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Disciplinare Descrittivo e Prestazionale degli elementi tecnici
Specificazione delle prescrizioni tecniche
art. 30 del D.P.R. n. 207 del 2010
Il progetto dell’Intervento 11 del Programma interessa un’area della località Bottegone individuata
come zona “Va” dal vigente Regolamento Urbanistico, attualmente adibita ad attività vivaistica, in
conformità all’attuale destinazione catastale.
L’attuazione dell’intervento è prevista per lotti funzionali di cui il progetto definitivo prevede
l’esecuzione del primo lotto funzionale che comprende sinteticamente i seguenti interventi anche
di raccordo con la palestra scolastica esistente:
− Realizzazione del Padiglione Polivalente compresi i locali di accoglienza e supporto al
pubblico;
− Realizzazione della piastra di fondazione in cemento armato come predisposizione
all’esecuzione dello stralcio funzionale spogliatoi;
− Realizzazione del collegamento coperto e chiuso con soluzione leggera;
− Realizzazione degli interventi di adeguamento necessari all’ottenimento del CPI per la
palestra esistente;
− Realizzazione delle opere di sistemazione esterna (completamento recinzioni perimetrali,
tratto di percorso carrabile interno con soluzione ambientale) e connessioni ai sottoservizi;
− Forniture di attrezzature sportive e accessori per lo svolgimento delle attività.
Il secondo lotto funzionale prevederà il completamento delle aree esterne con la realizzazione di
campi attività polivalenti all’aperto, mentre il terzo lotto funzionale comprenderà il completamento
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della nuova struttura coperta polivalente con la realizzazione dei locali spogliatoi e servizi dedicati.
Entrambi i lotti (secondo e terzo) non rientrano tra gli interventi del progetto definitivo.
Tutti tre gli interventi risulteranno completamente autonomi e funzionali per il regolare esercizio di
attività.
In considerazione dei lotti funzionali, il padiglione polivalente, come definito nel primo lotto, pertanto
privo di spogliatoi e servizi dedicati, potrà garantire un utilizzo extrascolastico solo in orari
pomeridiani, in quanto l’utilizzo del padiglione rimane condizionato agli spogliatoi della palestra
scolastica esistente, pertanto caratterizzata da interferenze tra utenti scolastici e utenti esterni.
Sull’utilizzo scolastico la nuova struttura sportiva sarà collegata direttamente al fabbricato esistente
attraverso un collegamento chiuso del tipo leggero.
La realizzazione dei tre lotti funzionali, con il completamento della sia dotazione sportiva che
quella di supporto all’attività, potrà garantire l’utilizzo contemporaneo con gestione separata
delle due strutture sportive.
L’intervento è condizionato da prescrizioni (pervenute al sottoscritto RTP successivamente al
bando di progettazione) idrogeologiche e del rischio di esondabilità dell’ambito di pertinenza che
ha comportato un adeguamento del piano di fondazione con la realizzazione di una piastra in c.a.
sopraelevata alla quota indicata dal vincolo e la realizzazione di una vasca di laminazione a
garanzia dell’invarianza idraulica definita da relativo calcolo specialistico.
Le suddette aree oggetto di intervento devono essere acquisite da parte
dell’Amministrazione Comunale tramite procedura di esproprio. In data 29/10/2019 si è
proceduto con l’avvio del procedimento di esproprio ai sensi degli artt. 16 e 19 del DPR
327/2001.
La superficie totale dell’area di intervento è stimata in circa 5.800 mq.
Il comparto dell’intervento 11 è posizionato in una porzione di terreno situata ad est rispetto
alla palestra scolastica esistente.
L’individuazione di questo intervento è funzionale a migliorare la dotazione di attrezzature per lo
sport dell’Istituto Comprensivo Statale ‘Martin Luther King’ ed è stata fatta tenendo conto di
come nel quartiere di “Bottegone” c’è una forte richiesta di attività sportive che possono essere
svolte solo parzialmente nelle attuali strutture a queste dedicate, essenzialmente nella palestra
esistente, di fatto insufficiente ad ospitare tutte le attività promosse e presenti nel territorio; da
qui il progetto di riqualificazione funzionale con ampliamento degli attuali spazi sportivi.
L’intervento dovrà essere funzionale a consentire al nuovo edifico di possedere caratteristiche di
qualità energetica e sicurezza strutturale utili a garantire il corretto, sicuro e confortevole
svolgimento delle numerose attività sportive che dovrà ospitare sia in relazione a quelle
propriamente scolastiche che a quelle svolte dalle associazioni sportive esterne.
La normativa di riferimento per questa tipologia di struttura è Il D.M. 18 dicembre 1975 “Norme tecniche
aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed
urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”; in particolare il punto 3.5.
“Caratteristiche degli spazi per l'educazione fisica e sportiva e per il servizio sanitario che
evidenziano come, lì dove le amministrazioni competenti rilevino gravi carenze nel settore delle
attrezzature per l'educazione fisica e sportiva nelle scuole degli ambiti interessati dai nuovi interventi
di edilizia scolastica si prevede la realizzazione di palestre di tipo B anche per scuole:
elementari da 10 a 25 classi e per scuole medie da 9 a 24 classi e per scuole secondarie da 10 a 23
classi. Il riferimento di progetto saranno le palestre di tipo B2 che prevedono un incremento di 150 m2
per spazio per il pubblico e relativi servizi igienici, in aggiunto a quanto previsto per le palestre di tipo
B1: palestre regolamentari da 600 m2 più i relativi servizi, aperte anche alla comunità extra- scolastica,
per scuole secondarie di secondo grado (da 24 a 60 classi) (divisibili in tre settori); ma utilizzabile da
non più di due squadre contemporaneamente.
Per come detto nel DM: “poiché la palestra potrebbe essere disponibile all'uso della comunità
extra-scolastica (oltre, naturalmente, a quello delle altre scuole) è importante che la sua
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relazione con l'organismo scolastico sia tale da consentire un accesso praticamente
indipendente, anche in previsione di uso in orario non scolastico, e con la possibilità di
escludere l'accesso agli spazi più propriamente didattici; sempre a tale scopo i vari impianti
relativi a questa parte dell'edificio dovranno poter funzionare indipendentemente dal resto della
scuola.
Gli spazi suddetti dovranno presentare la disponibilità alla installazione sulle pareti di attrezzi quali
il palco di salita, il quadro svedese, ecc.; le sorgenti d'illuminazione e aerazione naturale dovranno
essere distribuite in modo da consentire tale installazione senza alterare gli indici di illuminazione
previsti (riguardo le finestrature si dovranno sempre prevedere materiali trasparenti con resistenza
agli, urti o con adeguate protezioni).
In ogni scuola insieme agli spazi per l'educazione fisica dovranno essere previsti adeguati locali per
il servizio sanitario e per la visita medica e di dimensioni tali da consentire, nella scuola secondaria,
ricerche e studi psicotecnici, e che siano forniti dei servizi necessari.
L’ampliamento dell’attuale palestra vuole andare quindi incontro all’esigenza, sia a livello di quartiere
che dell’intero territorio comunale, per le discipline sportive quali: il volley, il basket, il calcio a 5
(doppio in contemporanea) che potranno essere praticate nella nuova struttura sportiva.
Per tutto quanto sopra detto, viene richiesto che la nuova palestra sia progettata anche per
consentire le discipline prima indicate e tenendo conto dei requisiti prescritti dalle Norme
C.O.N.I. per l'Impiantistica Sportiva, approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale del
CONI n. 1379 del 25 giugno 2008.
Con riferimento alla Parte I dei requisiti suddetti, si evidenzia come sono soggetti alle norme del
regolamento tutti gli impianti sportivi, intendendo con tale termine i luoghi opportunamente
conformati ed attrezzati per la pratica di discipline sportive regolamentate dalle Federazioni
Sportive Nazionali e dalle Discipline Sportive Associate, nel seguito indicate come FSN e DSA, ai
vari livelli, anche internazionali, previsti dalle FSN e DSA medesime; in particolare si distinguono:
a) impianti sportivi agonistici, in cui possono svolgersi attività ufficiali (agonistiche) delle FSN e DSA;
b) impianti sportivi di esercizio, in cui possono svolgersi attività regolamentate dalle FSN e DSA ma non
destinate all'agonismo, ovvero tutte le attività propedeutiche, formative o di mantenimento delle
suddette discipline sportive.
La nuova palestra dovrà essere realizzata ed attrezzata in modo da consentirne
l'utilizzazione da parte dei diversi utenti, tenendo conto delle relative esigenze, in
condizioni di adeguato benessere, igiene e sicurezza.
La nuova palestra dovrà essere realizzata ed attrezzata tenendo conto che l’impianto sportivo,
in relazione alle attuali disposizioni del Regolamento Urbanistico può essere previsto solo per
ospitare impianti sportivi di esercizio ma in ogni caso progettata in modo da consentirne
l'utilizzazione da parte dei diversi utenti, tenendo conto delle relative esigenze, in condizioni di
adeguato benessere, igiene e sicurezza.
In generale, l’impianto sportivo dovrà essere caratterizzato per il possesso delle seguenti parti
funzionali:
1) spazi per l'attività sportiva, comprendenti: campi, piste e relative fasce di rispetto, di dimensioni
complessive 47x30 mt, inclusi gli spazi ‘di sfogo’ circostanti al campo di gioco;
2) spazi per i servizi di supporto, comprendenti
-spogliatoi per atleti, istruttori/giudici di gara e relativi servizi, primo soccorso, locali antidoping, locali di
controllo, ecc.;
-deposito attrezzi, servizi per il personale, locali tecnici;
-uffici amministrativi, atri e disimpegni;
-impianti tecnici, idrico, sanitario, riscaldamento, refrigerazione, ventilazione, illuminazione, emergenza,
segnalazione, depurazione, antincendio, ecc.;
-spazi per il pubblico, posti spettatori (tribune) con relativi servizi igienici, posto di primo soccorso, aree a
servizio dell'impianto, parcheggi, percorsi, ecc.:
-aree sussidiarie quali, parcheggi per utenti e addetti, spazi verdi e di arredo, ecc.
3) spazi aggiuntivi quali quelli per
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a. l'organizzazione sportiva, o per la formazione atletica, o per attività sociali, quali ad esempio: sedi di
società o Federazioni, aule didattiche, laboratori, locali per la consultazione medica, sale di riunione,
foresterie, uffici vari, ecc.;
b. attività commerciali e varie, non necessari allo svolgimento delle attività o delle manifestazioni
sportive ma opportuni per la gestione dell'impianto sportivo, quali ad esempio locali per ristoro, con
relativi annessi.
Accessibilità
Tutti i locali per l’attività sportiva, gli spogliatoi ed i relativi servizi igienici saranno realizzati ed
attrezzati per essere fruibili da parte degli utenti DA; per l’accessibilità dell’area, tutti i piani e i
dislivelli saranno raccordati con rampe con pendenza inferiore al 5%.
Parcheggi
Devono essere previsti parcheggi in numero sufficiente a consentire la comoda e sicura
fruizione degli impianti sportivi, in particolare all’interno dell’area di pertinenza dell’impianto
saranno realizzati aree di sosta per motocicli e biciclette.
Dati Catastali: L’area è censita al Catasto Terreni del Comune di Pistoia al Foglio n. 273, mappale
n. 513 e porzione del mappale n. 514.
Tutte le scelte progettuali sono state elaborate a seguito dell’approfondimento tecnico-economico con gli
uffici comunali e con il RUP per la Civica Amministrazione, a seguito dell’ingegnerizzazione specialistica
della fattibilità, per avviare in tempi brevi il servizio scolastico sportivo pubblico con l’attuazione della
tempistica conforme alle scadenze del bando pubblico di finanziamento dell’opera. A tale fine l’Impresa
appaltatrice dovrà presentare in sede di offerta alla gara, un cronoprogramma operativo dettagliato con
un’organizzazione cantieristica finalizzata a ultimare e completare i lavori in oggetto nel tempo assegnato
dalla Civica Amministrazione.
Art. 2 AVVERTENZE
Questa parte tecnica del capitolato allegato al progetto definitivo in variante, contiene le
principali modalità di esecuzione con alcune metodiche, in riferimento alle vigenti norme e modalità di ogni
principale categoria di lavorazione; i requisiti di accettazione di materiali e componenti, le specifiche di
prestazione e le modalità di prove nonché, ove necessario, in relazione alle caratteristiche dell'intervento
oggetto dell'appalto, l'ordine da tenersi nello svolgimento di specifiche lavorazioni; con le caratteristiche
principali, descrittive e prestazionali, la documentazione da presentare in ordine ai collaudi tecnici
amministrativi, all'esito di prove tecniche e relative certificazioni nonché le modalità di approvazione da
parte del Direttore dei Lavori e del RUP sentito il progettista, per assicurarne la rispondenza alle scelte
progettuali.
Tutti gli eventuali materiali e opere compiute non espressamente indicate nel presente capitolato si
intenderanno inclusi (salvo le esclusioni oggetto di migliorie e gli interventi compresi nel quadro economico
“per lavori in economia”, che saranno puntualmente elencate nel capitolato CSA e compensate
nell’appalto a corpo ogni onere incluso oggetto dell’offerta dell'Impresa Appaltatrice).
Tutte le opere di miglioria dovranno prima della messa in opera, essere preliminarmente campionate
per accettazione dalla DL e dal RUP (corredati dalle modalità di fornitura e posa o realizzazione in opera
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con le rispettive garanzie e certificazioni di legge compresa la manutenzione programmata da consegnare
in corso di esecuzione per le successive operazioni di collaudo senza oneri aggiuntivi al prezzo offerto di
appalto).
L’importo contrattuale totale corrisponde all’importo dei lavori a corpo, come risulterà dalle
modalità tecniche-economiche dell’offerta e del relativo ribasso offerto dall’aggiudicatario in sede di gara
applicato all’importo di cui al comma 1, punto 1, aumentato dell’importo degli oneri per l’attuazione dei piani
di sicurezza definito al comma 1, punto 2 e non soggetto a ribasso ai sensi del combinato disposto
dell'articolo 131, comma 3, del D. Lgs. 163/2006 e del punto 4.1.4 dell’allegato XV al Decreto Legislativo 9
aprile 2008 n. 81.
Le opere a corpo, saranno contabilizzate progressivamente nei vari stati di avanzamento, sulla base
di una percentuale equamente stimata di volta in volta e corrispondente alla quota parte del lavoro
effettivamente svolto al momento della stesura dello stato di avanzamento.
Eventuali modifiche o nuove opere migliorative o in variante, ovvero opere non previste nella citata
specifica tecnica verranno contabilizzate a corpo in percentuale come compensazione, di altre opere
eventualmente non eseguite, o viceversa per le quantità suppletive effettivamente eseguite, in base ai
prezzi unitari previsti nell’allegato elenco dei prezzi unitari.
Il ribasso percentuale offerto dall'aggiudicatario in sede di gara si intenderà offerto e applicato a tutti i
prezzi unitari per opere compiute a corpo, in elenco i quali, così ribassati, costituiscono i corrispettivi
economici contrattuali da applicare alle singole categorie di lavori, con esclusione di quanto previsto per le
opere necessarie per l'attuazione dei Piani per la sicurezza, con oneri estrinseci e intrinseci non ribassabili.
La preventivazione con quantificazione degli interventi è stata desunta in considerazione della
specializzazione, con riferimento da prezziario regionale e in particolare da valutazioni e ricerche di
mercato per opere similari e dal prezziario DEI del CONI per opere compiute a corpo.
Il progetto esecutivo posto a base di gara (regolarmente approvato e validato) potrà essere
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implementato con opere dal carattere esclusivamente migliorativo prestazionalmente, con le modalità e
caratteristiche che sono così proposte nel presente CS e che l'Impresa Appaltatrice dovrà ingegnerizzare in
un progetto offerta, che dovrà essere approvato per competenza dal RUP per la Civica Amministrazione,
eventualmente integrato da tutti gli ulteriori adempimenti previsti per la realizzazione di opere pubbliche.
Le soluzioni migliorative proposte dall’Impresa Appaltatrice, non dovranno comportare oneri aggiuntivi
per la Stazione Appaltante e dovranno essere sostenute da una idonea documentazione tecnica
progettuale (grafica con elaborati esecutivi e relazioni esplicative oltre alle schede tecniche; computazioni di
dettaglio) comprovante la validità delle migliorie offerte; la documentazione tecnica dovrà avere i contenuti
minimi di un Progetto Esecutivo. Le proposte dovranno comunque garantire la stabilità e durabilità
manutentiva oltre all'efficientamento delle opere che verranno realizzate.
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Fanno parte dell’Appalto anche eventuali varianti minimali, modifiche e aggiunte a quanto previsto nei
documenti sopracitati che potranno essere richiesti all’Appaltatore in corso d’opera per mezzo di altre
indicazioni di ingegnerizzazione esecutiva complementari o integrative o per mezzo di istruzioni espresse
sia dal Direttore dei Lavori che dal Committente.
L’Appaltatore prende atto che il Committente si riserva di scorporare dall’Appalto nei limiti normativi e
fare eseguire ad altre Imprese, a suo insindacabile giudizio, parte delle opere oggetto dell’Appalto stesso,
senza che per tale motivo l’Appaltatore possa avanzare riserve o chiedere risarcimenti o particolari
compensi, salvo quanto sarà disposto dall’articolo specifico del Capitolato Speciale d’Appalto.
Fanno inoltre parte dell’Appalto il coordinamento delle procedure esecutive e la fornitura degli
apprestamenti e delle attrezzature atti a garantire, durante le fasi lavorative, la conformità a tutte le norme
di prevenzione degli infortuni e di tutela della salute dei lavoratori, nel rispetto delle disposizioni di cui al
D.Lgs n.81/2008 e s.m.i..
Gli interventi compresi nel progetto allegato, prevedono la realizzazione di nuova palestra-
padiglione a forma di “padiglione ad arco” ad uso scolastico-sportivo per attività indoor,
comprensiva di locali tecnici di servizio annessi funzionalmente sulla testata nord, da realizzarsi con
struttura portante in legno lamellare a copertura degli spazi attività. In particolare l’ambito parterre e l’ambito
servizi di supporto su un livello realizzato con tipologia strutturale a telaio in legno. A completamento delle
pareti perimetrali, sono previsti tamponamenti con tipologia assemblata di componenti prefabbricati a
secco, mentre per i tamponamenti di testata ad arco, il tamponamento prevede un sistema modulare in
policarbonato autoportante.
La copertura della struttura ad arco in legno lamellare è costituita da pacchetto composto da tavolato
con soprastante strato di coibentazione e finitura impermeabilizzante in lamiera nervata di alluminio, a
forma calandrata compreso tutti gli accessori per il regolare fissaggio alla struttura, predisposizioni per la
sicurezza (linee vita), per lo smaltimento delle acque meteoriche e con ferma neve.
Il progetto prevede tutta l'impiantistica indotta, termofluidica, elettrica oltre all’illuminazione di
servizio e sportiva, sottoservizi compresi gli allacci. In particolare sono previste n.1 UTA per la
termoventilazione a funzionamento reversibile con pompa di calore (caldo-freddo) e delle zone parterre e
servizi di supporto; il riscaldamento radiante a pavimento per l’ambito parterre; CT modulare contenuta in
un container coibentato antincendio con due caldaie modulari a servizio esclusivo del nuovo fabbricato e
sottocentrale con accumulo e pompa di calore. Nel merito delle fonti rinnovabili, in considerazione
dell’esposizione, delle altezze degli edifici scolastici adiacenti, si è optato per l’adozione di pannelli
fotovoltaici sul nuovo struttura, rimandando ad un eventuale integrazione da individuare sulle coperture
degli edifici scolastici adiacenti.
Sono oggetto di appalto tutte le opere ripristino di pavimentazioni esistenti e raccordo con le nuove
pavimentazioni esterne, nonché la formazione di nuove recinzioni a chiusura dell’ambito scolastico sportivo
e del nuovo accesso pedonale e carraio.
Saranno previste nell'appalto eventuali opere di miglioria e di ingegnerizzazione da parte
dell'Impresa Appaltatrice, con alcune esclusioni che risulteranno di successiva competenza
nell'affidamento della concessione di gestione.
L’attivazione del servizio scolastico sportivo risulterà di esclusiva competenza del Comune di Pistoia,
attraverso l’affidamento del servizio ad un soggetto gestore (che tra gli altri oneri della organizzazione,
gestione anche l’onere eventuale delle forniture degli arredi e delle attrezzature specialistiche del parterre,
non computate nel presente progetto, e del corpo servizi di supporto oltre all’attivazione delle utenze).
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L’intervento è classificabile secondo le Norme CONI come impianto di esercizio sportivo-
scolastico
In ragione delle caratteristiche e dell’ambito di intervento, in corso d’opera, la direzione lavori, nei limiti
delle proprie competenze ed in conformità delle prescrizioni normative che vincolano i rapporti contrattuali
tra le parti, nel perseguire la corretta esecuzione delle opere secondo la regola dell’arte, potrà ordinare
discrezionalmente all'Impresa Appaltatrice, tutti quei limitati interventi in particolare per opere
eventualmente occultate o non prevedibili in sede redazionale di progetto compresi gli interventi
preventivamente autorizzati dalla stazione appaltante per le opere di miglioria proposte in sede di offerta
dalla stessa Impresa Appaltatrice con successiva ingegnerizzazione esecutiva.
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1. ELENCO CATALOGO INTERVENTI IN PROGETTO
Il progetto definitivo del primo lotto funzionale prevede i seguenti principali interventi:
Realizzazione di Padiglione Polivalente con struttura in legno lamellare con annessi locali di
supporto all’attività sportiva (logistica ed impianti con esclusione degli spogliatoi e dei servizi) con
struttura in legno tipologia a telaio, finiti con sistemi di tamponamento del tipo a secco. Comprese
le opere impiantistiche principali (meccaniche ed elettriche) e indotte.
Il dimensionamento dell’involucro è conseguente alle verifiche energetiche - l’edificio è caratterizzato da
classe energetica A4 di tipo NZEB.
Tipologia morfologica del Padiglione Polivalente, da realizzare con struttura principale in legno
lamellare con travi ad arco e struttura secondaria (arcarecci e baraccatura di testata) in legno lamellare.
Dimensioni del parterre 44x26m con altezza intradosso trave di circa 10,00m, finitura in legno con
tracciature multiple per lo svolgimento delle attività sportive della pallavolo, basket, calcetto comprese le
predisposizioni per i fissaggi a terra delle attrezzature e dei parapetti di separazione ambito pubblico –
atleti/utenti con tirafondi in acciaio. Comprese le attrezzature sportive.
Il parterre risulta accessibile dagli atleti/utenti dalla parete longitudinale attraverso il corridoio distribuivo che
serve i locali spogliatoio e servizi (utenti/atleti e arbitri/istruttori, organizzati in conformità ai regolamenti di
settore esclusi dal primo lotto) con ingresso laterale separato da quello del pubblico. Un unico controllo
(ufficio logistico societario) con affaccio sui due ingressi. L’ingresso principale avviene sul lato corto.
Completano la struttura sportiva i locali di servizio per il pubblico, l’infermeria, gli uffici ed i locali tecnici. In
particolare il locale UTA, che risulta posizionato sulla copertura piana del corpo più basso, e realizzato con
un semiarco della struttura del padiglione e finito con tamponamenti traslucidi (policarbonato alveolare
altamente prestazionale) ed opachi (lamiera coibentata preverniciata) in aderenza al resto della struttura
principale. L’accessibilità al locale è garantita dalla copertura piana con scala metallica e sbarco al piano e
linee vita di sicurezza anticaduta.
La copertura del padiglione risulta internamente finita in tavolato, esternamente in lamiera preverniciata e
isolata termicamente ed acusticamente. La copertura piana del corpo servizi realizzata con sistemi in legno
a telaio, risulta finita internamente in tavolato (e puntualmente completata con controsoffitti) isolamento
termoacustico intermedio ed esternamente in guaina impermeabilizzante altamente riflettente.
In generale le coperture risultano accessibili per garantire tutte le operazioni di manutenzione alle stesse e
agli elementi impiantistici posizionati in copertura.
Le pareti di tamponamento del corpo servizi saranno realizzate con sistemi da montare principalmente a
secco su strutture in legno a telaio, con finitura interna in lastre di fibrocemento, isolamento termoacustico
intermedio e finite esternamente con pannelli di lamiera preverniciata e policarbonato non prestazionale.
Le finiture interne a pavimento dei locali sono state differenziate in rapporto all’utilizzo e variano da
piastrellature in gres, pavimenti vinilici (gomma/pvc) e parterre in legno con tipologia prestazionale di base
per lo svolgimento polivalente delle principali attività sportive, si rimandano i dettagli e le specifiche agli
elaborati progettuali e al relativo paragrafo del presente DDP.
Per gli impianti elettrici, meccanici, antincendio (previsti a vista) si rimanda allo specifico capitolo del
presente DDP.
Il Padiglione sarà realizzato su una piastra di fondazione rialzata alla quota finita di circa 190cm. Al di sopra
della piastra di fondazione sono previsti l’isolante, il sottofondo, e la finitura differenziata in relazione alla
destinazione d’uso dei locali. Le partizioni interne dovranno essere costituite da pareti composte
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(cartongesso e fibrocemento di classe 1) e saranno fornite e posate "a secco" con telai zincati, le
pannellature sono previste con isolante interposto. Le “pareti bagnate” dei locali interni (con le dovute
esclusioni) servizi-spogliatoi infermeria ecc. sono previste rifinite con piastrelle ceramiche da campionarsi
alla DL e tinteggiature, in relazione alla destinazione d’uso dei locali e conformemente alle norme di igiene.
Le porte interne sono previste in laminato stratificato HPL. Le porte ed i serramenti esterni sono previsti con
telaio in alluminio a taglio termico e specchiature in vetrocamera antisfondamento dotate di tutti gli
accessori di chiusura e dei maniglioni antipanico oltre alle specchiature vetrate di sicurezza a norma UNI, e
porte in lamiera d’acciaio. Si rimandano i dettagli e le specifiche agli elaborati progettuali e al relativo
paragrafo del presente DDP.
È prevista la realizzazione del percorso di collegamento (chiuso e coperto) tra le due strutture sportive
realizzato in struttura metallica con tamponamento in telo di PVC completo di illuminazione anche di
sicurezza e di porte-vie di fuga.
Sono comprese nell’appalto tutte le finiture interne ed esterne del fabbricato (con l’esclusione degli arredi
ed accessori per i locali di accoglienza e delle attrezzature specifiche per lo svolgimento delle attività
sportive non previste in progetto), tutti gli impianti tecnologici (che comprendono principalmente: gli elettrici
con i cablaggi e sistemi differenziati di illuminazione a led compresi QEG-alimentazioni di rete e allaccio alla
batteria pannelli fotovoltaici posti sulla copertura del padiglione polivalente; impianti speciali - termofluidici
con sistema radiante e idrosanitari-scarichi - trattamento aria ambienti differenziati con canalizzazioni
comprese le macchine UTA poste sulla copertura in apposito locale per quanto riguarda il padiglione, e
unità di recupero calore appese negli ambiti di supporto all’attività sportiva (spogliatoi e servizi esclusi dal
presente appalto) – impianto antincendio.
Sono previste le sistemazioni esterne perimetrali di servizio alla struttura sportiva con la realizzazione di
percorso carrabile di servizio in stabilizzato, la formazione di recinzioni dell’ambito sportivo scolastico del
tipo a maglia sciolta, gli allacci infrastrutturali.
A completamento dell’intervento dovranno essere realizzate tutte le opere di adeguamento antincendio
relative alla palestra scolastica esistente previste dall’esame progetto presentato.
Le scelte costruttive tipologiche esecutive, sono state finalizzate secondo l’esperienza e la nota
specializzazione del team dei progettisti incaricati del progetto definitivo, alla realizzazione “con sistema
prevalentemente a secco e di assemblaggio cantieristico”, a garanzia della riduzione delle tempistiche,
della sicurezza e della manutenzione e qualità certificata dei diversi componenti prefabbricati.
Prima di porre mano agli interventi di appalto l'Impresa è obbligata ad eseguire tutte le verifiche dello stato
dei luoghi e della presenza di eventuali interferenze non segnalate o non comunicate dall’Amministrazione
Committente e non note al progettista in fase di redazione progettuale e procedere al tracciamento
preventivo delle nuove opere da realizzare compreso definire i capisaldi e i punti di allaccio dei sottoservizi.
In conseguenza della peculiarità microurbanistica del sito di valenza prevalentemente scolastica
sportiva, l’Impresa Appaltatrice dovrà oltre a rispettare le prescrizioni del PSC adottare tutte le
misure cautelative al fine di prevenire qualsiasi causa di interferenza nella cantierizzazione
dell’opera.
Pertanto tutte le attività andranno svolte con l'attenzione a non costituire interferenze con la scuola
e la viabilità pubblica, provvedendo a tutte le precauzioni e segnalazioni informative al fine di
evitare qualsiasi causa di pericolo o di disagio alla collettività.
Tra gli oneri, l’Impresa Appaltatrice dovrà quindi tenere conto dell’organizzazione del cantiere
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(integrazione logistica con il contesto e con i servizi scolastici adiacenti e l’organizzazione dello
stesso durante le fasi lavorative). Ai fini della sicurezza scolastica nonché della viabilità pubblica, la
stessa Impresa dovrà rilasciare prima dell’inizio dei lavori dichiarazione che non esiste alcun
impedimento alla regolare cantierizzazione. L’offerta includerà gli oneri necessari a consentire la
regolare accessibilità al cantiere e di ottimizzazione delle fasi lavorative in sicurezza.
I lavori oggetto di appalto, dovranno essere eseguiti secondo il progetto definitivo/esecutivo allegato,
redatto sul rilievo planoaltimetrico fornito e verificato dall’Amministrazione Committente, a seguito
dell’ingegnerizzazione esecutiva che comprende nel prezzo a corpo tutti gli oneri a carico della stessa
Impresa, che dovrà procedere alla normalizzazione funzionale - tecnica dell’ambito di intervento per le
opere di competenza, in conseguenza dello stato dei luoghi e ambientale preesistente ed effettiva all’atto
della consegna.
Si intendono incluse le opere accessorie e provvisionali, la pulizia dell'area di cantiere con taglio di arbusti,
il trasporto, lo smaltimento e il disfacimento di manufatti preesistenti con allontanamento dei materiali alle
discariche autorizzate e ogni onere relativo alle autorizzazioni necessarie, il tutto secondo le prescrizioni
vigenti in materia di sicurezza compresi i ponteggi e/o i noli di mezzi meccanici elevatori compresi i tiri in
quota necessari per la realizzazione funzionale dell'intervento.
Sono infine compresi nell'offerta a corpo, tutti gli adempimenti della sicurezza e della sorveglianza
del cantiere nonché le pulizie giornaliere, periodiche e lo smantellamento finale dello stesso
cantiere con le modalità e le tempistiche che saranno impartite dalla Stazione Appaltante.
L'Impresa Appaltatrice rimarrà unica responsabile delle opere eseguite fino al collaudo ed alla
riconsegna del cantiere alla Stazione Appaltante per l'inizio delle attività previste.
Le successive prescrizioni contenute nel presente Capitolato Speciale, sono da intendersi come
raccomandazioni generali per le modalità di esecuzione per perseguire la regola dell’arte. L’Impresa
appaltatrice potrà proporre senza onere alcuno, anche soluzioni esecutive prestazionalmente
migliorative dal catalogo interventi incluso nel progetto definitivo/esecutivo, da campionare
preventivamente per le autorizzazioni di competenza per accettazione alla direzione lavori e al RUP,
che dovranno essere accompagnate da schede tecniche specifiche. La Direzione Lavori e il
collaudatore in corso d’opera, potranno prescrivere e richiedere all’Impresa Appaltatrice le prove e
certificati di tutti materiali e componenti edili ed impiantistici.
Tutti i componenti e materiali impiegati dovranno essere conformi alle prescrizioni di legge e
normative ed essere regolarmente rispondenti ai parametri ed ai requisiti richiesti dalle verifiche
energetiche ed acustiche oltre che alle prescrizioni degli Enti preposti.
Non saranno accettati dalla direzione lavori e pertanto verranno rifiutati tutti i materiali e
componenti che risultassero non similari prestazionalmente a quelli compresi nel progetto
definitivo/esecutivo o comunque non certificabili e pertanto non collaudabili.
Tutti gli eventuali materiali e opere compiute non espressamente indicate nel presente capitolato si
intenderanno inclusi e compensati nell’appalto a corpo e dovranno preliminarmente essere
campionati per accettazione dalla DL e corredati delle rispettive certificazioni di legge da
consegnare in corso di esecuzione per le successive operazioni di collaudo.
Salvo diverse disposizioni contenute nel Piano di Sicurezza e di Coordinamento, gli interventi in
appalto dovranno essere eseguiti secondo le modalità proprie dell'organizzazione dell'Impresa
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Appaltatrice nel rispetto delle tempistiche prescritte e conformemente alla regola dell’arte e
complete per dare l'intervento complessivamente finito e collaudabile.
SCAVI E REINTERRI
Opere preliminari in coordinamento con gli interventi propedeutici già eseguiti, di allestimento, pulizia e
sgombero dell'ambito di intervento di pertinenza del cantiere, compresa la rimozione, il carico, il trasporto e
lo smaltimento del materiale di risulta alle PP.DD. (ogni onere incluso). Allestimento di cantiere secondo le
indicazioni e prescrizioni del PSC incluse le pulizie giornaliere dei mezzi e delle aree di cantiere.
Esecuzione di scotico dello strato superficiale del terreno, con adeguati mezzi meccanici, per profondità
fino a 30 cm, compreso l'asportazione di cespugli e sterpaglie esistenti e sistemazione entro l'area del
cantiere
nuova palestra
collegamento nuova palestra a edificio scolastico esistente
marciapiede di collegamento scale esterne di emergenza
Scavo generale, di sbancamento o splateamento a sezione aperta, in terreni sciolti o compatti, fino a 4 m di
profondità, eseguito con mezzi meccanici, esclusa la roccia da mina ma compresi i trovanti rocciosi ed i
blocchi di muratura fino a 0,50 m³, misurato in sezione effettiva, compreso il carico sugli automezzi,
trasporto e sistemazione entro l'area del cantiere
nuova palestra
collegamento nuova palestra a edificio scolastico esistente
marciapiede di collegamento scale esterne di emergenza
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Trasporto ad impianto di smaltimento autorizzato di materie di scavo caricate direttamente sugli appositi
mezzi di trasporto all'atto stesso dell'estrazione con mezzi meccanici (pala meccanica, draga, escavatore,
ecc.)
Scavo a sezione ristretta obbligata continua (larghezza fino a m 1,50) eseguito con mezzi meccanici,
compreso accatastamento nell'ambito del cantiere, in terreni sciolti, da m 1,50 fino alla profondità di m 3,00
scavi posa tubazioni (acqua, gas, elettrico)
scavi posa tubazioni fognatura
RIF. CODICE CER CLASSE 17: RIFIUTI DELLE ATTIVITA' DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE
(COMPRESO IL TERRENO PRELEVATO DA SITI CONTAMINATI)
terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 (rif.codice CER 17 05 04)
oneri di smaltimento materiale inerte in eccesso
Riempimento di scavi o buche eseguito con mezzi meccanici con materiale proveniente da scavi
Formazione di fondazione, in ambito urbano, per marciapiede rialzato o per ripristino di tratti dello stesso,
comprendente il sottofondo in calcestruzzo cementizio, con resistenza caratteristica pari a 100 kg/cm², su
strato di ghiaia vagliata o inerte drenante equivalente certificato, secondo le indicazioni della d.l., esclusa la
pavimentazione sovrastante sia bituminosa, sia lapidea e lo scavo del cassonetto.
collegamento nuova palestra a edificio scolastico esistente
marciapiede di collegamento scale esterne di emergenza
Cordoli in cemento pressato retti o curvi, conformi alle prescrizioni della citta', attualmente in vigore, in pezzi
di lunghezza non inferiore a m 0,80 con smusso arrotondato, sez.trapezoidale cm 12-15x25(H)-kg/m 80
circa
collegamento nuova palestra a edificio scolastico esistente
marciapiede di collegamento scale esterne di emergenza
strada perimetrale
Posa in opera di cordoli in calcestruzzo cementizio vibrati in cassero metallico comprendente:lo scavo per
far posto al condolo ed al sottofondo in calcestruzzo secondo le quote stabilite dalla direzione dei lavori; il
trasporto dei materiali di rifiuto del materiale di risulta ad impianto di smaltimento autorizzato; il sottofondo
per il letto di posa in calcestruzzo cementizio dello spessore di cm 15 e della larghezza di cm 35 (cemento
kg 150/m³, sabbia m³ 0.400, ghiaietta m³ 0.800); il rinfianco in calcestruzzo come sopra; lo scarico;
l'accatastamento e le garanzie contro le rotture; la sigillatura delle superfici di combacio a mezzo di malta di
cemento dosata a kg 600/m³; la rifilatura dei giunti; il ripassamento durante e dopo la posa; Cordoli aventi
sezione rettangolare (base cm 12 altezza cm 30) con foro verticale in mezzeria, realizzando tra foro e foro
del cordolo successivo posato un interasse di mm1200 + o -mm 3, con scavo per far posto al cordolo
eseguito a macchina, con il rinfianco di sezione triangolare avente cm 20 di base e cm 20 di altezza.
collegamento nuova palestra a edificio scolastico esistente
marciapiede di collegamento scale esterne di emergenza
strada perimetrale
Getto in opera di calcestruzzo ordinario, classe di esposizione ambientale XF2, esposto a cicli gelo/disgelo
per ambiente con moderata saturazione di acqua in presenza di agenti disgelanti. classe di resistenza
caratteristica C25/30 - consistenza S4
collegamento nuova palestra a edificio scolastico esistente
marciapiede di collegamento scale esterne di emergenza
Fornitura e posa in opera di acciaio per cemento armato secondo le norme UNI in vigore. Rete
elettrosaldata formato mt 2.00x3.00, Ø 6 mm, maglia 20x20
Fornitura e posa di pavimentazione con finitura al quarzo, calcestruzzo spazzolato, realizzata fresco su
fresco
collegamento nuova palestra a edificio scolastico esistente
marciapiede di collegamento scale esterne di emergenza
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Getto in opera di calcestruzzo per opere non strutturali classe di resistenza caratteristica C12/15 -
consistenza S3
letto di posa e rinfianco tubazioni (acqua, gas, elettrico)
letto di posa e rinfianco tubazioni fognatura
Getto in opera di calcestruzzo per opere non strutturali classe di resistenza caratteristica C12/15 -
consistenza S3
magrone
Getto in opera di calcestruzzo ordinario, classe di esposizione ambientale XC2, esposto a corrosione da
carbonatazione, per ambiente bagnato, raramente asciutto classe di resistenza caratteristica C25/30 -
consistenza S4
suola scala in c.a.
suola rampa in c.a.
platea scale metalliche tipo 1
nervature scale metalliche tipo 1
platea scale metalliche tipo 2
nervature scale metalliche tipo 2
Fornitura e posa in opera di acciaio per cemento armato secondo le norme UNI in vigore barre
presagomate ad aderenza migliorata (solo nell’ambito di progettazione preliminare)
armature travi di fondazioni e travi di collegamento fondazioni
Casseforme di legno. per opere in elevazione travi, pilastri, solette, setti e muri
setti
Getto in opera di calcestruzzo ordinario, classe di esposizione ambientale XC4, esposto a corrosione da
carbonatazione, per ambiente ciclicamente bagnato e asciutto classe di resistenza caratteristica C32/40 -
consistenza S4
setti
Fornitura e posa in opera di acciaio per cemento armato secondo le norme UNI in vigore barre
presagomate ad aderenza migliorata (solo nell’ambito di progettazione preliminare)
armature setti e pilastri
Casseforme di legno. per opere in elevazione travi, pilastri, solette, setti e muri
casseratura bordo solaio
casseratura scala
casseratura rampa
casseratura soletta a sbalzo
casseratura soletta locale tecnico
Getto in opera di calcestruzzo ordinario, classe di esposizione ambientale XC4, esposto a corrosione da
carbonatazione, per ambiente ciclicamente bagnato e asciutto classe di resistenza caratteristica C32/40 -
consistenza S4
soletta scala
soletta locale tecnico
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soletta a sbalzo
soletta rampa
Solaio “a lastre” (tipo “predalle”), con lastre in cemento armato vibrato aventi soletta inferiore di spessore
minimo cm 4, di larghezza di 120 cm, irrigidite con tralicci in ferro, alleggerito con elementi in polistirolo
espanso, conformi alle norme UNI EN 13747 e UNI EN 13369 altezza totale 24 cm (4+16+4) per luci da 4 a
5m
solaio a lastre predalles e getto
Fornitura e posa in opera di acciaio per cemento armato secondo le norme UNI in vigore barre
presagomate ad aderenza migliorata (solo nell’ambito di progettazione preliminare)
armature per travi e solette
armature per solai in predalles
Struttura prefabbricata in legno lamellare di abete, nel rispetto della normativa vigente, utilizzando legname
appartenente alla I classe di qualità prevista dalla normativa, incollato con prodotti a base di resine
sintetiche ed impregnate, strutture a vista piallate; compresi i giunti, gli attacchi metallici e la ferramenta
necessaria per dare la struttura in opera: Per struttura composta (capriate, puntoni) o in travi curvilinee
archi
Struttura prefabbricata in legno lamellare di abete, nel rispetto della normativa vigente, utilizzando legname
appartenente alla I classe di qualità prevista dalla normativa, incollato con prodotti a base di resine
sintetiche ed impregnate, strutture a vista piallate; compresi i giunti, gli attacchi metallici e la ferramenta
necessaria per dare la struttura in opera: Per struttura semplice (arcarecci e correntini)
travi solaio intermedio/copertura piana
pilastri di facciata e pilastri hall
arcarecci padiglione
Fornitura e posa in opera di tavolato accostato in legno di abete dello spessore nominale di cm 3, posato su
preesistente orditura in legno
tavolato su copertura
tavolato solaio lato ingresso
Autogru a braccio ruotante, portata massima 30 t, altezza massima testa braccio 30 m, peso 30 t, nolo
mensile montaggio copertura in legno lamellare
Fornitura e posa in opera di profilati in acciaio di qualsiasi tipo, incluso pezzi speciali (piastre, squadre,
tiranti, ecc.), mano di antiruggine, muratura delle testate nelle apposite sedi e movimentazione del
materiale in cantiere. Escluso la realizzazione delle sedi di alloggiamento travi di altezza fino a 240 mm
profilati di sostegno UTA
Zincatura a caldo eseguita secondo le norme uni 5744/66 con esclusione di alluminio nel bagno di fusione.
Di grossa carpenteria (profilati, np, lamiere di spessore oltre mm 2)
Scavo a larga sezione obbligata eseguito con mezzi meccanici, compreso accatastamento nell'ambito del
cantiere, in terreni sciolti da m 1,50 fino alla profondità di m 3,00
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Riempimento di scavi o buche eseguito con mezzi meccanici con materiale proveniente da scavi
Cappa formata da una spalmatura di vernice bituminosa adesiva di fondo (kg 0,400 per m² ) e da una
successiva spalmatura di prodotto epossi poliuretano catrame in ragione di 2 kg/m² (circa mm 2 di
spessore) finita con spolvero di sabbia fine previa una seconda spalmatura di vernice bituminosa adesiva
come la precedente, cappa per impermeabilizzazione di superfici verticali (parapetti, travature
rovesce,costoloni)
RIF. CODICE CER CLASSE 17: RIFIUTI DELLE ATTIVITA' DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE
(COMPRESO IL TERRENO PRELEVATO DA SITI CONTAMINATI)
terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 (rif.codice CER 17 05 04)
Getto in opera di calcestruzzo per opere non strutturali classe di resistenza caratteristica C12/15 -
consistenza S3
Getto in opera di calcestruzzo ordinario, classe di esposizione ambientale XC2, esposto a corrosione da
carbonatazione, per ambiente bagnato, raramente asciutto classe di resistenza caratteristica C25/30 -
consistenza S4
Fornitura e posa in opera di acciaio per cemento armato secondo le norme UNI in vigore barre
presagomate ad aderenza migliorata (solo nell’ambito di progettazione preliminare)
armature travi di fondazioni e travi di collegamento fondazioni
Casseforme di legno. per opere in elevazione travi, pilastri, solette, setti e muri
Getto in opera di calcestruzzo ordinario, classe di esposizione ambientale XC4, esposto a corrosione da
carbonatazione, per ambiente ciclicamente bagnato e asciutto classe di resistenza caratteristica C32/40 -
consistenza S4
Fornitura e posa in opera di acciaio per cemento armato secondo le norme UNI in vigore barre
presagomate ad aderenza migliorata (solo nell’ambito di progettazione preliminare)
Casseforme di legno. per opere in elevazione travi, pilastri, solette, setti e muri
Getto in opera di calcestruzzo ordinario, classe di esposizione ambientale XC4, esposto a corrosione da
carbonatazione, per ambiente ciclicamente bagnato e asciutto classe di resistenza caratteristica C32/40 -
consistenza S4
Fornitura e posa in opera di acciaio per cemento armato secondo le norme UNI in vigore barre
presagomate ad aderenza migliorata (solo nell’ambito di progettazione preliminare)
VASCA DI LAMINAZIONE
Getto in opera di calcestruzzo per opere non strutturali classe di resistenza caratteristica C12/15 -
consistenza S3
Casseforme di legno. per opere in elevazione travi, pilastri, solette, setti e muri
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Getto in opera di calcestruzzo ordinario, classe di esposizione ambientale XC2, esposto a corrosione da
carbonatazione, per ambiente bagnato, raramente asciutto classe di resistenza caratteristica C25/30 -
consistenza S4
Fornitura e posa in opera di acciaio per cemento armato secondo le norme UNI in vigore barre
presagomate ad aderenza migliorata (solo nell’ambito di progettazione preliminare)
Rivestimento con guaina elastica per impermeabilizzazioni, eseguito con plastici a base di elastomeri
sintetici con componenti non nocivi alla potabilità delle acque convogliate o trattenute, con allungamento a
rottura oltre il 100%, traspirante e in grado di sopportare le microfessurazioni, steso a spatola, esclusa la
preparazione del fondo
Fornitura in opera di chiusino in ghisa per traffico incontrollato per pozzetto realizzato in muratura di mattoni
pieni o in getto di calcestruzzo, completo di bordino a tenuta ermetica. F.O. di chiusino 90 kg carr
Ringhiere in elementi metallici zincati per balconi, terrazze, ponti, cavalcavia etc. In ferro con disegno
semplice a linee diritte, in elementi metallici tondi, quadri, piatti profilati speciali
Fornitura e posa di recinzione realizzata con montanti in acciaio zincato a caldo e verniciato e rivestimento
con lamelle in alluminio preverniciate color legno
sommano
Scavo a sezione ristretta obbligata continua (larghezza fino a m 1,50) eseguito con mezzi meccanici,
compresi carico, trasporto e scarico agli impianti di smaltimento autorizzati, in terreni sciolti. Fino alla
profondità di m 1,50
Fornitura e posa in opera di tubazioni in P.V.C. rigido per scarichi non a pressione civili ed industriali,
secondo norme UNI - EN 1401 - 1, con tubo a bicchiere ed anello elastomerico di tenuta. Tubazioni serie
SN2 SDR 51, poste in opera dentro scavi, compreso letto di posa con sabbione rinfianco con calcestruzzo
Rck 15: tubazioni diam. est. 250 mm spess. 4,9 mm
Pozzo d'ispezione inserito su fognature di qualunque profondita' compresi i gradini in acciaio inox
antiscivolo alla marinara esclusa la sola fornitura del chiusino per metri di profondita' formato da canna in
getto cementizio dello spessore di cm 15 e diametro interno cm 100
Copertura per tetti con pannelli metallici precoibentati, autoportanti formati da supporto inferiore ricavato
mediante profilatura da nastri di spessore 4/10 mm in acciaio zincato a caldo con procedimento “sendzimir”
e preverniciato su lato a vista con colori standard, strato intermedio di resine poliuretaniche (PUR) densità
36 – 40 Kg/m³, supporto esterno grecato in lega di alluminio preverniciato con colori standard, altezza
greca 38/40 mm, passo 250 mm, spessore 6/10 mm; larghezza utile pannello 1,00 m. Compresi tagli,
adattamenti, sfridi, fissaggio a vista con gruppo completo di fissaggio alla sottostante struttura, assistenze
edili per scarico, trasporto e sollevamenti. E' esclusa la sola lattoneria accessoria.
