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Espressionismo tedesco: movimento che si sviluppa a partire dagli anni ’10, con una certa architettura, una

certa arte, un teatro, una letteratura ecc. espressionisti, successivamente anche con un cinema.

IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI: film con ambizioni artistiche, destinato a un pubblico
dotto; è espressione artistica, non solo spettacolo.
Il regista è Robert Wiene. Originalità: film diverso da quelli di Griffith, che vuole essere verosimile, cerca
di fare una ricostruzione storica di alcuni avvenimenti.
A differenza di Griffith, qui ci si comporta diversamente: NON si vuole essere verosimili, si cerca
l’astrazione stilistica, riscontrabile non solo nei personaggi, ma anche nelle ambientazioni: per esempio, le
scenografie non sono tridimensionali ma bidimensionali; il fondale è dipinto, quindi è un FALSO, visto che
viene reinventato pittoricamente, richiama quindi l’arte.

PERCHÉ? Perché il cinema espressionista non vuole riprodurre la realtà esterna, ma un mondo interiore,
cioè quello dell’anima. Le tematiche sono molto forti (tra cui il desiderio di uccidere); per rendere visibile
l’invisibile occorre che anche il mondo esterno sia coinvolto; esso non ha una sua oggettività autosufficiente,
ma è costituito da proiezioni del mio mondo interiore, ed è per questo che sono scenografie da incubo, da
“male”, e tutto è deformato e molto omogeneo. Il paesaggio è fortemente antropomorfico, quindi la
scenografia rompe con la geografia (per esempio le finestre non sono rettangolari ma oblique), da cui emerge
il fatto che si sono cercati pittori ed architetti espressionisti per allestire la scena.

LIBRO: KRAKAUER Sigfried, Da Caligari a Hitler: Krakauer si occupa del cinema tedesco fino a quello
nazista (quindi fino al 1935); la parte centrale della sua opera è dedicata alla Repubblica di Weimar, una
democrazia molto complessa, tormentata (anche questo ha aiutato Hitler a salire al potere), ed è per quello
che viene definita una “parata di mostri”. Caligari in effetti è un genio del crimine; Nosferatu è un diavolo
che sparge la peste; il dott. Mabuse è un gangster che ipnotizza i suoi adepti e li piega al suo volere
criminale; Ivan il Terribile è il creatore della Russia, ma anche uno spietato tiranno. Krakauer si chiede
quindi: perché tanti tiranni? Tutti questi sono una preparazione all’avvento di Hitler, che ha tutte queste
caratteristiche; secondo Krakauer, “nell’uomo tedesco c’è una contraddizione: da una parte la voglia di caos,
dall’altra il desiderio di ordine1”.
Il soggetto (quindi la sceneggiatura) è stato elaborato da Karl Meier, un uomo importante perché iniziatore
per esempio del cinema da camera, della nuova oggettività, dell’espressionismo (3 correnti degli anni ’20).

TRAMA: la scena si svolge in un paese di metà ‘800, finto, artificiale, la macchina da presa è sempre passiva
(diversamente da Griffith, che usa il montaggio parallelo, i primi piani); ci si interessa non alle inquadrature
ma a quello che c’è dentro, quindi un film più rudimentale. Nel paesino c’è una fiera, in questa fiera si
vorrebbe esibire Caligari, un imbonitore, che va a chiedere un banco. Ha con sé un servo, Cesare, che dorme
dentro una cassa, è un sonnambulo ipnotizzato.

CONCLUSIONE: 2 temi:

1. Il DOPPIO o SDOPPIAMENTO
2. Il SERVO e PADRONE, particolarmente evidente e anche un tema attuale per il pubblico dell’epoca
(1919) perché la Grande Guerra è così: i soldati, automi e carne da macello, vengono indotti ad
ammazzare gente che non hanno mai visto e che quindi non ha mai fatto loro nulla di male.

VOITSEK di Buckner2: testo degli anni ’30, il regista è Werner Herzog (è regista anche del Nosferatu), uno
degli attori è Klaus Kinsky che recita da pazzo, un po’ come Jack Nicholson in Shining. Tema del “doppio”
quindi è particolarmente evidente: “io di giorno sono normale, ma di notte…”

Altro esempio: Dr. Jekyll & Mr. Hyde, ma è più che altro una critica alla società vittoriana.

