Il Godslayer fissò la Luce e chiese: “Dobbiamo fermare Loki prima
che uccida la famiglia reale!”. Ma la luce replicò: “E’ impossibile. E’ inattaccabile. Dobbiamo rovinargli la carriera in modo che venga spodestato. Solo così potremo attaccarlo, ma anche facendo ciò, verremmo sconfitti. 2000 anni fa Loki sconfisse gli déi più potenti, ed era in procinto di uccidere Odino. Noi non possiamo batterlo. E, se la profezia del Ragnarok è vera, nemmeno Thor può. Dobbiamo attendere l’arrivo di Heimdall”. Susanoo fissò la luce confuso e chiese: “Chi è Heimdall?”. La luce rispose: “Heimdall era essenzialmente il Tribunale di Asgard. E’ il dio più puro, ma purezza non vuol dire che non ha mai combattuto né ucciso. Heimdall non è macchiato né da odio né da amore, è perfettamente grigio. Combatte i suoi amati allo stesso modo con cui combatte contro il suo peggior nemico. E’ imparziale nelle decisioni, e non ha mai condannato a morte. Ogni condanna a morte non è mai stata decisa da Heimdall, ma da un organo segreto istituito da Odino.” Il Godslayer fissava stupito la luce, e chiese: “Come fai a sapere ste cose?”. La luce rispose: “Minchia fra, quando Loki ha iniziato a picchiare gli altri déi ho fottuto dei documenti. Odino infatti si era incazzato a bestia”. Il Godslayer rispose con un semplice “Ah.” “Comunque”, disse la luce, “Niya vuole ancora che tu combatta contro Loki, ma secondo me rimarrà una cosa impossibile. O almeno, si può fare in modo stealth ma… Diciamo che un diciannovenne cyborg che può canalizzare l’elettricità nel suo braccio cibernetico che contiene una lama affilata non è proprio qualcosa di molto stealth. O forse sì, non ne ho idea”. Il Godslayer fissò la luce e disse: “Se devo proprio allora mi sa che posso fingermi un giornalista. E’ inverno, posso fare qualcosa senza che notino le mie parti cibernetiche. Però potrei chiedere aiuto a Vla-“, ma la Luce lo fermò: “Vladimir non ti aiuterà di certo, anzi è probabile che se non lo paghi ti ucciderà al 100%. Rimuovilo dagli alleati se pensi che potrebbe esserne uno”. Il Godslayer annuì, e dopo qualche secondo in silenzio tornò a parlare: “Ho in’idea. Potremmo chiedere aiuto a Heimdall. Così avremmo un alleato in più…”. La luce attese il continuo dell’idea del cyborg, che dunque continuò: “…Con quest’alleato in più, potremmo prendere Loki di sorpresa e combatterlo. Luce, sai dove si trova Heimdall?”. La luce generò una mappa olografica che, tramite un complesso dirottamento di un satellite per GPS di Google Maps, mostrava la posizione esatta di Heimdall: Stava appena partendo dalla Finlandia. Dunque, la luce calcolò il tempo necessario per arrivare a piedi in Inghilterra. “Heimdall si trova più o meno ad Helsinki, probabilmente ci è appena arrivato. Arriverà a Londra tra 382 ore, se i calcoli di Maps non sono errati”. Il Godslayer voleva chiedere che cazzo calcolasse a fare con Maps, ma rimase in silenzio perché non avrebbe gradito un altro sberlone di luce in faccia. La luce, infine, concluse: “Ci metterà circa 2 settimane ad arrivare a Londra. Se è abbastanza veloce anche meno. Ma dovrà nuotare per molto. Dovremmo aspettare 2 settimane e prepararci per la battaglia contro Loki”. Susanoo fissò la luce con uno sguardo annoiato e disse: “Che palle aspettare per due settimane… Che facciamo mentre aspettiamo che Heimdall arrivi?”. La luce non sapeva che dire, e rimase in silenzio. Il Godslayer, dunque, disse: “Non ho voglia di allenarmi, quindi attendiamo che Heimdall arrivi. Ormai la famiglia reale è spacciata, dunque non possiamo fare altro che attendere la loro esecuzione pubblica. Sapete quando avverrà?”