Con: poliuretano s= 120 mm fuori greca
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copertura padiglione in lamiera calandrata
Posa in opera di materiali per isolamento termico (lana di vetro o di roccia, polistirolo, poliuretano, materiali
similari) sia in rotoli che in lastre di qualsiasi dimensione e spessore, compreso il carico, lo scarico, il
trasporto e deposito a qualsiasi piano del fabbricato, per superfici in piano e simili
Realizzazione di copertura degli ambiti ingresso, ufficio di controllo, servizi igienici pubblico, locali a
disposizione, infermeria e servizio igienico annesso all'infermeria, da realizzare su tavolato in OSB e
costituito da: 1) fornitura e posa di una vernice di impregnazione tipo DERBIPRIMER S o similare per
migliorare l'aderenza delle membrane e dei prodotti di impermeabilizzazione su supporti porosi o
assorbenti; 2) fornitura e posa di uno strato adesivo bituminoso a freddo tipo DERBIBOND UNI o similare,
di prima impermeabilizzazione, destinato all'aderenza totale di membrane bituminose, costituente uno
strato impermeabile supplementare tra il supporto e la membrana impermeabile; 3) fornitura e posa di una
membrana tipo DERBICOAT ALU o similare, utilizzata come barriera al vapore, spessore 3 mm; 4)Fornitura
e posa di un adesivo poliuretanico bicomponente a bassa espansione tipo DERBITECH FA o similare, per
l’incollaggio dei pannelli termoisolanti; 5) fornitura e posa di pannelli termoisolanti in pannelli di schiuma
polyiso pendenzati, spessore mm 160; 6) fornitura e posa di uno strato adesivo bituminoso a freddo tipo
DERBIBOND UNI o similare, da stendere al di sopra dei pannelli termoisolanti, per la preparazione della
posa della membrana impermeabilizzante; 7) fornitura e posa di una membrana a base di copolimeri nobili
e additivi ignifughi, spessore mm 3, tipo DERBIBRITE NT o similari, provvista di armatura composita in velo
di vetro e poliestere situata sulla parte superiore del suo spessore, avente le seguenti caratteristiche:
Stabilità di forma a caldo EN 1110 ≥ 120°C
Flessibilità a freddo EN 1109 ≤ -20°C
Resistenza a trazione EN 12311-1 L: 1000 N/5 cm; T: 1000 N/5 cm
Stabilità dimensionale EN 1107-1 ≤ 0,3%
Resistenza alla lacerazione EN 12310-1 ≥ 200 N
Resistenza al punzonamento statico EN 12730 ≥ 20 Kg (Metodo - A)
Resistenza al fuoco esterno EN 13501-5 (ENV 1187-1) B roof (t1), B roof (t2), B roof (t3)
pH U1 3/01-080 (MFPA) Neutro
Colore Bianco
Caratteristiche speciali SRI 100, riflettività iniziale 81%, emissività iniziale 81%"
ingresso, ufficio di controllo, servizi igienici pubblico, locali a disposizione, infermeria e servizio igienico
annesso all'infermeria
Maggiorazione della superficie per i soli risvolti della membrana in corrispondenza dell'innesto della
copertura di spogliatoi, ingresso, infermeria ecc. con quella del padiglione palestra
Manto impermeabile con finitura altamente riflettente per coperture pedonabili esposte ai raggi solari,
membrana spessore 5 mm, flessibilità a freddo -20°C, ad armatura composita in tessuto non tessuto in
poliestere stabilizzato con fibra di vetro 170 gr/mq, resistenza al fuoco certificata secondo le norme EN
13501-5 (ENV 1187 - B roof t1, t2, t3), provvista di strato superficiale in colore bianco altamente riflettente e
rispondente a caratteristiche di elevata emissività termica.
Pannelli isolanti in schiuma polyiso espansa rigida, esenti da CFC o HCFC, densità pari a 34 kg/m³,
euroclasse E, lambda pari a 0,024 W/mK, con rivestimento costituito da lamina in alluminio sia nell'
estradosso che nell' intradosso. Per isolamento termico di pareti, coperture e solai, spessore 60 mm
ingresso, infermeria, servizi ecc.
OPERE DA LATTONIERE: lavorazione e posa di elementi in lamiera di acciaio zincato, di rame, di alluminio
o di altri metalli delle dimensioni e forme richieste, completi di ogni accessorio e di pezzi speciali necessari
al loro perfetto funzionamento e compresi oneri per saldature, sagomatura, taglio, sfrido, i ponti di servizio
con altezza massima m 2,00 e/o trabattelli a norma, il tutto per dare il titolo compiuto e finito a regola d'arte.
Escluse le sole opere murarie.
Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la lavorazione secondo le indicazioni della
D.L., la sottostruttura sia continua che discontinua, le sigillature, il taglio, lo sfrido, il rispetto della marcatura
CE per i prodotti da costruzione prevista dalla normativa vigente e quanto altro necessario per dare il lavoro
finito a regola d'arte."
Provvista e posa in opera di tubi pluviali, in lamiera di ferro zincato del n. 28 (spessore 8/10), graffati,
compreso ogni accessorio per il fissaggio: del diametro di cm 12
Provvista e posa in opera di faldali e converse, comprese le saldature, In lamiera di ferro zincato del n.26
(spessore 6/10)
faldale di testata copertura padiglione
faldale copertura piana
fascia marcapiano
scuretto a pavimento
gronde padiglione
gronde locali spogliatoi
Coloritura con vernice protettiva a base di bianco di zinco, stemperata con olio di lino, su superfici
metalliche, di manufatti esterni, ad una ripresa
faldali e converse
pluviali
Fornitura e posa in opera di parete a telaio composta da una struttura 4,5x14,5 cm in abete, rivestimento
esterno in OBS, con le lavorazioni occorrenti, nessuna opera esclusa; esclusa la fornitura e la posa di
materiale isolante e della finitura sia interna che esterna.
Spessore OSB 1 cm
parete nord-ovest (ingresso)
parete nord-est
parete sud-est
parete divisoria palestra-spogliatoi
parete divisoria palestra-ingresso
Pannelli rigidi in lana di roccia della densita’ di 100 kg/m³ e lamda inferiore a 0,035 W/mK. Per l’isolamento
termo-acustico di pareti e solai e trattata con resine termoindurenti, euroclasse A1 spessore 140 mm
Carta Kraft in pura cellulosa come guaina antivento e antipolvere. Rotoli da h cm 100
Posa sulla faccia esterna della parete a telaio
Pannelli rigidi in lana di roccia della densita’ di 100 kg/m³ e lamda inferiore a 0,035 W/mK. Per l’isolamento
termo-acustico di pareti e solai e trattata con resine termoindurenti, euroclasse A1, spessore 40 mm. Pareti
esterne
parete nord-ovest (ingresso)
parete nord-est
parete sud-est
parete divisoria palestra-spogliatoi
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Posa in opera di materiali per isolamento termico (lana di vetro o di roccia, polistirolo, poliuretano, materiali
similari) sia in rotoli che in lastre di qualsiasi dimensione e spessore, compreso il carico, lo scarico, il
trasporto e deposito a qualsiasi piano del fabbricato
Opere in cartongesso
Pareti e contropareti interne prefabbricate realizzate con pannelli di cartongesso con caratteristiche,
tipologia e quantità individuate dal progetto, fissati mediante incollaggio e viti autoperforanti alla struttura
metallica di supporto costituita da profili metallici a norma DIN in lamiera d’acciaio zincato di diverso
spessore (struttura da ingegnerizzare a carico della ditta installatrice). Sono compresi: la posa;la tracciatura
delle pareti; l’armatura metallica; i tagli a misura; il materiale necessario per gli ancoraggi; il trattamento dei
giunti tra lastra e lastra; la formazione degli spigoli vivi o rientranti; le stuccature dei giunti piani longitudinali
e trasversali e delle viti con stucco e nastro vetro, la preparazione per la tinteggiatura; la rasatura delle
lastre in cemento per esterno con rete armata e rasante; la formazione di eventuali vani porta e finestra con
i contorni dotati di idonei rinforzi costituiti da profilati metallici per il fissaggio dei serramenti ed ogni onere e
magistero per fornire l'opera eseguita a perfetta regola d'arte; il rivestimento delle passate e bordature; le
forometrie; la predisposizione per le linee degli impianti con sigillatura e ripristini passaggi impianti; i
supporti dei sanitari; l'isolamento termoacustico nell'intercapedine, le adeguate protezioni da adoperare
nelle fasi di getto dei sottofondi. E’ inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. E’ esclusa
la tinteggiatura delle pareti.
Il sistema parete potrà essere integrato con pannelli in cartongesso con resistenza al fuoco specifica al fine
di rendere la parete o porzioni della stessa REI 60 secondo le indicazioni degli elaborati allegati all'esame
progetto VVF."
Placcatura di parete eseguita con lastra di cartongesso dello spessore di 12,5 mm., fissata mediante viti
autoperforanti a una struttura costituita da profilati in lamiera di acciaio zincato da 0,6 mm. , con montanti
ad interasse di 600 mm. e guide al pavimento e soffitto fissate alle strutture. compresa la formazione degli
spigoli vivi, retinati o sporgenti, la rete per la stuccatura dei giunti e la sigillatura. L'attacco con il soffitto con
nastro vinilico adesivo e la formazione di eventuali vani porta e vani finestra, con i contorni dotati di profilati
metallici per il fissaggio dei serramenti. Con doppia lastra di cartongesso
rivestimento interno
parete nord-ovest (ingresso)
parete nord-est
parete sud-est
parete divisoria palestra-spogliatoi
pareti locale tecnico
Lastre piene in gesso protetto (cartongesso) per intonaco a secco, rivestimenti o pareti divisorie componibili
su strutture metalliche o in legno, dello spessore di mm 12,5
a dedurre n° 1 lastra, da sostituire con una idrorepellente
a dedurre n° 1 lastra, da sostituire con una in fibrocemento
parete nord-est
parete sud-est
parete nord-ovest (ingresso)
parete divisoria palestra-spogliatoi
Pareti divisorie in lastre di cartongesso dello spessore di 12,5 mm., fissate mediante viti autoperforanti a
una struttura costituita da profilati in lamiera di acciaio zincato da 0,6 mm. , con montanti ad interasse di
25
600 mm. e guide al pavimento e soffitto fissate alle strutture, compresa la formazione degli spigoli vivi,
retinati o sporgenti, la rete per la stuccatura dei giunti e la sigillatura. L'attacco con il soffitto con nastro
vinilico adesivo e la formazione di eventuali vani porta e vani finestra, con i contorni dotati di profilati
metallici per il fissaggio dei serramenti. Con due lastre di cartongesso su entrambi i lati della parete
parete divisoria palestra-ingresso
Lastre piene in gesso protetto (cartongesso) per intonaco a secco, rivestimenti o pareti divisorie componibili
su strutture metalliche o in legno, dello spessore di mm 12,5
a dedurre n° 1 lastra di cartongesso per ciascun lato, da sostituire con una lastra in fibrocemento per
ciascun lato
parete divisoria palestra-ingresso
Rinzaffo eseguito con malta di cemento su pareti solai, soffitti, travi, ecc, sia in piano che incurva, compresa
l'esecuzione dei raccordi negli angoli, delle zanche di separazione tra pareti e orizzontamenti, e della
profilatura degli spigoli in cemento con esclusione del gesso, per una superficie di almeno m² 1 e per uno
spessore fino cm 2
interno padiglione
Intonaco eseguito con malta di cemento, su rinzaffo, in piano od in curva, anche con aggiunta di coloranti,
compresa l'esecuzione dei raccordi delle zanche e la profilatura degli spigoli in cemento con l'esclusione
del gesso, eseguito fino ad una altezza di m 4, per una superficie complessiva di almeno m² 1 e per uno
spessore di cm 0.5
interno padiglione
parete divisoria padiglione-spogliatoi, lato esterno
Pannello metallico precoibentato con lamiera superiore grecata di acciaio preverniciato dello spessore di
0,5 mm, lamiera inferiore microgrecata di acciaio preverniciato dello spessore di 0,5 mm ed interposto
coibente in poliuretano espanso. Spessore mm 100 con trasmittanza termica di 0,22 W/m²K
tamponamento testate padiglione perimetrale
Posa in opera di materiali per isolamento termico (lana di vetro o di roccia, polistirolo, poliuretano, materiali
similari) sia in rotoli che in lastre di qualsiasi dimensione e spessore, compreso il carico, lo scarico, il
trasporto e deposito a qualsiasi piano del fabbricato. Per superfici in piano e simili
Piccoli profilati aventi altezza sino a mm 80. In ferro, forniti con una ripresa di antiruggine
sottostruttura metallica per tamponamento testate padiglione. Si considera un'incidenza di 18 Kg/mq
Posa in opera di piccoli profilati, In ferro, in leghe leggere al cromo, alluminio o in ottone
quantità dell'art. 01.A18.A50.005
Pareti divisorie in lastre di cartongesso dello spessore di 12,5 mm., fissate mediante viti autoperforanti a
una struttura costituita da profilati in lamiera di acciaio zincato da 0,6 mm. , con montanti ad interasse di
600 mm. e guide al pavimento e soffitto fissate alle strutture, compresa la formazione degli spigoli vivi,
retinati o sporgenti, la rete per la stuccatura dei giunti e la sigillatura. L'attacco con il soffitto con nastro
vinilico adesivo e la formazione di eventuali vani porta e vani finestra, con i contorni dotati di profilati
metallici per il fissaggio dei serramenti. Con due lastre di cartongesso su entrambi i lati della parete
Divisori interni
locali lato ingresso
Fornitura e posa in opera di pannelli in polistirene espanso estruso (XPS) conforme alla norma Uni13164,
con densità standard, esente da CFC o HCFC, per estradosso e intradosso coperture piane e inclinate, per
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cappotti interni ed esterni, per intercapedini, Classe 5 di reazione al fuoco (Euroclasse E)con o senza
pellicola superficiale, con bordo battentato - spessore mm 40
Lastra in cartongesso UNI EN 520:2009, ignifuga spessori 12,5 mm euroclasse A1 secondo la UNI EN
13501
locale magazzino
parete esterna padiglione
parete interna corridoio spogliatoi
parete interna corridoio di accesso del pubblico alla palestra
parete interna corridoio di accesso atleti alla hall
pareti hall
Fornitura e posa tamponamento di facciata di finitura esterna con sistema modulare in policarbonato
autoportante antigrandine con struttura a pareti verticali, eventualmente colorato con finitura opalina verso
l'interno, spessore 60 mm a 13 pareti, modulo 500mm, con protezione U.V. sul lato esterno. Isolamento
U=0,7 W/m2K. Classe di reazione al fuoco EN13501: Euroclass B-s1,d0. Montato all'esterno della struttura
portante. Comprensivo di telai e pezzi speciali per la fornitura di serramenti e porte di qualsiasi dimensione
e tipologia. Completo di tutti i profili di alluminio anodizzato laterali, superiori ed inferiori, staffe, fissaggi e
guarnizioni e di tutti gli accessori, tagli, sfridi e pezzi speciali e di quant'altro necessario per dare l'opera
completa, finita a regola d'arte.
Il sistema di tamponamento in policarbonato dovrà avere caratteristiche di tenuta idrica in qualsiasi
condizione atmosferica
tamponamento testate padiglione
Fornitura e posa tamponamento di facciata di finitura esterna con sistema modulare in policarbonato
autoportante antigrandine con struttura a pareti verticali, eventualmente colorato con finitura opalina verso
l'interno, spessore 20 mm a 4 pareti, modulo 600-900mm, con protezione U.V. sul lato esterno. Classe di
reazione al fuoco EN13501: Euroclass B-s1,d0. Montato all'esterno della struttura portante. Comprensivo
di telai e pezzi speciali per la fornitura di serramenti e porte di qualsiasi dimensione e tipologia. Completo di
tutti i profili di alluminio anodizzato laterali, superiori ed inferiori, staffe, fissaggi e guarnizioni e di tutti gli
accessori, tagli, sfridi e pezzi speciali e di quant'altro necessario per dare l'opera completa, finita a regola
d'arte.
Il sistema di tamponamento in policarbonato dovrà avere caratteristiche di tenuta idrica in qualsiasi
condizione atmosferica
rivestimento perimetrale
Muratura armata in blocchi di laterizio alleggerito in pasta per muratura portante in zona sismica (zona 1-2-
3) eseguita con malta di cemento, compreso acciaio, spessore cm 25
locale tecnico
Blocco architrave (correa) in cls pesante vibro-compresso facciavista, colore naturale, spessore 25 cm
locale tecnico
Esecuzione di sottofondo in conglomerato cementizio tipo C20/25 classe di consistenza S3 dosato a q 2,5
di cemento R32,5 battuto e spianato con frattazzo; il tutto per dare il titolo compiuto e finito a regola d'arte
spessore fino a cm. 5
padiglione
ingresso e servizi
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solaio piano tecnico (UTA)
Esecuzione di sottofondo in conglomerato cementizio tipo C20/25 classe di consistenza S3 dosato a q 2,5
di cemento R32,5 battuto e spianato con frattazzo; il tutto per dare il titolo compiuto e finito a regola d'arte -
per ogni cm in più oltre ai 5 cm
padiglione
ingresso e servizi
solaio piano tecnico (UTA)
Sovrapprezzi ai sottofondi per oneri di aggiunte di rete elettrosaldata in acciaio FEB450C, controllato; il
tutto per dare il titolo compiuto e finito a regola d'arte - rete 10x10 Ø 5
Pannelli in polistirene espanso sintetizzato (EPS) CON GRAFITE preformato per copertura in coppi esenti
da CFC o HCFC, resistenza a compressione pari a 200 kpa e densità compresa tra 20-36 kg/m³(secondo la
norma UNI EN 13163), euroclasse E di resistenza al fuoco, marchiatura CE, lambda pari a 0,031 W/mK,
per la posa del manto di copertura, spessore 60 mm
padiglione, spessore mm 60
padiglione, spessore mm 30
Barriera a vapore per manti sintetici di impermeabilizzazione in polietilene. Dello spessore di mm 0,3
Posa in opera di materiali per isolamento termico (lana di vetro o di roccia, polistirolo, poliuretano, materiali
similari) sia in rotoli che in lastre di qualsiasi dimensione e spessore, compreso il carico, lo scarico, il
trasporto e deposito a qualsiasi piano del fabbricato. Per superfici in piano e simili
complessivi isolante
Posa in opera di polietilene in rotoli per barriera al vapore, compreso il carico, lo scarico, il trasporto e
deposito a qualsiasi piano del fabbricato. Per superfici in piano e simili
barriera al vapore
Fornitura di piastrelle in gres ceramico porcellanato, colorato in massa, spessore 9/11 mm, finiture varie,
squadrato e rettificato, antigelivo e antiscivolo, per uso interno ed esterno, dimensioni cm 30x30 , 60x60 e
30x60
pavimento infermeria
pavimento servizio igienico infermeria
pavimento servizi igienici pubblico (ingresso)
rivestimento infermeria
servizio igienico infermeria
servizi igienici pubblico
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Posa in opera di pavimento in ceramica, gres, klinker o prodotti similari, posate a colla su sottofondo
precostituito, compreso sigillature dei giunti, distanziatori (se necessari) e pulizia finale, secondo la UNI
11493:2013, piastrelle rettangolari o quadrate posate lineari o diagonali
pavimento infermeria
pavimento servizio igienico infermeria
pavimento servizi igienici pubblico (ingresso)
Posa in opera di rivestimento interno in piastrelle di monocottura, gres porcellanato o similari, posate a colla
su superfici intonacate, compreso sigillatura dei giunti e pulizia finale - piastrelle fino a 30x30 cm tinta unita
rivestimento infermeria
servizio igienico infermeria
servizi igienici pubblico
Controsoffitto in lastre di cartongesso, fissate mediante viti autoperforanti ad una struttura costituita da
profilati in lamiera di acciaio zincato sorretto da pendinature, dello spessore di 6/10 mm. ad interasse di 600
mm.; compreso la fornitura e posa della struttura e la stuccatura dei giunti - spessore lastra in cartongesso
mm. 12,5
controsoffitto locali servizi igienici, infermeria
Controsoffitto in lastre di cartongesso, fissate mediante viti autoperforanti ad una struttura costituita da
profilati in lamiera di acciaio zincato sorretto da pendinature, dello spessore di 6/10 mm. ad interasse di 600
mm.; compreso la fornitura e posa della struttura e la stuccatura dei giunti, spessore lastra in cartongesso
REI 120 mm. 20 con struttura metallica doppia non sovrapposta
locale centrale termica, servizi igienici per il pubblico, corridoio di accesso alla palestra , hall (limitatamente
alla porzione di solaio in c.a.)
Lastra in cartongesso UNI EN 520:2009 idrofuga spessori 12,5 mm classe H1 secondo la UNI EN ISO
10456:2008
Rasatura di sottofondi per posa di pavimentazioni viniliche, previo pulizia del supporto e trattamento con
primer ancorante - cementizia tissotropica stesa a spatola ( due mani) additivata con lattice elasticizzante
pavimento pvc
locali a disposizione
corridoio
ingresso hall
corridoio di accesso alla palestra
Provvista e posa di pavimento vinilico composto da una struttura eterogenea multistrato monolitico, strato di
usura in PVC ad alta concentrazione con superficie goffrata antisdrucciolo e finitura in poliuretano. Strato
intermedio ad alta densità, sottostrato in PVC espanso a celle chiuse, rinforzato con fibra di vetro. Rovescio
con speciale goffratura che permette la posa autoposante ed assicura una costante eliminazione
dell’eventuale umidità del sottofondo. Con trattamento antibatterico. Spessore mm. 8 Peso Kg/mq. 5.5.
Res. al fuoco BfI-s1(Pp)
Zoccolino in materiale plastico rigido rinforzato con faesite o similari, con bordi morbidi e sagomati per
raccordo tra pavimento e parete. Prezzo per ogni cm di altezza
locali a disposizione
corridoio
ingresso
corridoio di accesso alla palestra
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Posa in opera di zoccolino in laminati plastici a base di resine sintetiche di qualunque spessore. Altezza fino
cm 10 - quantitativi almeno m 0,50
Zoccolino battiscopa in legno verniciato lucido,dello spessore di mm 8 con bordo raccordato, per ogni cm di
altezza
padiglione
Posa in opera di zoccolino compreso tasselli ad espansione,viti in ottone e rosette,tagli negli angoli e
spigoli, in legno di qualsiasi tipo e dimensioni
padiglione
Fornitura in opera di n. 2 ghiere costituite da una base in ferro e coperchio rifinito con la stessa essenza del
parquet. Le ghiere saranno installate a raso della pavimentazione per la copertura degli ancoraggi
dell'impianto di pallavolo a palo unico.
Fornitura e posa di zerbino doppio idoneo per traffico intenso con struttura in profili di alluminio e finito con
soluzioni adeguate all'ambiente d'uso. Soluzione interna tipo alluminio e strisce di moquette, soluzione
esterna tipo alluminio e strisce di gomma. Ciascun profilo di alluminio è dotato di striscia in gomma isolante
acustica e antiscivolo. Dimensioni 375x100cm standard circa spessore 18mm circa. Sono comprese, la
preparazione dell'invaso profondità 15-20 mm da adeguare alla fornitura degli zerbini, la lisciatura e
l'impermeabilizzazione del fondo di posa, la fornitra in opera di telaio perimetrale tagliato a misura con
finitura in alluminio da annegare. Tipologia da campionare e concordare con la DL, compresi tagli, sfridi e
ogni lavoro per dare l'opera finita in ogni sua parte.
zerbini bussole di ingresso
Verniciatura per interni su intonaco nuovo o preparato - con idropittura lavabile previa mano di fissativo
interno padiglione
infermeria
servizio igienico infermeria
soffitti infermeria e servizio igienico annesso
locale a disposizione
ufficio controllo
corridoio
ingresso
corridoio
servizi igienici pubblico
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soffitti servizi igienici pubblico
Esecuzione di finitura protettiva e/o decorativa trasparente o colorata, ottenuta mediante applicazione a
spruzzo, rullo o pennello di vernici a base di biossido di titanio, con proprietà antinquinanti, autopulenti e
antibatteriche basate su processo di fotocatalisi testato in laboratoro autorizzato. Escluso eventuale
idrolavaggio delle superfici da trattare, da computarsi a parte. Pittura colorata per interni o esterni,
applicazione a due riprese su: superfici intonacate o in laterizi.
interno padiglione
parete divisoria padiglione-spogliatoi, lato esterno
finestra a due ante con apertura normale e/o a vasistas, con vetrocamera con aria 20 mm, trasmittanza
totale Uw 1.8 W/mq°k
Portafinestra ad un’anta con apertura normale e/o a vasistas con vetrocamera con aria 20 mm,
trasmittanza totale Uw 1.8 W/mq°k
Portafinestra a due ante con apertura normale e/o a vasistas con vetrocamera con aria 20 mm,
trasmittanza totale Uw 1.8 W/mq°k
Provvista di serramenti metallici vetrati, con certificato di omologazione e resistenza al fuoco nelle classi
REI sotto indicate, per finestre ed invetriate di qualunque forma, tipo e numero di battenti, costituiti da
tubolari in acciaio con interposto materiale isolante sia nel telaio perimetrale sia nei profili, completi di
guarnizioni autoespandenti ed autoestinguenti, cerniere, ferramenta e profili fermavetro in acciaio,
verniciatura a forno, corredati di specchiature con vetri stratificati composti da tre lastre con interposti due
strati di schiuma isolante autoespandente, ad uno o piu' battenti nei disegni indicati dalla direzione lavori,
REI 60 - anche con parti fisse
Posa in opera di serramenti metallici completi di telaio e vetrata per finestre, e porte finestre. di qualsiasi
dimensione e tipo di apertura, in acciaio o in alluminio
Provvista e posa di porte in ferro costruite con due lamiere affacciate, spessore 10/10 con interposto
pannello ignifugo dello spessore di mm 30, il tutto montato su robusta intelaiatura metallica. per la tenuta al
fumo si prescrive un gioco massimo di mm 5 e battuta 5 volte il gioco. tutti i profili e le lamiere dovranno
essere unite mediante saldatura, resistenti al fuoco per 60 primi ed a tenuta di fumo.
Vetro stratificato di sicurezza, conforme alle norme UNI EN 14449, per ridurre il rischio di ferite o danni a
persone, animali o cose, classe minima 2(B)2 (UNI EN 12600), formato da 2 lastre unite mediante
l'interposizione di uno o più fogli di materiale plastico (polivinilbutirrale PVB), chiaro spessore mm 3+3 + pvb
0,38
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Opere in lamiera metallica liscia, ondulata, striata ed operata, anche montata su telaio, per sportelli, portine,
rivestimenti, foderature,pannelli e simili, comprese eventuali cerniere ed accessori di assicurazione e
chiusura In lega leggera al cromo-alluminio spessore 10/10
pannellatura porte cieche
imbotti finestrature e porte esterne
sportelli collettori
Verniciatura con smalto su coloritura esistente per superfici metalliche, di manufatti esterni, a due riprese
pannellatura porte cieche
imbotti finestrature e porte esterne
sportelli collettori
Pannelli rigidi in lana di roccia della densita' di 100 kg/m³ e lamda inferiore a 0,035 W/mK. Per l'isolamento
termo-acustico di pareti e solai e trattata con resine termoindurenti, euroclasse A1 spessore 30 mm
pannellatura porte cieche
Posa in opera di materiali per isolamento termico (lana di vetro o di roccia, polistirolo, poliuretano, materiali
similari) sia in rotoli che in lastre di qualsiasi dimensione e spessore, compreso il carico, lo scarico, il
trasporto e deposito a qualsiasi piano del fabbricato
pannellatura porte cieche
Porta realizzata con imbotti in profili in lega di alluminio anodizzato di colore argento, già assemblato,
adattabile a qualsiasi spessore del muro con un minimo di 80 mm, completi di guarnizione in gomma
morbida che funge da silenziatore e ammortizzatore. Tutti gli spigoli sono arrotondati per motivi di sicurez-
za; le parti piane hanno un’inclinazione di 45° per facilitare l’entrata con oggetti ingombranti. Le serrature
sono del tipo di sicurezza e assemblate con placche a vista e maniglie antinfortunistiche in acciaio inox Aisi
304. Le cerniere sono regolabili realizzate sempre in alluminio anodizzato con sistema di auto
accostamento della porta senza molle e realizzato in nylon caricato vetro, griglia di aerazione in lamelle di
acciaio inox con cornice in alluminio anodizzato. In laminato plastico di spessore 14 mm, altezza 2100 cm:
a singola anta largh. 800 mm
a singola anta largh. 900 mm
a singola anta con apertura scorrevole con freni autoaccostanti in apertura e chiusura, larghezza 900 mm,
in laminato plastico di spessore 14 mm, griglia di aerazione in lamelle di acciaio inox con cornice in
alluminio anodizzato
Maniglione antipanico con scrocco laterale, cilindro esterno con funzionamento dall'interno comprensivo di
barra orizzontale in acciaio cromato. Con apertura dall'esterno con maniglia e chiave
porte interne-esterne
Posa in opera di lastre in pietra o in marmo, la cui provvista sia compensata al metro quadrato, per
colonne, pilastri, architravi, stipiti, davanzali, cornici, balconi, zoccoli, gradini, traverse, montanti, piccoli
rivestimenti, ecc., incluse le eventuali graffe per l'ancoraggio, l'imbottitura della pietra contro le superfici di
appoggio e la sigillatura dei giunti. Di qualunque dimensione e spessore, per quantitativi di almeno m² 1
OPERE METALLICHE
Fornitura e posa in opera di ringhiere in elementi metallici zincati e verniciatiper balconi, terrazze, ecc., con
pannellatura in PMMA spessore mm 15, finitura a scelta della Direzione Lavori
rampa scale di sicurezza
scala ingresso atleti
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piano tecnico
Manufatti diversi eseguiti su ordinazione specifica, con l'impiego di profilati, sagomati di qualsiasi tipo,
lamiere pressopiegate, da impiegarsi anche come parti decorative; in opera, compresi gli accessori,
l'assistenza muraria e i piani di lavoro interni: in acciaio inox AISI 304
ringhiera di separazione gradonate dal campo gioco
Zincatura a caldo eseguita secondo le norme UNI con esclusione di alluminio nel bagno di fusione. Di
grossa carpenteria (profilati, np, lamiere di spessore oltre mm 2)
Opere in lamiera metallica liscia, ondulata, striata ed operata, anche montata su telaio, per sportelli, portine,
rivestimenti, foderature,pannelli e simili, comprese eventuali cerniere ed accessori di assicurazione e
chiusura, in ferro zincato
gradini e pianerottoli esterni scale metalliche di sicurezza
scale metalliche di tipo 1
scale metalliche di tipo 2
Ringhiere in elementi metallici zincati per balconi, terrazze, ponti, cavalcavia etc. In ferro con disegno
semplice a linee diritte, in elementi metallici tondi, quadri, piatti profilati speciali
solaio spogliatoi al rustico nel primo stralcio
SANITARI E ACCESSORI
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Formazione di servizio igienico per disabili eseguito secondo la normativa vigente, eseguito secondo gli
schemi di progetto. il prezzo è comprensivo delle seguenti lavorazioni e forniture: specchio, porta sapone,
porta carta; mancorrenti in tubi di nylon diametro mm 40 e spessore mm 5, con anima interna in tubo di
acciaio zincato (sia internamente che esternamente) diametro mm 30 e spessore mm 2, compreso
supporti, piastre e tasselli di fissaggio a muro; impianto di adduzione e scarico come descritto all'art.
01.A19.H05; vaso a sedile serie speciale, completo di coperchio e vaschetta di cacciata; lavabo speciale
per disabili; miscelatori con comandi differenziati a ginocchio, a pedale, a leva; doccetta a telefono con asta
e comando a leva; boiler elettrico istantaneo da l 10; posa tubazioni ed apparecchiature; opere murarie per
il fissaggio e assistenza alla posa di apparecchiature idrico sanitarie, pulizia, sgombero, carico e trasporto
alle discariche della risulta. escluso impianto elettrico. prezzo comprensivo di tutte le lavorazioni occorrenti,
le provviste ed i mezzi d'opera per dare il servizio perfettamente funzionante in ogni opera e fornitura
impiantistica. prove idrauliche ed elettriche prima del ripristino della muratura. Sgombero e trasporto del
materiale di risulta ad impianto di smaltimento autorizzato.
Formazione di punto di adduzione acqua calda e/o fredda eseguito con impiego di tubazioni in polietilene
ad alta densità PN10, per alimentazione punti acqua isolati o apparecchi igienico sanitari di qualsiasi natura
e dimensione ivi compreso le vaschette di cacciata. Il prezzo considera uno sviluppo reale della tubazione
di alimentazione del punto di adduzione non superiore a m 5 a partire dalla saracinesca posta a valle della
tubazione principale ed inclusa nell'analisi, o dal boiler in caso di alimentazione diretta. Per distanze
superiori a m 5 verrà compensato a parte il tratto di tubazione eccedente. L'impianto dovrà essere dato
ultimato, perfettamente funzionante e pronto all'allacciamento all'apparecchiatura igienico sanitaria di
riferimento. Il prezzo comprende le seguenti lavorazioni: esecuzione di tutte le opere murarie occorrenti, ivi
compreso le tracce a muro e relativi ripristini murari, incluse le provviste ed i mezzi d'opera occorrenti;
opere da idraulico, incluse tutte le provviste ed i mezzi d'opera occorrenti; prova idraulica di tenuta prima
del ripristino della muratura; sgombero e trasporto del materiale di risulta ad impianto di smaltimento
autorizzato
Provvista di idrante con relativa valvola di chiusura a volantino, completo di attacco ad innesto rapido a
baionetta, diametro 1, 5'' per l'attacco della gomma di irrigazione e comprensivo di rubinetto di scarico, in
bronzo
idrante di lavaggio con attacco gomma
Oneri vari sulla fornitura in opera di sanitari e accessori, per assistenza e opere edili ed impiantistiche
valutate interamente a corpo. Comprensiva di supporti e minuteria varia di uso e consumo ed ogni altro
onere per la posa in opera su pareti in cartongesso necessaria alla corretta e completa installazione ed al
perfetto funzionamento, con restituzione secondo la buona regola dell'arte. Inclusi gli oneri per il carico, il
trasporto e lo scarico a rifiuto del materiale di risulta non riutilizzabile, incluso l'onere della discarica
pubblica autorizzata. Nel prezzo sono compresi gli oneri relativi a mezzi e manodopera ed ogni altro onere
per dare l’opera finita a regola d’arte.
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Posa in opera di apparecchi igienico - sanitari completi di accessori, compreso l’allacciamento alle tubazioni
di adduzione e lo scarico Sifone con griglia a pavimento, con tutti gli accessori occorrenti, alimentazione e
scarico
Fornitura e posa in opera di apparecchi sanitari compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. I
materiali debbono essere d'ottima qualità privi di difetti, slabbrature, ammaccature o altre deformazioni o
imperfezioni e rispondenti alle caratteristiche stabilite dalle prescrizioni contrattuali e conformi alle
consuetudini commerciali, dovranno essere di tipo, scelta, qualità, caratteristiche, dimensioni, peso, colore
e spessori come da prescrizioni contrattuali o come da richiesta della D.L. e comunque rispondenti alle
norme UNI 4542-4543, vaso igienico in porcellana vetrificata compreso di cassetta a parete per il lavaggio
in vista in vitreous-china, il vaso è del tipo con scarico a pavimento o a parete, fornito e posto in opera.
Sono compresi: il fissaggio con viti e borchie d'acciaio cromato; le relative guarnizioni; il sedile ed il
coperchio di buona qualità, la cassetta di lavaggio sarà completa di batteria interna a funzionamento
silenzioso; rubinetto d'interruzione; comando a maniglia o pulsante, grappe e guarnizioni di gomma;
compreso il collegamento alla rete idrica esistente; il tubo di raccordo al vaso.
Fornitura e posa in opera di apparecchi sanitari compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. I
materiali debbono essere d'ottima qualità privi di difetti, slabbrature, ammaccature o altre deformazioni o
imperfezioni e rispondenti alle caratteristiche stabilite dalle prescrizioni contrattuali e conformi alle
consuetudini commerciali, dovranno essere di tipo, scelta, qualità, caratteristiche, dimensioni, peso, colore
e spessori come da prescrizioni contrattuali o come da richiesta della D.L. e comunque rispondenti alle
norme UNI 4542-4543 - lavabo a colonna dim. 65x50 in porcellana vetrificata (vitreus-china), completo di
fori per la rubinetteria, collegato allo scarico ed alle tubazioni d'adduzione d'acqua calda e fredda. Sono
compresi: la piletta; lo scarico automatico a pistone; il sifone a colonna; i flessibili a parete, corredati del
relativo rosone in ottone cromato del tipo pesante; i relativi morsetti, bulloni, viti cromate, etc..
Fornitura e posa in opera di avanquadro contatore "QE" costituito da carpenteria da parete in materiale
metallico, del tipo modulare, porta con cristallo trasparente fumè e chiusura a chiave, completo di guide EN
50022 e relativi fissaggi, dispositivi di protezione e comando (come da schemi elettrici), pannelli di chiusura,
staffe fissaggio a parete ed ogni altro componente ed onere per renderlo montato e funzionante.
Fornitura e posa in opera di quadro elettrico di distribuzione generale "QGEN" costituito da carpenteria da
pavimento in materiale metallico, del tipo modulare, porta con cristallo trasparente fumè e chiusura a
chiave, completo di guide EN 50022 e relativi fissaggi, dispositivi di protezione e comando (come da
schemi elettrici), morsettiere, bandelle, pannelli di chiusura, staffe fissaggio a parete ed ogni altro
componente ed onere per renderlo montato e funzionante.
Fornitura e posa in opera di quadro elettrico di distribuzione e comando centrale termica "QCT", costituito
da carpenteria da parete in materiale isolante, grado di protezione IP 55, del tipo modulare, porta
trasparente fumè, chiusura a chiave, completo di fissaggi, dispositivi di protezione e comando (come da
schemi elettrici), morsettiere, pannelli di chiusura, staffe fissaggio a parete ed ogni altro componente ed
onere per renderlo montato e funzionante.
Fornitura e posa in opera di quadro elettrico di distribuzione locale tecnico piano primo "QLTP1", costituito
da carpenteria da parete in materiale isolante, grado di protezione IP 55, del tipo modulare, porta
trasparente fumè, chiusura a chiave, completo di fissaggi, dispositivi di protezione e comando (come da
schemi elettrici), morsettiere, pannelli di chiusura, staffe fissaggio a parete ed ogni altro componente ed
onere per renderlo montato e funzionante.
Fornitura e posa in opera di quadro pulpito (comando centralizzato illuminazione) "QPU", costituito da
carpenteria da parete in materiale isolante, grado di protezione IP 40, del tipo modulare, porta trasparente
fumè, chiusura a chiave, completo di fissaggi, dispositivi di protezione e comando (come da schemi
elettrici), morsettiere, pannelli di chiusura, staffe fissaggio a parete ed ogni altro componente ed onere per
renderlo montato e funzionante.
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Apparecchiature di comando e segnalazione per installazione da parete e grado di protezione IP55
Centralino stagno colore rosso per sistemi di emergenza completo di pulsante illuminabile e due contatti
10A 230V con vetro frangibile, pittogramma autoadesivo, viteria ed accessori per la piombatura del frontale
IMPIANTO DI TERRA
Corda di rame nudo ricotto a 7 conduttori intrecciati per collegamento di terra, sezione 35 mmq
Collegamenti equipotenziali delle masse estranee presenti all' interno dei locali, quali tubazioni metalliche di
adduzione e scarico, infissi metallici, ecc. E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi,
accessori di montaggio, fissaggio, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
Nodo equipotenziale costituito da barretta in rame forata o da sistema analogo, contenuta in apposita
cassetta di derivazione, connessa alla rete generale di terra con cavo di sezione adeguata. Sono compresi:
le targhette identificatrici da apporre nei terminali dei cavi; i collegamenti e la connessione alla rete
generale di terra. E' compreso ogni onere ed accessorio atto a rendere l'installazione finita e conforme alla
regola dell'arte. Sono escluse le opere murarie.
Morsetti in rame elettrolitico ricotto di derivazione a compressione per corde derivate e passanti di rame
nudo sezione 35 mmq. - 16 mmq.
CAVIDOTTI E POZZETTI
Tubo corrugato a doppia parete (TCDP), corrugato esterno - liscio interno, per cavidotto, conforme alle
norme CEI EN 50086-1 2-4/A1 d. 110 mm spess. 9,3 mm
Fornitura e posa in opera di pozzetti prefabbricati in c.a.p con chiusino (lapide) per traffico carrabile e tappo
in cls, compreso sottofondo e rinfianchi in calcestruzzo Rck 15 di spessore non inferiore a cm. 10. pozzetto
dimensioni esterne 40 x 40 x 40 cm
"Tubo portacavi in PVC rigido autoestinguente IP4X, resistente alla prova del filo incandescente ad 850°,
raccordabile con appositi manicotti ad innesto completo di raccordi, quota parte curve, montato a parete e/o
soffitto con appositi collari, compreso accessori vari di fissaggio, fino ad un'altezza non superiore a 5 m.
E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi, accessori di montaggio, fissaggio ed
allacciamento agli estremi, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
"
diametro 16 mm
diametro 25 mm
diametro 50 mm
Tubazioni rigide a base di pvc, autoestinguente, marchio IMQ, rispondenti alle norme CEI EN 61386-1, CEI
EN 61386-21, resistenti alla temperatura di 850°C secondo norma CEI EN 60695-2-11
Ø 32 mm
Ø 40 mm
Cassette isolanti in PVC, stagne IP 56 con corpo in polimero colore grigio, con pareti liscie, coperchio con
viti, resistenti alla prova del filo incandecente a 960°C:
dimensioni assimilibili a 150 x 110 x 70 mm
dimensioni assimilibili a 190 x 140 x 70 mm
dimensioni assimilibili a 240 x 190 x 90 mm
dimensioni assimilibili a 300 x 220 x 120 mm
Passerella portacavi, in fili d'acciaio zincato, elettroliticamente saldati, conforme alla norma CEI EN61537;
sono compresi tutti i pezzi speciali quali curve, giunzioni, salite/discese e fissaggi a mensola o a
sospensione. Altezza compresa tra 50 e 60 mm.
36
Larghezza = 150 mm.
F.O. Fornitura in opera di sistemi di barriere antifiamma entro aperture di muri o soffitti contenenti tubazioni
con cavi elettrici, eseguiti con lastre costituite da una matrice di silicato additivato o con altro materiale
sigillante espandibile in presenza di fiamma (schiuma, sacchetti).
F.O. di sacchetti o schiume di riempimento (area netta superficie di ripristino)
DORSALI DI ALIMENTAZIONE
Cavo unipolare o multipolare flessibile di rame rosso ricotto, isolato in gomma EPR di qualità G7 e guaina
in PVC di qualità Rz, non propagante l'incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi, rispondente alle
norme CEI 20-22/2, CEI EN 60332-1-2, CEI EN 50267-2-1, marchio IMQ, sigla di designazione FG7(O)R,
da valere anche per opere di urbanizzazione. E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi,
accessori di montaggio, fissaggio, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
1 x 50 mmq (Linea di alimentazione generale)
Conduttore unipolare o multipolare flessibile di rame rosso ricotto isolato in gomma HEPR di qualità G16
sotto guaina termoplastica di qualità M16, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e conforme al
Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11, classificato secondo la norma CEI UNEL 35016,
rispondente alle norme EN 50575, EN 50575 A1, CEI UNEL 35324 35328, marchiatura CE ed IMQ,
Tensione nominale: Uo/U: 0,6/1 kV - Classe di reazione al fuoco: Ccas1b, d1,a1. Sigla di designazione
FG16(O)M16, da valere anche per opere di urbanizzazione. E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale
per sfridi, accessori di montaggio, fissaggio ed allacciamento agli estremi, pezzi speciali, e ogni materiale di
consumo.
2 x 1,5 mmq. (Dorsale di alimentazione illuminazione di emergenza)
3 x 2,5 mmq (Dorsali di alimentazione illuminazione artificiale)
3 x 2,5 mmq (Dorsale di alimentazione caldaie modulari)
3 x 4 mmq. (Dorsale di alimentazione principale prese F.M.)
3 x 4 mmq (Dorsale di alimentazione asciugamani)
5 G 4 mmq (Dorsale di alimentazione illuminazione e prese F.M. Localli tecnici)
5 G 4 mmq (Dorsale di alimentazione UTA Palestra)
5 G 6 mmq (Dorsale di alimentazione Centrale Termica - QCT)
5 G 6 mmq (Dorsale di alimentazione pompa di calore)
5 G 25 mmq (Dorsale di alimentazione Locale Tecnico Piano Primo - QLTP1)
Cavo unipolare o multipolare con guaina resistente all'incendio per impianti in ambienti pubblici (scuole,
uffici, ospedali impianti di sicurezza), flessibile in rame ricotto , isolamento in gomma HEPR e guaina
termoplastica speciale M1 , non propagante l'incendio a norme CEI 20-22 III, assenza di gas corrosivi a
norme CEI 20-37 e 20-38, ridottissima emissione di gas tossici e fumi opachi a norme CEI 20-37 , CEI 20-
38 e marchio IMQ,conforme CEI 20-45, sigla di designazione FTG10OM1
3 x 1,5 mmq (Alimentazione Centrale impianto antincendio)
3 x 1,5 mmq (Pulsanti di sgancio)
Punti luce da incasso o per installazione a vista realizzati con conduttori unipolari con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11.
Punto luce su tubazione P.V.C. autoestinguente esclusa la linea dorsale, fornito e posto in opera. Sono
compresi: quota parte delle cassette di derivazione, i morsetti di derivazione in policarbonato, i conduttori
del tipo FG17 di sezione minima pari a mmq 1,5, la scatola portafrutto, il frutto, i copriforo, il supporto
placca, la placca in materiale plastico o metallico e la tubazione in PVC autoestinguente a vista. Sono
escluse le opere murarie. PUNTO LUCE IN VISTA A SEMPLICE INTERRUZIONE SU TUBAZIONE PVC
Punti luce da incasso o per installazione a vista realizzati con conduttori unipolari con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11.
Punto luce IP55 in vista su tubazione di acciaio zincato esclusa la linea dorsale, fornito e posto in opera.
