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Leopoldo II del Belgio


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Pagina principale Leopoldo II del Belgio, nome completo Leopoldo Luigi Filippo Maria Vittorio di Sassonia-Coburgo-Gotha, in francese Léopold Louis Philippe Marie Victor de Saxe Cobourg-Gotha[1], in Leopoldo II del Belgio
Ultime modifiche fiammingo Leopold Lodewijk Filips Maria Victor de Saxe Cobourg-Gotha (Bruxelles, 9 aprile 1835 – Laeken, 17 dicembre 1909), principe del Belgio[1], duca di Brabante[1], fu re dei Belgi dal
Una voce a caso
10 dicembre 1865 fino alla sua morte[1].
Nelle vicinanze
Vetrina È ricordato prevalentemente per la fondazione e la brutale amministrazione dello Stato Libero del Congo, progetto che egli portò avanti quasi da privato cittadino. Si rivolse a Henry Morton
Aiuto Stanley per aiutarlo nella gestione dello stato e alla Conferenza di Berlino del 1884-1885 il Belgio fu in grado di presenziare col proprio impero coloniale in continua espansione, nella totale
Sportello informazioni mancanza di rispetto dei costumi e delle tradizioni locali.

Comunità Leopoldo estrasse una grande fortuna dal Congo, inizialmente con l'esportazione di avorio, poi forzando la popolazione locale a trarre gomma dalle piante. Interi villaggi vennero requisiti
Portale Comunità per farne luoghi di deposito e lavorazione della gomma stessa, causando la morte di un numero stimato tra 1 e 15 milioni di congolesi, con le stime più accreditate di 10 milioni,[2][3][4] su una
Bar popolazione totale di 25 milioni. L'amministrazione del Congo da parte di Leopoldo II viene ancora oggi ricordata come uno dei crimini internazionali più infamanti del XIX secolo e lo stesso
Il Wikipediano sovrano, dopo le accuse da parte di funzionari inglesi e le proteste da parte di liberali, progressisti, socialisti, artisti, letterati e figure religiose,[5] venne poi costretto a cedere la sovranità
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dello stato e la sua amministrazione al governo belga, che resse la colonia ancora per mezzo secolo.
Contatti
Indice [nascondi]
Strumenti
1 Biografia
Puntano qui
1.1 Infanzia e inizio della carriera pubblica
Modifiche correlate
1.2 Matrimonio Leopoldo II del Belgio con le insegne
Carica su Commons dell'Ordine della Giarrettiera
Pagine speciali 1.3 Regno
Re dei Belgi
Link permanente 1.4 Ultimi anni e morte
Informazioni pagina 2 La colonia personale di Leopoldo II
Cita questa voce 3 Leopoldo e i Belgi
Elemento Wikidata 4 Scritti su Leopoldo
5 Discendenza
Stampa/esporta
6 Ascendenza
Crea un libro In carica 10 dicembre 1865 –
6.1 Ascendenza patrilineare
Scarica come PDF 17 dicembre 1909
7 Onorificenze
Versione stampabile Predecessore Leopoldo I
7.1 Onorificenze belghe
Successore Alberto I
In altri progetti 7.2 Onorificenze straniere
8 Note Sovrano dello Stato libero del Congo
Wikimedia Commons
Wikiquote 9 Bibliografia In carica 5 febbraio 1885 –
15 novembre 1908
10 Voci correlate
In altre lingue Predecessore Titolo creato
11 Altri progetti
Català 12 Collegamenti esterni Successore Titolo abolito
Deutsch
Nome italiano: Leopoldo Luigi
Ελληνικά
completo Filippo Maria Vittorio di
English
Biografia [ modifica | modifica wikitesto ] Sassonia-Coburgo-Gotha
Español
francese: Léopold Louis
Français
Infanzia e inizio della carriera pubblica [ modifica | modifica wikitesto ] Philippe Marie Victor de
日本語 Saxe Cobourg-Gotha
Slovenščina Figlio secondogenito di Leopoldo I del Belgio e della sua seconda moglie, la principessa francese Luisa d'Orléans[1], figlia del re Luigi Filippo di fiammingo: Leopold
中⽂ Francia, Leopoldo II nacque a Bruxelles il 9 aprile 1835. Suo fratello maggiore, Luigi Filippo, era morto a pochi mesi nel 1834 e pertanto Leopoldo Lodewijk Filips Maria Victor
de Saxe Cobourg-Gotha
Altre 66 divenne alla nascita erede al trono. All'età di 9 anni ottenne il titolo di duca di Brabante. Pur non affrontando direttamente in Belgio i problemi della
Trattamento Maestà reale
rivoluzione del 1848, Leopoldo assistette impotente alla caduta di suo nonno Luigi Filippo dal trono francese e al suo successivo rifugio in
Modifica Altri titoli Duca di Brabante
collegamenti Inghilterra, per influenza del padre di Leopoldo, all'epoca re del neonato Belgio.
Principe del Belgio
La carriera pubblica di Leopoldo ebbe inizio nel 1855, quando divenne membro del Senato belga, evidenziando ben presto un punto critico per Principe di Sassonia-
l'epoca per uno Stato da poco formatosi come il Belgio e che voleva esaltare la propria rinnovata potenza al pari delle altre potenze europee: la Coburgo e Gotha
Duca in Sassonia
mancanza di un impero coloniale, obbiettivo che sarà il punto focale di tutta quanta la sua reggenza e poi anche come sovrano. Durante un suo
viaggio in Grecia, esplicitò questo pensiero inviando al padre un prezioso marmo antico sul quale aveva inciso sul retro "al Belgio serve una Nascita Bruxelles, 9 aprile 1835