. La luce schiaffeggiò il Godslayer, che evidentemente non era stato attento al notiziario dopo l’annuncio di Loki. “Anche se è avvenuto off-screen, hanno detto che avverrà tra 2 giorni alle 14:30. Comunque… Ho un dubbio. Vi ricordate Montesi?”. Sia Susanoo che il Godslayer annuirono, e la luce riprese dunque a parlare: “Il suo aspetto… Aveva detto di chiamarsi Marte, no? Ma il problema è che Marte non è mai esistito. Dunque, Loki deve aver iniettato dentro il corpo di Montesi una sostanza che lo ha reso praticamente un dio”. Il Godslayer alzò la mano e disse: “Quindi un po’ come Hulk, eccetto che non ha dottorati e che non è stato colpito da dei raggi gamma”, a cui la luce rispose: “Esattamente, giovane Potte- No dai, è un insulto. Hai comunque ragione, caro il mio cyborg rincoglionito: E’ diventato una sottospecie di Hulk, con l’eccezione che appena gli hai perforato la carotide è tornato normale. Dunque, è molto probabile che Loki abbia con sé altri alleati simili. E se è vero, dovremmo adattarci alla situazione. Fortunatamente, con Montesi è bastata una coltellata nella carotide per farlo tornare normale, e dunque vi propongo una teoria: Gli “déi Romani”, ovvero dei falsi déi creati da strana sostanza, hanno il corpo che viene modificato secondo un qualcosa contenuto nella sostanza. E’ per questo che mi viene da chiedere: Marte era conosciuto dai Romani come il dio della guerra. Che dunque la sostanza creata da Loki sia una sostanza composta in parte dai geni di un dio?” I due coglioni fissarono la luce stupiti e chiesero all’unisono: “Ma quante droghe ti fai?”. La luce non rispose perché la sua teoria era essenzialmente basata sul nulla, ma poi si ricordò di una cosa, e concluse la teoria con: “La sostanza di Loki rimpiazza il corpo di quello a cui viene iniettata con un corpo semi-divino, come se fosse lo stesso corpo ma modificato per sembrare perfetto. Ma ciò, ovviamente, seguendo gli schemi genetici presenti all’interno del siero. Il corpo divino non contiene sangue, bensì lo stesso siero. Dunque, secondo me gli déi schierati con Loki non sono veri e propri déi, ma esseri umani sottoposti al potere mutaforma del siero. Possiamo definirlo un siero miracoloso. Dobbiamo trovare il laboratorio in cui vengono prodotti e distruggerlo”. Il Godslayer e Susanoo, dopo il monologo della luce, divennero seri ed annuirono. Per la prima volta la luce non si sentì delusa dai due idrocefali, e disse: “Aspetteremo l’esecuzione della famiglia reale. Poi, inizieremo ad ottenere informazioni sull’ubicazione del laboratorio in cui viene sintetizzato il siero. Dunque, attenderemo l’arrivo di Heimdall. Non saranno due settimane sprecate. Devo ripetervi il piano?” Il Godslayer e Susanoo annuirono e vennero giustamente schiaffeggiati dalla luce, che dunque venne di nuovo delusa da due coglioni. Dunque, riassunse il piano con: “In breve, tra tre giorni assisteremo all’esecuzione. Dopo, inizieremo a raccogliere informazioni sul laboratorio del siero per distruggerlo, infine attenderemo Heimdall. Detto in modo semplice e pulito”. Susanoo alzò la mano e chiese: “Ok, ma Loki non avrà sgherri per tutta Londra? Insomma… Ha reso l’intero Paese una dittatura e gli Inglesi non hanno fatto nulla. Quindi presumo che l’Inghilterra sia piena di suoi seguaci”. La luce replicò con: “Bel ragionamento, ma dimentichi una cosa: Gli Inglesi sono tutti dei ritardati che sentono le parole di una persona al governo, le leccano il culo e dopo che fa quella cosa fanno la ricerca su Internet perché non riescono a capire manco l’educazione sessuale e dunque quando scopano ficcano il cazzo nell’ombelico. Altre domande?”. I due ragazzi non parlarono. La luce, dunque, concluse con: “Perfetto! Ora a nanna che a parlare si è fatta mezzanotte”. I tre, dunque, andarono a dormire.
