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Anatomia

Capitolo 1 libro

Studia organizzazione del corpo umano

Anatomia macroscopica (occhio nudo) e microscopica (strutture osservabili grazie al microscopio)

Corpo umano: livello di organizzazione strutturale più alto

Sistemi: insieme di organi con similitudini strutturali e funzionali e stesa derivazione embriologica

Apparati: insieme di organi con similitudine strutturali e funzionali e differente derivazione embriologica

Organi: insieme di tessuti specializzati a compiere specifiche funzioni

Tessuti: insieme di cellule specializzate a compiere specifiche funzioni

Cellule: unità morfo-funzionale dei tessuti

Posizione anatomica

Regioni anatomiche

Regioni impari 3  epigastrio, mesogastrio, ipogastrio

Regioni pari 6  ipocondrio dx sx, regione lombare dx sx, costa iliaca dx sx

Quadranti e regioni rappresentano e servono per indicare punti di repere per i vari organi.

Piani corporei di riferimento  sagittale mediano, frontale, trasversale

Piano frontale o coronale  parte anteriore e posteriore

Piano sagittale o mediano  piano passante lungo la linea mediana, perpendicolare piano frontale, parte
dx e sx, mediano se divide il corpo in antimeri (sezione parasaggitale  sezione parallela alla sezione
sagittale mediana)

Piano orizzontale  parte superiore e inferiore

Regioni anatomiche _ quadranti addomino-pelvici

Quadrante superiore destro  lobo destro del fegato, colecisti, rene destro, parte dello stomaco,
dell’intestino tenue e dell’intestino crasso
Quadrante superiore sinistro  lobo sinistro del fegato, stomaco, pancreas, rende sinistro, milza, parte
dell’intestino crasso

Quadrante inferiore destro  cieco, appendice vermiforme, parte dell’intestino tenue, organi della
riproduzione (ovaio destro nelle femmine e cordone spermatico destro nei maschi) e uretere destro

Quadrante inferiore sinistro gran parte dell’intestino tenue, parte dell’intestino crasso, uretere sinistro,
organi della riproduzione (ovaio sinistro nelle femmine e cordone spermatico sinistro nei maschi)

Regioni anatomiche _ regioni addomino-pelvici

1) Epigastrio  ipocondrio destro e ipocondrio sinistro


2) Mesogastrio  fianco destro e fianco sinistro
3) Ipogastrio  fossa iliaca destra e fossa iliaca sinistra

Terminologia di posizione

Descrizione

1) cranio-caudale
2) Prossimale-distale
3) Superficiale-profondo
4) Omolaterale-controlaterale

Omolaterale o ipsilaterale  relativo allo stesso lato del corpo

Controlaterale  relativo al lato opposto del corpo

Cavità corporee

Cavità dorsale posteriore

-cranica (encefalo, diencefalo e tronco encefalico)

-spinale (midollo spinale)


Cavità toracica

Posta anteriormente e superiormente rispetto al diaframma.

Accoglie gli organi dell’apparato respiratorio, presenta due cavità: pleurica dx e sx e dell’apparato
cardiovascolare e dell’apparato digerente, linfatico ed endocrino (timo)

Mediastino  esofago, trachea, timo e grossi vasi, cavità pericardica che circonda il cuore

Cavità addominopelvica

Diaframma, superficie inferiore T12, margine anterosuperiore cingolo pelvico)

Addominale  fegato, stomaco, intestino tenue, pancreas e parte del crasso, milza, reni (occupano
parzialmente o completamente la cavità peritoneale)

Pelvica  parte del crasso, genitali, vescica

Peritoneale  cavità interna rivestita da peritoneo (membrana sierosa)

1) ORGANO A TONACHE SOVRAPPOSTE O CAVO

Lume centrale circondato da tonache sovrapposte concentriche

1) Tonaca mucosa (rivolta verso il lume, epitelio di rivestimento + lamina propria connettivale),
2) Tonaca sottomucosa (tessuto connettivo lasso e può mancare in alcuni organi ureteri)
3) Tonaca sottomucosa (sottile strato di fibrocellule muscolari lisce)
4) Tonaca muscolare (strati di fibrocellule muscolari lisce orientati in modo diverso)
5) Tonaca avventizia o sierosa (avventizia  tessuto connettivo fibroso denso, sierosa  sostituisce la
t. avventizia in alcuni visceri es peritoneo)

Vasi sanguiferi

Organi cavi, lume centrale attorno al quale si organizzano tonache sovrapposte

1) Arteria (hanno la necessità di potersi contrarre facilmente per pompare il sangue da cuore o verso
di esso)
- Tonaca interna  intima, endotelio, poggia su una membrana elastica interna, tonaca
media costituita da cellule muscolari e tonaca avventizia

2) Vene (parete più sottile)


- Endotelio, tonaca media (cellule muscolari, no elastiche), tonaca avventizia
2) ORGANO PARENCHIMATOSO O PIENO

1) Capsula (riveste esternamente l’organo, tessuto connettivo denso)


2) Stroma (setti connettivali che si portano in profondità nell’organo  lobi e lobuli)
3) Parenchima (tessuto con caratteristiche distintive e funzionali di ciascun organo)
4) Ilo (punto di ingresso ed uscita di vasi, nervi e dotti linfatici)

Apparato locomotore (capitolo 3)


Costituito da ossa, articolazione, muscoli

Funzioni:

- Sostegno e protezione
- Emopoiesi
- Movimento e postura
- Deposito e riserva di sali minerali

Sistema scheletrico

1) assile  cranio, colonna vertebrale, cassa toracica (cintura scapolare)


2) appendicolare  ossa arti in unione grazie a cintura pelvica o scapolare (cintura pelvica)

Classificazione morfologica

1) Lunghe (caratterizzate dal fatto che lunghezza supera spessore e larghezza)


es. tibia/femore/radio/ulna
- Costituite da due epifisi (osso spugnoso con lamelle e rivestito da tessuto osseo compatto
vascolarizzato) poste una prossimale e una distale e una diafisi centrale (osso compatto)
- All’interno vi è la cavità midollare contenente midollo osseo responsabile di emopoiesi

2) Piatte (spessore inferiore alla lunghezza e larghezza)


Es. volta cranica/sterno/scapola
- Due lamine di tessuto compatto (interno ed esterno)

3) Brevi o corte (le tre dimensioni si equiparano lunghezza, larghezza e spessore)


Es. tarso, carpo
Struttura simile a epifisi delle ossa lunghe, tessuto osseo spugnoso rivestito perifericamente da uno
strato di tessuto osseo compatto

4) Ossa sesamoide (brevi rotonde, ovoidi)


Es. rotula nello spessore tendineo
Le ossa sesamoidi sono in genere piccole, rotondeggianti, appiattite. Si sviluppano all’interno dei
tendini e sono frequentemente localizzate in prossimità dell’articolazione del ginocchio, delle mani
e dei piedi. Solo la patella, o rotula e il pisiforme sono presenti in tutti gli individui; le altre ossa di
questo tipo possono non essere tutte presenti

5) Irregolari (vertebre, inclassificabili)

Tutte le ossa sono rivestite da una membrana fibrosa (periostio)

1) Partecipa a crescita e riparazione ossea


2) Isola e protegge
3) Punto ancoraggio vasi e nervi
4) No superfici articolari (rivestite da cartilagine ialina ed inserzioni tendini)

Tutte le ossa sono costituite anche da endostio

1) Lamina connettivale che riveste la superficie interna del canale midollare


2) Partecipa a crescita e riparazione ossea

Movimenti angolari

1) Abduzione e adduzione
2) Flessione stensione (piano sagittale)
3) Circonduzione

Movimenti rotatori

Movimento intorno al proprio asse sagittale

(rotazione esterna o laterale, rotazione interna o mediale. Supinazione o pronazione)


Articolazioni  collegano le ossa tra di loro, mobilità del corpo

Classificazione delle articolazioni

1) Sinartrosi  articolazioni immobili


2) Diartrosi  articolazioni mobili
3) Anfiartrosi  articolazioni scarsamente mobili

Sinartrosi

- Semplici
- Superficie articolari poco mobili oppure immobili

1) Sinfibrosi (tessuto connettivo tra i capi ossei-es tibia e perone.


