1. Introduzione
2. Carichi
3. Tipologia della rete
4. Cenni alla CEI 0-16
5. Trasformatore MT-BT
6. Commutazione Rete-Gruppo
7. Dimensionamento Gruppo elettrogeno
8. UPS
9. Funzioni avanzate
11. Protezione – scaricatori di tensione
12. Protezione - selettività
13. Sistemi TN, TT ed IT
14. Protezione delle persone
Alcuni corsi
avranno un test
finale + 3CFP Nuove modalità
Corsi nuovi
extra (leggere di esecuzione
(monitorare il
locandina dei ed interazione
sito della
corsi). (chat, aula
formazione)
Almeno 80% virtuale,
domande esatte. microfono).
No crediti senza
test.
24/02/2021 Slide 8
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Impianti elettrici nei locali medici
Struttura strategica e critica
DM 37/2008:
Oltre l’ordinaria manutenzione, per modifica, ampliamento, trasformazione ecc. si richiede la
predisposizione di un progetto (come da Legge 11.2.1994 n. 109 “Legge quadro per lavori pubblici”,
Legge 2.6.1995 n. 216 e successivo D. Lgs. 12/4/2006 n. 163) di un professionista iscritto all’albo e
l’affidamento dei lavori di installazione ad imprese abilitate, che al loro termine devono rilasciare una
dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte (DICO).
Decreto 462/01:
DM 18/9/2002 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e
l'esercizio delle strutture sanitarie, pubbliche e private”.
a) strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno;
b) strutture che erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo e/o diurno;
c) strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative,
di diagnostica strumenti e laboratorio
Chiarisce l’81/08
Rischi
sul lavoro
Ambienti medici
particolari
Prevenzione incendi
nei luoghi medici
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Raccolta dei dati: carichi e potenze
Disponendo del diagramma di carico si individua subito la potenza massima cui riferirsi per dimensionamento dell'alimentazione. Però, in
fase di progetto, non lo si ha. Ci si può allora riferire ad impianti simili.
La somma delle potenze nominali di tutte le apparecchiature andrebbe sicuramente bene, ma il valore sarebbe eccessivo per due ragioni:
alcune apparecchiature possono non essere utilizzate alla loro piena potenza
quasi certamente le apparecchiature non funzioneranno tutte insieme
Di ciò si tiene conto con due coefficienti: rispettivamente il fattore di utilizzazione ed il fattore di contemporaneità
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Raccolta dei dati: carichi e potenze
VA/m2
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Raccolta dei dati: carichi e potenze
Quali carichi ci sono e quanto consumano
60 Ospedali
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Scelta della configurazione
Alcune possibilità
Semplice, abbastanza economica, flessibile. Necessaria gestione carichi. Semplice, abbastanza economica, flessibile. Necessaria gestione carichi.
Probabile «alto» valore di c.to c.to se Vcc piccola . «Basso».c.to c.to
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Scelta della configurazione
Rete singolo radiale
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Scelta della configurazione
Rete doppio radiale
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Scelta della configurazione
Rete ad anello
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Scelta della configurazione
Rete ad anello
REF 615
67-67N
REF 601
50-51-50N-51N
60 Ospedali
I TO NON devono essere certificati, ma devono essere testati insieme all’SPG durante le prove
funzionali e vanno dichiarati sia il costruttore che il modello.
60 Ospedali
Le protezioni SPG o SPI DEVONO essere certificate.
L’utente non può installare trasformatori avente una potenza complessiva superiore a tre volte i
valori indicati dal Distributore per ciascun livello di tensione, anche con sbarre BT separate.
Nel caso in cui la potenza totale sia superiore della potenza limite è necessario utilizzare dei
60che evitino
dispositivi Ospedali
la contemporanea energizzazione dei trasformatori.
I dispositivi intervengono in caso di mancanza di tensione >5s e provvedono alla riergizzazione dei
trasformatori secondo quantità complessive ≤ ai limiti indicati, con tempi di rientro intervallati di
almeno 1 s.
Ciò è dovuto essenzialmente a evitare che l’elevate correnti d’inserzione sul lato di
media facciano scattare il relè sul dispositivo generale, le cui soglie sono imposte
(I>>> lato MT)
Bobina di minima tensione Inoltre, per il comando di apertura del DG per azione della PG, deve essere impiegata
una bobina a mancanza di tensione(69).
