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Per correr miglior acque alza le vele

omai la navicella del mio ingegno,


che lascia dietro a sé mar sì crudele;3
-
Per attraversare acque migliori (La fase
migliore del viaggio) ormai la navicella
del mio ingegno deve alzare le vele
(Metafora, le navi avevano tre livelli di
vele [Per aumentare la velocità], Dante
deve "innalzare" ancora più le vele
poiché il viaggio si fa più impegnativo, in
quanto ci avviciniamo alla salvezza)
(Abbiamo un innalzamento dello stile,
qui elegiaco) (Enjambement in "Alza le
vele la navicella del mio ingegno") che si
lascia alla spalle un mare così crudele
(L' inferno) (Queste parole rinviano tutte
alla sfera semantica del mare, sono cioè
una metafora diffusa).

e canterò di quel secondo regno


dove l’umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.6
-
E da ora in poi canterò (Non dice
parlerò, dirò o racconterò, ma canterò
perché è una cantica elegiaca, più
melodiosa, musicale, [L' elegiaca
era un tipo di poesia accompagnata dal
ελεγοσ {"Flauto" in greco}]) di quel
secondo regno (Ovvero il purgatorio) nel
quale le anime si purgano (Purificano) e
diventano degne di salire in cielo.

Ma qui la morta poesì resurga,


o sante Muse, poi che vostro sono;
e qui Calïopè alquanto surga,9
-
Ma qui (Avverbio di tempo, "In questo
momento") la poesia morta (La poesia
dell'inferno [Serve per rinfrancare il
lettore]) risorga (Le anime delle persone
rappresentate qui sono anime vive)
(Risorga termine preso dall'esperienza
di Gesù Cristo) oh sante Muse (Sante
perché sono allegoria di Dio) dal
momento che sono tutto nelle vostre
mani; (Chiede a Dio di scrivere lui
attraverso le sue mani la Divina
Commedia) (Questo riprende il tema
dell'εντυσιασμοσ, ovvero essere invasi,
avviene l'invasamento da parte del Dio
che entra nel poeta)
e qui Calliope (Callìope per ragioni
metriche, abbiamo una dieresi [Due
lettere si leggono
separate nonostante normalmente si
leggano insieme] per guadagnare una
sillaba) si elevi un poco (Dante
immagina le muse con Calliope che
s'inalza sopra tutte)

seguitando il mio canto con quel suono


di cui le Piche misere sentiro
lo colpo tal, che disperar perdono.12
-
Accompagnando il mio canto con quel
suono della sua voce (Canto, suono,
ecc... sono parole musicali)
(Si racconta del mito delle Piche,
principesse, a cui piaceva cantare, ma
peccarono di tracotanza e vollero sfidare
la musa Calliope nel canto, furono
sconfitte e vennero trasformate in gazze
[Il cui nome scientifico è Pica Pica by
Marcella], uccelli che non hanno un
suono aggrazziato)
del quale le povere Piche sentirono la
forza tale (La gara nel mito fu una gara
di forza della voce, le Piche a turno
mostrarono la forza della loro voce, poi
Calliope mostrò la forza della sua),
sentirono la violenza tale che essendo
disperate chiesero il perdono.
FINE DEL PROEMIO
Diviso in due parti, le prime due terzine
sono la protasi = anticipazione, le
seconde due sono l'invocazione a
Calliope.
Nella protasi abbiamo l'immagine della
distesa marina, passiamo dal buio
dell'inferno alla spiaggia del purgatorio.
Utilizza la metafora della navicella (Il
suo ingegno [È un diminutivo, navicella
da nave]).
Il purgatorio nelle scritture sacre non
esiste, è stato creato per la vendita delle
indulgenze. Bonifacio venne accusato
da Dante di simonia.