Sono compresi: quota parte delle cassette di derivazione in lega di alluminio, i morsetti di derivazione in
37
policarbonato, i conduttori del tipo FG16OM16 di sezione minima pari a 1,5 mmq., il pulsante di comando
per installazione su guida DIN, il relè passo-passo per installazione su guida DIN, la tubazione a vista in
acciaio zincato ed i raccordi. Sono escluse le opere murarie. PUNTO LUCE CON COMANDO A
PULSANTE E RELE' DA QUADRO
F.O. Fornitura in opera di sistema per l'alimentazione di un corpo illuminante in parallelo ad un punto luce
già alimentato.
F.O. di Impianto in tubo PVC a vista punto luce in parallelo (illuminazione artificiale + illuminazione di
emergenza)
Punti presa da incasso o per installazione a vista realizzati con conduttori unipolari con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conformi al Regolamento Prodotti da ostruzione CPR (UE) n.305/11.
Punto presa su tubazione in P.V.C. autoestinguente a vista esclusa la linea dorsale, fornito e posto in opera.
Sono compresi: quota parte delle cassette di derivazione, i morsetti di derivazione in policarbonato, i
conduttori del tipo FG17 di sezione minima pari a 6 mmq. e la tubazione rigida in PVC autoestinguente in
vista a parete. Sono escluse le opere murarie.
F.o. Fornitura in opera di impianti per comando piccoli utilizzatori -( vengono considerati i sistemi distributivi
completi, che comprendono quindi canalizzazioni, cassette, organi di comando nonche' i collegamenti
elettrici (inclusa incidenza della derivazione da dorsale) all'interno di locali con superficie massima di 50 m²
. Per situazioni non comprese nei limiti suddetti si dovra' procedere per composizione delle voci elementari.
Sono previsti conduttori flessibili h07v-k di adeguata sezione in relazione alla potenza prelevabile, con il
minimo di 1.5 mm² per i sistemi luce e 2.5 mm² per i sistemi f.m. compresi gli scassi, le tracce in mattoni
forati, il ripristino dell'intonaco alle condizioni originali del manufatto e lo smaltimento dei materiali di risulta.)
Allacciamento asciugamani elettrico
Allacciamento caldaia
Allacciamento utilizzatori in Centrale Termica
Allacciamento pompa di calore
Allacciamento utilizzatori in Locale Tecnico UTA
Allacciamento UTA palestra
Allacciamento pompa di circolazione
Allacciamento sonde
Allacciamento collettore impianto termico
Allacciamento elettrovalvola su tubazione adduzione gas
sommano
Punto di reset chiamata realizzato con pulsante a vista su tubazione in P.V.C. autoestinguente, comprensivi
di quota parte scatole di derivazione in PVC IP4X con coperchio chiudibile a vite, conduttori derivati da
dorsale (questa esclusa da valutare a parte) tipo FG17 di opportuna sezione nei colori previsti dalle norme
posati entro la tubazione sopra descritta, organo/i di comando di tipo civile in contenitore termoplastico da
esterno adatto all' ccoppiamento al tubo in PVC, di collegamenti elettrici delle apparecchiature, contattore,
conduttore di protezione sezione parifase ed accessori vari di montaggio e fissaggio. PUNTO RESET
CHIAMATA DIVERSAMENTE ABILI A VISTA SU TUBAZIONE PVC
Punti presa da incasso o per installazione a vista realizzati con conduttori unipolari con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11.
Punto presa su tubazione in P.V.C. autoestinguente a vista esclusa la linea dorsale, fornito e posto in opera.
Sono compresi: quota parte delle cassette di derivazione, i morsetti di derivazione in policarbonato, i
conduttori del tipo FG17 di sezione minima pari a 2,5 mmq. e la tubazione rigida in PVC autoestinguente in
vista a parete. Sono escluse le opere murarie. PUNTO PRESA IN VISTA PER PRESA CEE MONOFASE
(2P+T) FINO A 16A (PRESA ESCLUSA)
Punto presa su tubazione in P.V.C. autoestinguente a vista esclusa la linea dorsale, fornito e posto in opera.
Sono compresi: quota parte delle cassette di derivazione, i morsetti di derivazione in policarbonato, i
conduttori del tipo FG17 di sezione minima pari a 2,5 mmq. e la tubazione rigida in PVC autoestinguente in
vista a parete. Sono escluse le opere murarie. PUNTO PRESA IN VISTA PER PRESA CEE TRIFASE
(3P+N+T) FINO A 16A (PRESA ESCLUSA)
Punti presa da incasso o per installazione a vista realizzati con conduttori unipolari con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11.
Presa CEE 2P+T 16A in materiale plastico autoestinguente in custodia minima IP65, provvista di
interruttore di blocco e fusibili e di eventuali supporti, posta in opera. E' compreso ogni onere ed accessorio
atto a rendere l'installazione funzionante e conforme alla regola dell'arte.
Presa CEE 3P+N+T 16A in materiale plastico autoestinguente in custodia minima IP65, provvista di
interruttore di blocco e fusibili e di eventuali supporti, posta in opera. E' compreso ogni onere ed accessorio
atto a rendere l'installazione funzionante e conforme alla regola dell'arte
APPARECCHI ILLUMINANTI
Plafoniere industriali con coppa e corpo in policarbonato; riflettore in lamiera di acciaio verniciato bianco;
IP-65.
plaf. 1x36 W con corpo e coppa in policarbonato (Illuminazione servizi + bussola ingresso)
Proiettori per estrno IP-55; corpo infusione di alluminio al silicio; gruppo ottico in lastra di alluminio
brillantato distribuzione del flusso luminoso simmetrica e asimmetrica, stretta e larga; vetro rontale
temperato; vernice nera.
proiettore IP-55 per lamp. alogena 250/400 W (Illuminazione esterna)
39
P.O. Posa in opera di corpi illuminanti da interno, sporgenti ed incassati, di tipo civile o industriale.
P.O. di riflettore industriale 150/250/400 W
Illuminazione di emergenza
Illuminazione a vista e da incasso
Apparecchiatura di illuminazione di emergenza autoalimentata conforme alla CEI EN 60598-22 in classe di
isolamento II con autodiagnosi: A LED potenza equivalente 8W versione SE - IP 65 autonomia 3 h. E'
compreso ogni accessorio atto a rendere l'installazione funzionante e conforme alla regola dell'arte.
IMPIANTI SPECIALI
Cavi Trasmissione Dati e Telefonici conformi ai requisiti previsti dal Regolamento Prodotti da Costruzione
(CPR UE 305/11)
Cavo per trasmissione dati conforme alle norme CEI 20-35, EN 50266, EN 50267, EN 50268 ed ai requisiti
di cui alla IEC 61156, EN 50288-2, IEC 11801 2a Ed. - EN 50173 2a Ed., TIA/EIA-568-B.2: cavo UTP cat 6
4 x 2 x 24 AWG LSZH
"Tubo portacavi in PVC rigido autoestinguente IP4X, resistente alla prova del filo incandescente ad 850°,
raccordabile con appositi manicotti ad innesto completo di raccordi, quota parte curve, montato a parete e/o
soffitto con appositi collari, compreso accessori vari di fissaggio, fino ad un'altezza non superiore a 5 m.
E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi, accessori di montaggio, fissaggio ed
allacciamento agli estremi, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
"
diametro 16 mm
Cassette isolanti in PVC, stagne IP 56 con corpo in polimero colore grigio, con pareti liscie, coperchio con
viti, resistenti alla prova del filo incandecente a 960°C:
dimensioni assimilabili a 150 x 110 x 70 mm
Rivelatore combinato ottico analogico e termovelocimetrico indirizzato, certificato secondo EN54 parte 5 e
7.
40
F.O. Fornitura in opera di rivelatori di gas esplosivi (metano, etano, propano, butano, etc.) completi di
centralina con dispositivo di analisi e sirena resettabilecampo di temperatura da 20 a 40 gradi campo di
pressione da 920 a 1080 millibar corrente di riscaldamento 0,14
F.O. di interfaccia ad indirizzo per la gestione completa di un sensore gas
Pulsante manuale a rottura vetro di tipo indirizzabile, colore rosso, con led di segnalazione e isolatore di
protezione linea, grado di protezione IP67, certificato secondo EN54 parte 11.
Sirena elettronica indirizzata, dotata di lampeggiante e isolatore di corto circuito, certificata secondo EN54
parti 3 e 17
Cavo BUS per applicazioni in sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme incendio
resistenti al fuoco, non propaganti la fiamma, senza alogeni, con tensione nominale 100/100 V, con
conduttori flessibili classe 5 isolati in protezione minerale vetro mica e XLPE a bassa capacità di colore
nero e rosso e guaina in LSZH di colorazione rosso. Rispondente alle norme CEI 20-37, CEI 20-22/III, CEI
EN 50200 PH30, CEI 20-105 V1, CEI EN 60228, CEI EN 50363-0, CEI 20-34, CEI 20-50, CEI EN 50395,
CEI EN 50396, CEI EN 62230, CEI EN 50267-2-1, CEI EN 50267-2-2, CEI EN 61034-2 e conforme ai
requisiti previsti dal Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR UE 305/11).
Cavo schermato 4 x 0.50 mmq
IMPIANTO DI TERRA
Collegamenti equipotenziali delle masse estranee presenti all' interno dei locali, quali tubazioni metalliche di
adduzione e scarico, infissi metallici, ecc. E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi,
accessori di montaggio, fissaggio, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
Nodo equipotenziale costituito da barretta in rame forata o da sistema analogo, contenuta in apposita
cassetta di derivazione, connessa alla rete generale di terra con cavo di sezione adeguata. Sono compresi:
le targhette identificatrici da apporre nei terminali dei cavi; i collegamenti e la connessione alla rete
generale di terra. E' compreso ogni onere ed accessorio atto a rendere l'installazione finita e conforme alla
regola dell'arte. Sono escluse le opere murarie.
Morsetti in rame elettrolitico ricotto di derivazione a compressione per corde derivate e passanti di rame
nudo sezione 35 mmq. - 16 mmq.
Tubo portacavi in PVC rigido autoestinguente IP4X, resistente alla prova del filo incandescente ad 850°,
raccordabile con appositi manicotti ad innesto completo di raccordi, quota parte curve, montato a parete e/o
soffitto con appositi collari, compreso accessori vari di fissaggio, fino ad un'altezza non superiore a 5 m.
E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi, accessori di montaggio, fissaggio ed
allacciamento agli estremi, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
"
diametro 16 mm
diametro 25 mm
diametro 50 mm
Tubazioni rigide a base di pvc, autoestinguente, marchio IMQ, rispondenti alle norme CEI EN 61386-1, CEI
EN 61386-21, resistenti alla temperatura di 850°C secondo norma CEI EN 60695-2-11
Ø 32 mm
Ø 40 mm
Cassette isolanti in PVC, stagne IP 56 con corpo in polimero colore grigio, con pareti liscie, coperchio con
viti, resistenti alla prova del filo incandecente a 960°C:
dimensioni assimilibili a 150 x 110 x 70 mm
dimensioni assimilibili a 190 x 140 x 70 mm
41
dimensioni assimilibili a 240 x 190 x 90 mm
dimensioni assimilibili a 300 x 220 x 120 mm
Passerella portacavi, in fili d'acciaio zincato, elettroliticamente saldati, conforme alla norma CEI EN61537;
sono compresi tutti i pezzi speciali quali curve, giunzioni, salite/discese e fissaggi a mensola o a
sospensione. Altezza compresa tra 50 e 60 mm.
Larghezza = 150 mm.
DORSALI DI ALIMENTAZIONE
Conduttore unipolare o multipolare flessibile di rame rosso ricotto isolato in gomma HEPR di qualità G16
sotto guaina termoplastica di qualità M16, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e conforme al
Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11, classificato secondo la norma CEI UNEL 35016,
rispondente alle norme EN 50575, EN 50575 A1, CEI UNEL 35324 35328, marchiatura CE ed IMQ,
Tensione nominale: Uo/U: 0,6/1 kV - Classe di reazione al fuoco: Ccas1b, d1,a1. Sigla di designazione
FG16(O)M16, da valere anche per opere di urbanizzazione. E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale
per sfridi, accessori di montaggio, fissaggio ed allacciamento agli estremi, pezzi speciali, e ogni materiale di
consumo.
2 x 1,5 mmq. (Dorsale di alimentazione illuminazione di emergenza)
3 x 2,5 mmq (Dorsali di alimentazione illuminazione artificiale)
3 x 4 mmq. (Dorsale di alimentazione principale prese F.M.)
5 G 6 mmq (Dorsale di alimentazione Centrale Termica - QCT)
Punti luce da incasso o per installazione a vista realizzati con conduttori unipolari con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11.
Punto luce IP55 in vista su tubazione di acciaio zincato esclusa la linea dorsale, fornito e posto in opera.
Sono compresi: quota parte delle cassette di derivazione in lega di alluminio, i morsetti di derivazione in
policarbonato, i conduttori del tipo FG16OM16 di sezione minima pari a 1,5 mmq., il pulsante di comando
per installazione su guida DIN, il relè passo-passo per installazione su guida DIN, la tubazione a vista in
acciaio zincato ed i raccordi. Sono escluse le opere murarie. PUNTO LUCE CON COMANDO A
PULSANTE E RELE' DA QUADRO
F.O. Fornitura in opera di sistema per l'alimentazione di un corpo illuminante in parallelo ad un punto luce
già alimentato.
F.O. di Impianto in tubo PVC a vista punto luce in parallelo (illuminazione artificiale + illuminazione di
emergenza)
F.o. Fornitura in opera di impianti per comando piccoli utilizzatori -( vengono considerati i sistemi distributivi
completi, che comprendono quindi canalizzazioni, cassette, organi di comando nonche' i collegamenti
elettrici (inclusa incidenza della derivazione da dorsale) all'interno di locali con superficie massima di 50 m²
. Per situazioni non comprese nei limiti suddetti si dovra' procedere per composizione delle voci elementari.
Sono previsti conduttori flessibili h07v-k di adeguata sezione in relazione alla potenza prelevabile, con il
minimo di 1.5 mm² per i sistemi luce e 2.5 mm² per i sistemi f.m. compresi gli scassi, le tracce in mattoni
forati, il ripristino dell'intonaco alle condizioni originali del manufatto e lo smaltimento dei materiali di risulta.)
Allacciamento sonde
Allacciamento collettore impianto termico
Allacciamento predisposto tabellone elettrico
sommano
Punti presa da incasso o per installazione a vista realizzati con conduttori unipolari con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11.
Punto presa su tubazione in P.V.C. autoestinguente a vista esclusa la linea dorsale, fornito e posto in opera.
Sono compresi: quota parte delle cassette di derivazione, i morsetti di derivazione in policarbonato, i
conduttori del tipo FG17 di sezione minima pari a 2,5 mmq. e la tubazione rigida in PVC autoestinguente in
42
vista a parete. Sono escluse le opere murarie. PUNTO PRESA IN VISTA PER PRESA CEE MONOFASE
(2P+T) FINO A 16A (PRESA ESCLUSA)
Punto presa su tubazione in P.V.C. autoestinguente a vista esclusa la linea dorsale, fornito e posto in opera.
Sono compresi: quota parte delle cassette di derivazione, i morsetti di derivazione in policarbonato, i
conduttori del tipo FG17 di sezione minima pari a 2,5 mmq. e la tubazione rigida in PVC autoestinguente in
vista a parete. Sono escluse le opere murarie. PUNTO PRESA IN VISTA PER PRESA CEE TRIFASE
(3P+N+T) FINO A 16A (PRESA ESCLUSA)
Punti presa da incasso o per installazione a vista realizzati con conduttori unipolari con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11.
Presa CEE 2P+T 16A in materiale plastico autoestinguente in custodia minima IP65, provvista di
interruttore di blocco e fusibili e di eventuali supporti, posta in opera. E' compreso ogni onere ed accessorio
atto a rendere l'installazione funzionante e conforme alla regola dell'arte.
Presa CEE 3P+N+T 16A in materiale plastico autoestinguente in custodia minima IP65, provvista di
interruttore di blocco e fusibili e di eventuali supporti, posta in opera. E' compreso ogni onere ed accessorio
atto a rendere l'installazione funzionante e conforme alla regola dell'arte
APPARECCHI ILLUMINANTI
Proiettori per esterno IP-55; corpo infusione di alluminio al silicio; gruppo ottico in lastra di alluminio
brillantato distribuzione del flusso luminoso simmetrica e asimmetrica, stretta e larga; vetro rontale
temperato; vernice nera.
proiettore IP-55 per lamp. alogena 250/400 W (Illuminazione esterna)
P.O. Posa in opera di corpi illuminanti da interno, sporgenti ed incassati, di tipo civile o industriale.
P.O. di riflettore industriale 150/250/400 W
Illuminazione di emergenza
Illuminazione a vista e da incasso
Apparecchiatura di illuminazione di emergenza autoalimentata conforme alla CEI EN 60598-22 in classe di
isolamento II con autodiagnosi: A LED potenza equivalente 8W versione SE - IP 65 autonomia 3 h. E'
compreso ogni accessorio atto a rendere l'installazione funzionante e conforme alla regola dell'arte.
IMPIANTI SPECIALI
"Tubo portacavi in PVC rigido autoestinguente IP4X, resistente alla prova del filo incandescente ad 850°,
raccordabile con appositi manicotti ad innesto completo di raccordi, quota parte curve, montato a parete e/o
soffitto con appositi collari, compreso accessori vari di fissaggio, fino ad un'altezza non superiore a 5 m.
E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi, accessori di montaggio, fissaggio ed
allacciamento agli estremi, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
"
43
diametro 16 mm
Cassette isolanti in PVC, stagne IP 56 con corpo in polimero colore grigio, con pareti liscie, coperchio con
viti, resistenti alla prova del filo incandecente a 960°C:
dimensioni assimilibili a 150 x 110 x 70 mm
Pulsante manuale a rottura vetro di tipo indirizzabile, colore rosso, con led di segnalazione e isolatore di
protezione linea, grado di protezione IP67, certificato secondo EN54 parte 11.
Sirena elettronica indirizzata, dotata di lampeggiante e isolatore di corto circuito, certificata secondo EN54
parti 3 e 17
Cavo BUS per applicazioni in sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme incendio
resistenti al fuoco, non propaganti la fiamma, senza alogeni, con tensione nominale 100/100 V, con
conduttori flessibili classe 5 isolati in protezione minerale vetro mica e XLPE a bassa capacità di colore
nero e rosso e guaina in LSZH di colorazione rosso. Rispondente alle norme CEI 20-37, CEI 20-22/III, CEI
EN 50200 PH30, CEI 20-105 V1, CEI EN 60228, CEI EN 50363-0, CEI 20-34, CEI 20-50, CEI EN 50395,
CEI EN 50396, CEI EN 62230, CEI EN 50267-2-1, CEI EN 50267-2-2, CEI EN 61034-2 e conforme ai
requisiti previsti dal Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR UE 305/11).
006 - Cavo schermato 4 x 0.50 mmq
IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Fornitura e posa in opera di modulo fotovoltaico, in silicio policristallino da 250 Wp. Di primaria marca
Europea
Fornitura e posa in opera di struttura di montaggio, in lamiera grecata, per sistemare i moduli fotovoltaici
sul tetto con tipologia parzialmente integrata. Compresi tutti i materiali ( profilati, bulloneria, ecc), per la
corretta posa a regola d'arte.
Fornitura e posa in opera di inverter con sistema MPPT, per la connessione dell'impianto elettrico
fotovoltaio alla rete del distributore elettrico. Certificato secondo la norma DK5940 e rispondente a tutte le
attuali normativce del settore. Potenza nominale lato AC pari a 10 kWp. Di primaria marca Europea
Fornitura e posa in opera di quadro elettrico lato DC, per la connesione dei moduli fotovoltaici lato DC,
rispondente a tutte le attuali normative di settore, compreso di sezionatori porta fusibili, sezionatori sotto
carico e scaricatori lato DC (come da schemi elettrici).
Fornitura e posa in opera di quadro elettrico lato AC, rispondente a tutte le attuali normative di settore,
compreso di interruttori magnetotermici differenziali in classe "A" e dispositivi di sezionamento (come da
schemi elettrici).
Collegamenti equipotenziali delle masse estranee presenti all' interno dei locali, quali tubazioni metalliche di
adduzione e scarico, infissi metallici, ecc. E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi,
accessori di montaggio, fissaggio, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
Nodo equipotenziale costituito da barretta in rame forata o da sistema analogo, contenuta in apposita
cassetta di derivazione, connessa alla rete generale di terra con cavo di sezione adeguata. Sono compresi:
le targhette identificatrici da apporre nei terminali dei cavi; i collegamenti e la connessione alla rete
generale di terra. E' compreso ogni onere ed accessorio atto a rendere l'installazione finita e conforme alla
regola dell'arte. Sono escluse le opere murarie.
"Tubo portacavi in PVC rigido autoestinguente IP4X, resistente alla prova del filo incandescente ad 850°,
raccordabile con appositi manicotti ad innesto completo di raccordi, quota parte curve, montato a parete e/o
soffitto con appositi collari, compreso accessori vari di fissaggio, fino ad un'altezza non superiore a 5 m.
44
E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi, accessori di montaggio, fissaggio ed
allacciamento agli estremi, pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
"
diametro 50 mm
Conduttore unipolare o multipolare flessibile di rame stagnato ricotto, resistente all'ozono ed ai raggi UV,
isolato in gomma di qualità G21 e guaina in mescola reticolata di qualità M21, non propagante l'incendio,
senza alogeni LSOH, e a ridotta emissione di fumi e gas corrosivi, rispondente alle norme CEI EN 60332-1-
2, CEI EN 50267-2-1, CEI EN 50267-2-2, CEI EN 60216-1, CEI 20-37/4-0, CEI EN 50396, marchio IMQ,
sigla di designazione FG21M21:
1 x 6 mmq
Conduttore unipolare di rame rosso ricotto isolato in gomma HEPR di qualità G17, con particolari
caratteristiche di reazione al fuoco e conforme al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11,
classificato secondo la norma CEI UNEL 35016, rispondente alle norme EN 50575, EN 50575 A1, CEI
UNEL 35310, marchiatura CE ed IMQ, Tensione nominale: Uo/U: 450/750 V - Classe di reazione al fuoco:
Cca-s1b,d1,a1. Sigla di designazione FG17, compreso installazione all'interno di tubazioni e/o canalette,
siglatura e connessioni. E'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale per sfridi, accessori di montaggio,
pezzi speciali, e ogni materiale di consumo.
1 x 6 mmq
1 x 25 mmq
Conduttore unipolare o multipolare flessibile di rame rosso ricotto isolato in gomma HEPR di qualità G16
sotto guaina termoplastica di qualità M16, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e conforme al
Regolamento Prodotti da Costruzione CPR (UE) n.305/11, classificato secondo la norma CEI UNEL 35016,
rispondente alle norme EN 50575, EN 50575 A1, CEI UNEL 35324 35328, marchiatura CE ed IMQ,
Tensione nominale: Uo/U: 0,6/1 kV - Classe di reazione al fuoco: Ccas1b, d1,a1. Sigla di designazione
FG16(O)M16, da valere anche per opere di urbanizzazione. E 'compreso nel prezzo l'incidenza percentuale
per sfridi, accessori di montaggio, fissaggio ed allacciamento agli estremi, pezzi speciali, e ogni materiale di
consumo.
4 x 4 mmq
4 x 25 mmq. (linea di collegamento dall'inverter al contatore GSE e al QAC)
IMPIANTI FLUIDOMECCANICI
CENTRALE TERMICA
CLIMATIZZAZIONE - ARIA
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CLIMATIZZAZIONE - ACQUA
IMPIANTO IDROSANITARIO
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MONITORAGGIO E SUPERVISIONE BMS
IMPIANTO ANTINCENDIO
Fornitura e posa in opera di struttura di chiusura del collegamento della palestra con l'edificio scolastico
esistente, avente struttura portante in acciaio zincato a caldo e verniciato e rivestimento costituito da telo in
PVC, con profilo ad arco , comprensiva di canali di gronda, pluviali, velette, impianto di illuminazione
composto da dorsale di alimentazione e Q.E., n° 3 uscite di sicurezza dotate di maniglioni antipanico e
quant'altro necessario per dare l'opera finita secondo la regola dell'arte
Esecuzione di scotico dello strato superficiale del terreno, con adeguati mezzi meccanici, per profondità
fino a 30 cm, compreso l'asportazione di cespugli e sterpaglie esistenti e sistemazione entro l'area del
cantiere
Scavo generale, di sbancamento o splateamento a sezione aperta, in terreni sciolti o compatti, fino a 4 m di
profondità, eseguito con mezzi meccanici, esclusa la roccia da mina ma compresi i trovanti rocciosi ed i
blocchi di muratura fino a 0,50 m³, misurato in sezione effettiva, compreso il carico sugli automezzi,
trasporto e sistemazione entro l'area del cantiere
Trasporto ad impianto di smaltimento autorizzato di materie di scavo caricate direttamente sugli appositi
mezzi di trasporto all'atto stesso dell'estrazione con mezzi meccanici (pala meccanica, draga, escavatore,
ecc.)
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RIF. CODICE CER CLASSE 17: RIFIUTI DELLE ATTIVITA' DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE
(COMPRESO IL TERRENO PRELEVATO DA SITI CONTAMINATI)
terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 (rif.codice CER 17 05 04)
RINTERRI E RILEVATI: eseguiti con materiali privi di sostanze organiche, compresi spianamenti,
costipazione a strati di spessore non superiore a cm 30, formazione di pendenze e profilature di scarpate,
bagnatura e ricarichi, il tutto per dare il titolo compiuto e finito a regola d'arte.
Regolarizzazione e rullatura con rullo di adatto peso, statico o o piastra vibrante idonea del piano del
sottofondo in terra o del piano dello strato di fondazione in ghiaia perl'esecuzione di ripristini o risanamenti,
compreso ogni onere per il funzionamento del rullo o della piastra, su marciapiedi
Formazione di rilevati, eseguita con mezzi meccanici con materiale arido di cava compreso nel prezzo
Stabilizzato di cava
Spandimento di materiali vari per spessori superiori a cm 3, provvisti sfusi sul luogo d'impiego, per la
formazione di strati regolari, secondo le indicazioni della direzione lavori, compreso gli eventuali ricarichi
durante la cilindratura ed ogni altro intervento per regolarizzare la sagoma degli strati, materiali terrosi,
sabbia, graniglia, pietrischetto stabilizzato e simili, sparsi con mezzi meccanici.
Compattazione con rullo pesante o vibrante dello strato di fondazione in misto granulare anidro o altri
materiali anidri, secondo i piani stabiliti, mediante cilindratura a strati separati sino al raggiungimento della
compattezza giudicata idonea dalla direzione lavori, per spessore finito fino a 30 cm
Fornitura e posa in opera di rete metallica di altezza m 2.00 sorretta da montanti in ferro a “T” di altezza m
2,4, esclusi dal prezzo, posti ad interasse fino a m 2,50 e compreso la fornitura e la posa di n. 4 corsie di
filo zincato la messa in tensione dei fili, la legatura della rete ai fori dei montanti e nei punti intermedi tra i
montanti ai fili tenditori; il tutto per dare il lavoro finito a regola d’arte. Rete zincata e plastificata extraforte di
diametro mm. 2,7 a maglia quadrata 5x5
Fornitura e posa in opera di paletti in ferro per recinzione preverniciati con almeno una mano di minio ed
una di vernice o plastificati, infissi nel terreno con scavo eseguito a mano o a macchina peralmeno 30 cm di
diametro e una profondità di almeno 30 cm; compreso inoltre il successivo rinfiancoe fondazione eseguito
con colata di cemento, la piombatura del palo e quant’altro occorre per dare il lavoro finito a regola d’arte.
Palo plastificato h. m 2,50 profilatura a “T “ sez. mm. 35X35x5,5 scavo a mano
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2. CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI LOCALI SERVIZI E ATTIVITÀ
Le caratteristiche distributive, tipologiche e di sicurezza degli spazi a servizio delle attività sportive
sono conseguenti alla corretta corrispondenza delle norme di settore, in relazione alle attuali esigenze di
svolgimento delle attività di esercizio a livello locale previste nell'impianto in oggetto conformemente:
▪ alle norme di Legge che sotto qualsiasi titolo regolano la loro progettazione, costruzione ed esercizio,
con riferimento a quelle di sicurezza, igiene, superamento delle barriere architettoniche ecc.. .
▪ ai regolamenti delle Federazioni sportive nazionali (per impianti di esercizio) in relazione al livello di
attività previsto, sia per quanto attiene le caratteristiche dimensionali costruttive ed ambientali degli spazi
destinati alla pratica sportiva, che per la dotazione e le caratteristiche delle attrezzature fisse e mobili, ed
in particolare alle “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi” (D.M.
18/03/1996 – coordinato con le modifiche e le integrazioni introdotte dal DM 06 giugno 2005).
▪ alle Norme CONI per l’impiantistica sportiva (C.N. 1379 del 25/06/2008) e UNISPORT.
▪ alle norme tecniche relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica,
edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica – Norme tecniche
contenute nelle linee guida emanate dal MIUR il 11/04/2013
In ogni caso dovranno essere garantite idonee condizioni di sicurezza ed igiene per tutti gli utilizzatori;
dovranno inoltre essere rispettate le prescrizioni relative all'accessibilità ed all'uso da parte dei disabili e si
dovranno rispettare tutti gli adempimenti sulla sicurezza e per la regolare agibilità con la predisposizione
delle pratiche autorizzative di rito.
In linea con le indicazioni fornite al punto III. 10.1 Attività motorie e palestra delle norme tecniche di
settore, si è optato, come tipologia di palestra, per un impianto sportivo di esercizio con valenza di interesse
sociale e promozionale dell’attività sportiva, non destinato all’agonismo o comunque all’agonismo locale, in
cui poter svolgere tutte le attività propedeutiche, formative e/o di mantenimento delle discipline sportive
regolamentate dalle rispettive Federazioni sportive.
La nuova palestra sarà costituita da un unico volume che ospita il parterre e per una parte i locali con
gli spazi distributivi di accoglienza e servizio per il pubblico e per il controllo degli accessi sulla testata al
piano terra ed i locali tecnici al piano primo e piccolo deposito. Sarà quindi completa, funzionale ed in grado
di assolvere non solo al fabbisogno determinato dall’utenza scolastica ma anche di costituire un impianto
autonomo e funzionale al di fuori dell’ambito scolastico usufruibile da società sportive, gruppi e da ogni altra
categorie di utenza durante tutto l’arco della giornata.
La nuova palestra sarà accessibile pertanto direttamente dalla scuola ed avrà un utilizzo
esclusivamente scolastico attraverso i percorsi esistenti, e per un uso extrascolastico presenterà accessi
separati direttamente dall’esterno con la possibilità di escludere l'accesso agli spazi di pertinenza
scolastica.
Ulteriori accessi di servizio, oltre alle vie di fuga, sono dislocati lungo il perimetro del fabbricato, in
particolare al piano terra con il locale CT e al piano primo dove viene collocato un locale tecnico UTA
accessibile da un percorso di servizio dedicato.
Il progetto della palestra andrà coordinato ed integrato da un progetto di sistemazione delle aree
esterne (che comprenderà interventi di realizzazione marciapiedi perimetrali, aree a verde e più in generale
di infrastrutturazione dell’area di intervento e delle opere indotte a completamento dell’opera). In merito si
rimanda al paragrafo degli interventi esclusi.
Le caratteristiche distributive, tipologiche e di sicurezza degli spazi a servizio delle attività sportive
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sono conseguenti alla corretta corrispondenza delle norme di settore, in relazione alle attuali esigenze di
svolgimento delle attività scolastiche e di esercizio previste nell'impianto in oggetto. Per ulteriori
specificazioni si rinvia a quanto contenuto nella normativa scolastica, nelle norme CONI e UNISPORT, e
DMI 18/03/96 e s.m.i..
Con la richiesta dei pareri Enti, il progetto potrà essere oggetto di integrazioni per eventuali prescrizioni
da parte degli Enti preposti alle autorizzazioni (VV.F-ASL).
IL PARTERRE
Gli impianti sportivi di esercizio anche quelli scolastici, sono normati al punto 11 delle Norme CONI per
l’impiantistica sportiva che consentono per gli spazi attività una tolleranza in difetto del 20% delle
dimensioni regolamentari (in pianta ed in alzato), fatte salve le dimensioni delle fasce di rispetto che devono
essere conformi a quanto previsto dalle norme stesse (≥ 1,50 m). Per le condizioni ambientali e le
caratteristiche della pavimentazione, queste dovranno essere conformi a quelle previste dalle norme
(Tabelle A, B e C) per il livello inferiore di pratica sportiva.
Il parterre in progetto presenta dimensioni 44x 26,00 m libere da qualunque ostacolo e altezza netta
max-min libera da circa 7 m al centro chiave di volta -10,30 per una superficie complessiva di mq. 1144
Lo spazio gioco parterre per le attività polivalente presenterà le seguenti tracciature come da
Regolamenti Federazioni Sportive CONI:
▪ campo pallavolo regolamentare
▪ campo pallacanestro regolamentare
▪ campo calcetto e varie
Sono previste ulteriori predisposizioni (tirafondi-bussole) per l’allestimento delle reti per le attività
di allenamento (campi trasversali) della pallavolo.
La pavimentazione sportiva prevista per il parterre polivalente è stata prevista con finitura in legno
composto da sottostruttura elastica e pavimentazione di finitura per uno spessore complessivo, da posare
su impianto radiante. Le specifiche caratteristiche e prestazioni della pavimentazione sono riportate nei
capitoli successivi.
La pavimentazione sarà idonea alle attività intensive e polivalenti ed al riscaldamento ambientale con
tipologia radiante a pavimento. Le caratteristiche prestazionali della pavimentazione vengono riportate nei
successivi capitoli.
Lo spazio attività, che potrà essere allestito con le attrezzature specifiche per il gioco delle attività
sportive previste, presenta inoltre la disponibilità alla installazione sulle pareti di testata attrezzatura
specifica quali spalliere, ecc…(esclusi dal presente appalto).
Il parterre risulterà accessibile perimetralmente dai vari ambiti localizzati al piano.
Nel complesso palestra si identificano i seguenti elementi funzionali: SPAZI PER L’ATTIVITA’
SPORTIVA (sezione attività polivalenti indoor), SPAZI PER I SERVIZI DI SUPPORTO (sezione servizi
pubblico addetti), IMPIANTI TECNICI, SPAZI AGGIUNTIVI (sezione attività ausiliarie), AREE
SUSSIDIARIE. Nel definire i singoli spazi si richiamano di seguito stralcio delle principali prescrizioni
tecniche normative e requisiti individuate dal CONI in materia di spazi attività indoor.
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Prescrizioni tecniche normative e requisiti
SPAZI PER L’ATTIVITA’ SPORTIVA (sezione attività polivalenti indoor)
Per sezione attività polivalenti indoor si intende l’insieme degli spazi palestra e degli spazi di pertinenza
direttamente interessati alle suddette attività. Essa comprende il parterre e gli spazi perimetrali.
Prescrizioni tecniche
Le pareti dovranno essere realizzate con materiali resistenti e facilmente pulibili; dovranno essere prive
di sporgenze per un'altezza non inferiore a m 2,50 dal pavimento; eventuali sporgenze non eliminabili
dovranno essere ben segnalate e protette contro gli urti fino a terra. Egualmente protette e facilmente
individuabili, dovranno essere eventuali attrezzature sportive presenti nella sala ma non utilizzate. Eventuali
gradini dovranno essere ben segnalati da colore contrastante.
Le vetrate, gli specchi, le parti degli impianti tecnici, gli eventuali elementi mobili di controsoffitti o simili,
dovranno essere in grado di resistere, per loro caratteristiche costruttive e di fissaggio o mediante idonee
protezioni, agli urti causati dalla palla. Detti elementi, se situati a meno di m. 2.50 dal pavimento, dovranno
essere adeguatamente protetti anche contro gli urti accidentali da parte degli utenti in modo da non
arrecare danno a questi ultimi. Eventuali spigoli dovranno essere protetti per tutta l’altezza con profili
arrotondati. Le vetrate in caso di rottura non dovranno produrre frammenti pericolosi; inoltre, se situate a
meno di m 2.50 dal pavimento, dovranno essere dotate di vetri antisfondamento o di adeguate protezioni.
SPAZI PER I SERVIZI DI SUPPORTO (sezione servizi) – ESCLUSI DAL PRIMO LOTTO FUNZIONALE
Prescrizioni tecniche servizi di supporto per l'attività sportiva
L'altezza dei locali di servizio dovrà essere conforme alle normative edilizie locali. In ogni caso,
l'altezza media non dovrà risultare inferiore a m 2,70 e comunque, in nessun punto, inferiore a m 2,20. Nei
locali di disimpegno e nei servizi igienici tale altezza media potrà essere ridotta a m 2,40 ferma restando
l'altezza minima di m 2,20. Per i magazzini potranno essere adottate altezze diverse da quelle sopra
indicate, in relazione alle necessità connesse al tipo e alle dimensioni delle attrezzature da immagazzinare.
Le pavimentazioni dovranno essere di tipo non sdrucciolevole nelle condizioni d'uso previste. Le
caratteristiche dei materiali impiegati dovranno essere tali da consentire la facile pulizia di tutte le superfici
evitando l'accumulo della polvere ed i rivestimenti dovranno risultare facilmente pulibili e igienizzabili con le
sostanze in comune commercio.
I serramenti dovranno risultare facilmente pulibili, quelli vetrati saranno muniti di vetri di sicurezza;
l’apertura delle porte dei servizi igienici e preferibilmente degli altri locali di servizio, dovrà essere nella
direzione di uscita.
Le diverse parti degli impianti tecnici e le apparecchiature soggette a periodici interventi di
manutenzione e controllo dovranno risultare facilmente accessibili ma anche protette da manomissioni. Per
le caratteristiche ambientali sono consigliati i valori riportati nella Tabella C.
Spogliatoi per atleti (esclusi dal primo lotto funzionale)
I locali spogliatoio dovranno essere protetti contro l'introspezione; in mancanza di indicazioni diverse
da parte delle FSN e DSA, dovranno essere previsti almeno due locali spogliatoio. Il numero dei posti
spogliatoio da realizzare dovrà essere commisurato al numero di utenti contemporanei, tenendo conto delle
modalità di avvicendamento e del tipo di pratica sportiva.
Il dimensionamento dei locali spogliatoio (spogliatoi in locale comune) dovrà essere effettuato
considerando una superficie per posto spogliatoio non inferiore a mq 1,60, comprensiva degli spazi di
passaggio e dell'ingombro di eventuali appendiabiti o armadietti. Gli spogliatoi dovranno risultare accessibili
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e fruibili dagli utenti DA; a tal fine le porte di accesso dovranno avere luce netta non inferiore a m 0,90;
eventuali corridoi, disimpegni o passaggi dovranno consentire il transito ed ove necessario la rotazione
della sedia a ruote, secondo la normativa vigente. Negli spogliatoi dovrà essere prevista la possibilità di
usare una panca della lunghezza di m 0,80 e profondità circa m 0,50 con uno spazio laterale libero di m.
0,80 per la sosta della sedia a ruote. Da ogni locale spogliatoio si dovrà accedere ai propri servizi igienici e
alle docce. Negli spogliatoi, ovvero nelle loro immediate vicinanze, dovrà essere prevista una fontanella di
acqua potabile.
Spogliatoi per i giudici di gara/istruttori (esclusi dal primo lotto funzionale)
I locali spogliatoio dovranno essere protetti contro l'introspezione; in mancanza di indicazioni diverse
da parte delle FSN e DSA, dovranno essere previsti almeno due locali spogliatoio. Tenuto conto della
destinazione e del livello di attività dell'impianto, ogni locale spogliatoio dovrà essere dimensionato, per un
minimo di 2 utenti contemporanei, mediamente 4 – 10 utenti, considerando una superficie per posto
spogliatoio non inferiore a mq 1,6 comprensiva degli spazi di passaggio e dell'ingombro di eventuali
appendiabiti o armadietti. Da ogni locale spogliatoio si dovrà accedere ai propri servizi igienici e docce.
Ogni locale spogliatoio dovrà avere a proprio esclusivo servizio almeno un WC in locale proprio ed una
doccia per spogliatoi fino a 4 utenti; un WC in locale proprio e due docce per spogliatoi da 5 a 10 utenti. Le
caratteristiche dei WC e delle docce sono quelle successivamente indicate. Gli spogliatoi dovranno essere
accessibili e fruibili dagli utenti DA, dotando ogni spogliatoio di almeno un servizio igienico fruibile da parte
degli utenti DA; è sconsigliata la realizzazione di locali WC per utenti DA con presenza di doccia all’interno.
Servizi igienici (esclusi dal primo lotto funzionale)
Ogni locale WC dovrà avere accesso da apposito locale di disimpegno (anti WC), eventualmente a
servizio di più locali WC, nel quale potranno essere installati gli orinatoi, per i servizi uomini, ed almeno un
lavabo. All'anti WC si dovrà accedere, preferibilmente tramite locale filtro nel quale potranno essere
installati i lavabi. Il numero complessivo di lavabi dovrà essere almeno pari a quello dei WC; anziché lavabi
singoli potranno essere utilizzati lavabi a canale con numero di erogazioni almeno pari a quello prima
indicato per i lavabi singoli. L'anti WC, nel caso in cui non siano previsti orinatoi, può essere utilizzato
anche come locale filtro e/o disimpegno del locale docce. Per spogliatoi con meno di 5 utenti, l'anti WC,
comunque consigliato, potrà non essere realizzato. Per gli spogliatoi atleti dovrà prevedersi almeno un WC
ogni 16 posti spogliatoio (approssimando il calcolo per eccesso), con dotazione minima di un WC. I servizi
igienici dovranno avere una dimensione minima di m 0,90 x 1,20 con porta apribile verso l'esterno, o
scorrevole. I servizi igienici per utenti DA dovranno avere dimensioni minime di m 1,50 x 1,50 con porta di
accesso apribile verso l'esterno, o scorrevole. Nel caso in cui il lavandino sia previsto all'interno del locale,
la dimensione minima sarà di m 1,50 x 1,80. Almeno un servizio igienico per gli spogliatoi degli uomini ed
uno per quello delle donne dovranno essere fruibili da parte degli utenti DA; è sconsigliata la realizzazione
di servizi per utenti DA con presenza contemporanea di WC e doccia.
Docce e asciugacapelli (esclusi dal primo lotto funzionale)
Le docce dovranno essere realizzate in apposito locale; al quale si dovrà accedere, preferibilmente,
tramite locale filtro, eventualmente in comune con il locale filtro dei servizi igienici. Dovrà essere previsto
almeno un posto doccia ogni 4 posti spogliatoio (approssimando il calcolo per eccesso), con dotazione
minima di due docce. Sono preferibili docce a pavimento in locale comune, senza divisori fissi onde
consentire un agevole uso anche da parte degli utenti DA. Ogni doccia dovrà avere una dimensione minima
(posto doccia) di m 0,90 x 0,90 con antistante spazio di passaggio della larghezza minima di m 0,80
(preferibilmente m 0,90), eventualmente in comune con altri posti doccia. In ogni locale doccia almeno un
posto doccia dovrà essere fruibile da parte degli utenti DA; a tal fine la doccia dovrà avere uno spazio
adiacente per la sosta della sedia a ruote; tale spazio, delle stesse dimensioni, potrà coincidere con un
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posto doccia, ove non siano realizzati separatori fissi. Il posto doccia per gli utenti DA dovrà essere dotato
di sedile ribaltabile lungo m 0,80 profondo circa m 0,50 e di accessori conformi alla normativa vigente.
Gli asciuga capelli saranno posizionati negli spogliatoi e/o nei locali di disimpegno, orientativamente in
numero non inferiore a quello delle docce. Per la loro installazione dovrà tenersi conto dell'età degli utenti e
della fruibilità da parte degli utenti DA.
IMPIANTI TECNICI, SPAZI PER IL PUBBLICO, SPAZI AGGIUNTIVI (sezione attività ausiliarie)
Impianti tecnici
I locali tecnici sono distribuiti nei vari ambiti e facilmente accessibili e nello stesso tempo gli impianti
tecnici ivi installati sono protetti da manomissioni. Tutti gli impianti sono progettati in conformità alla vigente
legislazione.
Spazi aggiuntivi – uffici societari
L’ambito uffici ed accoglienza, inteso anche come spazio filtro tra l’attività scolastica e quella sportiva,
rispetterà i requisiti igienici previsti dalla normativa nazionale, regionale e dal regolamento di igiene locale.
Prescrizioni generali da osservare per la realizzazione dei servizi igienici per gli utenti diversamente
abili
Servizi igienici
La porta di accesso dovrà avere una luce netta minima di mt. 0,85 e dovrà essere sempre apribile verso
l'esterno.
Le dimensioni minime del locale igienico devono essere di mt 1,50x1,50.
Il locale igienico deve essere attrezzato con: tazza e accessori, lavabo, specchio, corrimani orizzontali e
verticali, campanello elettrico di segnalazione.
La tazza wc deve essere situata sulla parete opposta all'accesso.
La sua posizione deve garantire del lato sinistro (per chi entra) uno spazio adeguato all’avvicinamento e la
rotazione di una sedia a rotelle, dall'altro, una distanza tale da consentire a che usa il wc un agevole
appiglio ai corrimani posti sulla parete laterale (destra per chi entra).
Pertanto l'asse della tazza wc deve essere posto a una distanza minima di mt. 0,40-1,40 dalla parete
laterale sinistra e a una distanza di mt. 0,40 dalla parete laterale destra.
La distanza tra il bordo anteriore della tazza wc e la parete posteriore deve essere di almeno mt. 0,80.
L'altezza del piano superiore della tazza deve essere di almeno mt. 0,50 del pavimento. Gli accessori
(comando per il lavaggio idraulico della tazza wc, porta carta igienica) devono essere sistemati in modo da
renderne l'uso agevole ed immediato.
Il lavabo deve essere posto preferibilmente nella parete opposta a quella cui è fissata la tazza wc,
lateralmente all'accesso. Il piano superiore del lavabo deve essere posto ad un'altezza di mt. 0,80 dal
pavimento. Deve essere del tipo a mensola in modo da consentire adeguato avvicinamento con sedia a
rotelle.
La rubinetteria deve avere preferibilmente il comando a leva; lo specchio deve essere fissato alla parete,
superiormente al lavabo, interessando una zona compresa fra mt. 0,90 e 1,70 di altezza dal pavimento.
Il locale igienico deve essere provvisto di un corrimano orizzontale continuo, fissato lungo l'intero perimetro
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del locale (ad eccezione dello spazio interessato dal lavabo e dalla porta) ad un'altezza di mt. 0,80 da terra
e ad una distanza di cm. 5 dalla parete.
Altro corrimano deve essere previsto all'altezza di mt. 0,80, fissato nella faccia interna della porta in modo
da consentirne l'apertura a spinta verso l'esterno.
È necessario inoltre prevedere due corrimani verticali fissati al pavimento e al soffitto e opportunamente
controventati alle pareti. Un corrimano verticale deve essere posto bile sinistra (per chi entra) della tazza
wc ad una distanza dall'asse wc di cm. 40 e della parete posteriore di cm. 15 in modo da essere
solidamente afferrato con la mano destra da parte di chi usa la tazza wc. I1 secondo corrimano verticale
deve essere posto alla destra (per chi entra) della tazza wc, ad una distanza di cm. 30 dal bordo anteriore
della tazza wc e di 15 dalla parete destra in modo da essere solidamente afferrato con la mano sinistra.
