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MARX

Filosofo tedesco dell'800, che ideò il socialismo scientifico che si basava sulle teorie di due filosofi:
 Hegel: sostiene che la società è suddivisa in struttura (spirito) e sovrastruttura
(religione, arte, famiglia, economia) e che ogni cosa avvenga secondo un processo
dialettico.
 Feuerbach: sostiene che l'uomo è solo materia e la religione è uno strumento di controllo
delle masse.

L'unione di questi principi gli fece individuare le tre fasi del processo dialettico relativo
all'economia:
1. TESI: economia fondiaria, quindi agricola, in mano alla nobiltà, classe dominante, la
quale possedeva la terra, al tempo unico mezzo di produzione;
2. ANTITESI: economia che si è affermata, dal basso medioevo fino all'età modera e
contemporanea cioè un'economia imprenditoriale (il commercio e la produzione) in
mano alla borghesia;
3. SINTESI: la classe prevalente non può più essere la borghesia (essa ha già assolto il
suo compito, ovvero quello di svecchiare l'economia), deve essere il proletariato
che è la vera forza che permette l'economia industriale ed è giusto che i mezzi di
produzione vengano gestiti da chi li adopera cioè dai lavoratori.

Per Marx la struttura è l'economia, la religione va eliminata fini di creare il paradiso sulla
terra e non di sognarlo.

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GIOLITTI
Nel 1903 fino al 1914, divenne presidente del consiglio, con l’ideologia di un liberale progressista e
di un conservatore illuminato.
Nella formazione del primo governo, chiede di entrare nell’esecutivo a Turani (leader del partito
socialista), ma rifiutò perché consapevole che una parte del partito non lo avrebbe seguito perché
era borghese.

Giolitti, nonostante ciò, riesce a trovare sostegno tra i socialisti e stabilisce la neutralità dello stato
tra i datori di lavoro (capitalisti) ed i lavoratori, tramite il suo discorso alla Camera, dove esprimeva
che non bisognava reprimere il popolo perché poteva causare una rivoluzione.

La sua presenza nel governo di Zanardelli, fu molto utile perché propose la legislazione sociale,
dove andava a tutelare la parte più fragile della società proclamando:
- Giornata lavorativa di massimo 8 ore;
- Presenza di un giorno di riposo alla settimana;
- Creazione di una pensione per invalidità e vecchiaia;
- Tutela del lavoro minorile, non si poteva lavorare prima dei 12 anni;
- Tutela delle donne;
- Istruzione elementare sotto la responsabilità statale;
- Ispettorato del lavoro;
- Monopolio statale sulle assicurazioni della vita.

Nel 1904, si verifica lo Sciopero generale d’Italia, Giolitti non interviene perché così conferma che
la sua linea sia la migliore, ciò si dimostra perché si conclude senza episodi violenti.
Pochi anni dopo, grazie a questo episodio, viene creata l’associazione sindacale CGDL
(Confederazione generale del lavoro).

DIVARIO NORD E SUD:


Durante la fase espansiva economica mondiale del 1910, Giolitti sostiene:
 Le industrie del nord Italia (FIAT e aziende tessili, specialmente quelle del Veneto),
ciò portò ad un aumento di consumo dell’energia elettrica;
 Creazione di ferrovie, ciò porta più occupazione.
Però, al Sud, era necessaria una riforma fondiaria, ma Giolitti non se ne occupò perché aveva la
necessità di mantenere il Governo stabile, dato che aveva il sostegno dei latifondisti.

Alcuni latifondisti, chiesero di applicare un dazio sul grano importato, così costringendo le persone
ad acquistare quello italiano, ciò portò una denutrizione al Sud, che a sua volta causa migrazione e
anche la ricerca dell’appoggio da parte delle mafie

POLITICA ESTERA: GUERRA DELLA LIBIA


Giolitti affronta la guerra in Libia, con il consenso della Francia, Regno Unito e Chiesa
(la quale aveva come obbiettivo quello di convertirla), ma senza quello dei socialisti.
Le migrazioni non furono più verso le Americhe ma in una colonia Italiana.
Prima di questa guerra, Giolitti aveva progettato la riforma politica (la quale prevedeva il suffragio
universale maschile) e la riforma fiscale (la quale prevedeva una imposta progressiva sul reddito),
Nel 1913, senza l’appoggio dei socialisti, cerca il sostegno dei cattolici attraverso il Patto Gentiloni
(Accordo tra Liberali e Cattolici); (Guerra: cause, condizioni dei soldati, 1917)

