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Capitolo 8 – “Massacro”

Il Godslayer fissò la Luce e chiese: “Dobbiamo fermare Loki prima


che uccida la famiglia reale!”. Ma la luce replicò: “E’ impossibile.
E’ inattaccabile. Dobbiamo rovinargli la carriera in modo che
venga spodestato. Solo così potremo attaccarlo, ma anche
facendo ciò, verremmo sconfitti. 2000 anni fa Loki sconfisse gli
déi più potenti, ed era in procinto di uccidere Odino. Noi non
possiamo batterlo. E, se la profezia del Ragnarok è vera,
nemmeno Thor può. Dobbiamo attendere l’arrivo di Heimdall”.
Susanoo fissò la luce confuso e chiese: “Chi è Heimdall?”. La luce
rispose: “Heimdall era essenzialmente il Tribunale di Asgard. E’ il
dio più puro, ma purezza non vuol dire che non ha mai
combattuto né ucciso. Heimdall non è macchiato né da odio né
da amore, è perfettamente grigio. Combatte i suoi amati allo
stesso modo con cui combatte contro il suo peggior nemico. E’
imparziale nelle decisioni, e non ha mai condannato a morte.
Ogni condanna a morte non è mai stata decisa da Heimdall, ma
da un organo segreto istituito da Odino.”
Il Godslayer fissava stupito la luce, e chiese: “Come fai a sapere
ste cose?”. La luce rispose: “Minchia fra, quando Loki ha iniziato a
picchiare gli altri déi ho fottuto dei documenti. Odino infatti si era
incazzato a bestia”. Il Godslayer rispose con un semplice “Ah.”
“Comunque”, disse la luce, “Niya vuole ancora che tu combatta
contro Loki, ma secondo me rimarrà una cosa impossibile. O
almeno, si può fare in modo stealth ma… Diciamo che un
diciannovenne cyborg che può canalizzare l’elettricità nel suo
braccio cibernetico che contiene una lama affilata non è proprio
qualcosa di molto stealth. O forse sì, non ne ho idea”. Il Godslayer
fissò la luce e disse: “Se devo proprio allora mi sa che posso
fingermi un giornalista. E’ inverno, posso fare qualcosa senza che
notino le mie parti cibernetiche. Però potrei chiedere aiuto a
Vla-“, ma la Luce lo fermò: “Vladimir non ti aiuterà di certo, anzi è
probabile che se non lo paghi ti ucciderà al 100%. Rimuovilo dagli
alleati se pensi che potrebbe esserne uno”. Il Godslayer annuì, e
dopo qualche secondo in silenzio tornò a parlare: “Ho in’idea.
Potremmo chiedere aiuto a Heimdall. Così avremmo un alleato in
più…”. La luce attese il continuo dell’idea del cyborg, che dunque
continuò: “…Con quest’alleato in più, potremmo prendere Loki di
sorpresa e combatterlo. Luce, sai dove si trova Heimdall?”. La
luce generò una mappa olografica che, tramite un complesso
dirottamento di un satellite per GPS di Google Maps, mostrava la
posizione esatta di Heimdall: Stava appena partendo dalla
Finlandia. Dunque, la luce calcolò il tempo necessario per arrivare
a piedi in Inghilterra. “Heimdall si trova più o meno ad Helsinki,
probabilmente ci è appena arrivato. Arriverà a Londra tra 382
ore, se i calcoli di Maps non sono errati”. Il Godslayer voleva
chiedere che cazzo calcolasse a fare con Maps, ma rimase in
silenzio perché non avrebbe gradito un altro sberlone di luce in
faccia.