colonia", quasi a provare le ricchezze che potevano trovarsi nell'istituire un impero coloniale. Morte Laeken, 17 dicembre 1909
Luogo di Cripta Reale del Belgio,
Matrimonio [ modifica | modifica wikitesto ] sepoltura Chiesa di Nostra Signora di
Laeken, Laeken
A Bruxelles, il 22 agosto 1853, Leopoldo sposò Maria Enrichetta d'Asburgo-Lorena, figlia del conte palatino d'Ungheria, l'arciduca Giuseppe Antonio Casa reale Sassonia-Coburgo-Gotha
Giovanni d'Asburgo-Lorena, e nipote di Leopoldo II, imperatore del Sacro Romano Impero. Per quanto giudicata una delle più belle principesse Padre Leopoldo I del Belgio
Leopoldo in giovane età, ritratto da d'Europa, il matrimonio con Maria Enrichetta non fu per Leopoldo un motivo di orgoglio, da un lato per l'eccessiva riservatezza e timidezza della Madre Luisa Maria d'Orléans
Franz Xaver Winterhalter nel 1844
moglie, dall'altro per la sua personale inclinazione alla poca espansività. Consorte Maria Enrichetta d'Austria
Figli Luisa Maria
Regno [ modifica | modifica wikitesto ] Leopoldo
Stefania
Nel 1865, alla morte del padre, Leopoldo II ascese al trono belga. Sebbene fosse avverso al partito cattolico al governo, in politica interna
Clementina
intervenne solo dal punto di vista militare, per garantire la storica neutralità del Belgio in un periodo di coalizioni opposte dai grandi stati europei, ciò
Firma
che valse al paese una certa prosperità. Il periodo del suo regno fu segnato dalla moderazione negli affari interni: il partito liberale, che resse il
governo del Belgio dal 1857 al 1880, portò avanti la legge Frère-Orban nel 1879, la quale gradualmente laicizzò la scuola dall'influsso del
cattolicesimo romano. Nel 1880 il partito cattolico ottenne la maggioranza e per i quattro anni successivi le scuole cattoliche vennero quasi
completamente restaurate. Fu il partito laburista che dal 1885 avviò le riforme più radicali, rivedendo la costituzione e concedendo il suffragio universale
maschile nel 1893. Grande attenzione durante questo periodo venne apposta al mondo del lavoro con la concessione del diritto di formare sindacati, l'età
per l'ammissione dei bambini nelle fabbriche fissata a 12 anni, il divieto di lavoro notturno per i bambini di età inferiore a 16 anni e il divieto di lavoro
sotterraneo (in particolare nelle miniere di carbone) per le donne sotto l'età di 21 anni. Oltre a questo vennero per la prima volta contemplati degli
indennizzi per gli infortuni e la domenica divenne obbligatorio giorno di riposo delle attività produttive.

Con sommo dispiacere del sovrano, fu sempre il partito laburista a ridurre l'esercito belga, forgiandolo sul modello svizzero della Nazione armata, con un
Leopoldo, duca di Brabante
decreto che stabiliva un reclutamento nell'esercito su base volontaria e attraverso il sorteggio (con la possibilità di essere anche sostituiti mediante il
pagamento di una corrispettiva somma in denaro). Nel 1909 questo sistema venne sostituito e fu prevista la leva obbligatoria di un figlio per ciascun
nucleo famigliare. In una lettera a suo fratello, il conte delle Fiandre, nel 1888 Leopoldo II scrisse a tal proposito: "Il paese deve essere forte e prospero, e
pertanto avere opportunità di essere un bel luogo ove vivere tranquillo". Terrorizzato dalla debolezza che il Belgio aveva a livello militare, ottenne lo
strappo alla regola di costruire fortificazioni per la sicurezza dello stato a Liegi, Namur e Anversa.

