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VERIFICA STORIA DELL’ARTE-CL.

1^A-12-03-2021- ALUNNO/A GABRIELE SCARPA

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ETRUSCA, RIELABORANDO.

1. Confrontare la statuaria greca arcaica e quella etrusca nel soggetto, nella postura e
nella composizione, mettendo in evidenza somiglianze e differenze. Menzionare l’autore
(se conosciuto), il titolo e la data delle due sculture che intendi confrontare.
10 righe circa

La statuaria greca arcaica presenta una conformazione statica e regolata da canoni, che
riportano la grande influenza egizia del primo periodo greco. Ponendo a confronto quindi
la statuaria etrusca, più conformata ma abbastanza statica, osserviamo i seguenti
particolari: prendendo in considerazione il Moscoforo, del 560 a.C. e il Sarcofago degli
Sposi, del 520 a.C., notiamo sotto un aspetto più oggettivo le differenza sostanziale tra le
culture dei due popoli. Le pose rimangono statiche, rimangono invariate le espressioni
neutre, ma nel Sarcofago si nota più dinamismo anche per il movimento e il dialogo che si
viene a creare fra le due figure - quella maschile e quella femminile - che riporta, sotto un
aspetto più culturale, i segni della cultura etrusca, che era focalizzata sul culto dei morti. Si
osservi anche la differenza sostanziale nell’acconciatura delle figure - nei greci sempre più
statica ma elaborata, mentre negli etruschi meno statica e più semplice.

2. Scegliere tre templi: uno greco, uno etrusco (o una ricostruzione) e uno romano.
Scrivere il titolo, la data e la collocazione. Mettere in evidenza le differenze e le
somiglianze fra i tre monumenti.
12 righe circa in tutto

Parlando generalmente dei templi delle tre civiltà studiate, notiamo diverse differenze fra
Partenone greco, di Fidia, Ictino e Callicrate, nel V sec. a.C., ad Atene; Tempio di Orvieto,
etrusco, ad Orvieto e infine il tempio di Ercole Vincitore, a Roma, risalente al II sec. a.C.
Ritroviamo innanzitutto i tratti simili tra essi, quali l’ordine di derivazione greca - escluso il
tempio etrusco, il quale era strutturato su tre celle e un pronao -, che si nota nella struttura
di quello greco, ottastilo e perittero, e in quello romano, cosiddetto a tholos, per via della
forma circolare. Inoltre, comparando l’etrusco - ricostruzione - e quello di riferimento greco,
notiamo che nella zona della trabeazione, sul frontone, il timpano di quello estrusco era
probabilmente molto più colorato e sfarzoso rispetto a quello greco, anch’esso vistoso e il
tempio etrusco poggiava su un podio più rialzato del crepidoma greco. Inoltre, le colonne
dei tre templi, sono in somiglianza l’una con l’altra per via dell’assottigliamento delle
colonne nel Partenone, che altrimenti sarebbe individuato come tempio dorico - inoltre le
colonne si differenziano per la loro rastremazione e scanalatura.

3. Quali furono le grandi invenzioni, elementi portanti e le tecniche costruttive degli antichi
romani?
Tali elementi come contribuirono all’organizzazione del territorio?
Menzionare opere e metodi costruttivi. Titoli e datazioni dei monumenti scelti.
12 righe circa

Parlando delle invenzioni e delle opere romane troviamo per esempio i metodi di scolo e
trasferimento di acqua, all’avanguardia al tempo, che prevedevano condutture, fognature e
metodi di riserva di acqua per la città. Un valido esempio di tutto ciò può essere la Piscina
Mirabilis, cisterna romana repubblicana del I sec. a.C., a Napoli, costruita sfruttando tutte
le innovazioni architettoniche dell’epoca: gli archi a tutto sesto - di derivazione estrusca - e
le volte a botte, per donare maggiore stabilità alla struttura; altro esempio importante è la
Cloaca Massima, a Roma, costruita come canale di fognature. Soffermandoci invece sotto
l’aspetto edile, ritroviamo i metodi di costruzione parietali - definiti opus - quali: opus
caementicium, che fungeva da base al resto delle strutture, incertum, reticulatum,
latericium e mixtum. Osservando le innovazioni in ambito dei trasporti, notiamo
l’introduzione delle strade, denominate “Vie” e costruite secondo uno schema a strati, che
le rese particolarmente resistenti alle intemperie. Gli strati erano formati da roccia, il primo,
poi sabbia e le lastre, posizionate a spiovente per permettere lo scolo delle acque piovane.

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