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11 Maggio 2020

DIVULGAZIONE SCIENTIFICA E FAKE NEWS - Francesco Centorrino

La divulgazione scientifica è l’attività che permette di spiegare e rendere accessibile la cultura scientifica al
pubblico. Il linguaggio del divulgatore deve essere semplice e fruibile, può servirsi di piccole inesattezze per
risparmiare spiegazioni troppo approfondite e tecniche (TEOREMA DI SAKI), può iniziare partendo da basi
generali per poi spiegare concetti più specifici (METODO TOP-DOWN) e spiegare concetti attraverso numeri
e simboli. Il divulgatore scientifico deve essere capace di creare coinvolgimento empatico ed emotivo per
far rimanere impresso nella memoria il concetto, questo si può fare introducendo immagini, casi reali,
utilizzare un linguaggio non troppo formale, cercare di generare più dubbi che risposte affinché il pubblico
si ponga domande mantenendo alto il livello di attenzione; un altro punto importante per il divulgatore è
mantenersi umile, mettendosi allo stesso livello di chi ascolta al fine di generare empatia. Gli strumenti di
divulgazione oggi sono i più svariati, bisogna scegliere la piattaforma più adatta, saper organizzare i
contenuti, capire il pubblico a cui ci si rivolge, impostare un design accattivante, bisogna creare network
con altri divulgatori per poter ampliare il proprio pubblico e infine organizzare eventi, conferenze per
presentarsi al pubblico affinché questo possa identificare il divulgatore; in ultimo, è importante citare le
fonti degli estratti e delle informazioni presenti nei contenuti, bisogna utilizzare delle fonti autorevoli.

Cosa sono le fake news? Sono notizie false, notizie inventate, con lo scopo di creare disinformazione.
Queste false notizie oggi sono veicolate dai social network. Quando le fake news corrono troppo veloci nel
web queste diventano “virali”. Un concetto importante è l’analfabetismo funzionale cioè l’incapacità di
usare in modo efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni di vita quotidiane il che si
traduce in pratica nell’incapacità di comprendere, calcolare e usare le informazioni di vita quotidiana. Le
fake news vengono spesso create per fini propagandistici ai fini politici, per profitto (termini economici), per
faziosità (ci si diverte a disinformare), per cattivo giornalismo o per provocazione. Le fake news si possono
diffondere in vari modi, attraverso i social, attraverso giornalisti o per omofilia ( un individuo che condivide
più volte lo stesso contenuto), attraverso la condivisione da parte di persone autorevoli. Come evitare le
fake news? Innanzitutto bisogna verificare l’attendibilità delle fonti (es. lercio.it), verificare l’autore
dell’articolo (es. attraverso Linkedin), verificare la data della notizia, verificare i propri preconcetti prima di
leggere la notizia, approfondire leggendo altri articoli relativi alla notizia appena letta, capire infine se si
tratta di uno scherzo e chiedere agli esperti.

Le FAKE NEWS sul CORONAVIRUS che sono state divulgate sono state molte, tra le principali hanno
spopolato quelle sul fatto che il coronavirus sia stato creato in un laboratorio cinese e che il 5G aiuta a
diffondere il virus.

Alessandra Guglielmino- STUDIO DI FARMACI LOPINAVIR/RITONAVIR PER COVID-19

Il Coronavirus è una vasta famiglia di virus che infettano uccelli, mammiferi ed esseri umani. L’infezione da
Covid-19 genera sintomi simil-influenzali da lievi a gravi ma possono sfociare in polmoniti o bronchiti. I
soggetti più deboli sono rappresentati da persone già affette da patologie, tumori, sindromi respiratorie. Ad
oggi non vi è un vaccino né farmaci che possano contrastare il virus se non alcuni farmaci usati contro
l’HIV,l’ ebola e la Sars.