Il giorno seguente, al palazzo in cui risedeva Loki, ci fu un traffico
di gente: Tutti i membri più importanti del Parlamento che lo avevano pubblicamente o privatamente avversato. Ognuno di loro venne accolto nella stanza dorata in cui venne annunciata l’esecuzione pubblica della famiglia reale. Lì ci trovarono il Premier inglese: Loki. Loki fissava ogni membro con gioia ed iniziò a parlare: “Non avete compreso il motivo della mia convocazione, e mai lo capirete. Sfortunatamente per voi, la vostra ora è giunta. Ho già ucciso i membri della famiglia reale, da solo, e quelli che verranno giustiziati al loro posto sarete tutti voi”. Alle parole di Loki, i membri vennero sopraffatti dal panico e tentarono di fuggire, ma un omone verde, completamente pelato e con uno smoking nero, si avvicinò a loro con uno sguardo incazzato, e sbarrò a loro la strada. Loki sorrise, e continuò il discorso: “Verrete tutti tramutati in membri della famiglia reale, e verrete tutti sottoposti alla morte per mazzolatura. In breve, vi romperemo il cranio con una mazza chiodata, stile 1700. Che ve ne pare?”. Grida di terrore si dilagarono per la stanza, ma sfortunatamente essa era insonorizzata. Loki sorrise sadicamente, mentre l’omone verde fissava i politici spaventati. Nel frattempo, in un albergo a 5 stelle di Londra, un uomo stava leggendo un giornale, il Times. L’uomo indossava una specie di uniforme, con un lungo cappotto nero e dei lussuosi pantaloni di pelle, anch’essi neri. Egli inoltre indossava dei mocassini dello stesso colore, dei guanti anch’essi neri ed un cilindro in testa. Stava leggendo seduto su una poltrona: Di fianco alla poltrona c’era un tavolino, con una tazza di tè posizionata su un piattino ed una maschera a forma di becco di colore bianco. Due uomini, entrarono nella stanza mentre l’uomo con l’uniforme stava leggendo. Uno di loro chiese: “S-Signor Conte… Vuole… Vuole davvero guardare l’esecuzione, dopodomani?”: Il Conte non rispose, ed iniziò ad abbassare lentamente il giornale, rivelando la sua faccia: La sua pallida faccia presentava delle occhiaie, molto visibili soprattutto grazie al pallore della pelle, ed indossava degli occhiali da lettura dorati. I suoi occhi erano di colore nero. Inoltre, aveva capelli neri corti ondulati. Il Conte parlò con voce profonda, dicendo: “Vi disturba, per caso, un’esecuzione? E’ da un po’ che non ne vedo una dal vivo, ed in primo luogo eravate voi ad aver chiesto di assistere con me all’esecuzione. Volete per caso farvi da parte? E’ comprensibile: Nessuno è pronto a vedere una persona morire davanti ai propri occhi”. I due uomini rimasero in silenzio, e l’uomo che parlò tornò dunque a parlare: “…M-Mi dispiace, Conte… Volevamo una conferma da voi. D… Dunque è un sì?”