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LA GRANDE GUERRA
CAUSE POLITICHE:
Affondano nell’ultimo quarto del 19vesimo secolo, nella:
 Situazione dell’area balcanica:
Gli abitanti della Bosnia Erzegovina cominciarono a ribellarsi all’impero ottomano. In tutto
ciò, la Russia era desiderosa di uno sbocco sul mare, perciò appoggiò i moti che erano
scoppiati nei Balcani, provocando la nascita della Bulgaria.
In risposta di questa situazione, intervengono Inghilterra e Austria-Ungheria a favore
dell’impero ottomano.
1878  CONGRESSO DI BERLINO:
o Alla Russia viene estromessa dalla Bulgaria;
o Serbia diventa uno stato indipendente;
o Austria-Ungheria si appropria della Bosnia Erzegovina;
Bismarck stipula un’alleanza difensiva con l’impero asburgico (funzione anti-russa).
 Situazione coloniale:
la Francia aveva occupato la Tunisia, quindi l’Italia si trovò isolata tra le potenze Europee.
L’Italia si avvicino ad Austria e Germania creando così la “Triplice Alleanza”
contro la “Triplice Intesa” che era costituita da Russia, Francia e Inghilterra.
Nonostante Francia e Russia siano completamente differenti, perché la Francia aveva una
repubblica parlamentare ed era un paese industrializzato, mentre la Russia aveva una
monarchia assoluta ed era prettamente agricolo, avevano un legame perché la Francia
stava finanziando la Russia per permettergli di creare industrie e ferrovie.

CAUSE ECONOMICHE:
È una guerra capitalistica, quindi ha come obbiettivo quello di conquistare i territori e mercati.
Dopo una prima fase espansiva, nel secondo decennio del 20esimo secolo, si stava entrando in
una fase di stagnazione e sovrapproduzione, che portò le nazioni europee a cercare il predominio
sui mercati europei e coloniali, oltre alla ricerca di risorse a buon mercato nelle colonie.

Questo conflitto, si evidenzia tra Germania e Inghilterra, dove la Germania costituisce una flotta di
sottomarini chiamati “U-BOOT”, ovviamente ciò fu estremamente proficuo per i gruppi industriali
dell’acciaio.
Non tutta l’imprenditoria tedesca giudicava positivamente la politica estera contro
la Gran Bretagna, infatti i dirigenti della AEG erano favorevoli a una politica di scambio.
Anche l’Inghilterra, risistema le loro flotte, creando le “Dreadnoughts”
(NAVI CORRAZZATE, CAPACI DI ANDARE A UN’ELEVATA VELOCITÀ E DOTATE DI POTENTI CANNONI).

Questa situazione, rispondeva alla necessità di mettere in mostra la potenza nazionale che gli Stati
nutrivano, anche in base all’interpretazione dei principi di Darwin (ESPRIMEVA CHE “L’UOMO NON È
SOLO NATURA MA ANCHE CULTURA E CIVILTÀ”) , elaborate da Spencer (CHE ESPRIME CHE SOPRAVVIVE SOLO CHI
SA ADATTARSI).

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CAUSE IDEOLOGICHE DI ORDINE NAZIONALISTICO:
 La Bosnia Erzegovina cercava l’autonomia dall’Austria;
 La Serbia, col sostegno della Russia, cercava il predominio sull’area balcanica ed era in
conflitto con l’impero Austro-Ungarico.
 la Germania e la Francia erano in conflitto per i territori di Alsazia e Lorena, sempre stati
francesi, fino al 1882 perché poi erano passati alla Germania.

LA PIANIFICAZIONE DELLE OSTILITÀ:


1905  La Germania ideò il “Piano Schlieffen”, chiamato così perché prese nome dal generale
tedesco che ne era autore. Questo piano prevedeva l’invasione della Francia tramite le ferrovie
tedesche, però questo trasporto prevedeva il passaggio del Belgio, il quale appoggiato
dall’Inghilterra, dunque era prevedibile che questo piano avrebbe comportato l’intervento inglese
contro la Germania.

