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INFERMIERISTICA DEI PROCESSI TERAPEUTICI

ED ASSISTENZIALI NELL’AREA DELLE


DISABILITA’ FISICHE E PSICHICHE

NEUROLOGIA

EMORRAGIA CEREBRALE

RIGHETTI CLAUDIA

MATRICOLA 1899411
INDICE:

DEFINIZIONE EMORRAGIA CEREBRALE

TIPOLOGIA DI EMORRAGIA CEREBRALE

CAUSE

SINTOMI

DIAGNOSI

TRATTAMENTI

FARMACI

CHIRURGIA

FATTORI DI RISCHIO

CASO CLINICO
EMORRAGIA CEREBRALE
DEFINIZIONE
sindrome neurologica acuta dovuta alla rottura di un vaso arterioso cerebrale e al conseguente stravaso di
sangue nel parenchima cerebrale
TIPOLOGIA DI EMORRAGIA CEREBRALE
Si differenzia in base alla localizzazione e alla gravità del danno:
Emorragia cerebrale spontanea: legata a vari fattori come ipertensione arteriosa, problemi di coagulazione,
piastrinopenia, tumori, formazione di nuovi vasi sanguigni in seguito a ischemia, vasculite, uso di droghe e
infezioni al sistema nervoso centrale. Può trattarsi di emorragia intraparenchimale o intracerebrale, che
colpisce solitamente gli anziani.
Emorragia intraventricolare: localizzata nei ventricoli del cervello che contengono il liquido
cefalorachidiano. Colpisce i bambini prematuri, soprattutto quelli che sono stati affetti da sindrome da
distress respiratorio, collasso polmonare o pressione alta. Nel 70% dei casi questa emorragia è secondaria,
ovvero deriva da un’emorragia intraparenchimale.
Emorragia subaracnoidea: colpisce i giovani tra i 20 e i 40 anni e si sviluppa nello spazio subaracnoideo, al
di fuori della pia madre . Si tratta di una patologia grave che di solito è causata dalla rottura di un aneurisma
(il rischio di rottura è proporzionale alla dimensione), da un trauma cranico, dall’uso di anticoagulanti, da un
disturbo emorragico e così via. È comune nelle persone anziane vittime di una caduta o che hanno sbattuto la
testa e nei giovani coinvolti in un incidente automobilistico.
Ematoma subdurale: localizzato tra aracnoide e dura madre è il tipo più comune di emorragia per trauma.
Le persone che ne sono colpite solitamente vanno in coma durante il ricovero.
Ematoma epidurale: localizzato tra dura madre e cranio, può insorgere in seguito a un trauma cerebrale.
Nella maggior parte dei casi è la conseguenza di una frattura al cranio in bambini e adolescenti.
CAUSE
Un'emorragia cerebrale può essere causata da:
Anomalie dei vasi sanguigni (aneurisma o malformazioni artero-venose);
Ipertensione arteriosa: nel lungo termine, l'elevata pressione sanguigna può indebolire le pareti vasali.
L'ipertensione arteriosa cronica è una delle principali cause di emorragia cerebrale;
Trasformazione emorragica di un ictus ischemico;
Deposizione di sostanza amiloide a livello dei vasi sanguigni (angiopatia amiloide);
Lesione cerebrale traumatica: il trauma cranico è la causa più comune di emorragia cerebrale per soggetti di
età inferiore ai 50 anni.
Malattie ematologiche e disturbi della coagulazione:
Piastrinopenie (diminuzione dei livelli di piastrine);
Coagulazione intravascolare disseminata;
Emofilia;
Leucemia;
Anemia falciforme;
Tumori cerebrali primitivi o metastatici;
Malattie del fegato (associate ad un aumentato rischio di sanguinamento generale);
Terapia con farmaci anticoagulanti (esempio: warfarin, eparina ecc.).
In alcuni casi, nessuna causa può essere riscontrata (emorragia cerebrale spontanea).
SINTOMI
I sintomi di solito appaiono improvvisamente e possono svilupparsi anche molto velocemente.
Si manifesta
cefalea
vomito
nausea
danneggiamento dello stato di coscienza e del controllo degli sfinteri
emiparesi o emiplegia
problemi del linguaggio (disartria o afasia)
problemi della sensibilità