Bobina a lancio di corrente In alternativa alla bobina di apertura a mancanza di tensione, è possibile impiegare
(per il comando del DG da parte della PG) una bobina di apertura a lancio di corrente,
purché la PG sia dotata di un opportuno sistema di controllo e registrazione atto a
consentire le verifiche del caso. (DATA LOGGER) Le caratteristiche di tale sistema di
controllo e registrazione sono riportate in Allegato C e D. In questo caso (circuito di
comando a lancio di corrente), il contatto NA della PG deve essere aperto in presenza
di alimentazione ausiliaria.
I comandi di apertura degli interruttori devono essere di tipo elettrico.
UniSec JTI
Quadri di distribuzione secondaria a consegna rapida
Quadro JTI A1_F_DL – RLC + HBC Quadro JTI A1_F_DL – RRC + HBC
N° 1 unità HBC con apparecchio N° 1 unità HBC con apparecchio
multifunzionale HySec + N° 1 multifunzionale HySec + N° 1
unità RLC ingresso cavi a unità RRC ingresso cavi a destra
sinistra
Perdite ridotte A0AK (a vuoto e a carico) Il progettista ha più possibilità di scelta, in quanto, se lo ritiene
possibile, può ridurre la taglia del trasformatore. Mantiene la
prestazione, riducendo le perdite.
Note:
1) Lampade ed apparecchi
ed
elettromedicali con funzione di
supporto vitale che richiedono
un’alimentazione < 0,5 s.
Il procedimento logico:
Si devono individuare
- le utenze ordinarie
- le privilegiate da alimentare in emergenza
- le vitali che devono essere alimentate per la sicurezza dei pazienti
ATS-022
• No alimentazione ausiliaria (solo per la
comunicazione via Modbus) Frequenze di rete ATS-022
50, 60 o 400 Hz.
• Modbus RS485
• Interfaccia con display grafico
• Diverse configurazioni di rete
Si commuta se
• l’abbassamento di tensione al quadro di
distribuzione supera in uno o più cavi di fase
il 12% della tensione nominale, per una
durata superiore a 3 s; una sorgente
d’alimentazione dei servizi di sicurezza, deve
provvedere automaticamente alla
alimentazione dei circuiti di cui in 710.562.2.2
T1 apertura Chiusura
T1 circuito linea interruttore di linea
CB-N on
Tensione su linea
emergenza
V-Eok
pedali T5 T4
T4 attesa per apertura
interruttore d’emergenza
CB-Eon
T5 chiude interruttore
d’emergenza
Riconnessione
LOAD off carichi secondari
Stand-alone UPS
POWERSCALE 10-50kVA POWERWAVE 60-500kW – 5MW
Continuità nell’alimentazione
Doppia S
La possibilità di un ulteriore taratura fine alle
alte correnti di corto .
Continuità nell’alimentazione
Continuità nell’alimentazione
Doppio Settaggio
Permette di avere due coppie di set di parametri per
2 configurazioni di rete
Esempio:
Previsione consumi:
Ekip Power Controller con adatto algoritmo, decide sul distacco
carichi o generatori. Si tollerano picchi di avviamento senza
interventi.
Tensione nominale Un
Tensione nominale dell’impianto verso terra.
Up = 1400V
Sovra-tensione temporanea UT
Uc = 275V Massima tensione verso terra sopportata
Un = 230V
Livello di protezione Up
PE
Massima tensione ai morsetti dello OVR durante il funzionamento quando avviene la
scarica.
Si raccomanda che il livello di protezione della tensione fornito dagli SPD non superi l’80 % del valore della
tensione nominale di tenuta all’impulso richiesta per l’apparecchiatura.
Circuiti
"non di sicurezza" di sicurezza
Selettività energetica
Selettività energetica
Tensione 400 V
Da software specifico.
No tra diversi costruttori.
https://applications.it.abb.com/SOC/Selectivity
Selettività energetica
Selettività energetica
Tensione 400 V
Da software specifico.