Docce
Si dovrà prevedere una cabina doccia per una persona disabile che fa uso di una carrozzina
ortopedica avendo queste caratteristiche tipologiche e tecnologiche:
dimensioni vano larghezza 1,80 per lunghezza 2,00 mt. (min. 1,80x 1,80) o posto doccia con dimensioni
minime di m 0,90x0,90 con uno spazio adiacente delle stesse dimensioni per la sosta della sedia a ruote;
vano porte di mt. 0,85 con apertura verso l'esterno,
assenza assoluta di soglie;
presenza in tutto l’ambiente di corrimani orizzontali posti a mt. 0,85 dal suolo, pavimento compreso, uno
fissato nella faccia interna della porta permettere l'apertura a spinta verso l'esterno;
sistemazione di un sedile ribaltabile a muro posto o mt. 0,50 del pavimento, avente le seguenti dimensioni
larghezza 0,90 mt. per lunghezza mt. 1,20;
installazione a muro di braccioli orientabili posti ai lati del sedile per permettere maggiori spostamenti con
più sicurezza;
rubinetteria a leva con miscelatore posto a mt. 0,90 da terra e sistemato lateralmente rispetto al sedile;
prevedere due soffioni di erogazione dell'acqua posti a due altezze e su due pareti differenti: uno a mt. 1,90
dal pavimento, in modo da consentirne l'uso anche a persone in piedi; uno sull'altra parete a mt. 0,80 dal
pavimento. Il soffione posto a mt. 1,90 dovrà essere orientabile con comando a leva azionato a mt. 0,90 da
terra,
la pavimentazione deve essere antisdrucciolevole;
campanello elettrico di allarme deve essere di tipo a cordone, posto in prossimità del sedile, con suonerie
ubicato in luogo appropriato si fine di consentire l'immediato percezione della eventuale richiesta di
assistenza;
la porta d'accesso deve essere realizzata con materiale resistente all'urto e all'usura specialmente per le
parti comprese entro un'altezza di mt. 0,40 dal pavimento;
le maniglie devono consentire una facile manovra, in genere è preferibile l'uso di maniglie a leva, ma del
tipo "chiuso”, poste ad un'altezza massima di mt. 0,90.
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l’impiantistica sportiva. In merito di seguito si richiamano stralcio delle principali prescrizioni tecniche
normative individuate dal CONI in materia di spazi attività indoor
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3. CRITERI AMBIENTALI MINIMI
Di seguito si elencano sinteticamente i criteri adottati di cui al decreto con alcune indicazioni di carattere
generale in relazione all’individuazione delle prestazioni da adottare con riferimento ai CAM e relativo DM.
11/10/2017. Eventuali varianti giustificate sui criteri adottati dovranno essere preventivamente concordate e
approvate dalla stazione appaltante.
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▪ l'impiego di apparecchi sanitari con cassette a doppio scarico aventi scarico completo di massimo 6 litri
e scarico ridotto di massimo 3 litri.
È inoltre previsto un sistema di monitoraggio dei consumi idrici.
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La conformità di tale criterio è dimostrata nell’elaborato tecnico (relazione specialistica impianti elettrici e
speciali 06 RIE)
2.3.5.5 Emissioni dei materiali
Ogni materiale elencato di seguito deve rispettare i limiti di emissione esposti nella tabella allegata al DM:
▪ pitture e vernici;
▪ tessili per pavimentazioni e rivestimenti;
▪ laminati per pavimenti e rivestimenti flessibili;
▪ pavimentazioni e rivestimenti in legno;
▪ altre pavimentazioni (diverse da piastrelle di ceramica e laterizi);
▪ adesivi e sigillanti;
▪ pannelli per rivestimenti interni (es. lastre in cartongesso).
Si prescrive che in fase di approvvigionamento l'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio
tramite la documentazione tecnica che ne dimostri il rispetto e che dovrà essere presentata alla stazione
appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato. La determinazione
delle emissioni deve avvenire in conformità alla CEN/TS 16516 o UNI EN ISO 16000-9 o norme equivalenti.
2.3.5.6 Comfort acustico
I valori dei requisiti acustici passivi dell'edificio devono corrispondere almeno a quelli della classe II ai sensi
della norma UNI 11367. Gli ospedali, le case di cura e le scuole devono soddisfare il livello di «prestazione
superiore» riportato nel prospetto A.1 dell'Appendice A della norma 11367. Devono essere altresì rispettati i
valori caratterizzati come «prestazione buona» nel prospetto B.1 dell'appendice B alla norma UNI 11367.
Gli ambienti interni devono essere idonei al raggiungimento dei valori indicati per i descrittori acustici
riportati nella norma UNI 11532.
I descrittori acustici da utilizzare sono:
▪ quelli definiti nella UNI 11367 per i requisiti acustici passivi delle unità immobiliari;
Poiché la destinazione d’ uso dei locali è Impianti sportivi, tale categoria non ricade all’interno della
classificazione definita dalla Tabella A del DPCM 5/12/1997 e pertanto non viene eseguita la verifica sulle
partizioni di facciata e sulla rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici.
Tabella A - Classificazioni, degli ambienti abitativi (art. 2)
• categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;
• categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;
• categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;
• categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;
• categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;
• categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;
• categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.
Non si ritiene infatti che le attività sportive ricadano all’interno della categoria F in quanto la stessa norma
UNI 11367 differenzia le unità destinate da attività sportive da quelle ricreative utilizzando i due termini, il
primo al capitolo 6 per i criteri di classificazione acustiche, il secondo all’APPENDICE C per le indicazioni
sulle caratteristiche acustiche degli ambienti interni.
▪ almeno il tempo di riverberazione e lo STI per l'acustica interna agli ambienti di cui alla UNI 11532.
È stato effettuato il calcolo del tempo di riverbero secondo il metodo di Sabine con le finiture indicate da
progetto al fine di verificare il rispetto del valore definito dalla norma UNI 11532:2014. Il valore ricavato
risulta essere pari a 1,3 secondi rispettando gli standard consigliati dalla norma.
La conformità di tale criterio è evidenziata negli specifici elaborati tecnici (relazione acustica di valutazione
previsionale di impatto acustico e sui tempi di riverbero 08_RA – 09_RTR)
2.3.5.7 Comfort termo-igrometrico
Al fine di assicurare le condizioni ottimali di benessere termo-igrometrico e di qualità dell'aria interna
bisogna garantire la conformità ai requisiti previsti nella norma UNI EN 13788 ai sensi del decreto
62
ministeriale 26 giugno 2015 anche in riferimento a tutti i ponti termici sia per edifici nuovi che per edifici
esistenti.
La conformità di tale criterio è evidenziata negli specifici elaborati tecnici (relazione tecnica verifica
energetica (D.lgs 192/2005 - D. 26/06/2015) 05_RVE)
63
1) abbia una specifica funzione di protezione dell'edificio da agenti esterni quali ad esempio acque
meteoriche (membrane per impermeabilizzazione)
2) sussistano specifici obblighi di legge relativi a garanzie minime di durabilità legate alla suddetta funzione.
Il requisito viene meglio specificato al relativo punto dei prodotti scelti. In fase di approvvigionamento
l'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio. La percentuale di materia riciclata deve essere
dimostrata tramite una delle seguenti opzioni:
▪ una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN 15804 e alla
norma ISO 14025, come EPDItaly© o equivalenti;
▪ una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade in Italy®, Plastica
Seconda Vita o equivalenti;
▪ una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una
dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO 14021.
Qualora l'azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, é
ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla
ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso é
necessario procedere ad un'attività ispettiva durante l'esecuzione delle opere. Tale documentazione dovrà
essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori.
2.4.2.8 Tramezzature e controsoffitti
Le tramezzature e i controsoffitti, destinati alla posa in opera di sistemi a secco devono avere un contenuto
di almeno il 5% in peso di materie riciclate e/o recuperate e/o di sottoprodotti.
Il requisito viene meglio specificato al relativo punto dei prodotti scelti. In fase di approvvigionamento
l'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio. La percentuale di materia riciclata deve essere
dimostrata tramite una delle seguenti opzioni:
▪ una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN 15804 e alla
norma ISO 14025, come EPDItaly© o equivalenti;
▪ una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade in Italy® o
equivalenti;
▪ una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una
dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO 14021.
Qualora l'azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, é
ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla
ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso é
necessario procedere ad un'attività ispettiva durante l'esecuzione delle opere. Tale documentazione dovrà
essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori.
2.4.2.9 Isolanti termici ed acustici
Gli isolanti utilizzati rispettano i seguenti criteri:
▪ non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni
previste da normative nazionali o comunitarie applicabili;
▪ non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell'ozono superiore a
zero;
▪ non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso
della formazione della schiuma di plastica;
▪ se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6%
del peso del prodotto finito;
64
▪ se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al
regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i. (29)
▪ se il prodotto finito contiene uno o più dei componenti elencati nella tabella allegata al decreto, questi
devono essere costituiti da materiale riciclato e/o recuperato secondo le quantità minime indicate,
misurato sul peso del prodotto finito.
Il requisito viene meglio specificato al relativo punto dei prodotti scelti. In fase di approvvigionamento
l'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio. La percentuale di materia riciclata deve essere
dimostrata tramite una delle seguenti opzioni:
▪ una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN 15804 e alla
norma ISO 14025, come EPDItaly© o equivalenti;
▪ una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade in Italy®, Plastica
Seconda Vita o equivalenti;
▪ una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una
dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO 14021.
Qualora l'azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, é
ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla
ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso é
necessario procedere ad un'attività ispettiva durante l'esecuzione delle opere. Tale documentazione dovrà
essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori.
2.4.2.10 Pavimenti e rivestimenti
I prodotti utilizzati per le pavimentazioni e i rivestimenti devono essere conformi ai criteri ecologici e
prestazionali previsti dalle decisioni 2010/18/CE30, 2009/607/CE31 e 2009/967/CE32 e loro modifiche ed
integrazioni, relative all'assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica.
Per quanto riguarda le piastrelle di ceramica si considera comunque sufficiente il rispetto dei seguenti criteri
selezionali dalla decisione 2009/607/CE:
▪ 4.2. consumo e uso di acqua;
▪ 4.3.b emissioni nell'aria (per i parametri Particolato e Fluoruri);
▪ 4.4. emissioni nell'acqua;
▪ 5.2. recupero dei rifiuti.
Il requisito viene meglio specificato al relativo punto dei prodotti scelti. In fase di approvvigionamento
l'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio utilizzando prodotti recanti alternativamente:
▪ il Marchio Ecolabel UE o equivalente;
▪ una dichiarazione ambientale di Tipo III, conforme alla norma UNI EN 15804 e alla norma ISO 14025
da cui si evinca il rispetto del presente criterio. Ciò può essere verificato se nella dichiarazione
ambientale sono presenti le informazioni specifiche relative ai criteri sopra richiamati.
In mancanza di questi, la documentazione comprovante il rispetto del presente criterio validata da un
organismo di valutazione della conformità, dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di
esecuzione dei lavori.
2.4.2.11 Pitture e vernici
I prodotti vernicianti devono essere conformi ai criteri ecologici e prestazionali previsti dalla decisione
2014/312/UE (30) e s.m.i. relativa all'assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica.
In fase di approvvigionamento l'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio utilizzando prodotti
recanti alternativamente:
▪ il Marchio Ecolabel UE o equivalente;
▪ una dichiarazione ambientale di Tipo III, conforme alla norma UNI EN 15804 e alla norma ISO 14025
da cui si evinca il rispetto del presente criterio. Ciò può essere verificato se nella dichiarazione
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ambientale sono presenti le informazioni specifiche relative ai criteri contenuti nelle decisioni sopra
richiamate.
La documentazione comprovante il rispetto del presente criterio dovrà essere presentata alla stazione
appaltante in fase di esecuzione dei lavori.
2.4.2.13 Impianti di riscaldamento e condizionamento
Gli impianti di riscaldamento ad acqua devono essere conformi ai criteri ecologici e prestazionali previsti
dalla decisione 2014/314/UE e s.m.i. relativa all'assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica.
L'installazione degli impianti tecnologici deve avvenire in locali e spazi adeguati, ai fini di una corretta
manutenzione igienica degli stessi in fase d'uso, tenendo conto di quanto previsto dall'Accordo Stato-
Regioni 5 ottobre 2006 e 7 febbraio 2013.
Per tutti gli impianti aeraulici deve essere prevista una ispezione tecnica iniziale da effettuarsi in previsione
del primo avviamento dell'impianto (secondo la norma UNI EN 15780:2011).
La conformità di tale criterio è evidenziata negli specifici elaborati tecnici (relazione specialistica impianti
fluidomeccanici 04_RIM ed elaborati grafici e Capitolato Speciale di Appalto – Impianti Meccanici) che
illustra le scelte tecniche, individuando nel progetto anche i locali tecnici destinati ad alloggiare
esclusivamente apparecchiature e macchine, indicando gli spazi minimi obbligatori, così come richiesto dai
costruttori nei manuali di uso e manutenzione, per effettuare gli interventi di sostituzione/manutenzione
delle apparecchiature stesse, i punti di accesso ai fini manutentivi lungo tutti i percorsi dei circuiti degli
impianti tecnologici, qualunque sia il fluido veicolato all'interno degli stessi. In fase di approvvigionamento
l'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio utilizzando prodotti recanti il marchio Ecolabel UE
o equivalente. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione
dei lavori.
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4. QUALITÀ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI
Il Direttore dei Lavori può rifiutare in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopo la
introduzione in cantiere, o che per qualsiasi causa non fossero conformi alle caratteristiche tecniche
risultanti dai documenti allegati al contratto; in questo ultimo caso l'Appaltatore deve rimuoverli dal cantiere
e sostituirli con altri a sue spese.
Ove l'Appaltatore non effettui la rimozione nel termine prescritto dal Direttore dei Lavori, la Stazione
Appaltante può provvedervi direttamente a spese dell'Appaltatore, a carico del quale resta anche qualsiasi
onere o danno che possa derivargli per effetto della rimozione eseguita d'ufficio.
Anche dopo l'accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti da parte dell'Appaltatore,
restano fermi i diritti e i poteri della stazione appaltante in sede di collaudo.
L'Appaltatore che nel proprio interesse o di sua iniziativa abbia impiegato materiali o componenti di
caratteristiche superiori a quelle prescritte nei documenti contrattuali, o eseguito una lavorazione più
accurata, non ha diritto ad aumento dei prezzi e la contabilità è redatta come se i materiali avessero le
caratteristiche stabilite.
Nel caso sia stato autorizzato per ragioni di necessità o convenienza da parte del Direttore dei Lavori
l'impiego di materiali o componenti aventi qualche carenza nelle dimensioni, nella consistenza o nella
qualità, ovvero sia stata autorizzata una lavorazione di minor pregio, viene applicata una adeguata
riduzione del prezzo in sede di contabilizzazione dei SAL, sempre che l'opera sia accettabile senza
pregiudizio e salve le determinazioni definitive dell'organo di collaudo.
Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche obbligatorie, ovvero specificamente previsti dal
Capitolato Speciale d’Appalto, sono disposti dalla Direzione dei Lavori o dall'organo di collaudo, imputando
la spesa a carico delle somme a disposizione accantonate a tale titolo nel quadro economico. Per le stesse
prove la Direzione dei Lavori provvede al prelievo del relativo campione ed alla redazione di apposito
verbale di prelievo; la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali riporta espresso riferimento a
tale verbale.
La Direzione dei Lavori o l'organo di collaudo in corso d’opera possono disporre ulteriori prove ed analisi
ancorché non prescritte dal Capitolato Speciale d’Appalto ma ritenute necessarie per stabilire l'idoneità dei
materiali o dei componenti. Le relative spese sono poste a carico dell'Appaltatore.
Per le opere e i materiali strutturali, le verifiche tecniche devono essere condotte in applicazione delle
nuove norme tecniche per le costruzioni emanate con D.M. 17 gennaio 2018.
Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità
rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.
L'appalto non prevede categorie di prodotti ottenibili con materiale riciclato, tra quelle elencate nell'apposito
decreto ministeriale emanato ai sensi dell'art. 2, comma 1 lettera d) del D.M. dell'ambiente n. 203/2003.
67
Norme di riferimento e marcatura CE
I materiali utilizzati devono rispettare i requisiti prestazionali stabiliti dalle norme tecniche di settore, quanto
previsto dal regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento e del Consiglio del 9 marzo 2011 che fissa
condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione, nonché le altre specifiche
tecniche che fissano le ulteriori caratteristiche ambientali considerate lungo il ciclo di vita di tali materiali e
manufatti.
Qualora il materiale da utilizzare sia compreso nei prodotti coperti dalla predetta direttiva, ciascuna fornitura
deve essere accompagnata dalla marcatura CE attestante la conformità all’appendice delle singole norme
armonizzate, secondo il sistema di attestazione previsto dalla normativa vigente.
I materiali e le forniture da impiegare nella realizzazione delle opere devono rispondere alle prescrizioni
contrattuali e in particolare alle indicazioni del progetto definitivo/esecutivo, e possedere le caratteristiche
stabilite dalle leggi e dai regolamenti e norme UNI applicabili, anche se non espressamente richiamate nel
Capitolato Speciale d’Appalto.
In assenza di nuove e aggiornate norme UNI, il Direttore dei Lavori potrà riferirsi alle norme ritirate o
sostitutive. In generale, si applicheranno le prescrizioni del presente Capitolato Speciale d’Appalto. Salvo
diversa indicazione, i materiali e le forniture proverranno da quelle località che l’esecutore riterrà di sua
convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, ne sia riconosciuta l’idoneità e la
rispondenza ai requisiti prescritti dagli accordi contrattuali.
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5. MATERIALI IN GENERE E MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE OPERE
EDILIZIE
Per la regolare realizzazione delle opere a corpo sono compresi tutti i materiali specificati negli
elaborati progettuali, ogni eventuale accessorio, tutti i componenti facenti parte i diversi interventi,
le assistenze e quant'altro occorra al fine di rendere l'opera eseguita a regola d'arte secondo le
norme di buona tecnica.
In generale i materiali da adottare dovranno essere conformi ai criteri di cui al DM 11/10/2017 (CAM)
in relazione all’individuazione delle prestazioni di cui al relativo capitolo del presente CSA.
Sono comprese nelle voci di elenco prezzi delle opere compiute a corpo, tutte le prestazioni per
fornire il lavoro a regola d'arte. Sono inoltre comprese tutte le prestazioni con gli oneri per il carico
e lo scarico dei materiali, tiro in quota ed il relativo montaggio.
Le quantità fornite sono da intendersi indicative e la Ditta Appaltatrice non potrà richiedere
maggiori compensi per eventuali maggiori oneri di qualsiasi tipo.
Il computo dei lavori è stato redatto in considerazione delle quantificazioni a corpo deducibili dagli
elaborati grafici allegati al progetto esecutivo. L'analisi delle opere edili è stata valutata per
categoria di intervento.
Le modalità di esecuzione, di fornitura e posa dovranno essere concordate e accettate dal direttore
dei lavori, che a della esecuzione delle singole categorie di lavori, potrà eseguirà prove (anche solo
localizzate) per verificare le resistenze ad azioni meccaniche localizzate, l'interconnessione e
compatibilità con altre parti dell'edificio e con eventuali opere di completamento in relazione alle
altre lavorazioni.
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Norme per gli aggregati per confezione di calcestruzzi
Riguardo la fornitura degli aggregati impiegati per il confezionamento degli impasti di calcestruzzo l’Impresa
Appaltatrice dovrà far riferimento alle specifiche norme UNI.
Gli additivi per impasti cementizi devono essere conformi alla norma UNI di riferimento. Per le modalità di
controllo ed accettazione il Direttore dei Lavori potrà far eseguire prove od accettare l'attestazione di
conformità alle norme.
L'Impresa Appaltatrice dovrà presentare bolle di trasporto e certificati di provenienza ad ogni richiesta
campione della direzione lavori.
È previsto nel progetto esecutivo, per gli ambiti esterni (non pavimentati) la stesura di pietrisco di cava
rullato con finitura anti polverizzante.
Vespai e intercapedini
Il progetto prevede l’utilizzo di casseri a perdere modulari per la realizzazione di vespai in
conformità al D.M. 11/10/2017 sui CAM paragrafo 2.4.2.6 come riportato nello specifico capitolo
quindi dotate di dichiarazione o certificazione ambientale di prodotto relativamente al contenuto di
riciclato.
Casseri a perdere modulari in plastica riciclata, adatti per la realizzazione di vespai aerati in costruzioni
antisismiche, dotati di caratteristiche di autoportanza per sopportare il peso degli operatori, dell'armatura e
del calcestruzzo durante il getto. Posati in opera a secco sul sottofondo già predisposto. Dimensioni 50x50
cm - per altezze variabili come da progetto.
Nei locali i cui pavimenti vengono a trovarsi in contatto con il terreno naturale, sono previsti vespai aerati
realizzati mediante il posizionamento su piano preformato di elementi plastica riciclata delle dimensioni in
pianta massima di 50x50 cm (altezza variabile secondo le indicazioni di progetto), con forma a cupola
ribassata e cono centrale con vertice verso il basso. Gli elementi posati a secco, mutuamente collegati,
saranno atti a ricevere il getto di calcestruzzo armato avente classe di resistenza C20/25, spessore non
inferiore a 8 cm e acciaio B450C. L'intercapedine risultante sarà atta all'areazione e/o al passaggio di
tubazioni o altro. Le chiusure laterali saranno eseguite con accessori dello stesso materiale per impedire
l'ingresso del calcestruzzo nel vespaio e per realizzare tutte le misure di progetto evitando tagli e sfridi. A
completamento dell’intervento risulta da realizzare il getto di calcestruzzo con rifinitura superiore a stadia, la
posa della rete elettrosaldata diametro 6 mm, maglia20x20 cm, e ogni altro onere e magistero per dare il
lavoro finito a perfetta regola d'arte. In ogni caso, il terreno di sostegno di tali opere dovrà essere
debitamente preparato per evitare qualsiasi cedimento.
Opere di impermeabilizzazione
Requisiti generali per l’accettazione
Per prodotti per impermeabilizzazioni manufatti, coperture piane si intendono quelli che si dovranno
utilizzare per le lavorazioni di impermeabilizzazione del progetto in oggetto: ambito zone bagnate dei servizi
e docce, opere in cemento armato a contatto con il terreno e per le coperture piane dei fabbricati.
Per opere di impermeabilizzazione si intendono quelle che servono a limitare (o ridurre entro valori
prefissati) il passaggio di acqua (sotto forma liquida o gassosa) attraverso una parte dell'edificio (pareti,
fondazioni, pavimenti controterra etc...) o comunque lo scambio igrometrico tra ambienti. Esse si dividono
in:
▪ impermeabilizzazioni costituite da strati continui (o discontinui) di prodotti;
70
▪ impermeabilizzazioni realizzate mediante la formazione di intercapedini ventilate.
Le impermeabilizzazioni, si intendono suddivise nelle seguenti categorie:
▪ a) impermeabilizzazioni di coperture continue o discontinue;
▪ b) impermeabilizzazioni di pavimentazioni;
▪ c) impermeabilizzazioni di opere interrate;
▪ d) impermeabilizzazioni di elementi verticali (non risalita d'acqua).
Per la realizzazione delle diverse categorie si utilizzeranno i materiali e le modalità indicate negli altri
documenti progettuali, ove non siano specificate in dettaglio nel progetto od a suo completamento si
rispetteranno le indicazioni della DL, la regola dell’arte, nonché le prescrizioni degli articoli specifici descritti
nel presente capitolato.
In particolare per la impermeabilizzazione di opere interrate valgono le prescrizioni seguenti:
▪ per le soluzioni che adottino membrane in foglio o rotolo si sceglieranno i prodotti che per resistenza
meccanica a trazione, agli urti ed alla lacerazione meglio si prestano a sopportare l'azione del materiale
di reinterro (che comunque dovrà essere ricollocato con le dovute cautele) le resistenze predette
potranno essere raggiunte mediante strati complementari e/o di protezione ed essere completate da
soluzioni adeguate per ridurre entro limiti accettabili, le azioni di insetti, muffe, radici e sostanze
chimiche presenti del terreno.
Inoltre durante la realizzazione si curerà che risvolti, punti di passaggio di tubazioni, etc... siano
accuratamente eseguiti onde evitare sollecitazioni localizzate o provocare distacchi e punti di
infiltrazione.
▪ per le soluzioni che adottano intercapedini di aria si curerà la realizzazione della parete più esterna (a
contatto con il terreno) in modo da avere continuità ed adeguata resistenza meccanica. Al fondo
dell'intercapedine si formeranno opportuni drenaggi dell'acqua che limitino il fenomeno di risalita
capillare nella parete protetta.
▪ per le soluzioni che adottano prodotti applicati fluidi od in pasta si sceglieranno quelli che possiedano
caratteristiche di impermeabilità ed anche di resistenza meccanica (urti, abrasioni, lacerazioni). Le
resistenze predette potranno essere raggiunte mediante strati complementari e/o di protezione ed
essere completate da soluzioni adeguate per ottenere valori accettabili di resistenza ad agenti biologici
quali radici, insetti, muffe, ecc. nonché di resistenza alle possibili sostanze chimiche presenti nel
terreno. Durante l'esecuzione si curerà la corretta esecuzione di risvolti e dei bordi, nonché dei punti
particolari quali passaggi di tubazioni, etc..., in modo da evitare possibili zone di infiltrazione e/o
distacco. La preparazione del fondo, l'eventuale preparazione del prodotto (miscelazioni, ecc.) le
modalità di applicazione ivi comprese le condizioni ambientali (temperatura ed umidità) e quelle di
sicurezza saranno quelle indicate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla
direzione dei lavori.
A protezione dello strato impermeabilizzante è previsto l’utilizzo di pannelli rigidi in lastre di polistirolo
espanso e completato con la fornitura in opera di barriera antiradice in HPDE (polietilene ad alta densità) di
colore nero dello spessore di 500/1000 mm con resistenza istantanea a compressione di 250 kN/mq,
deformazione sottocarico prolungato di 50 kN/mq del 20% al max, fissata mediante chiodi di fissaggio e
bande di chiusura a tenuta.
Il Direttore dei lavori a conclusione delle opere di impermeabilizzazione potrà far eseguire prove (anche
solo localizzate) per verificare le resistenze ad azioni meccaniche localizzate, la interconnessione e la
compatibilità con altre parti dell'edificio e con eventuali opere di completamento. Avrà inoltre cura di far
aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi unitamente alle schede tecniche di prodotti ed eventuali
prescrizioni per la manutenzione.
Caratteristiche materiali in genere
▪ membrane in fogli e/o rotoli da applicare a freddo od a caldo, in fogli singoli o pluristrato;
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▪ prodotti forniti in contenitori (solitamente liquidi e/o in pasta) da applicare a freddo od a caldo su
eventuali armature o pareti in cls.
Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su campioni
della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito
indicate.
Le membrane per coperture in relazione allo strato di tenuta all'acqua, strato di tenuta all'aria, strato di
schermo e/o barriera al vapore, strato di protezione degli strati sottostanti, ecc. dovrà rispondere alle
prescrizioni del progetto esecutivo e, in mancanza od a loro completamento, alle prescrizioni normative di
settore per l'accettazione dei materiali e garanzie.
a) Le membrane destinate a formare strati di schermo e/o barriera al vapore devono soddisfare i requisiti
previsti dalla normativa UNI di riferimento per quanto concerne:
▪ le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore);
▪ la resistenza a trazione;
▪ la flessibilità a freddo;
▪ il comportamento all'acqua;
▪ la permeabilità al vapore d'acqua;
▪ l’invecchiamento termico in acqua;
▪ le giunzioni.
I prodotti non normati devono rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei
lavori.
72
▪ protezione, dalla penetrazione dell'anidride carbonica, di pile e impalcati in calcestruzzo e di strutture
che presentano uno spessore di copriferro inadeguato;
1. Elemento di tenuta impermeabile Fire e U.V. Resistant con finitura bianca riflettente tipo o similare
DERBIBRITE NT
2. Strato di prima impermeabilizzazione ed adesione della sovrastante membrana tipo o similare
DERBIBOND UNI
3. Cls alleggerito con pendenza 2%;
4. Barriera al vapore tipo o similare DERBICOAT ALU
5. Strato termo-isolante in pannelli di poliestere espanso;
6. Adesivo poliuretanico tipo o similare DERBITECH FA per incollaggio strato termo-isolante
7. Barriera al vapore tipo o similare DERBICOAT ALU
8. Strato di prima impermeabilizzazione ed adesione della sovrastante membrana tipo o similare
DERBIBOND UNI
9. Supporto in tavolato ligneo
BARRIERA VAPORE
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Strato di prima impermeabilizzazione, settorizzazione e vincolo della membrana con adesivo bituminoso a
freddo tipo o similare a DERBIBOND UNI:
Fornitura e posa di uno strato adesivo bituminoso a freddo tipo o similare a DERBIBOND UNI, costituito da
un bitume di petrolio in solventi idrocarburi, addizionati di cariche minerali stabili, destinato all'aderenza
totale di membrane bituminose.
Il prodotto costituisce uno strato impermeabile supplementare tra il supporto e la membrana impermeabile.
Restando elastico nel tempo, asseconda i piccoli movimenti di assestamento dell’edificio e della membrana
impermeabile sovrastante.
Caratteristiche tecniche
Massa volumica 1,10-1,20 kg/l
Punto di infiammabilità Pensky Martens > 45°C
Residuo secco .............................. 75 ± 3 %
Posa in opera
Posa in opera su un supporto pulito, asciutto o leggermente umido (asciutto al tatto), in ragione di c.ca 1
kg/m2 per mezzo di racla dentellata speciale o spraygun.
ISOLAMENTO TERMICO
Adesivo poliuretanico a freddo per incollaggio pannelli isolanti tipo o similare a DERBITECH FA
Fornitura e posa di un adesivo poliuretanico bicomponente a bassa espansione tipo o similare a
DERBITECH FA, per l’incollaggio di pannelli termoisolanti su supporti strutturali, strati di preparazione,
schermi/barriere vapore e altri pannelli isolanti. Prodotto privo di VOC e solventi.
Caratteristiche tecniche
Stato fisico Liquido/Schiuma
Colore Ambra Chiaro
Punto di infiammabilità > 176 C°
Tempo di asciugatura 4-8 minuti dall’applicazione
Consumo Circa 200 gr/mq variabile a seconda del supporto,
isolante, altezza e posizionamento dell’edificio.
Posa in opera
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Applicare, con apposita pistola elettrica mono becco o quadri becco, dei cordoli di collante direttamente sul
supporto appositamente preparato e pulito, seguendo uno schema a strisce o a « S » preordinato, posare
successivamente i pannelli isolanti sull’adesivo senza aspettare l’asciugatura.
La densità e la posizione dei cordoli di adesivo dovranno essere conformi alle norme di estrazione del
vento, secondo il calcolo della pressione sugli elementi di copertura causata dall’azione del vento secondo
la normativa vigente, in dipendenza di posizione geografica, altezza e geometria della copertura oggetto di
intervento (Rif. Eurocodice - UNI EN 1991-1-4:2010 – UNI 11442:2012).
Posa in opera
I pannelli seguiranno uno schema di posa in quinconce con il lato più lungo parallelo alla linea di gronda e
trasversale alla linea di pendenza; i pannelli non dovranno mai essere disposti a incrocio. L’ancoraggio
dello strato termo-isolante alla barriera al vapore avverrà per incollaggio con colla poliuretanica
bicomponente a bassa espansione tipo o similare a DERBITECH FA.
PACCHETTO IMPERMEABILE
Strato di prima impermeabilizzazione, settorizzazione e vincolo della membrana tipo o similare a
DERBIBOND UNI
Fornitura e posa di uno strato adesivo a freddo tipo o similare DERBIBOND UNI. Il prodotto costituisce uno
strato impermeabile supplementare tra il supporto e la membrana impermeabile. Restando elastico nel
tempo, asseconda i piccoli movimenti di assestamento dell’edificio e della membrana impermeabile
sovrastante.
Caratteristiche tecniche
Massa volumica 1,10-1,20 kg/l
Punto di infiammabilità Pensky Martens > 45°C
Residuo secco .............................. 75 ± 3 %
Posa in opera
Posa in opera su un supporto pulito, asciutto o leggermente umido (asciutto al tatto), in ragione di c.ca 1
kg/m2 per mezzo di racla dentellata speciale o spraygun.
Elemento di tenuta impermeabile Fire Resistant e U.V. Resistant con rivestimento superficiale altamente
riflettente cool roof tipo o similare a DERBIBRITE NT:
Fornitura e posa di una membrana tipo DERBIBRITE NT, spessore 3 mm, ottenuta con mescola HCB
(Hibrid Copolimer Blend) a base di speciali copolimeri nobili e additivi ignifughi halogen free rispettosi
dell’ambiente. La membrana è provvista di armatura composita in velo di vetro e poliestere situata sulla
parte superiore del suo spessore.
In fase di produzione l’armatura della membrana è integrata da un coating acrilico di finitura, bianco
riflettente, resistente ai raggi UV. La durabilità e la capacità riflettente del coating sono garantite dalla
nanotecnologia easyclean. La riflettività iniziale secondo ASTM C 1549 pari a 81%, l’emissività iniziale
secondo ASTM C 1371 e ASTM E 408 pari a 81% e l’SRI (Solar Reflectance Index) secondo ASTM 1980
pari a 100, identificano il prodotto come cool roof (raffrescante passivo); come tale contribuisce alla
diminuzione dell’effetto isola di calore delle aree urbane ed abbassa la temperatura interna dell’edificio. In
presenza di pannelli fotovoltaici c-Si, DERBIBRITE NT aumenta l’efficienza dell’impianto.
La membrana tipo DERBIBRITE NT soddisfa i requisiti minimi richiesti dal marchio Energy Star per i
prodotti da copertura a risparmio energetico. Il prodotto è fornito con superficie protetta da pellicola in
polietilene, completamente riciclabile, da asportarsi al termine della posa al fine di garantire la pulizia della
superficie stessa.
La membrana dispone di agrément tecnico ATG 2875 dell'UBAtc. La metodologia applicativa dovrà essere
contemplata nel certificato Agrément Europeo della membrana. Il sistema di gestione della produzione e del
controllo della membrana è certificato ISO 9001, ISO 14001 ed EMAS.
Caratteristiche ecologiche
L’LCA (Analisi del Ciclo di Vita) secondo le ISO 14040 e ISO 14044 dimostra che la membrana DERBIGUM
NT abbassa del 30% le emissioni di CO2 e riduce del 28% il consumo di energia primaria rispetto ad un
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manto bituminoso tradizionale. L’energia utilizzata per la produzione deriva esclusivamente da fonte
rinnovabile. Il prodotto è riciclabile al 100%. Contribuisce all’ottenimento dei crediti utili ai fini della
certificazione LEED.
Caratteristiche tecniche
Spessore EN 1849-1 3 mm
Stabilità di forma a caldo EN 1110 ≥ 120°C
Flessibilità a freddo EN 1109 ≤ -20°C
Resistenza a trazione EN 12311-1 L: 1000 N/5 cm; T: 1000 N/5 cm
Stabilità dimensionale EN 1107-1 ≤ 0,3%
Resistenza alla lacerazione EN 12310-1 ≥ 200 N
Resistenza al punzonamento statico EN 12730 ≥ 20 Kg (Metodo - A)
Resistenza al fuoco esterno EN 13501-5 (ENV 1187-1) B roof (t1), B roof (t2), B roof (t3)
pH U1 3/01-080 (MFPA) Neutro
Colore Bianco
Caratteristiche speciali SRI 100, riflettività iniziale 81%, emissività iniziale 81%
Posa in opera per incollaggio a freddo
I rotoli sono allineati sul supporto e sovrapposti di 10 cm prima di essere ripiegati. Riposizionare la
membrana sulla colla recentemente applicata sul supporto. I sormonti, di 10 cm in direzione longitudinale e
15 cm in direzione trasversale, devono sempre essere saldati con cannello su tutta la loro larghezza e poi
pressati con un rullo di ± 15 kg. Una piccola quantità di bitume deve uscire dal giunto di sormonto. Il cordolo
di bitume può essere smussato con la punta della cazzuola scaldata.
Sormonti di testa
In corrispondenza delle “teste” dei teli andrà preventivamente posizionata una fascia di membrana tipo
DERBIGUM NT, saldata sul supporto, di larghezza variabile da 55 a 36 cm. La termosaldatura a fiamma
sopra alla suddetta fascia, deve avere una dimensione di almeno 15 cm ed essere eseguita con bruciatore
di sicurezza, i bordi saranno pressati con un rullo di 10 kg. Una piccola quantità di bitume deve fuoriuscire;
per finitura estetica è possibile posizionare un’ulteriore fascia di pontage di membrana bianca.
Il sistema impermeabile deve essere coperto da garanzia assicurativa postuma (prodotti + posa),
rilasciata dal produttore, per la durata di anni 10 + 5. La garanzia è subordinata al collaudo del cantiere da
parte del produttore.
Risvolti verticali
I risvolti verticali sono realizzati in aderenza totale mediante saldatura a fiamma; sono distinti
dall’impermeabilizzazione orizzontale alla quale si collegano con un raddoppio della membrana, di
larghezza 10 cm, saldato a fiamma. Le strisce sono applicate in larghezza massima corrispondente alla
larghezza dei rotoli con un sormonto di 10 cm.
I verticali devono superare di almeno 15 cm in altezza il livello finito della copertura che è determinata dalla
quota dell'impermeabilizzazione.
I verticali che rivestono i cordoli lungo il perimetro della copertura ne rivestono per intero la faccia interna e
la sommità orizzontale, devono essere poi completati mediante posa di idonea copertina in lattoneria.
Copertina metallica
Fornitura e posa di una copertina in lamiera di acciaio zincato e preverniciato (colori da definire con la DL),
spessore 8/10, pressopiegato, sviluppo da progetto
Posa in opera
Fissare la copertina mediante tasselli ad espansione posti ad interasse di cm 30 c.ca. I sormonti degli
elementi saranno ≥ 50 mm e sigillati con sigillante tipo o similare a DERBITECH SEALSTICK.
Per evitare ogni ristagno d'acqua attorno al bocchettone praticare un ribassamento di spessore sufficiente a
porre il bocchettone ad una quota inferiore rispetto al livello dell'impermeabilizzazione.
Sigillante liquido per corpi uscenti (linee vita e pilastri di supporto copertura scorrevole) tipo o similare a
DERBITECH EASY-FIT
Fornitura e posa di un sigillante liquido per raccordare il manto impermeabile con eventuali corpi uscenti
(linee vita, tubazioni, strutture di sostegno impianti, ecc.) tipo o similare a DERBITECH EASY FIT, costituito
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da un cassero modulare ad incastro tipo o similare a DERBITECH POCKET atti a contenere il sigillante
liquido bi-componente a presa rapida tipo o similare a DERBITECH FIT, con cui vengono riempiti.
Il prodotto è privo di VOC e solventi. Confezionato in cartucce a serbatoio doppio, il sigillante viene
automaticamente miscelato grazie all’apposito becco erogatore.
Posa in opera
Su un supporto pulito e asciutto, applicare per termo-saldatura un fazzoletto di membrana tipo o similare a
DERBICOLOR FR oppure COPOLENE di dimensioni pari a quelle del sovrastante cassero; posizionare il
cassero DERBITECH EASY FIT Pocket ed incollarne la base tramite l’adesivo tipo o similare a
DERBITECH Sealstick, un cordolo di tipo o similare a DERBITECH Sealstick verrà applicato anche intorno
al perimetro del corpo uscente (sigillature atte ad impedire possibili fuoriuscite del sigillante).
Successivamente con l’apposita pistola (a batteria o elettrica) distribuire il sigillante tipo o similare a
DERBITECH EASY FIT Sealer fino a totale riempimento del cassero.
Il cassero dovrà sempre avere una dimensione tale da garantire almeno 3 cm di sigillante tipo o similare a
DERBITECH EASY-FIT intorno al perimetro del corpo uscente.
Il pacchetto dovrà essere certificato e coperto da specifica garanzia sulla posa e fornitura del materiale con
relativo piano di manutenzione).
Posa in opera
Disposizione dei teli:
Prima della posa i rotoli vanno svolti e allineati per predisporre le sovrapposizioni tra i teli. Successivamente
i fogli vanno riavvolti per procedere con la messa in opera a colla. Le sormonte di testa dei fogli
impermeabili non dovranno essere disposte lungo un’unica linea, ma sempre alternate. I teli dovranno
prevedere le sormonte a “favore d’acqua” o a “tegola”, cioè sovrapponendoli partendo sempre dagli scarichi
o dagli impluvi.
Sormonte laterali e di testa:
Laterali: sono le giunzioni che corrono nel senso della lunghezza dei fogli. Devono sempre essere saldati
con bruciatore di sicurezza, su tutta la loro larghezza di 10 cm, ed essere pressati con un rullo di ± 15 kg
che garantisca la continuità della saldatura. Una piccola quantità di bitume deve uscire dal giunto di
sormonto. Il cordolo di bitume può essere smussato con la punta della cazzuola scaldata.
Di testa: si riferiscono alla giunzione del lato più corto del telo. Anche questo è un punto da curare con
attenzione. Devono sempre essere saldati con bruciatore di sicurezza, su tutta la loro larghezza di 15 cm,
ed essere pressati con un rullo di ± 15 kg che garantisca la continuità della saldatura. Una piccola quantità
di bitume deve uscire dal giunto di sormonto. Il cordolo di bitume può essere smussato con la punta della
cazzuola scaldata.
Taglio a 45° sulle sormonte di testa:
In corrispondenza delle sormonte di testa, laddove si dovessero sovrapporre 3 teli, dovrà essere prevista
l’asportazione, con taglio a 45°, di un lembo del secondo strato di membrana, delle dimensioni di circa 10
cm di lato.
Applicazione
Il collegamento della membrana al piano di posa verrà eseguita per incollaggio a freddo: i rotoli vengono
svolti sul letto adesivo precedentemente applicato al supporto, costituto da un collante bituminoso a freddo
tipo DERBIBOND in ragione di circa 1 kg/m2 per mezzo di raclette dentellata o dispositivo a spruzzo.
Stendere la membrana sulla colla recentemente applicata sul supporto.
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Risvolti verticali
Prima di procedere alla realizzazione dei risvolti verticali si provvederà a stendere sul supporto, laddove
necessario e previsto da progetto, un primer di impregnazione bituminoso tipo DERBIPRIMER S; la
membrana sarà applicata solo dopo la completa essiccazione del primer.
I verticali devono superare di almeno 15 cm in altezza il livello finito della copertura che è determinata dalla
quota dell'impermeabilizzazione. Nel caso di giardini pensili (sia estensivi che intensivi), l'altezza dei
verticali supera di 12 cm minimo la quota del terreno. Nel caso di pavimenti incollati su massetto, pavimenti
industriali, asfalti e protezioni pesanti fisse in genere, l'altezza dei verticali supera di 10 cm minimo la quota
del pavimento finito. Nel caso di pavimenti gallegianti (a giunto aperto), autobloccanti, ghiaia e protezioni
pesanti mobili in genere, l'altezza dei verticali supera di 10 cm minimo la quota del pavimento finito.
Laddove i verticali non rivestono interamente il rilevato verticale di supporto ma si interrompono alle quote
minime di cui sopra, il sistema impermeabile viene completato mediante posa in opera di una scossalina di
protezione e finitura in lamiera pre-verniciata (colori standard), spessore 6/10, di sviluppo sufficiente ad
arrivare fino alla quota del pavimento finito a totale rivestimento del rilevato verticale del sistema
impermeabile, fissata mediante tasselli ad espansione posti ad interasse di cm. 30 circa, compresa la
sigillatura del canale superiore del profilo con mastice bituminoso a plasticità permanente.
In presenza di rivestimenti di facciata a cappotto o facciata ventilata, i risvolti verticali del sistema
impermeabile dovranno essere realizzati prima della loro installazione; i fissaggi meccanici dei rivestimenti
non dovranno interferire con la continuità dei rilevati verticali impermeabili, quantomeno nelle quote minime
di cui sopra.
Nel caso in cui sopra al manto impermeabile venga realizzato un massetto di allettamento, un pavimento
industriale, un massetto protettivo o eventuali altre superfici di usura, il profilo ha una forma particolare che
consente l'inserimento di striscia di altezza adeguata di materiale comprimibile (polietilene, lana di roccia,
ecc.), con funzione ammortizzante delle dilatazioni termiche della pavimentazione.
Per i risvolti verticali delle impermeabilizzazioni su parapetti in murature di terrazzi o di ambienti e locali i cui
pavimenti poggino su una impermeabilizzazione dovrà essere prevista una spicconatura di intonaci e tagli
di murature per l’altezza richiesta e di profondità sufficiente per contenere l’impermeabilizzazione e
l’intonaco in modo che quest’ultimo risulti a perfetto filo con quello della parte superiore alla zona verticale
impermeabilizzata.
Raccordi sottosoglia
I raccordi del manto impermeabile in corrispondenza delle soglie dovranno essere fatti dopo aver realizzato
il sistema impermeabile del solaio attiguo e prima di posare le soglie stesse.
Il supporto di base e le spallette devono essere preventivamente regolarizzate con malta cementizia tirata a
frattazzo e trattate con vernice di impregnazione bituminosa.
Il raccordo con il sistema di impermeabilizzazione avverrà mediante rinvenimento a fiamma di una
membrana tipo DERBIGUM SP FR, che sarà risvoltata in verticale per un'altezza pari allo spessore del
massetto di allettamento della pavimentazione interna e della soglia.
Nel caso in cui ancora non esistesse, all’atto della posa del sistema impermeabile, il massetto di
allettamento interno si provvederà a realizzare una « vaschetta » in acciaio inox, rame o piombo, fissata
meccanicamente alla struttura, all’interno della quale verrà realizzato, per rinvenimento a fiamma e previa
stesura di primer bituminoso, il raccordo sottosoglia.
Successivamente si andrà a posare la soglia con apposita malta di allettamento.
Schemi di posa
I teli dovranno SEMPRE essere posati a favore d’acqua, pertanto le sovrapposizioni delle cimose non
dovranno MAI trovarsi in direzione contraria a quella di scorrimento delle acque.
A conclusione dell'opera la D.L. potrà far eseguire prove di funzionamento, anche solo localizzate,
formando battenti di acqua, condizioni di carico, di punzonamento, ecc. che siano significativi delle ipotesi
previste dal progetto a dalla realtà. La stessa D.L. avrà cura inoltre di far aggiornare e raccogliere i disegni
costruttivi più significativi unitamente alla descrizione e/o alle schede tecniche dei prodotti impiegati
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(specialmente quelli non visibili ad opera ultimata) e le prescrizioni attinenti la successiva manutenzione.
Per opere di vetrazione si intendono quelle che comportano la collocazione in opera di lastre di vetro (o
prodotti similari sempre comunque in funzione di schermo) sia in luci fisse sia in ante fisse o mobili di
finestre, portefinestre o porte.
Per opere di serramentistica si intendono quelle relative alla collocazione di serramenti (infissi) nei vani
aperti delle parti murarie destinate a riceverli.