problemi della coordinazione
crisi comiziali
irregolarità respiratorie
instabilità o incremento della pressione arteriosa
anomalie della temperatura corporea che aggravano la prognosi della persona.
Può poi anche presentarsi un edema cerebrale che causa un aggravarsi del quadro neurologico sino al coma.
DIAGNOSI
Per la diagnosi di emorragia cerebrale si utilizzano i seguenti esami diagnostici per immagini:
Tomografia computerizzata (TC) cerebrale, che in fase di urgenza può essere fatta anche senza mezzo di
contrasto, che consente di vedere il sanguinamento e consente la diagnosi differenziale nei riguardi di un
ictus ischemico;
Risonanza magnetica dell’encefalo (RM), con gadolinio come mezzo di contrasto, si usa per eliminare la
presenza di malformazioni sottostanti, pregresse emorragie e microsanguinamenti (che possono ipotizzare la
presenza di angiopatia amiloide);
lo studio angiografico con angio-TC, angio-RM consente in ultimo di evidenziare probabili malformazioni
vascolari.
TRATTAMENTI
Il trattamento dipende sostanzialmente dal tipo di emorragia cerebrale (entità, posizione e dimensioni) e può
includere un approccio sia di tipo farmacologico che chirurgico. Una volta individuata la causa responsabile
del sanguinamento, gli obiettivi della terapia sono orientati a ridurre al minimo i rischi di espansione
dell'emorragia, attraverso il controllo della pressione arteriosa, la correzione dell'eventuale coagulopatia e
l'intervento sulle lesioni vascolari con un alto rischio di risanguinamento acuto. L'irregolarità respiratoria,
l'edema polmonare, l'instabilità o l'aumento della pressione arteriosa sono meccanismi riflessi compensatori
determinati dall'effetto Cushing e correlati alle lesioni neurologiche. Questi fenomeni cardiovascolari e
respiratori aggravano la prognosi, ma possono essere previsti e gestiti. In generale, i pazienti con piccoli
versamenti ematici e deficit minimi sono trattati con la terapia medica, mentre gli ematomi estesi, che
comprimono i tessuti cerebrali e possono provocare idrocefalo (accumulo di liquido nel cervello), sono
gestiti chirurgicamente.
FARMACI
Antipertensivi: consentono di stabilizzare la pressione arteriosa e garantire un adeguato flusso di sangue al
cervello. Il controllo della pressione sanguigna permette di diminuire il rischio di risanguinamento;
Fattore VIIa: somministrato entro 4 ore, limita il sanguinamento e la formazione di un ematoma.
Antidolorifici: includono morfina ed una combinazione di codeina e paracetamolo, alleviano il forte dolore
alla testa associato all'emorragia;
Corticosteroidi e diuretici: consentono di ridurre il gonfiore;
Anticonvulsivanti: vengono somministrati per controllare le crisi epilettiche ;
Antiemetici: possono aiutare ad alleviare i sintomi di nausea e malessere generale;
Mannitolo: nelle fasi acute, è efficace nel ridurre la pressione intracranica;
Acetaminofene: può essere necessario per prevenire l'ipertermia ed alleviare il mal di testa.
CHIRURGIA
La chirurgia risulta necessaria se l'ematoma è maggiore di 3 cm, se vi è una lesione vascolare strutturale o
un'emorragia lobare in un paziente giovane. Lo scopo della chirurgia consiste nella rimozione della massa
ematica e, quando possibile, fermare l'origine del sanguinamento. A seconda della posizione del coagulo o
dell'ematoma, possono essere eseguite una craniotomia, un drenaggio endoscopico o un'aspirazione
stereotassica
FATTORI DI RISCHIO
Ipertensione arteriosa, Diabete, Fibrillazione atriale, Sindrome dell’apnea nel sonno, Fumo, Sovrappeso,
Iperlipidemie, Alcool, Sedentarietà, Stress

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