No tra diversi costruttori.
https://applications.it.abb.com/SOC/Selectivity
Selettività di zona
Selettività di zona:
limitatori senza tabelle di coordinamento
Tensione fino a 1000 V
A
Selettività di zona
Selettività di zona:
limitatori senza tabelle di coordinamento
Tensione fino a 1000 V
A
Selettività di zona
Selettività di zona:
limitatori senza tabelle di coordinamento
Tensione fino a 1000 V
A
G
. Vn = 400 V
Curva Tempo-Corrente
1E4s
10s
E1B 800 PR122/P E1B 800 E1B 800
PR122/P PR122/P
WC 1s
Ib = 700.0 A
Iz = 1017.0 A 0.1s
1E-2s
T4N 250 PR223EF
Quadro Unisec
Quadro Unisec
Sistema TT
Sistemi TT Per domestico, similare e piccole industrie.
Nel TT, terra separata e differenziale per la protezione delle
persone dai contatti indiretti.
Sistema TN
Sistema TN
TN-C
Vietato il TN-C nel Differenziale:
In caso di rischio incendio o contatti diretti
luogo medico
Sistema IT
§ Tipo AC: solo per correnti alternate sinusoidali. Esempio: impianti illuminazione (non a
led)
§Tipo A: per correnti alternate sinusoidali e pulsanti dirette. Sono indicati per proteggere
ad esempio dispositivi elettronici.
§Tipo A APR: Elevata resistenza ai disturbi di rete e agli interventi intempestivi
§ Tipo F: per correnti di dispersione a frequenza variabile (fino a 1 K Hz) non rilevabili dai
tipo AC e A. Sono caratterizzati da un’elevata resistenza ai disturbi e agli scatti
intempestivi. Idonei per la protezione di inverter monofase.
§ Tipo B: per corrente alternata, pulsante e componenti continue .Sono consigliati per
l’impiego con azionamenti e inverter per l’alimentazione di motori di pompe, ascensori,
macchine tessili etc.
I tipo F si usano, per esempio, per la protezione dei Gli UPS trifase in assenza di doppio isolamento,
convertitori di frequenza
possono avere problemi
Normativa di riferimento IEC EN 62423 d’isolamento o guasti verso terra sul
• Funzionamento da 1 Hz a 1 kHz lato c.c. (lato a valle del raddrizzatore).
Un 30 mA APR sgancia
Selettivo 300 mA a 25 mA in 100-120 ms,
scende a 20 ms
al crescere della corrente,
APR 30 mA rimanendo nella zona
d’intervento di un istantaneo
da 30 mA.
Istantaneo 30 mA standard
.
Il blocco AE
permette di avere
una vera sicurezza
positiva con
sgancio
d’emergenza,
senza scatti
intempestivi.!
Il sistema Clinos consente comunicazioni a distanza tra i singoli pazienti e il personale medico ed
infermieristico presente. Inoltre svolge le tradizionali funzioni di segnalazione acustico-luminosa e la
comunicazione vocale con i pazienti, rendendo disponibili informazioni dettagliate e complete
attraverso unità di gestione dotate di display alfanumerici o touch screen.
Norme di riferimento:
DIN VDE 0834 :Impianti di chiamata, impianti di chiamata luminosa, installazione dispositivi
DIN VDE 0834, Parte 1 e 2: Impianti di chiamata in ospedali e istituzioni analoghe.
Clinos offre:
• informazioni dettagliate su livello di priorità e provenienza delle chiamate
• informazioni facilmente comprensibili grazie a display alfanumerici e terminali video
• diffusione automatica delle informazioni in tutti i locali dove sia registrata la presenza di personale di
servizio
• immediata localizzazione del personale di servizio, individuabile separatamente come appartenente
alla categoria dei medici o degli infermieri
• Decentralizzato: le informazioni
vengono riportate solo all’unità di 1 centrale fino a 6 zone e 200 posti letto
presidio e ai terminali appartenenti alla (ovvero 1 zona con circa 20 camere).
stessa zona (ad esempio, un reparto, un
piano, un padiglione, ecc.) 64 zone.
• Centralizzato: le informazioni vengono
trasmesse e riportate alle unità di Bus max 1 km, 24 V.
presidio e ai terminali di tutte le zone.
