che lascia dietro a sé mar sì crudele;3 - Per attraversare acque migliori (La fase migliore del viaggio) ormai la navicella del mio ingegno deve alzare le vele (Metafora, le navi avevano tre livelli di vele [Per aumentare la velocità], Dante deve "innalzare" ancora più le vele poiché il viaggio si fa più impegnativo, in quanto ci avviciniamo alla salvezza) (Abbiamo un innalzamento dello stile, qui elegiaco) (Enjambement in "Alza le vele la navicella del mio ingegno") che si lascia alla spalle un mare così crudele (L' inferno) (Queste parole rinviano tutte alla sfera semantica del mare, sono cioè una metafora diffusa).
e canterò di quel secondo regno
dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno.6 - E da ora in poi canterò (Non dice parlerò, dirò o racconterò, ma canterò perché è una cantica elegiaca, più melodiosa, musicale, [L' elegiaca era un tipo di poesia accompagnata dal ελεγοσ {"Flauto" in greco}]) di quel secondo regno (Ovvero il purgatorio) nel quale le anime si purgano (Purificano) e diventano degne di salire in cielo.
Ma qui la morta poesì resurga,
o sante Muse, poi che vostro sono; e qui Calïopè alquanto surga,9 - Ma qui (Avverbio di tempo, "In questo momento") la poesia morta (La poesia dell'inferno [Serve per rinfrancare il lettore]) risorga (Le anime delle persone rappresentate qui sono anime vive) (Risorga termine preso dall'esperienza di Gesù Cristo) oh sante Muse (Sante perché sono allegoria di Dio) dal momento che sono tutto nelle vostre mani; (Chiede a Dio di scrivere lui attraverso le sue mani la Divina Commedia) (Questo riprende il tema dell'εντυσιασμοσ, ovvero essere invasi, avviene l'invasamento da parte del Dio che entra nel poeta) e qui Calliope (Callìope per ragioni metriche, abbiamo una dieresi [Due lettere si leggono separate nonostante normalmente si leggano insieme] per guadagnare una sillaba) si elevi un poco (Dante immagina le muse con Calliope che s'inalza sopra tutte)
seguitando il mio canto con quel suono
di cui le Piche misere sentiro lo colpo tal, che disperar perdono.12 - Accompagnando il mio canto con quel suono della sua voce (Canto, suono, ecc... sono parole musicali) (Si racconta del mito delle Piche, principesse, a cui piaceva cantare, ma peccarono di tracotanza e vollero sfidare la musa Calliope nel canto, furono sconfitte e vennero trasformate in gazze [Il cui nome scientifico è Pica Pica by Marcella], uccelli che non hanno un suono aggrazziato) del quale le povere Piche sentirono la forza tale (La gara nel mito fu una gara di forza della voce, le Piche a turno mostrarono la forza della loro voce, poi Calliope mostrò la forza della sua), sentirono la violenza tale che essendo disperate chiesero il perdono. FINE DEL PROEMIO Diviso in due parti, le prime due terzine sono la protasi = anticipazione, le seconde due sono l'invocazione a Calliope. Nella protasi abbiamo l'immagine della distesa marina, passiamo dal buio dell'inferno alla spiaggia del purgatorio. Utilizza la metafora della navicella (Il suo ingegno [È un diminutivo, navicella da nave]). Il purgatorio nelle scritture sacre non esiste, è stato creato per la vendita delle indulgenze. Bonifacio venne accusato da Dante di simonia.
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Dolce color d’orïental zaffiro,
che s’accoglieva nel sereno aspetto del mezzo, puro infino al primo giro,15 - Un dolce (Prova dolcezza) colore di zaffiro (Pietra preziosa molto rara) orientale (Azzurro violetto, da cui Dante rimane accecato da questo, aveva timore di non rivedere il cielo, già vedere le stelle e avere un rapporto con Dio) (Nella cosmologia [Visione del cosmo] secondo l'uomo del Medioevo la terra è al centro dell'universo circondata dai cieli, che girano attorno. Tra la terra e il primo cielo vi è l'atmosfera, sta a metà tra terra e primo cielo. Attorno la terra vi sono le sfere celesti trasparenti, i cieli sono sferici, che giravano tutti attorno la terra, ciascuno trainato dagli angeli e ciascuno trainava un pianeta. Dante vuole dire che il cielo era purissimo) (Il colore) si espandeva nella serena visione dell'atmosfera (Aspetto da aspicio, vedere) (Elevazione dello stile, per questo Dante usa i latinismi) (enjambement aspetto del mezzo) fino al primo cielo (Il primo cielo è dove si trova la luna, poteva vederla).
