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LA CRISI DELLA REPUBBLICA

LEZIONE 13
LE CONSEGUENZE DELLE CONQUISTE
 Alla metà del II secolo a.C. i domìni di Roma si estendevano dalla Spagna all’Asia
Minore.
 Le conquiste avevano portato a Roma enormi ricchezze: schiavi, tributi, terre.
 Fino ad allora la repubblica si era basata sulla collaborazione tra il cittadino,
contadino-soldato, e la nobiltà, devota allo Stato e agli dèi.
 A metà del II secolo a.C. avvenne una crisi di
trasformazione nei rapporti tra le classi sociali.
 I romani benestanti cominciarono ad assumere
uno stile di vita sempre più sfarzoso.
 Le masse di poveri
si riversarono a
Roma, dove c’erano
occasioni di lavoro
e distribuzioni
gratuite di grano.
LA CRISI
DEI PICCOLI PROPRIETARI TERRIERI
 Il segnale più evidente della crisi fu la rovina dei piccoli proprietari.
GRANDE AFFLUSSO DEVASTAZIONI GRANDE AFFLUSSO di
di RISORSE dai CAUSATE dalle SCHIAVI e PRODOTTI
TERRITORI GUERRE e dai TERRITORI
ASSOGGETTATI dall’INCURIA ASSOGGETTATI

NUOVE DISTRIBUZIONE DIFFUSIONE


ASPETTATIVE di INEGUALE delle dell’AZIENDA
VITA e di CONSUMI RICCHEZZE SCHIAVILE

FUGA dalle ROTTURA del DIFFUSIONE CONCORRENZA di


CAMPAGNE verso PATTO del MANODOPERA e
la CITTÀ SOCIALE LATIFONDO PRODOTTI

NASCITA del CRISI della PICCOLA


PROLETARIATO URBANO PROPRIETÀ TERRIERA
LE RIFORME DEI GRACCHI
 Verso la fine del II secolo a.C., per arginare la crisi della piccola proprietà
terriera, un gruppo di nobili sostenne la necessità di una riforma agraria.
 A capo di questo schieramento si posero i fratelli Tiberio e Caio Gracco,
membri di una delle famiglie romane più colte e aperte ai problemi sociali.
TRIBUNO DATA RIFORME PROPOSTE ESITO
Tiberio Gracco 133 a.C. Lex Sempronia: prevedeva di Marco Ottavio, collega tribuno
assegnare in possesso precario (le della plebe ed egli stesso grande
terre rimanevano di proprietà dello proprietario, si oppose. Tiberio lo
Stato) a ogni colono un lotto di terra destituì. Il senato allora accusò
di 30 iugeri. Ai ricchi proprietari Tiberio di aver violato la legge e
veniva imposto il limite di 500 di aspirare al sovvertimento dello
iugeri (1000 se con figli maschi) in Stato. Scoppiarono tumulti nei
piena proprietà. quali Tiberio restò ucciso.
Caio Gracco 122 a.C. Per i contadini furono riproposte le Quando Caio propose di
leggi di Tiberio; per il proletariato concedere la cittadinanza romana
furono avviati lavori pubblici e agli alleati Latini, il senato lo
distribuzioni di grano; ai cavalieri proclamò nemico della patria.
furono affidati i processi contro i Caio si suicidò; le sue riforme
governatori accusati di concussione. furono smontate pezzo per pezzo.
LA CRISI POLITICA E ISTITUZIONALE
 La società romana del II secolo a.C. era in profonda trasformazione.
 Le nuove conquiste avevano messo a disposizione grandi ricchezze.
 Per evitare che i senatori diventassero un ceto di affaristi, fu loro proibito di
svolgere attività commerciali.
 Si creò un ordine equestre, distinto dai senatori, che poteva
dedicarsi all’attività di commercianti, banchieri,
imprenditori.
 I cavalieri erano dunque molto ricchi, ma esclusi dalle
cariche pubbliche.
 Per l’aristocrazia senatoria la carriera politica diventò
 un’occasione
La competizioneper accumulare ricchezze.
politica, scatenata dall’ambizione personale, si accentuò.
 Si moltiplicarono gli episodi di corruzione, perché il proletariato era
facilmente manovrabile e i politici promettevano cariche e favori ai loro
clienti.
 All’interno del senato si crearono due schieramenti: gli ottimati, conservatori
ostili alle rivendicazioni del popolo, e i popolari, sostenitori delle riforme.
L’ASCESA DI MARIO
 Alla fine del II secolo a.C. lo scontro politico si radicalizzò.
 In una situazione di grande instabilità, acquistarono sempre più
importanza il ruolo dell’esercito e l’appoggio del popolo.
Nel 107 a.C. fu eletto console Caio Mario, un ‘uomo nuovo’ (non aveva
antenati magistrati) di orientamento popolare.
Mario attuò una riforma dell’esercito, che divenne stipendiato e professionale.
Nel 105 a.C. Mario sconfisse Giugurta, re di Numidia, che aveva corrotto
alcuni senatori romani. Grazie a questa vittoria, Mario ottenne un largo consenso
popolare e fu rieletto 5 volte di seguito al consolato.

Nel 102-101 a.C. Mario ottenne due importanti vittorie contro i Teutoni e i
Cimbri, popolazioni di origine germanica che minacciavano Roma da nord.

Nel 100 a.C. dopo aver rotto l’alleanza con il tribuno della plebe Saturnino,
Mario si ritirò momentaneamente dalla vita politica.

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