La realizzazione delle opere di vetrazione deve avvenire con i materiali e le modalità previsti dal progetto;
ove quest’ultimo non sia sufficientemente dettagliato valgono le prescrizioni seguenti:
▪ le lastre di vetro in relazione al loro comportamento meccanico devono essere scelte tenendo conto
delle loro dimensioni, delle sollecitazioni previste dovute a carico vento e neve, delle sollecitazioni
dovute ad eventuali sbattimenti e delle deformazioni prevedibili del serramento. Devono inoltre essere
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considerate per la loro scelta le esigenze di isolamento termico, acustico, di trasmissione luminosa, di
trasparenza o traslucidità, di sicurezza sia ai fini antinfortunistici che di resistenza alle effrazioni, atti
vandalici, ecc.
Per la valutazione della adeguatezza delle lastre alle prescrizioni predette, in mancanza di prescrizioni
nel progetto si intendono adottati i criteri stabiliti nelle norme UNI per l'isolamento termico ed acustico, la
sicurezza, ecc. Gli smussi ai bordi e negli angoli devono prevenire possibili scagliature.
▪ I materiali di tenuta, se non precisati nel progetto, si intendono scelti in relazione alla conformazione e
dimensioni delle scanalature (o battente aperto con ferma vetro) per quanto riguarda lo spessore e
dimensioni in genere, capacità di adattarsi alle deformazioni elastiche dei telai fissi ed ante apribili;
resistenza alle sollecitazioni dovute ai cicli termoigrometrici tenuto conto delle condizioni microlocali che
si creano all'esterno rispetto all'interno, ecc. e tenuto conto del numero, posizione e caratteristiche dei
tasselli di appoggio, periferici e spaziatori.
Nel caso di lastre posate senza serramento gli elementi di fissaggio (squadrette, tiranti, ecc.) devono
avere adeguata resistenza meccanica, essere preferibilmente di metallo non ferroso o comunque
protetto dalla corrosione. Tra gli elementi di fissaggio e la lastra deve essere interposto materiale
elastico e durabile alle azioni climatiche.
▪ La posa in opera deve avvenire previa eliminazione di depositi e materiali dannosi dalle lastre,
serramenti, ecc. e collocando i tasselli di appoggio in modo da far trasmettere correttamente il peso
della lastra al serramento; i tasselli di fissaggio servono a mantenere la lastra nella posizione prefissata.
Le lastre che possono essere urtate devono essere rese visibili con opportuni segnali (motivi
ornamentali, maniglie, ecc.).
La sigillatura dei giunti tra lastra e serramento deve essere continua in modo da eliminare ponti termici
ed acustici. Per i sigillanti e gli adesivi si devono rispettare le prescrizioni previste dal fabbricante per la
preparazione, le condizioni ambientali di posa e di manutenzione. Comunque la sigillatura deve essere
conforme a quella richiesta dal progetto e comunque in conformità della norma UNI di riferimento ed
effettuata sui prodotti utilizzati per qualificare il serramento nel suo insieme.
La realizzazione della posa dei serramenti deve essere effettuata come indicato nel progetto e, qualora non
precisato, secondo le prescrizioni seguenti:
▪ le finestre collocate su propri controtelai e fissate con i mezzi previsti dal progetto e comunque in modo
da evitare sollecitazioni localizzate.
▪ il giunto tra controtelaio e telaio fisso se non progettato in dettaglio onde mantenere le prestazioni
richieste al serramento dovrà essere eseguito con le seguenti attenzioni:
o assicurare tenuta all'aria ed isolamento acustico;
o gli interspazi devono essere sigillati con materiale comprimibile e che resti elastico nel tempo, se
ciò non fosse sufficiente (giunti larghi più di 8 mm) si sigillerà anche con apposito sigillante
capace di mantenere l'elasticità nel tempo e di aderire al materiale dei serramenti;
o il fissaggio deve resistere alle sollecitazioni che il serramento trasmette sotto l'azione del vento
od i carichi dovuti all'utenza (comprese le false manovre).
▪ la posa con contatto diretto tra serramento e parte muraria deve avvenire:
▪ assicurando il fissaggio con l'ausilio di elementi meccanici (zanche, tasselli ad espansione, ecc.);
▪ sigillando il perimetro esterno con malta previa eventuale interposizione di elementi separatori quali
non tessuti, fogli, ecc.;
▪ curando l'immediata pulizia delle parti che possono essere danneggiate (macchiate, corrose, ecc.)
dal contatto con la malta.
Le porte devono essere posate in opera analogamente a quanto indicato per le finestre; inoltre si dovranno
curare le altezze di posa rispetto al livello del pavimento finito. Per le porte con alte prestazioni meccaniche
(antieffrazione) acustiche, termiche o di comportamento al fuoco, si rispetteranno inoltre le istruzioni per la
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posa date dal fabbricante ed accettate dalla direzione dei lavori.
Il Direttore dei lavori nella fornitura in opera dei serramenti e delle relative specchiature, provvederà alla
verifica di congruità alle prescrizioni di progetto in conformità a quelle del produttore e fornitore dei
serramenti e dei vetri.
A conclusione dell'opera la D.L. potrà far eseguire prove di funzionamento, anche solo localizzate, che
siano significativi delle ipotesi previste dal progetto e dalla realtà. La stessa D.L. avrà cura inoltre di far
aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi più significativi unitamente alla descrizione e/o alle schede
tecniche dei prodotti impiegati e le prescrizioni attinenti alla successiva manutenzione.
Finestre e portefinestre (serramenti) in alluminio, eseguiti con profilati estrusi, anodizzati o verniciati RAL
standard, a taglio termico comprensivi di fermavetro a scatto, controtelaio in ferro zincato da premurare,
guarnizioni in EPDM o neoprene, ed aventi le seguenti caratteristiche: permeabilità all'aria classe A3, tenuta
all'acqua classe E4, resistenza al vento classe V3, trasmittanza Uw ≤ 1,4 W/m²k. Spessore del telaio 75
mm. Spessore anta 85 mm (superficie minima mq 1,00 per un battente e mq 1,50 per due battenti). Classe
1 di reazione al fuoco + marcatura CE.
Caratteristiche del vetro conformi alla norma UNI 7697 (criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie):
Vetrata isolante a bassa emissività, costituita da una lastra float chiaro e da una lastra float chiaro basso
emissivo (b.e.) magnetronico, unite tra di loro da un profilo di alluminio anodizzato contenente Sali idratanti
efficacemente sigillato alle lastre e, tra esse, delimitante un'intercapedine di aria secca o gas: stratificato
4+4 mm interno + 15 mm argon + 4+4 mm basso emissivo - indice di isolamento acustico, Rw = 38 dB -
valore Ug ≤ 1,1 W/mqK.
Vetrate continua in alluminio con parti fisse e parti apribili, ad ante (singolo o doppio battente) o a wasistas,
- dimensioni e caratteristiche come da progetto, colore da definire a scelta della DL, completa di telaio a
tutta altezza in profilati a taglio termico e vetro montato bassoemissivo, tipo vetrocamera, saturata con gas
Argon. I vetri (interni ed esterni) saranno del tipo antisfondamento 4+4 mm interno + 15 mm argon + 4+4
mm in conformità della norma UNI 7697 (criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie). Completa di tutti i
profili di alluminio anodizzato laterali, superiori ed inferiori, staffe, controventi, fissaggi, giunti elastici e
guarnizioni e di tutti gli accessori, tagli, sfridi e pezzi speciali e di quant'altro necessario per dare l'opera
completa, finita in ogni sua parte a regola d'arte. Con trasmittanza termica Uw ≤ 1,4 W/m²k. Dotazioni: porte
con maniglioni antipanico, con apertura dall'esterno con maniglia e chiave, specchiature con aperture a
wasistas complete di sistema di apertura e chiusura manuale. Classe 0 di reazione al fuoco + marcatura
CE.
Finiture esterne specchiature di sicurezza vetrocamera (antintrusione trattamento opalino bianco o con
colore e tipologia da definire con la DL)
SI INTENDONO INCLUSE LE OPERE DI TAMPONAMENTO OPACO DI RACCORDO DA ESEGUIRSI
CON ELEMENTI COIBENTATI tipo Easy Wand Alubel o equivalente, spessore mm 25, o con lastra in
fibrocemento tipo Aquapanel o equivalente.
Le pareti a cortina (facciate tipo continue) saranno realizzate utilizzando i materiali e i prodotti rispondenti al
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presente capitolato (vetro, isolanti, sigillanti, pannelli, finestre, elementi portanti, ecc.). Le parti metalliche si
intendono lavorate in modo da non subire microfessure o comunque danneggiamenti e a seconda del
metallo opportunamente protette dalla corrosione.
Durante il montaggio, si curerà la corretta esecuzione dell'elemento di supporto e il suo ancoraggio alla
struttura dell'edificio, eseguendo (per parti) verifiche della corretta esecuzione delle giunzioni (bullonature,
saldature, ecc.) e del rispetto delle tolleranze di montaggio e dei giochi. Si effettueranno prove di carico
(anche per parti) prima di procedere al successivo montaggio degli altri elementi.
La posa dei pannelli di tamponamento, dei telai, dei serramenti, ecc. sarà effettuata rispettando le
tolleranze di posizione e utilizzando i sistemi di fissaggio previsti. I giunti saranno eseguiti secondo il
progetto e comunque posando correttamente le guarnizioni e i sigillanti, in modo da garantire le prestazioni
di tenuta all'acqua, all'aria, l'isolamento termico, acustico, ecc., tenendo conto dei movimenti localizzati
della facciata e dei suoi elementi dovuti a variazioni termiche, pressione del vento, ecc.
La posa di scossaline, coprigiunti, ecc. avverrà in modo da favorire la protezione e la durabilità dei materiali
protetti e in modo che le stesse non siano danneggiate dai movimenti delle facciate.
Tutti i serramenti esterni sono previsti con imbotti perimetrali continui e adeguati sistemi di fissaggio nello
stesso colore e materiale dei serramenti o dei pannelli di tamponamento.
Il progetto esecutivo prescrive con l'abaco dei serramenti le caratteristiche principali, che dovranno essere
impiegate a seguito di ingegnerizzazione e campionatura alla D.L con relative certificazioni e schede
tecniche prestazionali.
Le modalità di esecuzione delle prove saranno quelle definite nelle relative norme UNI per i serramenti.
I serramenti forniti in opera dovranno essere provvisti di marchiatura CE, in particolare le tipologie di
serramenti più importanti con l'obbligo della marcatura ce sono le seguenti:
▪ porte per uso esterno a esclusivo uso dei pedoni (a una o più ante; con pannelli laterali e/o sopraluce);
▪ porte destinate a uscita di sicurezza con maniglioni antipanico;
▪ finestre (uso esterno) a una o più ante (incluso le guarnizioni di tenuta alle intemperie);
▪ porte finestre (uso esterno) a una o più ante (incluso le guarnizioni di tenuta alle intemperie);
▪ porte e/o finestre con caratteristiche antincendio REI;
▪ tutti i prodotti che possono essere in versione manuale o motorizzata;
▪ tutti i prodotti che possono essere ciechi, parzialmente o totalmente vetrati;
▪ tutti i prodotti che possono essere assemblati in due o più unità.
Serramenti REI
Le porte e altri elementi di chiusura da impiegarsi nelle attività soggette alle norme di prevenzione incendi
(REI) devono essere omologati. Per omologazione si intende l'atto conclusivo attestante il corretto
espletamento della procedura tecnico-amministrativa finalizzata al riconoscimento dei requisiti certificati
delle porte resistenti al fuoco. Con tale riconoscimento è autorizzata la riproduzione del prototipo e la
connessa immissione in commercio di porte resistenti al fuoco omologate.
Il progetto prevede la realizzazione di serramenti REI con le seguenti caratteristiche di fornitura e posa:
Fornitura e posa in opera di porta tagliafuoco a due battenti, REI 60, di tipo omologato a norme UNI EN
1634, costituita da: - due ante tamburate, simmetriche o asimmetriche, in lamiera di acciaio zincato e
preverniciato a fuoco o con polveri termoindurenti, pressosaldato; coibentate con materiali isolanti secondo
la certificazione richiesta; telaio in angolari o lamiera pressopiegata, munito di zanche o tasselli da murare;
guarnizioni termoespandenti e antifumo; serratura incassata con chiavi, scrocca e maniglia atermica
antinfortunistica in plastica con anima acciaio; n 2 cerniere ogni battente, una munita di molle tarabili per la
chiusura automatica ed una registrabile verticalmente; guarnizioni termoespandenti e antifumo; nelle
misure di progetto, indicative rispetto alle produzioni di serie, con possibilità di produzione di misure speciali
a richiesta.
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Documentazione tecnica che il produttore deve allegare ad ogni fornitura
Il produttore, per ogni fornitura di porte resistenti al fuoco, deve allegare la seguente documentazione
tecnica:
- copia dell'atto di omologazione della porta;
- dichiarazione di conformità alla porta omologata;
- libretto di installazione, uso e manutenzione.
Porte esterne
Il progetto prevede la realizzazione di porte esterne con le seguenti caratteristiche di fornitura e posa:
Porte esterne in alluminio anodizzato a una o due ante, fornite e poste in opera. Sono compresi: il
controtelaio, da murare, in profilato di lamiera zincata; la ferramenta; la serratura con scrocco; le maniglie;
le opere murarie. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. Inclusa la specchiatura in
lamelle flessibili – griglie afoniche (come da relazione specialistica valutazione previsionale di impatto
acustico allegata al progetto) in lega di alluminio, verniciatura a fuoco di qualunque colore, da posare su
intelaiature metalliche, anche con parti apribili, o con lamiera di alluminio doppia interposto isolante.
Porta per esterni (ad 1 o più battenti) con battente in acciaio in doppia lamiera da 15/10 zincata a caldo
verniciata a base di polivinilcloruro, spessore totale 45 mm, pressopiegato su 3 lati, con rinforzo interno ed
isolamento in lana minerale (coefficiente di trasmissione termica K = 2,1 W/mqK, insonorizzazione Rw ca.
27 dB (A)), telaio in acciaio zincato a caldo da 2,5 mm di spessore con guarnizione di battuta in EPDM su
tre lati, posti in opera compresi serratura incassata, corredo di maniglie in materiale sintetico, rostro di
sicurezza in acciaio e 2 cerniere:
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Serramenti e porte interne
Porta realizzata con imbotti in profili in lega di alluminio anodizzato di colore argento, già assemblato,
adattabile a qualsiasi spessore del muro con un minimo di 80 mm, completi di guarnizione in gomma
morbida che funge da silenziatore e ammortizzatore. Tutti gli spigoli sono arrotondati per motivi di
sicurezza; le parti piane hanno un’inclinazione di 45° per facilitare l’entrata con oggetti ingombranti. Le
serrature sono del tipo di sicurezza e assemblate con placche a vista e maniglie antinfortunistiche in acciaio
inox Aisi 304. Le cerniere sono regolabili realizzate sempre in alluminio anodizzato con sistema di auto
accostamento della porta senza molle e realizzato in nylon caricato vetro, griglia di aerazione in lamelle di
acciaio inox con cornice in alluminio anodizzato. In laminato plastico di spessore 14 mm, altezza 2100 cm.
Compresi controtelai, coprifili, ferramenta d'attacco e quanto altro occorrente per il loro funzionamento
perfetto come da abaco serramenti.
Le porte interne sono del tipo a compasso ad apertura esterna o scorrevoli costituite da:
▪ cornice di fissaggio della porta al muro tramite profilo d'alluminio anodizzato naturale lega primaria T 60
/ 60.
▪ imbotti e battute realizzati in unico profilo di alluminio anodizzato, completi di guarnizione in PVC
morbido che funge da silenziatore e ammortizzatore;
▪ specchiatura porta realizzata in laminato plastico stratificato massello (HPL), spessore di 14 mm.,
finitura cera antigraffio, con finitura decorativa esterna colorata e con kraft interno nero bordi smussati
ed angoli arrotondati (colore da campionarsi alla D.L.).
▪ cerniere auto-chiudenti ed auto-lubrificanti in acciaio inox o alluminio anodizzato (Nr. 03 per porta) che
permettono la chiusura automatica della porta.
▪ maniglie tipo premi/apri in nylon nero o a leva in acciaio inox comprensivo di serratura e di ogni
accessorio.
▪ serratura ergonomica ed antinfortunistica da campionare alla D.L. Modello tipo porte antincendio in
acciaio inox o lega grigia.
▪ comprensivo di eventuale oblò (almeno 1 per porta o 2 se indicato in abaco) in policarbonato
trasparente e cornice in acciaio inox min. Ø 320 mm., griglie di aerazione in acciaio inox ove previsto e
di viteria in acciaio inox ed ogni opera accessoria per fissaggi e per il completo funzionamento in ogni
parte.
Sono previsti maniglioni antipanico a barra orizzontale basculante in acciaio cromato, fornito e posto in
opera su infissi o porte tagliafuoco ad uno o due battenti compresa maniglia esterna dotata di serratura, in
conformità alle prescrizioni di progetto.
Piastrelle di gres
Il progetto prevede l’utilizzo di piastrelle in conformità al D.M. 11/10/2017 sui CAM paragrafo
2.4.2.10. come riportato nello specifico capitolo quindi dotate di dichiarazione o certificazione
ambientale di prodotto relativamente al contenuto di riciclato.
Piastrelle per pavimenti e rivestimenti in gres ceramico fine porcellanato antigelivo e antiscivolo con
superficie a vista tipo naturale per ambienti lavorati o zone bagnate per uso interno ed esterno.
Le piastrelle previste in progetto non presentano caratteristiche particolari, ma si differenziano per tipologia
in considerazione degli ambienti in cui sono posate, in particolare saranno da fornire piastrelle di gres -
pavimentazioni - dimensioni, colore a scelta della D.L., con requisiti antisdrucciolo piedi nudi DIN
51130/51097 greep R10 - R11 settore piedi calzati; B o C settore piedi nudi, materiale conforme alla
Normativa (EN 14411-A e EN 14411-B, EN 121 e EN 186/1).
Compresa la formazione di idoneo fondo di appoggio e la relativa pulizia con detergenti caustici, la
sigillatura degli interstizi eseguita con materiale idoneo, l'impermeabilizzazione degli ambiti bagnati, la
successiva pulitura superficiale con idonei detergenti, la risciacquatura assorbendo l'acqua in eccesso con
idonei sistemi, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
Applicazione della pavimentazione su superficie preparata, impermeabilizzata, leggermente inclinata per
formazione pendenze verso le raccolte, a fuga aperta, di dimensioni da definire con la DL, con impiego di
collante specifico elastico addittivato con lattice resinoso (compreso) o con prodotto osmotico, compresi
tagli, gli sfridi, i pezzi speciali (bordo angolare, soluzioni decorative, etc...), le forature necessarie per il
posizionamento di tutti i tirafondi e per gli accessori del piano vasca e la formazione di giunti di dilatazione
con pezzi speciali inclusa la sigillatura.
Applicazione dei rivestimenti su superficie preparata, a fuga aperta, di dimensioni da definire con la DL, con
impiego di collante specifico elastico addittivato con lattice resinoso (compreso), compresi tagli, gli sfridi, i
pezzi speciali (bordo angolare, soluzioni decorative, etc...) e la formazione di giunti di dilatazione con pezzi
speciali inclusa la sigillatura.
Le piastrelle dei locali tecnici previste in progetto devono risultare di prima scelta, in particolare saranno da
fornire piastrelle di gres fine porcellanato (pavimento), colore a scelta della D.L., formati 20X20 - 30X30 -
40X40. Compresa la formazione di adeguato fondo di posa costituito da malta cementizia dello spessore
non inferiore a 2 cm, previo spolvero di cemento tipo325, i giunti connessi a cemento puro, compresi le
suggellature degli incastri a muro, i tagli, gli sfridi, i pezzi speciali, l'eventuale formazione dei giunti di
dilatazione, il tiro in alto e il calo dei materiali, il lavaggio con acido, la pulitura finale ed ogni altro onere e
magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte.
Zoccolino battiscopa
Fornitura di zoccolino in gres porcellanato nei formati indicati nelle tavole grafiche, DIN 51130. Colori a
scelta della Direzione Lavori, compresi eventuali pezzi speciali, raccordi, compreso trasporto e scarico in
cantiere.
I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche, sporcatura,
ecc…. nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa ed essere accompagnati da fogli
informativi riportanti il nome del fornitore e la rispondenza alle prescrizioni predette.
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Soglie, davanzali, copertine
I prodotti di pietre naturali per davanzali e copertine devono essere conformi alle prescrizioni progettuali e
rispondere alle caratteristiche dimensionali, di tolleranza e aspetto ecc… definite con la DL.
Soglie, davanzali, copertine o simili in lastre di pietra naturale dello spessore di 2 cm, con superficie
antiscivolo, poste in opera con malta cementizia, compresi gli eventuali fori e le zanche o grappe di acciaio
zincato per l'ancoraggio, le occorrenti opere murarie, la stuccatura, la stilatura e la suggellatura dei giunti
con malta di cemento, i tagli a misura, gli sfridi, il tiro in alto e il calo dei materiali, i ponti di servizio fino a 4
m dal piano di appoggio, la pulitura finale e ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta
regola d'arte.
Le forniture avverranno su pallets ed i prodotti saranno opportunamente legati ed eventualmente protetti
dall'azione di sostanze sporcanti. Il foglio informativo indicherà almeno le caratteristiche di cui sopra e le
istruzioni per la movimentazione, sicurezza e posa.
Giunti di dilatazione
Nelle pavimentazioni per interni ed esterni devono essere inseriti giunti di dilatazione anche tra pavimento e
rivestimento e in corrispondenza dei giunti strutturali verticali, collocati secondo i disegni progettuali o le
ulteriori indicazioni del direttore dei lavori, e comunque in conformità delle prescrizioni delle ditte fornitrici
dei materiali di posa e finitura, per eliminare le tensioni provocate dalle dilatazioni termiche con
conseguente distacco degli elementi posati. I giunti di dilatazione, prima della collocazione, devono essere
accettati dalla direzione dei lavori.
I giunti di dilatazione, saranno in alluminio, acciaio inox o materiale plastico, non devono richiedere
manutenzione. Per pavimentazioni soggette a intenso traffico pedonale, carrelli, lettighe, ecc., il giunto deve
essere dotato di alette di fissaggio laterali che possano essere affogate nel collante al di sotto del
rivestimento ceramico oppure direttamente nel massetto, nel caso delle pavimentazioni industriali.
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I giunti di dilatazione devono assicurare la protezione anche gli spigoli delle piastrelle e devono evitare la
propagazione del suono nel rivestimento e ridurre la trasmissione di rumori generati dal calpestio e dalle
vibrazioni.
Nelle pavimentazioni degli ambienti interni possono essere impiegati giunti di dilatazione perimetrali
realizzati con materiali comprimibili, come polistirene o poliuretano espanso, sigillati superiormente e
ricoperti dai battiscopa.
Giunto di dilatazione per pavimenti (piastrelle) deve essere costituito da profilo portante in alluminio con
alette d'ancoraggio perforate.
La guarnizione elastica deve essere in neoprene e intercambiabile, resistente all'usura, agli agenti
atmosferici, alle varie temperature (da - 30 °C a + 120 °C), agli oli, agli acidi e alle sostanze bituminose.
Le alette del profilo portante in alluminio devono essere fissate al massetto di sottofondo con viti e tasselli a
espansione a intervalli di 30 cm su entrambi i lati. Il sottofondo su entrambi i lati del giunto deve essere
preparato con malta antiritiro per una larghezza di circa 10 cm.
La guarnizione prima della collocazione deve essere ben lubrificata con una soluzione di acqua saponata.
La sua installazione deve avvenire partendo da un'estremità del profilo metallico. Le guide del profilo
devono essere pulite da polvere o altre eventuali impurità.
Giunto di dilatazione per facciate, pareti e soffitti da installare a faccia vista deve essere costituito da profilo
portante in alluminio con alette d'ancoraggio perforate. Le alette del profilo metallico devono avere un
sottostrato in neoprene cellulare per la compensazione delle irregolarità del piano d'appoggio.
La guarnizione elastica deve essere in neoprene e intercambiabile, resistente all'usura, agli agenti
atmosferici, alle varie temperature (da - 30 °C a + 120 °C), agli oli, agli acidi e alle sostanze bituminose.
Le superfici dove appoggiano le alette del profilo devono essere piane, lisce e pulite. Le alette del profilo
portante in alluminio devono essere fissate al piano d'appoggio con viti e tasselli a espansione a intervalli di
30 cm su entrambi i lati. Negli ambienti interni il profilo può essere fissato con idoneo collante speciale.
Nei raccordi testa a testa dei profili in alluminio deve essere lasciata una fessura di circa 5 mm da riempire
con idoneo sigillante elastico.
Giunto di dilatazione per facciate con sistemi di rivestimenti a cappotto deve essere costituito da profilo
portante in alluminio con alette d'ancoraggio perforate. Il profilo portante deve essere regolabile in funzione
dello spessore del rivestimento a cappotto.
La guarnizione elastica deve essere in neoprene e intercambiabile, resistente all'usura, agli agenti
atmosferici, alle varie temperature (da - 30 °C a + 120 °C), agli oli, agli acidi e alle sostanze bituminose.
Gli angolari di alluminio devono essere collocati a interasse di circa 40 cm, fissati mediante viti e tasselli a
espansione. La parte del profilo a vista durante la posa in opera deve essere protetta con speciale nastro
adesivo. Le eventuali irregolarità della superficie devono essere eliminate mediante applicazione di strato di
malta.
Giunto strutturale idroespandente a base di gomma butilica e bentonite di sodio naturale – Sono giunti
water stop da fissare alla base delle riprese dei getti, preventivamente pulite, con rete e chiodi a
penetrazione graduale; le riprese tra i cordoli del water-stop avviene per semplice accostamento dei capi
per una lunghezza pari a 5 cm.
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Pavimentazione in gomma/PVC
Requisiti generali per la fornitura in opera
Controllo dei sottofondi
La superficie dei sottofondi in cemento deve presentarsi uniforme, liscia, dura, solida e coesa.
Superfici eccessivamente porose o che presentino evidenze di spolvero non sono accettabili e
richiederanno operazioni di preparazione supplementari.
La superficie dei sottofondi deve essere planare. Avvallamenti e dossi non dovranno eccedere i 4 millimetri
sotto un staggia di 4 metri, ed 1 millimetro sotto una staggia di 1 metro.
Le pendenze dei sottofondi devono essere conformi alle prescrizioni delle Federazioni Sportive.
I massetti devono essere privi di irregolarità superficiali, fessurazioni e cedimenti.
I massetti devono essere puliti ed esenti da incrostazioni di cemento o gesso
I sottofondi devono essere dotati di tutti gli accessori eventualmente previsti dal progetto, quali bussole,
plinti, staffe, ganci, ecc., propriamente incassati nel sottofondo in base alle istruzioni del produttore.
Dove sia prevista la posa di uno zoccolino, le pareti devono essere in cartongesso o muratura intonacata.
Nel caso di pareti in cartongesso è accettabile uno spazio libero tra il massetto e la parete non superiore ad
1 cm. Le pareti devono essere lineari, lisce, prive di cavità, croste e discontinuità. Angoli e spigoli devono
essere verticali, chiusi e ortogonali
Pavimentazione in PVC
Fornitura di pavimento vinilico multistrato tipo TARALAY PREMIUM COMPACT OSMOZ con strato di usura
non trasparente in PVC omogeneo puro, privo di cariche, calandrato e pressato – altamente resistente al
traffico intenso con un decoro nella massa di particelle di PVC colorate accoppiate ad alta pressione.
Lo strato di usura dovrà essere dotato di un trattamento foto-reticolato antisporco tipo PROTECSOL® che
ne faciliterà la manutenzione ed eviterà la stesura di una emulsione acrilica (metallizzazione). Il pavimento
sarà trattato micostatico e batteriostatico SANOSOL®. Il supporto del pavimento dovrà essere in schiuma
di PVC a cellule chiuse, ad alta densità VHD, rinforzato da un rete in fibra di vetro.
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Il pavimento in PVC elastico conforme a EN 651 dovrà presentare un disegno non orientato, formato da
particelle di PVC tricromatiche opache tono su tono o di colori differenti fra loro. Colore a scelta della D.L..
Fornito nello spessore totale di 3.25 mm e nel formato a teli. I teli del pavimento dovranno essere saldati a
caldo con apposito cordolo di saldatura diametro 4 mm., con tonalità cromatica a scelta della D.L.
Compresa l'incidenza sulle saldature teli, i tagli, gli sfridi e i pezzi speciali dello stesso materiale.
Battiscopa perimetrale
Fornitura in opera di battiscopa in alluminio anodizzato estruso con finitura color argento o colorazioni da
definire con la DL. Spessore adeguato e altezza 8cm, compresa la posa con colla, i raccordi, tappi e pezzi
speciali in materiale plastico dello stesso colore. Tipologia da campionare e concordare con la DL.
Certificazioni
− Federazioni Sportive (attività pallacanestro, pallavolo, calcetto di 1° livello
− EN 13501 reazione al fuoco test eseguito su pavimento e sottostruttura (intero pacchetto)
− EN 14904 superfici aree sportive test eseguito su pavimento e sottostruttura (intero pacchetto) con
superamento di TUTTI e 7 i test: assorbimento dello shock, Deformazione verticale, Rimbalzo verticale
della palla, Frizione, Resistenza all'usura, Brillantezza speculare, Carico in rotolamento 1500N.
− EN 14041 reazione al fuoco certificato con copripavimento in appoggio al parquet
− PRODOTTO MARCHIATO CE
Sottostruttura elastica
Stesura, sulla barriera al vapore, di un materassino elastico in polietilene espanso, reticolato, a cellule
chiuse, di spessore 10 mm, adeguatamente accostato in grado di garantire alla pavimentazione tutte le
caratteristiche sia di sicurezza sia sportive"
Pavimentazione sportiva
Pavimento specifico prefabbricato e preverniciato, fornito in tavole dello spessore non inferiore ai 14 mm.
Le tavole di pavimento sportivo sono composte da una struttura a tre strati ortogonali con incastri cosidetti a
CLICK sia sui lati, sia sulle testate, in modo da favorire un assemblaggio perfetto. Strato di calpestio in
faggio scelta standard per palestre dello spessore nominale di 4 mm con 7 strati di vernice acrilica senza
formaldeide secondo le norme EN 13986. Strato intermedio spessore 8 mm ca. in lamelle di conifera unite
tra loro meccanicamente con fibre poste perpendicolarmente rispetto ai listoni del piano di calpestio allo
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scopo di favorire una perfetta compensazione delle variazioni dimensionali. Strato di supporto in multistrato
di abete spessore 2 mm ca. La pavimentazione sarà rispondente alla nuova normativa in termini di
ignifugosità EN13501 e marchiata CE. Sarà necessario tenere conto di uno spazio perimetrale adeguato
alla dilatazione del pavimento.
Battiscopa perimetrale ed elemento di raccordo
Fornitura e posa di battiscopa avente sezione 30 x 100 mm in legno verniciato. Il battiscopa verrà posto in
opera con viti e tasselli con passo di chiodatura 60 cm sulle testate dell’ambito parterre, mentre sui lati
lunghi in considerazione delle fasce laterali di differente pavimentazione dovrà essere previsto un elemento
di finitura e raccordo posto in opera con adeguato passo atto ad assorbire i movimenti della
pavimentazione in legno.
Ghiere
Fornitura in opera di n. 6 ghiere costituite da una base in ferro e coperchio rifinito con la stessa essenza del
parquet. Le ghiere saranno installate a raso della pavimentazione per la copertura degli ancoraggi
dell'impianto di pallavolo principale a palo unico e degli impianti di pallavolo trasversali di allenamento.
Dovranno essere fornite e posate in opera ulteriori ghiere, da annegare nel cordolo predisposto, come
predisposizione per i fissaggi dei parapetti di separazione ambito pubblico (fornitura parapetti esclusa dal
presenta appalto) nel numero adeguato in considerazione della tipologia dei parapetti che dovranno essere
individuati ed indicati preliminarmente dall’Ente Appaltante. Le ghiere saranno installate a raso della
pavimentazione e costituite da una base in ferro e coperchio rifinito con la stessa essenza del parquet.
Tracciatura basket.
Esecuzione della segnatura dei campi da gioco secondo i regolamenti delle varie Federazioni, con
l'applicazione di resine poliuretaniche pigmentate, aventi la stessa composizione di base della vernice
ignifuga dei listoni al fine di assicurare la perfetta adesione tra la superficie degli stessi e le linee di
segnatura. Le linee curve delle segnaletiche saranno effettuate con apposita macchina a compasso con
doppia distribuzione di nastro adesivo. Tracciatura delle linee di delimitazione dei campi da gioco. BASKET.
Tracciatura volley.
Esecuzione della segnatura dei campi da gioco secondo i regolamenti delle varie Federazioni, con
l'applicazione di resine poliuretaniche pigmentate, aventi la stessa composizione di base della vernice
ignifuga dei listoni al fine di assicurare la perfetta adesione tra la superficie degli stessi e le linee di
segnatura. Le linee curve delle segnaletiche saranno effettuate con apposita macchina a compasso con
doppia distribuzione di nastro adesivo. Tracciatura delle linee di delimitazione dei campi da gioco. VOLLEY.
Tracciatura calcetto.
Esecuzione della segnatura dei campi da gioco secondo i regolamenti delle varie Federazioni, con
l'applicazione di resine poliuretaniche pigmentate, aventi la stessa composizione di base della vernice
ignifuga dei listoni al fine di assicurare la perfetta adesione tra la superficie degli stessi e le linee di
segnatura. Le linee curve delle segnaletiche saranno effettuate con apposita macchina a compasso con
doppia distribuzione di nastro adesivo. Tracciatura delle linee di delimitazione dei campi da gioco. CALCIO
A 5.
Il parterre presenterà le due fasce laterali, in corrispondenza degli appoggi strutturali a terra, libere
dalla pavimentazione in legno. Per le tali fasce dovrà prevedersi una maggiore consistenza del
fondo in sabbia cemento con la fornitura in opera di rete metallica al fine di rendere il fondo idoneo
alla stesa di resina sportiva di finitura (compresa) con colorazione a scelta della DL. Sono comprese
tutte le lavorazioni e i materiali posti in opera per il raccordo con le diverse pavimentazioni (quote e
finiture) e gli elementi strutturali che insistono nell’ambito parterre.
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Esecuzione delle pavimentazioni e dei rivestimenti
La posa dei pavimenti e dei rivestimenti di qualsiasi tipo o genere dovrà venire eseguita in modo che le
superfici risultino perfettamente piane ed osservando scrupolosamente le disposizioni che, di volta in volta,
saranno impartite dalla Direzione Lavori e comunque le prescrizioni di seguito indicate per la realizzazione
di pavimentazioni su strato portante, o su terreno e di rivestimenti adeguatamente preparati.
I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra loro, dovranno risultare perfettamente fissati al
sottostrato e non dovrà verificarsi, nelle connessure di contatto, la benché minima ineguaglianza, le fessure
dovranno essere pressoché invisibili e la loro linea perfettamente diritta.
Tutti i pavimenti dovranno risultare di colori uniformi seconde le tinte e le qualità prescritte e privi di
qualunque macchia o difetto per tutta la loro estensione.
Saranno quindi a carico della ditta esecutrice gli oneri per la spianatura, la levigatura, la pulizia e la
conservazione dei pavimenti che dovessero richiedere tali operazioni.
E fatto espresso divieto di disporre tavole per il passaggio di operai e di materiali sui pavimenti appena
gettati o posati, la ditta esecutrice sarà tenuta a disporre efficienti sbarramenti per vietare tale passaggio
per tutto il tempo necessario alla stabilizzazione del pavimento.
Resta comunque stabilito che, ove i pavimenti risulteranno in tutto od in parte danneggiati per il passaggio
abusivo di persone o per altre cause, la ditta esecutrice dovrà a sua cura e spese rimuovere e
successivamente ricostruire le parti danneggiate.
I materiali ed i manufatti di cui saranno composti i pavimenti forniti dalla ditta esecutrice dovranno essere
conformi alle caratteristiche e norme indicate nei rispettivi articoli, la ditta esecutrice avrà luogo di
presentare alla Direzione Lavori i campioni dei pavimenti prescritti, per la preventiva accettazione.
Tutte le pavimentazioni in zona bagnata dovranno essere conforme alle caratteristiche di antiscivolo e di
sicurezza secondo la normativa in materia.
I rivestimenti ceramici dovranno essere posati da ditte specializzate e comprensivo della fornitura di pezzi
speciali paraspigoli e giunti.
Per la pavimentazione su strato portante sarà effettuata la realizzazione degli strati utilizzando i materiali
indicati nel progetto, ove non sia specificato in dettaglio nel progetto od a suo complemento si rispetteranno
le prescrizioni seguenti:
▪ Per lo strato portante, a seconda della soluzione costruttiva adottata, si farà riferimento alle prescrizioni
già date nel presente capitolato su strutture di calcestruzzo, strutture metalliche, strutture miste acciaio
e calcestruzzo, strutture di legno, etc…
▪ Per lo strato di scorrimento a seconda della soluzione costruttiva adottata si farà riferimento alle
prescrizioni già date per i prodotti quali la sabbia, membrane a base sintetica o bituminosa, fogli di carta
o cartone, geotessili o pannelli di fibre, di vetro o roccia. Durante la realizzazione si curerà la continuità
dello strato, la corretta sovrapposizione, o realizzazione dei giunti e l'esecuzione dei bordi, risvolti, ecc.
▪ Per lo strato ripartitore a seconda della soluzione costruttiva adottata si farà riferimento alle prescrizioni
già date per i prodotti quali calcestruzzi armati o non, malte cementizie, lastre prefabbricate di
calcestruzzo armato o non, lastre o pannelli a base di legno. Durante la realizzazione si curerà oltre alla
corretta esecuzione dello strato in quanto a continuità e spessore, la realizzazione di giunti e bordi e dei
punti di interferenza con elementi verticali o con passaggi di elementi impiantistici in modo da evitare
azioni meccaniche localizzate od incompatibilità chimico fisiche. Sarà infine curato che la superficie
finale abbia caratteristiche di planarità, rugosità, ecc. adeguate per lo strato successivo.
▪ Per lo strato di collegamento a seconda della soluzione costruttiva adottata si farà riferimento alle
prescrizioni già date per i prodotti quali malte, adesivi organici e/o con base cementizia e nei casi
particolari alle prescrizioni del produttore per elementi di fissaggio, meccanici od altro tipo. Durante la
realizzazione si curerà la uniforme e corretta distribuzione del prodotto con riferimento agli spessori e/o
quantità consigliate dal produttore in modo da evitare eccesso da rifiuto od insufficienza che può
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provocare scarsa resistenza od adesione. Si verificherà inoltre che la posa avvenga con gli strumenti e
nelle condizioni ambientali (temperatura, umidità) e preparazione dei supporti suggeriti dal produttore.
▪ Per lo strato di rivestimento a seconda della soluzione costruttiva adottata si farà riferimento alle
prescrizioni già date nel presente capitolato sui prodotti per pavimentazioni. Durante la fase di posa si
curerà la corretta esecuzione degli eventuali motivi ornamentali, la posa degli elementi di
completamento e/o accessori, la corretta esecuzione dei giunti, delle zone di interferenza (bordi,
elementi verticali, ecc.) nonché le caratteristiche di planarità o comunque delle conformazioni
superficiali rispetto alle prescrizioni di progetto, nonché le condizioni ambientali di posa ed i tempi di
maturazione.
▪ Per lo strato di impermeabilizzazione a seconda che abbia funzione di tenuta all'acqua, barriera o
schermo al vapore valgono le indicazioni fornite per questi strati nel presente capitolato sulle coperture
continue.
▪ Per lo strato di isolamento termico valgono le indicazioni fornite per questo strato nel presente
capitolato sulle coperture piane.
▪ Per lo strato di isolamento acustico a seconda della soluzione costruttiva adottatasi farà riferimento per i
prodotti alle prescrizioni già date nel presente capitolato. Durante la fase di posa in opera si curerà il
rispetto delle indicazioni progettuali e comunque la continuità dello strato con la corretta realizzazione
dei giunti/sovrapposizioni, la realizzazione accurata dei risvolti ai bordi e nei punti di interferenza con
elementi verticali (nel caso di pavimento cosiddetto galleggiante i risvolti dovranno contenere tutti gli
strati sovrastanti). Sarà verificato nei casi dell'utilizzo di supporti di gomma, sughero, ecc. il corretto
posizionamento di questi elementi ed i problemi di compatibilità meccanica, chimica, ecc., con lo strato
sottostante e sovrastante.
▪ Per lo strato di compensazione delle quote valgono le prescrizioni date per lo strato di collegamento
(per gli strati sottili) e/o per lo strato ripartitore (per gli spessori maggiori a 20 mm).
Per le pavimentazioni su terreno la realizzazione degli strati sarà effettuata utilizzando i materiali indicati nel
progetto, ove la stessa non sia specificata in dettaglio nel progetto o a suo complemento si rispetteranno le
prescrizioni seguenti:
▪ Per lo strato costituito dal terreno si provvederà alle operazioni di asportazione dei vegetali e dello
strato contenente le loro radici o comunque ricco di sostanze organiche. Sulla base delle sue
caratteristiche di portanza, limite liquido, plasticità, massa volumica, etc... si procederà alle operazioni di
costipamento con opportuni mezzi meccanici, alla formazione di eventuale correzione e/o sostituzione
(trattamento) dello strato superiore per conferirgli adeguate caratteristiche meccaniche, di
comportamento all'acqua, etc… In caso di dubbio o contestazioni si farà riferimento alla relativa norma
UNI e/o alle norme CNR sulle costruzioni stradali.
▪ Per lo strato impermeabilizzante o drenante si farà riferimento alle prescrizioni, già fornite per i materiali
quali sabbia, ghiaia, pietrisco, etc…, indicate nella norma UNI di riferimento per le massicciate (o alle
norme CNR sulle costruzioni stradali) ed alle norme UNI e/o CNR per i tessuti non-tessuti (geotessili).
Per l'esecuzione dello strato si adotteranno opportuni dosaggi granulometrici di sabbia, ghiaia e
pietrisco in modo da conferire allo strato resistenza meccanica, resistenza al gelo, limite di plasticità
adeguati. Per gli strati realizzati con geotessili si curerà la continuità dello strato, la sua consistenza e la
corretta esecuzione dei bordi e dei punti di incontro con opere di raccolta delle acque, strutture verticali,
etc… In caso di dubbio o contestazione si farà riferimento alla UNI e/o alle norme CNR sulle costruzioni
stradali.
▪ Per lo strato ripartitore dei carichi si farà riferimento alle prescrizioni contenute sia per i materiali sia per
la loro realizzazione con misti cementati, solette di calcestruzzo, conglomerati bituminosi alle
prescrizioni della UNI di riferimento e/o alle norme CNR sulle costruzioni stradali. In generale si curerà
la corretta esecuzione degli spessori, la continuità degli strati, la realizzazione dei giunti dei bordi e dei
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punti particolari.
▪ Per lo strato di compensazione e/o pendenza valgono le indicazioni fornite per lo strato ripartitore; è
ammesso che lo stesso sia eseguito anche successivamente allo strato ripartitore, purché sia utilizzato
materiale identico o comunque compatibile e siano evitati fenomeni di incompatibilità fisica o chimica o,
comunque, scarsa aderenza dovuta ai tempi di presa, maturazione e/o alle condizioni climatiche al
momento dell'esecuzione.
▪ Per lo strato di rivestimento valgono le indicazioni fornite nel presente capitolato sui prodotti per
pavimentazione (conglomerati bituminosi, massetti calcestruzzo, pietre, etc...). Durante l'esecuzione si
cureranno, a seconda della soluzione costruttiva prescritta dal progetto, le indicazioni fornite dal
progetto stesso e, in particolare, la continuità e la regolarità dello strato (planarità, deformazioni locali,
pendenze, ecc.), l'esecuzione dei bordi e dei punti particolari. Si curerà inoltre l'impiego di criteri e
macchine secondo le istruzioni del produttore del materiale ed il rispetto delle condizioni climatiche e di
sicurezza e dei tempi di presa e maturazione.
In generale la realizzazione della posa dei pavimenti e dei rivestimenti deve essere effettuata come indicato
nel progetto prevedendo per ogni tipologia di finitura un’adeguata stratigrafia e preparazione del fondo di
posa:
Il Direttore dei lavori per la realizzazione delle pavimentazione e dei rivestimenti provvederà alla verifica di
congruità alle prescrizioni di progetto in conformità a quelle del produttore e fornitore delle piastrellature e
dei materiali impiegati per la posa in opera.
Primer e fissativo
I prodotti devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto esecutivo e comunque devono essere
sottoposti per accettazione alla direzione lavori. Dovranno essere accompagnati dalle schede tecniche
rilasciate dal produttore ai fini della verifica della corretta preparazione e applicazione. Le schede dovranno
essere formalmente trasmesse alla direzione dei lavori per accettazione.
Primer di adesione a base di sabbia di quarzo e materiale sintetico, altamente resistente agli alcali, per il
trattamento di superfici lisce e cementizie, anche umide, per ottenere l'ancoraggio di rivestimenti protettivi,
anticorrosivi, impermeabilizzanti.
Fissativo a base di resine acriliche. Preparazione del fondo di superfici murarie interne con una mano di
fissativo, data a pennello, costituita da resine acriliche diluite con acqua al 50%, ad alta penetrazione,
compresi il tiro in alto e il calo dei materiali, i ponti di servizio fino a 4 m dal piano di appoggio e ogni altro
onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte.
Tinte e vernici
I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto od in mancanza quelli dichiarati dal fabbricante
ed accettati dalla direzione dei lavori. Tutti i prodotti dovranno essere accompagnati dalle schede tecniche
rilasciate dal produttore ai fini della verifica della corretta preparazione e applicazione. Le schede dovranno
essere formalmente trasmesse alla direzione dei lavori.
Applicazione di isolante fissativo diluito ad acqua su pareti e soffitti nuovi ad una mano data a pennello
prima della tinteggiatura, per esterno con ponteggio escluso dal prezzo, per interno compresi gli occorrenti
ponteggi fino a 3,50 m di altezza dei locali. Per interno
Applicazione di smalto pigmentato all'acqua, lucido o satinato, per finiture murali esterne con ponteggio
escluso dal prezzo, od interne compresi gli occorrenti ponteggi fino a 3,50 m di altezza dei locali, steso con
pennello o rullo a due mani.
Tinteggiatura con pittura opaca lavabile, in tinta unica chiara, su pareti e soffitti nuovi interni, a due o più
mani date a pennello o a rullo, previa pulitura del fondo ed eventuali minime stuccature alle superfici rasate
a gesso o su intonaco civile, su fondo già isolato (conteggiato a parte), compresi gli occorrenti ponteggi fino
a 3,50 m di altezza dei locali; su rasatura.
I prodotti ed i componenti per partizioni interne prefabbricate (fibrocemento e cartongesso) che vengono
assemblate in opera (con piccoli lavori di adattamento o meno) devono rispondere alle prescrizioni del
100
progetto e, in loro mancanza, alle prescrizioni di seguito riportate nonché quelle alle relative norme UNI di
riferimento:
▪ spessore con tolleranze ± 0,5 mm;
▪ lunghezza e larghezza con tolleranza ± 2 mm;
▪ resistenza all'impronta, all’urto e alle sollecitazioni localizzate (punti di fissaggio);
▪ a seconda della destinazione d'uso, basso assorbimento d'acqua e bassa permeabilità al vapore
(prodotto abbinato a barriera al vapore);
▪ resistenza all'incendio dichiarata;
▪ isolamento acustico dichiarato.
I limiti di accettazione saranno quelli indicati nel progetto e, in loro mancanza, quelli dichiarati dal produttore
ed approvati dalla direzione dei lavori.
