURA BOTTAGISIO, CLAUDIO CANNISTRÀ,
SALVATORE FURIA, DANTE VALENTE
A Varese inoltre ROSANNA FERRARI tiene Corsi di primo, secondo e terzo livello.
PIEMONTE E TORINO
Delegato: ROCCO PINNERI - via Tetto Nuovo, 10 -10025 Pino Torinese (TO)
e-mail: roccopinneri@tiscalinet.it - Tel. 011.8111292
Incontri previsti per il 2004:
A TORINO
Corsi a Torino
Gli incontri avranno luogo presso la sede di Segni Nuovi srl, in Via S. Teresa,
10 a Torino (2° P).
Per info: 340.0807357 - e-mail: roccopinneri@tiscali.it
CIVITAVECCHIA
CONFERENZE:
CORSI
Domenica 14 novembre 2004 - ore 10/19 (breve intervallo alle ore 13)
LIDIA FASSIO: Il transito di Urano nell’era dell’Acquario: un’occasione di ricon-
nessione con il Sé personale e transpersonale: via regia per il ritorno all’unità.
Costo E. 70
MINI – SEMINARI
SALOTTO ASTROLOGICO
TOSCANA
www.cidaregioni.it
Programma Ottobre - Dicembre 2004
CONFERENZE:
presso Sala Consiliare Consiglio di Quartiere n. 5 - Rifredi
Via Lambruschini 33 - Firenze - info 349.6707599
SEMINARIO:
presso Elementi Via Rosellini 10 - Firenze
info e prenotazioni allo 055.8468095 o 328.4617856
SIENA - sabato 2 ottobre 2004 - ore 17.30 - Hotel Italia, Via Cavour 67
Seminario Astrologia e Benessere con ANNA RITA ROVERE
Stefano Vanni
L.A. 136-901
Premessa
svolgere tutte le verifiche di congruità, rispetto allo standard previsto per quel
determinato livello di certificazione, di ogni singola richiesta di adesione prima
di proporle al consiglio
L’organismo di certificazione deve avere la possibilità di controllo e di verifi-
ca della realizzazione degli standard, a seguito di specifiche segnalazioni oppu-
re su propria iniziativa. In caso di comprovata inadempienza allo standard pre-
visto il livello di certificazione decade.
Il livello di certificazione dei docenti una volta acquisito viene rinnovato au-
tomaticamente, salvo una possibile revoca decisa dal Consiglio Direttivo del Ci-
da per inadempienze del docente agli obblighi previsti, oppure per azioni con-
trarie al codice etico. Il livello di certificazione delle scuole Cida viene rinnovato
di anno in anno previo l’invio delle eventuali variazioni rispetto all’anno prece-
dente (variazioni di sede e temporali, dei nominativi degli allievi ecc.)
Il CIDA si riserva di sospendere, in qualsiasi momento, l’attribuzione della
certificazione qualora verificasse che le disposizioni alle quali si doveva attene-
re il docente non sono state realizzate. La sospensione, con le relative motiva-
zioni, viene comunicata sia al docente sia ai partecipanti al corso.
Il Cida non risponde delle modalità di conduzione economica del corso fatte
dai docenti, riconferma peraltro la necessità di ottemperare a tutti gli adempi-
menti necessari previsti dalle leggi vigenti
di astrologia. Per queste persone, in preparazione del colloquio, può essere pre-
visto un training specifico che preveda dei seminari di didattica e come espe-
rienza pratica la partecipazione gratuita a lezioni di docenti più esperti.