Personalmente, Leopoldo incominciò a interessarsi attivamente alla causa del colonialismo a favore del Belgio dal 1866, quando inviò un ambasciatore a
Madrid per discutere con la regina Isabella II di Spagna di una possibile cessione delle Filippine al Belgio, causa che però non ebbe l'esito sperato.
Quando nel 1868 Isabella II venne deposta dal suo ruolo di regina di Spagna, Leopoldo II tentò di acquisire nuovamente le Filippine, ma anche in questo
caso l'operazione fallì per mancanza di fondi. Fu a causa di questi iniziali insuccessi che le aspirazioni di Leopoldo si concentrarono essenzialmente sulla
colonizzazione dell'Africa. Leopoldo II e Maria Enrichetta

Dopo numerosi e fallimentari tentativi di acquisire ulteriori colonie in Asia, nel 1876 Leopoldo organizzò una compagnia privata con finti scopi scientifici e
filantropici, che chiamò Società Africana Internazionale o Associazione Internazionale per l'Esplorazione e la Civilizzazione del Congo. Nel 1878, sotto gli
auspici di questa compagnia, ingaggiò il famoso esploratore Henry Stanley per formare una colonia nel Congo, un'area geografica settantasei volte più
grande del Belgio che venne istituita ufficialmente in colonia a partire dal 5 febbraio 1885.

Ultimi anni e morte [ modifica | modifica wikitesto ]

Sulla scia delle spinte insurrezionaliste e regicide tra fine Ottocento e primi del Novecento, il 15 novembre 1902 l'anarchico italiano Gennaro Rubino tentò
di assassinare Leopoldo che partecipava al corteo in memoria della moglie Maria Enrichetta da poco defunta. Dopo il passaggio della carrozza di
Leopoldo, Rubino sparò tre colpi di pistola al re, mancandolo. Rubino venne arrestato poco dopo.
Il giovane Leopoldo II del Belgio in
Leopoldo II decise di risposarsi tre giorni prima della sua morte, il 14 dicembre 1909, con Blanche Zélia Joséphine Delacroix, conosciuta anche col nome
un ritratto di Nicaise de Keyser
d'arte di Caroline, poi baronessa de Vaughan, dalla quale aveva già avuto due figli mai riconosciuti, noti come il duca di Tervuren e il conte di Ravenstein e
che portarono il cognome del secondo marito della loro madre. Il secondo matrimonio del re destò un certo scalpore e non sarebbe risultato valido per la
legge belga, ma fu comunque celebrato segretamente per volontà dello stesso sovrano al Palazzo Reale di Laeken a Bruxelles.

Il 17 dicembre 1909 Leopoldo II morì a Laeken e la sua salma fu poi sepolta nella cappella reale della chiesa di Nostra Signora di Laeken a Bruxelles, lasciando la corona al nipote Alberto, dal Leopoldo II in un ritratto del 1866
momento che gli era premorto anche il fratello Filippo, che era stato nominato suo erede alla morte dell'unico figlio maschio avuto dalla coppia reale.

La colonia personale di Leopoldo II [ modifica | modifica wikitesto ]

Leopoldo credeva fermamente che le colonie d'oltremare fossero la chiave per la grandezza di un paese e lavorò instancabilmente per acquisire un territorio coloniale per il Belgio. Né il popolo
belga né il governo belga, però, erano interessati a ciò; quindi Leopoldo incominciò a cercare un modo per acquisire una colonia da una posizione di privato cittadino.

Dopo un certo numero di progetti coloniali in Africa o Asia andati a vuoto, nel 1876 organizzò una compagnia commerciale privata camuffata da associazione scientifica e filantropica
internazionale. Nel 1879, sotto gli auspici della compagnia commerciale, egli assunse, dopo il rifiuto opposto da Pietro Savorgnan di Brazzà, il famoso esploratore Henry Morton Stanley per
stabilire una colonia nella regione del Congo. Parecchie manovre diplomatiche si ebbero alla Conferenza di Berlino del 1884-85, nella quale rappresentanti di tredici paesi europei e degli Stati
Uniti riconobbero Leopoldo come sovrano della maggior parte dell'area che lui e Stanley rivendicavano. Il 5 febbraio 1885 il risultato fu lo Stato Libero del Congo (più tardi Congo belga, poi Zaire
e oggi Repubblica Democratica del Congo), che Leopoldo fu libero di controllare come un dominio personale.