• Sistema combinato per soddisfare
specifiche esigenze (es. si può avere un
funzionamento decentralizzato di
giorno ed uno centralizzato di notte,
quando il personale presente è ridotto).
camere corridoi e
locali infermiere locali infermiere
ESPA 4.4
Locale
Caposala
Camera
degente
Locale
Comune
• Centrale SMCc
• Scheda per le connessioni al reparto
• Scheda per le licenze oltre 200 camere
fino a 1000
• controllo e sincronizzazione dell‘intero
traffico dati e le connessioni audio
• Coordinamento della comunicazione
con altri concentratori di zona tramite
comunicazione IP
Efficienza Accessi
Building management:
Un sistema digitale che controlla e
monitora l’equipaggiamento
Connettività elettrico e meccanico al fine di
Comfort
ottimizzare la vivibilità ed il ciclo di
vita di un edificio.
Remotizzazione
10
Sept 28, 2018
9
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HVAC
BMS – Heating Ventilation Air Conditioning
GENERAZIONE UTILIZZO
HVAC
DISTRIBUZIONE
Aria UTA
espulsa
Aria ripresa Open space piano n+1 Ufficio n+1
11
Sept 28, 2018
1
—
HVAC
BMS – HVAC Distribuzione
Aria nuova
Aria trattata
Filtro Pre
riscaldo Post-riscaldo
Umidificazione
Aria ripresa
Aria trattata
Acquisizione Acquisizione
altri segnali altri segnali
11
Sept 28, 2018
3
—
Impianti elettrici nei locali medici
Distribuzione meccanica dell’aria (es. reparto degenze)
ANTIFIRE
SYSTEM
KNX
TVCC
11
Sept 28, 2018
8
—
CEI 64-8 7.710
—
Impianti elettrici nei locali medici
La Guida ABB
………………………….
Nella maggior parte dei casi, la sicurezza può essere raggiunta soprattutto mediante provvedimenti sull’impianto.
L’uso di apparecchi elettromedicali su pazienti, che si trovino sottoposti a cure intensive (di importanza critica),
richiede un’elevata affidabilità e sicurezza degli impianti elettrici e questo si ottiene applicando la presente Norma
con le prescrizioni delle norme degli apparecchi elettromedicali.
«Locali medici»
Camera di degenza
- Studi medici e dentistici
- Camere di degenza
- Ospedali e cliniche Apparecchio
- Locali uso estetico elettro-medicale
(la persona sottoposta a trattamento
estetico è un paziente)
Locale ordinario Condizione di maggior rischio: Locale medico (V2): luogo per
scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, sorveglianza o
riabilitazione dei pazienti (inclusi i trattamenti estetici).
Locale
ordinario non medico:
(es. corridoio, bar,
mensa, magazzino)
Locale
medico
Apparecchi
Apparecchio elettromedicale (vedere 3.63 della Norma CEI EN 60601-1): elettromedicali
Apparecchio elettrico, dotato di una parte applicata o che trasferisce energia o
rileva tale trasferimento di energia verso il o dal paziente e che è:
Apparecchi
elettromedicali
Rischio medico:
la sezione 710 non può fare nulla Norma di prodotto
CEI 62-5
Esempio di apparecchio
elettromedicale con
parte applicata all'interno
del corpo
In tal caso la corrente si ripartisce in più percorsi e solo una parte può
interessare la regione toracica e il cuore, per cui è pericolosa, per persone
normali, quando raggiunge intensità prossime a 40 ÷ 60 mA
Macroshock = circa 40 mA
solo una parte della corrente entra nel cuore, il resto passa nelle altre parti
del corpo.
CEI 64-56
art. 2.7 Classificazione dei locali medici e zona paziente
…….
La “zona paziente” è definibile nei locali di gruppo 1 e 2, quindi solo se il
paziente è sottoposto a cura od esami mediante apparecchi
elettromedicali con parti applicate.
no sì
non si utilizzano apparecchi Gruppo 1 Gruppo 2 Gruppo 2:
elettromedicali con parti Gruppo 1: impianti medici “con” pericolo di
applicate impianti Medici “senza” pericolo microshock o trattamenti vitali
di microshock (no zona con necessità di alimentazione
cardiaca) e trattamenti anche elettrica.
invasivi
Locale gruppo 0: non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate e la discontinuità (il guasto)
dell’alimentazione non può causare rischio per la vita del paziente NON si applica la sezione 710 ma si progetta (DM
37/08) e si usa la norma CEI 64-8.