ALLEGATO 1
CORSO DI BASE
Il corso di primo livello dovrà prevedere un impegno minimo dei parteci-
panti di 100 ore così suddivisi: 45 ore di input teorico in aula 15 ore di esercita-
zioni in aula e 40 ore di approfondimento individuale su testi proposti dal do-
cente. Il numero di ore è da intendersi come numero minimo. Ogni docente po-
trà integrare il programma con argomenti ulteriori e/o con gli approfondimenti
che riterrà necessari.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
(I testi sono stai scelti per la loro coerenza con le indicazioni contenute
nel programma al fine di mettere al riparo i docenti da eventuali contestazio-
ni)
TECNICA ASTROLOGICA:
Von Klockler Corso di astrologia Voll. 1° e 2°
NOZIONI DI ASTRONOMIA:
Dispensa formita dal CIDA a cura di Marco Fumagalli
ASTROLOGIA E STORIA:
Giuseppe Bezza L’Astrologia, storia e metodi
MITOLOGIA:
Roberto Sicuteri Astrologia e Mito
BASI DI INTERPRETAZIONE:
Stephen Arroyo L’Astrologia e i quattro elementi
TESTI DI APPROFONDIMENTO:
Tracy Marks L’arte di interpretare il tema natale
Anzaldi Bazzoli Dizionario di Astrologia
ALLEGATO 2
CERTIFICAZIONE DOCENTI
Per coloro che non sono in possesso dei requisiti di cui sopra possono pro-
durre come documentazione alternativa la seguente: elementi che possono
certificare l’avvenuta effettuazione di un corsi (depliant informativo, eventuale
pubblicità) e inoltre una certificazione nella quale risulti che hanno svolto al-
meno 200 ore di esperienza didattica, oppure in carenza di questa, la docu-
mentazione che attesti che hanno effettuato di almeno 5 conferenze CIDA indi-
cando le date, la sede e gli argomenti oggetto delle medesime.
ALLEGATO N 3
ASPETTI ECONOMICI
– La certificazione dei docenti è gratuita
– Per la certificazione dei corsi si ritiene necessario prevedere due contributi
di carattere economico
• A) un contributo del 5% delle entrate complessive relative al corso in
qualità di contributo generale per le spese di segreteria.
• B) un contributo d i 70 euro per ogni allievo frequentante in qualità di
rimborso per le spese di:
– Fotocopia e spedizione al docente del codice di impegni che deve ritornare
firmato
– Invio al docente della fotocopia della dispensa di Marco Fumagalli
– Fotocopia e spedizione della carta di garanzia a ognuno degli allievi
– Fotocopia e spedizione della prova scritta finale al docente
– Fotocopia e invio a ogni partecipante del questionario di gradimento
– Predisposizione e invio ad ogni allievo dell’attestato di certificazione
– Iscrizione al CIDA dell’allievo per l’anno in corso
– Non sono comprese nella cifra sopra indicata le spese relative alla even-
tuale presenza di un membro del consiglio CIDA all’esame finale.
Per informazione:
i corsi avranno inizio
il 13 novembre 2004
Casa Nona 199
Stefano Bertone
COMPUTER CLUB
Tempo di palmari…
L.A. 136-920
ci, vi sono terminali più sofisticati e cari che permettono di gestire la posta
elettronica più facilmente trattando ad esempio anche gli allegati i tipo Word o
Excel.
I terminali più avanzati (sono in pratica come detto dei mini computer)
hanno un vero e proprio sistema operativo con tanto di interfaccia grafica con
menu ed icone: il Symbian.
L’uso pertanto è intuitivo e ricorda, con le dovute varianti visto che non
c’è il mouse, Windows. Purtroppo lo ricorda anche in alcuni difetti, come errori
di sistema o blocchi di funzionamento. Si tratta comunque di casi assoluta-
mente sporadici causati da installazioni di software non originale o non com-
patibile. Le principali case costruttrici che hanno nel proprio catalogo cellulari
basati su sistema operativo Symbian sono Nokia, Sendo, Siemens, ed altre
ancora, ma se ne stanno aggiungendo progressivamente tante altre. I terminali
basati su questo sistema operativo offrono una gamma di funzionalità sopra la
media, ma con prezzi spesso impegnativi specie per chi vuole avere il modello
più recente e la novità dell’ultima ora. I prezzi sono molto variabili, specie se si
desidera un cellulare con fotocamera (la cui qualità è ovviamente molto infe-
riore rispetto a una camera digitale separata), con il quale sarà anche possibi-
le spedire via e-mail le foto appena fatte, opzione che consigliamo perché net-
tamente più economica rispetto alla spedizione via MMS. Ricordiamo che gli
MMS sono i famosi messaggini SMS a cui è stata aggiunta la possibilità di ac-
cludere foto, disegni e musiche varie. Se si è un po’ attenti, e non si cerca ap-
punto l’ultima novità è possibile acquistare cellulari avanzati con prezzi intorno
ai 280 €. Poco più del prezzo richiesto per i comuni cellulari.
Al momento il terminale che offre il miglior rapporto qualità prezzo è il
Nokia 6600, dotato di sistema operativo Symbian e fotocamera digitale e tan-
to ancora. È possibile trovarlo in offerta in diversi ipermercati al prezzo sopra
indicato.