Resoconti di sfruttamento selvaggio e diffuse violazioni dei diritti umani (incluse schiavitù e mutilazioni, eseguite queste ultime in particolare quando le produzioni della gomma non rispettavano i
Re Leopoldo su una moneta da 20
quantitativi richiesti) della popolazione nativa, specialmente nell'industria della gomma naturale (caucciù o ficus elastica),[6] portarono alla nascita di un movimento internazionale di protesta già franchi belgi
nei primi anni del Novecento. A peggiorare poi la situazione erano le frequenti epidemie di vaiolo e malattia del sonno che devastarono la popolazione a più riprese a partire dal 1896, uccidendo
più di 5.000 africani nel solo villaggio di Lukolela presso il fiume Congo. Stime sulle perdite umane oscillano fra i 3 e i 10 milioni di morti e molti storici considerano le atrocità commesse tali da
costituire un genocidio. Alla fine, nel 1908, il parlamento belga costrinse il re a cedere lo Stato Libero del Congo al governo del Belgio, a partire dal 15 novembre di quell'anno, e il Paese fu
ribattezzato Congo belga.[6]

Gli storici del periodo tendono a dare un'immagine molto oscura di Leopoldo, a causa delle uccisioni di massa e delle violenze che si ebbero nel Congo: uno storico britannico disse che egli "fu un
Attila in vesti moderne, e che sarebbe stato meglio per il mondo che non fosse mai nato" (dalla relazione di Roger Casement, console britannico in Congo). Il missionario John Harris di Baringa,
ad esempio, fu così scioccato da ciò che vide in Congo che si fece coraggio per scrivere all'agente di Leopoldo nello stato, riportando: "Sono appena tornato da un viaggio nella parte interna del
paese, diretto al villaggio di Insongo Mboyo. La miseria più abbietta e l'abbandono totale di quelle terre sono indescrivibili. Pertanto mi sono rivolto a voi Eccellenza perché vi facciate promotore
affinché tali atrocità abbiano fine e mi sono preso la libertà di promettere che in futuro punirete giustamente solo i criminali che abbiano commesso dei crimini". Il Kaiser Guglielmo II di Germania
una volta descrisse il suo reale collega come un "uomo completamente cattivo".

Leopoldo II è ancora oggi sentito come una figura controversa nella Repubblica Democratica del Congo; nel 2005 la sua statua fu abbattuta solo poche ore dopo essere stata rieretta nella
capitale, Kinshasa. Il ministro della cultura congolese, Christoph Muzungu, aveva deciso di reinstallare la statua, sostenendo che la gente dovrebbe vedere anche gli aspetti positivi del re oltre a
quelli negativi. Ma poche ore dopo essere stata eretta al centro di una rotatoria vicino alla stazione centrale di Kinshasa, la statua alta sei metri fu buttata giù di nuovo, senza spiegazioni.

Nel giugno 2020, in occasione del sessantesimo anniversario dell'indipendenza della Repubblica Democratica del Congo, il re del Belgio Filippo, con una lettera indirizzata al presidente Félix
Tshisekedi, ha espresso per la prima volta nella storia il suo rammarico per le azioni di Leopoldo II.[7]
Leopoldo fotografato in tarda età

Leopoldo e i Belgi [ modifica | modifica wikitesto ]

Leopoldo II è percepito da molti belgi come il "Re Costruttore"[8] ("le Roi-Bâtisseur" in francese, "Koning-Bouwer" in olandese), poiché egli commissionò un gran numero di edifici e progetti
urbanistici in Belgio (principalmente a Bruxelles, Ostenda e Anversa). Gli edifici comprendono le serre reali a Laeken (nella tenuta del Castello Reale di Laeken), la Torre Giapponese, il
Padiglione Cinese, il Musée du Congo (ora chiamato Museo Reale per l'Africa Centrale) e i loro parchi circostanti a Tervuren, il Triplo Arco del Giubileo a Bruxelles e l'atrio della stazione
ferroviaria di Anversa. Egli costruì anche un'importante residenza di campagna a Saint-Jean-Cap-Ferrat sulla Costa Azzurra francese, con all'interno la Villa des Cèdres, che adesso è un giardino
botanico.