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Dolce color d’orïental zaffiro,


che s’accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro,15
-
Un dolce (Prova dolcezza) colore di
zaffiro (Pietra preziosa molto rara)
orientale (Azzurro violetto, da cui Dante
rimane accecato da questo, aveva
timore di non rivedere il cielo, già vedere
le stelle e avere un rapporto con Dio)
(Nella cosmologia [Visione del cosmo]
secondo
l'uomo del Medioevo la terra è al centro
dell'universo circondata dai cieli, che
girano attorno.
Tra la terra e il primo cielo vi è
l'atmosfera, sta a metà tra terra e primo
cielo. Attorno la terra vi sono le sfere
celesti trasparenti, i cieli sono sferici,
che giravano tutti attorno la terra,
ciascuno trainato dagli angeli e ciascuno
trainava un pianeta.
Dante vuole dire che il cielo era
purissimo) (Il colore) si espandeva nella
serena visione dell'atmosfera (Aspetto
da aspicio, vedere) (Elevazione dello
stile, per questo Dante usa i latinismi)
(enjambement aspetto del mezzo) fino
al primo cielo (Il primo cielo è dove si
trova la luna, poteva vederla).

a li occhi miei ricominciò diletto,


tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta
che m’avea contristati li occhi e ’l
petto.18
-
ricomincio a colpire i miei occhi
(Ricominciò perché all'inferno Dante non
vedeva il cielo)
( Tosto toscanismo, non appena) non
appena uscii dall inferno che mi aveva
rattristato il cuore
(Occhi e cuore endiadi e metonimia
[figura che esprime contenente per il
contenuto, gli occhi contengono
l'intelligenza, secondo l'uomo di quel
tempo, il cuore le emozioni, il petto
contiene il cuore]) (Atmosfera morta con
morte dell'anima è l'inferno).

Lo bel pianeto che d’amar conforta


faceva tutto rider l’orïente,
velando i Pesci ch’erano in sua
scorta.21
-
Il bel pianeta (Venere) che conforta gli
amanti
faceva sorridere tutto l'oriente (Il sole
stava per nascere [ad oriente] (Venere
poiché alla fine Dante vede Beatrice,
l'amore della vita nuova sarà la salvezza
di Dante, la prima stella che vedrà sarà
Venere. Ridere = sorridere, metafora per
illuminare, tratto dal gergo del dolce stil
novo) (Illuminato dal pianeta Venere
sembrava sorridere) (La luce del pianeta
Venere creava un alone che faceva
vedere poco la costellazione dei pesci
che seguiva il pianeta venere)
nascondeva la costellazione dei pesci
che lo seguivano.
(Vede il pianeta venere che precede
l'alba e il
tramonto) (Dante oltre ad essere
politico, teologo, poeta uomo d'armi,
capace di disegnare, era anche
astronomo. Nel purgatorio noi avremo
l'astronomia che ha grande rilevanza,
poiché la dispozionen delle costellazioni
è importante per determinare la
presenza di Dio) (Dante si trova
all'entrata del purgatorio comincia a
contemplare il cielo, ora avremo
continuamente sotto gli occhi le
costellazioni).

I’ mi volsi a man destra, e puosi mente


a l’altro polo, e vidi quattro stelle
non viste mai fuor ch’a la prima gente.24
-
(Dante cammina verso destra sempre,
la destra è il lato del bene) Io mi volsi a
destra e poi pensai all'altro emisfero
(Delle terre emerse) (Poiché si trova agli
antipodi da dov'è venuto, lui è vicino alla
salvezza, si sente alleggerito) (nella mia
mente enjambement) quando
improvvisamente vidi quattro stelle
(Visibili solo da chi sta nelle acque
emerse) non viste mai (doppia
negazione, solitamente affermano, in
questo caso confermano la negazione)
da
nessun vivo al di fuori della prima gente
(Adamo ed Eva, prima del peccato
originale stavano nel paradiso terrestre
e vivevano una condizione di privilegio,
onniscienti, nella beatitudine, prima del
peccato erano illuminati dalla virtù di
queste quattro stelle, poiché l'umanità
dei vivi non può vederle) (Queste
quattro stelle sono l'allegoria delle virtù
cardinali, giustizia, prudenza, fortezza,
temperanza, importantissime, poiché le
stelle emanano la virtù) (Queste virtù
vennero assunte nel medioevo ma sono
virtù storiche di cui parla Cicerone nel
de officis, ma anche Seneca, filosofi
antichi, Cicerone parla dell'humanitas, il
buon comportamento) (Non trasmettano
le virtù alle terre emerse, le virtù più
importanti per Dante appartengono solo
ad Adamo ed Eva, tutta l'umanità è
senza virtù, queste più importanti sono
negate) (Virtù teologali invece erano
fede, speranza e carità) (In tutto le virtù
sono sette, come le arti).