Le soluzioni costruttive dei giunti devono completare ed integrare le prestazioni dei pannelli ed essere
sigillate con prodotti adeguati.
La rispondenza alle norme UNI per i vetri, pannelli, elementi metallici e i loro trattamenti superficiali e per gli
altri componenti, viene considerato automaticamente soddisfacimento delle prescrizioni suddette.
Controsoffitti
È prevista in progetto la controsoffittatura degli ambiti servizi igienici, docce, infermeria.
Fornitura e posa in opera di controsoffittatura interna ribassata (comprese velette laterali) realizzata con
lastre in gesso rivestito (norma UNI EN 520 con certificazione NF) su orditura metallica doppia (non a vista)
e singolo rivestimento in lastre di gesso rivestito (del tipo per ambienti umidi) dello spessore totale idoneo
da adeguare ai manufatti preesistenti. La posa dovrà essere eseguita secondo la norma UNI 11424:2015
“Gessi - Sistemi costruttivi non portanti di lastre di gesso rivestito (cartongesso) su orditure metalliche -
Posa in opera”
Posto in opera con struttura metallica in profilati di acciaio zincato con classificazione di 1° scelta, fissati al
soprastante solaio, o struttura portante, oppure ancorato alla parete con adeguati supporti e/o collanti.
Completo di guide isolate dalle strutture perimetrali con nastro monoadesivo con funzione di taglio acustico,
traversine profilo a scatto, ganci a molla regolabili e pendini (o distanziatori universali), etc... Il tutto fornito e
posto in opera.
Il rivestimento dell'orditura sarà realizzato con singolo strato di lastre in gesso rivestito, semplice,
idrorepellente, o EI, collaudate dal punto di vista biologico-abitativo, come da certificato rilasciato
dall'Istituto competente, dello spessore di 12,5 mm o 15 mm, in classe di reazione al fuoco A2 s1 d0 (non
infiammabile), avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate.
Comprese tutte le forometrie tecniche e le eventuali lavorazioni necessarie (tagli, velette, etc...) per
l'installazione dei corpi illuminanti (ad incasso o strisce led) e di tutti gli elementi impiantistici del tipo ad
incasso previsti da progetto, incluse tutte le opere di raccordo impiantistiche ed edili (materiali e
manodopera) con adeguamento ai manufatti preesistenti e agli interventi previsti per l'inserimento degli
stessi.
La fornitura in opera sarà comprensiva della stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti in
modo da ottenere una superficie pronta per la finitura.
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Nel prezzo si intende compresa la realizzazione di botole di ispezione (nel numero adeguato e comunque
da concordare con la DL) a scomparsa per controsoffitti in cartongesso, compreso adeguamento struttura
per l'inserimento delle stesse (posizione e dimensione da definire in cantiere con la D.L..). Inclusa
l'eventuale formazione di cassoni per il passaggio di canali dell'aria con le rispettive forometrie per le
bocchette, la formazione di tagli, fori e vani per la posa di elementi impiantistici e apparecchi illuminanti da
incasso, nonché tutte le opere di raccordo con i manufatti preesistenti. Sono inoltre compresi tutti i materiali
necessari e la manodopera e quanto altro occorre, per dare l’opera finita.
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Fornitura e posa di maniglioni per bagni disabili costituiti da:
▪ maniglione di sicurezza lunghezza 60cm costruito in tubo di acciaio con rivestimento termoplastico
ignifugo, diametro 35mm
▪ piantana di sostegno verticale con fissaggio completamente a parete, costruita in tubo d'acciaio con
rivestimento termoplastico ignifugo diametro 35mm, colore bianco. Lunghezza 15x180cm
▪ corrimano di sicurezza, lunghezza 150 cm, costruito con anima in estruso di alluminio con rivestimento
termoplastico ignifugo diametro 35 mm. Colore bianco
▪ corrimano di sicurezza, costruito con anima in estruso di alluminio con rivestimento termoplastico
ignifugo, Colore bianco, dim 70, 100, 50
Forniture e posa di seggiolino ribaltabile per doccia, con piano di seduta in stratificato spessore 15mm
forato. Costruito con barra di alluminio con rivestimento termoplastico ignifugo diametro 35mm, colore
bianco. Piastra di fissaggio in acciaio inox, AISI 304 micropallinato, da 30/10mm di spessore. Dimensione
40 x 40cm.
Lavori vari e finiture
Sono definiti nel presente appalto lavori vari, gli interventi classificabili come forniture in opera con
assistenza alla finitura di un’opera e di componenti, che tra gli altri interventi richiedono la messa in opera di
sigillature, predisposizioni di tirafondi e bussole per successivi allestimenti di attrezzature mobili e
semimobili; angolari; mancorrenti; riquadrature con l’utilizzo di accessori e pezzi speciali, giunti di
dilatazione, soglie e imbotti, faldalerie, bordature in profilati di acciaio inox o materiale plastico, i cui oneri
sono già compresi nei prezzi a corpo per opere compiute delle singole lavorazioni e forniture.
Prima della posa della pavimentazione sportiva in parquet nell’ambito parterre, devono essere posti in
opera i tirafondi filettati, a raso pavimento finito con coperchio rifinito con la stessa essenza del parquet per
consentire il successivo aggancio di montanti, rispettando i montaggi di accessori prescritti per l’attività
sportive previste secondo i regolamenti federali.
Il progetto esecutivo negli elaborati progettuali e nelle note operative evidenzia i dettagli da ingegnerizzare
per l'esecuzione delle opere accessorie e di alcuni interventi di finitura compresi nell'appalto:
• carpenteria metallica (scale esterne – griglie, grigliati e parapetti - basamenti UTA);
• pensilina dell'ingresso indicata negli elaborati;
Arredi, accessori ed attrezzature
La posa delle forniture dovrà essere eseguita secondo le prescrizioni indicate dalle singole ditte fornitrici
degli arredi, accessori e delle attrezzature specifiche a completamento ed integrazione delle opere edili ed
impiantistiche. Gli oneri sono già compresi nei prezzi a corpo per opere compiute delle singole lavorazioni e
forniture.
103
104
6. OPERE STRUTTURALI
Opere in c.a.
I calcestruzzi usati per il progetto devono essere prodotti con un contenuto di materiale riciclato (sul secco)
di almeno il 5% sul peso del prodotto (inteso come somma delle singole componenti). Al fine del calcolo
della massa di materiale riciclato va considerata la quantità che rimane effettivamente nel prodotto finale.
L’appaltatore deve accertarsi del rispetto dei requisiti ambientali minimi in fase di approvvigionamento e
deve dimostrare tale requisito tramite una delle seguenti opzioni:
• una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN 15804 e alla
norma ISO 14025, come EPDItaly© o equivalenti;
• una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade inItaly® o
equivalenti;
• una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una
dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO 14021.
Le certificazioni richieste devono essere presentate alla DL per ottenere da quest’ultima l’accettazione dei
materiali in cantiere e consentire la successiva posa in opera.
Qualora l'azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, é
ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla
ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso le
date di ispezione devono essere concordate con la DL. Tale documentazione dovrà essere presentata alla
stazione appaltante e alla DL e costituirà parte necessaria della documentazione di accettazione dei
materiali.
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• una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo divalutazione della conformità che attesti il
contenuto di riciclato attraverso l'esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una
dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO 14021.
Le certificazioni richieste devono essere presentate alla DL per ottenere da quest’ultima l’accettazione dei
materiali in cantiere e consentire la successiva posa in opera.
Qualora l'azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, é
ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla
ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso le
date di ispezione devono essere concordate con la DL. Tale documentazione dovrà essere presentata alla
stazione appaltante e alla DL e costituirà parte necessaria della documentazione di accettazione dei
materiali.
Opere in legno
Per materiali e i prodotti costituiti di legno o in materiale a base di legno, o contenenti elementi di origine
legnosa, il materiale deve provenire da boschi/foreste gestiti in maniera sostenibile/responsabile.
L'appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio e presentare alla DL una certificazione del
prodotto, rilasciata da organismi di valutazione della conformità, che garantisca il controllo della «catena di
custodia» in relazione alla provenienza legale della materia prima legnosa e da foreste gestite in maniera
sostenibile/responsabile, quali quella del Forest Stewardship Council® (FSC®) o del Programme for
Endorsement of Forest Certification schemes™ (PEFC™), o altro equivalente.
Tale documentazione è necessaria ad ottenere l’accettazione del materiale che ne consente la successiva
posa in opera.
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OPERE IN C.A.
Cemento
Si farà esclusivamente uso dei leganti idraulici previsti dalla Legge 26‐5‐1965 n. 595 e norme
armonizzate della serie EN 197. dotati di Attestato di Conformità CE.
La scelta dei tipi di cemento da utilizzare peri diversi tipi di calcestruzzo verrà effettuata in sede di
Progetto, tenendo presenti, oltre a quanto previsto nella Tabella 4 G (vedi cap. Errore. L'origine riferimento
non è stata trovata. – Tipi e Classi dei conglomerati cementizi), i requisiti di:
- compatibilità chimica con l'ambiente di esercizio previsto,
- calore di idratazione, per getti il cui spessore minimo sia maggiore di 50 cm.
Qualora opportuno potranno essere utilizzati cementi speciali, quali: cementi rispondenti alla UNI EN 197‐1
e qualificati resistenti ai solfati (secondo UNI 9156), o resistenti al dilavamento (secondo UNI 9606),
oppure a basso calore di idratazione contraddistinti dalla sigla LH conformemente alla UNI EN 197‐1
108
La dimensione massima (Dmax) dell'aggregato deve essere tale da permettere che il conglomerato possa
riempire ogni parte del manufatto; dovrà pertanto risultare:
- minore di 1/5 della dimensione minima delle strutture:
- minore della spaziatura minima tra le barre di armatura, diminuita di 5 mm;
- minore di 1,3 volte lo spessore del copriferro tranne che per interni di edifici (in tal caso dovrà risultare non
maggiore del copriferro).
Per calcestruzzo pompato il modulo di finezza della sabbia dovrà essere compreso tra 2.4 e 3.0, la
percentuale di passante al vaglio da 0.25 mm dovrà essere compresa tra il 10 e il 20% in peso, la
percentuale di passa te allo 0.125 dovrà essere compresa tra il 5 e il 10% in peso.
Additivi
Gli additivi dovranno rispondere alle Norme UNI EN 934‐2, UNI 10765.
L'Appaltatore dovrà impiegare esclusivamente additivi muniti di Attestato di conformità C E, peri quali il
produttore
attui un controllo di produzione in fabbrica certificato da un Organismo notificato e dotati di marcatura CE,
secondo Le informazioni riportate nella certificazione di marcatura CE dovranno essere quelle pertinenti
essenziali, tra quelle
incluse nell'appendice ZA della UNI EN934‐2. I produttori dovranno operare con un sistema di gestione
della qualità certificato secondo UNI 9001.
Nel caso di uso contemporaneo di più additivi (esclusivamente dello stesso produttore) l'Appaltatore dovrà
fornire alla Direzione Lavori la documentazione della loro compatibilità.
Ad ogni carico di additivo giunto in cantiere, l'Appaltatore dovrà consegnare a la Direzione Lavori, copia
fotostatica del documento di trasporto e l’Attestato di Conformità CE.
La quantità di additivo liquido che superi 3 l/m³ di calcestruzzo deve essere presa in conto nel calcolo
del rapporto a/c.
Gli additivi dovranno essere aggiunti al conglomerato cementizio nel premiscelatore o nell’autobetoniera
contemporaneamente all'acqua d'impasto con un sistema meccanico che consenta d i aggiungere l'additivo
con una tolleranza sulla quantità prescritta non superiore al 5% ed inoltre che assicuri la su a uniforme
distribuzione nella massa del conglomerato cementizio durante il periodo di miscelazione.
Aggiunte
È ammesso l'impiego di aggiunte sia idrauliche che inerti in conformità alla UNI EN 206‐1.
L’acqua di impasto proverrà da fonti ben definite che diano acqua di caratteristiche costanti. Sono
ammesse come acqua di impasto peri conglomerati cementizi:
- l'acqua potabile;
- acqua proveniente da depuratori delle acque di aggottamento di cantiere;
- l'acqua di riciclo degli impianti di betonaggio qualora rispondenti ai requisiti indicati nella UNI EN 1008.
Sono escluse le acque provenienti da scarichi (industriali ecc.).
L'acqua di impasto dovrà avere un contenuto in sali disciolti inferiore a 1 g per litro. La quantità di materiale
inorganico in sospensione dovrà essere inferiore a 2 g/l; la quantità di sostanze organiche (COD) inferiore a
0,1 g/l.
L'acqua dovrà essere aggiunta nella quantità prescritta per ciascuna miscela qualificata in relazione al tipo
di conglomerato cementizio, tenendo conto delle condizioni di umidità e dell'assorbimento negli aggregati.
109
riportato nello specifico capitolo quindi dotate di dichiarazione o certificazione ambientale di
prodotto relativamente al contenuto di riciclato.
Calcestruzzo per uso non strutturale preconfezionato a prestazione garantita con inerti riciclati di diametro
massimo 25 mm, classe di consistenza al getto S4, in accordo alla UNI EN 206-1:2006; classe di
resistenza C12/15 (Rck 15)
Tutto il calcestruzzo utilizzato, sia prodotto in cantiere sia in uno stabilimento esterno al cantiere, dovrà
essere confezionato con processo industrializzato, mediante impianti idonei ad una produzione costante,
con personale e attrezzature capaci di valutare e correggere la qualità del prodotto.
Gli impianti devono essere dotati di un sistema di controllo della produzione e di un sistema di gestione
della qualità secondo UNI EN 9001 certificato da un organismo terzo indipendente.
Per gli aspetti attinenti alla tecnologia del conglomerato cementizio, l’Appaltato re dovrà avvalersi della
collaborazione di un tecnologo qualificato il cui curriculum dovrà essere sotto posto all’approvazione del
Direttore dei Lavori.
Per il calcestruzzo fornito da un preconfezionatore esterno l'Appaltatore dovrà garantire il rispetto delle
specifiche del presente Capitolato Speciale.
110
Tabella 4 F ‐ Prova di resistenza al gelo. Variazioni ammesse
Riduzione del modulo d’elasticità: 20%
Perdita di massa: 2%
Espansione lineare: 0.2%
La prova di permeabilità all’acqua sarà eseguita secondo la Norma ISO 7031. Si richiede una
penetrazione media non superiore a 50 mm.
La prova di permeabilità all’ossigeno sarà eseguita secondo UNI 11164. Per calcestruzzo impermeabile si
richiede un coefficiente di permeabilità non superiore a 1.5 x 10‐17 m2.
113
Tecnologia esecutiva delle opere
L'Appaltatore è tenuto all'osservanza delle Norme Tecniche emanate in applicazione della Legge
05/11/1971 n. 1086 (D.M. in vigore) nonché della Legge 02/02/1974 n. 64 (Provvedimenti per le costruzioni
con particolari prescrizioni per le zone sismiche) con relative istruzioni e successivi aggiornamenti e le
Norme UNI vigenti, in quanto applicabili, ed in particolare delle Norma UNI EN 206‐1 e UNI EN 13670.
I getti dovranno essere iniziati solo dopo la verifica degli scavi, delle casseforme e delle armature
metalliche da parte della Direzione Lavori. La posa in opera sarà eseguita con ogni cura ed a regola d'
arte, dopo aver preparato accuratamente e rettificati i piani di posa, le casseforme, i cavi da riempire e
dopo aver posto le armature metalliche.
La temperatura del conglomerato cementizio all'atto del getto dovrà essere compresa tra 5 e 25°C,
salvo diverse prescrizioni del progettista.
Nel caso di getti contro terra, roccia, ecc., si deve controllare che la pulizia del sotto fondo, il
posizionamento d’eventuali drenaggi, la stesura di materiale isolante o di collegamento, siano eseguiti in
conformità alle disposizioni di Progetto e delle presenti Norme. I getti dovranno risultare perfettamente
conformi a i particolari costruttivi di Progetto ed alle prescrizioni della Direzione Lavori. Si avrà cura che in
nessun caso si verifichino cedimenti dei piani d’appoggio e delle pareti di contenimento.
Le casseforme dovranno essere atte a garantire superfici di getto regolari ed a perfetta regola d'arte.
Compattazione
Dopo la posa in opera tutto il calcestruzzo dovrà essere compattato mediante vibrazione allo scopo di
minimizzare il contenuto d'aria intrappolata (non aria aggiunta) fino al contenuto fisiologico in relazione al
diametro massimo (si veda la Tabella 4 J). Si impiegheranno vibratori interni di ampiezza e frequenza
adeguata per il calcestruzzo in lavorazione. I vibratori si dovranno inserire verticalmente ed estrarre
lentamente dal conglomerato.
È vietato l’impiego dei vibratori per distribuire l’eventuale calcestruzzo a bassa consistenza scaricato sulle
casseforme. Durante l’uso, si dovrà inserire ed estrarre lentamente il vibratore nel calcestruzzo fresco
allo scopo di evitare difetti localizzati.
La Direzione Lavori potrà disporre la verifica dell'efficacia della compattazione sia mediante prelievo di
calcestruzzo fresco dopo la posa in opera e vibrazione e misura del contenuto d'aria secondo UNI EN
12350‐7 sia sul conglomerato indurito, ad esempio mediante confronto con le foto della BS 1881 o
mediante la determinazione della massa volumica delle carote. Qualora il contenuto di aria risultasse
eccessivo, la Direzione Lavori potrà ricorrere a misure adeguate, fino alla sospensione dei lavori.
Tabella 4 J
Informazioni estese per la compattazione del calcestruzzo sono contenute nella ACI 309 “ Guide for
Consolidation of Concrete” dell’American Concrete Institute.
Riprese di getto
Tra le successive riprese di getto non dovranno aversi distacchi o discontinuità o differenze d'aspetto.
La Direzione Lavori avrà la facoltà di prescrivere, ove e quando lo ritenga necessario, che i getti siano
eseguiti senza soluzione di continuità così da evitare ogni ripresa, anche se ciò comporta che il lavoro
debba essere condotto a turni, durante le ore notturne ed anche in giornate festive, senza che
all'Appaltatore non spetti nulla di più di quanto previsto contrattualmente.
115
In alternativa la Direzione Lavori potrà prescrivere l'adozione di riprese di getto di tipo monolitico.
Queste saranno realizzate mediante spruzzatura d’additivo ritardante sulla superficie del conglomerato
cementizio fresco subito prima della sospensione del getto; dopo che la massa del conglomerato sarà
indurita si provvederà (entro 24 ore) all'eliminazione della malta superficiale non ancora rappresa ,
mediante getto d'acqua, ottenendo una superficie di ripresa scabra, sulla quale si potrà disporre all'atto
della ripresa di getto una malta priva di ritiro immediatamente prima del nuovo getto di conglomerato
cementizio; la ripresa potrà effettuarsi solo dopo che la superficie del getto precedente sia stata
accuratamente pulita, lavata e spazzolata.
Se l’interruzione dei getti si protrae per tempi non superiori a 20 ore, è ammessa la realizzazione di manufatti
monolitici mediante posa in opera di un ultimo strato contenente additivo ritardante, dosato in modo tale
da prolungare la presa per il periodo necessario. Su questo, ancora capace di accogliere un vibratore,
potrà essere gettato lo strato successivo e i due strati potranno essere vibrati simultaneamente.
Impiegando questa tecnologia, si dovrà impedire l’essiccamento del calcestruzzo dello strato di attesa,
mediante coperture impermeabili o teli mantenuti bagnati.
L’Appaltatore dovrà sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori la miscela ritardata, eseguendo
anche prove di presa in calcestruzzo secondo UNI 7123.
Quando il conglomerato cementizio deve essere gettato in presenza d'acqua, si dovranno adottare gli
accorgimenti approvati dalla Direzione Lavori, necessari per impedire che l'acqua lo dilavi. Si farà uso a
tale scopo di tubo getto, adottando gli accorgimenti necessari affinché venga realizzata una separazione
all'interno del tubo tra l'acqua e il calcestruzzo in fase di getto iniziale. A regime il tubo getto dovrà essere
pieno di calcestruzzo ed inserito per almeno 50 cm nel calcestruzzo già gettato. La Direzione Lavori dovrà
vietare che il tubo getto venga sollevato ed abbassato per facilitare il flusso del conglomerato.
Disarmo e scasseratura
Durante il periodo della stagionatura, i getti dovranno essere riparati da urti, vibrazioni e sollecitazioni d’ogni
genere.
La rimozione delle armature di sostegno dei getti dovrà essere effettuata quando siano state sicuramente
raggiunte le prescritte resistenze e comunque mai prima di 48 (quarantotto) ore.
In assenza di specifici accertamenti, l'Appaltatore dovrà attenersi a quanto stabilito nella U NI EN 13670‐1
(Tabella 4 L).
116
L'uso dei distanziatori dovrà essere esteso anche alle strutture di fondazione armate. In assenza di tali
distanziatori la Direzione Lavori non darà il proprio assenso all'inizio delle operazioni di getto.
Copriferro ed interferro dovranno essere dimensionati nel rispetto delle indicazioni contenute negli
Eurocodici.
Le gabbie d’armatura dovranno essere, per quanto possibile, composte fuori opera; in ogni caso in
corrispondenza di tutti i nodi dovranno essere eseguite legature doppie incrociate in filo di ferro ricotto di
diametro non inferiore a 0,6 mm, in modo da garantire l’invariabilità della geometria della gabbia durante il
getto.
In presenza di ferri d'armatura zincati od in acciaio inox, il filo utilizzato per le legature dovrà avere le stesse
caratteristiche dell'acciaio da sottoporre a legatura.
L'Appaltatore, con riferimento alla UNI EN 13670.1, dovrà adottare inoltre tutti gli accorgimenti necessari
affinché le gabbie mantengano la posizione di Progetto all'interno delle casseforme durante le operazioni
di getto.
È a carico dell'Appaltatore l'onere della posa in opera delle armature metalliche, anche in presenza
d’acqua o fanghi bentonitici, nonché i collegamenti equipotenziali.
XC1 Asciutto o permanentemente bagnato Interni di edifici con umidità relativa bassa.
Calcestruzzo armato ordinario o precompresso con
superfici all’interno di strutture con eccezione delle parti
esposte a condensa, o immerse in acqua.
SX3 Zone esposte agli spruzzi oppure alla marea Calcestruzzo armato ordinario o precompresso con
elementi strutturali esposti alla battigia o alle zone soggette
agli spruzzi ed onde del mare.
*)
5. Attacco ai cicli gelo/disgelo con o senza disgelanti
XF1 Moderata saturazione d’acqua, in assenza di Superfici verticali di calcestruzzo come facciate e
agente disgelante colonne esposte allapioggia ed al gelo. Superfici non
verticali e non soggette alla completa saturazione ma
esposte al gelo, alla pioggia o all’acqua.
XF2 Moderata saturazione d’acqua, in presenza di Elementi come parti di ponti che i n altro modo
agente disgelante sarebbero classificati come XF1 ma che sono esposti
direttamente o indirettamente agli agenti disgelanti.
XF3 Elevata saturazione d’acqua, in assenza di Superfici orizzontali in edifici dove l’acqua può accumularsi
agente disgelante e che possono essere soggetti ai fenomeni di gelo,
elementi soggetti a frequenti bagnature ed esposti al gelo.
Appendice alle norme tecniche 127 / 275
XF4 Elevata saturazione d’acqua con presenza di Superfici orizzontali quali strade o pavimentazioni esposte
agente antigelo oppure acqua di mare al gelo ed ai sali disgelanti in modo diretto o in diretto,
elementi esposti al gelo e soggetti a frequenti bagnature
in presenza di agenti disgelanti o di acqua di mare.
**)
6. Attacco chimico
XA1 Ambiente chimicamente debolmente aggressivo Contenitori di fanghi e vasche di decantazione. Contenitori
secondo il prospetto 2 della UNI EN 206‐1 e vasche per acque reflue.
XA2 Ambiente chimicamente moderatamente Elementi strutturali o pareti a contatto di terreni aggressivi.
aggressivo secondo il prospetto 2 della UNI
EN 206‐1
XA3 Ambiente chimicamente fortemente aggressivo Elementi strutturali o pareti a contatto di acque industriali
secondo il prospetto 2 della UNI EN 206‐1 fortemente aggressive.
Contenitori di foraggi, mangimi e liquami provenienti
dall’allevamento animale.
Torri di raffreddamento di fumi e gas di scarico industriali.
118
*)
Il grado di saturazione della seconda colonna riflette la relativa frequenza con cui si verifica il gelo i n condizioni di
saturazione:
‐ moderato: occasionalmente gelato in condizioni di saturazione;
‐ elevato: alta frequenza di gelo in condizioni di saturazione.
**)
Da parte di acque del terreno e acque fluenti.
119
ACCIAIO PER C.A.
Generalità
Gli acciai per armature di c.a. devono corrispondere ai tipi ed alle caratteristiche stabilite dal D.M.
vigente (D.M. 14/01/2008, norma emanata in applicazione dell’art. 21 della Legge 5/11/1971 n.1086) ed
alle indicazioni delle norme armonizzate EN 10080 secondo quanto previsto dal D.M. 15/05/06 peri materiali
da costruzione.
Le modalità di prelievo dei campioni da sottoporre a prova sono quelle previste dal citato D.M. in vigore.
E’ ammesso esclusivamente l’utilizzo di acciai qualificati e dotati di marcatura CE ai sensi del D.P.R. n.
246/93 di recepimento della direttiva 89/106/CE; inoltre ciascun prodotto qualificato deve costantemente
essere riconoscibile per quanto concerne le caratteristiche qualitative e riconducibile allo stabilimento di
produzione tramite marcatura indelebile.
L’unità di collaudo per acciai per c.a. e c.a.p. è costituita dal lotto di spedizione del peso max di 30 t spedito
in un’unica volta e composta da prodotti aventi grandezze nominali omogenee (dimensionali, meccaniche, di
formazione).
Ogni fornitura di peso inferiore a 30 t deve essere considerata un’unità di collaudo indipendente così come
ogni fornitura di prodotti aventi caratteristiche differenti o realizzati con processi produttivi differenti anche se
provenienti dallo stesso stabilimento.
Ogni carico di acciaio giunto in cantiere dovrà essere corredato della copia dell’atte stato di qualificazione
del S.T.C. (Servizio Tecnico Centrale Min. Infrastrutture) sul prodotto di origine, del documento di trasporto
dell’acciaieria, della marcatura di origine; nel caso in cui la fornitura provenga da u n commerciante o da
un centro di trasformazione intermedio dovrà essere inoltre presente il documento di tra sporto del
fornitore e nel secondo caso la specifica marcatura che identifica in modo inequivocabile il centro di
trasformazione stesso.
Qualora così non fosse, tutto il carico sarà rifiutato ed immediatamente allontanato, a cura e spese
dell'Appaltatore, dal cantiere stesso.
120
Classe A Requisito o frattile (%)
Tensione caratteristica di snervamento fjk o ≥450 5.0
f0,2k
(MPa)
Tensione caratteristica di rottura Ftk (MPa) ≥540 5.0
Valore minimo di k = (ft/fyk) (*) ≥1.05 10.0
Deformazione caratteristica al carico
massimo, Ɛuk ≥2.5 10.0
(%) (*)
Attitudine al piegamento: Prova di piegamento/raddrizzamento
Tolleranza massima Diametro nominale ±6.0 5.0
dalla massa nominale della barra (mm) ≤8 ±4.5
(%) >8
Per quanto concerne l’accertamento delle caratteristiche meccaniche i valori di resistenza ed allungamento
di ogni campione, devono essere compresi fra i valori massimi e minimi riportati nella tabella seguente
relativa ai valori di accettazione:
121
I nodi (incroci) delle reti devono resistere ad una forza di distacco determinata in accordo con la UNI EN
ISO 15630‐ 2 e pari al 25% della forza di snervamento della barra, da computarsi per quella di diametro
maggiore.
La qualificazione e la marcatura del prodotto finito dovrà essere conforme a quanto previsto dal D.M. in
vigore e dalle norme armonizzate di riferimento (EN 10080).
I controlli in cantiere sono obbligatori e devono essere effettuati con le medesime procedure di cui al punto
4.3.2.
122
OPERE IN CARPENTERIA METALLICA
Note generali
Per quanto riguarda lo stato di fornitura del materiale, le tolleranze esecutive, le modalità di
montaggio, le prove di qualificazione ed i controlli in officina ed in cantiere si dovrà tassativamente fare
riferimento alla norma UNI EN 1090-2 (classe d’esecuzione EXC2) se non diversamente indicato a
Progetto. Eventuali deroghe adeguatamente motivate, dovranno essere esplicitamente approvate dalla
Direzione Lavori. Deroghe non esplicitamente autorizzate, ancorché contenute nel piano di fabbricazione,
non saranno accettate.
In caso di conflitto fra UNI EN 1090-2 e le specifiche contenute nel seguito, dovrà essere considerata la
condizione più restrittiva.
123
- il trasporto e la movimentazione, compresi lo stoccaggio, la ripresa ed il sollevamento e la
movimentazione in quota
- tutti gli apprestamenti per la sicurezza
- il nolo a caldo di tutti i sistemi di cantiere (anche speciali) atti a consentire il montaggio in quota delle
strutture, la movimentazione al piano e in quota, i necessari controlli e collaudi;
- le necessarie opere provvisionali, i puntellamenti in fase di montaggio
- la contromonta delle travature
- le saldature, le bullonerie e il piastrame vario
- la molatura delle saldature, con la valenza estetica che sarà richiesta dalla D.L. architettonica
- assistenza a tutti i controlli della D.L. ed ai collaudi
- smantellamento opere provvisionali, compresa pulizia finale
È altresì compreso ogni onere, spesa e magistero di cui al Disciplinare tecnico prestazionale - specifiche tecniche e al piano di
sicurezza, così come ogni altro onere e spesa per dare l’opera finita a regola d’arte e collaudabile.
Saldature
Collegamenti saldati secondo D.M. 17.01.2018, EC3 e specifiche di ente verificatore e certificatore come
l’Isitituto Italiano della Saldatura o similare
a) Saldatura con elettrodi rivestiti secondo UNI 5132 - UNI 7243 corrispondenti ai tipi E44 per acciai S235
ed S275 ed E52 per acciai S355, con classe di qualità 3 e 4 e rivestimento di tipo basico. Il processo di
saldatura dovrà essere sottoposto all’approvazione della Direzione Lavori, in particolar modo per l’S460.
b) Saldatura a filo continuo sotto flusso (S.A.W.) o in atmosfera protettiva (M.A.G. - F.C.A.W.) con materiali
di apporto (o accoppiamento filo flusso) omologati.
c) Il procedimento od i procedimenti adottati saranno omologati da un Ente Ufficiale presso lo stabilimento
di costruzione per la gamma di spessori e per il tipo di giunti previsti in progetto.
124
d) Le saldature manuali o semiautomatiche saranno eseguite da saldatori qualificati in relazione al
procedimento impiegato ed alla posizione dei giunti da eseguire in armonia alle norme UNI.
Materiale base
I materiali da impiegare per la realizzazione delle strutture dovranno rispettare le prescrizioni contenute
nelle "norme tecniche" di cui al D.M. 17.01.2018.
In particolare per la scelta delle caratteristiche di tenacità del materiale base in relazione alla temperatura
minima di servizio, alle sollecitazioni, allo spessore, si rimanda al punto 4.2.4.1.5 del succitato D.M. ed alla
tabella 2.1 della UNI ENV 1993-1-10. Per le resilienze sulle lamiere di spessore superiore o uguale a 50mm
le provette dovranno essere ricavate anche a una profondità pari a metà dello spessore. Per spessori
superiori a quelli presi in considerazione dalla tabella 2.1 della UNI EN 1993-1-10, o comunque in casi
giudicati critici, la scelta dei materiali base dovrà essere supportata da prove CTOD condotte secondo BS
7910 ed 2005. Al fine di contenere il numero di prove, i campioni potranno essere prelevati da lamiere o
profili della stessa qualità, prodotti dalla stessa acciaieria, con lo stesso metodo di produzione, per i quali si
riscontra il valore di resilienza più basso nell’ambito della stessa colata. Il valore di CTOD richiesto alla
temperatura minima di servizio è pari a 0,2 mm.
Per tutte le lamiere con spessore maggiore di 20 mm dovranno essere impiegati acciai di tipo ‘’ Z35" con relativa certificazione e
con controllo ultrasonoro secondo UNI EN 10160 classe S2 e classe E3 sui bordi. Il controllo ultrasonoro dovrà anche essere
eseguito in officina nella striscia di materiale base in corrispondenza della realizzazione di giunti a croce a piena o parziale
penetrazione.
Stati di fornitura.
I prodotti destinati a costruzioni metalliche sono normalmente forniti in uno stato laminato naturale.
Comunque, i prodotti piani e quelli lunghi saranno forniti normalizzati o stabilizzati termicamente o in una
condizione equivalente attraverso trattamento in una determinata gamma di temperature durante e dopo la
fase di laminazione.
Saranno accompagnati da un certificato conforme all’Eurocodice 3 ed EN 10204 punto 3.2. tipo 2.2 e forniti
in modo che risultino, inequivocabilmente, prodotti qualificati ai sensi del capitolo 11 delle norme tecniche
del vigente D.M. del Ministero dei LL.PP. emanato in applicazione della L.1086/71.
125
Condizione di bordatura.
Le piastre possono essere fornite o con bordi allo stato grezzo di laminazione o con bordi tagliati. In ogni
caso, la condizione dei bordi non dovrà danneggiare la propria posa in opera delle piastre.
Composizione Chimica.
Le caratteristiche chimiche dell’acciaio, sono specificate nei corrispondenti capitoli del Regolamento EN
10025. La composizione chimica deve essere attestata dalle principali analisi del getto fornite dal
Produttore o dalle principali analisi esposte nei Regolamenti vigenti.
Caratteristiche Meccaniche.
Saranno conformi al Regolamento EN 10025, secondo le differenti qualità di acciaio specificate.
La campionatura per determinare le caratteristiche meccaniche dell’acciaio sarà ottenute in accordo con la
normativa vigente.
Le caratteristiche meccaniche saranno controllate secondo la prova di trazione in accordo con la normativa
specifica vigente, su un provino del prodotto siderurgico che serve come base per i manufatti strutturali. Il
valore delle caratteristiche determinate durante la prova di tensione che i differenti tipi e qualità di acciaio
devono rispettare, nello stato di fornitura, sono indicati nel Regolamento vigente.
Verrà considerata una unità di collaudo in accordo con le prescrizioni del Regolamento, se analisi del getto,
analisi del prodotto, risultati ottenuti nella prova di trazione, rispettano quanto indicato nelle corrispondenti
Tabelle del Regolamento.
Controllo ultrasonoro.
Le lamiere di acciaio di spessore uguale o superiore 6 mm o inferiori a 150 mm dovranno essere sottoposte
a controllo con ultrasuoni in accordo col Regolamento UNI EN 10160 (Controllo con ultrasuoni di prodotti
piani di acciaio con spessore maggiore o uguale a 6 mm – metodo per riflessione). Quelle qualificati come
tipo “A” saranno accettabili conformemente al Regolamento vigente (200 x 200 mm maglia.).
Per le lamiere con spessore > 15 mm e interessate da saldatura, si dovrà eseguire un controllo ultrasonoro
con la modalità della classe B ai sensi della norma UNI EN 10160. Detto controllo può essere effettuato
anche secondo la UNI 5329.
Se la lamiera è accettabile, ma esiste qualche difetto interno, il contorno del difetto deve essere marcato
sulla superficie della lamiera stessa.
Condizioni di controllo
I profilati laminati a caldo saranno sottoposti a controllo tecnico secondo quanto riportato nel Regolamento
EN 10021 (Acciaio e prodotti siderurgici. - Condizioni tecniche di fornitura).
La scelta di saggi, l’unità di collaudo, il numero delle prove e i criteri di accordo e reclamo si conformeranno
a quanto specificato nel Regolamento EN 10025.
Marcatura
Oltre ad una marcatura che assicuri la loro rintracciabilità con il certificato fornito dal produttore, tutti i
prodotti devono essere marcati sull’anima o in una zona adeguata del profilato con il nome del produttore, il
tipo e la qualità d’acciaio. Lamiere e piastre saranno identificate per mezzo della marcatura del produttore,
tipo e grado d’acciaio, dimensioni e numero di colata.
Dimensioni e tolleranze.
Per i profilati dovranno essere rigorosamente rispettate le prescrizioni contenute nelle norme che seguono.
Per profilati tipo HE UNI 5397, per IPE UNI 5398, per UPN UNI 5680, e per gli angolari UNI EN 10056.
Nel caso di lamiere dovranno essere rigorosamente rispettate le prescrizioni contenute nella norma UNI EN
10029 ove per quanto riguarda le tolleranze dimensionali sullo spessore dovrà essere adottata la classe
“B”, mentre per quanto riguarda la planarità dovrà essere adottata la classe “S”.
126
Inoltre, i prodotti laminati, per quanto riguarda dimensioni e tolleranze, dovranno conformarsi ai seguenti
Regolamenti:
Lamiere: EN 10029.
Profilati: EN 10034, EN 10279, EN 10056.
127
Criteri e modalità di controllo qualità dei manufatti in struttura di acciaio
Controlli di montaggio
L’Appaltatore sottoporrà all’approvazione della Direzione Lavori il sistema e le modalità esecutive che
intende adottare, ferma restando la responsabilità dell’Appaltatore stesso per quanto riguarda l’esecuzione
delle operazioni di montaggio, la loro rispondenza a tutte le norme di legge ed ai criteri di sicurezza che
comunque possono riguardarle.
Il sistema prescelto dovrà comunque essere adatto a consentire la realizzazione della struttura in
conformità alle disposizioni contenute nel progetto esecutivo.
Nella progettazione costruttiva e nell’impiego delle attrezzature di montaggio, l’Appaltatore è tenuto a
rispettare le prescrizioni ed i vincoli che eventualmente venissero imposti da Enti, Uffici e persone
responsabili riguardo alla zona interessata. Durante il carico, il trasporto, lo scarico, il deposito ed il
montaggio, si dovrà porre la massima cura per evitare che le strutture vengano deformate o
sovrasollecitate.
Le parti a contatto con funi, catene ed altri organi di sollevamento dovranno essere opportunamente
protette.
La stabilità delle strutture dovrà essere assicurata durante tutte le fasi costruttive e la rimozione dei
collegamenti provvisori e di altri dispositivi ausiliari dovrà essere fatta solo quando essi risulteranno
staticamente superflui. Nei collegamenti con bulloni si dovrà precedere alla alesatura di quei fori che non
risultino centrati e nei quali i bulloni previsti in progetto non entrino liberamente. Se il diametro del foro
alesato risulta superiore al diametro nominale del bullone oltre la tolleranza prevista da NTC 2008, si
dovrà procedere alla sostituzione del bullone con un diametro superiore.
129
Nei collegamenti ad attrito con bulloni ad alta resistenza è prescritta l’esecuzione della sabbiatura a metallo
bianco non più di due ore prima dell’unione. E’ ammesso il serraggio dei bulloni con chiave pneumatica
purché questo venga controllato con chiave dinamometria, la cui taratura dovrà risultare da certificato
rilasciato da laboratorio ufficiale in data non anteriore ad un mese.
Per ogni unione con bulloni l’Appaltatore effettuerà, alla presenza della Direzione Lavori, un controllo di
serraggio su un numero di bulloni pari al 10% del totale ed in ogni caso su non meno di quattro.
Dopo il completamento della struttura e prima della esecuzione della prova di carico, l’Appaltatore dovrà
effettuare la ripresa della coppia di serraggio di tutti i bulloni costituenti le unioni dandone preventiva
comunicazione alla Direzione Lavori.
131
Per quanto riguarda il controllo radiografico per i giunti di 1^ classe saranno adottati i criteri del
raggruppamento B della norma UNI 7278; per i giunti di 2^ classe sarà eseguito il raggruppamento F della
suddetta norma.
Per il controllo ultrasonoro (giunti di 1^ classe) vale quanto segue:
· Mancanza di penetrazione al cuore, inclusione di scoria o di ossido allungate od allineate:
a) Saranno accettate indicazioni con ampiezza d’eco maggiore di quella di riferimento, purché con
lunghezza massima pari a 15 mm e purché la somma delle loro lunghezze in un tratto di 400 mm sia
inferiore od uguale a 30 mm;
b) Saranno accettate indicazioni con ampiezza d’eco compresa tra il 60 ed il 100% dell’ampiezza di
riferimento, purché con lunghezza massima pari a 20 mm e purché la somma delle loro lunghezze in un
tratto di 400 mm sia inferiore od uguale a 60 mm;
c) Discontinuità con ampiezza d’eco compresa tra il 20 ed il 60 % dell’ampiezza di riferimento saranno
registrate e valutate complessivamente tenendo conto del fatto che nel tratto di 400 mm non dovranno
essere di lunghezza complessiva superiore a 100 mm;
N.B: due difetti di lunghezza 11 e 12 o meno saranno considerati come unico difetto;
- Inclusioni di gas (soffiature e tarli): saranno accettate purché l’eco corrispondente non superi
l’altezza di riferimento e non si trovino in numero superiore a 4 per i tarli e a 12 per le soffiature nel tratto di
riferimento di 400 mm;
- Concentrazione di inclusioni gassose (nidi): saranno accettati nidi di pori con ampiezza d’eco
inferiore od uguale all’eco di riferimento.
Non saranno accettati nidi di tarli.
Nel caso di giunti più corti dei tratti indicati come riferimento le lunghezze accettabili dei difetti saranno
proporzionalmente ridotte.
Per i giunti di 2^ classe i limiti per i difetti allungati verranno aumentati del 50 %.
I criteri di accettabilità dei difetti sono riferiti alla UNI EN 25817 classe di qualità B per i giunti tesi e C per i
giunti compressi o disposti parallelamente alla direzione degli sforzi
Nel caso di presenza di difetti al di fuori dei criteri di accettabilità stabiliti, le saldature dovranno essere
riparate secondo le procedure previste da una specifica di riparazione preparata dal costruttore ed
approvata dalla Direzione lavori.
Le riparazioni saranno controllate al 100% con i metodi non distruttivi più adeguati; inoltre i controlli non
distruttivi saranno estesi per un metro da ogni parte del tratto che contiene il difetto oppure a due giunti
analoghi nel caso di saldature di lunghezza inferiore ad un metro (le estensioni verranno computate nella
percentuale inizialmente prevista). Nel caso di ulteriori difetti l’estensione dei controlli passerà al 100% del
giunto (o dei giunti analoghi nel caso di giunti corti). In presenza di cricche o incollature l’estensione dei
controlli passerà subito al 100%.
Prima dell’inizio dei lavori il costruttore dovrà realizzare un simulacro saldato che rappresenti il giunto di
testa dei correnti da eseguire al montaggio ed un simulacro saldato rappresentativo degli incroci tra
montanti e correnti. I giunti così realizzati saranno soggetti ad esami distruttivi e non distruttivi.
La supervisione alla costruzione delle strutture saldate ed i controlli non distruttivi dovranno essere eseguiti
da un Istituto Ufficiale, designato dalla Direzione lavori/Committenza (Istituto Italiano della Saldatura), ma
con ogni onere e spesa a carico dell’Appaltatore, certificato come European Welding Inspector secondo le
linee guida dell’EWF (European Welding Federation) e con particolare esperienza nel campo della
costruzione e del controllo delle strutture di carpenteria.
Per quanto concerne i controlli in servizio prima del collaudo definitivo, è richiesta all’Appaltatore la verifica
della protezione superficiale, l’esame visivo al 100% di tutte le saldature della struttura, e, in caso di dubbi,
l’esecuzione dei controlli strumentali previa sverniciatura locale.
Se non diversamente specificato in progetto, tutte le saldature si intendono a piena penetrazione e a
completo ripristino di sezione. Inoltre le saldature sono continue e non a tratti.
132
L’Impresa dovrà rispettare scrupolosamente tutte le prescrizioni di cui al paragrafo relativo delle strutture a
fune del presente Capitolato Speciale d’Appalto e quanto stabilito all’interno degli elaborati grafici.
L’Impresa dovrà inoltre attenersi e rispettare, con ogni onere e spesa a proprio carico, le seguenti ulteriori
prescrizioni:
a) prescrizione della D.L. e del collaudatore durante l’esecuzione dell’opera;
b prescrizioni contenute nel piano di montaggio e manutenzione dell’opera.
Si precisa che sono anche richiesti prove di carico in sito, prove e controlli sulle saldature, trattamenti
globali o locali di “distensione” in forno. Ciò al fine di “scaricare” le autotensioni prodotte durante la
saldatura di membratura di elevato spessore.
I controlli delle membrature e delle saldature prima, durante e dopo la prova di carico saranno effettuati
mediante applicazioni di “estensimetri a rosetta”, prove ultrasonore e magnetoscopiche.
Zincatura delle strutture in acciaio
Le superfici di tutte strutture metalliche esterne ed interne dovranno essere galvanizzate a caldo con ricoprimento minimo 80µ e
certificate conforme a EN ISO 1461.
134
OPERE IN LEGNO
Generalità
Formano oggetto delle Nuove norme tecniche per le costruzioni anche le opere costituite da strutture
portanti realizzate con elementi di legno strutturale (legno massiccio, segato, squadrato oppure tondo) o
con prodotti strutturali a base di legno (legno lamellare incollato, pannelli a base di legno) assemblati con
adesivi oppure con mezzi di unione meccanici, eccettuate quelle oggetto di una regolamentazione apposita
a carattere particolare.
Si considerano i seguenti prodotti a base di legno:
- legno lamellare incollato;
- legno lamellare incollato con giunti a dita a tutta sezione;
- pannelli in compensato di tavole.
La produzione, la fornitura e l'utilizzazione dei prodotti a base di legno per uso strutturale devono avvenire
in applicazione di un sistema di assicurazione della qualità e di un sistema di rintracciabilità che copra la
catena di custodia dal momento della prima classificazione e marcatura dei singoli componenti e/o
semilavorati almeno fino al momento della prima messa in opera.
Segati di legno
I segati di legno, a complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi alla destinazione
d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche:
- tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ± 10 mm;
- tolleranze sullo spessore: ± 2 mm;
- umidità non maggiore del 15%, misurata secondo la norma UNI 9021-2;
- difetti visibili ammessi ………, valutati, in funzione della qualità, secondo le seguenti norme:
- conifere:
ISO 1029 - Segati di conifere. Difetti. Classificazione;
ISO 1030 - Segati di conifere. Difetti. Misurazione;
ISO 1031 - Segati di conifere. Difetti. Termini e definizioni;
UNI 8198 - Segati di conifere. Classificazione in base alla resistenza meccanica.
- latifoglie:
ISO 2299 - Segati di latifoglie. Difetti. Classificazione;
ISO 2300 - Segati di latifoglie. Difetti. Termini e definizioni;
ISO 2301 - Segati di latifoglie. Difetti. Misurazione.
- altre norme di riferimento:
UNI 8947 - Segati di legno. Individuazione e misurazione dei difetti da essiccazione.
