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PROVA PER SAPERE SE SO TUTTO

REALISMO=

Nasce in Francia negli anni 30 dell’800, e si afferma la tendenza dell’abbandono dell’irrazionalismo


e al recupero dell’oggettività e il realismo.

I massimi esponenti sono:

-Stendhal: nei suoi romanzi indaga le psicologie dei personaggi che si muovono all’interno di
vicende torbide e negative, per trarne poi documentazione

-Balzac: autore di una serie di romanzi costituiti da tutti i personaggi della società (dalla classe più
elevata a quella più bassa) i quali nel complesso formavano la commedia umana.

Nel 1850 apparse una tendenza analoga al realismo, con Flaubert, il quale attraverso lo stile
impersonale raffigurava i personaggi condizionati dall’ambiente in cui vivevano e dal carattere. Un
esempio è quello di Madame Bovary (1857) in cui l’autore descriveva il carattere, i mediocri
adulteri e i sogni irrealizzabili di Emma Bovary, una borghese di campagna che aspirava a
migliorare la propria condizione sociale.

NATURALISMO=

Nasce tra gli anni 60-90 dell’800, deriva dalla corrente del realismo ma caratterizzato dallo stretto
legame tra letteratura e scienza.
L’esponente principale fu Emile Zola, il quale voleva raffigurare la realtà contemporanea in tutte le
sue forme.

Il presupposto di tutti i naturalisti era = il fatto che si potesse applicare alla letteratura il metodo
sperimentale scientifico (espressione che dominò tutta la 2 metà del XIXs, poiché in quell’epoca
la Francia si stava sviluppando grazie all’avanzo dell’agricoltura, produzione meccanizzata,
sviluppo vie ferroviarie, la classe borghese si stava arricchendo e la classe operaia formava partiti e
sindacati per affermare i propri diritti)

Dovuto a queste trasformazioni economiche, la letteratura rivendicava il rinnovamento al genere


romanzesco, perciò si abbandonò l’idea di svago e distrazione e si assunse il compito di
documentare e modificare la realtà.

Il romanzo assunse quindi un vero e proprio ruolo educativo, secondo il quale doveva divulgare la
conoscenza (la realtà) e contribuire nel miglioramento della società.
POETICA NATURALISTA=

Il fondamento filosofico del naturalismo si trova nelle teorie positiviste del XIXs, secondo il cui
grazie alla scienza si poteva conoscere la realtà razionalmente in tutti i suoi aspetti.

Secondo Hippolyte Taine, il comportamento dell’uomo era influenzato/condizionato da 3 fattori:

-Elemento ereditario
-Ambiente sociale
-Contesto storico

Emile Zola si avvicinò all’ideale con il suo “determinismo sociale” (fondamento della sua poetica)
secondo il quale l’ereditarietà e l’ambiente sociale avevano un enorme peso sul personaggio.
Egli volle studiare nei suoi personaggi l’influenza dei fattori fisici sulle passioni.

-M-E-T-O-D-O S-P-E-R-I-M-E-N-T-A-L-E-

Zolà volle applicare alla letteratura il metodo sperimentale delle scienze usate per la prima volta
dal dottore Claude Bernard, secondo cui, in ogni campo di scienza si applica un metodo il quale
consiste nella ricerca delle cause che determinano il fenomeno.

Il romanziere, come lo “scientifico” doveva essere:


-Osservatore: doveva osservare l’ambiente in cui si muovevano i personaggi
-Sperimentatore: perché doveva far muovere i personaggi in delle storie precise.

Il metodo si interessa ai:


-Bisogni del corpo
-Sulle passioni
Respinge ogni tipo di rappresentazione astratta e ideale della condizione umana.

Il metodo richiedeva una raccolta di dati:


-Fare interviste
-Recarsi personalmente nei luoghi
-Raccogliere documentazione…

Il romanziere doveva saper spiegare ciò che aveva visto, per questo lo si paragonava ad un pittore,
poiché doveva trasportare in scrittura ciò che aveva visto.