Goder pareva ’l ciel di lor fiammelle:


oh settentrïonal vedovo sito,
poi che privato se’ di mirar quelle!27
-
(Metafora, prima il cielo sorride ora
gode) (Il brillio di queste stelle fa godere
il cielo, risplendere cosi tanto il cielo che
sembrava godere della luce delle
fiammelle di queste stelle) (Goder
anastrofe, viene anticipato)
sembrava godere il cielo della luce delle
stelle
oh emisfero (Sito) settentrionale
(settentrionale poiche vi è la
costellazione l'orsa maggiore
costantemente, detta anche grande
carro (in latino settemtriones, per le
sette stelle che trascinano il carro))
sei vedovo (Metafora, privato) di queste
virtù (Sito settentrionale iperbato) dal
momento che (Composizione causale)
sei stato privato di ammirare queste
stelle (privato se' anastrofe).

Com’io da loro sguardo fui partito,


un poco me volgendo a l’altro polo,
là onde ’l Carro già era sparito,30
-
Incontro con Catone (Questo
rappresenta il desiderio di essere liberi,
era un filosofo stoico, allegoria
importantissima, custode del purgatorio,
Dante lo incontra e Catone ha un
atteggiamento tipico del saggio stoico
(Famosi
per la loro rigidità morale, molto severo,
si viene a creare una situazione
imbarazzante in quanto Catone vede
Virgilio e Dante e chiede cosa ci
facciano, e si arrabbia, Dante
terrorizzato, avviene conversazione tra
Virgilio e Catone [Più importante poeta e
grande senatore] Virgilio spiega la
situazione chiede di passare e
commette un errore, opera la captatio
benevolentiae, mossa retorica per
cercare di farsi ben volere
dell'interlocutore, cerca di esser carino,
Virgilio gli dice che lui viene dal limbo e
nel limbo c'è sua moglie che lo saluta,
Catone si arrabbia tantissimo poiché a
lui non importa più di Marzia, si può
passare solo per volontà divina,
rimprovera Virgilio che è mortificato
[Marzia donna bellissima che poi volle
divorziare si risposo, poi si lascio e torno
con Catone, non vuole ricordate Catone
queste passioni terrene] [Virgilio sbaglia
poiché ora è in purgatorio, perciò perde
dottrina] poi passano e Catone dice di
farlo pulire, Virgilio gli pulisce la faccia è
lo cinge col giungo) (Com = cum alla
latina, valore temporale)
Appena allonatanai lo sguardo da loro,
rivolgendolo all'altro emisfero il carro era
già
sparito

vidi presso di me un veglio solo,


degno di tanta reverenza in vista,
che più non dee a padre alcun
figliuolo.33
-
Vidi verso di me un vecchio solo
(Catone viene presentato come un
vecchio solo, amavano gli stoici stare
soli con sé stessi) (Veglio francesismo,
parola che denota l'innalzamento dello
stile) (Aveva definito Caronte vecchio
[Tipico del linguaggio comico realistico]
veglio è uno stile più elevato) (Vecchio
stile basso, Veglio medio, Seme stile
sublime [Latinismo])
degno di tanto rispetto a vedersi
che non deve essere superiore a quello
di un figlio nei confronti del padre.