INIZIO DELLA GUERRA


Inizia tutto con l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando D’Asburgo, durante la visita a
Sarajevo, dove si attribuì la colpa alla società segreta serva (chiamata Mano Nera).
Così, fu inoltrato alla Serbia un ultimatum dove si esigeva una dichiarazione di condanna per
l’accaduto e l’impegno di punire i responsabili e che le indagini venivano svolte dagli Austriaci, ma
ciò alla Serbia non andava bene, quindi rifiutò l’ultimatum.

28 luglio del 1914  Dichiarazione di guerra da parte dell’impero austro-ungarico verso la Serbia.

L’Austria dichiara guerra anche alla Russia, appoggiando la Serbia, dichiarando così la
mobilitazione generale. A favore della Russia, arrivano la Francia e la Gran Bretagna.

La Germania, a favore dell’Austria, dichiara guerra a Russia e Francia, invadendo il Belgio neutrale.
Di conseguenza, l’Inghilterra proclama guerra alla Germania.
L’avanzata del piano Schlieffen, si dimostrò più lunga del programmato, grazie alla resistenza delle
truppe del Belgio e dei vari sabotaggi. Arrivati al confine, si trovano contro le forze anglo-francesi.
Quella che doveva essere una guerra lampo, si trasformò in una Guerra di posizione, rinominata
anche Battaglia della Marna.

DIBATTITO SULL’INTERVENTO:
Dopo l’inizio dell’ostilità, l’Italia si trovò divisa tra interventisti e neutralisti
Neutralisti
Liberali Cattolici (dato che l’Austria era cattolica)
Socialisti Contadini
Giolitti
Convinto che poteva ottenere il Trentino, Friuli Venezia Giulia e la Dalmazia, solamente vendendo la propria
neutralità al miglior offerente.

Interventisti
Generali dell’esercito
Re
(VOLEVANO ACQUISIRE PRESTIGIO A LIVELLO INTERNAZIONALE;)
Industriali del nord Italia
Intellettuali (I FUTURISTI E D’ANNUNZIO)
(CHE GUADAGNANO DALLE COMMESSE LEGATE AL CONFLITTO)

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Irredentisti di Trentino e Friuli (CHE ASPIRAVANO A UN RICONGIUNGIMENTO DELL’ITALIA.)
IL 1917, L’ANNO CRUCIALE
Detto così perché:
 Entrano in guerra gli Americani, perché i tedeschi avevano attaccato con dei sottomarini
delle loro navi in rifornimento. L’intenzione, in verità, era più economica, perché volevano
assicurarsi il riscatto dei debiti che l’Inghilterra ha verso i suoi confronti.
 La Russia esce dalla guerra per “problemi interni”, firmando un trattato di pace dove la
Germania perde: Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia e Finlandia.

Disfatta di caporetto  con questa uscita, si chiuse il fronte orientale e gli Austriaci si
concentrarono sul fronte Italiano, sconfiggendolo ripetutamente.

INNOVAZIONI BELLICHE DI QUESTA PRIMA GUERRA:


Mitragliatrice automatica Carri Armati Armi chimiche (uso del GAS)

Sottomarini Lanciafiamme Maschere ANTIGAS

Questa guerra si concluse nel 11 Novembre del 1918

TRATTATI DI PACE
WILSOM, nell’aprile del 1918, pubblica un documento dove in 14 punti scrive le modalità per
garantire una pace duratura, per evitare un’altra guerra.
Questo doveva essere utilizzato per creare i trattati di pace, esprimeva:
 Principio di nazionalità (LE PERSONE CON LE PERSONE CON LA STESSA ETNIA, CULTURA, LINGUA, RELIGIONE,
TRADIZIONI DEVONO ESSERE RIUNITE NEGLI STESSI CONFINI, PER EVITARE CHE SI RIBELLINO) .
 Autodeterminazione dei popoli (I POPOLI DEVONO ESSERE LIBERI DI AVERE LA FORMA DI GOVERNO CHE PIÙ
LI AGGRADA SENZA L’INTERVENTO DEGLI ALTRI STATI  CON TALE PRINCIPIO NON POTEVA PIÙ SUSSISTERE IL
COLONIALISMO);
 Ripudio della guerra, a favore della diplomazia;
 Abbattimento delle dogane (IL CONFLITTO NASCE PER DISCORSI ECONOMICI);
 NASCITA della SOCIETÀ DELLE NAZIONI (ADERIRONO TANTI PAESI, MA SCOPPIA COMUNQUE LA SECONDA
GUERRA MONDIALE).