. Il Conte annuì lentamente, e tornò a leggere il Times. I due uomini si fissarono ed uscirono dalla stanza. Una volta fuori da essa, iniziarono a discutere con tono spaventato. Il primo uomo, vestito con uno smoking bianco e con capelli lunghi fino alle spalle di colore castano, parlò per primo: “Augusto, quell’uomo… C’è qualcosa in lui che mi fa temere…”. Augusto era l’uomo che parlò al conte. Anch’egli indossava uno smoking, ma stavolta era nero, con una cravatta anch’essa nera. Egli aveva capelli più corti, ma erano neri con qualche striatura di grigio. I suoi occhi erano celesti, ed aveva dei baffi ben curati. Augusto, dunque, disse: “…Non… Non preoccuparti, Douglas. E’ semplicemente… un eccentrico. E poi, siamo entrambi ventenni ora, no? Quest’occasione è più unica che rara, è la prima volta che vediamo un’esecuzione dal vivo, e perlopiù dal balcone di riccone…”. Douglas fissò Augusto con uno sguardo preoccupato, e gli mise una mano sulla spalla, per poi dire: “M-Ma… H-Ho paura! Il Conte… Sembra pericoloso…!”, ma Augusto lo rassicurò: “Tranquillizzati. E’ un semplice uomo, c-come lo siamo noi. C- Comunque… Dovremmo offrire da mangiare al Conte, non trovi?”. Douglas non rispose, e Augusto gli mise la sua mano sulla spalla. “Douglas. Sentimi, non capisco come mai tu abbia tutta questa paura per il Conte. Forse sei solo ansioso per l’esecuzione. Tranquillo, sono sicuro che sarà una semplice impiccagione, come del resto è usanza in Inghilterra. Rilassati…”. Douglas, però, non si rilassò, e disse: “Augusto, per l’amor di dio…! Ieri notte stavamo passeggiando, quando due ladri ci attaccarono… I-Il Conte li sfiorò ed entrambi divennero cenere…! E p-pensi ancora che sia un uomo normale?!”. Augusto fissò Douglas e ridacchiò, per poi rispondere: “Douglas, amico mio… Avrai sognato ad occhi aperti. E’ normale quando si è così stanchi. Il Conte, come ti ho già detto, è un riccone eccentrico. Tipo Tony Stark, ma con meno gadget futuristici, e più dottore della peste”. Douglas smise di parlare, e così fece Augusto. Nel mentre i due discutevano, il Conte stava sorseggiando del tè mentre leggeva il giornale. Egli pensava: <…E’ stato un errore mostrare la mia magia a quel Douglas? …No, non credo. Dopotutto erano le 2 di notte. Però pareva molto più ansioso di prima. E quell’Augusto… Non sembra aver timore di me, ma non ha mai osservato un’esecuzione, né tantomeno una pubblica. Quei due usciranno sicuramente traumatizzati da quell’esperienza. Che tristezza…>. I pensieri del Conte vennero interrotti dal rientro dei due uomini. Dunque, il Conte mise a posto il giornale e prese un bastone da passeggio nero, ed uscì con loro a mangiare fuori. Passarono altri due giorni, ed arrivò dunque il giorno dell’esecuzione. Ci fu una gran folla in una piazza di Londra, da cui affacciava il palazzo in cui alloggiava il Conte. Diverse persone, tra donne, bambini e uomini, erano incatenati in attesa della loro esecuzione. Nel loro appartamento, il trio osservava ansioso l’esecuzione. Il Conte, Douglas e Augusto erano seduti in tre poltrone sul balcone che affacciava direttamente sulla piazza dell’esecuzione. Dunque, scoccò l’ora dell’esecuzione, e diversi uomini muscolosi in smoking entrarono in piazza. Ognuno di essi impugnava una mazza chiodata, ed aveva una cintura contenente un coltello affilato. Il Conte si era messo la sua maschera a forma di becco, e dunque la sua uniforme era ora completa: Era un’uniforme da Dottore della Peste. Egli era seduto ed aspettava con eccitazione l’esecuzione. I due non videro cappi, né nulla del genere, ed iniziarono a provare paura. Il primo a venir giustiziato fu il Re... O almeno, quello che lo sembrava. In realtà, era un membro del Parlamento che Loki aveva trasformato nel Re. A giustiziarlo fu l’omone verde che bloccò i membri del Parlamento dal fuggire, ma la sua pelle verde era coperta da del make-up. Il