Lunga la barba e di pel bianco mista


portava, a’ suoi capelli simigliante,
de’ quai cadeva al petto doppia lista.36
-
(Raffigurazione del volto di Catone)
Aveva una barba lunga mista a pelo
bianco
(Enjambement) e capelli lunghi (L' uomo
romano doveva curare la barba, fa
riferimento a quando Cesare stava
vincendo la guerra civile Catone si fece
crescere la barba e i capelli come
protesta) portava i capelli lunghi dai
quali cadeva una lunga ciocca

Li raggi de le quattro luci sante


fregiavan sì la sua faccia di lume,
ch’i’ ’l vedea come ’l sol fosse
davante.39
-
(Catone, figura particolare, anima di un
non cristiano, morto suicida prima della
nascita di cristo, ma Dante lo
rappresenta illuminato nella faccia così
fortemente che Dante che viene
dell'inferno, questa luce che riverbera
dalle quattro stelle, Dante non riesce
quasi a guardarlo, virtù di catone)
I raggi delle quattro stelle sante
illuminavano (Fregiavano metafora) a tal
punto la sua faccia di luce
che io lo guardavo (Tutte prime persone
singolari sono sicilianismi) come se il
sole fosse davanti a me.
"Chi siete voi che contro al cieco fiume
fuggita avete la pregione etterna?",
diss’el, movendo quelle oneste
piume.42
-
(Catone rivela la sua identità e si
arrabbia)
(Equivoco, Catone li scambia per due
anime dell'inferno) "Chi siete voi che
contro al cieco fiume (Al fiume del
mondo buio) (anastrofre) siete fuggiti
dalla prigione eterna (Metafora per
inferno) disse egli muovendo quelle
oneste piume (Oneste perché il suo
modo di fare era pieno di dignità,
Onestas = Dignitas) (Piume perché
aveva barba e capelli che svolazzano,
per intendere le membra del suo corpo)

"Chi v’ ha guidati, o che vi fu lucerna,


uscendo fuor de la profonda notte
che sempre nera fa la valle inferna?45
-
"Chi vi ha guidati (fuori dall'inferno) o
che cosa vi ha fatto luce (lucerna è la
lampada ad olio) (uscendo valore rinale)
uscire fuori per scappare dalla notte
profonda
che sempre nera rende la valle
dell'inferno?
Son le leggi d’abisso così rotte?
o è mutato in ciel novo consiglio,
che, dannati, venite a le mie grotte?".48
-
Sono (anastrofe) le leggi dell'inferno a
tal punto corrotte (È mai possibile che
dei dannati vengano in purgatorio)
oppure in ciel (anastrofe) è stato
proposto un nuovo progetto (Consiglio
da latino consilium, decisione) che fa si
che voi, pur essendo dannati, (dannati
participio passato con valore
concessivo) venite al purgatorio (grotte
sineddoche una parte per il tutto) (Sua
poiché è il custode)

Lo duca mio allor mi diè di piglio,


e con parole e con mani e con cenni
reverenti mi fé le gambe e ’l ciglio.51
-
(Dante si spaventa da morire, anche
Virgilio che gli dice di metterti in
ginocchio)
La mia guida allora mi (piglio
francesismo) ha fatto dare una mossa
e con le sue parole, con le mani e con
cenni
mi mise (fe da fece tronco) in posizione
di reverenza le gambe e gli occhi (Ciglia
sineddoche per occhi).