C'è stato un "Grande oblio", come Adam Hochschild affermò in King Leopold's Ghost, dopo che il Congo di Leopoldo fu trasferito al Belgio. Come dice Hochschild: "Il Congo offre un eclatante
esempio della politica dell'oblio. Leopoldo e i funzionari coloniali belgi che lo seguirono fecero accuratamente tutto il necessario per cercare di cancellare le prove potenzialmente incriminanti dagli
archivi storici". (Adam Hochschild, King Leopold's Ghost).

È indicativo che il Museo Reale coloniale per l'Africa Centrale (a Tervuren) non abbia menzionato alcunché riguardo alle atrocità commesse nello Stato Libero del Congo. Il Museo di Tervuren ha
una grande collezione di oggetti coloniali, ma della grandissima ingiustizia in Congo, "non ce n'è assolutamente traccia" (di nuovo nelle parole di Hochschild). Un altro esempio si può trovare sulla
passeggiata a mare di Blankenberge, una popolare località turistica costiera, dove un monumento mostra un colonialista e un bambino nero ai suoi piedi (presunto portatore della "civiltà") senza
alcun commento, ulteriore illustrazione di questo "Grande oblio".
Re Leopoldo II sul letto di morte
Il sovrano si dedicava molto anche alla bella vita della società aristocratica dell'epoca e per tali scopi possedeva anche due ville sulla Costa Azzurra, Villa Leopolda e Villa Les Cèdres, ove istituì
un giardino botanico, impegnandosi attivamente per la coltivazione delle piante esotiche.

Scritti su Leopoldo [ modifica | modifica wikitesto ]

Molti importanti scrittori dell'epoca presero parte alla condanna internazionale di Leopoldo II e del suo sfruttamento del Congo. Tra essi, Arthur Conan Doyle, Booker T. Washington e quelli sotto
menzionati.

Il poeta mistico americano Vachel Lindsay scrisse: "Listen to the yell of Leopold's ghost / Burning in Hell for his hand-maimed host / Hear how the demons chuckle and yell / Cutting his hands off,
down in Hell" ("Udite le urla dello spettro di Leopoldo / Che arde all'Inferno per il gran numero di mutilati / Sentite come i demoni sghignazzano e gridano / Tagliandogli le mani, giù all'Inferno")

Gli spettri del Congo (titolo originale: King Leopold's Ghost: "Lo spettro di Re Leopoldo") di Adam Hochschild descrive la storia e la brutalità del dominio di re Leopoldo nel Congo belga.

Il Congo belga di re Leopoldo fu descritto come un regime coloniale di lavoro schiavistico, stupri e mutilazioni in Cuore di tenebra di Joseph Conrad.

Mark Twain scrisse una sarcastica satira politica, intitolata Il soliloquio di re Leopoldo.

Anche Edgar Rice Burroughs menziona polemicamente Leopoldo II, come responsabile delle crudeli atrocità commesse ai danni delle popolazioni indigene, nel suo celebre Tarzan delle Scimmie.

Discendenza [ modifica | modifica wikitesto ]

Dal matrimonio tra Leopoldo e Maria Enrichetta d'Asburgo-Lorena nacquero quattro figli:[1] Immagini di ragazzini congolesi
mutilati per non aver raccolto la quota
Luisa Maria, nata a Bruxelles il 18 febbraio 1858 e morta a Wiesbaden il 1º marzo 1924; sposò il 4 febbraio 1875 il principe Filippo di Sassonia-Coburgo-Kohary (1844-1921); divorziarono nel stabilita di gomma durante il regime di
1906; Leopoldo II
Leopoldo, nato a Laeken il 12 giugno 1859 e morto a Laeken il 22 gennaio 1869;
Stefania, nata a Laeken il 21 maggio 1864 e morta nell'abbazia di Pannonhalma il 23 agosto 1945; sposò il 10 maggio 1881 Rodolfo d'Asburgo-Lorena Re dei Belgi
(1858-1889) erede al trono dell'Impero austro-ungarico, e il 22 marzo 1900 Elmer de Lonyay (1863-1946), conte e diplomatico; Casa di Sassonia-
Clementina, nata il 30 luglio 1872 e morta l'8 marzo 1955; sposò nel 1910, solo dopo la morte del padre, Napoleone Vittorio Bonaparte (1862-1926). Coburgo-Gotha
Leopoldo II fu inoltre padre di due figli illegittimi avuti dall'amante Caroline Lacroix, adottati poi nel 1910 dal secondo marito della Lacroix, Antoine Durrieux:

Lucien Philippe Marie Antoine (1906 – 1984), Principe di Tervuren.


Philippe Henri Marie François (1907 – 1914), Conte di Ravenstein.