Lo studio dei farmaci Lopinar/Ritonavir(farmaco anti-HIV) per Covid-19 è stato effettuato attraverso un trial
clinico che è durato circa 14 giorni presso il Jin-Tan Hospital in Cina. Data l’emergenza, non è stato preso in
considerazione alcun effetto placebo possibile. Il trial clinico è stato incentrato su un miglioramento clinico
a seguito della somministrazione di questi due farmaci 2 volte al giorno in pazienti affetti da Sars-Covid2, lo
studio è stato diviso sulla base della necessità di ossigeno dei pazienti. La somministrazione dei farmaci
lopinavir-ritonavir ha portato a un tempo medio di miglioramento clinico di 1 giorno rispetto ai pazienti con
cure standard. In Cina, questi farmaci sono stati bocciati a causa del poco tempo di sperimentazione e
dell’inefficacia nella maggior parte dei pazienti che sono stati sottoposti allo studio.

Salvatore Gemellaro – VACCINI E TEST PER SARS-CoV-2

Excursus storico sulla nascita del vaccino: Edward Jenner formulò il primo vaccino della storia contro il
vaiolo bovino. Il vaccino è un preparato biologico costituito da batteri o virus vivi o morti o da prodotti virali
e coadiuvanti (Sali di alluminio, mercurio) che aiutano a mantenere l’integrità del preparato biologico, la
qualità e la durata. Il vaccino specifico per un agente patogeno, induce una risposta umorale che porta alla
produzione di anticorpi contro quello specifico patogeno. Una volta iniettato, l’organismo è immunizzato
contro quel patogeno che saprà riconoscere quando lo incontrerà una seconda volta. L’immunizzazione
attiva è quella data dalla vaccinazione, mentre l’immunizzazione passiva è attraverso un trattamento
sierologico in cui sono presenti degli anticorpi già pronti contro uno specifico patogeno. I vaccini possono
essere inattivati (virus o batteri uccisi), vivi attenuati (batteri o virus vivi attenuati cioè resi inoffensivi che
vanno solo a simulare l’infezione per stimolare il sistema immunitario, es. varicella, tubercolosi), con
componenti purificate (contengono frazioni antigeniche, es. influenza, meningococco, epatite B), infine con
anatossine (liberano tossine detossificate mantenendo l’antigenicità e stimolano il sistema immunitario, es.
tetano). Il vaccino ha lo scopo di difendere dalla malattia infettiva e far scomparire una malattia da una
popolazione. L’immunità di gregge o di branco è un termine che si riferisce alla percentuale di individui che
sono stati vaccinati e che sono immuni che impedisce al virus di diffondersi in modo epidemico nella
popolazione. La soglia minima di immunità di gregge (HIT) è specifica per ogni malattia e se la percentuale
di immuni nella popolazione è superiore a questa soglia si può concludere che la malattia è contenuta o
eliminata dalla popolazione. I vaccini per il SARS-CoV-2 sono più di 90, sviluppati da gruppi di ricerca e
università di tutto il mondo. I vaccini che sono stati creati ancora in fase di sperimentazione sono di diversi
tipi:

- Inattivati: costituiti da batteri o virus uccisi che mantengono le caratteristiche antigeniche


- Attenuati: batteri o virus vivi ma resi innocui che mantengono le caratteristiche antigeniche
- Vaccini con vettori virali: virus come morbillo o adenovirus vengono modificati geneticamente in
modo da poter produrre le proteine del coronavirus nel corpo. Questi virus sono attenuati e non
causano malattie.
- Vaccini con componenti purificate: contengono frazioni antigeniche di un microrganismo purificato
- Vaccini con acido nucleico: si utilizzano gli acidi nucleici per produrre una proteina del coronavirus
che porta a una risposta immunitaria. L’acido nucleico viene inserito nelle cellule umane che poi
sfornano copie della proteina virale; maggior parte di questi vaccini codifica per la proteina spike
del coronavirus.
- Anatossine: tossine detossificate che mant4engono la capacità antigenica
- Vaccini a base di proteine: si distinguono vaccini con subunità proteiche virali (proteina spike o una
sua parte detta receptor binding domain) e vaccini detti “virus-like-particles” (VLP) che sono virus
vuoti che possiedono la struttura ma non le informazioni genetiche e che possono indurre una
risposta immunitaria.
- Vaccino tramite cerotto: il bersaglio è la proteina spike, glicoproteina che si estende al di fuori della
particella virale.