a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta che m’avea contristati li occhi e ’l petto.18 - ricomincio a colpire i miei occhi (Ricominciò perché all'inferno Dante non vedeva il cielo) ( Tosto toscanismo, non appena) non appena uscii dall inferno che mi aveva rattristato il cuore (Occhi e cuore endiadi e metonimia [figura che esprime contenente per il contenuto, gli occhi contengono l'intelligenza, secondo l'uomo di quel tempo, il cuore le emozioni, il petto contiene il cuore]) (Atmosfera morta con morte dell'anima è l'inferno).
Lo bel pianeto che d’amar conforta
faceva tutto rider l’orïente, velando i Pesci ch’erano in sua scorta.21 - Il bel pianeta (Venere) che conforta gli amanti faceva sorridere tutto l'oriente (Il sole stava per nascere [ad oriente] (Venere poiché alla fine Dante vede Beatrice, l'amore della vita nuova sarà la salvezza di Dante, la prima stella che vedrà sarà Venere. Ridere = sorridere, metafora per illuminare, tratto dal gergo del dolce stil novo) (Illuminato dal pianeta Venere sembrava sorridere) (La luce del pianeta Venere creava un alone che faceva vedere poco la costellazione dei pesci che seguiva il pianeta venere) nascondeva la costellazione dei pesci che lo seguivano. (Vede il pianeta venere che precede l'alba e il tramonto) (Dante oltre ad essere politico, teologo, poeta uomo d'armi, capace di disegnare, era anche astronomo. Nel purgatorio noi avremo l'astronomia che ha grande rilevanza, poiché la dispozionen delle costellazioni è importante per determinare la presenza di Dio) (Dante si trova all'entrata del purgatorio comincia a contemplare il cielo, ora avremo continuamente sotto gli occhi le costellazioni).
I’ mi volsi a man destra, e puosi mente
a l’altro polo, e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch’a la prima gente.24 - (Dante cammina verso destra sempre, la destra è il lato del bene) Io mi volsi a destra e poi pensai all'altro emisfero (Delle terre emerse) (Poiché si trova agli antipodi da dov'è venuto, lui è vicino alla salvezza, si sente alleggerito) (nella mia mente enjambement) quando improvvisamente vidi quattro stelle (Visibili solo da chi sta nelle acque emerse) non viste mai (doppia negazione, solitamente affermano, in questo caso confermano la negazione) da nessun vivo al di fuori della prima gente (Adamo ed Eva, prima del peccato originale stavano nel paradiso terrestre e vivevano una condizione di privilegio, onniscienti, nella beatitudine, prima del peccato erano illuminati dalla virtù di queste quattro stelle, poiché l'umanità dei vivi non può vederle) (Queste quattro stelle sono l'allegoria delle virtù cardinali, giustizia, prudenza, fortezza, temperanza, importantissime, poiché le stelle emanano la virtù) (Queste virtù vennero assunte nel medioevo ma sono virtù storiche di cui parla Cicerone nel de officis, ma anche Seneca, filosofi antichi, Cicerone parla dell'humanitas, il buon comportamento) (Non trasmettano le virtù alle terre emerse, le virtù più importanti per Dante appartengono solo ad Adamo ed Eva, tutta l'umanità è senza virtù, queste più importanti sono negate) (Virtù teologali invece erano fede, speranza e carità) (In tutto le virtù sono sette, come le arti).
Goder pareva ’l ciel di lor fiammelle:
oh settentrïonal vedovo sito, poi che privato se’ di mirar quelle!27 - (Metafora, prima il cielo sorride ora gode) (Il brillio di queste stelle fa godere il cielo, risplendere cosi tanto il cielo che sembrava godere della luce delle fiammelle di queste stelle) (Goder anastrofe, viene anticipato) sembrava godere il cielo della luce delle stelle oh emisfero (Sito) settentrionale (settentrionale poiche vi è la costellazione l'orsa maggiore costantemente, detta anche grande carro (in latino settemtriones, per le sette stelle che trascinano il carro)) sei vedovo (Metafora, privato) di queste virtù (Sito settentrionale iperbato) dal momento che (Composizione causale) sei stato privato di ammirare queste stelle (privato se' anastrofe).