Sono a loro volta suddivise in
a- Suture (ossa della volta cranica)
b- Sindesmosi (tessuto fibroso laminare o cordoniforme)
c- Gonfiosi (tra le radici dentali e i processi alveolari)

2) Sincondrosi (TESSUTO CARTILAGINEO TRA I CAPI OSSEI) es 1 costa e sterno

3) Sinfisi (tessuto cartilagineo fibroso tra capi ossei)

Le sinartrosi possono andare in contro a completa ossificazione (sinostosi) e sono particolarmente evidenti
a livello cranico

Diartrosi o articolazione sinoviale

Capsula articolare che avvolge i capi ossei connessi grazie all’articolazione stessa

È una camera chiusa avvolta da due strati

Il liquido sinoviale o sinovia ha o scopo di lubrificare, ammortizzare e distribuire nutrimento a livello della
capsula

Classificazione delle diartrosi in base a diversi fattori

Tipologia di movimento
1- Artrodie (articolazioni piane mobili, solo movimento di scivolamento mono assiale) Es. tra clavicola
e scapola, a livello vertebrale
2- Ginglimo laterale o trocoide (rotazione, movimento monoassiale)
3- Ginglimo angolare o troclea (movimenti angolari su un singolo piano come quando si apre e chiude
una porta)
4- Articolazione a sella (convessità su un asse, sfogliare libro)
5- Ellissartosi (movimenti biassiali angolari) Es. articolazione che collega mano con ossa metacarpali
6- Enartosi (massimo movimento, sia su tre assi, sia angolare che di rotazione o ancora circonduzione)
ha una forma a coppa Es. articolazione della spalla, massimo movimento consentito

Funzioni colonna vertebrale

1) Sostegno massa muscolare


2) Protezione midollo spinale
3) Movimenti

Curvature colonna vertebrale

1) Lordosi (curvature di compensazione) lordosi cervicale, lordosi lombare


2) Cifosi (curvature di accomodazione) cifosi toracica, lordosi sacrococcigea

Lordosi curvatura secondaria perché durante lo sviluppo si formano successivamente rispetto alle cifosi. Le
cifosi sono presenti già in fase embrionale e le lordosi invece dopo la nascita (quando il bambino diventa
capace di camminare e muoversi)

Si possono osservare delle alterazioni fisiologiche o patologiche (ipercifosi cervicale, iperlordosi lombare)

VERTEBRE

Caratteristiche generali, benché ciascun tratto presenta delle specifiche caratteristiche

Le vertebre posseggono un corpo vertebrale

Nella parte posteriore partono due lamine ossee che si connettono attraverso le lamine, la connessione tra
peduncoli e lamine

Posteriormente all’apice ove si congiungono le lamine vi è il processo spinoso e si può palpare a livello del
dorso. La connessione peduncoli e lamine da origine anche ai processi trasversi

Le vertebre presentano inoltre dei processi articolari che permettono l’articolazione


Tra ogni vertebra si ha la presenza di un disco cartilagineo (intervertebrale)

Il forame intervertebrale si forma tra l’incisura della vertebra superiore e quello della vertebra inferiore

All’interno del foro vertebrale si trova il midollo spinale e i nervi spinali fuoriescono dal foro intervertebrale

Tra il processo spinoso e il processo trasverso c’è la doccia vertebrale

31 o 33 vertebre totali (perché a livello coccigeo ci può essere una variabilità fisiologica)

Cervicale 7
Toracico 12
Lombare 5
Sacro 5 fuse tra loro
Coccigeo da 3 a 5 fuse tra loro

Vertebre cervicali (7)

1- Corpo vertebrale di piccole dimensioni


(Il rachide in direzione cranio-caudale aumentano di dimensioni per favorire l’aumento di peso
che devono necessariamente sostenere)
2- Hanno un for vertebrale di forma triangolare
3- Processo spinale bifido dalla 3 alla 6 (LE ALTRE NOOO)
4- Presentano due lamine con dentro il foro trasverso per far scorrere vene e arterie vertebrali
5- Hanno una copia di processi articolari superiori ed inferiori

La prima vertebra non ha corpo vertebrale. È invece costituita da un arco anteriore ed uno posteriore. Non
presenta processo spinoso, ma quello trasverso ha processi articolari superiori ed inferiori. Si articola con i
condili dell’osso occipitale del cranio

inferiormente i processi articolari si articolano con la seconda vertebra cervicale

la seconda vertebra cervicale presenta un corpo con un dente epistrofeo

ATLANTE ED EPISTROFEO

1- No disco intervertebrale
2- Legamento trasverso
3- Ginglimo laterale

Non si ha la presenza di un disco interv, ma di un disco trasverso


Vertebra prominente

Vertebre toraciche o dorsali

1- Faccette articolari
2- Processo spinoso lungo e spinoso non bifido
3- Tutte tranne t11 e t12

Vertebre lombari

Sacro

Coccige (corna sacrali)

Gabbia toracica

Coste vere 1-7

Coste false 8-12

Sterno osso piatto costituito da manubrio, corpo dello sterno e dal processo xifoideo

Articolazione tra prima costa e sterno: sincondrosi  sinostosi

Articolazione tra clavicola e sterno: artrodia

Manubrio

Incisura giugulare

SISTEMA MUSCOLARE

Muscoli sono circa 500 striati volontari, tessuto connettivo denso per l’inserzione del muscolo scheletrico
allo scheletro osseo
1- Ventre muscolare  fibre muscolari striate scheletriche
2- Tendine (cordoniforme)
3- Aponeurosi (lamina piatta on ampio stacco)

I muscoli si suddividono in

1- scheletrici (presentano entrambe le inserzioni a livello dell’osso e vanno ad ancorarsi anche alle
ossa)
2- pellicciai (almeno un’inserzione a livello del derma)

Capo di origine  punto in cui il muscolo si fissa all’osso o al derma e rimane immobile

Capo di inserzione  muscolo si fissa a osso e o derma e permette movimento

Organizzazione del muscolo scheletrico

Costituito da fibre muscolari. Il muscolo è avvolto da tessuto connettivo definito epimisio.