Poscia rispuose lui: "Da me non venni:


donna scese del ciel, per li cui prieghi
de la mia compagnia costui sovvenni.54
-
(Parla Virgilio)
Dopo rispose Virgilio: "non sono sono
per mia iniziativa ma una donna, una
signora (Beatrice scese dal paradiso al
limbo per chiedere a vriiglio di aiutare
dante) per le cui preghiere (Grazie a
queste)
giunsi in aiuto di costui con la mia
compagnia

Ma da ch’è tuo voler che più si spieghi


di nostra condizion com’ell’è vera,
esser non puote il mio che a te si
nieghi.57
-
Ma dal momento che è tua volontà che
si diano più spiegazioni del perché
siamo qui (Cum) poiché essa è vere
Non può essere (anastrofe, iperbato)
che a te venga negato il mio (Suo
volere)
Questi non vide mai l’ultima sera;
ma per la sua follia le fu sì presso,
che molto poco tempo a volger era.60
-
(Eleganza)
Questi (Dante) non è ancora morto
ma a causa del suo peccato (follia =
peccato nel medioevo) è stato così
vicino (alla morte)
che sarebbe mancato pochissimo tempo
e sarebbe arrivata la sua morte
spirituale.

Sì com’io dissi, fui mandato ad esso


per lui campare; e non lì era altra via
che questa per la quale i’ mi son
messo.63
-
Così come ho detto sono stato mandato
da lui
per farlo sopravvivere; e non c'era altra
strada (per farli sopravvivere) che
attraversare questa strada in cui mi
sono messo.

Mostrata ho lui tutta la gente ria;


e ora intendo mostrar quelli spirti
che purgan sé sotto la tua balìa.66
-
(Ria metafora giuridica, reo è il
colpevole di
fronte la legge, metafora calzante
poiché inferno come tribunale) ho
mostrato a lui tutta la gente dannate e
ora intendo mostrargli tutti quegli spirito
che si purificano sotto il tuo potere
(Balìa, magistratura del comune di
Firenze in particolare, quando vi era una
situazione di crisi, prendeva il potere
come un dittatore, detto Baliulo)

Com’io l’ ho tratto, saria lungo a dirti;


de l’alto scende virtù che m’aiuta
conducerlo a vederti e a udirti.69
-
Come l'ho accompagnato sarebbe
lumgo da raccontare
dall'alto scende una virtù che mi aiuta a
condurlo fino a qui a vederti e udirti
(endiadi per conversare)

Or ti piaccia gradir la sua venuta:


libertà va cercando, ch'è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta.72
-
e ora (Strategia retorica cartatio
benevolentia) fai in modo di gradire il
suo arrivo
la libertà (Anafora libertà) va cercando,
ch'è così preziosa (Cara latino)
come sa chi per questa si suicida
(Riferimento a Catone stesso)

Tu ’l sai, ché non ti fu per lei amara


in Utica la morte, ove lasciasti
la vesta ch’al gran dì sarà sì chiara.75
-
Tu lo sai bene (Catone) perché per lei
non ti è stata solorosa (iperbato)
la morte Ad Utica (Si trovava a Utica
durante la guerra in Africa quando si
uccise) dove hai lasciato (Vesta, il corpo
è la veste dell'anima)
il corpo che nel grande giorno (Di,
latinismo, il giorno del giudizio
universale. La separazione tra anima e
corpo è effetto del peccato originale ma
wuando ci sarà il.giudizio universale i
morti risorgeranno dalle tombe e
avranno il loro corpo, finiranno in
paradiso o inferno con questo) sarà
purissimo

Non son li editti etterni per noi guasti,


ché questi vive e Minòs me non lega;
ma son del cerchio ove son li occhi
casti78
-
Virgilio nella conclusione della sua
cartatio benevolentiae commette un
errore grossolano poiché più si avvicina
verso il paradiso lui, povera anima del
limbo, perde un po' di dottrina.
Per catturare la sua attenzione dice che
viene dal limbo dove si trova Marzia (la
sua amata da vivo) e dice di essere
raccomandato da lui, fa riferimento agli
occhi di Marzia (Topos dolce stil nuovo,
occhi che definisce casti, ma questi
occhi non erano affatto casti). Catone
non è più interessato a queste cose
mondane.
(Editti etterni, decisioni eterne, non sono
infranti)
(Guasti iperbato e anastrife)
(Complemento d'agente alla francese)
le decisioni eterne (Le anime dell'inferno
non possono essere nel purgatorio) non
sono state infrante da noi, Dante è
ancora vivo e Minosse che governa
l'inferno non mi vincola all'inferno
(perché non è morto) (riferimento a
Minosse che è corrispondente di Catone
all'inferno)
Ma io provengo dal cerchio dove sono
gli occhi casti (dopo enjambement da
strofa a strofa)