ROUGON MACQUART:
(1871-1893)
Serie di 20 romanzi che raccontano la storia di una famiglia lungo 5 generazioni, ogni romanzo
racconta la vicenda e destino di un membro della famiglia. Su tutti questi personaggi pesa la legge
dell’ereditarietà e dell’ambiente.
CONTESTO STORICO: Quando Zola finisce di scrivere il ciclo dei romanzi, è appena crollato il
regime napoleonico del 2 impero, il quale lo riteneva folle e vergognoso.
Corrispondeva anche all’epoca della Francia moderna:
-costruzione rete ferroviaria
-grandi trasformazioni
-ristrutturazione di Parigi.

POETICA DI VERGA=

-Pur avendo vissuto tanti anni nelle grandi città, Verga restò molto legato ai luoghi e tradizioni
della Sicilia.
-Si sentiva estraneo alla modernizzazione economica del Nord dopo l’unità d’Italia, egli vedeva
questa trasformazione con diffidenza, poiché pensa che sia destinata a peggiorare le condizioni del
paese e compromettere gli equilibri e stabilità del Sud.
-Egli apparteneva ad una media proprietà terriera siciliana, avversa alla politica protezionista della
“sinistra storica” poiché favoriva quelli del Nord, e ostacolava gli interessi dei latifondisti
meridionali.
-Con gli anni la sua visione del mondo si incupì sempre di più, fino ad arrivare ad avere una visione
materialista e del tutto pessimista.
-La sua tecnica narrativa (scrittura) ebbe una svolta quando nel 1877 lesse il romanzo di Zola,
“l’Assomoir”

MODALITA’ NARRATIVE VERISTE:


I romanzi veristi sono costituiti da fatti ordinari, ovvero episodi che accadono tutti i giorni nella
vota quotidiana, perciò Verga rinuncia agli effetti romanzeschi, ovvero:

-Catastrofi
-Colpi di scena
-Drammi sentimentali

L’obbiettivo delle opere veriste era quello di documentare i fatti così come sono, e per farlo
ricorre alla tecnica dell’impersonalità, attraverso la quale sparisce il narratore onniscente
tradizionale, e la narrazione viene affidata a delle voci che si sovrappongono in continuazione
(REGRESSIONE)
L’autore quindi abbandona il suo punto di vista e assume lo sguardo e la parola di uno dei
personaggi del mondo rappresentato, assumendo anche il linguaggio, per lo più delle volte
sbagliato.
Questa rappresentazione del mondo dall’interno produce lo STRANIAMENTO da parte del lettore,
si trova disorientato.

Perché avvenga la tecnica dell’impersonalità, verga riduce a minimi termini le descrizioni


dell’ambiente, con poche parole, dando per scontato che il lettore si trovi nel luogo dell’azione
(narrazione teatrale)
Lo stesso succede con la descrizione dei personaggi, essi vengono introdotti direttamente nella
scena, con poche parole di introduzione da parte del narratore.
La tecnica verista richiede l’adattamento della lingua all’ambiente e ai personaggi.
Esempio= “I Malavoglia” una famiglia di pescatori, perciò la narrazione dovrà adottare una lingua
popolare del parlato siciliano.
Egli decise di non fare usare ai personaggi il dialetto, poiché era cosciente che tanta gente non
avrebbe capito.

PREFAZIONE AI MALAVOGLIA:

Progetto del ciclo dei vinti (incompleto)

-La prefazione è il 3º testo in cui Verga enuncia la sua visione del mondo e le sue intenzioni in
poetica.

-2 anni e mezzo prima, in una lettera all’amico disse di voler iniziare un progetto di 5 romanzi, per
rappresentare le diverse classi sociali (ambizioni e fallimenti)

-Dopo la pubblicazione dei primi due, il poeta s’interrompe, il terzo romanzo rimase incompleto e
gli ultimi due non vennero nemmeno iniziati

-La prefazione inizia con un discorso sulla smania che spinge gli individui a migliorare la propria
condizione e lanciarsi nella “fiumana del progresso”

-Per riprodurre le passioni dei diversi tipi di classi sociali bisogna adattare la lingua alla materia
trattata.
Usare una lingua semplice e diretta per poter rappresentare anche le classi inferiori

=DUPLICE VOLTO DEL PROGRESSO=


Verga allo stesso tempo ammirava ma era scettico nei confronti del progresso, da lontano lo
riteneva una forza grandiosa, ma se lo si guarda da vicino, si vede come la sua ondata innalzi il più
forte e travolga i più deboli, coloro che non sanno resistergli.
Anche se prima o poi, tutti verranno vinti dal progresso, per aver cercato di migliorare la propria
condizione sociale.