Endomisio avvolge fibre muscolari singole

Orientamento delle fibre muscolari

Fibre oblique rispetto all’asse di trazione

Classificazione del muscolo in base all’orientamento delle fibre muscolari

1) oblique rispetto all’asse di trazione


2) parallele all’asse maggiore del muscolo
3) contrazione dell’intero muscolo di egual entità

Classificazione in base al numero di ventri muscolari

1) ventri muscolari in parallelo


2) ventri muscolari in serie

Diaframma

Processo xifoideo dello sterno (processo ensiforme)


Parte costale (ultime sei coste)

Parte lombare (vertebre lombari)

Al centro presenta un centro tendineo o frenico che è una lamina aponeurotica

Presenta dei fori (IATO AORTICO  passaggio aorta e dotto toracico linfatico, IATO ESOFAGEO  passaggio
esofago ed altri nervi, FORO VENA CAVA SUPERIORE)

Apparato cardiocircolatorio

1- Cuore
2- Arterie o vasi di distribuzione
3- Vene o vasi di raccolta
4- Capillari o vasi di cambio

Circuito chiuso

Funzioni

- circolazione del sangue in distretti corporei


- mantiene omeostasi dell’organismo, condizioni costanti di temperatura, pressione osmotica
e ph
- trasporto di ormoni
- difesa

Grande e piccola circolazione

Grande  ventricolo sx, poi aorta e poi distribuzione organi periferici

Piccola –> atrio destro

Cuore  mediastino, situato nella cavità pericardica, tra la 4 e lòa 8 vertebra dorsale

Colonna vertebrale, esofago, trachea, cuore

Presenta lo sterno davanti

È rivestito dal pericardio

BASE: a livello della terza cartilagine costale. Rivolta in alto a DESTRA


APICE: corrisponde all’apice del ventricolo sx raggiunge il quinto spazio intercostale

Il cuore non è posizionato in posizione centrale rispetto alla linea mediana

CONFIGURAZIONE ESTERNA DEL CUORE

Solco interatriale

Solco coronario (separazione atri-ventricoli)

Solco interventricolare o longitudinale anteriore, solco interventricolare posteriore

Parte dx  sangue venoso non ossigenato

Atrio destro  superficie liscia. Presenta gli sbocchi di tre vasi

1) vena cava superiore

2)vena cava inferiore (Eustacchio)

Atrio dx, ventricolo dx  valvola tricuspide

Valvola bicuspide mitrale

Trabecole carnee

Conformazione

Pericardio

1- Fibroso --< rete di fibre di collagene che stabilizza cuore e grossi vasi nel mediastino
2- Sieroso  membrana a doppio strato (parietale e viscerale)

Pericardio fibroso, foglietto parietale del pericardio sieroso

Miocardio  tessuto muscolare cardiaco

Endocardio  endotelio, tessuto areolare

Strato parietale del pericardio sieroso  strato fibroso denso, tessuto connettivo areolare, mesotelio
Strato viscerale del pericardio sieroso  mesotelio, tessuto connettivo areolare

Circolazione coronarica

Arterie coronarie

- Primi rami dell’aorta (seni aortici – origine art coronarica dx e sx)


- Rami decorrono sotto pericardio  rami che si portano nel miocardio

Vene coronarie

1- decorrono in parallelo alle arterie coronarie


2- Confluiscono nel sen0 coronario

Sistema di conduzione del cuore

Dal nodo atrio ventricolare passano al setto e si dividono in due parti

Ciclo o battito cardiaco  sistole, diastole (periodo compreso tra l’inizio di un battito e l’inizio del
successivo)

Sistole atriale contrazione tramite aumento della pressione del sangue atriale, poi passaggio ai ventricoli.

Iniziale chiusura delle arterie atrio-ventricolari

Il ventricolo sinistro a livello della valvola semilunare si contrae

Piccola circolazione  inizia dalla valvola semilunare polmonare e termina nell’atrio sinistro

Grande circolazione  inizia dalla valvola semilunare aortica (ventricolo sinistro)

Aorta addominale  vascolarizza pareti ed organi addominopelvici

Arterie iliache comune  vascolarizzano pelvi ed arti inferiori (arterie iliache interne ed esterne)

Cuore  ridotta elasticità, aterosclerosi, aumento tessuto fibroso

Vasi sanguiferi  aterosclerosi (trombi), ridotta elasticità della parete vascolare (aneurisma)

Vena cava inferiore  vene iliache comuni (vene iliache interne ed esterne)

Vena cava superiore  tronchi brachiocefalici dx e sx (vene giugulari interne e vene succlavie dx e sx)

Tronco celiaco  irrora fegato, stomaco, duodeno, pancreas e milza


- Arteria epatica comune
- Arteria splenica
- Arteria gastrica

Arteria mesenterica superiore  origina rami che irrorano pancreas, duodeno, intestino tenue e intestino
crasso

Arteria mesenterica superiore  irrora intestino crasso

Arterie freniche inferiori

Arterie surrenali

Arterie renali

Arterie gonadiche

Arterie lombari

Tronco brachiocefalico

- Arteria carotide comune dx


- Arteria succlavia dx

Aorta

Origina dal ventricolo sx (valvola semilunare aortica)

Aorta ascendente  Arco aortico (originano tronco brachiocefalico, art carotide comune sinistra e art
succlavia sinistra)

Aorta discendente  aorta toracica, aorta addominale

Sistema linfatico
Organi, tessuti e vasi linfatici in verde

1- Modulano
2- Trasportano linfa (tessuto connettivo liquido)  liquido interstiziale simile al plasma sanguigno

Esistono 3 classi di linfociti (risposta immunitaria)

1- T
2- B (lasmacellule)
3- Natural killer

Funzioni:

1- produce e distribuisce linfociti


2- Drena linfa dei tessuti e degli organi linfatici
3- Trasporto ormoni, sostanze nutritive e di scarto
4- Mantenimento volume sanguigno

I vasi linfatici sono piccoli e via via diventano sempre più grandi

1- Veicolano la linfa dalla periferia al circolo venoso


2- Capillari linfatici- terminali linfatici

Capillari linfatici

- Parete sottile, lamina basale discontinua, irregolari, filamenti ancoranti che appunto si ancorano nel
tessuto connettivo circostante

Vasi linfatici

Presenta valvola linfatica struttura a nido di rondine

Trasporto avviene grazie a delle continue contrazioni muscolari e dall’apparato scheletrico, ma anche
dalla respirazione

Enfisema

I vasi sia profondi che superficiali formano dei tronchi

1- Lombari
2- Intestinali
3- Broncomedioestinici
4- Giugolare
5-
Dotto toracico o dotto linfatico sinistro

1- Drena la parte del corpo sotto al diaframma e la metà di sinistra della cavità toracicca,
braccio sx, testa, collo
2- 2 vertebra lombare = cisterna del chilo risale nella porzione anteriore della colonna e
percorre lo iato aortico

Dotto linfatico destro

Parte sopradiaframmatica di destra

Raccoglie la linfa

Gli organi linfatici

1) Primari: cellule staminali che sui dividono per produrre cellule figlie (timo, midollo osseo)
2) Secondari (linfonodi, tonsille)

Vaso linfatico (efferente, afferente)  linfonodi posizioni strategiche di difesa tra i vasi linfatici

Zona corticale profonda  linfociti T

Noduli linfatici primari (linfociti quiescenti) e secondari (gradiente inverso linfociti)

È parenchimatoso

Timo

Organo linfatico primario

Parenchimatoso

Capsula

Diviso in lobuli timici

Sopra mediastino

Diminuzione e riduzione cellule timiche x tessuto adiposo (involuzione timica fisiologica che avviene nel
periodo esattamente successivo alla pubertà)