di Marzia tua, che ’n vista ancor ti


priega,
o santo petto, che per tua la tegni:
per lo suo amore adunque a noi ti
piega.81
-
di Marzia tua (Linguaggio affettivo, mette
possessivo dopo) che a vederle (in
vista) ancora ti prega
, o santo petto, (epito per Catone, o
cuore santo) (petto metonimia,
contenente per contenuto) che tu la
consideri tua
in nome del suo amore dunque piegati a
nostro vantaggio (ti piega anastrofa,
cioè impietosisciti) (piegare metafora
perché il saggio stoico normalmente è
rigido come il ferro)

Lasciane andar per li tuoi sette regni;


grazie riporterò di te a lei,
se d’esser mentovato là giù degni".84
-
Lasciaci andare attraverso i tuoi sette
regni (non sono di Catone, è il
purgatorio, e le sue cornici) (regno
metafora)
io riferirò a lei un ringraziamento
se ti degni (iperbato) di essere
menzionato la giù (al limbo)
(menzionare fare il tuo nome)
"Marzïa piacque tanto a li occhi miei
mentre ch’i’ fu’ di là", diss’elli allora,
"che quante grazie volse da me, fei.87
-
Catone risponde, Virgilio aveva detto a
Catone dove sono gli occhi casti di
Marzia tua e lui risponde
Marzia piaceva ai miei occhi (Riprende
l'immagine degli occhi) quando ero nel
mondo dei vivi (ora non gli interessa più)
(elusione per far entrare l'espressione)
disse lui allora
mi piacque così tanto che tutti i favorì
volle feci (grazie favori)

Or che di là dal mal fiume dimora,


più muover non mi può, per quella legge
che fatta fu quando me n’usci’ fora.90
-
ora che di mora al di la del cattivo fiume
(sta nel limbo, dimora al di là del cattivo
fiume poiché dal punto di vista di Catone
l'acheronete [il mal fiume] non perché
sta all'inferno ma perché è dal punto di
vista di chi sta al purgatorio)
non mi può più commuovere (muover da
latino movere, una delle finalità della
retorica [probare
dimostrare una tesi, dilectare attirare il
pubblico e movere farlo commuovere],
commuovere, cioè smuovere una
persona a livello emotivo) in nome di
quella legge
che fu fatta quando me ne sono uscito
fuori dal limbo (lui si sarebbe dovuto
disinterrssare per sempre di quello che
è stata la sua vita precedente)
(atteggiamento importante tutte anime
purgatorio, conversione non guardare
più al passato [cum vertere compiere un
giro di 180°, dare spalle al passato]
[quando Dante arriva in cima al paradiso
terrestre si bagna nell...] [il passato ci
può colpire])

Ma se donna del ciel ti move e regge,


come tu di’, non c’è mestier lusinghe:
bastisi ben che per lei mi richegge.93
-
Ma se una signora del cielo (beatrice) ti
muove (ti manda) e ti regge (governa,
da rex re regis) (climax discendente,
prima c'è il governo e poi il movimento)
come tu dici (di elisione) (mestier
toscanismo) non c'è bisogno di farmi
lusinghe
sia bastevole che per lei (nel suo nome)
tu mi
richieda (richeggie neologismo poetico,
mi richieda quello che devi in suo nome)