Com’io da loro sguardo fui partito,
un poco me volgendo a l’altro polo, là onde ’l Carro già era sparito,30 - Incontro con Catone (Questo rappresenta il desiderio di essere liberi, era un filosofo stoico, allegoria importantissima, custode del purgatorio, Dante lo incontra e Catone ha un atteggiamento tipico del saggio stoico (Famosi per la loro rigidità morale, molto severo, si viene a creare una situazione imbarazzante in quanto Catone vede Virgilio e Dante e chiede cosa ci facciano, e si arrabbia, Dante terrorizzato, avviene conversazione tra Virgilio e Catone [Più importante poeta e grande senatore] Virgilio spiega la situazione chiede di passare e commette un errore, opera la captatio benevolentiae, mossa retorica per cercare di farsi ben volere dell'interlocutore, cerca di esser carino, Virgilio gli dice che lui viene dal limbo e nel limbo c'è sua moglie che lo saluta, Catone si arrabbia tantissimo poiché a lui non importa più di Marzia, si può passare solo per volontà divina, rimprovera Virgilio che è mortificato [Marzia donna bellissima che poi volle divorziare si risposo, poi si lascio e torno con Catone, non vuole ricordate Catone queste passioni terrene] [Virgilio sbaglia poiché ora è in purgatorio, perciò perde dottrina] poi passano e Catone dice di farlo pulire, Virgilio gli pulisce la faccia è lo cinge col giungo) (Com = cum alla latina, valore temporale) Appena allonatanai lo sguardo da loro, rivolgendolo all'altro emisfero il carro era già sparito
vidi presso di me un veglio solo,
degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo.33 - Vidi verso di me un vecchio solo (Catone viene presentato come un vecchio solo, amavano gli stoici stare soli con sé stessi) (Veglio francesismo, parola che denota l'innalzamento dello stile) (Aveva definito Caronte vecchio [Tipico del linguaggio comico realistico] veglio è uno stile più elevato) (Vecchio stile basso, Veglio medio, Seme stile sublime [Latinismo]) degno di tanto rispetto a vedersi che non deve essere superiore a quello di un figlio nei confronti del padre.
Lunga la barba e di pel bianco mista
portava, a’ suoi capelli simigliante, de’ quai cadeva al petto doppia lista.36 - (Raffigurazione del volto di Catone) Aveva una barba lunga mista a pelo bianco (Enjambement) e capelli lunghi (L' uomo romano doveva curare la barba, fa riferimento a quando Cesare stava vincendo la guerra civile Catone si fece crescere la barba e i capelli come protesta) portava i capelli lunghi dai quali cadeva una lunga ciocca
Li raggi de le quattro luci sante
fregiavan sì la sua faccia di lume, ch’i’ ’l vedea come ’l sol fosse davante.39 - (Catone, figura particolare, anima di un non cristiano, morto suicida prima della nascita di cristo, ma Dante lo rappresenta illuminato nella faccia così fortemente che Dante che viene dell'inferno, questa luce che riverbera dalle quattro stelle, Dante non riesce quasi a guardarlo, virtù di catone) I raggi delle quattro stelle sante illuminavano (Fregiavano metafora) a tal punto la sua faccia di luce che io lo guardavo (Tutte prime persone singolari sono sicilianismi) come se il sole fosse davanti a me. "Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?", diss’el, movendo quelle oneste piume.42 - (Catone rivela la sua identità e si arrabbia) (Equivoco, Catone li scambia per due anime dell'inferno) "Chi siete voi che contro al cieco fiume (Al fiume del mondo buio) (anastrofre) siete fuggiti dalla prigione eterna (Metafora per inferno) disse egli muovendo quelle oneste piume (Oneste perché il suo modo di fare era pieno di dignità, Onestas = Dignitas) (Piume perché aveva barba e capelli che svolazzano, per intendere le membra del suo corpo)
"Chi v’ ha guidati, o che vi fu lucerna,
uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna?45 - "Chi vi ha guidati (fuori dall'inferno) o che cosa vi ha fatto luce (lucerna è la lampada ad olio) (uscendo valore rinale) uscire fuori per scappare dalla notte profonda che sempre nera rende la valle dell'inferno? Son le leggi d’abisso così rotte? o è mutato in ciel novo consiglio, che, dannati, venite a le mie grotte?".48 - Sono (anastrofe) le leggi dell'inferno a tal punto corrotte (È mai possibile che dei dannati vengano in purgatorio) oppure in ciel (anastrofe) è stato proposto un nuovo progetto (Consiglio da latino consilium, decisione) che fa si che voi, pur essendo dannati, (dannati participio passato con valore concessivo) venite al purgatorio (grotte sineddoche una parte per il tutto) (Sua poiché è il custode)
Lo duca mio allor mi diè di piglio,
e con parole e con mani e con cenni reverenti mi fé le gambe e ’l ciglio.51 - (Dante si spaventa da morire, anche Virgilio che gli dice di metterti in ginocchio) La mia guida allora mi (piglio francesismo) ha fatto dare una mossa e con le sue parole, con le mani e con cenni mi mise (fe da fece tronco) in posizione di reverenza le gambe e gli occhi (Ciglia sineddoche per occhi).