Cellule reticolari  apparato endocrino  produrre3 ormoni che modulano lo sviluppo dei linfociti T
Milza

Organo linfatico più grande

Tra 6 e 9 costa

Rapporto rene sx

Stomaco anteriormente

Intraperitoneale

a) Faccia diaframmatica
b) Faccia viscerale (area gastrica e area renale)

Funzioni

Rimuove cellule del sangue anomale

Accumula ferro

Avvia la risposta immunitaria mediata da linfociti T e B

Invecchiamento

Ridotta reattività linfociti T e B

Involuzione timica

Apparato respiratorio
Aree superiori (cavità nasale, faringe)
Aree inferiori (laringe, trachea, bronchi, polmoni)

Funzioni:

1) Conduce aria da e verso le superfici polmonari di scambio


2) Ampia superficie per gli scambi gassosi tra aria e sangue circolante
3) Regolazione volume e pressione sangue

Può essere suddiviso da un punto di vista funzionale:

1) Porzione di conduzione (cavità nasali-bronchiali)


2) Porzione respiratoria (bronchioli respiratori e sacchi alveolari)
Cellule caliciformi: muco  ghiandole mucose

Vie aeree superiori

Naso, cavità nasali

Principali vie di passaggio

Filtrare, umidificare e regolare temperatura

Faringe

Rinofaringe

Orofaringe (epitelio non respiratorio)

Laringo-faringe (epitelio non respiratorio)

Laringe (specifica)

Organo impari, cavo, mediano

Parte anteriore collo

Cartilagini connesse tra loro grazie a legamenti

Grazie alla glottide l’aria entra nella laringe

Dalla terza alla sesta vertebra

1- Cartilagini impari (c tiroidea, c cricoidea, epiglottide)


2- Cartilagini pari (c. aritenoidea, c cornicolate, c cuneiformi)

Cartilagine tiroidea
Più voluminosa e costituisce parte anteriore e laterale
Due lamine fuse tra loro e si forma la prominenza laringea (pomo d’Adamo)
A livello della superficie interna anteriore presenta un punto di ancoraggio per l’epiglottide
a livello della superficie interna anteriore presenta legamenti (vestibolare e vocale)
questi legamenti sono ricoperti da pieghe muscose. Le vestibolari presentano una minor
componente elastica e sono superiori. La loro funzione è quella di protezione delle pieghe vocali.
Le pieghe vocali sono coinvolte nel processo di fonazione in quanto il diametro, la lunghezza e la
tensione determina l’intensità del suono. Le corde vocali vere sono le pieghe

Cartilagine cricoidea
inferiormente rispetto tiroidea
forma anello
parte posteriore sviluppata

Epiglottide
Connessa alla superficie interna della faccia anteriore
Si chiude al passaggio del cibo dalla faringe all’esofago

Cartilagini aritenoidee
La base poggia sulla parte posteriore della cricoidea
A livello dell’apice presenta le cornicolate (una per lato)

Cartilagini cornicolate
Fonazione, apertura chiusura glottide
Sopra apice aritenoidee
Piccole dimensioni

Cartilagini cuneiformi
Cuneo

Nella fonazione coinvolta tutta la laringe (movimenti volontari)

Amplificato da faringe e cavità nasali

Il bolo passa dalla cavità orale alla faringe grazie alla chiusura dell’epiglottide

1- La lingua spinge il bolo nell’orofaringe


2- Movimenti laringe piegano l’epiglottide
3- Bolo spinto nell’esofago
4- Il bolo procede nell’esofago e la laringe ritorna nella posizione iniziale

Trachea

È un organo cavo, pari, mediano che segue la laringe. Si trova tra la 6 cervicale e la 5 toracica.

È situata anteriormente all’esofago

È costituita da 15 20 anelli cartilaginei connessi grazie ai collegamenti anulari.

Ha una componente elastica che protegge il passaggio aereo

Posteriormente presenta l’esofago e quindi al passaggio del cibo si dilata senza ostruzioni cartilaginee,
perché è elastico
Anatomia microscopica trachea

Epitelio pseudo stratificato cilindrico ciliato

Tonaca mucosa (epitelio respiratorio caratteristico di tutto app respiratorio ad eccezione di un tratto
della laringe e degli alveoli polmonari. Poggi su lamina propria), sottomucosa, fibro-muscolare
(presenta gli anelli cartilaginei, nonché le fibre muscolari lisce del muscolo tracheale), avventizia o
sierosa

Il muco viene riversato a livello del lume e va a ricoprire la superficie esterna dell’epitelio respiratorio,
determina grazie al movimento delle ciglia lo spostamento dalla trachea alla faringe

Al termine della trachea si trovano due bronchi

Ciascun bronco penetra a livello dell’ilo polmonare.

I polmoni

Due organi presenti a livello delle cavità pleuriche ai lati rispetto al mediastino

Hanno forma conica con apice smussato

La base del polmone poggia sul diaframma, mentre l’apice fino alla base del collo al di sopra della prima
costa

Sono organi parenchimatosi e rivestiti da membrana sierosa definite pleure

Sono divisi in lobi

Il dx in tre lobi  scissura orizzontale che divide lobo superiore da quello medio e una fessura obliqua o
principale che suddivide lobo superiore da quello inferiore

Il sx due lobi  inferiore e superiore divisi da fessura obliqua

Questa suddivisione è visibile a livello della faccia costale che è la sezione convessa del polmone in
diretto rapporto con la superficie interna della gabbia toracica

Presentano anche una faccia mediastinica o mediale e presenta l’ilo polmonare (ingresso e uscita vasi
sanguiferi e linfatici).
La faccia mediastinica presenta una forma irregolare e su di essa si vedono le impronte dei grossi vasi

Il cuor non è un organo mediano, 2-3 verso sinistra

Albero bronchiale diramazione che prosegue a livello del parenchima polmonare

Bronchi principali

Bronchi lobari secondari (sx 2, 3 dx)

Si suddivideranno in bronchi segmentali-zonali-terziari

(dx 10, 8-9 sx)

Bronchioli polmonari

Bronchioli respiratori

A livello dei bronchi segmentali gli anelli cartilaginei

Gli alveoli  ampia rete di capillari e fibre elastiche

Sono rivestiti da epitelio pavimentoso semplice non stratificato costituito da pneumociti di tipo 1 e 2 e da
macrofagi alveolari

Hanno la funzione di permettere lo scambio gassoso

Pneumociti 2  area inferiore, hanno la funzione di produrre surfattante (secrezione mucosa che riveste la
superficie interna di ciascun alveolo) ha la funzione di evitare il collasso dell’alveolo
I macrofagi campionari hanno la funzione di fagocitare agenti patogeni o detriti

Vasi polmonari

Circolare polmonare, piccola circolazione che permette ematosi

Le arterie polmonari emtran nel polmone a livello dell’ilo, sono 2

Ciascuna arteria incrocia il bronco corrispondente e ne segue le ramificazioni fino alla terminazione.
Sboccano trasportando sangue ossigenato nell’atrio sx del cuore

Circolazione nutritizia (portare nutrienti al parenchima polmonare)