boia verde alzò in cielo la mazza e recitò una preghiera sottovoce a Loki, dunque abbatté con forza la mazza sul cranio del povero “Re”. L’impatto fu tale da frantumargli la parte superiore del cranio, che però non fu abbastanza per ucciderlo. A questo spettacolo, Augusto fissò spaventato la scena e si tenne forte alla poltrona. Douglas si alzò, ma entrò in iperventilazione. Il Conte, invece, iniziò a sorridere da dietro la maschera. Il boia, dunque, lasciò andare la mazza ed estrasse il coltello dalla cintura. Dunque, squarciò di netto la gola del “Re” ed iniziò a calpestargli il ventre. Ogni pressione data al ventre faceva fuoriuscire dal collo del malcapitato un fiotto di sangue. A questo scenario, Augusto chiuse gli occhi, continuando a tenersi aggrappato alla poltrona. Douglas, invece, cadde sulle sue ginocchia ed iniziò a reggersi sulla ringhiera del balcone, iniziando a sentire il vomito salirgli dallo stomaco. Il Conte, invece, si alzò lentamente e, compiaciuto, iniziò a fissare la scena. Nel fare ciò, il Conte sembrò simile ad un angelo del male. Nell’appartamento, il Godslayer iniziava a sentirsi male fisicamente, mentre Susanoo aveva preso un sacchetto per vomitarci all’interno. La luce fissò la scena con un’inquietudine mai sentita prima. Queste sensazioni… Non si ripresentarono con la stessa intensità della prima esecuzione. Il trio nell’appartamento e i due giovani uomini vedevano le esecuzioni oramai con un’aria apatica, priva di ogni espressione. Invece, il Conte si compiaceva ad ogni morto, rimanendo in piedi per tutta la durata. L’ultimo membro venne ucciso alle 19:47. A quell’ora, ogni persona nella piazza era tornata a casa, disgustata o impaurita per la cruenta esecuzione. Il Conte propose a Douglas e ad Augusto di alloggiare nel suo appartamento, ma i due rifiutarono l’offerta con gentilezza, e se ne uscirono dall’appartamento dell’uomo. Douglas e Augusto, dunque, tornarono nel palazzo in cui risedevano e fissarono il pavimento per tutta la durata della serata, troppo scossi per fare qualsiasi altra cosa. Loki, nel frattempo, era nella sua camera dorata. Il boia verde entrò in essa e fissò Loki, per poi parlargli: “Maestro Loki. Il mio lavoro… E’ stato di suo gradimento?”. Loki sorrise, e rispose: “Mentirei se dicessi di no. Hai fatto un gran lavoro, Paul. Puoi riposare”. Paul sorrise, e disse con voce gioiosa: “Sono felice di aver dato supporto a Sua Maestà Loki. Sognerò con gioia il momento in cui avrà pieno controllo su questo continente ossessionato da un finto benessere…”. Loki sorrise, e Paul, dopo aver fatto un solenne inchino, uscì dalla stanza dorata. Loki, dunque, prese un cheeseburger ed iniziò a mangiarlo, gustandolo con gioia e pensando: <Gli déi Asgardiani non sono riusciti a fermarmi. L’Angelo che mi ha liberato… Gli devo un favore. E’ grazie a lui se ora il mio piano per il dominio avverrà. Non morirò finché Heimdall non arriverà da me. Ed è ciò che basta per rendermi immortale. Nemmeno Thor può uccidermi, anzi, semmai è il contrario: Sarò io ad uccidere Thor, in caso dovessi vederlo. E, anche se dovessi trovarmi nei guai, avrei sempre Paul… Il siero che gli ho dato conteneva i geni di Thor contenuti nel suo maledettissimo Mjolnir. Un dio che sfida Paul è come se stesse sfidando Thor, ed è una fortuna che non si ribelli. Ormai ho quasi finito il cheeseburger, quindi direi che posso smettere di pensare il mio monologo in modo conveniente. Tanto non c’è garanzia che ciò è quello che veramente sto pianificando…!>.