Ascendenza [ modifica | modifica wikitesto ]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni


Francesco Giosea, Duca di Sassonia-
Ernesto Federico, Duca di Sassonia- Coburgo-Saalfeld
Coburgo-Saalfeld Anna Sofia di Schwarzburg-
Francesco, Duca di Sassonia- Rudolstadt
Coburgo-Saalfeld Leopoldo I (1790-1865)
Ferdinando Alberto II, Duca di
Sofia Antonia di Brunswick- Brunswick-Wolfenbüttel Figli [mostra]
Wolfenbüttel Il monumento al generale Storms a
Antonietta Amalia di Brunswick- Leopoldo II (1835-1909)
Leopoldo I del Bruxelles spruzzato di vernice rossa,
Wolfenbüttel
Belgio Figli [mostra] giugno 2020
Enrico XXIII, Conte Reuss di
Enrico XXIV, Conte Reuss di Ebersdorf Nipoti [mostra]
Ebersdorf Contessa Sofia Teodora di Castell- Alberto I (1875-1934)
Augusta di Reuss-Ebersdorf Remlingen
Figli [mostra]
Giorgio Augusto, Conte di Erbach-
Leopoldo III (1901-1983)
Carolina Ernestina di Erbach- Schönberg
Schönberg Contessa Ferdinanda Enrichetta di Figli [mostra]
Leopoldo II del Stolberg-Gedern Baldovino I (1930-1993)
Belgio
Luigi Filippo I, Duca d'Orléans Alberto II (1934-vivente)
Luigi Filippo II, Duca d'Orléans Principessa Luisa Enrichetta di Figli [mostra]
Luigi Filippo I, Re dei Francesi Borbone
Filippo (1960-vivente)
Luigi Giovanni Maria di Borbone,
Principessa Luisa Maria Adelaide di Duca di Penthièvre Figli [mostra]
Borbone
Principessa Maria Teresa di Modena Modifica
Principessa Luisa
d'Orléans Carlo III di Spagna
Ferdinando I delle Due Sicilie
Principessa Maria Amalia di Sassonia
Maria Amalia di Borbone-Napoli
Francesco I, Sacro Romano
Arciduchessa Maria Carolina Imperatore
d'Austria
Maria Teresa d'Austria

Ascendenza patrilineare ​[ modifica | modifica wikitesto ]

1. Dedi di Hassegau (?)


2. Teodorico I di Liesgau (+ 976)
3. Dedi I (+ 1009), conte di Merseburgo
4. Teodorico II di Wettin (989 ca.-1034), margravio della Bassa Lusazia
5. Thimo di Wettin, (1010 circa-1090/1091 o 1100 circa) conte di Wettin e Brehna
6. Corrado il Grande (1097 circa-1157), margravio di Meißen
7. Ottone II di Meißen (1125-1190), margravio di Meißen
8. Teodorico I di Meißen (1162-1221), margravio di Meißen
9. Enrico III di Meißen (1218-1288), margravio di Meißen e langravio di Turingia
10. Alberto II di Meißen (1240-1314), margravio di Meißen, langravio di Turingia e conte palatino di Sassonia
11. Federico I di Meißen (1257-1323), margravio di Meißen e langravio di Turingia
12. Federico II di Meißen (1310-1349), margravio di Meißen
13. Federico III di Meißen (1332-1381), langravio di Turingia e margravio di Meißen
14. Federico I di Sassonia (1370-1428), marchese di Meißen, langravio di Turingia e principe elettore di Sassonia
15. Federico II di Sassonia (1412-1464), principe elettore di Sassonia, marchese di Meißen e conte di Turingia
16. Ernesto di Sassonia (1441-1486), principe elettore di Sassonia
17. Giovanni di Sassonia (1468-1532), principe elettore di Sassonia
18. Giovanni Federico I, elettore di Sassonia (1503-1554)
19. Giovanni Guglielmo, duca di Sassonia-Weimar (1530 – 1573)
20. Giovanni di Sassonia-Weimar (1570-1605), duca di Sassonia-Weimar e di Jena
21. Ernesto I di Sassonia-Gotha-Altenburg (1601-1675), duca di Sassonia-Gotha e duca di Sassonia-Altenburg
22. Giovanni Ernesto di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1658 – 1729), duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
23. Francesco Giosea, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1697-1764)
24. Ernesto Federico, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1724-1800)
25. Francesco, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1750-1806)
26. Leopoldo I del Belgio (1790-1865), re del Belgio
27. Leopoldo II del Belgio (1835-1909), re del Belgio

Onorificenze [ modifica | modifica wikitesto ]

Onorificenze belghe [ modifica | modifica wikitesto ] Stendardo di Leopoldo II del Belgio

