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Il Nirvana, secondo il Buddismo, è uno stato d'essere complesso, nel quale una

persona sfugge alla sofferenza del mondo e si rende conto della sua unione con
l'universo. Il Nirvana può riferirsi all'atto d'estinguere, gradualmente o rapidamente
(come soffiare una candela). Lo scopo finale del Buddismo è il Nirvana, quando
l'"estinzione" di tutti i desideri viene completata, e la persona viene trasformata in un
altro stato. Immaginate una candela che brucia e poi viene spenta. La sua energia non
viene distrutta, si trasforma in un altro tipo di energia. Si tratta di un esempio basilare
di quello che accade quando un'anima raggiunge il Nirvana.
Sono tre i "fuochi" che il buddista cerca di estinguere per trovare il Nirvana.
Essi sono la passione, l'avversione (odio) e l'ignoranza (delusione).
il Buddismo insegna che una persona che giunge allo stato del Nirvana perde ogni
identità personale, desiderio, e persino il proprio corpo.

4 nobili verità:
Nel suo primo discorso dopo l'Illuminazione, il Buddha fece un discorso a quelli che
poi sarebbero diventati i suoi primi 5 discepoli. In quel discorso il Buddha espose
quello che costituisce il cuore del suo insegnamento, il messaggio che ha lasciato
all'umanità. Questa è l'esposizione delle Quattro Nobili Verità che sono parte
integrante della vita di ogni essere vivente.

La prima Nobile Verità: l'esistenza della Sofferenza.


Nel primo punto del suo insegnamento il Buddha espose con chiarezza la sofferenza
della malattia, dell'invecchiamento, della povertà, della morte, ma anche il disagio
nel ottenere ciò che desideriamo o nel perdere ciò a cui teniamo. Va compreso
correttamente il motivo per cui il Buddhismo pone come stadio fondamentale del
proprio sviluppo spirituale la consapevolezza del proprio stato di sofferenza.
L'obiettivo del sentiero spirituale buddhista è quello di raggiungere la completa
liberazione dalla sofferenza. Tale liberazione, però, avviene tramite lo sforzo
personale di seguire i metodi proposti dal Buddha.

La seconda Nobile Verità: la causa della Sofferenza.


Una volta compresa la propria situazione di sofferenza è necessario indagare
sull'origine di quest'ultima. In tale contesto la filosofia buddhista individua l'origine
della sofferenza sulla base della legge di causa ed effetto, per la quale qualsiasi
fenomeno o qualsiasi situazione ci si trovi a sperimentare dipende da azioni
intraprese in precedenza.

La terza Nobile Verità: la cessazione della Sofferenza.


La realizzazione della seconda Nobile Verità, che individua per ogni sofferenza una
causa, è di fondamentale importanza nel processo verso la liberazione da essa: infatti,
dal momento che la sofferenza ha una causa, consegue che rimuovendo tale causa si
estinguerà anche la sofferenza corrispondente.
La quarta Nobile Verità: il Sentiero per la liberazione dalla Sofferenza (Ottuplice
Sentiero).
Nell'ultima parte del suo insegnamento il Buddha espose il metodo vero e proprio per
raggiungere la liberazione dalla sofferenza.Indirizza il praticante verso l'abbandono
di tutte le azioni negative di corpo, parola e mente, eliminando tutti i veleni della
mente e coltivandone tutti gli aspetti positivi.
Quindi il buddhismo può essere visto come un insieme di strumenti che rendono
capaci di vedere le cose come sono in realtà, nel qui ed ora. Il buddhismo non ha
dogmi e dà la possibilità di porre domande su ogni cosa. Gli insegnamenti del
Buddha mirano al pieno sviluppo e alla libertà di corpo, parola e mente.

