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Cristalli, come cristalli la nostra identità si spande, i nostri più arditi desideri,
«Succo?»
«Sì, grazie»
Un tocco leggero delle dita, le mani vicine e lei con gli occhi chiusi...
«Non ti conosco e voglio che rimanga così: un velato sogno, un reale mistero».
Una brezza leggera le sfiorò i capelli, respirò l’aria del mare e aprì gli occhi.
Solo onde un succo d ananas e una rosa bianca: sorrise e si tuffò nell’acqua del
mare. Non sapeva se lo avrebbe rivisto o meglio sentito ma per lei andava bene
così. Il mare accoglieva i suoi pensieri E iniziò la pioggia mentre lei era lì,
accarezzata dalle onde del mare che sfidava con le sue braccia facendosi
telo da mare e solo allora si accorse che una spallina del suo Costume si era
vetro che riempì con il suo messaggio. E affidò la rosa alle onde del mare. Si
Il cellulare squillò. Tastando verso il letto, cadde e anche il computer finì a terra.
«Dove?»
Rispose una voce al telefono, una voce maschile che le sembrò familiare, ma lei
maestra.
Un sospiro uscì dalla bocca della maestra, che sconsolata dal tentativo non
continuò la lezione.
LEI
grande segreto in sé. Di nascosto imitava, i gesti rituali del tè tra le amiche, si
preparava a recitare. No. Non era recitazione. Quello era il suo essere.
Era Lei.
Lei che lo guardava dallo specchio, mentre si truccava il viso con spruzzi di
cipria sulle gote, una nuvola leggera sugli occhi candidi, che brillavano nel
Ma ...
«Togliti queste schifezze! Sei un uomo.» urlò la madre aprendo la porta della
Simone era una donnaUna donna in un corpo da uomo, una lacrima scese sul
.
Tra amiche
«Ciao Andrea, no, Simona, scusa, ma non riesco ancora a chiamarti così »
Una donna, in tutto e per tutto, tranne che per la malizia e la cattiveria che
Andrea era Simona,ora, a tutti gli effetti riconosciuta, tranne che da una sola
persona. Si erano riunite le due ragazze per parlare un po’ prima dell’apertura
«Non fa niente, tesorino. Sei una ragazza semplice e sincera. Se non fosse stato
«Ti sembra poco Franceschina? No, oggi giorno nessuno ti ascolta e la mia
un corpo che non riconosci tuo, è difficile per chi non lo sa personalmente. È
rimaneva.
Liliana aveva dato tutti i suoi risparmi per cercare fortuna in America.
Da lei non esulava, non sfiatava, non rimaneva che solo un piccolo ricordo.
Sapevo che Lei era dentro di me, ma tu, da grand’uomo, non la volevi.
Fu così che persi la mia bambina, irretita dal tuo sguardo, impotente perché
ancora bambina anche io, ammaliata e morta dentro nella tua rete. Insieme a lei
Sola al mondo, non sapevo cosa fare. Per me eri l’unica persona di cui potermi
fidare.
Lapislazzuli accogliete il mio unico fiore. Perdonami nel cielo dove abiti.
Ero sola inesperta e non conoscevo ancora la bussola del vero amore.
«Che mani…»
«Uhm siete bravo, solo che se continuate così, è meglio che mandiate e a casa gli
altri clienti … »
«Non so se potrei...»
«» Siete un’ammaliatrice. »
« E se ..»
Non se ne accorsero i due amanti, invischiati nel desiderio, non curanti delle
Una voce “Papà c’è mamma”. E i corpi nudi non potevano mentire.
Leggiadra Foglia.
volteggia
perdutamente avvolta
fino a che