- trattamenti preservanti con metodo ………… e comunque resistenti ai …………, valutati secondo le
seguenti
norme:
UNI 8662-1 - Trattamenti del legno. Termini generali;
UNI 8662-2 - Trattamenti del legno. Termini relativi all'impregnazione e alla preservazione;
UNI 8662-3 - Trattamenti del legno. Termini relativi all'essiccazione;
UNI 8859 - Trattamenti preservanti del legno. Impregnazione a pressione in autoclave mediante composti in
soluzione acquosa di rame, cromo e arsenico (CCA);
UNI 8976 - Trattamenti preservanti del legno. Impregnazione a pressione in autoclave mediante creosoto;
UNI 8940 - Legno. Trattamenti preservanti. Applicazione di sostanze preservanti in solvente organico con il
procedimento a doppio vuoto;
135
UNI 9090 - Legno. Trattamenti preservanti contro attacchi di funghi. Istruzioni per la preservazione con
soluzioni a base di ossido di stagno tributilico;
UNI 9092-2 - Trattamenti preservanti del legno. Impregnazione a pressione in autoclave. Determinazione
dell'assorbimento netto di liquido impregnante;
UNI 9030 - Segati di legno. Qualità di essiccazione.
Il legno lamellare incollato
Norme di riferimento
UNI EN 14080 - Strutture di legno. Legno lamellare incollato. Requisiti;
UNI EN 386 - Legno lamellare incollato. Requisiti prestazionali e requisiti minimi di produzione;
UNI EN 387 - Legno lamellare incollato. Giunti a dita a tutta sezione. Requisiti prestazionali e requisiti
minimi di produzione;
UNI EN 301 - Adesivi fenolici e amminoplastici per strutture portanti di legno. Classificazione e requisiti
prestazionali.
Generalità
Al fine di garantire alla struttura adeguata durabilità delle opere realizzate con prodotti in legno strutturale,
si devono considerare i seguenti fattori tra loro correlati:
- la destinazione d'uso della struttura;
- le condizioni ambientali prevedibili;
- la composizione, le proprietà e le prestazioni dei materiali;
- la forma degli elementi strutturali e i particolari costruttivi;
- la qualità dell'esecuzione e il livello di controllo della stessa;
- le particolari misure di protezione;
- la probabile manutenzione durante la vita presunta, con l'adozione di idonei provvedimenti volti alla
protezione dei materiali.
138
ed applicazioni speciali. Per utilizzarli come componenti da pavimentazione, è necessario assegnarli alla
categoria europea DFLs1.
È necessario rispettare le condizioni quadro che sono indicate nella risoluzione della Commissione
Europea.
Non è eventualmente possibile applicare la risoluzione della Commissione Europea se i pannelli del
materiale in legno o altri rivestimenti fanno parte dell'elemento a seconda del rivestimento utilizzato delle
condizioni quadro interessate.
Verifiche di accettazione
Produzione, fornitura e utilizzazione dei prodotti di legno e dei prodotti a base di legno per uso strutturale
dovranno avvenire in applicazione di un sistema di assicurazione della qualità e di un sistema di
rintracciabilità che copra la catena di distribuzione, dal momento della prima classificazione e marcatura dei
singoli componenti e/o semilavorati almeno fino al momento della prima messa in opera.
Ogni fornitura deve essere anche accompagnata, a cura del produttore, da un manuale contenente le
specifiche tecniche per la posa in opera. Il direttore dei lavori è tenuto a rifiutare le eventuali forniture non
conformi a quanto sopra prescritto.
Le caratteristiche dei materiali secondo le indicazioni previste dalle Nuove norme tecniche devono essere
garantite dai fornitori e/o produttori, per ciascuna fornitura, secondo le disposizioni applicabili di cui alla
marcatura CE, ovvero per le procedure di qualificazione e accettazione.
Il direttore dei lavori potrà, inoltre, far eseguire ulteriori prove di accettazione sul materiale pervenuto in
cantiere e sui collegamenti, secondo le metodologie di prova indicate nella presente norma.
Sono abilitati a effettuare le prove e i controlli, sia sui prodotti sia sui cicli produttivi, i laboratori ufficiali e gli
organismi di prova abilitati ai sensi del D.P.R. n. 246/1993 in materia di prove e controlli sul legno.
L'attestato di qualificazione. Le verifiche del direttore dei lavori
Tutte le forniture di legno strutturale devono essere accompagnate da una copia dell'attestato di
qualificazione del servizio tecnico centrale del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
L'attestato può essere utilizzato senza limitazione di tempo, finché permane la validità della qualificazione e
vengono rispettate le previste prescrizioni periodiche.
Sulla copia dell'attestato deve essere riportato il riferimento al documento di trasporto.
Le forniture effettuate da un commerciante o da un trasformatore intermedio devono essere accompagnate
da copia dei documenti rilasciati dal produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del
commerciante o trasformatore intermedio.
Il direttore dei lavori è tenuto, prima della messa in opera, a verificare quanto sopra indicato e a rifiutare le
eventuali forniture non conformi.
139
7. IMPIANTI ELETTRICI
140
- tubazioni in PVC rigido staffate esternamente al muro che, per i tratti terminali potranno essere integrate
da guaina spiralata in PVC.
4) Materiali di rispetto. Per la scorta di materiali vengono date, a titolo esemplificativo, le seguenti
indicazioni (per un primo periodo di esercizio degli impianti):
Fusibili
Il 20% di ogni tipo in opera, con minimo di 3 pezzi per tipo.
Relé-contattori
Il 5% di ogni tipo in opera, con minimo di 1 pezzo per tipo.
Lampade
Il 30% di ogni tipo in opera, con minimo di 2 pezzi per tipo.
Chiavi-chiavistelli
N° 2 copie per ogni chiave e per ogni attrezzo per l'apertura di contenitori, custodie, ecc.
5) Protezioni da tensioni di contatto. Ferme restando le prescrizioni della Norma 64-8 e quelle eventuali di
Legge, data l'importanza ai fini della sicurezza, vengono ricordate, in particolare, le seguenti disposizioni:
a) protezione dai contatti diretti:
– negli ambienti residenziali, terziario e similari non sono sufficienti le misure mediante ostacoli e
distanziamento;
b) protezione dai contatti indiretti:
– i dispositivi di protezione (differenziali, interruttori automatici o fusibili) ai fini della protezione contro i
contatti indiretti, devono intervenire nei tempi indicati dalle relative Norme;
– negli ambienti residenziali, terziario e similari non devono essere previste le misure per mezzo di luoghi
non conduttori o di collegamento equipotenziale locale non connesso a terra.
Le prese ai fini della protezione contro le tensioni di contatto dovranno essere verificate una ad una, dopo
l'installazione, qualunque siano stati gli accorgimenti adottati nell’installazione.
Viene infine ricordato che dovrà essere realizzato il "collegamento equipotenziale supplementare"
nell’ambito vasca, secondo le vigenti normative. Tale collegamento deve far capo al conduttore di
protezione nella cassetta di derivazione più prossima al locale.
6) Protezione dalle sovracorrenti e minima tensione. Tutti i circuiti debbono essere protetti contro le
sovracorrenti con dispositivi appropriati. In linea generale si dovrà far uso di interruttori automatici
magnetotermici che più facilmente soddisfano alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 relative alla protezione
dal sovraccarico e al cortocircuito.
La protezione di minima tensione è richiesta per i casi ove necessita (motori od altri utilizzatori) che non
debbono riavviarsi senza l'intervento del personale.
7) Secondo quanto legiferato dal Decreto Ministeriale 22.01.2008 n° 37, per gli edifici di volume superiore a
200 m³ risulta obbligatoria la valutazione del rischio dovuto alle scariche atmosferiche relativa a tutto il
complesso sportivo.
Nel caso specifico è stata effettuata tale verifica, allegata ai documenti di progetto.
8) Stabilizzazione della tensione. In fase di progettazione esecutiva, vista la natura dell’intervento e valutati
gli impianti esistenti a monte, negli interventi in oggetto non si è ritenuto necessario prevedere sistemi di
stabilizzazione della tensione.
9) Maggiorazioni dimensionali rispetto a valori minori consentiti dalle Norme CEI e di legge. Ad ogni effetto,
si precisa che maggiorazioni dimensionali, in qualche caso fissate dal presente Disciplinare tecnico, rispetto
a valori minori consentiti dalle Norme CEI o di legge, sono adottate per consentire possibili futuri limitati
incrementi delle ultimazioni, non implicanti tuttavia veri e propri ampliamenti degli impianti.
La densità massima di corrente ammessa nelle linee principali di alimentazione ai carichi determinati in
base a quanto indicato in precedenza, tenuto anche conto delle modalità di posa dei cavi, si consiglia che
non superi il 70% di quella ricavabile dalle tabelle CEI-UNEL in vigore.
d) Apparecchiatura terminale. All'ingresso di ogni edificio o porzione di esso (ambiti con destinazioni d’uso
diverse), la linea di alimentazione farà capo ad un interruttore per il sezionamento di tutti i circuiti. Detto
interruttore potrà eventualmente essere conglobato nel quadro generale dell'edificio.
6) Modalità di installazione dei cavi. A seconda dei casi, dovrà adottarsi una delle seguenti disposizioni:
– posa di cavi elettrici, isolati, sottoguaina, interrati; tensione nominale Uo/U 0,6/1 kV;
– posa di cavi elettrici, isolati, sottoguaina, in cunicoli praticabili; tensione nominale Uo/U 450/750 V;
– posa di cavi elettrici, isolati, sottoguaina, in tubazioni interrate o non interrate, o in cunicoli non praticabili;
tensione nominale Uo/U 0,6/1 kV;
– posa di cavi elettrici, isolati, sottoguaina, in passerella; tensione nominale Uo/U 300/500 V;
– posa di cavi elettrici, isolati, senza o sottoguaina, in tubi protettivi sotto intonaco sulle pareti o a
pavimento; tensione nominale Uo/U 300/500;
– posa in vista di cavi elettrici, isolati, sotto guaina Uo/U 450/750;
– posa in tubi protettivi di canali di cavi elettrici, isolati, senza o sottoguaina Uo/U 300/500.
Le giunzioni, le derivazioni, le terminazioni dei cavi unipolari o multipolari dovranno essere eseguite
rigorosamente secondo le vigenti Norme CEI e secondo le disposizioni delle maggiori case costruttrici.
a) Posa di cavi elettrici, isolati, sottoguaina, in cunicoli praticabili. A seconda di quanto stabilito nel
Capitolato speciale d'appalto, i cavi saranno posati:
entro scanalature esistenti sui piedritti dei cunicoli (appoggio continuo), all'uopo fatte predisporre
dall'Amministrazione appaltante;
142
entro canalette di materiale idoneo, come: acciaio zincato, inox, ecc. (appoggio egualmente continuo)
tenute in sito da mensole in piatto o profilato d'acciaio zincato o da mensole di calcestruzzo armato;
direttamente sui ganci, grappe, staffe, o mensole (appoggio discontinuo) in piatto o profilato d'acciaio
zincato, ovvero di materiali plastici resistenti all'umidità, ovvero ancora su mensole di calcestruzzo armato.
Dovendo disporre i cavi in più strati, dovrà essere assicurato un distanziamento fra strato e strato pari ad
almeno una volta e mezzo il diametro del cavo maggiore nello strato sottostante con un minimo di 3 cm,
onde assicurare la libera circolazione dell'aria.
A questo riguardo la Ditta appaltatrice dovrà tempestivamente indicare le caratteristiche secondo cui
dovranno essere dimensionate e conformate le eventuali canalette di cui sopra, mentre, se non
diversamente prescritto dall'Amministrazione appaltante, sarà di competenza della Ditta appaltatrice di
soddisfare a tutto il fabbisogno di mensole, staffe, grappe e ganci di ogni altro tipo, i quali potranno anche
formare rastrelliere di conveniente altezza.
Per il dimensionamento e mezzi di fissaggio in opera (grappe murate, chiodi sparati, ecc.) dovrà essere
tenuto conto del peso dei cavi da sostenere in rapporto al distanziamento dei supporti, che dovrà essere
stabilito di massima intorno a 70 cm.
In particolari casi, l'Amministrazione appaltante potrà preventivamente richiedere che le parti in acciaio
debbano essere zincate a caldo.
b) Posa di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, in tubazioni interrate o non interrate, od in cunicoli non
praticabili.
Qualora in sede di appalto venga prescritto alla Ditta appaltatrice di provvedere anche per la fornitura e
posa in opera delle tubazioni, queste avranno forma e costituzione come preventivamente stabilito
dall'Amministrazione appaltante (cemento, ghisa, grés ceramico, cloruro di polivinile, ecc.).
Per la posa in opera delle tubazioni a parete od a soffitto, ecc., in cunicoli, intercapedini, sotterranei, ecc.,
valgono le prescrizioni precedenti per la posa dei cavi in cunicoli praticabili, coi dovuti adattamenti.
Al contrario, per la posa interrata delle tubazioni, valgono le prescrizioni precedenti per l'interramento dei
cavi elettrici, circa le modalità di scavo, la preparazione del fondo di posa (naturalmente senza la sabbia e
senza la fila di mattoni), il reinterro, ecc.
Le tubazioni dovranno risultare con i singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare
discontinuità nella loro superficie interna.
Il diametro interno della tubazione dovrà essere in rapporto non inferiore ad 1,3 rispetto al diametro del
cavo o del cerchio circoscrivente i cavi, sistemati a fascia.
Per l'infilaggio dei cavi si dovranno avere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate ed apposite cassette
sulle tubazioni non interrate.
Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette sarà da stabilirsi in rapporto alla natura ed alla grandezza dei
cavi da infilare. Tuttavia, per cavi in condizioni medie di scorrimento e grandezza, il distanziamento resta
stabilito di massima:
– ogni 30 m massimo se in rettilineo;
– ogni 15 m massimo se con interposta una curva.
I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro.
1……………………………………………………………………… 1
da 2 a 4……………………………………………………………….. 0,8
da 5 a 10……………………………………………………………… 0,5
da 11 ad oltre…………………………………………………………. 0,3
carichi convenzionali (da considerare nel calcolo della potenza
impegnata totale) delle prese a spina:
2 × 10A + T = 50 W
2 × 16A + T = 200 W
Per saloni e grandi spazi, occupati da scrivanie o tavoli di lavoro, a richiesta specifica, dovrà prevedersi
l'installazione di prese per l'alimentazione di utilizzatori portatili. I relativi circuiti potranno essere costituiti
come segue ed il tipo prescelto dovrà essere preventivamente indicato dall'Amministrazione appaltante:
145
- distribuzione di prese a spina alle pareti, secondo indicazioni dell'Amministrazione appaltante, con circuiti
corrispondenti alle norme generali;
- eventuale distribuzione di cassette a filo del pavimento, secondo indicazioni dell'Amministrazione
appaltante, sulle quali inserire raccordi o torrette portanti le prese a spina (con eventuali altri servizi di
chiamate e telefoni);
- rete di condutture in tubi speciali, senza cassetta in superficie, atta a consentire, in un secondo tempo, la
captazione del circuito e l'inserzione di apposito raccordo con la presa.
Per gli impianti previsti in questo comma a), si disporrà di:
- un interruttore generale, da montarsi sul relativo quadro di zona;
- una linea generale, a 2 o 4 fili;
- colonne montanti ai vari ambiti, con disposizione analoga all'impianto luce, sempre a 4 fili;
- quadri di distribuzione secondari, su ognuno dei quali verrà montato un interruttore generale di zona. Ogni
circuito uscente dovrà essere protetto da un interruttore automatico, con protezione magnetotermica, e/o
differenziali con apertura e chiusura contemporanea su tutti i poli. Ogni circuito uscente potrà alimentare in
media da 6 a 10 prese a spina.
Comunque, l'interruttore di ogni circuito dovrà essere idoneo a proteggere, da correnti di sovraccarico, il
conduttore di minor sezione, esistente nel circuito.
6) Schemi particolari di utilizzazione per i servizi tecnologici. In linea di massima dovranno adottarsi gli
schemi di seguito elencati.
a) Per l'alimentazione delle apparecchiature elettriche degli impianti relativi a servizi tecnologici, come:
– impianto di riscaldamento;
– impianto di condizionamento d'aria;
– impianto sollevamento acque nere;
– altri eventuali,
dovranno essere previste singole linee indipendenti, ognuna protetta in partenza dal quadro dei servizi
generali, da proprio interruttore automatico e/o differenziali.
Tali linee faranno capo ai quadri di distribuzione relativi all'alimentazione delle apparecchiature elettriche dei
singoli impianti tecnologici.
b) In corrispondenza ad ognuno degli impianti tecnologici, dovrà venir installato un quadro per il controllo e
la protezione di tutte le utilizzazioni precisate. La protezione e la manovra per ogni motore dovrà essere
costituita come segue:
- terna di valvole di portata adeguata o sezionatori con fusibili;
- salvamotore o telesalvamotore con protezione magnetica e termica;
- infine, in partenza dai quadri, dovranno prevedersi i circuiti di alimentazione fino ai morsetti degli
utilizzatori.
d) Comandi (interruttori, deviatori e simili) e prese a spina. Devono rispondere alle Norme CEI 23-5, 23-9,
23-16. Gli apparecchi di tipo modulare devono consentire il fissaggio rapido sui supporti e rimozione a
mezzo attrezzo.
Il fissaggio del supporto alle scatole deve avvenire a mezzo viti.
Il fissaggio delle placche (in resina o in metallo) al supporto deve avvenire con viti o a pressione.
Sono ammesse anche le placche autoportanti.
e) Morsetti. Le giunzioni e le derivazioni devono essere effettuate solo ed esclusivamente a mezzo di
morsetti rispondenti alle Norme CEI 23-35, 23-41, 23-20, 23-21 del tipo componibili, volanti (a cappuccio o
passanti).
f) Interruttori automatici magnetotermici. Devono rispondere alle Norme CEI 23-3 (tipo civile) e alla Norma
CEI 17-5 (tipo industriale). Nel caso specifico, in base alle caratteristiche dell’impianto esistente, si
dovranno prevedere dispositivi generali che garantiscono almeno un potere di interruzione pari a 10 kA
(quadri principali) e 6 kA (quadri di zona secondari).
Gli interruttori devono consentire l'inserimento di elementi ausiliari per effettuare lo sgancio di apertura,
scattato relè ecc.
g) Interruttori automatici differenziali. Devono rispondere alle Norme CEI 23-18, 23-42, 23-44 (tipo civile) e
IEC 755 (tipo industriale).
Negli impianti in oggetto le prese a spina devono preferibilmente essere protette da differenziali con
corrente nominale differenziale da 30 mA.
3) Prove dei materiali. L'Amministrazione appaltante indicherà preventivamente eventuali prove da
eseguirsi in fabbrica o presso laboratori specializzati da precisarsi, sui materiali da impiegarsi negli impianti
oggetto dell'appalto.
Le spese inerenti a tali prove non faranno carico all'Amministrazione appaltante, la quale si assumerà le
sole spese per fare eventualmente assistere alle prove propri incaricati.
Non saranno in genere richieste prove per i materiali contrassegnati col Marchio Italiano di Qualità.
4) Accettazione. I materiali dei quali sono stati richiesti i campioni, potranno essere posti in opera
solamente dopo aver avuto l'accettazione da parte dell'Amministrazione appaltante. Questa dovrà dare il
proprio responso entro sette giorni dalla presentazione dei campioni, in difetto di che il ritardo graverà sui
termini di consegna delle opere.
Le parti si accorderanno per l'adozione, per i prezzi e per la consegna, qualora nel corso dei lavori, si
147
dovessero usare materiali non contemplati nel contratto.
La ditta appaltatrice non dovrà porre in opera materiali sprovvisti della marcatura CE o rifiutati
dall'Amministrazione appaltante, provvedendo quindi ad allontanarli dal cantiere.
In tal caso però, la presa in consegna degli impianti da parte dell'Amministrazione appaltante dovrà essere
preceduta da una verifica iniziale degli stessi, che abbia avuto esito favorevole.
Anche qualora l'Amministrazione appaltante non intenda valersi della facoltà di prendere in consegna gli
impianti ultimati prima del collaudo definitivo, può disporre affinché dopo il rilascio della dichiarazione di
conformità dei lavori si proceda alla verifica iniziale degli impianti. È pure facoltà della ditta appaltatrice di
chiedere che, nelle medesime circostanze, la verifica iniziale degli impianti abbia luogo.
La verifica accerterà che gli impianti siano in condizione di poter funzionare normalmente, che sia stata
rispettata la Norma CEI 64-8 ed in particolare la Parte 7 verifiche iniziali che riguardano:
Esame a vista
L'esame a vista deve accertare che i componenti elettrici siano:
– conformi alle prescrizioni di sicurezza;
– scelti e messi in opera correttamente;
– non danneggiati in modo visibile.
Prove
Le prove devono accertare fra l'altro:
– la continuità dei conduttori di protezione (ed equipotenziali);
– misura della resistenza di terra;
– verifica del funzionamento dei dispositivi di protezione a corrente differenziale.
Ad ultimazione della verifica, l'Amministrazione appaltante prenderà in consegna gli impianti con regolare
verbale.
2) Collaudo definitivo degli impianti. Il collaudo definitivo deve iniziarsi entro il termine stabilito dal
Capitolato speciale d'appalto ed, in difetto, non oltre sei mesi dalla data della dichiarazione di conformità di
ultimazione dei lavori.
Il collaudo definitivo dovrà accertare che gli impianti ed i lavori, per quanto riguarda i materiali impiegati,
l'esecuzione e la funzionalità, siano in tutto corrispondenti a quanto precisato nel Capitolato speciale
d'appalto, tenuto conto di eventuali modifiche concordate in sede di aggiudicazione dell'appalto stesso.
In particolare, nel collaudo definitivo dovranno effettuarsi le seguenti verifiche:
a) che siano state osservate le norme tecniche generali impiantistiche;
b) che gli impianti ed i lavori siano corrispondenti a tutte le richieste e preventive indicazioni, inerenti lo
specifico appalto, precisate dall'Amministrazione appaltante nella lettera di invito alla gara o nel disciplinare
tecnico a base della gara, purché risultino confermate nel progetto-offerta della ditta aggiudicataria e
purché non siano state concordate delle modifiche in sede di aggiudicazione dell'appalto;
c) che gli impianti ed i lavori siano in tutto corrispondenti alle indicazioni contenute nel progetto-offerta,
purché non siano state concordate delle modifiche in sede di aggiudicazione dell'appalto;
d) che gli impianti ed i lavori corrispondano inoltre a tutte quelle eventuali modifiche concordate in sede di
aggiudicazione dell'appalto, di cui è detto ai precedenti commi b) e c);
e) che i materiali impiegati nell'esecuzione degli impianti, dei quali, in base a quanto indicato nell'art. 5,
siano stati presentati i campioni, siano corrispondenti ai campioni stessi;
f) inoltre, nel collaudo definitivo dovranno ripetersi i controlli prescritti per la verifica iniziale indicati al
comma 1:
Esame a vista
L'esame a vista deve accertare che i componenti elettrici siano:
– conformi alle prescrizioni di sicurezza;
– scelti e messi in opera correttamente;
– non danneggiati in modo visibile.
Prove
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Le prove devono accertare fra l'altro:
– la continuità dei conduttori di protezione (ed equipotenziali);
– misura della resistenza di terra;
– verifica del funzionamento dei dispositivi di protezione a corrente differenziale.
Tale ripetuto controllo ha lo scopo di verificare se le condizioni per le quali la verifica iniziale aveva dato
esito favorevole non si siano alterate nel periodo intercorrente fra la verifica iniziale ed il collaudo definitivo,
mentre per quelle condizioni per le quali nella verifica iniziale si sono riscontrate delle deficienze, il ripetuto
controllo, in sede di collaudo definitivo, ha lo scopo di accertare se, dopo la verifica iniziale, si sia
provveduto ad ovviare alle deficienze stesse.
A maggior ragione, gli anzidetti accertamenti prescritti per la verifica iniziale dovranno effettuarsi in sede di
collaudo definitivo, qualora la verifica provvisoria non abbia avuto luogo o sia stata solo parzialmente
eseguita.
Anche del collaudo definitivo dovrà essere redatto regolare verbale.
3) Norme generali comuni per le verifiche in corso d'opera, per la verifica iniziale e per il collaudo definitivo
degli impianti.
a) Per le prove di funzionamento e rendimento delle apparecchiature e degli impianti, prima di iniziare, il
collaudatore dovrà verificare che le caratteristiche della corrente di alimentazione, disponibile al punto di
consegna (specialmente tensione, frequenza e potenza disponibile) siano conformi a quelle previste nel
Capitolato speciale d'appalto e cioè quelle in base alle quali furono progettati ed eseguiti gli impianti.
Qualora le anzidette caratteristiche della corrente di alimentazione (se non prodotta da centrale facente
parte dell'appalto) all'atto delle verifiche e del collaudo non fossero conformi a quelle contrattualmente
previste, le prove dovranno essere rinviate a quando sia possibile disporre di corrente d'alimentazione delle
caratteristiche contrattualmente previste, purché ciò non implichi dilazione della verifica iniziale o del
collaudo definitivo superiore ad un massimo di 15 giorni.
Nel caso vi sia al riguardo impossibilità da parte dell'Azienda elettrica distributrice o qualora
l'Amministrazione appaltante non intenda disporre per modifiche atte a garantire un normale funzionamento
degli impianti con la corrente di alimentazione disponibile, sia le verifiche in corso d'opera, sia la verifica
iniziale ad ultimazione dei lavori, sia il collaudo definitivo, potranno egualmente aver luogo, ma il
collaudatore dovrà tenere conto, nelle verifiche di funzionamento e nella determinazione dei rendimenti,
delle variazioni delle caratteristiche della corrente disponibile per l'alimentazione, rispetto a quelle
contrattualmente previste e secondo le quali gli impianti sono stati progettati ed eseguiti.
b) Per le verifiche in corso d'opera, per quella iniziale ad ultimazione dei lavori e per il collaudo definitivo, la
Ditta appaltatrice è tenuta, a richiesta dell'Amministrazione appaltante, a mettere a disposizione normali
apparecchiature e strumenti adatti per le misure necessarie, senza potere per ciò accampare diritti a
maggiori compensi.
c) Se in tutto o in parte gli apparecchi utilizzatori e le sorgenti di energia non sono inclusi nelle forniture
comprese nell'appalto, spetterà all'Amministrazione appaltante di provvedere a quelli di propria spettanza,
qualora essa desideri che le verifiche in corso d'opera, quella iniziale ad ultimazione dei lavori e quella di
collaudo definitivo, ne accertino la funzionalità.
PRESTAZIONALE IMPIANTI.
L’installazione in oggetto dovrà prevedere l’utilizzo di materiali rispondenti alle vigenti normative di settore;
tutto il materiale installato dovrà possedere il marchio IMQ o altro marchio equivalente e dovrà essere
dotato di marcatura CE conforme alla normativa vigente e al D.Lgs. n° 81/08; inoltre, il materiale impiegato
dovrà essere conforme alle normative relative alla compatibilità elettromagnetica.
Tutti i quadri elettrici dovranno essere dotati di cablaggio con puntalini, morsettiere di partenza a cui
attestare le dorsali in uscita, etichettatura dei singoli dispositivi di protezione/comando, targa di
identificazione del Costruttore del quadro con relativa certificazione.
149
È previsto il collegamento delle nuove parti di impianto a nuova rete di terra del complesso, compreso il
collegamento a terra delle nuove strutture metalliche, realizzati mediante treccia in rame nudo sezione 35
mm2 e/o conduttori in cavo del tipo FG17 giallo-verde di sezione minima 16 mm2; prima del collaudo dei
lavori, sarà a carico dell’Impresa appaltatrice la verifica dei nuovi collegamenti e del valore della resistenza
di terra.
Tutti i cavi da utilizzare dovranno essere del tipo FG17, FG16OM16, FTG10OM1; allo stesso modo, anche
gli eventuali cavi dedicati agli impianti speciali dovranno essere del tipo a doppio isolamento e a bassissima
emissione di fumi e gas tossici.
Prescrizione progettuale.
La scelta effettuata circa i cavi da utilizzare tiene conto della destinazione d’uso dei locali e delle
problematiche legate ad un eventuale incendio nella struttura. Si è quindi scelto di dare importanza anche
al concetto di sicurezza legato ai cavi elettrici, prevedendo l’impiego di cavi LS0H a bassissima emissione
di fumi e gas tossici.
NB: nella scelta dei cavi occorrerà rispettare le nuove prescrizioni legate ai cavi elettrici derivanti
dal D.Lgs. 106/2017 di recepimento della Direttiva UE 305/2011 (Direttiva CPR) e dalla successiva
variante V4 della norma CEI 64-8, relative alle linee posate in modo permanente all'interno degli
edifici.
I frutti della serie civile da utilizzare per gli impianti oggetto dell’intervento dovranno essere del tipo AVE
serie S45 o similare; i contenitori delle prese dovranno essere dotati di placca tipo AVE SEAL S45 o
similare dove prescritto.
A servizio della struttura in oggetto verrà realizzato un impianto fotovoltaico da 40 kWp costituito da 160
pannelli da 250 Wp installati sulla copertura della palestra. I Quadri elettrici AC ed i gruppi Inverter saranno
installati internamente al locale tecnico UTA a piano primo; al contrario, i quadri DC saranno installati
esternamente alla struttura e saranno dotati di apposito circuito di sgancio per il sezionamento in
emergenza (V.V.F.) dei circuiti in corrente continua prima che questi entrino nell’edificio.
Gli impianti di illuminazione artificiale, negli ambiti interessati, saranno realizzati mediante l’adozione di
apparecchi equipaggiati con sorgente a LED, che dovranno avere efficienza luminosa superiore a 80 lm/W
e indice di resa cromatica pari o superiore a 90. Saranno inoltre installati alcuni apparecchi equipaggiati con
sorgente a LED per l’area esterna, che dovranno avere l’indice di resa cromatica pari o superiore a 80.
Secondo le indicazioni della Stazione appaltante, non sono previsti impianti di gestione domotica; la
realizzazione degli impianti dovrà però essere fatta predisponendo l’infrastruttura degli stessi per
un’eventuale futura conversione.
Sarà altresì realizzato un impianto antincendio (allarme incendio e rilevazione), il quale dovrà essere
completo di tutti i dispositivi necessari:
150
- centrale di rivelazione, gestione e segnalazione allarmi;
- rivelatori automatici d'incendio;
- pulsanti d'allarme;
- ripetitori ottici d'allarme;
- targhe ottico-acustiche;
- sirene di allarme indirizzate;
- elettromagneti per porte tagliafuoco (eventuali);
- interfacce di acquisizione e comando (eventuali);
- pannelli remoti con display per la ripetizione allarmi (eventuali).
Dalla presente offerta sono escluse tutte le opere murarie e le lavorazioni edili a servizio degli impianti, in
quanto le stesse saranno a carico dell’Impresa edile; in ogni caso, la Ditta installatrice dovrà fornire tutte le
assistenze di cantiere richieste a supporto dell’installazione oggetto dell’offerta (impianto di cantiere,
tracciature, ecc.).
Si elenca di seguito un’indicazione circa le principali Ditte consigliate per l’approvvigionamento dei materiali
elettrici:
Quadri elettrici e dispositivi di protezione: SCHNEIDER o similare
Centralini da parete: BOCCHIOTTI o similare
Cassette di derivazione: BOCCHIOTTI o similare
Canali metallici: LEGRAND o similare
Canali e tubazioni in PVC: INSET o similare
Dorsali di alimentazione: PRYSMIAN o similare
Frutti e contenitori da parete: AVE o similare
Prese IEC 309: PALAZZOLI o similare
Illuminazione ordinaria: NOBILE, NOVALUX o similare
3F Filippi o similare
DISANO o similare
Illuminazione di sicurezza: SCHNEIDER EXIWAY o similare
Impianto diffusione sonora: RCF o similare
Impianto antincendio: NOTIFIRE o similare.
L’elenco sopra riportato non vuole essere esaustivo ma è frutto di attente valutazioni, calcoli e
ricerche di mercato tese ad identificare i prodotti più idonei all’installazione, in base ai risultati da
ottenere. Pertanto, in fase realizzativa, le eventuali proposte alternative dovranno tenere conto di
quanto sopra e andranno concordate con le varie figure coinvolte.
In fase di ingegnerizzazione realizzativa, per tutto quanto non specificato o per nuove proposte, la
Ditta Appaltatrice dovrà rivolgersi alla Direzione Lavori per l’approvazione di eventuali varianti in
corso d’opera.
In ogni caso, tutti i materiali andranno campionati preventivamente per accettazione con la D.L.
Tutto il materiale installato dovrà possedere il marchio IMQ o altro marchio equivalente e dovrà essere
dotato di marcatura CE conforme alla normativa vigente e al D.Lgs. n° 81 del 09.04.2008.
Inoltre, il materiale impiegato dovrà essere conforme al D.Lgs. n° 476 del 04.12.1992 “Attuazione della
direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989, in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli
Stati Membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata dalla direttiva 92/31/CEE del Consiglio
del 28 aprile 1992”.
Di seguito vengono riportate le principali caratteristiche richieste per i materiali da impiegare nella
realizzazione dell’intervento in titolo:
Di seguito vengono riportate le principali caratteristiche richieste per i materiali da impiegare nella
realizzazione dell’intervento in titolo:
• Quadri elettrici di distribuzione: involucro in lamiera di acciaio fosfato e verniciata con polvere
epossipoliestere, colore bianco RAL 9001, versione da parete/pavimento, guide EN 50 022 interne,
pareti lisce, conformi alla Norma CEI EN 60439-1, grado di protezione IP 40/55, porte con vetro
151
trasparente fumè munite di chiusura a chiave; vani risalita cavi dotati di porta cieca con chiusura a
chiave.
• Dispositivi di protezione: modulo base 17,5 mm per profilati EN 50 022, categoria di impiego A, tensione
di isolamento 500 V, tensione di tenuta a impulso 6 V, potere di interruzione secondo norma CEI EN
60898 (CEI 17-5) curva caratteristica di intervento di tipo C, tensione di impiego nominale 230/400 V
c.a., temperatura di riferimento 30 °C.
• Tubazioni e canali: canale in lamiera di acciaio DD11 zincato a caldo dopo la lavorazione (EN 10111 e
CEI 7.6), colore grigio RAL 7035, grado di protezione IP 40 con coperchio, secondo Norma CEI 23-93;
tubo isolante rigido medio autoestinguente, classificazione 3321, piegabile a freddo, in materiale estruso
con resine termoplastiche a base di PVC o Polipropilene, conforme alla norma CEI EN 50086 (CEI 23-
81), colore grigio RAL 7035;
guaina isolante autoestinguente spiralata in materiale termoplastico a base di PVC rigido per la spirale e
plastificato per la copertura, conforme alla norma CEI EN 50086 (CEI 23-83), colore grigio RAL 7035;
tubo isolante pieghevole medio autoestinguente, classificazione 3321, in materiale estruso con resine
termoplastiche a base di PVC o Polipropilene, conforme alla norma CEI EN 50086 (CEI 23-82);
cavidotto corrugato in polietilene non autoestinguente a doppia parete liscio internamente, resistenza
allo schiacciamento 450 N, conforme alle norme CEI EN 50086-1/CEI EN 50086-2-4, colore rosso,
completo di sonda tiracavo.
• Conduttori: cavi tipo FG17 450/750 V unipolare, anima in corda rotonda flessibile di rame rosso ricotto,
isolato in HEPR di qualità G17, conforme alla norma CEI EN 50575;
cavi tipo FG16OM16 0,6/1 kV unipolare o multipolare, anima in corda rotonda flessibile di rame rosso
ricotto, isolamento in gomma HEPR ad alto modulo qualità G16, guaina termoplastica LS0H di qualità
M16, colore verde, conforme alla norma CEI 20-13;
cavi tipo FTG10OM1 0,6/1 kV unipolare o multipolare, con isolamento in gomma qualità G10 e guaina
termoplastica LSH0H speciale di qualità M1 colore blu, conforme norma CEI 20-13;
cavi tipo FG7(O)R 0,6/1 kV unipolare o multipolare, anima in corda rotonda flessibile di rame ricotto,
isolamento in gomma HEPR ad alto modulo, guaina in PVC speciale di qualità RZ, colore grigio,
conforme alla norma CEI 20-13.
• Prese: prese fisse di tipo industriale, rispondenti allo standard IEC 309, con interblocco meccanico
costituito da interruttore che consente l’inserimento ed il disinserimento della spina solo in posizione di
aperto e la chiusura dell’interruttore stesso solo a spina inserita, involucro isolante, grado di protezione
maggiore di IP 44.
• Prese normali: prese 2P + T 10/16 A 250 V a.c. alveoli schermati IP 40.
• Prese speciali: prese cablaggio strutturato con connettori RJ 45 Cat.6.
• Materiali per impianto di terra: cavi tipo FG17 450/750 V unipolare, isolato in elastomerico reticolato G9,
conforme alla norma CEI 20-38;
treccia in corda di rame elettrolitico ø 9 mm, con rivestimento in piombo spessore 1 mm, sezione
minima 35 mm².
NOTE GENERALI.
Tutte le nuove parti di impianto dovranno essere consegnate dall’impresa montate, collaudate e
funzionanti, comprensive quindi di messa in servizio e start-up generale.
La posizione di tutte le apparecchiature e dei vari dispositivi dovrà essere definita e concordata in fase
realizzativa con la D.L.; l’Impresa appaltatrice dovrà ingegnerizzare e ottimizzare tutti gli aspetti logistici
e funzionali degli interventi.
Nella stesura dell’offerta, la Ditta potrà proporre eventuali migliorie e/o ottimizzazioni, le quali andranno
evidenziate e spiegate per poter essere valutate dalla Proprietà e dalla D.L.
Per le specificità di ogni intervento, oltre a quanto riportato nella presente relazione tecnica, si fa
riferimento a tutti gli elaborati grafici ed in particolare alle note installative.
152
OPERE INCLUSE ED ESCLUSE DALL’APPALTO.
Si elencano di seguito le opere comprese nell’appalto, distinte per ciascun intervento, corrispondenti a
quanto riportato sugli elaborati tecnici (planimetrie, schemi, ecc.); sono altresì elencate le opere a carico di
altra Impresa partecipante all’Appalto ma anche le opere escluse da ogni intervento.
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OPERE ESCLUSE DALL’APPALTO:
FORNITURA E POSA IN OPERA IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA
FORNITURA E POSA IN OPERA IMPIANTI ANTINTRUSIONE
FORNITURA E POSA IN OPERA DI PREDISPOSIZIONI A SERVIZIO DI AUTOMAZIONI PER CANCELLI
FORNITURA E POSA IN OPERA DI AUTOMAZIONI PER CANCELLI, SBARRE E PORTONI
FORNITURA E POSA IN OPERA IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DI IMPIANTI DI IRRIGAZIONE
AUTOMATICA
FORNITURA IN OPERA IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DELLE AREE VERDI ESTERNE E DEI
PARCHEGGI
FORNITURA E POSA IN OPERA DI SISTEMI DI REGOLAZIONE/GESTIONE DOMOTICA E
CENTRALIZZATA DEGLI IMPIANTI DEL CENTRO SPORTIVO (ex: elettrico, termofluidico, controllo
consumi, ecc.).
Tutte le voci e relative quantità del computo fanno riferimento agli elaborati del progetto esecutivo
allegato.
Essendo l’appalto a corpo si intendono comprese tutte le opere ed oneri evidenziati e quanto non
espressamente indicato per realizzare gli impianti elettrici e speciali montati e funzionanti.
Non saranno riconosciute lavorazioni e oneri in variante per opere comprese nel presente progetto
esecutivo.
154
8. IMPIANTI MECCANICI
PREMESSA
Il presente Capitolato Speciale si riferisce agli Impianti Termofluidici (IT) facenti parte dei lavori di
costruzione del nuovo padiglione dello sport sito nel plesso scolastico “Mater Luther King” di Pistoia (PT).
Fanno parte degli impianti Termofluidici le forniture e lavorazioni raggruppate nelle seguenti tipologie
raggruppate con la stesa struttura del computo metrico:
Centrale Termica
Impianti di climatizzazione ad aria
Impianti di climatizzazione ad acqua
Impianti idrosanitari
Sistema monitoraggio e supervisione
Allacciamenti e reti esterne
Assistenze murarie e opere varie
Il presente progetto di impianti termo fluidici riguarda il riscaldamento-trattamento aria di locali suddivisibili
in due differenti ambiti omogenei:
ambito1: padiglione - Palestra
ambito2: Hall, locali accessori e predisposizioni per gli spogliatoi,
Ricambi d’aria minimi (UNI 10339) - portata variabile con controllo qualità aria
Servizi igienici 8 Vol/h
Spogliatoi (predisposizione) 5 Vol/h
Hall 2 Vol/h
Unità di carico per apparecchi sanitari (UNI 9182)
Apparecchio Acqua fredda Acqua calda Acqua fredda + calda
lavabo 1,5 1,5 2,0
doccia 3,5 3,5 4,0
vaso con cassetta 5,0 5,0
(Pressione minima a monte degli apparecchi: 0,5 bar)
Unità di scarico per apparecchi sanitari (UNI 9183)
doccia (per un solo soffione) 2
lavabo 1
vaso con cassetta 4
CENTRALE TERMICA
La generazione del calore per la produzione di acqua calda per il riscaldamento degli ambienti e la
produzione di Acqua Calda Sanitaria è di tipo centralizzato. Si tratta di un impianto ibrido gestito
elettronicamente in funzione della temperatura esterna e del prezzo delle tariffe dei vettori energetici. Sono
previsti una tipologia di generatori di calore tradizionali a gas metano (caldaie a condensazione) e una
pompa di calore elettrica aria-acqua monoblocco per installazione da esterno. Entrambi i generatori sono
collegati ad un serbatoio di accumulo di acqua tecnica da 1000 litri avente funzione di volano termico per
assorbire i picchi di fabbisogno di potenza.
Le caratteristiche dei componenti sono riportate nello schema funzionale facente parte del presente
progetto.
La caldaia prevista è del tipo a parete, modulare della potenza di 2x115 kW termici al focolare completa di
scheda elettronica di interfacciamento con il sistema di supervisione.
La pompa di calore della potenza di 25 kW in riscaldamento assicura il raggiungimento dei parametri di
copertura di fabbisogno energetico come da DLgs 28/2011 – DGR 46/2009, ovvero > 60% del fabbisogno
termico per la produzione di acqua calda sanitaria e del > 55% come copertura totale da fonte rinnovabile.
Anche la pompa di calore è dotata di scheda di interfaccia elettronica per il controllo tramite il sistema di
supervisione.
Le reti di acqua tecnica saranno realizzate all’interno della Centrale Termica con tubazioni in acciaio nero e
coibentazione in gomma a cellule chiuse. La finitura sarà realizzata con benda in PVC nelle intercapedini e
con gusci in PVC Classe A1 nei locali tecnici.
Sono previsti gruppi di pompaggio gemellari a portata variabile indipendenti per ognuno dei seguenti
circuiti:
EP01 - Circuito preparazione istantanea ACS
EP02 - Circuito alimentazione batteria calda alle UTA/Recuperatori di calore
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EP03 - Circuito alimentazione pannelli radianti, completo di termoregolazione con 3 vie miscelatrice.
Il ricircolo dell’ACS viene garantito da un circolatore elettronico comandato dal sistema di supervisione.
La rete di alimentazione gas è di nuova realizzazione e sarà derivata dal punto di consegna previsto in
prossimità della Via pubblica. Il tratto esterno interrato sarà realizzato in polietilene nero ad alta pressione.
PEAD, giunti saldati, posato entro letto di sabbia mentre all’interno alla CT è previsto in tubo di acciaio nero
saldato e colorato di giallo.
I circuiti chiusi sono alimentati
Prescrizioni particolari
La posizione esatta dei componenti deve essere definita con maggiori dettagli in fase di Direzione Lavori
dopo aver definito i modelli dei componenti della CT;
Tutti i circuiti dovranno essere muniti di targhette indicatrici dei fluidi, del flusso ed il nome delle utenze
servite;
Dovranno essere installati Termometri in vicinanza ai pozzetti delle sonde di temperatura del sistema di
supervisione. Devono essere rilevate le temperature di mandata alle utenze e la temperatura di ogni
circuito di ritorno in CT. La posizione esatta sarà definita dalla DL;
I punti alti dei circuiti dovranno essere dotati di sfiati automatici d’aria completi di valvola di intercettazione a
sfera DN15;
Le tubazioni ed i collettori dei circuiti primari sono in acciaio nero verniciato, completi di coibentazione;
Le tubazioni di distribuzione dei circuiti secondari possono essere sia in acciaio nero che in multistrato;
Isolamento delle tubazioni con manicotti in gomma di adeguato spessore: 35/50 mm in CT e 29/35 per i
circuiti secondari interni al fabbricato;
Finitura isolamento tubazioni in vista con gusci in materiale plastico Classe A1 sia in CT che all’esterno
(sopra controsoffitto o in cavedio);
Il Camino dovrà essere in acciaio inox doppia parete coibentata con 25 mm di lana di roccia;
E’ prevista la presenza del sistema di rilevazione fughe gas fornito dall’installatore elettrico e la relativa
valvola di intercettazione esterna fornita e posata dall’installatore meccanico;
Il funzionamento delle apparecchiature della CT dovranno essere collegate al sistema di supervisione a
servizio dell’intero fabbricato;
Tutte le pompe di circolazione, i generatori di calore e la pompa di calore devono essere dotati di scheda
elettronica per interfacciamento MODBUS per le comunicazioni con il sistema di supervisione.
157
I condotti flessibili, laddove previsti, saranno del tipo estensibile ed isolati mediante due strati di PVC,
rinforzati con tessuto reticolare e con una spirale d’acciaio atta a conferire il necessario supporto
meccanico oppure in laminati di alluminio. Sul tubo sarà avvolto un materassino isolante in lana di vetro,
dello spessore di 25 mm., protetto esternamente da un film di PVC o carta-alluminio che costituisce barriera
al vapore. Gli spessori minimi richiesti per la coibentazione sono i seguenti:
tipo spiroidale(diametro):
fino a 20 cm: 6/10 mm
da diam. 20 a 40 cm: 7/10 mm
da diam. 41 a 75 cm: 8/10 mm
da diam. 76 a 130 cm: 10/10 mm
oltre a 130 cm: 12/10 mm
tipo rettangolare (lunghezza lato maggiore):
fino a 40 cm: 6/10 mm
da 41 a 70 cm: 8/10 mm
da 71 a 100 cm: 10/10 mm
oltre a 100 cm: 12/10 mm
La diffusione dell’aria in palestra sarà ad opera di canali microforati in materiale tessile Classe A1. In
corrispondenza dell’asse centrale nella parte alt della palestra è previsto un sistema di destratificazione
dell’aria composto da un ventilatore collegato ad un canale centrale anch’esso in materiale tessile
microforato in Classe A1. La ripresa dell’aria ambiente avviene tramite griglie attestate sulla parete Nord,
attestata alla centrale di trattamento aria, ad una altezza di circa 7 m dal pavimento finito.
La diffusione dell’aria negli altri locali è invece affidata a terminali di immissione quali bocchette a doppio
filare di alette in alluminio e a griglie di ripresa a singolo filare o a valvole di estrazione adatte ai locali wc.
Prescrizioni particolari
L’UTA palestra è installata nel locale tecnico al piano primo del lato Nord. Il posizionamento delle griglie di
Presa Aria Esterna ed Espulsione Aria sono previsti sulla parete esterna lato Nord e pertanto dovranno
essere definiti in cantiere i dettagli costruttivi, unitamente all’impresa edile, per evitare fenomeni di
infiltrazioni di acqua piovana. Prevedere alette antipioggia e griglie antinsetto per le due griglie. Sulle
canalizzazioni id mandata e ripresa ambiente devono essere montati i silenziatori da canale per la portata
di 7.000 mc/h. Convogliare l’aria di espulsione aria ambiente verso la pompa di calore al fine di migliorarne
il rendimento.