1
Commento del tutto personale: sarà mica per questo che Hitler introdusse il concetto di “nuovo ordine”?
2
Trama: Un fante che funge da cavia per esperimenti del medico viene tradito dalla fidanzata che si innamora di un
tamburo maggiore: da questo si evince che i personaggi espressionisti NON hanno un’identità anagrafica ben precisa.
Lo studente di Praga: Uno studente cerca di piacere a una ragazza ma non riesce; lo viene a trovare il
diavolo: “Io ti do quello che vuoi e in cambio ti chiedo una cosa che si trova in questa stanza”, presentando
in questo caso il replicante, l’ultimo.

Caligari è direttore di un ospedale psichiatrico che si è invaghito di un ciarlatano italiano da fiera del ‘600 e
cerca così di diventarlo anche lui.
Il nome è in effetti italiano, ma non è preso a caso: MA PERCHÉ UN NOME ITALIANO? Perché per un
nordico il diavolo si trova in Italia, per esempio nel “Faust” Adrian Leverkun, che vuole diventare un
musicista, va a trovare il diavolo che abita a Palestrina. Caligari è interpretato da Werner Kraus, Cesare è
Konrad Wert (vedi anche sigla).

VISIONE (versione intera all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=xrg73BUxJLI): il film è


POLITICO ma anche critico; viene mostrato che quello che abbiamo visto è una fantasia di un degente, di un
pazzo, quindi anche il messaggio politico ne risente (per esempio, l’impiegato che rappresenta il potere, che
sta in alto).

NOSFERATU di MURNAU: maestro del cinema tedesco, è una specie di documentario drammatizzato,
talmente famoso che Pirandello quando pensa di portare sullo schermo “6 personaggi in cerca di autore, lo
vorrebbe come regista. In effetti all’inizio disprezza il cinema, ma poi anche lui viene sedotto.
In effetti Murnau desidera rifare il Dracula di Bram Stoker, ma lui non lo può chiamare così perché è povero
e non ha i soldi per comprarsi i diritti d’autore, quindi inventa un nome, Nosferatu per l’appunto. La storia è
ambientata in Germania, quindi i nomi vengono germanizzati; inoltre l’ambiente è VERO con una natura
VERA, quindi è profondamente diverso da Caligari, è molto fotografico.
PERCHÉ? Murnau usa sì il tema del doppio ma pensa che il male non sia qualcosa di eccezionale ma che sia
qualcosa che SI TROVA NELLA NATURA, ed è per questo che IL FILM è tendenzialmente REALISTICO.

TRAMA: Hutter (o Harker) è un uomo qualunque che vive in un ambiente tranquillo. Un giorno viene
incaricato di vendere una casa a un certo conte, fatto che lo eccita. L’eccitazione per il rischio è
particolarmente evidente nella scena in cui attraversa il ponte, tipico confine.

VISIONE (versione intera all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=rcyzubFvBsA): film realistico,


evidente l’eccitazione per il male, per il diverso; il male, EVIDENTISSIMO, viene rappresentato attraverso
gli animali (la iena, tipico animale notturno) o anche attraverso la proiezione col negativo, la carrozza che si
muove velocemente, lo sguardo di Nosferatu; il fatto che poi Harker scrive alla moglie che è telepatica e che
sente il male in arrivo, il fatto che mentre Harker poi torna indietro a cavallo mentre Nosferatu va per mare
(visto negativamente perché luogo di pulsioni)… Anche qui tema dell’ordine/disordine, reso prima attraverso
la visione del villaggio tranquillo, poi attraverso l’invasione dei topi che portano la peste.

METROPOLIS di FRITZ LANG: girato nel periodo in cui il marco tedesco si è stabilizzato. Berlino viene
descritta come una grande città, una floridissima metropoli. È un film di grande impegno produttivo, che si
colloca alla fine dell’espressionismo, che termina verso la fine degli anni ’20. È ambientato nel futuro: in
questo film, così come in tutti i suoi film, è evidente la formazione di Fritz Lang.
Lang costruisce una città che si svolge in una città con questa struttura sociale:

1. Nella parte superiore abbiamo i RICCHI, i CARNEFICI (visti come la MENTE);


2. Sotto si trovano gli OPERAI (quindi gli SCHIAVI, gli AUTOMI)
3. Al di sotto delle fabbriche si trovano le CATACOMBE, dove si sta organizzando una resistenza guidata
dall’AMORE.

La struttura è quindi ben definita (vedi↑). MORALE: una società può progredire SOLO se tra il braccio e la
mente c’è la mediazione del cuore, dell’amore.

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