=CONCLUSIONE=
Bisogna fare un passo indietro e rinunciare a giudicare ciò che si osserva e saper descrivere la
realtà così com’è, senza commentare.

ZOLA VS VERGA
Verga diventa verista dopo aver letto il romanzo (l’Assomoir) nel 1877 di Zola, il quale riteneva un
vero e proprio maestro e dal quale adottò le tecniche narrative, adoprandole in un modo più
rigoroso, però Verga non era d’accordo con la visione fiduciosa di Zola secondo la quale la scienza
potesse condurre l’umanità verso il progresso e la letteratura potesse contribuire al miglioramento
della società, egli si sentiva estraneo alle idee democratiche e socialiste di Zola.
La cosa che avevano in comune era il fatto che vedevano la vita come una lotta per l’esistenza.
Protagonisti nei romanzi di Zola: appartenenti ad una società di un paese moderno già sviluppato
(Francia= minatori, operai, borghesi…)

Protagonisti nei romanzi di Verga: appartenenti ad un paese più arretrato come la Sicilia.
(contadini, pescatori, gente umile)

COSTRUZIONE DEI ROMANZI:

-Zola: racconta la storia di una famiglia lungo 5 generazioni, ogni romanzo appartiene ad un
personaggio in diversi ambienti sociali

-Verga: progetto simili, ma con scala ascensionale, ogni volta aumenta la classe sociale.

APPUNTI DI STUDIO:

-Zola aveva bisogno di una previa raccolta di dati, si recava personalmente nei luoghi, faceva
interviste, prendeva appunti, e raccoglieva documentazione, per poi scrivere e concludere il
romanzo.

-Verga: studiava il paese da lontano, la ricostruzione del mondo popolare siciliano veniva compiuta
a distanza, basandosi sulla memoria dell’esperienze già vissute.

RINUNCIA AL ROMANZESCO:

Entrambi romanzi sono costituiti da fatti ordinari, perciò rinunciano ai toni enfatici

-Zola: l’episodio della reazione di Gervaise viene descritto attraverso la visione crudele della gente
del quartiere, senza presentare alcun tipo di commozione o pena

-Verga: L’episodio della morte di Bastianazzo viene descritta attraverso lo sguardo cattivo della
comunità, interessati soltanto agli interessi economici.

IMPERSONALITA’:

Entrambi usano la tecnica dell’impersonalità, con la differenza che:

-Zola: alterna fra il narratore e la voce del popolo


-Verga: adotta questa tecnica in modo più rigoroso, poiché affida quasi completamente la parola al
personaggio del mondo rappresentato.

DESCRIZIONE AMBIENTE:
-Zola: descrive dettagliatamente i paesaggio, però per rispettare la tecnica dell’impersonalità, egli
affida la parola ad un personaggio nuovo rispetto il luogo d’azione.
-Verga: riduce la descrizione al massimo, con pochissime parole, e da per scontato che il lettore
sappia di cosa sta parlando e conosca il luogo.

PRESENTAZIONE PERSONAGGI:

-Zola: descrive i suoi personaggi sia fisicamente che caratterialmente


-Verga: i personaggi vengono introdotti direttamente nella scena con poche parole d’introduzione.

LINGUA:

-Zola: si avvale dell’argot (gergo) degli operai = linguaggio livello medio


-Verga: utilizza una lingua più omogenea che appartiene al parlato popolare tipico.

VITA DEI CAMPI:

-Composta da 8 novelle pubblicate nel 1880


-Ambientate in Sicilia
-Tema campagnolo / Stile verista
-I due testi che abbiamo letto sono:
-La lupa
-Rosso malpelo

-La novità nella “vita dei campi” è la tecnica narrativa, si usa per la prima volta il metodo
dell’impersonalità lingua adattata alla materia trattata/forme di discorso indiretto libero

-Il narratore di queste novelle si eclissa, dando voce ad uno dei personaggi appartenenti al mondo
rappresentato.