Massaggiatrice
Ambulatorio solo manale
del medico
di famiglia
No micro,
no macroshock
rischio microshock
TT (Re . Idn ≤ 25 V)
PE 10 mm 2
Nel nodo le connessioni devono essere:
EQS 6 mm 2
- identificabili
EQS 6 mm 2
- accessibili
PE 2,5 mm 2
- individualmente scollegabili 6 mm 2 Sub-nodo
PE 10 mm 2
Sub-nodo
6 mm 2 4 mm 2
La disponibilità delle sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza deve essere monitorata ed
evidenziata in locali adatti.
Linea Impianto
sicurezza ordinario
Attacco Illuminazionedi
sicurezza (lampade
di terra con sorgente
autonoma
incorporata
NOTA
Questa definizione si applica quando la
posizione del paziente è predeterminata;
altrimenti devono essere esaminate tutte
le possibili posizioni del paziente.
IT-M
TN-S
o
TT
Gruppo 2
Massa estranea??
Nodo equipotenziale
Megaohmetro (500 Vcc)
Riepilogo
Si ricordi che:
Spina
coperchio
Con apparecchi elettrici al tavolo per
evitare fasci di cavi, si può ricorrere al
spessori
Prese multipli mobili
“sistema elettromedicale”, una sorta di
carrello mobile con unica «ciabatta» Base fissa
medica, secondo le norme CEI 62-51.
contenitore
Tale presa ha un’opportuna base
d’appoggio e di piastra di chiusura per
le spine inserite. Può avere un Cavo
trasformatore di separazione contro i alimentazione
disturbi, tanto sgraditi agli apparecchi
informatici o di trasmissione. A
E’ a valle del trasformatore IT-M.
TT (Re . Idn ≤ 25 V)
Rete equipotenziale:
2,5 mm2
Sub-nodo
6 mm2 4 mm2
10 mm2 Nodo
equipotenziale
Sub nodi
corretto
Sistema IT-M
IEC 309-1
Differenziale da 30 mA per tutti i circuiti che non sono derivati sotto IT-M
Es. apparecchi radiologici, apparecchi di potenza > 5 kVA, illuminazione generale
DS 202
NO
DDA
TANTI circuiti
e
POCHI differenziali
=
Scatti intempestivi
Nei locali medici il differenziale tipo AC è VIETATO
Essi devono essere per quanto possibile selettivi, rispetto ai dispositivi di protezione a
monte.
Tuttavia i fusibili possono essere usati contro i cortocircuiti.
Selettività
orizzontale
T < 15 s
Q1 quadro reparto
chirurgia
Q3 quadro
blocco operatorio T < 0,5 s
Quadro chirurgia 2
Quadro chirurgia 1
Non IT-M
IT-M
Trasformatore
IT-M
Monitor d’isolamento
Isoltester
ISOLTESTER
QSD
SELVTESTER
Trasformatori a rapporto 1:1 con isolamento tra gli avvolgimenti assai curato.
Servono per disaccoppiare la massa d’un apparecchio di misura dalla massa del circuito in esame, quando sono a terra
La separazione tra avvolgimenti è di solito assicurata con doppio isolamento o per mezzo di uno schermo metallico a
terra.
Targa: Molti parametri di funzionamento dei trasformatori sono nei dati di targa sul corpo del trasformatore; i dati
principali sono:
Potenza nominale (in VA o kVA); Tensione primaria (in V), tensione secondaria (in V), frequenza nominale (in Hz);
il segno grafico indicante la funzione del trasformatore; il costruttore o marchio di fabbrica; la temperatura ambiente
massima (ta) se diversa da 25°C
• monitoraggio dell’alimentazione
1. Display a 3 digit
2. Indicazione del programma settato
3. LED giallo Allarme per sotto soglia
4. LED rosso Uscita del rele ausiliario
5. LED rosso Guasto interno, errore cablaggio o sonda termica
6. LED rosso resistenza d’isolamento
7. LED rosso impedenza d’isolamento
8. LED rosso T1 Temperatura trasformatore 1°
9. LED rosso T2 Temperatura trasformatore 2°
10. LED rosso Corrente di linea (I)
11. Su e giù, selezione parametri, max e min
12. Reset/Set programmazione, tacitazione
13. TEST | ENTER: prova dello strumento e dei pannelli
di segnalazione a distanza e conferma impostazioni SETUP
SELVTESTER-24
Tecnico qualificato: sa cosa fare, come farlo, ha gli strumenti necessari a farlo, e sa annotare cosa ha
fatto.