Il Buddha nacque in India circa 2560 anni fa in una famiglia reale, in un ambiente
culturalmente sviluppato. Il giovane principe godette di circostanze estremamente
privilegiate e fino all’età di ventinove anni conobbe solo situazioni piacevoli.
Quando lasciò il palazzo per la prima volta, il suo mondo venne travolto e scosso. In
tre giorni vide una persona gravemente malata, una persona anziana ed un cadavere.
Riconobbe l’inevitabilità della vecchiaia, della malattia, della morte e
dell’impermanenza di ogni cosa e ne rimase profondamente turbato. Il mattino
seguente si imbatté in uno yogi in meditazione profonda e le loro menti si
incontrarono.
Ispirato da questo evento il principe lasciò il palazzo reale e la famiglia e vagò per il
paese in cerca di insegnamenti che potessero andare oltre la morte e la sofferenza.
Studiò con vari insegnanti ma nessuno di loro fu in grado di condurlo verso la meta
finale. All’età di trentacinque anni, dopo sei anni di intenso pratica, realizzò la vera
natura della mente e realizzò l’illuminazione.
Riconobbe la vera natura di tutti i fenomeni, lo spazio onnisciente che rende ogni
cosa possibile, la sua luminosa chiarezza che giocosamente esprime la ricchezza e
l’amore illimitato della mente, una mente ricca di ogni possibilità. Per i seguenti
quarantacinque anni il Buddha insegnò i metodi per raggiungere la meta
dell’illuminazione a migliaia di brillanti studenti.

Il buddhismo potrebbe essere ritenuto una filosofia visto che i suoi insegnamenti
rappresentano una visione logica e completa, ma non è propriamente una filosofia.
La filosofia può spiegare le cose su un livello formale, di parole e idee, mentre gli
insegnamenti del Buddha lavorano con la nostra totalità.
Sia la filosofia che la pratica buddhista portano verso una chiarezza del pensiero ma
solo quest’ultima può guidare verso una trasformazione definitiva perché dà una
soluzione pratica agli eventi, sia interiori che esteriori, sperimentati nel quotidiano.
Proprio per questa capacità degli insegnamenti di trasformare le persone che li
praticano, alcuni considerano il buddhismo come una sorta di psicologia.
*testo sacro è il canone buddista (triptaka)
*luogo culto è il tempio

PAROLE CHE NON DEVONO MANCARE NEL BRAINSTORMING:


-filosofia
-(budda)
-meditazione
-nirvana
-4 nobili verità (dottrine)
QUIZ:

1) Chi è il Buddha?
-un essere mitologico
-una divinità
-un uomo
-eroe fantastico

2) Abbina la parola alla definizione:


1-Triptaka
2-Nirvana
3-Meditazione
4-Desiderio

a -Origine del dolore


b -Stato definitivo di felicità
c -Testo sacro
d -Mezzo per distaccarsi dal mondo e raggiungere il Nirvana

3) Completa:
I fondamenti della dottrina buddista sono le …………

4) Cosa ha compreso il Buddha?


-Come evitare i peccati
-La strada per la felicità
-Il modo per estinguere il dolore
-Il sistema per vivere in pace

Siti Web utilizzati:


-curae-naturali.it
-WIKIPEDIA
-gotquestions.org
-buddhism.it
-piandeciliegi.it
Meditazione: pratica del buddhismo che include ogni metodo che abbia come ultimo
fine l'illuminazione. 
I metodi principali della meditazione buddhista sono divisi in śamatha (meditazione
della tranquillità) e vipassana (meditazione dell'intuito o di profonda
visione).La meditazione samatha è un tipo di meditazione del Buddhismo di radice
hindu. La finalità di questo metodo è quella di conseguire una dimensione
di pacificazione interiore, propedeutica alla meditazione vipassana.
La meditazione samatha si basa sulla consapevolezza del respiro, attraverso
l’osservazione prolungata (per almeno 15-30 minuti) delle fasi di inspirazione ed
espirazione in uno dei punti in cui è più netta la sensazione del respiro che entra e
circola nel corpo
Grazie alla meditazione samatha, è possibile focalizzare l’attenzione distogliendola
dalle emozioni negative, come la rabbia, l’ansia, l’invidia e il rancore.
Questa tecnica genera le energie necessarie che la vipassana, stadio successivo,
tramuterà in azione. A livello fisico, la meditazione samatha consente
un rilassamento profondo Grazie alla meditazione samatha, è possibile focalizzare
l’attenzione distogliendola dalle emozioni negative, come la rabbia, l’ansia, l’invidia
e il rancore.
Scopo della meditazione vipassana è raggiungere la comprensione della vera natura
della mente e della materia.
Praticata da religiosi e laici di ogni nazionalità, la meditazione vipassana consiste in
una tecnica pratica di auto-osservazione, che conduce alla graduale purificazione
della mente e alla piena consapevolezza di sé e del proprio corpo.

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