Gran Maestro e Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo


— 10 dicembre 1865

Gran Maestro dell'Ordine della Stella africana


— 30 dicembre 1888 (come Ordine dello Stato Libero del Congo); 10 ottobre 1908 (come Ordine belga)

Gran Maestro dell'Ordine Reale del Leone


— 9 aprile 1891 (come Ordine dello Stato Libero del Congo); 10 ottobre 1908 (come Ordine belga)

Gran Maestro dell'Ordine della Corona


— 15 ottobre 1897 (come Ordine dello Stato Libero del Congo); 10 ottobre 1908 (come Ordine belga)

Gran Maestro dell'Ordine di Leopoldo II


— 24 agosto 1900 (come Ordine dello Stato Libero del Congo); 10 ottobre 1908 (come Ordine belga)

Croce militare di I classe

Onorificenze straniere [ modifica | modifica wikitesto ]

Gran Croce e Collare dell'Ordine di Carol I


— 1906[9]

Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)

Collare dell'Ordine Supremo del Crisantemo (Giappone)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Luigi d'Assia (Granducato d'Assia)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Alberto l'Orso (Granducato di Anhalt)

Cavaliere dell'Ordine della Fedeltà (Granducato di Baden)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Falco Bianco (Granducato di Baden)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone di Zähringen (Granducato di Baden)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito di Pietro Federico Luigi (Granducato di Oldenburg)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Civile e Militare sotto il titolo di San Giuseppe (Granducato di Toscana)

Gran Commendatore dell'Ordine principesco dinastico di Hohenzollern (Hohenzollern)

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (Impero austriaco)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria (Impero austriaco)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale della Croce del Sud (Impero del Brasile)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Pietro I (Impero del Brasile)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale dell'Aquila Messicana (Impero del Messico)

Cavaliere di I classe dell'Ordine di Medjidié (Impero ottomano)

Cavaliere di I classe dell'Ordine di Osmanie (Impero ottomano)

Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Sant'Andrea apostolo "il primo chiamato" (Impero russo)

Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Sant'Alexander Nevsky (Impero russo)

Cavaliere dell'Ordine Imperiale dell'Aquila bianca (Impero russo)

Cavaliere di I classe dell'Ordine Imperiale di Sant'Anna (Impero russo)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Carlo (Monaco)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi

Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito (Regno delle Due Sicilie)

Cavaliere di Gran Croce del Ordine Militare del Cristo (Regno del Portogallo)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Regno del Portogallo)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Giacomo della Spada (Regno del Portogallo)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Militare di San Benedetto d'Avis (Regno del Portogallo)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona del Württemberg (Regno del Württemberg)

Cavaliere dell'Ordine di Sant'Uberto (Regno di Baviera)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Regno di Francia)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Giorgio (Regno di Hannover)

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno di Sardegna)


— 1855

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)
— 1855

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona Fiorata (Regno di Sassonia)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Takovo (Regno di Serbia)

Cavaliere dell'Ordine Supremo dell'Aquila Nera (Regno di Prussia)

Cavaliere di I Classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Regno di Prussia)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Stella di Romania (Regno di Romania)

Cavaliere compagno del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (K.G., Regno Unito)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede)

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Casata Ernestina di Sassonia di Sassonia (Sassonia-Coburgo-Gotha)

Cavaliere di Gran Croce del Reale e Distinto Ordine Spagnolo di Carlo III (Spagna)

Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia)


— 17 maggio 1852

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Elefante Bianco (Thailandia)

Note [ modifica | modifica wikitesto ]

1. ^ a b c d e f Darryl Lundy, Genealogia di Leopoldo II del Belgio , su thepeerage.com, thePeerage.com , 10 maggio 2003. URL consultato il 14 ottobre 2009.
2. ^ Belgium's genocidal colonial legacy haunts the country's future , in The Independent, 17 ottobre 2017. URL consultato il 9 giugno 2020.
3. ^ The hidden holocaust , in The Guardian, 13 maggio 1999. URL consultato il 9 giugno 2020.
4. ^ https://www.vrt.be/vrtnws/nl/2020/06/05/leopold-ii-portret-en-controverse/
5. ^ Storica - National Geographic, La tragedia del Congo Belga , su storicang.it.
6. ^ a b La storia del padre che contempla il piede e la mano tagliati alla figlia di 5 anni in Congo , su vanillamagazine.it. URL consultato l'11 dicembre 2017 (archiviato l'11 dicembre 2017).
7. ^ Re Filippo del Belgio esprime rammarico per le ferite coloniali in Congo , su repubblica.it. URL consultato il 30 giugno 2020.
8. ^ Maria José di Savoia, Giovinezza di una regina, Milano, Le Scie, Arnoldo Mondadori Editore, 1991.ISBN 88-04-35108-X
9. ^ Ordinul Carol I , su familiaregala.ro.