Va dunque, e fa che tu costui ricinghe


d’un giunco schietto e che li lavi ’l viso,
sì ch’ogne sucidume quindi stinghe;96
-
Vai dunque però prima che tu possa
andare avanti dagli una lavata e prendi
un giunco schietto (flessibile) (pianat di
canna) e cingigli la vita (con un doppio
giro)
così che ogni sudiciume venga via

ché non si converria, l’occhio sorpriso


d’alcuna nebbia, andar dinanzi al primo
ministro, ch’è di quei di paradiso.99
-
perché non sarebbe conveniente
(condizionale t9scano) presentarsi
davanti al primo ministro (enjambement)
(l'angelo portinaio, Angelo del paradiso)
xon lo sguardo macchiato di alcuna
nebbia (enjambement) (Si parla dello
sguardo di Dante, divina commedia
poema di visione con lo sguardo cresce
spiritualmente, sguardo deve essere
puro, pulire il viso significa purificarsi)
Questa isoletta intorno ad imo ad imo,
là giù colà dove la batte l’onda,
porta di giunchi sovra ’l molle limo:102
-
(Dove devono andare)
questa isoletta intorno in basso in basso
la giu dove viene battuta dalle onde
ha una crescita di giunchi sopra la molle
fanghiglia (limo latino limus)

null’altra pianta che facesse fronda


o indurasse, vi puote aver vita,
però ch’a le percosse non seconda.105
-
nessun'altra pianta che fa fronte o che
ha un tronco duro (induri) può avere vita
qui
dal momento che (però che causale)
non asseconda le percosse delle onde
(il giunco essendo elastico viene
percosso, si piega e non si spezza, una
pianta con tronco duro a un certo punto
crolla, porgere l'altra guancia,
atteggiamento tipico di persone umili)

Poscia non sia di qua vostra reddita;


lo sol vi mosterrà, che surge omai,
prendere il monte a più lieve salita".108
-
successimente non sia da questa parte
il vostro ritorno (reddita da redeo
latinismo)
il sole vi mostrerà la strada, che ormai
sta sorgendo
prendere il monte nella saluta più
fattibile

Così sparì; e io sù mi levai


sanza parlare, e tutto mi ritrassi
al duca mio, e li occhi a lui drizzai.111
-
(Dante preoccupato, aveva visto
Catone, aveva visto questi arrabbiato,
mette i discussione la sapienza del suo
maestro)
sparì e io mi alzai
senza parlare mi ritrassi
alla mia guida e lo guardai

El cominciò: "Figliuol, segui i miei passi:


volgianci in dietro, ché di qua dichina
questa pianura a’ suoi termini bassi".114
-
cominciò lui (Dante vuole essere
condotto) "figliolo segui I miei passi
volgiamoci indietro perché da questa
parte
questa pianura discende (anastrofe e
enjambement) (dichina discende) verso
il mare

L’alba vinceva l’ora mattutina


che fuggia innanzi, sì che di lontano
conobbi il tremolar de la marina.117
-
l'alba vinceva sull'ora mattutina (quando
non si vedeva il sole) (sei ore alba sei
tramonto)
che le fuggita davanti così che da
lontano
riconobbi il tremolare della superficie del
mare (si vedevano le onde che
sembravano tremare)

Noi andavam per lo solingo piano


com’om che torna a la perduta strada,
che ’nfino ad essa li pare ire in vano.120
-
noi andavamo per questa pianura
solitaria
(similitufine) come un uomo che ritorna
finalmente sulla strada che aveva
smarrito
(superato questo problema con Catone
Dante ha ripreso la diritta via)
che finché non torna ad essa gli pare di
andare in giro in vano
Quando noi fummo là ’ve la rugiada
pugna col sole, per essere in parte
dove, ad orezza, poco si dirada,123

ambo le mani in su l’erbetta sparte


soavemente ’l mio maestro pose:
ond’io, che fui accorto di sua arte,126

porsi ver’ lui le guance lagrimose;


ivi mi fece tutto discoverto
quel color che l’inferno mi nascose.129

Venimmo poi in sul lito diserto,


che mai non vide navicar sue acque
omo, che di tornar sia poscia
esperto.132

Quivi mi cinse sì com’altrui piacque:


oh maraviglia! ché qual elli scelse
l’umile pianta, cotal si rinacque135
subitamente là onde l’avelse.

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