3) Arterie bronchiali decorrosno lungo rami bronchiali risolvendosi in unsa serie di capillari che entra
in anastomosi con quella originata dai rami delle arterie polmonari. I capillari si riuniscono in vene
che sboccano nelle vene polmonari e nelle vene bronchiali, le quali sboccano uscendo dall’ilo
polmonare nelle azygos o emiazygos
4) Funzione nutritizia
5) Ramificazioni più sottili dei bronchi non presentano circolazione bronchiale
6) Vene bronchiali e vene polmonari (vena azygos e )

Pleure polmonari

Membrane sierose che rivestono cavità interne e sono costituite da mesotelio che basa su lamina
connettivale basale, epitelio pavimentoso semplice

Le pleure parietali riveste Cavita pleurica (sottile, dove scorre liquido pleurico. Evita lo sfregamento dei due
foglietti durante la respirazione

Pleure viscerali (interno e riveste superiormente ed esternamente dei polmoni) si approfonda a livello delle
scissure

Le due sn separate da u velo di liquido che ne umette le superfici di contatto permetendo lo scorrimento

Meccanica respiratoria

Movimento aria in entrata od in uscita dall’albero bronchiale

La ventilazione polmonare consiste nel movimento e mantiene una corretta ventilazione alveolare
(periodica espansione e retroazioen del parenchima

Questo permette un corretto scambio gassoso senza accumuli e assicura un corretto scambio di ossigeno e
nutrimento grazie alla funzionalità della barriera arai sangue o respiratoria

Il muscolo respiratorio è il diaframma. È a cupola

Quando il volume della cavità aumenta aria arriva a polmoni, quando il diaframma si rilassa si ricostituisce
la cupola, riduce volume e aria espulsa.

In questo meccanismo sono coinvolti muscoli intercostali interni ed esterni

Il lavoro ventilatorio è facilitato dal surfactantwe che contiene protine e fosfolipifi (sostanza tensioattiva nel
liquido che bagna gli alveoli)
Vecchiaia

Degenerazione tessuto elastico  Riduzione componente elastica e quindi capacità respiratoria

Diminuzione flessibilità cartilagine  Movimenti limitati della gabbia toracica

Apparato digerente

Peritoneo

Membrana sierosa

Peritoneo parietale e peritoneo viscerale (rivestimento organi) (est, int. tra di essi si forma la cavità
peritoneale

Liquor peritoneale (evitare lo sfregamento)

Organi intraperitoneali (ricoperti tutti da peritoneo viscerale. Es stomaco e fegato)

Organi retroperitoneali (reni, ureteri)

Retroperitoneali secondari (pancreas)

Sottoperitoneali (pancreas vescicola) peritoneo faccia superiore e anteriore

Funzioni:
Ingestione

Elaborazione meccanica

Digestione

Secrezione

Assorbimento

Escrezione

Compattazione

Gli acidi e gli enzimi digestivi sono corrosivi e quindi apparato digerente è protetto da una tonaca
sottomucosa

anche dalla digestione meccanica

la funzione fondamentale è quella di ridurre

a livello della cavità orale

ingresso cibo con conseguente prima analisi sensoriale, poi sminuzzato grazie ai denti e lingua, digestione
meccanica e prima parte digestione chimica carboidrati

lubrificazione con secrezione

tramite azione volontaria deglutizione

faringe

bolo

orofaringe

tubo digerente

azioni non più volontaria


Esofago

Organo cavo, tonaca mucosa, sottomucosa, muscolare e avventizia

Attraversa diaframma com iato esofageo

4 restringimenti (cricoideo, aortico, bronchiale,diaframmatico

Porzione cervicxale  trachea, muscoli collo, nervi laringei, tiroide,

porzione toracica  trachea, colonna vert, aorta, azigos, nervi vaghi

porzione diaframmatica  iato esofageo

porzione addominale  faccia post del fegato, diaframma,aorta, stomaco, fegato

davanti all’ arco aortico

organo cavo

6 cervicali – 7 toraciche

Presenta sfinteri esofagei (non sono veri e pori sfinteri)

Poggia su una membrana basale dove vi sono ghiandole sottomucose.


Tonaca muscolare  orientamenti differenti, nel primo tratto vi sono fibre muscolari striate, nel secondo
(intermedio) vi sono fibre muscolari striate e lisce, nell’ultimo tratto vi sono fibre muscolari lisce.

La tonaca avventizia

Sierosa  parte organo avvolta da peritoneo

Deglutizione

1- Fase orale (buccale)


- Palato duro
- Lingua si ritrae
- Il palato molle si eleva
- Bolo  prima digestione chimica dei carboidrati

2- Fase faringea
- Epiglottide si ripiega verso il basso
- La faringe si eleva

3- Fase esofagea
- Il bolo prosegue il decorso attraverso la peristalsi caratterizzata da movimenti (contrazioni ritmiche
e continue) della tonaca muscolare
- Apertura involontaria dello sfintere esofageo inferiore
- Gli sfinteri esofagei non sono ei veri sfinteri

Stomaco(epigastrio, ipocondrio)

Organo intraperitoneale che ha rapporti anteriormente con diaframma, a destra con il fegato,
posteriormente con diaframma, pancreas e rene sx, inferiormente con il colon trasverso e lateralmente
con la milza

Funzioni

Accumulo temporale del cibo ingerito

Trasformazione meccanica del cibo

Digestione meccanica e chimica del cibo


Occupa ipocondrio sinistro, epigastrio, regione ombelicale, regione lombare sinistra. Occupa più di una
regione addomino pelvica

È diviso in 4 parti

- Cardias (prosecuzione esofago, dopo sfintere esofageo inferiore)


- Fondo (rapporto superiormente, posteriormente ed inferiormente con il diaframma)
- Corpo (rimescolamento del cibo, principali funzioni di digestione chimica e meccanica)
- Pilorica (continuità col duodeno. È costituita da un antro pilorico che è a ridosso del corpo dello
stomaco, poi vi è il canale pilorico che termina con lo sfintere pilorico. Qua il cibo inizia a chiamarsi
chimo)
Nella superficie interna dello stomaco presenta le pliche gastriche o rughe gastriche che sono delle
piccole estroflessioni che scompaiono quando lo stomaco si dilata

Gh cardiali e pilriche  mucosostanze neutre e pepsinogeno


Intestino tenue

Ha la funzione di assorbimento (riassorbire sostanze nutritive e acqua) e secrezione dei rifiuti organici

È costituito da duodeno (primo tratto) e intestino tenue mesenteriale (digiuno ed ileo)

Presenta pliche circolari nella superficie interna che sono permanenti a differenza delle rughe dello
stomaco. Anche quando l’intestino è pieno non si dilatano.

Presenta villi intestinali per aumentare significativamente la superficie di assorbimento del tenue

La prima regione  duodeno

Comunicazione grazie allo sfintere pilorico. Ha una caratteristica forma a C e presenta rapporti col pancreas.
Il duodeno riceve chimo e avviene rimescolamento con enzimi digestivi secreti dal fegato e dal pancreas

La seconda regione  digiuno

Regione intraperitoneale nella quale avviene la maggior parte dell’assorbimento dei nutrienti.

La terza  ileo

Intraperitoneale, fino allo sfintere o valvola ileo ciecale, quindi legame con il crasso
Intestino crasso

Funzione di riassorbimento, compattazione e accumulo materiale fecale

È suddiviso in tre regioni: cieco (v. ileocecale), colon (ascendente, trasverso, discendente), retto

Si trova inferiormente rispetto allo stomaco ed al fegato

Il colon è caratterizzato da tasche che servono per aumentare la superficie di distensione e allungamento.