Poscia rispuose lui: "Da me non venni:
donna scese del ciel, per li cui prieghi de la mia compagnia costui sovvenni.54 - (Parla Virgilio) Dopo rispose Virgilio: "non sono sono per mia iniziativa ma una donna, una signora (Beatrice scese dal paradiso al limbo per chiedere a vriiglio di aiutare dante) per le cui preghiere (Grazie a queste) giunsi in aiuto di costui con la mia compagnia
Ma da ch’è tuo voler che più si spieghi
di nostra condizion com’ell’è vera, esser non puote il mio che a te si nieghi.57 - Ma dal momento che è tua volontà che si diano più spiegazioni del perché siamo qui (Cum) poiché essa è vere Non può essere (anastrofe, iperbato) che a te venga negato il mio (Suo volere) Questi non vide mai l’ultima sera; ma per la sua follia le fu sì presso, che molto poco tempo a volger era.60 - (Eleganza) Questi (Dante) non è ancora morto ma a causa del suo peccato (follia = peccato nel medioevo) è stato così vicino (alla morte) che sarebbe mancato pochissimo tempo e sarebbe arrivata la sua morte spirituale.
Sì com’io dissi, fui mandato ad esso
per lui campare; e non lì era altra via che questa per la quale i’ mi son messo.63 - Così come ho detto sono stato mandato da lui per farlo sopravvivere; e non c'era altra strada (per farli sopravvivere) che attraversare questa strada in cui mi sono messo.
Mostrata ho lui tutta la gente ria;
e ora intendo mostrar quelli spirti che purgan sé sotto la tua balìa.66 - (Ria metafora giuridica, reo è il colpevole di fronte la legge, metafora calzante poiché inferno come tribunale) ho mostrato a lui tutta la gente dannate e ora intendo mostrargli tutti quegli spirito che si purificano sotto il tuo potere (Balìa, magistratura del comune di Firenze in particolare, quando vi era una situazione di crisi, prendeva il potere come un dittatore, detto Baliulo)
Com’io l’ ho tratto, saria lungo a dirti;
de l’alto scende virtù che m’aiuta conducerlo a vederti e a udirti.69 - Come l'ho accompagnato sarebbe lumgo da raccontare dall'alto scende una virtù che mi aiuta a condurlo fino a qui a vederti e udirti (endiadi per conversare)
Or ti piaccia gradir la sua venuta:
libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta.72 - e ora (Strategia retorica cartatio benevolentia) fai in modo di gradire il suo arrivo la libertà (Anafora libertà) va cercando, ch'è così preziosa (Cara latino) come sa chi per questa si suicida (Riferimento a Catone stesso)
Tu ’l sai, ché non ti fu per lei amara
in Utica la morte, ove lasciasti la vesta ch’al gran dì sarà sì chiara.75 - Tu lo sai bene (Catone) perché per lei non ti è stata solorosa (iperbato) la morte Ad Utica (Si trovava a Utica durante la guerra in Africa quando si uccise) dove hai lasciato (Vesta, il corpo è la veste dell'anima) il corpo che nel grande giorno (Di, latinismo, il giorno del giudizio universale. La separazione tra anima e corpo è effetto del peccato originale ma wuando ci sarà il.giudizio universale i morti risorgeranno dalle tombe e avranno il loro corpo, finiranno in paradiso o inferno con questo) sarà purissimo
Non son li editti etterni per noi guasti,