-Negli intrecci esplodono egoismi, crudeltà, eventi tragici, etc, che poi culminano in un finale
tragico

STRUTTURA=
Procede per balzi, ci sono dei salti temporali e logici tra le scene che obbligano al lettore ad
immaginare ciò che non viene raccontato.

PROTAGONISTI=
Hanno caratteristiche e comportamenti anomali, oggetto del disprezzo da parte della comunità in
cui vivono.
La mancanza della voce dell’autore che esprime pietà nei confronti delle vittime, non impedisce
che il lettore non prenda distanza dai commenti maligni da parte dei personaggi che escludono le
vittime.
I MALAVOGLIA
Considerata l’opera più celebre del suo periodo verista.
La vicenda riguarda una famiglia di pescatori, la quale va incontro alla rovina economica per aver
cercato fortuna nel commercio via mare, e dopo una tempesta aver perso le merci.
-Ambientata in Sicilia dopo l’unità d’Italia
-L’intenzione di Verga era quella di raffigurare in modo veritiero gli effetti che la modernizzazione
della società e le proprie ambizioni individuali generano in una comunità di popolani, travolti dai
cambiamenti della società.
-Il suo proposito era quello di fare uno studio sulla realtà contemporanea sulla base del conflitto
tra vecchio/nuovo – tradizione/modernità

(esempio di modernità/tradizione)  rapporto tra nonno e nipote:

Il nonno rappresenta i valori della tradizione:


-attaccamento alla famiglia
-rassegnazione fronte alle disgrazie
-dedizione al lavoro

Il nipote invece rappresenta l’attrazione verso la modernità, e l’insofferenza per la vita pesante alla
quale vengono sottomessi tutti i poveri.

Nella prospettiva pessimistica di verga (non crede nel progresso) l’attrazione di Ntoni verso il
nuovo rappresenta il fallimento, l’errore, il dolore, la deviazione…

Pero alla fine si scopre che le motivazioni della fuga di ‘Ntoni non erano per via di un capriccio ma
bensì una spinta interiore, aspirava a migliorare la propria condizione, per poi essere travolto dal
progresso per averlo tentato.

STORIA DEL TESTO=


La prima idea nasce dopo il successo di “Nedda” (1º ambientata in Sicilia) quando l’editore chiede
a Verga di scrivere un'altra novella di ambiente rustico per soddisfare il pubblico.

Il bozzetto venne chiamato padron’ Ntoni, ma non lo convinse.


Dopo aver letto il romanzo di Zola nel 1877, egli decise di trasformare la novella in un romanzo
verista, ed egli progettò 5 romanzi (il ciclo dei vinti)

Il romanzo uscì nel 1881 e fu un insuccesso, anche se Verga continuava ad essere sicuro della
validità della sua scelta verista, presentando la realtà così com’è, senza effetti romanzeschi che
tanto piacciono al pubblico.

TRAMA:
Inizia con la narrazione di una famiglia di pescatori “I Malavoglia” residenti in un piccolo paese
della Sicilia, Acitrezza, dove tutta la famiglia vive nella casa del nespolo.
Il capofamiglia= Padron’Ntoni (nonno)
(figlio) Bastianazzo + sua moglie maruzza + 5 figli =

-Luca
-Mena
-Lia
-Ntoni
-Alessi

L’equilibrio viene sconvolto da 2 eventi:


-la partenza del nipote per la leva di mare
-Naufragio della “provvidenza” + morte del figlio Bastianazzo

-assenza di Ntoni
-bisogno di maritare Mena
-Scarsità della pesca…

 indusse Padron ‘Ntoni a tentare il commercio via mare con il carico di lupini da rivendere a
Catania.

Sono l’inizio della


 Naufragio della barca
rovina dei
 Morte di Bastianazzo
Malavoglia
 Perdita del carico dei lupini

La situazione degenera quando


-‘Ntoni torna dalla leva e non riesce e ristabilizzarsi (ambientarsi)
-Il fratello Luca muore nel servizio della leva
-Muore Maruzza per colera
-‘Ntoni lascia di nuovo la città per recarsi al Nord (a causa della sua fuga) la famiglia si trova
costretta a vendere la barca, e rimangono sempre più poveri ed emarginati.