I vaccini hanno lo scopo di difendere da malattie infettive, far scomparire la malattia da una popolazione o
eradicare l’agente causale della pandemia.

Ma cos’ è l’immunità di gregge di cui si è tanto sentito parlare? E’ l’immunità che una certa percentuale di
persone vaccinate contro una determinata malattia infettiva conferisce al resto della popolazione non
vaccinata in quanto i virus o i batteri che causano la malattia non riescono a circolare.
Più di 90 vaccini sono stati sviluppati per SARS-Cov-2 da gruppi di ricercatori di tutto il mondo che li stanno
sperimentando con varie tecnologie. I vaccini vengono testati nei topi attraverso puntura sottocutanea o
attraverso microneedle arrays. Questa tecnologia dei microneedle arrays ha molti vantaggi, tra cui quello di
essere minimamente invasivi e poco dolorosi e che attraversano lo strato corneo. Questa tecnica permette
il rilascio di una dose minima ma efficace di vaccino consentendo un risparmio di quantità e costi per la
somministrazione in larga scala. Inoltre sembrano rimanere stabili per lunghi periodi. Una volta generati i
vaccini vengono testati nei topi attraverso puntura sottocutanea con ago tradizionale oppure micropuntura
con microneegle arrays. Infine vengono valutati gli anticorpi igG virus specifici nel siero di topi vaccinati
mediante test ELISA. I test sierologici sono sviluppati per rilevare la presenza di anticorpi IgG e IgM del virus
Sar-Cov-2 nel plasma sanguigno. Se si trovano nel siero solo le IgM significa che si ha in corso l’infezione, se
si trovano le immunoglobuline di classse G queste vengono prodotte secondariamente all’infezione e
significa che si è entrati a contatto con l’agente patogeno in passato e si sono sviluppate le
immunoglobuline. Ma come si eseguono questi test? Sono dei test rapidi in cui il campione reagisce con gli
antigeni del SARS-CoV-2 presente all’interno della cassetta del test, dopodiché la miscela migra
capillarmente e reagisce con le igG e le igM nella zona della linea del test. Se il cmpione contiene igG
specifiche per il virus, compare una linea colorata nell’area corrispondente del test; se contiene igM per
SARS-CoV-2 si colora la linea nell’area del test relativa alle igM. Questi test mostrano un’elevata specificità
e attendibilità, i risultati possono essere positivo, negativo o invalido. Il limite di questi test è la tempistica
che può portare a un falso negativo.

14/05/2020

Francesco Centorrino- INGEGNERIA GENETICA, STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE FUTURE

L’ingegneria genetica è una branca della biotecnologia che permette di generare nuovi organismi. Le aree
interessate sono tantissime, tra queste vi sono:

- Proteine ricombinanti
- Acidi nucleici
- Animali transgenici
- Piante transgeniche o cisgeniche
- Tessuti
- Materiali
- Carburanti
- Metaboliti vari. Antibiotici, probiotici, tossine

Le nuove frontiere dell’ingegneria genetica sono la biologia sintetica, le nuove metodologie di analisi come
proteomica, interactomica, epigenomica, trascrittomica e metabolomica.

Il tipo di approccio ingegneristico sul DNA può riguardare la sostituzione o inattivazione di un gene
endogeno mutato per ripristinarne una funzione originaria, l’introduzione di una o più copie di un gene
endogeno funzionante per il potenziamento di una funzione oppure l’introduzione di un gene esogeno che
attiva una nuova funzione. L’ingegneria genetica si serve anche di proteine ricombinanti a scopo
terapeutico, commerciale (enzimi) o per la produzione di anticorpi monoclonali e policlonali.