1919  Conferenza di pace a Parigi


Trattato di Versailles  Francia e Gran Bretagna impongono alla Germania una Pace Punitiva,
dato che gli attribuiscono la colpa del conflitto (DA CIÒ WILSOM PREVEDE LA SECONDA GUERRA MONDIALE).

Nella suddivisione del territorio dopo la guerra, viene usato in principio della nazionalità in modo
parziale:
 Francia: Alsazia, Lorena e Bacino della Saar;
 Nascita della Repubblica Cecoslovacca;
 Nascita della Polonia dall’unione di territori tedeschi e russi;
 Nasce la Jugoslavia, composta da: Croazia, Bosnia, Fiume, Costa croata, coste della
Dalmazia;
 L’Impero asburgico viene diviso in tanti stati;
 L’impero Ottomano si disgrega;

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 Vengono costituite: Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania.

!! La Germania, da punto di vista militare, deve ridurre all’osso i suoi armamenti, utilizzando le
risorse per situazioni SOLO interne, mentre da quello economico, deve ripagare i danni di guerra,
pari a 132 miliardi di franchi in oro in 30 anni. !!

Per l’Italia fu una vittoria mutilata, dato che non riuscì a prendere tutti i territori stabiliti nel patto
di Londra, ma solo:
- Trentino alto Adige;
- Trieste;
- Istria;
- Sud Tirolo.

I diplomatici se ne vanno senza aspettare la fine del trattato.


Wilson decide di non partecipare alla SOCIETÀ DELLE NAZIONI perché lo considera un
presupposto di guerra, dato che non hanno tenuto conto dei principi.

Rivoluzione russa
Cause economiche e sociali:
I contadini sono paragonati ai servi della
Paese più arretrato d’Europa gleba, appartengono al terreno

Industrializzazione sviluppata in poche zone


Innovazione ridotta al minimo, metodi antiquati.
(città), grazie agli investimenti francesi.
Nelle città verso occidente c’era un capitalismo sfrenato, vi erano condizioni pesanti per gli
operai.

Cause Politiche:
Il governo zarista aveva condotto, negli ultimi trenta anni, una politica di imperialismo ed aveva
promosso, una guerra contro il Giappone (1905);
Durante tale conflitto si era verificato l’ammutinamento della flotta e vari disordini a Pietroburgo,
cosicché l’imperatore aveva concesso l’istituzione di un organo consultivo e di controllo, la
Duma, che però non esercitava alcun reale potere.
Dunque l’impero russo aveva un regime assoluto inadeguato ai tempi.

Cause Ideologiche:
!! Desiderio di abolizione dell’assolutismo: richiesta di un governo che esprimeva di una volontà
più ampia rispetto a quella del solo imperatore; ciò era desiderio: dei borghesi, componenti
dell’esercito, nobiltà, dei Menscevichi di stretta osservanza marxista (RITENEVANO LA FASE BORGHESE
COME NECESSARIA ALLA FORMAZIONE DI UNA CLASSE PROLETARIA) .

 Rivoluzione proletaria: auspicata dai Bolscevichi, espressione di un gruppo ristretto e


molto determinato ad ottenere la rivoluzione del proletariato in poco tempo.