Al responsabile sanitario la scelta del verificatore: attenzione alla culpa in eligendo.
Poi……………
INAIL
a) prova funzionale del controllo dell’isolamento per IT-M e b) esame a vista tarature dispositivi regolabili: 1 anno
dei sistemi d’allarme ottico e acustico c) verifica del EQS (locali gruppo 1 e 2): 2 anni;
d) prova dell’alimentazione dei servizi di sicurezza con motori
b) misure per verificare il collegamento equipotenziale
a combustione:
supplementare (710.413.1.2.2.2 gruppo 2);
- a vuoto: 1 mese; - a carico per 30 min: 4 mesi;
c) misure delle correnti di dispersione dell’avvolgimento
secondario a vuoto e sull’involucro dei trasformatori per e) prova dell’alimentazione dei servizi di sicurezza a batteria
uso medicale; secondo le istruzioni del costruttore: 6 mesi;
d) esame a vista per controllare che siano state rispettate le f) prova dell’intervento, con Idn, dei differenziali: 1 anno
altre prescrizioni della presente Sezione.
Verifiche periodiche che devono essere effettuate sugli impianti elettrici dei locali medici di gruppo 1 e di gruppo 2.
Come indicato in 710.2.2 della CEI 64/8, la Norma può essere utilizzata anche per ambulatori veterinari
per quanto praticamente applicabile.
Alle strutture veterinarie individuate nell’accordo del 26/11/03 tra: - Ministero della salute - Regioni -
Province autonome
L’accordo tratta i requisiti minimi, strutturali ed organizzativi per le prestazioni veterinarie in ogni struttura.
L’accordo tra Ministero della salute, Regioni, Province autonome è un accordo amministrativo
e non si occupa del rischio elettrico e definisce quattro tipologie di ambienti:
- studio veterinario con o senza ingresso animali;
- ambulatorio veterinario;
- clinica veterinaria;
- ospedale veterinario.
§ Gli ambienti veterinari hanno una ampia diversificazione con locali con
lo stesso rischio; è il direttore medico sanitario veterinario che decide
l’attività svolta e sarà questa che definirà gli impianti da realizzare.
§ Le scelte del veterinario risultano da una dichiarazione scritta, redatta
prima del progetto dell’impianto elettrico
§ Se si applica la sezione 710 c’è il progetto obbligatorio.
§ Gli animali presentano nei confronti dell’elettrocuzione rischi diversi
da specie a specie e dai tipi di trattamenti a cui vengono sottoposti.
§ Definizioni: esiste il locale di Gruppo 2? Negli studi e laboratori
veterinari non c’è microshock, per motivi legati all’incolumità
dell’animale, giacché le funzioni vitali non dipendono da apparecchi
cui l’animale è collegato, non sono quindi previsti i locali di gruppo 2.
I locali di gruppo 0
I locali di Gruppo 1
Tutti gli altri servizi non specificati o richiamati negli articoli 710.564.1 e 710.564.2 possono essere
rialimentati con periodi più lunghi di 15 s, ma in accordo con le decisioni scritte del veterinario.
Si raccomanda che il veterinario sia informato mediante segnalazione ottica ed acustica quando
l’alimentazione ordinaria viene a mancare.
Le tipologie delle sorgenti destinate ad alimentare i servizi di sicurezza e i tempi di autonomia delle
stesse, devono essere definite dal veterinario, in quanto è lui che conosce i tipi e i tempi delle cure o il
tipo di intervento, che intende effettuare, con la collaborazione del progettista.
Locali di gruppo 0:
- la sala visite
Locali gruppo 1:
- la sala radiologica
- la sala operatoria
Formazione
Tel. 335-76.34.262
Promozione Tecnica
Claudio Francescon
claudio.francescon@it.abb.com
Tel. 335-82.01.636
http://new.abb.com/low-voltage/it/area-tecnica/formazione-tecnica
NO
Consulenza commerciale Consulenza tecnica
16%
Incontro dedicato per capire Analizziamo insieme i
come ABB può aiutarti sulle tue dettagli del tuo progetto
opportunità per diventare partner
Aumentiamo!
Ideiamo e costruiamo insieme
gli edifici del futuro
Promozione Tecnica
Sul territorio nazionale è presente una struttura di Promotori Tecnici che hanno
come compito principale di seguire gli studi di progettazione, offrendo:
Promozione Tecnica