La luce, infine, concluse: “Ci metterà circa 2 settimane ad arrivare
a Londra. Se è abbastanza veloce anche meno. Ma dovrà nuotare
per molto. Dovremmo aspettare 2 settimane e prepararci per la
battaglia contro Loki”. Susanoo fissò la luce con uno sguardo
annoiato e disse: “Che palle aspettare per due settimane… Che
facciamo mentre aspettiamo che Heimdall arrivi?”. La luce non
sapeva che dire, e rimase in silenzio. Il Godslayer, dunque, disse:
“Non ho voglia di allenarmi, quindi attendiamo che Heimdall
arrivi. Ormai la famiglia reale è spacciata, dunque non possiamo
fare altro che attendere la loro esecuzione pubblica. Sapete
quando avverrà?”. La luce schiaffeggiò il Godslayer, che
evidentemente non era stato attento al notiziario dopo
l’annuncio di Loki. “Anche se è avvenuto off-screen, hanno detto
che avverrà tra 2 giorni alle 14:30. Comunque… Ho un dubbio. Vi
ricordate Montesi?”. Sia Susanoo che il Godslayer annuirono, e la
luce riprese dunque a parlare: “Il suo aspetto… Aveva detto di
chiamarsi Marte, no? Ma il problema è che Marte non è mai
esistito. Dunque, Loki deve aver iniettato dentro il corpo di
Montesi una sostanza che lo ha reso praticamente un dio”. Il
Godslayer alzò la mano e disse: “Quindi un po’ come Hulk,
eccetto che non ha dottorati e che non è stato colpito da dei raggi
gamma”, a cui la luce rispose: “Esattamente, giovane Potte- No
dai, è un insulto. Hai comunque ragione, caro il mio cyborg
rincoglionito: E’ diventato una sottospecie di Hulk, con
l’eccezione che appena gli hai perforato la carotide è tornato
normale. Dunque, è molto probabile che Loki abbia con sé altri
alleati simili. E se è vero, dovremmo adattarci alla situazione.
Fortunatamente, con Montesi è bastata una coltellata nella
carotide per farlo tornare normale, e dunque vi propongo una
teoria: Gli “déi Romani”, ovvero dei falsi déi creati da strana
sostanza, hanno il corpo che viene modificato secondo un
qualcosa contenuto nella sostanza. E’ per questo che mi viene da
chiedere: Marte era conosciuto dai Romani come il dio della
guerra. Che dunque la sostanza creata da Loki sia una sostanza
composta in parte dai geni di un dio?”
I due coglioni fissarono la luce stupiti e chiesero all’unisono: “Ma
quante droghe ti fai?”. La luce non rispose perché la sua teoria
era essenzialmente basata sul nulla, ma poi si ricordò di una cosa,
e concluse la teoria con: “La sostanza di Loki rimpiazza il corpo di
quello a cui viene iniettata con un corpo semi-divino, come se
fosse lo stesso corpo ma modificato per sembrare perfetto. Ma
ciò, ovviamente, seguendo gli schemi genetici presenti all’interno
del siero. Il corpo divino non contiene sangue, bensì lo stesso
siero. Dunque, secondo me gli déi schierati con Loki non sono veri
e propri déi, ma esseri umani sottoposti al potere mutaforma del
siero. Possiamo definirlo un siero miracoloso. Dobbiamo trovare
il laboratorio in cui vengono prodotti e distruggerlo”. Il Godslayer
e Susanoo, dopo il monologo della luce, divennero seri ed
annuirono. Per la prima volta la luce non si sentì delusa dai due
idrocefali, e disse: “Aspetteremo l’esecuzione della famiglia reale.
Poi, inizieremo ad ottenere informazioni sull’ubicazione del
laboratorio in cui viene sintetizzato il siero. Dunque, attenderemo
l’arrivo di Heimdall. Non saranno due settimane sprecate. Devo
ripetervi il piano?”
Il Godslayer e Susanoo annuirono e vennero giustamente
schiaffeggiati dalla luce, che dunque venne di nuovo delusa da
due coglioni. Dunque, riassunse il piano con: “In breve, tra tre
giorni assisteremo all’esecuzione. Dopo, inizieremo a raccogliere
informazioni sul laboratorio del siero per distruggerlo, infine
attenderemo Heimdall. Detto in modo semplice e pulito”.