Simone Rinaldi- DIAGNOSTICA MOLECOLARE DEL COVID-19 E FATTORI DI SUSCETTIBILITA’ ALL’INFEZIONE

L’epidemiologia fornisce i dati per la diagnosi. Vi sono soggetti più a rischio che tendono a sviluppare
sintomi peggiori rispetto agli altri: questi sono i soggetti con patologie pregresse e gli uomini, i quali sono
più soggetti ad aggravamenti del quadro clinico. Gli uomini sono più predisposti a causa del fatto che
fumano di più rispetto alle donne e pertanto i loro polmoni sono più stressati, un altro fattore è il
testosterone che è meno efficiente rispetto agli estrogeni nel stimolare la risposta immunitaria. Vi è anche il
fattore suscettibilità (predisposizione) all’infezione di chi soffre di ipertensione arteriosa dovuta ad una
iperespressione del recettore ACE2. Questo è in realtà un enzima transmembrana presente nell’endotelio
dei vasi coinvolto nel sistema renina-angiotensina-aldosterone che risponde alle variazioni di pressione
arteriosa per mantenerla nel range fisiologico, questo funge anche da recettore per il coronavirus. La
terapia farmacologica per l’ipertensione smorza la risposta renina-angiotensina-aldosterone il ché porta ad
una overespressione dell’enzima ACE2. Il Sars-Cov-2 interagisce con il recettore ACE2 mimando il ligando
per questo enzima attraverso le sue proteine spike glicosilate di superficie. ACE2 ha un ruolo chiave in
questa infezione in quanto per esempio è molto presente negli pneumociti, questo spiega il tropismo del
virus nei confronti dei polmoni. Ha anche un ruolo nel modulo la risposta infiammatoria in risposta allo
stress per proteggere i polmoni da eventuali danni, il legame con il virus ne fa diminuire l’espressione e
dunque lo sottrae al suo ruolo protettivo inoltre causando una tempesta di citochine dovuta proprio
all’interruzione dell’attività di ACE2.

La diagnostica molecolare ci fornisce la carta di identità molecolare del virus.

Morfologia del Sars-CoV-2 (…)

Virus dotato di envelope e diverse proteine sulla superficie (proteina spike..)

Il tampone identifica la presenza del virus nell’organismo attraverso l’identificazione del RNA virale, i test
ematici identificano la risposta dell’organismo all’infezione attraverso la rilevazione delle immunoglobuline.

18/05 – ILARIA BELLINI

UN’ARMA DI DIFESA BATTERICA: Crispr-Cas9

Si tratta di brevi ripetizioni palindrome raggruppate e separate a intervalli regolari. CRISPR-Cas9 è il nome
attribuito a una famiglia di segmenti di DNA contenenti brevi sequenze ripetute (di origine fagica o
plasmidica) rinvenibili in batteri e archei. In particolare, le CRISPR sono presenti nel locus CRISPR insieme ad
altri elementi genici sia nei batteri che negli archei. La scoperta di Crispr-Cas9 è avvenuta grazie a un
gruppo di biologi che rilevarono delle sequenze insolite ripetute e non rieptute nel genoma di E.coli. la
struttura di questa sequenza è composta dai geni cas (proteine cas insieme al trascritto di Crispr formano
un complesso in grado di silenziare o attivare acidi nuckleici estranei) i geni leader (zona ricca in AT che
funge da promoter per il Crisprs locus) e un locus di sequenze ripetute intercalate da elementi definiti
spacers. Studiando il genoma di Strptococcus thermophilus gli spacers presentavano delle seuqenze
omologhe a DNA batteriofago e plasmidico, effettuando esperimenti tra il batterio e batteriofagi e si
ottenero 9 linee di S. thermophilus batteriofago-resistenti. Questo Crispr locus è stato sacoperto essere non
solo una sorta di memoria contro gli agenti patogeni ma una vera e propria arma di difesa attraverso 3 fasi,
l’adattamento il biogenesi e processamento e l’interferenza. Nel 2012 il CRISPR-cas 9 è stato ingegnerizzato
e reso più semplice per essere utilizzato come un potentissimo e precisissimo strumento di modificazione
genetica che risulta di impiego molto più facile, e al contempo più economico, rispetto alle tecnologie
preesistenti. Grazie al sistema CRISPR/Cas9 è stato possibile modificare permanentemente i geni di
molteplici organismi (uomo, industria, piante). La CRISPR/Cas9 per esempio è stata utilizzata nelle piante di
riso da alcuni ricercatori per cercare di migliorare la qualità di riso modificandone anche le proprietà
nutrizionali. L’utilizzo di piante ingegnerizzate (biofabbriche) tramite CRISPR-Cas9 per produrre anticorpi
monoclonali è molto utile per far produrre alle piante sostanze di interesse inserendo nel genoma della
pianta un gene modificato. L’uso di CRISPR/Cas9 contro 2 malattie genetiche molto gravi ha fornito risultati
positivi, queste sono: la malattia di Duchenne della distrofia muscolare e quella di SCID-X1. Per quanto
riguarda l’uso di CRISPR/Cas9 contro le malattie virali, è stato effettuato uno studio in vivo secondo cui
CRISPR/Cas9 combinata con un trattamento retrovirale contro l’HIV ha determinato l’escissione del virus
dal genoma delle cavie. Sono state prese come target le cellule CD4 mettendo la CAS9 sotto il controllo del
gene TAT, essenziale per la replicazione del virus; Cas9 taglia il gene tat impedendo la replicazione del virus
latente. Il CRISPR/Cas9 è un possibile candidato per test diagnostico rapido contro il COVID19.