ché questi vive e Minòs me non lega; ma son del cerchio ove son li occhi casti78 - Virgilio nella conclusione della sua cartatio benevolentiae commette un errore grossolano poiché più si avvicina verso il paradiso lui, povera anima del limbo, perde un po' di dottrina. Per catturare la sua attenzione dice che viene dal limbo dove si trova Marzia (la sua amata da vivo) e dice di essere raccomandato da lui, fa riferimento agli occhi di Marzia (Topos dolce stil nuovo, occhi che definisce casti, ma questi occhi non erano affatto casti). Catone non è più interessato a queste cose mondane. (Editti etterni, decisioni eterne, non sono infranti) (Guasti iperbato e anastrife) (Complemento d'agente alla francese) le decisioni eterne (Le anime dell'inferno non possono essere nel purgatorio) non sono state infrante da noi, Dante è ancora vivo e Minosse che governa l'inferno non mi vincola all'inferno (perché non è morto) (riferimento a Minosse che è corrispondente di Catone all'inferno) Ma io provengo dal cerchio dove sono gli occhi casti (dopo enjambement da strofa a strofa)
di Marzia tua, che ’n vista ancor ti
priega, o santo petto, che per tua la tegni: per lo suo amore adunque a noi ti piega.81 - di Marzia tua (Linguaggio affettivo, mette possessivo dopo) che a vederle (in vista) ancora ti prega , o santo petto, (epito per Catone, o cuore santo) (petto metonimia, contenente per contenuto) che tu la consideri tua in nome del suo amore dunque piegati a nostro vantaggio (ti piega anastrofa, cioè impietosisciti) (piegare metafora perché il saggio stoico normalmente è rigido come il ferro)
Lasciane andar per li tuoi sette regni;
grazie riporterò di te a lei, se d’esser mentovato là giù degni".84 - Lasciaci andare attraverso i tuoi sette regni (non sono di Catone, è il purgatorio, e le sue cornici) (regno metafora) io riferirò a lei un ringraziamento se ti degni (iperbato) di essere menzionato la giù (al limbo) (menzionare fare il tuo nome) "Marzïa piacque tanto a li occhi miei mentre ch’i’ fu’ di là", diss’elli allora, "che quante grazie volse da me, fei.87 - Catone risponde, Virgilio aveva detto a Catone dove sono gli occhi casti di Marzia tua e lui risponde Marzia piaceva ai miei occhi (Riprende l'immagine degli occhi) quando ero nel mondo dei vivi (ora non gli interessa più) (elusione per far entrare l'espressione) disse lui allora mi piacque così tanto che tutti i favorì volle feci (grazie favori)
Or che di là dal mal fiume dimora,
più muover non mi può, per quella legge che fatta fu quando me n’usci’ fora.90 - ora che di mora al di la del cattivo fiume (sta nel limbo, dimora al di là del cattivo fiume poiché dal punto di vista di Catone l'acheronete [il mal fiume] non perché sta all'inferno ma perché è dal punto di vista di chi sta al purgatorio) non mi può più commuovere (muover da latino movere, una delle finalità della retorica [probare dimostrare una tesi, dilectare attirare il pubblico e movere farlo commuovere], commuovere, cioè smuovere una persona a livello emotivo) in nome di quella legge che fu fatta quando me ne sono uscito fuori dal limbo (lui si sarebbe dovuto disinterrssare per sempre di quello che è stata la sua vita precedente) (atteggiamento importante tutte anime purgatorio, conversione non guardare più al passato [cum vertere compiere un giro di 180°, dare spalle al passato] [quando Dante arriva in cima al paradiso terrestre si bagna nell...] [il passato ci può colpire])
Ma se donna del ciel ti move e regge,
come tu di’, non c’è mestier lusinghe: bastisi ben che per lei mi richegge.93 - Ma se una signora del cielo (beatrice) ti muove (ti manda) e ti regge (governa, da rex re regis) (climax discendente, prima c'è il governo e poi il movimento) come tu dici (di elisione) (mestier toscanismo) non c'è bisogno di farmi lusinghe sia bastevole che per lei (nel suo nome) tu mi richieda (richeggie neologismo poetico, mi richieda quello che devi in suo nome)
Va dunque, e fa che tu costui ricinghe