Susanoo alzò la mano e chiese: “Ok, ma Loki non avrà sgherri per
tutta Londra? Insomma… Ha reso l’intero Paese una dittatura e gli
Inglesi non hanno fatto nulla. Quindi presumo che l’Inghilterra sia
piena di suoi seguaci”. La luce replicò con: “Bel ragionamento, ma
dimentichi una cosa: Gli Inglesi sono tutti dei ritardati che
sentono le parole di una persona al governo, le leccano il culo e
dopo che fa quella cosa fanno la ricerca su Internet perché non
riescono a capire manco l’educazione sessuale e dunque quando
scopano ficcano il cazzo nell’ombelico. Altre domande?”. I due
ragazzi non parlarono. La luce, dunque, concluse con: “Perfetto!
Ora a nanna che a parlare si è fatta mezzanotte”. I tre, dunque,
andarono a dormire.

Il giorno seguente, al palazzo in cui risedeva Loki, ci fu un traffico


di gente: Tutti i membri più importanti del Parlamento che lo
avevano pubblicamente o privatamente avversato. Ognuno di
loro venne accolto nella stanza dorata in cui venne annunciata
l’esecuzione pubblica della famiglia reale. Lì ci trovarono il
Premier inglese: Loki.
Loki fissava ogni membro con gioia ed iniziò a parlare: “Non avete
compreso il motivo della mia convocazione, e mai lo capirete.
Sfortunatamente per voi, la vostra ora è giunta. Ho già ucciso i
membri della famiglia reale, da solo, e quelli che verranno
giustiziati al loro posto sarete tutti voi”. Alle parole di Loki, i
membri vennero sopraffatti dal panico e tentarono di fuggire, ma
un omone verde, completamente pelato e con uno smoking nero,
si avvicinò a loro con uno sguardo incazzato, e sbarrò a loro la
strada.
Loki sorrise, e continuò il discorso: “Verrete tutti tramutati in
membri della famiglia reale, e verrete tutti sottoposti alla morte
per mazzolatura. In breve, vi romperemo il cranio con una mazza
chiodata, stile 1700. Che ve ne pare?”. Grida di terrore si
dilagarono per la stanza, ma sfortunatamente essa era
insonorizzata. Loki sorrise sadicamente, mentre l’omone verde
fissava i politici spaventati.
Nel frattempo, in un albergo a 5 stelle di Londra, un uomo stava
leggendo un giornale, il Times. L’uomo indossava una specie di
uniforme, con un lungo cappotto nero e dei lussuosi pantaloni di
pelle, anch’essi neri. Egli inoltre indossava dei mocassini dello
stesso colore, dei guanti anch’essi neri ed un cilindro in testa.
Stava leggendo seduto su una poltrona: Di fianco alla poltrona
c’era un tavolino, con una tazza di tè posizionata su un piattino ed
una maschera a forma di becco di colore bianco.
Due uomini, entrarono nella stanza mentre l’uomo con
l’uniforme stava leggendo. Uno di loro chiese: “S-Signor Conte…
Vuole… Vuole davvero guardare l’esecuzione, dopodomani?”: Il
Conte non rispose, ed iniziò ad abbassare lentamente il giornale,
rivelando la sua faccia: La sua pallida faccia presentava delle
occhiaie, molto visibili soprattutto grazie al pallore della pelle, ed
indossava degli occhiali da lettura dorati. I suoi occhi erano di
colore nero. Inoltre, aveva capelli neri corti ondulati. Il Conte
parlò con voce profonda, dicendo: “Vi disturba, per caso,
un’esecuzione? E’ da un po’ che non ne vedo una dal vivo, ed in
primo luogo eravate voi ad aver chiesto di assistere con me
all’esecuzione. Volete per caso farvi da parte? E’ comprensibile:
Nessuno è pronto a vedere una persona morire davanti ai propri
occhi”. I due uomini rimasero in silenzio, e l’uomo che parlò tornò
dunque a parlare: “…M-Mi dispiace, Conte… Volevamo una
conferma da voi. D… Dunque è un sì?”. Il Conte annuì
lentamente, e tornò a leggere il Times. I due uomini si fissarono
ed uscirono dalla stanza. Una volta fuori da essa, iniziarono a
discutere con tono spaventato.
Il primo uomo, vestito con uno smoking bianco e con capelli
lunghi fino alle spalle di colore castano, parlò per primo:
“Augusto, quell’uomo… C’è qualcosa in lui che mi fa temere…”.