La CRISPR/Cas9 può essere utilizzata come tecnica per disabilitare l’azione dei geni deputati allo sviluppo di
resistenza agli antibiotici determinando un’azione battericida oppure andando a spegnere domini
importanti per la resistenza agli antibiotici rendendo il batterio nuovamente sensibile. La CRISPR/Cas9 è
utile anche per lo studio di geni implicati nella patogenesi di diversi tumori, effettuando il knock-in o il
silenziamento di oncogeni e oncosoppressori oppure può servire per creare linee cellulari come modello di
diverse tipologie tumorali.

La CRISPR/Cas9 ha anche delle limitazioni per cui questo sistema ancora non è stato utilizzato sull’uomo:

- Off-target: un legame e un taglio sbagliato possono determinare mismatches risultanti in una


mutagenesi collaterale indotta successivamente dai sistemi di riparazione, rendendo suscettibile
l’individuo a diversi tumori e patologie.
- NHEJ: riparazione non omologa, sistema di riparazione non specifico che potrebbe determinare
delle mutazioni
- Delivery: il trasporto (vettori, plasmidi) deve essere sicuro ed efficiente per raggiungere il tessuto
target

Una ricerca italiana ha sottoposto il sistema CRISPR/Cas9 a una evoluzione definita “darwiniana”,
determinando una Cas9 diversa e molto più precisa ed efficiente.