Bibliografia [ modifica | modifica wikitesto ]

(EN) Maria Petringa. Brazza, A Life for Africa, 2006. ISBN 978-1-4259-1198-0.
David Van Reybrouck, Congo, trad. Franco Paris, Milano, Feltrinelli, 2014, ISBN 978-88-0749-177-1.

Voci correlate [ modifica | modifica wikitesto ]

Sassonia-Coburgo-Gotha (Belgio)
Belgio
Storia del Belgio
Stato Libero del Congo
Gennaro Rubino

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Wikinotizie contiene l'articolo La statua di Leopoldo II ad Anversa è stata rimossa, 10 giugno 2020

Collegamenti esterni [ modifica | modifica wikitesto ]

Leopoldo II Re del Belgio , in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.


(EN) Leopoldo II del Belgio , su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN) Opere di Leopoldo II del Belgio , su Open Library, Internet Archive.
(FR) Pubblicazioni di Leopoldo II del Belgio , su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
documentario di History Channel , con un breve filmato
(EN) Relazione di Roger Casement, console britannico in Congo , su web.jjay.cuny.edu. URL consultato il 23 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2008).
(EN) Crimini contro l'umanità nello Stato Libero del Congo , su religioustolerance.org.
Genealogy of the Royal Family of Belgium (House Saxe-Coburg-Gotha) , su geocities.com. URL consultato il 28 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
Archivio Leopoldo II , Museo reale dell'Africa centrale
Predecessore Re dei Belgi Successore
Leopoldo I 1865 - 1909 Alberto I

Predecessore Sovrano dello Stato Libero del Congo Successore


Titolo inesistente 1885 - 1908 Titolo abolito

Predecessore Duca di Brabante Successore


Filippo II di Spagna
1840 - 1865 Leopoldo del Belgio
Ultimo detentore del titolo

V·D·M [mostra]
Re dei Belgi

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Categorie: Nati nel 1835 Morti nel 1909 Nati il 9 aprile Morti il 17 dicembre Nati a Bruxelles (comune) Morti a Laeken Re dei Belgi Casato di Sassonia-Coburgo-Gotha (Belgio)
Sepolti nella chiesa di Nostra Signora di Laeken Cavalieri dell'Ordine della Giarrettiera Gran maestri dell'Ordine di Leopoldo Gran Cordoni dell'Ordine di Leopoldo Gran maestri dell'Ordine della Stella africana
Gran maestri dell'Ordine Reale del Leone Gran maestri dell'Ordine della Corona (Belgio) Gran maestri dell'Ordine di Leopoldo II Cavalieri dell'Ordine dell'Elefante Collari dell'Ordine del Crisantemo
Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di Luigi d'Assia Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di Alberto l'Orso Cavalieri dell'Ordine della fedeltà Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine del Falco Bianco
Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine del Leone di Zähringen Cavalieri di Gran Croce dell'ordine al merito di Pietro Federico Luigi Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di San Giuseppe
Gran Commendatori dell'Ordine di Hohenzollern Cavalieri del Toson d'oro Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di Santo Stefano d'Ungheria Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine nazionale della Croce del Sud
Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Pietro I Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine imperiale dell'Aquila Messicana Cavalieri dell'Ordine di Osmanie Cavalieri dell'Ordine di Sant'Andrea
Cavalieri dell'Ordine Imperiale di Aleksandr Nevskij Cavalieri dell'Ordine dell'Aquila Bianca Cavalieri dell'Ordine di Sant'Anna Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di San Carlo
Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di San Ferdinando e del merito
Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine del Cristo Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada Cavalieri di Gran Croce di San Giacomo della Spada
Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine Militare di San Benedetto d'Avis Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine della Corona del Württemberg Cavalieri dell'Ordine di Sant'Uberto Gran croce della Legion d'onore
Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di San Giorgio (Hannover) Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata
Cavalieri di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine della Corona Fiorata Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di Takovo Cavalieri dell'Ordine dell'Aquila Nera
Cavalieri dell'Ordine dell'Aquila Rossa Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine della Stella di Romania Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine della Casata ernestina di Sassonia Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di Carlo III Cavalieri dell'Ordine dei Serafini Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine dell'Elefante Bianco
Cavalieri dell'Ordine di Mejidiyye [altre]

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