Augusto era l’uomo che parlò al conte. Anch’egli indossava uno
smoking, ma stavolta era nero, con una cravatta anch’essa nera.
Egli aveva capelli più corti, ma erano neri con qualche striatura di
grigio. I suoi occhi erano celesti, ed aveva dei baffi ben curati.
Augusto, dunque, disse: “…Non… Non preoccuparti, Douglas. E’
semplicemente… un eccentrico. E poi, siamo entrambi ventenni
ora, no? Quest’occasione è più unica che rara, è la prima volta
che vediamo un’esecuzione dal vivo, e perlopiù dal balcone di
riccone…”. Douglas fissò Augusto con uno sguardo preoccupato,
e gli mise una mano sulla spalla, per poi dire: “M-Ma… H-Ho
paura! Il Conte… Sembra pericoloso…!”, ma Augusto lo rassicurò:
“Tranquillizzati. E’ un semplice uomo, c-come lo siamo noi. C-
Comunque… Dovremmo offrire da mangiare al Conte, non
trovi?”. Douglas non rispose, e Augusto gli mise la sua mano sulla
spalla. “Douglas. Sentimi, non capisco come mai tu abbia tutta
questa paura per il Conte. Forse sei solo ansioso per l’esecuzione.
Tranquillo, sono sicuro che sarà una semplice impiccagione, come
del resto è usanza in Inghilterra. Rilassati…”. Douglas, però, non si
rilassò, e disse: “Augusto, per l’amor di dio…! Ieri notte stavamo
passeggiando, quando due ladri ci attaccarono… I-Il Conte li sfiorò
ed entrambi divennero cenere…! E p-pensi ancora che sia un
uomo normale?!”. Augusto fissò Douglas e ridacchiò, per poi
rispondere: “Douglas, amico mio… Avrai sognato ad occhi aperti.
E’ normale quando si è così stanchi. Il Conte, come ti ho già detto,
è un riccone eccentrico. Tipo Tony Stark, ma con meno gadget
futuristici, e più dottore della peste”. Douglas smise di parlare, e
così fece Augusto.
Nel mentre i due discutevano, il Conte stava sorseggiando del tè
mentre leggeva il giornale. Egli pensava: <…E’ stato un errore
mostrare la mia magia a quel Douglas? …No, non credo.
Dopotutto erano le 2 di notte. Però pareva molto più ansioso di
prima. E quell’Augusto… Non sembra aver timore di me, ma non
ha mai osservato un’esecuzione, né tantomeno una pubblica.
Quei due usciranno sicuramente traumatizzati da
quell’esperienza. Che tristezza…>. I pensieri del Conte vennero
interrotti dal rientro dei due uomini. Dunque, il Conte mise a
posto il giornale e prese un bastone da passeggio nero, ed uscì
con loro a mangiare fuori.
Passarono altri due giorni, ed arrivò dunque il giorno
dell’esecuzione. Ci fu una gran folla in una piazza di Londra, da cui
affacciava il palazzo in cui alloggiava il Conte. Diverse persone, tra
donne, bambini e uomini, erano incatenati in attesa della loro
esecuzione. Nel loro appartamento, il trio osservava ansioso
l’esecuzione. Il Conte, Douglas e Augusto erano seduti in tre
poltrone sul balcone che affacciava direttamente sulla piazza
dell’esecuzione. Dunque, scoccò l’ora dell’esecuzione, e diversi
uomini muscolosi in smoking entrarono in piazza. Ognuno di essi
impugnava una mazza chiodata, ed aveva una cintura contenente
un coltello affilato.
Il Conte si era messo la sua maschera a forma di becco, e dunque
la sua uniforme era ora completa: Era un’uniforme da Dottore
della Peste. Egli era seduto ed aspettava con eccitazione
l’esecuzione. I due non videro cappi, né nulla del genere, ed
iniziarono a provare paura.
Il primo a venir giustiziato fu il Re... O almeno, quello che lo
sembrava. In realtà, era un membro del Parlamento che Loki
aveva trasformato nel Re. A giustiziarlo fu l’omone verde che
bloccò i membri del Parlamento dal fuggire, ma la sua pelle verde
era coperta da del make-up.