GENTE DEL PAESE:


Tutti sono identificati con un nomignolo che ne descrive una caratteristica principale già sia per
somiglianza che per opposizione (come la “longa” che in realtà era bassa)

E’ un paese molto ristretto, nel quale tutti si conoscono, e tutti sono soggetti ai pettegolezzi della
comunità e affetti dal giudizio popolare, il quale è importantissimo poiché condiziona il destino
individuale di ogni uno (ad esempio Mena)

I VALORI:
Rispetto al resto della comunità, i Malavoglia non vengono mai raffigurati in atti di meschinità, anzi
sono gli unici che ci tengono ai valori tradizionali della famiglia e del lavoro, ma i quali saranno
travolti dai cambiamenti della modernità.

-Padron ‘Ntoni cerca sempre di proteggere la sua famiglia, tuttavia a causa di:
-un’annata sfavorevole
-partenza sdel nipote ‘Ntoni

Egli si lascia trasportare da una nuova attività non tipica della sua tradizione: commercio via mare
 è proprio questo l’inizio della sua rovina. Non riuscendo a pagare i debiti egli rimane senza i
suoi beni.

Secondo verga la colpa di Padron’Ntoni è stata quella di aver cercato fortuna economicamente
fuori dal suo ambiente e tradendo il suo mestiere.

Invece la colpa di ‘Ntoni è stata quella di voler avuto migliorare la condizione sociale.

Dunque:
-desiderio di cambiamento
-miglioramento
Sono la causa principale della rovina dei protagonisti.

VITA DEI CAMPI

La raccolta viene pubblicata nel 1880 e comprende una serie di racconti composti tra il ’79
e l’80, tra cui il successo del 1878, Rosso Malpelo. In questi racconti spiccano personaggi
tipici della vita contadina siciliana di fine Ottocento, attorno ai quali si svolge la vicenda
principale. La rappresentazione del mondo rurale è estremamente realistica, con
un’impronta di pessimismo, ma anche di romanticismo. I temi principali qui trattati sono
l’amore e la diversità. Quest’ultima si divide in diversità dell’individuo rispetto a un gruppo
di persone (Rosso Malpelo) e diversità tra classi sociali (Cavalleria
Rusticana e Fantasticheria). Vita dei campi rappresenta, inoltre, un periodo di transizione
del pensiero e dello stile letterari del Verga: si contraddicono infatti le tendenze romantiche
relative alla sua formazione e quelle veriste, materialistiche e pessimistiche degli studi e
delle influenze relativi all’autore.

NOVELLE RUSTICANE

Le Novelle rusticane sono pubblicate nel 1883, due anni dopo i Malavoglia, e


ripropongono personaggi e ambienti della campagna siciliana. A differenza di Vita dei
campi c'è la scomparsa di eroi "normali" per lasciare spazio agli eroi titanici (riscatto che
l'uomo ha in sé), come per esempio Mazzarò ne La Roba. I temi cambiano e ce né uno
prevalente, la roba (la terra) e la lotta per il suo possesso. Questa corrode i sentimenti e
diventa l'unica religione. Le uniche leggi conosciute e rispettate sono quella dell'accumulo,
dell'economia e del successo economico.

Spariscono gli individui d'eccezione  come Rosso Malpelo o la Lupa, che davano i titoli alle
novelle e nei titoli entrano entità astratte come Libertà, Malaria, Roba. 

In queste novelle appare più accentuato il conflitto tra Italia del Nord e del Sud, così come
appare più importane la lotta tra le classi sociali (La libertà, La Roba).

VITA DEI CAMPI NOVELLE RUSTICANE

Tema: amore-passione, tema lirico- simbolico motivo economico

Stile: epico-lirico e simbolico più realistico e drammatico


Personaggi: isolati (Malpelo, ecc…) ed gruppi sociali collettivi (rivoltosi di "Libertà"),
esclusi socialmente perché considerati diversi anche isolati, ma con problemi più economici
e materiali che ideali e sociali

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