Il primo tratto ascendente corre sul lato destro della cavità addominale, per poi giungere alla fessura colica
destra (fessura epatica) e da origine al trasverso. Il trasverso attraversa da destra a sinistra la cavità
addominale.

Colon discendente corre lateralmente a livello della cavità addominale di sinistra

Colon sigmoideo anteriormente alla vescica urinaria


Il retto termina con orifizio anale. Presenta due sfinteri (anale interno e anale esterno)

Anale interno muscolatura involontario

Anale esterno muscolare volontario

Organi annessi al digerente

(fegato, cistifellea e pancreas)

Producono enzimi o tamponi digestivi che riversano nel digerente

Fegato e pancreas hanno funzioni esocrine

Vengono anche dette ghiandole extramurali  connesse ai visceri grazie ai dotti escretori

Fegato

Ipocondrio destro ed epigastrio

Funzioni (più di 200)

Regolazione metabolica ed ematologica, produce bile grazie a epatociti. La bile può essere accumulata a liv
della cistifellea, oppure riversata nel lume del duodeno.

Organo intraperitoneale e parenchimatoso. Ha una faccia viscerale o posteriore e una diaframmatica


anteriore. Quella anteriore si adatta alla concavità della parete corporea
La faccia superiore è costituita da

1- Lobo destro
2- Lobo sinistro

Sono suddivisi dal legamento falciforme che ha alla base il legamento rotondo. Superiormente vi è il
legamento coronario che connette il diaframma al fegato

La faccia inferiore è costituita da

1- Lobo destro
2- Lobo sinistro
3- Lobo caudato (superiore)
4- Lobo quadrato

Lobulo epatico  unità morfo-funzionali del fegato

Ha forma esagonale, dentro ci sono gli epatociti disposti a raggera convogliando nella vena centro
lobulare.

Agli angoli dell’esagono vi sono le


triadi portali che contengono una
vena interlobulare, un’arteria inter
e un dotto biliare

Gli epatociti producono bile e viene


secreta a livello di canalicoli biliari.

Anatomia microscopica del fegato

Capsula  tessuto connettivo fibroso

Stroma  conn fibr

Parenchima  lobuli epatici


Cistifellea

Organo intraperitoneale

Accumula e concentra la bile che arriva dal


fegato prima che raggiunga l’intestino tenue

Il dotto cistico proviene da colecisti e


continua co dotto coledoco

Presenta sfintere di oddi che regola


immissione della bile

Sistema portale epatico

Il fegato è l’unico organo drenato

Vena mesenterica inferiore, mesenterica superiore, splenica

Sono le tre vene che riversano sangue refluo nella vena porta.

Pancreas

Organo parenchimatoso intraperitoneale (coda tt peritoneo) secondario/sottoperitoneale (testa e collo


ricperti da foglietto parietale peritoneo)

Repporto con partete post dello stomaco, colon, duodeno, anse

Rapporto ocn ven cava in, vena porta, aorta, vene mesenteriche sup, renen, surrene

Apparato urinario

Funzioni

- Elimina prodotti di rifiuto


- Regola la concentrazione plasmatica di vari ioni
- Regola il volume e la pressione sanguigna
- Stabilizza il PH ematico
- Previene l’escrezione urinaria di sostanze nutritizie
- È anche in grado di sintetizzare l’ormone calcitriolo e stimola assorbimento ormoni calcio a livello
intestinale
- Coopera col fegato per la detossificazione e in caso di digiuno prolungato

Organi

- Rene produce urina


- Uretere trasporta urina nella vescica
- Vescica urinaria deposito temporaneo dell’urina prima dell’eliminazione
- Uretra conduce urina all’esterno e nel maschio contiene il liquido seminale

La modulazione della pressione avviene grazie alla secrezione di due ormoni

- Eritropoietina (sintesi delle cellule del sangue)

- Uretrina

Reni

Retroperitoneali, foglietto viscerale solo su faccia anteriore

Parenchimatosi

Situati tra l’undicesima e dodicesima vertebra toracica e la seconda o terza vertebra lombare

Rene dx inferiore rispetto a quello di sx dovuto al rapporto col fegato

Rene dx rapporti col fegato, la colica dx, duodeno

Rene sx milza stomaco pancreas e fessura colica sinistra e il secondo tratto del tenue

Il margine mediale di ciascun rene presenta l’ilo (ingresso e uscita vasi sanguiferi)

Ilo renale  ureteri

Superiormente hanno rapporti diretti con le surrenali.


Loggia renale

Ciascun rene presenta rapporti con organi differenti

Vengono mantenuti in sede grazie ai rapporti col peritoneo, con gli organi e col tessuto connettivo di
sostegno.

- Capsula fibrosa avvolge superficie esterna reni e si addentra all’ilo renale fino al seno renale
(concavità). Costituita da due strati
1-interno riveste seno renale
2-esterno più spesso, esterno all’ ilo, stabilizza strutture anatomiche che entrano ed escono
dall’ilo

- Cuscinetti adiposi attenuano e attutiscono traumi (sopra ai reni)

- Tessuto connettivo  lamina di tessuto connettivo che circonda entrambi i reni.

I reni sono costituiti da una zona corticale (piu etserna) e una midolalre (piramidi midollari)

La zona piu esterna ha un colore rossiccio ed è granulare. Va a cnhe ad addentrarsi tra una piramide
midollare e l’alra che vengono definite colonne renali.

La zona più interna ha un colore più scuro


Nella midollare ci sn Le priamidi renali hanno forma di piramide con la base rivolta verso esterno e l’apice
verso il seno renale (spazio scavato all’interno del rene)

La papilla renale (apici di 2-4 piramidi si riuniscono in una sporgenza unica)

Un insieme di 4 o 5 calici minori costituiscono un calice maggiore. L’insieme dei calici maggiori si riversa
all’interno del

Urina prodotta nei neufroni (nefr  corpuscolo renale di malpighi e tubulo renale)

L’85 percento dei nefroni sono detti corticali, il restante 15 sono iuxtamidollari

I corticali sono costituiti da nefroni a livello della corticale ernale

Gli iuxtamidollare poresenta l’ansa di… che si addentra a livello dell amidollare renale

Arteriola afferente porta il sangue e quella efferente riposta il sangue nel sistemico.

Il tubo prossimale che si continua con l’ansa di henle

Il tubo distale sistema dei dotti connettori

Nefrone

1- Corpuscolo renale costituito da glomerulo renale  insieme di 50 capillari intrecciati tra loro, si
trova nella capsula di Bohwman. Il glomerulo presenta il foglietto parietale in (epitelio semplice) il
foglietto viscerale o glomerulare
Filtrazione passiva  eliminazione proteine plasmatiche. Fluido aproteico senza proteine
plasmatiche, solo ioni ed acqua e verranno poi riassorbiti. Il vero e proprio riassorbimento e la
secrezione dei rifiuti avvengono nel tubo prossimale e distale.