Il boia verde alzò in cielo la mazza e recitò una preghiera
sottovoce a Loki, dunque abbatté con forza la mazza sul cranio
del povero “Re”. L’impatto fu tale da frantumargli la parte
superiore del cranio, che però non fu abbastanza per ucciderlo. A
questo spettacolo, Augusto fissò spaventato la scena e si tenne
forte alla poltrona. Douglas si alzò, ma entrò in iperventilazione. Il
Conte, invece, iniziò a sorridere da dietro la maschera.
Il boia, dunque, lasciò andare la mazza ed estrasse il coltello dalla
cintura. Dunque, squarciò di netto la gola del “Re” ed iniziò a
calpestargli il ventre. Ogni pressione data al ventre faceva
fuoriuscire dal collo del malcapitato un fiotto di sangue. A questo
scenario, Augusto chiuse gli occhi, continuando a tenersi
aggrappato alla poltrona. Douglas, invece, cadde sulle sue
ginocchia ed iniziò a reggersi sulla ringhiera del balcone, iniziando
a sentire il vomito salirgli dallo stomaco. Il Conte, invece, si alzò
lentamente e, compiaciuto, iniziò a fissare la scena. Nel fare ciò, il
Conte sembrò simile ad un angelo del male.
Nell’appartamento, il Godslayer iniziava a sentirsi male
fisicamente, mentre Susanoo aveva preso un sacchetto per
vomitarci all’interno. La luce fissò la scena con un’inquietudine
mai sentita prima.
Queste sensazioni… Non si ripresentarono con la stessa intensità
della prima esecuzione. Il trio nell’appartamento e i due giovani
uomini vedevano le esecuzioni oramai con un’aria apatica, priva
di ogni espressione. Invece, il Conte si compiaceva ad ogni morto,
rimanendo in piedi per tutta la durata.
L’ultimo membro venne ucciso alle 19:47. A quell’ora, ogni
persona nella piazza era tornata a casa, disgustata o impaurita
per la cruenta esecuzione.
Il Conte propose a Douglas e ad Augusto di alloggiare nel suo
appartamento, ma i due rifiutarono l’offerta con gentilezza, e se
ne uscirono dall’appartamento dell’uomo. Douglas e Augusto,
dunque, tornarono nel palazzo in cui risedevano e fissarono il
pavimento per tutta la durata della serata, troppo scossi per fare
qualsiasi altra cosa.
Loki, nel frattempo, era nella sua camera dorata. Il boia verde
entrò in essa e fissò Loki, per poi parlargli: “Maestro Loki. Il mio
lavoro… E’ stato di suo gradimento?”. Loki sorrise, e rispose:
“Mentirei se dicessi di no. Hai fatto un gran lavoro, Paul. Puoi
riposare”. Paul sorrise, e disse con voce gioiosa: “Sono felice di
aver dato supporto a Sua Maestà Loki. Sognerò con gioia il
momento in cui avrà pieno controllo su questo continente
ossessionato da un finto benessere…”. Loki sorrise, e Paul, dopo
aver fatto un solenne inchino, uscì dalla stanza dorata. Loki,
dunque, prese un cheeseburger ed iniziò a mangiarlo, gustandolo
con gioia e pensando: <Gli déi Asgardiani non sono riusciti a
fermarmi. L’Angelo che mi ha liberato… Gli devo un favore. E’
grazie a lui se ora il mio piano per il dominio avverrà. Non morirò
finché Heimdall non arriverà da me. Ed è ciò che basta per
rendermi immortale. Nemmeno Thor può uccidermi, anzi,
semmai è il contrario: Sarò io ad uccidere Thor, in caso dovessi
vederlo. E, anche se dovessi trovarmi nei guai, avrei sempre
Paul… Il siero che gli ho dato conteneva i geni di Thor contenuti
nel suo maledettissimo Mjolnir. Un dio che sfida Paul è come se
stesse sfidando Thor, ed è una fortuna che non si ribelli. Ormai ho
quasi finito il cheeseburger, quindi direi che posso smettere di
pensare il mio monologo in modo conveniente. Tanto non c’è
garanzia che ciò è quello che veramente sto pianificando…!>.

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