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SVOLGIMENTO RIVOLUZIONE
1. RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO = RIVOLUZIONE COSTITUZIONALE
Origine presso gli operai di Pietroburgo e si estese a tutti gli operai della Russia;
il fronte interno si unì ai manifestanti contraddicendo gli ordini dello Zar che fu costretto ad abdicare.
Il potere legislativo passò alla Duma.
Nacquero anche i Soviet, ai quali fu affidato potere decisionale.
Questo provocò un dualismo di poteri tra la Duma e i Soviet.
In questa fase, i Menscevichi appoggiarono l’operato del governo per favorire la nascita di una
fase borghese, ma a fine marzo, Lenin, aiutato dai tedeschi, ritornò in patria.
Lenin pubblicò un documento articolato in 10 punti chiamato “Tesi di Aprile”; dove stabilisce che
bisognava "saltare" la fase borghese puntando direttamente alla realizzazione del socialismo:
1. la Guerra Mondiale era l’espressione dell’imperialismo nato dalla fase borghese, pertanto
doveva finire;
2. Il potere doveva essere dei Soviet, quali espressione della volontà popolare;
3. Confisca e nazionalizzazione di tutte le terre, le imprese e delle banche che si dovevano
trovare sotto il potere dei Soviet;  
4. Dato il potere ai Soviet, essi avrebbero portato al passaggio diretto alla fase proletaria
attraverso una rivoluzione.

RIVOLUZIONE CONTADINA
Primavera del 1917  il generale Kerenski decide di lanciare un'offensiva ai tedeschi, che non
andò a buon fine e questo portò un gran numero di soldati a disertare.
Nel mentre, i contadini tornati dal fronte iniziarono ad assaltare le residenze padronali
chiedendogli di cedergli le terre.
Al fronte, i soldati temendo di rimanere senza le terre disertarono anche loro (diserzione di
massa).
I ministri della Duma non seppero gestire la situazione, era necessaria una riforma agraria.
Coscienti dell’errore si dimisero.

Inizio luglio  gli operai di Pietrogrado si ribellarono assalendo il governo provvisorio,


i Menscevichi ripresero il controllo e incaricarono di formare un nuovo governo a Kerenskij;
Kornilov, nuovo generale in capo alle forze armate russe, propose la fucilazione dei disertori.
Kerenskij cominciò allora a temere che Kornilov volesse instaurare una dittatura militare e lo
destituì a fine agosto. Kornilov allora ordinò di marciare sulla capitale, in risposta i soviet
mobilitarono gli operai, per resistere alla minaccia controrivoluzionaria.
I Bolscevichi, aiutati da Lenin, misero in campo un esercito parallelo riportando l’ordine.

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2. RIVOLUZIONE D’OTTOBRE = RIVOLUZIONE PROLETARIA
Il partito Bolscevico fece un colpo di Stato, assaltando il palazzo del governo.
Lenin, consapevole di non avere la maggioranza popolare, cercò di comunicare con i contadini e
persuaderli.
Tutti i terreni vennero nazionalizzati.
Il governo Bolscevico emanò una serie di decreti estremamente innovativi:
 Diritto di voto universale (uomini e donne);
 Divorzio;
 Aborto;
 Giornata lavorativa di 8 ore;
 Concessione di indipendenza alle nazionalità non russe.
Dalla rivoluzione di ottobre si origina la dittatura del proletariato.

Nell’estate del 1917, Lenin aveva scritto “STATO E RIVOLUZIONE” dove esprimeva:
 Lo Stato è un apparato di coercizione (dominato da pochi), sarebbe giusto che in molti
prendano le decisioni→ giustificazione della dittatura del proletariato.
 La dittatura del proletariato era necessaria, perché la borghesia non avrebbe ceduto il
proprio potere economico, sociale e politico di propria spontanea volontà.
Lo stato dittatoriale doveva inevitabilmente usare la violenza, dove è la maggioranza a
farsi valere contro un’esigua minoranza.
Tale violenza, assumeva il valore di una tutela di tutti i lavoratori che, una volta convinti
della bontà del sistema comunista, avrebbero aderito spontaneamente alla comunione
totale dei beni.
In questo senso Lenin presenta ancora aspetti utopici e furono tali aspetti a conquistare la
gioventù russa che partecipò attivamente alla repressione dei nemici della rivoluzione.
 
Lo stato dittatoriale soppresse molto presto il parlamento che era stato votato a suffragio
universale, alla fine del 1917.

Nel 1918, venne istituita la “CEKA” (Organo di battaglia del partito del futuro, Latsis 1921), uno
strumento di controllo e di repressione verso i nemici della rivoluzione.

Nacque così il terrore russo.

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