SERENA GALIE’ – MICROBIOTA INTESTINALE

Il microbiota è l’insieme delle comunità di microrganismi simbiotici, commensali e patogeni che vivono nel
nostro organismo: sono inclusi batteri, funghi, parassiti. Nel nostro corpo vivono circa 10 trilioni di milioni di
microrganismi. Per la complessità e le diverse condizioni chimico-fisiche nei vari distretti anatomici, vi sono
diversi tipi di comunità microbiche (microbiota della pelle, del cavo orale, dello stomaco, dell’intestino,
degli organi genitali). Il microbiota è specifico per ogni individuo e si differenzia nelle varie fasi della vita di
un individuo. La maggior parte dei microrganismi del nostro microbiota svolgono azioni benefiche a nostro
vantaggio: svolgono molte funzioni metaboliche come digerire alimenti per cui noi non possediamo gli
enzimi adatti e che altrimenti non potremmo digerire, collaborano con il nostro sistema immunitario per
l’eliminazione di patogeni, stimolando e maturando le cellule immunitarie. Da questo deriva che alterazioni
del nostro microbiota intestinale (disbiosi intestinale) siano correlate a patologie intestinali come la
malattia infiammatoria intestinale, condizione patologica che include diverse sindromi (morbo di Chron,
colite ulcerosa, colite pseudomembranosa). Una disbiosi intestinale è determinata da uno squilibrio tra le
forme batteriche benefiche e quelle patogene, per esempio diminuisce la comunità di quei batteri che
svolgono appunto azioni benefiche per la nostra salute come Roseburia hominis e Faecalibacterium
prausnitzii, incrementano invece le specie patogene come Clostridium (produzione di esotossine) ed E.coli.
ciò che si osserva è una aumento della produzione di acidi grassi a corta catena come butirrato e
propionato, aumentano gli acidi biliari e le tossine microbiche portando a una condizione di infiammazione
intestinale. Uno studio su linee di topolini obesi e magri ha dimostrato come la composizione del
microbiota intestinale determini una predisposizione alla condizione di obesità e di altre patologie, in
particolare è stato visto che una maggiore percentuale di batteri appartenenti ai generi Firmicutes e
Proteobacterium predispone appunto alla condizione di obesità. E’ stato inoltre scoperto che alcuni
metaboliti derivati dal microbiota fungono da neurotrasmettitori, influenzando le condizioni cerebrali
positivamente o negativamente. La composizione del microbiota intestinale è infatti stata correlata agli
stati depressivi e ansiosi; sono stati fatti studi su animali e solo recentemente su una popolazione belga di
circa mille persone le quali sono state sottoposte a questionari QoL e, analizzando la correlazione tra
indicatori dello stato mentale e la composizione del microbiota, il risultato è stato quello che batteri come
Coprococcus e Dialister sembrano significativamente ridotti in persone affette da depressione. Generi come
Bifidobacterium producono molecole come il triptofano che agisce come neurotrasmettitore agendo sui
circuiti neuronali che controllano per esempio uno stato di piacere o benessere. Oltre a questo, vi è una
lista di composti chimici che sembrano essere direttamente coinvolti nelle condizioni cerebrali quali stress e
malattie neurodegenerative. Una di queste patologie è l’autismo, uno studio del 2018 ha osservato che,
trapiantando il microbiota intestinale di soggetti con autismo in topini germ-free , a livello
comportamentale i topi riproducevano dei comportamenti simili a quelli osservabili in soggetti autistici
come per esempio comportamenti ripetitivi. Allo stesso tempo a livello cerebrale, questi topi presentavano
una differenza di espressione genica a livello di 52 geni che erano stati precedentemente associati con la
sindrome autistica; tutte queste osservazioni sono state accompagnate da differenze metaboliche che
potrebbero essere rilevanti per eventuali terapie e prognosi in futuro.

Sulla correlazione tra microbiota intestinale e COVID19: sembra che una disbiosi intestinale sia complice di
una peggiore prognosi del covid19. Per accertare e studiare tale correlazione, sono stati proposti 2 trial su
prodotti microbiome based contro infezioni da coronavirus nonché un tool diagnostico basato sul
microbiota fecale per aiutare a prevedere quali pazienti sono a maggior rischio di sviluppare gravi
complicanze da covid19. Sono però necessari ulteriori studi epidemiologici poiché si sa ancora molto poco.

Strategie terapeutiche per migliorare la qualità del microbiotica intestinale sono relativi all’uso di probiotici,
prebiotici e simbiotici.

- Probiotici: microrganismi vivi e biologicamente attivi capaci di ripristinare le funzionalità intestinali,


hanno un effetto benefico ma non terapeutico, i più utilizzati sono i generi Lactobacillus e
Bifidobacterium.
- Prebiotici: sostanze non digeribili per l’uomo che consentono la crescita di ceppi batterici benefici
per le funzioni salutari del microbiota intestinale.

Un’importanza fondamentale per la composizione equilibrata del nostro microbiota ce l’ha la dieta; i cibi
che ingeriamo favoriscono o meno la crescita di ceppi benefici per la salute del nostro intestino.