Diffusori e bocchette completi di serrande di taratura;
Prevedere supporti antivibranti da posizionare sotto gli appoggi delle macchine in copertura. Farsi fornire
dal costruttore delle macchine il dettaglio del materiale e relativo spessore da impiagare unitamente alle
specifiche delle singole macchine;
Tutte le UTA devono essere dotate di scheda elettronica per interfacciamento MODBUS per le
comunicazioni con il sistema di supervisione.
IMPIANTI IDROSANITARI
Gli impianti idrosanitari comprendono gli apparecchi sanitari, le tubazioni di adduzione e scarico e gli
accessori necessari al completo funzionamento degli impianti.
Fanno parte dell'impianto idrosanitario le reti di alimentazione acqua fredda, acqua calda sanitaria, la rete di
ricircolo ACS, le reti di scarico degli apparecchi sanitari e delle griglie e pilette di scarico a pavimento.
Gli apparecchi idrosanitari con i vasi di cacciata, la rubinetteria, i soffioni per le docce, le griglie di scarico a
pavimento e gli accessori sono forniti dall’impresa edile, pertanto non sono a carico dell’installatore
meccanico tali forniture. Restano a carico dell’installatore meccanico, oltre alle reti di alimentazione e
scarico, l’assistenza alla posa dei sanitari da parte dell’impresa edile procedendo al loro allacciamento alle
reti di alimentazione e scarico. Anche le griglie a pavimento saranno posate in opera dall’impresa edile con
l’assistenza dell’installatore meccanico per l’allacciamento alla rete di scarico prima del getto della
pavimentazione.
La distribuzione principale di acqua potabile e Acqua Calda Sanitaria in centrale termica è prevista con
tubazioni in acciaio zincato mentre, a partire dalle intercettazioni generali interne alla CT e fino ai blocchi
servizi igienici, saranno impiegate tubazioni multistrato. Analogamente a livello di blocco servizi dovranno
essere impiegate tubazioni multistrato per l’allacciamento degli apparecchi sanitari e gli idrantini di lavaggio.
Le reti di scarico delle acque nere sono previste in polietilene alta densità, complete di ispezioni in
prossimità dei pozzetti e ventilazione primaria DE 110 nei tratti terminali.
L’acqua calda sanitaria viene prodotta nella centrale termica dove è presto un serbatoio di accumulo ed il
sistema di controllo della temperatura di mandata.
Vista la particolarità del fabbricato che risulta sollevato dal piano di campagna le reti di scarico provenienti
dalle utenze interne sono state previsti collettori di scarico appesi all’intradosso del solaio del piano terreno
per consentire un maggiore dislivello nel collegamento delle stesse alle reti esistenti.
Per gli spogliatoi dovranno essere predisposte le derivazioni dalle reti di distribuzione acqua potabile, acqua
calda sanitaria e ricircolo ACS mediante valvole di intercettazione in zona accessibile. Analogamente per le
reti di scarico acque nere, corrente al di sotto del solaio dei futuri spogliatoi dovrà essere dotata di un
adeguato numero di braghe a Y, vedi elaborati grafici, dotate di tappo per i futuri allacciamenti alle reti di
scarico dei futuri spogliatoi.
Prescrizioni particolari
Prima di procedere alla realizzazione degli impianti all’interno dei blocchi servizi l’installatore dovrà
prendere in consegna le schede degli apparecchi sanitari e relativi accessori al fine di avere le dime per la
realizzazione degli allacci di alimentazione e scarico. Farsi tracciare dall’Impresa il livello del pavimento
finito al fine di garantire il corretto livellamento delle apparecchiature;
Apparecchiature e valvolame PN10;
Valvole di intercettazione e scarico al piede di ogni colonna montante;
Valvole di intercettazione generali per ogni servizio igienico;
Tubazioni di alimentazione acqua in acciaio zincato in Centrale Termica e in multistrato per uso potabile
nelle dorsali di collegamento alle utenze;
Tubazioni fredde rivestite con manicotto anticondensa in gomma a cellule chiuse, Classe A1 di reazione al
fuoco, spessore 9 mm;
Tubazioni calde isolate con manicotti in gomma a cellule chiuse, Classe A1 di reazione al fuoco, spessore
13 mm nelle reti secondarie e 25 mm in CT;
Finitura isolamento tubazioni in vista con gusci in plastica;
Tubazioni di scarico in polietilene alta densità complete di ventilazione primaria nei tratti terminali,
ventilazione secondaria degli apparecchi sanitari in batteria sui terminali;
159
Ispezioni per rete di scarico sub-orizzontale in corrispondenza degli innesti, alla base delle colonne, in
corrispondenza delle curve ed ogni 15-20 m.
160
La presente tabella punti rappresenta l’inviluppo del sistema di supervisione nel suo insieme, comprensivo
degli spogliatoi per permettere di configurare il programmatore centrale. In questa fase non sono da fornire
i componenti a servizio delle utenze spogliatoi.
ASSISTENZE MURARIE
Le assistenze murarie all’installazione degli impianti Meccanici saranno fornite dall’impresa edile che
coordinerà le lavorazioni. Esse comprendono tutte le operazioni necessarie alla posa in opera degli impianti
quali:
basamenti e cunicoli;
scavi, reinterri e ripristini;
fori, tracce, asole e ripristini;
pozzetti e accessori;
lavorazioni speciali per alloggiamento apparecchiature terminali nei controsoffitti e nelle pareti;
materiali di riempimento delle tracce fino alla rasatura dei muri, ad eccezione delle finiture;
carter per l’alloggiamento dei terminali impiantistici ed altri elementi di arredo o finiture;
carpenterie metalliche per supporto macchine, eventuali dispositivi di sicurezza per le operazioni di
manutenzione agli impianti in copertura;
Restano a carico dell’installatore meccanico le seguenti attività:
161
sigillature degli eventuali attraversamenti di pareti REI con materiale intumescente omologato di pari
resistenza;
lavorazioni accessorie e quanto altro necessario per dare il tutto completamente funzionante e finito a
regola d'arte.
Vaso di espansione
Il vaso di espansione sarà di tipo chiuso, autopressurizzato, serie cilindrica, a membrana di gomma con
precarica di azoto.
Qualora gli elaborati d'appalto non lo precisino, il volume minimo del vaso di espansione di ogni circuito
risulterà dalla seguente relazione
V = c(a2 - a1)/(1+Pi/(Pf+h))
dove:
V = volume utile del vaso, in litri
c = contenuto totale dell'impianto, in litri
a2-a1 = differenza del volume specifico alle diverse temperature
Pi = pressione assoluta iniziale dell'impianto, in bar
Pf = pressione assoluta massima ammissibile nel vaso di espansione (di solito coincide con la
pressione di taratura della valvola di sicurezza), in bar
h = dislivello tra attacco del vaso e valvola di sicurezza, in bar
Il vaso di espansione sarà realizzato in conformità del D.Lgs 311/91, attuazione delle direttive CEE 404/87
e 488/90.
Definito con PS la pressione massima di esercizio, i vasi di espansione in cui il prodotto PSxV è superiore a
50 bar x l dovranno essere marcati CE; mentre i vasi di espansione in cui il prodotto PSxV è superiore a
3.000 bar x l dovranno essere accompagnati da certificato di conformità rilasciato da un organismo
autorizzato.
I vasi aventi capacità singola non superiore a 25 dm3, anche se montati in batteria, dovranno essere
sottoposti, a costruzione ultimata ed a cura del Costruttore, ad una prova idraulica non inferiore ad 1,5 volte
la pressione di progetto.
Dovranno, inoltre, essere muniti di targa inamovibile con l'indicazione dei seguenti dati:
- nome della ditta costruttrice;
- numero di fabbrica ed anno di costruzione;
- capacità;
- pressione di progetto.
Dovranno, infine, essere accompagnati da un certificato, da rilasciarsi a cura del costruttore, indicante il
buon esito della prova idraulica eseguita, la data della prova ed i dati di targa di cui sopra.
Posa in opera
Il vaso di espansione sarà dotato di sistema di sospesione autonomo dalle tubazioni di collegamento,
situato nel locale centrale tecnologica, se esistente, a quota elevata e collegato alle tubazioni dell’impianto
sul circuito primario in prossimità della parte aspirante del gruppo di pompaggio.
Prestazioni
La scelta del vaso di espansione dovrà essere effettuata nel rispetto della seguente scheda.
“PRESTAZIONI” UNITA’ DI DATI TECNICI
MISURA PROGETTO OFFERTA
164
- capacità o volume del vaso l
- temperatura di esercizio massima °C
- temperatura di esercizio minima °C
- pressione max. di esercizio bar
- pressione di precarica bar
- diametro attacco pollici
- dimensioni di massima: diametro mm
- dimensioni di massima: altezza mm
Valvola di sicurezza
La valvola di sicurezza dovrà rispondere alle prescrizioni INAIL.
Si dovrà prevedere l’installazione di valvole di sicurezza ove previsto negli elaborati progettuali e comunque
su tutti i circuiti idraulici comprendenti generatori di calore, scambiatori di calore, gruppi frigoriferi, ecc, ove
non sia preinstallata sul generatore.
Caratteristiche generali
La valvola di sicurezza a membrana, atta a proteggere l'impianto da eventuali sovrapressioni anomale, sarà
del tipo a sicurezza positiva. Il corpo valvola ed il coperchio saranno realizzati in ottone e la manopola in
materiale plastico di opportuna resistenza. La valvola sarà adatta per installazione verticale od orizzontale,
sempre con bocca di uscita rivolta verso il basso. La valvola dovrà essere caratterizzata da una
sovrapressione di scarico 10% e da uno scarto di chiusura 20%. L'Appaltatore dovrà fornire, al termine
dei lavori, il certificato di omologazione ISPESL ed il verbale di verifica della taratura effettuata presso il
laboratorio del Costruttore.
Qualora gli elaborati di appalto non lo precisino, le valvole di sicurezza saranno definite in base alla
seguente formula:
A = 0,005 W x M / (0,9 x K)
A= area della minima sezione trasversale netta dell'orifizio della valvola, in cm2
W = capacità di sfogo di vapore, in kg/h, della valvola di sicurezza, pari al rapporto tra la potenza termica
(kcal/h) ed il valore 500 kcal/h (calore di vaporizzazione)
M= fattore da desumere dal Fascicolo R.2 - Capitolo R.2.A della Raccolta R del 1982, in funzione della
pressione di massimo scarico (pressione relativa di taratura aumentata della sovrapressione della valvola)
K= rapporto da definire sulla base di quanto indicato dal fascicolo R.2. - Capitolo R.2.A punto 2.3.2.
della raccolta R del 1982.
Posa in opera
Lo scarico della valvola sarà libero e visibile e collegato alla rete di scarico tramite imbuto di opportuno
diametro.
Nell'installazione occorre verificare che non vi siano disposti, impurità, ostruzioni, ecc. in prossimità della
sede della valvola.
Prestazioni
La scelta della valvola di sicurezza dovrà essere effettuata nel rispetto della seguente scheda.
Preparazione saldature
Ambedue le estremità delle tubazioni da saldare, qualora non siano già preparate in ferriera, dovranno
essere tagliate con cannello da taglio e poi rifinite a mola come segue:
spessore sino a 4 mm sfacciatura piana, distanza fra le testate prima della saldatura 1,5÷4
mm;
spessore superiore a 4 mm bisellatura conica a 30 più sfacciatura piana interna per 2 mm,
distanza fra le testate piane prima della saldatura 1,5÷3 mm, in
modo da assicurare uno scostamento massimo di ± 0,5 mm del
lembo da saldare dal profilo teorico.
Esecuzione saldature
Le saldature dovranno essere eseguite a completa penetrazione per tubazioni di diametro uguale o
superiore a 1”, è prescritta la saldatura elettrica in corrente continua. Per l’esecuzione delle saldature delle
166
tubazioni è richiesto l’uso di elettrodi omologati dal RINA (Registro Italiano Navale Aeronautico) per
l’impiego specifico, mentre non è ammessa la rifinitura a scalpello dei margini del cordone di saldatura.
Qualora le tubazioni risultassero ovalizzate dovranno essere adottati opportuni accorgimenti tali da
eliminare le ovalizzazione stesse, in modo che prima di iniziare la saldatura i lembi risultino perfettamente
allineati.
In caso di insufficiente penetrazione ed eccessivo disallineamento dei lembi, sarà imposto, a giudizio della
D.L., il rifacimento della saldatura previa asportazione completa della saldatura difettosa con mola a disco.
L’Appaltatore dovrà prestare una attenzione particolare in caso di saldature da eseguire in prossimità di altri
impianti o apparecchiature, adottando tutti gli opportuni accorgimenti del caso (sempre in accordo con la
D.L.), senza pretendere alcun compenso aggiuntivo.
Prima dell’inizio dei lavori, a giudizio della Committente o della D.L., può essere richiesta una prova di
saldatura a banco per tutti i saldatori impiegati.
168
TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
Le tubazioni saranno in acciaio non legato Fe 330 trafilato senza saldatura per impianti idrotermosanitari
dimensioni secondo UNI 8863 serie leggera per diametri fino a diam. 4”; per diametri superiori si useranno
di norma tubazioni in acciaio nero non legato Fe 320 senza saldatura UNI 7287 zincate a bagno dopo
lavorazione con giunzioni a flangia.
Salvo diversa indicazione sugli elaborati grafici le tubazioni e relativi accessori per acqua dovranno
sopportare una pressione nominale minima PN10. Le tubazioni saranno zincate a caldo secondo UNI EN
10240, filettatura conica e manicotto alle estremità.
Raccorderia
In ghisa malleabile filettata zincata secondo UNI EN 10242
Giunzioni
Le tubazioni in acciaio zincato non dovranno essere sottoposte per nessun motivo a saldatura sia autogena
che elettrica.
Le estremità dei tubi dopo il taglio e le filettatura dovranno essere prive di bave.
I lubrificanti per il taglio ed i prodotti per la tenuta dovranno essere privi di:
- oli minerali o grafite;
- additivi solubili o no, contenenti prodotti a base di cloro, fosforo e zolfo, sostanze in genere che
possono compromettere la potabilità dell’acqua.
Saranno, salvo diverse indicazioni sui disegni di progetto, di norma ammesse le seguenti tipologie di
giunzione:
- mediante giunti a tre pezzi, tee, curve, gomiti, manicotti, ecc. per diametri sino a 4” (escluso il
collegamento di valvole, serbatoi, ecc. per diametri superiori a 2”);
- mediante flange per diametri DN 65 per il collegamento di valvole, serbatoi, ecc.
Tutte le flange saranno in acciaio forgiate a stampo, tornite esternamente, internamente e sulla superficie di
contatto, zincate dopo lavorazione, del tipo a collarino filettate gas UNI 2254 PN 10 con risalto UNI 2229/67
e rigatura di tenuta.
Sarà altresì ammessa la giunzione con serraggi tipo “VICTAULIC” se e solo se la lavorazione per la
formazione della gola esterna di tenuta sul tubo venga eseguita senza intaccare in alcun modo la zincatura
interna del tubo stesso.
Le guarnizioni saranno in gomma adatte per uso alimentare.
I bulloni saranno zincati e completi di vite del tipo a testa esagonale con classe di resistenza 8.8 e dadi con
classe di resistenza 8G.
170
Le prove vanno effettuate sull’intera rete di distribuzione mantenendo le tubazioni per non meno di
ventiquattro ore consecutive ad una pressione di 1,5 volte la pressione massima di esercizio con un minimo
di 16 bar.
c) Prove di tenuta per tubazioni gas metano secondo Norma UNI-CIG 7129 p.to 2.4.
Le prove vanno effettuate sull’intera rete di tubazioni prima di effettuare la copertura delle tubazioni.
La prova deve essere eseguita con aria o gas inerte alla pressione di 100 mbar.
La durata della prova deve essere di almeno 30 min. La tenuta deve essere controllata mediante
manometro ad acqua, od apparecchi di equivalente sensibilità: il manometro non deve accusare una
caduta di pressione fra due letture eseguite dopo 15 e 30 min. Se si verificano delle perdite, queste devono
essere ricercate con l’ausilio di una soluzione saponosa: le parti difettose devono essere sostituite e le
guarnizioni rifatte. E’ vietato riparare dette parti con mastici ovvero cianfrinarle. Eliminate le perdite, occorre
rifare la prova di tenuta.
Le prove dovranno essere eseguite in contraddittorio con la D.L.
Sono a carico dell’Appaltatore tutti i materiali e tutte le apparecchiature e tutte le opere provvisionali
necessari per l’esecuzione del collaudo e principalmente:
- allacciamento alla rete mediante tubazioni provvisorie comprensive di valvole di intercettazione e di
accessori, per i riempimento delle tubazioni da collaudare;
- manometri indicatori per il controllo della pressione;
- attrezzatura e pompa per la messa in pressione idraulica;
- smontaggio tubazioni provvisorie per il riempimento e lo svuotamento dell’acqua dopo il collaudo;
- assistenza per controllo linea durante la messa in servizio.
La prova idraulica dovrà essere documentata dall’Appaltatore mediante la compilazione di un certificato di
prova riportante tutti i dati relativi alla prova stessa (circuito provato, pressione di prova, fluido utilizzato per
la prova, ecc.).
Le prove di tenuta dovranno essere eseguite per tratti di tubazioni in modo da non intralciare il
proseguimento dei lavori. Gli strumenti, le valvole, le apparecchiature e quanto altro potrebbe essere
soggetto a danneggiamento dovrà essere isolato dalle tubazioni mediante l’interposizione di dischi o flange
cieche.
Con il sistema pressato e le valvole chiuse la pressione dovrà essere mantenuta per il periodo richiesto
senza apprezzabili diminuzioni. Le perdite ed i difetti riscontrati in sede di ispezione e prove di tenuta
dovranno essere riparti immediatamente a cura e spese dell’Appaltatore e le prove ripetute fino ad esito
favorevole.
Prove di tenuta a caldo
Le prove di tenuta dovranno essere eseguite portando lentamente in temperatura le reti calde e
mantenendo poi la temperatura di progetto per la durata minima di 48 ore. Dovranno essere verificate le
corrette dilatazioni delle reti e la tenuta idraulica delle medesime. Le prove dovranno essere eseguite come
descritto al punto precedente.
PRESTAZIONI ENERGETICHE
Essendo le macchine/impianti/opere in argomento rientranti nel campo di applicazione del D.M. 02/04/98
(Certificazione delle caratteristiche e prestazioni energetiche), le parti delle suddette
macchine/impianti/opere interessate dalle disposizioni del D.M. sopra citato dovranno essere “certificate
dall’Appaltatore”, attraverso specifica “dichiarazione del produttore” da consegnare alla D.L. prima
dell’esecuzione dei lavori inerenti, assumendo la responsabilità contrattuale dei documenti forniti.
Giunzioni
Le giunzioni fisse dei vari pezzi di tubazioni devono essere eseguite per saldatura testa a testa, con
apposita attrezzatura tenendo presente che:
. la temperatura allo specchio deve essere pari a 210 °C;
. il taglio dei tubi deve essere effettuato ad angolo retto;
. le parti da saldare devono essere pulite accuratamente;
. le tubazioni di diam. maggiore di 75 mm devono essere tenute in posizione di saldatura mediante
apposite saldature di serraggio.
Le varie fasi delle operazioni di saldatura (riscaldamento, congiunzione assiale, raffreddamento) devono
essere accuratamente eseguite.
Il raffreddamento deve avvenire in modo naturale senza l’impiego di mezzi artificiali.
Staffaggi
Le tubazioni devono essere sostenute da apposite staffe e collari aventi un passo inferiore a 10 diametri per
le tubazioni orizzontali ed a 15 diametri per le verticali.
Modalità di posa
La D.A. è tenuta ad osservare scrupolosamente i criteri di posa e di installazione nel seguito descritte oltre
a quelli precisati dalla Casa Costruttrice della tubazione, specie per quanto riguarda le modalità di
saldatura, giunzione e messa in opera della tubazione.
Particolare cura dovrà essere posta nella realizzazione dei sostegni, dei punti fissi e dei giunti di
dilatazione.
I sostegni dovranno essere realizzati mediante braccialetti di sospensione scorrevoli da fissare alla
muratura mediante piastre di fissaggio.
Per migliorare la possibilità di scorrimento del tubo all’interno del braccialetto, la superficie di contatto di
quest’ultimo dovrà essere rivestita con apposito nastro in materiale sintetico.
I braccialetti di sostegno dovranno essere posti ad un interasse non maggiore di 10 volte il diametro del
tubo.
I punti fissi per le parti in vista dovranno essere effettuati mediante braccialetti dotati di opportune
guarnizioni metalliche che impediscano lo scorrimento del tubo all’interno del braccialetto stesso.
I punti fissi dovranno essere ubicati nelle immediate vicinanze dei manicotti di dilatazione.
172
La compensazione delle dilatazioni termiche del tubo dovrà essere garantita mediante un congruo numero
di manicotti di dilatazione (uno ogni piano).
La profondità di innesto della tubazione nel manicotto di dilatazione dipende dalla temperatura ambiente al
momento del montaggio.
La D.A. dovrà in tal senso seguire le indicazioni della Casa Costruttrice del tubo.
Le estremità del tubo da introdurre nel manicotto dovranno essere smussate in modo regolare con una
inclinazione 15 ° circa.
L’esterno del tubo e la parete interna del manicotto devono essere lubrificate spalmandole con il lubrificante
consigliato dalla Casa Costruttrice.
Durante le operazioni di montaggio il manicotto e la rispettiva guarnizione devono essere protetti contro lo
sporco avvolgendo il tutto con un bendaggio di feltro, assicurato con nastro adesivo.
Prescrizioni costruttive
. Sistemi di fissaggio robusti, che non trasmettono vibrazioni alle strutture, impiego di collari con
interposta guarnizione.
. Utilizzo di materiali di rivestimento esterno nelle curve e nei cambiamenti di direzione incassati in
modo tale da evitare il contatto diretto tra tubo e strutture murarie per impedire trasmissione dei rumori ed
assorbire le dilatazioni tecniche. Si devono impiegare lastre in materiale espanso a porosità aperta in
classe 1.
. Posa di pezzi di ispezione, qualora non indicati sui disegni:
.. nelle tubazioni rettilinee ogni 15 m circa;
.. ai piedi delle colonne di scarico;
.. in corrispondenza dei cambiamenti di direzione;
.. in corrispondenza delle uscite delle condotte dagli edifici.
Certificati
. Posa di manicotti REI 120 in corrispondenza di ogni attraversamento di strutture REI.
. Realizzazione della rete di ventilazione primaria con prolungamento della colonna di scarico oltre
l’allaccio della diramazione di scarico più alta con sfiato diretto in atmosfera.
. Realizzazione della rete di ventilazione secondaria con tubazione verticale parallela a quella di
scarico, allacciata a questa e alle diramazioni secondo i seguenti sistemi:
.. ventilazione unitarie;
.. ventilazione a gancio;
.. ventilazione a maglie o parallela.
La ventilazione unitaria (per ogni apparecchio) dovrà essere adottata per tutti quei casi in cui vi sia una
notevole estensione delle diramazioni orizzontali (più di tre apparecchi) e lo scarico del collettore di piano
nella colonna avvenga in vicinanza del collegamento tra colonna e collettore principale orizzontale.
La ventilazione a gancio (per gruppi di apparecchi) verrà adottata per tutti i casi di notevole estensione delle
diramazioni orizzontali (più di tre apparecchi) ma per tutti i casi in cui il collettore di piano sfoci nella colonna
ai piani superiori a quello citato in precedenza.
La ventilazione parallela sarà effettuata su tutte le colonne di scarico, ad essa si collegheranno le tubazioni
di ventilazione unitaria o a gancio.
Prove di accettazione
. Prova di tenuta all’acqua
La prova va effettuata in corso d’opera isolando un tronco per volta, riempiendo d’acqua e sottoponendo
alla pressione di 20 kPa per la durata di un’ora.
In tale intervallo di tempo non si devono verificare trasudi o perdite di sorta.
. Prova di evacuazione.
La prova va effettuata ad impianto ultimato, facendo scaricare nello stesso tempo, colonna per colonna, gli
apparecchi previsti dal calcolo della portata massima contemporanea di acqua.
VALVOLAME
I componenti d'impianto descritti di seguito dovranno essere installati "a regola d'arte", secondo quanto
previsto negli schemi funzionali e planimetrie di progetto; tutto il valvolame descritto di seguito dovrà avere
requisiti coerenti con le pressioni nominali e le temperature massime di esercizio dei circuiti in cui sarà
installato; in ogni caso non saranno accettati prodotti con caratteristiche di pressione nominale inferiore a
PN 10 e temperature di esercizio inferiori a 105°C.
Il diametro nominale del valvolame installato, se non diversamente indicato in progetto, dovrà corrispondere
al diametro delle tubazioni nelle quali è installato; in ogni caso in cui vi sia differenza tra il diametro del
valvolame utilizzato rispetto al diametro delle tubazioni relative, dovranno essere adottati raccordi
troncoconici di collegamento tra i diversi diametri, con angolo di conicità uguale o inferiore a 20° rispetto
all'asse longitudinale delle tubazioni.
Tutto il valvolame dovrà riportare marchiatura indelebile sul corpo, indicante il diametro nominale, la
pressione nominale, la posizione di montaggio (nel caso di valvole di ritegno o a "flusso avviato").
Canali dell’Aria
Forma Rettangolare, in Lamiera d’Acciaio Zincata
I canali dell'aria dovranno essere eseguiti in lamiera zincata (sistema Sendzimir) secondo le norme
ASHRAE-SNAMCA, con giunzioni ad innesto semplice, aggraffatura Button Punch Snap Lock o con
guarnizione in gomma EPDM a doppio labbro e classe di tenuta B. Le caratteristiche delle lamiere
dovranno rispettare le norme UNI 5753/75. La consistenza della zincatura sarà pari a 125 g/m2 di zinco su
entrambi i lati; lo spessore della lamiera impiegata nella costruzione dei canali varierà in funzione delle
dimensioni dei canali stessi secondo la tabella di seguito riportata.
Forma Circolare
In lamiera d’acciaio zincata del tipo spiroidali a semplice graffatura. I canali circolari saranno costituiti a
partire da nastri di lamiera aggraffati longitudinalmente. L’aggraffatura dovrà essere esterna e la superficie
interna dovrà risultare assolutamente liscia. Le lunghezze standard delle verghe saranno da 3 a 6 metri. I
raccordi ed i pezzi speciali saranno realizzati mediante assemblaggio di pezzi di lamiera dello stesso
materiale dei canali ed adeguatamente tagliati. Tale assemblaggio verrà effettuato mediante innesto
semplice.
Condotto Fonoassorbente
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Condotto fonoassorbente flessibile per aria, costituito internamente da laminato di alluminio microforato
coibentato con materiale in fibra di vetro per uno spessore di 25 mm, esternamente da una robusta
struttura a spirale in laminato di alluminio multistrato rinforzato, completo di fascette stringitubo in acciaio
inox AISI 430 complete di dispositivo di trazione in acciaio temperato e galvanizzato.
Serrande
Le serrande saranno del tipo ad alette multiple realizzate in alluminio estruso anodizzato con alberi e rinvii
in acciaio inox AISI 304, ed avranno le seguenti caratteristiche:
il movimento dei vari alberi sarà realizzato mediante ruote dentate in PTFE (teflon), controrotanti, ed i
levismi meccanici per il rinvio della trasmissione saranno protetti da un carter in lamiera zincata,
opportunamente sagomato;
un perno sarà predisposto per permettere il comando delle serrande mediante leva manuale con dispositivo
di blocco, oppure servomotore; in tutti i casi i dispositivi di comando saranno installati fuori dal flusso
dell'aria;
i supporti delle parti rotanti (alberi e perni) saranno costituiti da boccole riportate in nylon o in bronzo
sinterizzato permanentemente lubrificato;
la sagomatura delle alette sarà a profilo aerodinamico, e comunque tale da non provocare sibili o
rumorosità alcuna;
la tenuta d'aria a serranda chiusa sarà realizzata mediante guarnizioni in gomma inserite in apposite
scanalature ricavate per estrusione nelle alette e nei telai;
la tenuta tra il telaio ed il lato corto delle alette sarà realizzato per mezzo di lamine metalliche elastiche;
il telaio delle serrande sarà costruito in acciaio zincato avente uno spessore minimo di 20/10 mm e sarà
opportunamente ribordato per assicurare maggior rigidità all'insieme.
Griglie
Griglie di presa aria esterna od espulsione
Costituite da un’intelaiatura in acciaio zincato e verniciato, di spessore minimo 1 mm, con alette in acciaio
zincato e verniciato di robusto spessore assicurate al telaio, disposte con inclinazione di 45°, sagomate
contro l’ingresso della pioggia con tegolo rompigocce e con rete zincata di protezione antitopo con maglia
massima di 1 cm. Per dimensioni di una certa rilevanza alette fissate a distanziatori intermedi per garantire
l’assenza di vibrazioni.
Singole parti della griglia bullonate tra di loro o saldate (in questo caso zincatura fatta a saldatura
avvenuta).
Complete di telaio per il montaggio dall’interno o dall’esterno con relative zanche di fissaggio.
Se prescritto, dotate di serranda di taratura ad alette contrapposte o serranda a gravità.
Griglia posta ad un’altezza tale da impedire l’accumulo di neve davanti ad essa.
176
Qualora griglia collegata ad un canale, tra la griglia ed il canale tronco della lunghezza minima di 30 cm in
lamiera zincata e spessore del canale, inclinato verso l’alto di un angolo di 25°, per impedire eventuale
trasporto d’acqua nel canale.
Griglie di transito
Del tipo con alette fisse a V a prova di luce, per il montaggio su porte o pareti divisorie.
Per porte o pareti di spessore inferiore a 6 cm dotate di controcornice. Per pareti con spessore superiore
complete di bocchetta da montare sulla faccia opposta.
Esecuzione in acciaio verniciato o alluminio anodizzato, colore da stabilire con la D.L.
Griglie scelte in modo da soddisfare le seguenti condizioni:
funzionamento a bassi livelli sonori
assenza di movimenti d’aria non tollerabili
massima facilità di pulizia e di installazione
perfetta tenuta agli agenti atmosferici (acqua, sabbia, ecc.) con idonee guarnizioni.
Velocità frontale dell’aria nelle griglie limitata a 2 m/s max, se non diversamente indicato.
Silenziatori ed antivibranti
Tutto dove necessario le reti aria e le aperture dotate di silenziatori di tipo rettangolare, a setti rettilinei o
circolare costituiti da una carcassa in lamiera di acciaio pre-zincata di spessore adeguato, completa di
flange alle estremità.
Setti fonoassorbenti racchiusi in un apposito telaio di supporto, di adeguato spessore.
Materiale fonoassorbente ignifugo rispondente a norme DIN 4102
Perdita di carico non superiore a 50 Pa con la portata d’aria di progetto
Attenuazione minima certificata:
Hz 63 125 250 500 1000 2000 4000
db 13 24 40 48 49 46 37
Tutte le apparecchiature con parti in movimento dotate di giunti antivibranti di collegamento alle reti e di
appoggio ai basamenti ed alle strutture edili.
Addolcitori
Addolcitore a scambio di base automatico costruito interamente in materiale adatto per il trattamento delle
acque potabili e delle acque di processo e protetto contro le corrosioni:
corpo addolcitore completo ed assemblato;
resine scambiatrici di ioni di tipo batteriostatico ad alta capacità di scambio ed alta resistenza meccanica
nonché chimica;
materiali di supporto costituiti da più strati di graniglia purissima di quarzo a granulometria selezionata;
gruppo idraulico comprendente valvole idropneumatiche a membrana montato direttamente
sull'apparecchio nonché sistema di aspirazione della salamoia tramite eiettore e valvola di spurgo aria,
manometro, tubazioni e raccorderie;
distributore idropneumatico per il comando sia in fase di rigenerazione che durante le fasi di esercizio delle
valvole idropneumatiche del gruppo idraulico azionate ad aria fino a 5 bar oppure ad acqua fino a 6 bar;
funzionamento e la rigenerazione dell'apparecchio mediante sistema a 5 cicli;
contatori ed automatismi;
quadro di comando a norma CEI per il comando automatico delle fasi di rigenerazione;
serbatoio per l'accumulo e la preparazione della salamoia per la rigenerazione nonché del sale per
preparare la stessa con un'autonomia di più rigenerazioni, dotato di piastra galleggiante, tubo di calma e
tubazioni di collegamento all'apparecchio.
Coibentazione tubazioni
Caratteristiche generali:
coibentazione delle reti rispetto alla legge n. 10 del 9 gennaio 1991 e del D.P.R. n. 412 del 26 Agosto 1993;
cura con assoluto rigore della continuità della coibentazione nelle curve e negli attraversamenti di solai e
pareti;
isolamenti realizzati con i materiali e le finiture indicate di volta in volta nella descrizione dei lavori e con gli
spessori minimi indicati dall'allegato "B" del D.P.R. n. 412 del 26 Agosto 1993;
Conduttività termica Diametro esterno della tubazione. Spessore utile dell'isolante (mm)
(W/m°C) <20 20-39 40-59 60-79 80-99 <100
0.030 13 19 26 33 37 40
0.032 14 21 29 36 40 44
0.034 15 23 31 39 44 48
0.036 17 25 24 43 47 52
0.038 18 28 37 46 51 56
0.040 20 30 40 50 55 60
0.042 22 32 43 54 59 64
0.044 24 35 46 58 63 69
0.046 26 38 50 62 68 74
0.048 28 41 54 66 72 79
0.050 30 44 58 71 77 84
Per valori di conduttività termica utile dell'isolante differenti da quelli indicati in tabella, i valori minimi dello
spessore materiale isolante sono ricavati per interpolazione lineare dei dati riportati nella tabella 1 stessa.
I montanti verticali delle tubazioni devono essere posti al di qua dell'isolamento termico dell'involucro
edilizio, verso l'interno del fabbricato ed i relativi spessori minimi dell'isolamento che risultano dalla tabella,
vanno moltiplicati per 0,5.
Per tubazioni correnti entro strutture non affacciate né all'esterno né su locali non riscaldati gli spessori di
cui alla tabella, vanno moltiplicati per 0,3.
179
protezione dell'isolante con cartone cannettato e nastratura con benda in PVC flessibile per tutte le parti in
vista;
collarini in alluminio su tutte le testate;
colori della benda da definire con la D.L.
Collettori
Collettori in acciaio nero
Costruiti in tubo d’acciaio nero con coperchi bombati e diametro minimo pari a 1,25 volte il diametro della
massima diramazione. Realizzati in modo che le valvole e saracinesche abbiano gli assi dei volantini
perfettamente allineati; la distanza tra i vari volantini, di circa 100 mm, mantenuta perfettamente costante
con distanza fra le flange non inferiore a 50 mm.
Ogni collettore completo di:
mensole di sostegno; fra le mensole ed il collettore interposizione di uno strato di gomma rigida di spessore
non inferiore ad 1 cm;
attacco con rubinetto di scarico, con scarico visibile convogliato in fogna;
verniciatura con due mani di preparato antiruggine (comprese le staffe).
Collettori in acciaio zincato
Collettori acqua fredda o calda, per usi sanitari, zincati a caldo dopo la lavorazione. Altre caratteristiche ed
accessori come per i collettori in acciaio nero
Con riferimento alla norma UNI 5634-65P (colori distintivi delle tubazioni convoglianti fluidi liquidi o
gassosi), la tabella di seguito riportata fornisce sinteticamente i colori distintivi per diversi fluidi.
Colori base
Verde Acqua
Colori di sicurezza
Di seguito sono riportati i colori distintivi per tubazioni convoglianti fluidi diversi secondo le norme ISO.
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1) Acqua – colore base: verde
potabile verde uniforme
non potabile e di spurgo verde con barre nere
per riscaldamento verde con barre gialle
per raffreddamento verde con barre bianche
calda per lavorazione verde con barre arancio
distillata (o condensata) verde con barre azzurre
Verniciatura
REGOLAZIONE IMPIANTI
Sonde di temperatura
Il controllo della temperatura dell’aria e dell’acqua negli impianti di riscaldamento, ventilazione e
condizionamento, avverrà mediante sonde di temperatura aventi le sottoindicate caratteristiche:
sonde di tipo attivo (alimentazione dal regolatore) e generanti un segnale, variabile da 0 a 10V c.c.,
direttamente proporzionale alla variazione della temperatura;
elemento sensibile di tipo PTC, PT o NI1000 campo di misura lineare;
custodia in materiale plastico (IP 54 per canale/tubazione, IP 30 per ambiente);
morsetti ad innesto per sonde ambiente, a vite per gli altri tipi di applicazione.
Per i modelli ad immersione (sonde per tubazioni) dovrà essere compresa la guaina di protezione
dell'elemento sensibile in ottone nichelato o acciaio inox e la costruzione del pozzetto in acciaio inox.
La sonda dovrà essere montata in una curva e precisamente in modo da opporsi al senso di circolazione
del fluido oppure in un tratto di tubazione rettilineo ma inclinata di 45° in controflusso. Per circuiti muniti di
valvola miscelatrice l'acqua deve risultare ben miscelata nel punto di installazione della sonda e a valle
della pompa, se questa si trova sulla mandata, oppure ad almeno 1,5 m a valle del punto di miscelazione,
se la pompa si trova sul ritorno.
Le sonde da canale dovranno essere complete di flangia di fissaggio esse dovranno essere montate, a
seconda della funzione, come segue:
per la regolazione della temperatura di mandata: a valle del ventilatore o, comunque, a valle dell'ultima
unità di trattamento dell'aria ad una distanza minima di 0,5 m;
per la misura della temperatura di ripresa: sempre a monte del ventilatore di ripresa e in prossimità della
ripresa ambiente;
per la regolazione della temperatura del punto di rugiada: immediatamente a valle del separatore di gocce
del lavatore.
Per i modelli da ambiente le sonde potranno avere i seguenti accessori:
manopola per la ritaratura;
coperchio trasparente di protezione per evitare manomissioni;
pulsante per la selezione del modo di funzionamento ed eventuale connessione per la comunicazione con
regolatori o modulo di servizio appartenenti al sistema.
Le sonde ambiente dovranno essere montate ad un'altezza minima dal pavimento di 150 cm, ad una
distanza minima di 20 cm dalla porta più vicina e distante da qualsiasi fonte di calore.
Le sonde climatiche (temperatura esterna) dovranno essere montate sulla facciata nord o nord ovest ad
un'altezza minima da terra di 250 cm, distante da finestre, griglie di aerazione o camini, devono anche
essere evitate posizioni protette da tettoie, balconi ecc.
Termostati
Il controllo della temperatura in condotte d'aria o tubazioni d'acqua, del tipo ON/OFF, sarà effettuato tramite
termostati aventi le seguenti caratteristiche:
elemento sensibile a bulbo (per termostati a capillare);
elemento sensibile a carica liquida con polmone a tensione di vapore (per termostati ambiente);
elemento sensibile a bulbo rigido (per termostato ad inserzione diretta);
campo di funzionamento adeguato alle escursioni della variabile controllata;
differenziale fisso o regolabile fra gli stadi;
capillare di collegamento a bulbo o di media;
riarmo manuale o automatico in funzione dell'utilizzo;
interruttore/i micro SPDT (in deviazione), con portata dei contatti 15 A a 220V c.a.;
custodia con grado di protezione IP 30.
I termostati ad immersione dovranno essere completi di staffa di fissaggio e di guaina protettiva
dell'elemento sensibile.
Tarature e avviamento
Sarà compito della ditta appaltatrice convocare il personale specializzato della ditta costruttrice per la
taratura dei parametri di controllo quali:
"Set" dei valori di temperatura, di umidità relativa e di pressione
Bande proporzionali
Tempi integrali e derivativi
Orari e periodi di funzionamento
Valori limite
Senso d'azione di regolazioni a commutazione E/I
Documentazione da produrre
In fase di collaudo la ditta appaltatrice dovrà fornire alla Committenza la seguente documentazione.
Registrazioni delle prove funzionali degli organi in campo.
Certificato di avviamento rilasciato dalla ditta costruttrice della regolazione, attestante l'avvenuta taratura e
avviamento con impianto lasciato in funzionamento automatico e valido per l'inizio del periodo di garanzia.
Manuale d'uso e manutenzione dell'impianto, in duplice copia, riportante tutte le caratteristiche di
funzionamento dell'impianto, ivi compresi i dati di taratura impostati in fase di avviamento.
Fogli tecnici e certificazioni a norme CE della strumentazione installata.
Elenco completo dei materiali di cui si consiglia una scorta minima per il Manutentore onde evitare fermi
impianto.
Generalità
Il lavoro descritto nella presente specifica comprende in senso non limitativo:
prove di tenuta sui canali;
bilanciamento dei sistemi di distribuzione dell'aria mediante controllo, con eventuale adeguamento, del
numero dei giri dei ventilatori di mandata e di espulsione, taratura delle serrande a canale e delle bocchette
di mandata e ripresa dell'aria in accordo alle portate di progetto. A taratura avvenuta non dovranno
evidenziarsi fenomeni di turbolenza e la rumorosità dovrà essere inferiore ai dati di progetto;
verifica dei livelli di rumorosità nelle centrali, negli spazi occupati dal personale e nelle aree adiacenti il
fabbricato interessate dall'installazione di macchine o prese d'aria esterna o espulsione degli impianti
realizzati;
redazione di un rapporto finale illustrante lo stato di bilanciamento conseguito in rapporto alla stabilità di
funzionamento degli impianti.
185
L’intera rete dei canali non dovrà presentare una perdita superiore al 5% della portata d'aria misurata sulla
macchina a cui fanno capo.
Qualora le perdite risultino superiori a quanto sopra indicato, i canali dovranno essere ispezionati, le perdite
sigillate e la prova di tenuta ripetuta.
Prove di rumorosità
Con gli impianti in funzione dovrà essere verificato che i livelli di rumorosità nei locali tecnici, negli ambienti
occupati dal personale e nelle aree esterne al fabbricato interessate dall'installazione di macchine o prese
d'aria esterna o espulsione degli impianti realizzati, siano compatibili coi valori massimi ammessi dalla
norma UNI 8199 del 1998.
I limiti per la protezione dell’udito negli ambienti di lavoro, a cui gli impianti devono uniformarsi, sono stabiliti
dalla legislazione vigente sull’igiene del lavoro.
Per quanto riguarda la rumorosità degli impianti che si propaga agli ambienti di terzi si dovrà fare
riferimento a quanto indicato dalla legislazione vigente.
Riferimenti normativi
Decreto Ministeriale n° 1444/68; classificazione del territorio nazionale in zone soggette a controllo delle
emissioni sonore in atmosfera;
Decreto Ministeriale n° 1444/68; classificazione del territorio nazionale in zone soggette a controllo delle
emissioni sonore in atmosfera.
Decreto Legge n° 277 del 15 agosto 1991; valutazione dell’esposizione al rumore dei lavoratori nei rispettivi
luoghi di lavoro.
D.P.C.M. del 1 marzo 1991; Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente
esterno;
Legge n° 447 del 26/10/1995; Legge quadro sull’inquinamento acustico;
Decreto del 11/12/1996; Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo continuo;
D.P.C.M del 14/11/1997; Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore;
Decreto del 16/03/1998; Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico;
Normativa UNI 8199 seconda edizione del novembre 1988; collaudo acustico degli impianti di
climatizzazione e ventilazione.
Limiti di accettabilità
La normativa fissa sia i limiti assoluti di accettabilità che quelli differenziali, cioè relativi alla differenza tra i
valori di rumore ambientale e residuo.
Per i livelli di rumorosità ambientale inferiori a 35 dB(A) diurni e 25 dB(A) notturni misurati a finestre chiuse,
ovvero livelli di rumorosità ambientale inferiore a 50 dB(A) diurni, e 40 dB(A) notturni misurati a finestre
aperte, nessuna sorgente è considerata disturbante (anche se è superato il livello differenziale).
Il valore limite del livello differenziale LD è 5 dB(A) per il periodo diurno e 3 dB(A) per il periodo notturno
all’interno degli ambienti abitativi.
186
Completate le operazioni ai punti precedenti l'impresa potrà richiedere alla Committente il collaudo
invernale o estivo degli impianti.
Il collaudo sarà effettuato solo dopo che l'Impresa abbia fornito almeno una copia dei disegni "come
costruito" e la relazione finale illustrante il lavoro di bilanciamento degli impianti firmata dall'operatore che
ha eseguito le operazioni.
Durante il collaudo la Committente e la Direzione Lavori provvederà alla ripetizione del 20% delle misure
effettuate in sede di messa a punto e taratura.
Se nel corso di queste operazioni dovessero riscontrarsi differenze apprezzabili rispetto alle misure
riportate nel rapporto finale relativo al lavoro di bilanciamento degli impianti, il collaudo sarà considerato
negativo e l'Impresa dovrà ribilanciare il sistema e stilare un nuovo rapporto.
Generalità
Di seguito sono riportati, in senso non limitativo, i principali elementi oggetto del collaudo estivo ed
invernale degli impianti.
Il primo collaudo effettuato costituirà il collaudo provvisorio degli impianti, il secondo quello finale.
Al verbale di collaudo provvisorio dovrà essere allegata la relazione finale di bilanciamento impianti redatta
dall'Impresa installatrice.
Verifiche termoigrometriche
Le verifiche termoigrometriche dovranno essere realizzate, per quanto possibile, in concomitanza con le
massime condizioni esterne di progetto; per condizioni esterne diverse si farà riferimento alla norma UNI
5104-63.
Nel verbale dovranno essere indicati i seguenti dati:
Dati di progetto Dati rilevati
(con relative tolleranze)
Esterno
temperatura (°C):
umidità relativa (%):
Interno
ubicazione del rilievo:
temperatura (°C):
umidità relativa (%):
Dati rilevati
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Le verifiche termoigrometriche dovranno avere una durata sufficiente a verificare non solo la capacità
dell’impianto di realizzare, ma anche di mantenere le condizioni di progetto.
Al fine di validare le misure effettuate in campo dovranno essere utilizzati i dati storici opportunamente
estratti dal sistema di supervisione per un periodo di almeno una settimana di esercizio.
Le verifiche indicate in questo punto possono essere sostituite da un certificato di collaudo redatto
dall’impresa fornitrice.
Verifiche di rumorosità
Con gli impianti in funzione dovrà essere verificato che i livelli di rumorosità nei locali tecnici, negli ambienti
occupati dal personale, nelle aree destinate al pubblico e nelle aree esterne al fabbricato interessate
dall'installazione di macchine o prese d'aria esterna o espulsione degli impianti realizzati, siano compatibili
coi valori massimi ammessi dal DPCM del 1 marzo 1991 e regolamenti d'igiene locali.
Le prove di rumorosità all'esterno del fabbricato dovranno essere effettuate anche ad impianti fermi per
valutare il rumore di fondo dell'ambiente.
L'esito positivo o negativo della verifica sarà riportato nel verbale di collaudo.
Certificazioni.
Il collaudo dovrà accertare la disponibilità della documentazione prescritta dalle normative vigenti e quella
richiesta dalla Committente, quali:
certificati di omologazione delle apparecchiature soggette;
denuncia INAIL impianti produzione acqua calda;
relazione tecnica per VVF per installazione impianti a gas;
Dichiarazioni di Conformità DM 37/2008;
n° 2 copie dei manuali di manutenzione e disegni "come costruito" dell'impianto realizzato.
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