d’un giunco schietto e che li lavi ’l viso, sì ch’ogne sucidume quindi stinghe;96 - Vai dunque però prima che tu possa andare avanti dagli una lavata e prendi un giunco schietto (flessibile) (pianat di canna) e cingigli la vita (con un doppio giro) così che ogni sudiciume venga via
ché non si converria, l’occhio sorpriso
d’alcuna nebbia, andar dinanzi al primo ministro, ch’è di quei di paradiso.99 - perché non sarebbe conveniente (condizionale t9scano) presentarsi davanti al primo ministro (enjambement) (l'angelo portinaio, Angelo del paradiso) xon lo sguardo macchiato di alcuna nebbia (enjambement) (Si parla dello sguardo di Dante, divina commedia poema di visione con lo sguardo cresce spiritualmente, sguardo deve essere puro, pulire il viso significa purificarsi) Questa isoletta intorno ad imo ad imo, là giù colà dove la batte l’onda, porta di giunchi sovra ’l molle limo:102 - (Dove devono andare) questa isoletta intorno in basso in basso la giu dove viene battuta dalle onde ha una crescita di giunchi sopra la molle fanghiglia (limo latino limus)
null’altra pianta che facesse fronda
o indurasse, vi puote aver vita, però ch’a le percosse non seconda.105 - nessun'altra pianta che fa fronte o che ha un tronco duro (induri) può avere vita qui dal momento che (però che causale) non asseconda le percosse delle onde (il giunco essendo elastico viene percosso, si piega e non si spezza, una pianta con tronco duro a un certo punto crolla, porgere l'altra guancia, atteggiamento tipico di persone umili)
Poscia non sia di qua vostra reddita;
lo sol vi mosterrà, che surge omai, prendere il monte a più lieve salita".108 - successimente non sia da questa parte il vostro ritorno (reddita da redeo latinismo) il sole vi mostrerà la strada, che ormai sta sorgendo prendere il monte nella saluta più fattibile
Così sparì; e io sù mi levai
sanza parlare, e tutto mi ritrassi al duca mio, e li occhi a lui drizzai.111 - (Dante preoccupato, aveva visto Catone, aveva visto questi arrabbiato, mette i discussione la sapienza del suo maestro) sparì e io mi alzai senza parlare mi ritrassi alla mia guida e lo guardai
El cominciò: "Figliuol, segui i miei passi:
volgianci in dietro, ché di qua dichina questa pianura a’ suoi termini bassi".114 - cominciò lui (Dante vuole essere condotto) "figliolo segui I miei passi volgiamoci indietro perché da questa parte questa pianura discende (anastrofe e enjambement) (dichina discende) verso il mare
L’alba vinceva l’ora mattutina
che fuggia innanzi, sì che di lontano conobbi il tremolar de la marina.117 - l'alba vinceva sull'ora mattutina (quando non si vedeva il sole) (sei ore alba sei tramonto) che le fuggita davanti così che da lontano riconobbi il tremolare della superficie del mare (si vedevano le onde che sembravano tremare)
Noi andavam per lo solingo piano
com’om che torna a la perduta strada, che ’nfino ad essa li pare ire in vano.120 - noi andavamo per questa pianura solitaria (similitufine) come un uomo che ritorna finalmente sulla strada che aveva smarrito (superato questo problema con Catone Dante ha ripreso la diritta via) che finché non torna ad essa gli pare di andare in giro in vano Quando noi fummo là ’ve la rugiada pugna col sole, per essere in parte dove, ad orezza, poco si dirada,123
ambo le mani in su l’erbetta sparte
soavemente ’l mio maestro pose: ond’io, che fui accorto di sua arte,126
porsi ver’ lui le guance lagrimose;
ivi mi fece tutto discoverto quel color che l’inferno mi nascose.129
Venimmo poi in sul lito diserto,
che mai non vide navicar sue acque omo, che di tornar sia poscia esperto.132
Quivi mi cinse sì com’altrui piacque:
oh maraviglia! ché qual elli scelse l’umile pianta, cotal si rinacque135 subitamente là onde l’avelse.