Per chi volesse invece contenere la spesa e comunque usufruire della ge-
stione della e-mail, all’atto dell’acquisto dovrà verificare che il cellulare sup-
porti tale funzione. Certo, avrà un’interfaccia a menu senza icone ma la fun-
zionalità rimane la stessa.
Inoltre per chi volesse rimanere sempre informato dal WEB, vi è anche la
possibilità di navigare su Internet con cellulari che supportano le pagine WAP
o le pagine WEB. Dietro a questi sigle strane, la spiegazione è invece sempli-
cissima.
Le pagine WAP, sono pagine internet ridotte e speciali con poca grafica e
menu essenziali, e sono sviluppate appositamente per l’utilizzo con i cellulari
che supportano lo standard WAP, cioè praticamente tutti quelli nuovi in com-
mercio.
Le pagine WEB sono invece le consuete pagine Internet che vediamo sul
nostro computer di casa. Con i cellulari Symbian ed un programma di naviga-
zione adatto è possibile ad esempio accedere al sito del CIDA (www.cida.net)
mentre si è in treno, sulla spiaggia o in un albergo di montagna, purché vi sia
ovviamente la copertura telefonica digitale GPRS, una bella comodita!
Casa Nona
Argomento 201
RECENSIONI
L.A. 136-977
Marcella Danon
“Counseling”
Edizioni red (inserito nella collana “L’altra medicina”)
Denis Labouré
Cours pratique de l’Astrologie des Anciens
Ediz. Chariot d’or., 2004 (in francese)
Denis Laboré, ben noto a chi partecipo’ alle sue limpide lezioni nel viaggio-
studio a Creta, ha ricreato modo personale l’impostazione visiva, emotiva e
analogica alla base dell’Astrologia antica, rinfrescata da ottimi esempi di una
chiarezza sorprendente, e alimentati da esempi chiari e sintetici.
La struttura è articolata eminentemente in domande-risposte, in partico-
lare quelle che sorgono spontanee al neofita: le risposte sono arricchite – in
giusta misura – da spiegazioni etimologiche, storiche, classiche ecc.
Ci sembra un testo ideale per chi ha solo una conoscenza di base di
astrologia, in quanto offre gli strumenti adeguati per penetrare in profondità e
per usare i criteri adeguati di giudizio.
D. Valente
Casa Nona 203
ELENCO
DEI DELEGATI E CORRISPONDENTI
DEL CENTRO ITALIANO DI ASTROLOGIA
Sede centrale dell’Associazione: BOLOGNA - Via della Grada, 4
L.A. 136-980
Presidente:
DANTE VALENTE - Via Monzambano, 13 - 20159 Milano - Tel: 02-69005576
e-mail: davalente@fastwebnet.it
Segretario:
CLAUDIO CANNISTRÀ - Via Vizzani, 74 - 40138 Bologna - Tel: 051-342445
e-mail: canniclau@libero.it
CAMPANIA
CLARA NEGRI - Via Trinità degli Spagnoli,33 - 80132 Napoli - Tel: 081-407550
e-mail: clara.negri@libero.it
EMILIA
ARMANDO BILLI - Via Berengario da Carpi, 7 - 40141 Bologna - Cell: 348-8057972
e-mail: a.billi@libero.it
Collaboratore:
ANNA COLACICCO - Via Cracovia, 9- 40139 Bologna - Cell: 347-5600067.
e-mail: anna_colacicco@virgilio.it
Consiglieri di Delegazione:
MARIA GRAZIA LA ROSA - Piazza A. Righi, 8- 00146 Roma - Tel: 06-5572242
e-mail: giacki@inwind.it
MARY OLMEDA - Via Foglia, 3- 00199 Roma - Tel: 06-86200959
e-mail: m.olmeda@tin.it
Collaboratore:
ROSSELLA BILOTTA - Tel: 06-88640922
e-mail: ruatabilotta@tiscalinet.it
LECCE
JULY FERRARI - Via M. Laporta, 9 - 73100 Lecce - Tel. 0832-350457 - Cell: 338-7439897
e-mail: julyferrari@inwind.it
LIGURIA
TIZIANA BERTONE - Piazza A. Massena 5 int.11 - 16152 Genova - Tel: 010-6502617 - Cell: 338-6258781
e-mail: renza.bertone@libero.it
LOMBARDIA
ADRIANA RAMPINO CAVADINI - Via Morgantini, 14 - 20148 Milano - Tel: 02.48712992
e-mail: cavadr@tiscalinet.it
PIEMONTE
ROCCO PINNERI - Via Tetto Nuovo, 10 - 10025 Pino Torinese (TO) - Tel: 011.8111292
e-mail: roccopinneri@tiscalinet.it
ROMAGNA
ATTILIO MATTIOLI - Via Papa Giovanni, 9 - 47034 Forlimpopoli (Forli) - Tel. 0543-741158
Collaboratore:
RINO MANEO - Via dell’Aida, 5 –48100 Ravenna - Tel: 0544-270652
e-mail: rimaneo@libero.it
TOSCANA
NICOLETTA ZIGNANI - Via Rosellini, 10 - 50127 Firenze - Tel: 055-353495
e-mail: zignanin@libero.it
TRENTINO-ALTO ADIGE
FRANCA RIGONI BERNARDI - Via Venezia, 25 - 38100 Trento - Tel: 0461-237068.