Polo vascolare :linea di riflwessione tra i due foglietti

Polo urinifero origine tubulo

Apparato iuxtaglomerulare

Tubulo contorto prossimale  Epitelio con microvilli  riassorbimento di acqua ioni e sostanze
nutritizie

Per il tubolare caratterizzato da u tratto ascendente e discendente. L’ansa di Henle può presentare
tratti sottili o spessi a seconda dell’epitelio

Ansa henle : midollare, nefroni ad ansa

Recupero di tutte le sostanze nutritizie


Tubulo contorto distale  diametro inferiore e le cellule epiteliali sono prive di orletto a spazzola e
microvilli (perché questi servono x il riassorbimento) e qua invece abbiamo secrezione di acidi

arrivati al distale abbiamo costituito il nefrone

il prodotto finale del nefrone passa nei condotti collettori(corticale, midollare, piramidi)

apparato iuxtaglomerulare  cellule ilari o macula densa sono cellule che si intero tra arteriola
afferente ed efferente. Rilascia renina ed eritropoietina (enzima che modula eritropoiesi)

anatomia microscopica del rene (parenchimatoso) con capsula esterna. La zona corticale è divisa in tre
zone

1- Cortex priva di corpuscoli renali


2- Convoluti corpuscoli e tuboli renali
Vascolarizzazione renale  i reni hanno una propria vascolarizzazione (arteriosa e venosa)

La parte relativa alla vascolarizzazione arteriosa origina nell’arteria renale (arteria renale è il ramo
dell’arteria addominale)

Arterie segmentali si suddividono

Vie urinarie

Epitelio di transizione presenta una resistenza se ha contrazione e quindi evita danneggiamenti


dell’epitelio. Gli ureteri si contraggono per peristalsi per determinare la fuoriuscita dell’urina.
Ureteri  Organi retroperitoneali, onde peristaltiche che spingono l’urina negli sbocchi uretrali che
sono piccoli orifizi che sono delle fessure che impediscono reflusso urina quando gli ureteri sono pieni.

Sono costituiti da una tonaca mucosa-ep rivestim, lam connettivo elast, muscolare-lisci elast, avventizia
lassoo sierosa

Vescica urinaria

Organo muscolare cavo impari, mediano, presente nella parte anteriore della cavità pelvica. Si ha
l’interposizione del genitale.

La vescica è rivestita da peritoneo nella faccia superiore.

Nell’uomo è situata tra la sinfisi pubblica ed il retto, nella dona presenta anteriormente utero

La vescica internamente presenta rughe e servono per aumentare il volume della vescica urinaria

Tra gli sbocchi degli ureteri e l’apertura dell’uretra si apre il trigono vescicale (imbuto che incanala
vescica nell’uretra muscolare liscio)

La regione circostante la trigona viene definito collo vescicale.

Vescica organo cavo muscolare

Uretra  prostatica, membranosa ed infine spugnosa

Prostatica  attraversa la prostata

Membranosa  penetra diaframma urogenitale (membrana muscolare che si trova tra ossa pubiche)

Spugnosa  sfintere

Uretra femminile  organo cavo di 3-5 cm

Contrazione muscolo detrusore della vescica, rilascio urina all’esterno in caso vescica raggiunga
massimo riempimento

Durante processo di invecchiamento  diminuzione nefroni, riduzione funzionalità renale, riduzione


della filtrazione glomerulare, perdita del tono muscolare degli sfinteri

Sistema endocrino
Comprende cellule e tessuti endocrini del nostro organismo. Le c endocrine riversano il loro secreto a livello
del liquido interstiziale, dell’apparato linfatico o del circolo sanguigno.
Le ghiandole endocrine producono ormoni e riversano nel circolo sanguigno, non posseggono dotti
escretori.

Ipofisi

Ghiandola endocrina di piccole dimensioni, è situata a livello della sella turcica (depressione dello sfenoide).
Si trova inferiormente rispetto al diencefalo e si trova inferiormente all’ipotalamo con cui è strettamente
connessa. (peduncolo ipofisario)

Grazie al diaframma della sella (continuazione membrana esterna che avvolge encefalo) è avvolta
internamente da meningi encefaliche. Va a fissare ipofisi all’interno dell’osso sfenoide, è costituita da due
lobi

Ipofisi è connessa ad ipotalamo grazie al peduncolo ipofisario.

L’adenoipofisi ha una struttura ghiandolare a cordoni

1- Pars distalis (cellule cromofile o cormofobe)


2- Pars tuberalis (basofile o eusinofil)
3- Pars intermedia

Nel suo insieme produce ormoni di natura peptidica). Sette adenoipofisi, 2 neuroipofisi)

Dei sette ormoni 6 sono della pars ditalis e una dalla intermedia

Quelli della neuroipofisi vengono secreti da essa. Contiene assoni e terminali assonici dei neuroni presenti
nell’ipotalamo. I corpi cellulari dei neuroni partono i terminali assonici

Gli ormoni ipofisari agiscono su cellule somatiche dell’organismo e hanno funzione metabolica di
regolazione

Adenoipofisi cordoni con diversa affinità tintoriale.

Sono basofile  colorazione più viola blu

Acidofile  colorazione fucsia

Cromofobe  affine ai coloranti, citoplasma chiaro

Nucleo sopra ottico e nucleo paraventricolare

Tiroide  endocrina, impari, medina, parte anteriore collo, sotto laringe, ha due lobi connessi tra loro
grazie all’istmo della tiroide. Ha una struttura follicolare. Ha la peculiarità di essere endocrina. Immagazzina
a livello dei follicoli

Gli ormoni della tiroide sono importanti per la regolazione metabolismo e sviluppo corporeo, aumentano
frequenza cardiaca. Possono essere di piccole o grandi dimensioni.

Tireociti

Cellule C funzione di produzione ormone rilasciato a livello del follicolo tiroideo e poi del circolo
sanguigno.

Timo  ormoni timici che modulano lo stato di differenziamento dei linfociti

Pancreas  testa corpo coda

Costituito da cellule endocrine ed esocrine. È costituito da una componente esocrina che è in grado di
produrre enzimi e prodotti digestivi

Componente endocrina

- Glucagone
- Insulina
Ormoni con azione opposta sul ricambio degli zuccheri.

Le isole pancreatiche o di Langerhans che sono solo 1 percento del pancreas e sono circondate da cellule
esocrine. Sono costituite da diverse tipologie di cellule

1) Alfa
2) Beta
3) Effe
4) Delta
5) Epsilon

Le cellule epsilon sono in grado di produrre la grelina che regola lo stmjo0oo di sazietà o appetito

Neuroanatomia _ sistema nervoso


Costituito da centrale e periferico

Centrale  cervello e midollo spinale. Sono contenuti nelle cavità dorsali (scatola cranica, canale
vertebrale)

Integrazione, elaborazione e coordinamento delle informazioni sensitive e degli organi motori

Periferico  suddiviso in periferico somatico e autonomo o viscerale (muscolatura liscia dei visceri).
Questo si suddivide in parasimpatico e orto simpatico

Veicolare le info sensitive dai recettori periferici al sistema nervoso centrale e le informazioni motorie dal
sistema nervoso centrale a tessuti e organi periferici

Neuroni  unita morfo funzionali del sistema nervoso che rielabora le informazioni

Microglia  azioni fagocitarie, aiuto neuroni

Corpo centrale, dendriti (ricevere informazioni da altre cellule o neuroni), assone (prolungamento
citoplasmatico che origina dal corpo cellulare del neurone anche detto pirenoforo o soma) serve a
trasportare il potenziale di azione da un neurone a un altro o a una cellula bersaglio.