21/05 GIOSIUE’ RUGGIANO

MALATTIE TRASMESSE DA ARTROPODI

Le malattie trasmesse da artropodi sono in rapido aumento e negli ultimi tempi si diffonsono più
velocemente, questo è legato ai cambiamenti climatici e alle caratteristiche intrinseche del patogeno. Le
caratteristiche epidemiologiche importanti sono il clima adatto che permettono l’instaurarsi un vettore in
una determinata area geografica, la scarsa presenza umana che incide sulla presenza dei vettori e
l’esistenza di popolazioni di animali selvatici che sono più suscettibili alle malattie trasmesse da vettori e alla
trasmissione. Le malattie trasmesse da vettori hanno un’incidenza molto alta e alta mortalità, distribuite in
tutto il mondo. Essendo delle malattie emergenti, vi sono problemi riguardanti la diagnostica, il
trattamento.

Una malattia infettiva è una infezione dovuta un patogeno, le malattie infettive possono essere trasmesse
da vettori all’uomo o agli animali. Come si trasmette? Si parte dal serbatoio (soggetto malato), dal quale il
patogeno utilizza vettore che funge da ponte per spostarsi su ospiti (uomo). Quindi un vettore è un
organismo vivente che trasmette un agente patogeno da un animale infetto all’uomo o ad un altro animale.
I vettori sono spesso artropodi cioè zanzare, zecche, pulci, mosche e pidocchi. Un’importante differenza è
quella tra vettori biologici (entra a far parte del ciclo biologico del patogeno) e vettori meccanici (come le
mosche, non compie fasi vitali all’interno del vettore prima di essere trasmesso). Gli insetti vettori sono
organismi fortemente influenzati da condizioni ambientali e metereologiche, in condizioni favorevoli
popolazioni di vettori suscettibili e competenti possono stabilirsi e aumentare. La maggior parte dei vettori
biologici sono ematofagi cioè si nutrono di sangue, possono essere solo femmine che depongono uova o
anche maschi ematofagi. I vettori principali sono zecche, zanzare a pappataci. Il pappatacio è vettore della
leishmaniosi, una piccola zanzara con caratteristico colore giallo.

Per comprendere i vettori, è importante il concetto di competenza vettoriale, che è l’abilità del vettore di
acquisire, mantenere e trasmette l’agente patogeno. I patogeni trasmessi da artropodi hanno cicli biologici
complessi. Alcune malattie trasmesse da artropodi sono diverse: leishmaniosi umana, la malaria, la malattia
del sonno, le varie forme di encefaliti da punture da zecche, fino alla febbre gialla.

Le zoonosi sono malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo direttamente o indirettamente e
rappresentano un problema di sanità pubblica e il 75% delle malattie emergenti a livello mondiale.
Considerata l’epidemiologia, le complesse interazioni con uomo, animali e ambiente, per garantire un
controllo e una prevenzioni di tale malattie è necessario un approccio multidisciplinare che comprenda lo
studio di medici, biologi, esperti provenienti da diverse discipline che possano instaurare una
collaborazione proficua per rispondere alle minacce sanitarie che affliggono il mondo. Un approccio di
questo tipo è fornito da One Health.

ANDREA BORSA- IL MONDO DEI PARASSITI

Il parassitismo è una simbiosi in cui una specie trae vantaggio dallo sfruttamento di un’alra specie, che è
l’ospite. I parassiti possono essere classificati in base al luogo di infezione (endoparassiti ed ectoparassiti),
al numero di ospiti, al ciclo di vita e al grado di bisogno che hanno dell’ospite. Un’ospite può essere
intermedio (riproduzione asessuale) e definitivo (riproduzione sessuale).