e-mail: giosbernardi@inwind.it
Collaboratore:
ISABELLA LINDEGG PASQUALI - Via Ottaviano Rovereti, 4 - 38100 Trento - Tel: 0461-913591
VENETO
ARTURO ZORZAN - Via S. Bona Nuova, 106 - 31100 Treviso - Tel: 0422-22843 - Cell: 347-4474877
a Venezia: Cannaregio, 6079 – Tel: 041-5226201
e-mail: zorart@libero.it
Collaboratore:
NADIA PAGGIARO - Via Adda, 5 - 30174 Mestre - Tel: 041-5346047.
e-mail: nadiarp@libero.it
CATANIA
LILIANA COSENTINO - Viale Regina Margherita, 35 B - 95123 Catania - Tel:095-312251
e-mail: lcosentino@libero.it
Casa Nona 205
CIVITAVECCHIA
FABRIZIO CORRIAS - Via Monti Volsini, 4 - 00053 Civitavecchia (Roma) - Tel: 0766-542307
e-mail: CORRIASFABRIZIO@libero.it
COMO e LECCO
MARIA LUISA DELL’ORTO - Via Dante Alighieri, 11 - 22060 Arosio (Como) - Tel: 031-761042
e-mail: mauisa@tin.it
NAPOLI - HINTERLAND
MARIA VACCA - Via Manzoni 24 - 80046 S. Giorgio a C remano (Napoli). - Tel: 081-7711034
e-mail: mariavacca@libero.it
RAGUSA
PIPPO PALAZZOLO - Via Forlanini, 116 - 97100 Ragusa - Tel:0932-642619
e-mail: ermes22@katamail.com - pippopalazzolo@hotmail.com
SIRACUSA
GIUSEPPE RODANTE - Corso Gelone, 116 - 96100 Siracusa - Tel:0931-465485
e-mail: romira@libero.it
VARESE
GENEVIÉVE JAMA GIAMMARINO - Via Della Pira, 3 - 21020 Luvinate (Varese) - Tel: 0332-223770
e-mail: ginou@tele2.it
VERONA
CARLA PRETTO - Via G. Mameli, 116- 37126 Verona - Tel. e fax: 045-8344149
e-mail: ptcarla@tin.it
CORRISPONDENTI
AGRIGENTO
SEBASTIANO CATALANO - Piazza Metello, 3 - 92100 Agrigento - Tel:0922-595230
e-mail: sebastiano.catalano7@tin.it
ALESSANDRIA
ALDO VISENTIN - Via Testore, 5 A - 15100 Alessandria - Tel: 0131-236445
e-mail: visaldo@tin.it
ASCOLI PICENO
STEFANIA PARTINI CENCIARINI - Via M. Federici, 75 - 63100 Ascoli Piceno - Tel: 0736-252576
ASTI
LIVIO MONTANARO - Via Stazione 18/A - 12058 Santo Stefano Belbo (Cuneo) - Tel: 0141-840868
e-mail: monliv@libero.it
BIELLA
LOREDANA BORTOLIN - Regione Valgrande, 4 - 13856 Vigliano Biellese (Biella)
Tel. 0348-7490205 (dalle ore 14 alle ore 17 dei giorni feriali)
e-mail: i.p.s.e.dipaoloorizzo1@tin.it
206 Casa Nona
BOLZANO
GIANNA MASCIS - Via Mendola, 59/B - 39100 Bolzano - Tel: 0471-920015.