- PROTOZOI: Naegleria fowleri è un flagellato noto come “brain eating ameba”, vive a vita libera o
come parassita, in ambienti di acqua dolce o marini, presenta 3 forme influenzate dalle condizioni
ambientali e dalla temperatura(trofozoita ameboide, flagellato e cisti). E’ cosmopolita, in Italia vi
sono segnalazioni sporadiche. La patologia che che provoca èp la meningoencefalite amebica
primaria (MEAP) che si manifesta dopo 3-7 giorni dall’esposizione al patogeno che provoca rinite,
febbre, cefalea intensa e vomito, la diagnosi è molto complicata e porta spesso ad ascessi cerebrali,
edemi convulsioni, paralisi, coma e morte. Viene contratta quando un soggetto fa il bagno in acque
contaminate da questo parassita che risale in senso retrogrado le vie nervose fino ad arrivare ai
nervi cranici dove si riproduce molto velocemnete.
- FUNGHI: Ophiocordyceps unilateralis, fungo parassita noto come “fungo crea zombi”, infetta
prevalentemente le formiche e manipola l’ospite in grado di atrofizzare i muscoli mandibolari della
formica, diminuisce il numeri di mitocondri e la densità del reticolo sarcoplasmatico. Recentemente
questa specie è stata differenziata in 4 gruppi diversi. La formica inizialmente riceve le spore,
intanto il fungo cresce e raggiunge i gangli cerebrali della formica e questa si sposta controllata da
ormoni rilasciati dal fungo sul retro di una foglia, avviene il bloccaggio della mandibola, intanto il
fungo mangia la formica dall’interno, le ife escono fuori dalle zampe e le spore fuoriescono così da
poter contagiare altre formiche.
- NEMATODI: Dracunculus medinensis è un nematode filiforme di lunghezza di 4 cm per i maschi e da
70 a 120 cm per la femmina. L’ospite intermedio sono i crostacei del genere Cyclops, l’ospite
definitivo è l’uomo e mammiferi come animali domestici o selvatici. E’ l’agente eziologico della
dracunculiasi. La patologia si contrae mangiando crostacei infetti poco cotti o da pasci che hanno
mangiato i crostacei oppure abbeverandosi da acque infette, provoca eritemi, orti aria, lesioni
cutanee, tumefazioni, prurito, nausea, vomito e diarrea; il problema è costituito dalla femmina che
deve essere estratta per evitare complicazioni. La diagnosi viene fatta ricercando le larve nel liquido
lattescente emesso dalla femmina o attraverso radiografia per gli adulti calcificati. Dracunculus va
estratto.
Ascaris lumbricoides è un nematode di grandi dimensioni che infetta l’intestino tenue, le femmine
producono tantissime uova al giorno che sono veicolate da verdure mal lavate, acqua e terra. E’
uno dei parassiti più comuni al mondo. La patologia data da questo parassita è l’ascaridiasi che
durante la migrazione delle larve può dare patologie polmonari, mentre quando vi sono gli adulti
nell’intestino si possono avere nausea, vomito, dolori addominali, reazioni allergiche, mentre in
caso di massiccia infestazione porta ad occlusione intestinale, appendicite, perforazione intestinale,
ostruzione del coledoco o del dotto pancreatico. La diagnosi si basa sulla ricerca delle uova nelle
feci. La terapia è il Pirantel palmoato ma in caso i infestazioni gravi bisogna rimuovere
chirurgicamente.

- ARTROPODI: Tunga penetrans è una pulce di circa 1 mm, presente su tutte le spiagge dei paesi
tropicali, è ematofaga. La femmina è più invasiva del mqschio perché per deporre le uova oenetra
nella cute dell’ospite e aumenta di volume fino a 1 cm. La patologia causata è la tungiasi. La
femmina si insedia al di sotto della pelle fino allo strato granuloso con la testa, si gonfia di 1000
volte rilasciando le uova. La tungiasi inizialmente è asintomatica, l’area interessata sono gli arti
inferiori e i genitali. Quando la femmina comincia a ingrandirsi compare un nodulo che si espande,
in alcuni casi si possono vedere le uova che escono dalla pelle e si può sviluppare una infezione
batterica.
Dermatobia hominis è un dittero parassita di mammiferi e uccelli, l’adulto è simile a una mosca
mentre le larve causano la miasi. L’adulto sfrutta un vettore meccanico ematofago per deporre le
uova (foresia). La larva si nutre di essudati tissutali dovuti all’infiammazione stessa, quando
raggiunge la maturazione si stacca da sola, poco diffusa, soprattutto America latina. I sintomi sono
prurito, sensazione di movimento, dolore pungente, piccolo rigonfiamento rosso che si espande
con un foro centrale da cui può fuoriuscire del pus da cui la larva respira. La diagnosi si basa sulla
ricerca della larva, la terapia si basa sulla rimozione chirurgica della larva.

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