e-mail: gianna.mascis@libero.it
BRESCIA
FULVIA ROVERE - Via Luzzatti, 6 - 25123 Brescia - Tel: 030-2090283
CASERTA
PAOLO CRIMALDI - Viale Lincoln-Parco Aversano pal/E - 88100 Caserta - Tel. 06-4740910
e-mail: crim.paolo@virgilio.it
CHIETI
ONOFRIO CEROLI - Via A De Gasperi,18 - 66032 Castel Frentano (Chieti) - Tel: ab. 0872-569454 -
Tel: uff. 0872-56862
CUNEO
FIORELLA LUNATI - Via Bodina, 46B - 12100 Cuneo - Tel: 0171-65825
e-mail: fiorella.lunati@virgilio.it
PESCARA
GIANNI D’ANGELO - Viale Riviera, 193 - 65123 Pescara - Tel. 085-4710019
e-mail: giannid2002@libero.it
PIOMBINO
LUCIO CANONICA - Località Germandine, 118 - 57028 Suvereto (Livorno) - Tel. 0565-829089
e-mail: lcanon@infol.it
REGGIO EMILIA
LAMBERTO GHERPELLI - Via Bisi,10 - 42100 Reggio Emilia - Tel:0522-513635
e-mail: lgherpe@tin.it
SALERNO
MASSIMO CIAGLIA - Via delle Querce, 95 - 84080 Capezzano (Salerno) - Tel: 338-6913555
e-mail: demiantau@yahoo.it
SASSARI
ARIANNA MENDO - Via del Faro - Residence della Marina, 3 - 07020 Palau (Sassari)
Tel: 0789-708380 (dalle ore 18 alle 20,30) - Cell: 335-8165504
e-mail: arianna@uomoterra.it
SIENA
SUSANNA RINALDI - Via Chiantigiana, 105 - 53100 Siena - Tel: 335-7116003 (dalle ore 21 alle 22,30
ogni lunedi, martedi, mercoledi)
e-mail: susanna.rinaldi@tin.it
VOGHERA
MARINA REGNO - Via Carlo Longa, 3 - 27058 VOGHERA (Pavia) - Tel: 0383-49523 -
Fax: 0383-363609 - Cell: 338-7344877
e-mail: mregno@tiscalinet.it
Casa Nona 207
GRUPPI AFFILIATI
PADOVA
Gruppo Zodiaco presieduto da Leonardo Stefano - Via Salva, 2 - 35035 Padova
Tel: 049-614038 - e-mail: stenigi@libero.it
Segreteria: FIORENZA RAMPIN - Tel: 049-8935396 - e-mail: bertolir@aliceposta.it
CORRISPONDENTI ESTERI
ARGENTINA
PIO GOWLAND - Arenales, 1478 2”B” - 10161 Buenos Aires - Argentina - Tel: 54-18128768
AUSTRALIA
ELIDA MARCHISONE - 6, Terry Road - Eastwood NSW2122 - Australia - Tel. 0061-02-8583265
CROAZIA
SLAVEN SLOBODNJAK - 2, Kunc 1- HR 10000 Zagreb - Croatia - Tel: 0385-16159907
e-mail: Slaven Slobodnjak@public.srce.hr
GERMANIA
LIANELLA LIVALDI LAUN - 79540 Schlossgasse, 10 – Lorrach - Stetten - Tel: 0049-762112453
e-mail: lianella@freenet.de
GRECIA
THOMAS GAZIS - Franghiadon, 49 - 18537 Pireas - Grecia
OLANDA
GIOVANNI ZATTINI - Kromstevenwerf, 32 - 2317 DH Leiden - Holland - Tel: 0031-715214017
e-mail: giozatti@planet.nl
REPUBBLICA CEKA
RADMILA VALTROVA - Trojicka 2 - 12800 Praha 2 - Ceska Republika
RUSSIA
PTOLOMEI SVAROGICH - ap. 352, Kountsevskaia St.41 - 121351 Moscow - Russia -
Tel. e Fax: 007-091-4177332
e-mail: ptolomei@levante.org
SPAGNA
JOSÈ LUIS SAN MIGUEL DE PABLOS - Plaza de Matuta, 4 - 4°D - E28012 Madrid - Espana -
Tel:0034-91-4281897
STATI UNITI
JAMES H. HOLDEN - American Federation of Astrologers - P.O. Box 22040 - 6535 South Rural Road
ad TEMPE - AZ 85285-2040 U.S.A.
208 Argomento
L.A. 136-990
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