Classificazione morfologica dei neuroni

- Unipolari o anassonici (rari) no dettaglio


- Bipolari  caratterizzati dal corpo cellulare centrale da cui partono due terminazioni
citoplasmatica (dendriti e assone) sono rari e servono per veicolare info sensitive, visive, olfattive e
uditive
- Pseudounipolari o a T sono i neuroni del periferico. Costituiti da UN corpo cellulare e un’unica
terminazione citoplasmatica, corpo cellulare posto lateralmente
- Multipolari  snc, caratterizzati da un corpo cellulare che presenta numerosi dendriti e un singolo
assone
- Le Cellule di Purkinje  forma a pera, numerose ramificazioni dendritiche

Classificazione funzionale del sistema nervoso

Periferico  input sensitivi da recettori periferici fino al centrale attraverso fibre afferenti. Input
motorio. Il snc le rielabora e rimanda grazie alle efferenti.

Se il messaggio è di tipo viscerale attraverso il sistema nervoso periferico trasmette info (input motorio)
agli organi effettori o bersaglio relativi alla muscolatura liscia dei visceri e comprende anche ghiandole,
vasi sanguiferi e la muscolatura cardiaca (striata involontaria) tramite fibre efferenti

Le informazioni somatiche, input motorio somatico viene inviato tramite fibre efferenti e raggiunge la
muscolatura striata volontaria

Componente afferente (recettore  snc neuroni sensitivi di tipo pseudounipolari)

Componente efferente (snc  organo effettore neuroni motori di tipo multipolare)

Interneuroni: neuroni associativi tra neuroni sensitivi e neuroni motori

Sinapsi

Particolari giunzioni intercellulari specializzate. Sono sito di comunicazione tra neurone e cellula

Presenta ramificazioni (dendriti) da cui riceve input da altri. Tramite assoni

Due tipologie di sinapsi

1- Chimiche
Numerose, impulso nervoso mediato da neurotrasmettitori, sono unidirezionali.
Potenziale di azione arriva al bottone dove ci sono vescicole piene di neurotrasmettitori. Il
potenziale determina l’apertura delle vescicole tramite esocitosi, quindi il contenuto viene
rilasciato a livello della fessura sinaptica, lo spazio che si trova tra un bottone sinaptico e quello
successivo.
Vanno a legarsi a specifici recettori della membrana postsinaptica
Input nervoso nelle sinapsi chimiche attraverso neurotrasmettitori
Dal neurone presinaptico a neurone postsinaptico. È una trasmissione che richiede certe
tempistiche, ma è specifica e ben mediata.
Il neurotrasmettitore rilasciato può essere degradato da specifici enzimi o ricaptato dal neurone
che dalle cellule gangliari, oppure può disperdersi in circolo

GIUNZIONE NEUROMUSCOLARE o citoneurale


Il neurone presenta un corpo pirenoforo wed un assone che raggiumge il msucolo scheletrico o
striato. Assone si dirama inj vari bottoni sinaptici e le vescicole rilasciano neurotrasmettitori oper
esocitosi che si legano arecettori presenti nel muscolo scheletrico. Passaggio di informazioni e
potenziale di azione

2- Elettriche o gap Junction


Rare, passaggio diretto dell’impulso elettrico da un neurone all’ altro tramite giunzioni comunicanti
(membrane pre e post sinaptiche a stretto contatto, bidirezionale)

Elaborazione neuronale  circuiti neurali (neuroni connessi tra loto che svolgono funzioni
specifiche)
Seriale  neuroni lavorano in sequenza

Parallelo  un neurone pre trasmette al post grazie a catene sinaptiche in parallelo. Elaborazione della
stessa informazione

Riverbero  assone controlaterale

Organizzazione anatomica sistema nervoso sia centre che periferico

Sostanza bianca (terminali assonici)

Sostanza grigia (pirenofori o soma o corpi cellulari e da dendriti)

La sostanza grigia nel midollo spinale

A livello del tronco nella sostanza bianca sono interposti nuclei di sostanza grigia

Nell’encefalo e cervelletto la sostanza grigia costituisce la parte periferica (corteccia cerebrale e


cerebellare) e all’interno ci saranno nuclei di grigio dentro alla bianca.

Nel periferico la sostanza grigia costituisce i gangli, la bianca costituisce nervi periferici
La sensibilità

1- Generale  viscerale e somatica, viscerale relativa a muscolatura liscia, somatica striata volontaria

Funziona tramite nervi spinali ed encefalici

2- Specifica  organi di senso (gustativa, olfattiva, acustica, vestibolare NO TATTO)


Raggiungono il snc tramite nervi encefalici
Es primo paio di nervi encefalici  sensibilità olfattiva
Secondo paio di nervi encefalici  sensibilità visiva

Classificazione morfologica dei recettori

Classificazione anatomica

- Recettori neuroepiteliali
- Recettori epiteliali
- Recettori neurali

Classificazione in base alla provenienza dello stimolo

- Esterocettori (stimoli esterni dalla superficie corporea)


- Propriocettori (informazioni da muscoli striati, tendini e articolazioni)

Classificazione in base al tipo di stimolo

- Nocicettori
- Termo
- Meccano
- ?

Fusi neuromuscolari

- Recettori capsulati di stiramento interposti nella muscolatura scheletrica, sono propriocettori


somatici
Le fibre extrafusali in periferia hanno actina e miosina e quindi si possono contrarre, al centro non
le hanno e quindi no

Non presenta capacità contrattile

Nel caso di eccessivo stiramento le fibre sensitive mandano input al sistema nervoso centrale che rimanda
tramite fibre efferenti info alle fibre extrafusali

MIDOLLO SPINALE

Nel canale vertebrale ed è avvolto dalle meningi spinali

Si estende dal forame magno alla seconda vertebra lombare

Durante sviluppo embrionale il midollo si sviluppa con la colonna.

All’apice del cono midollare parte il phylum terminale che sia ancora alla parte posteriore del coccige

PRESENTA DUE RIGONFIAMENTI A LIVELLO LOMBARE e

Meningi spinali (avvolgono tutto midollo spinale)

- Spazio endurale (permette la manovra chirurgica dell’epidurale, catetere per iniezione di analgesici)
- Dura madre (connettivo lasso)
- Spazio subdurale
- Aracnoide (connettivo lasso)
- Spazio subaracnoideo
- Pia madre (connettivo lasso)

Midollo spinale anteriormente fessura mediana, posteriormente solco mediano posteriore

Presenta due solchi laterali posteriori da cui originano radici motorie

Radici posteriori e anteriori

Internamente il midollo spinale è costituito da sostanza bianca cui è imposta sostanza grigia a acca o farfalla
con due corna anteriori motorie e due corna posteriori sensitive

Al centro della sostanza grigia c’è canale centrale in cui scorre il Liquor. Presenta due corna anteriori
costituite da motoneuroni da cui partono radici anteriori.

La sostanza bianca può essere suddivisa in cordoni (anteriori che vanno dalla fessura mediana anteriore

Cordoni anteriori  motoneuroni

Abbiamo 33 paia d i nervi spinali

I nervi cervicali (7) decorrono al di sopra

Vertebre (8) il primo passa sopra all’atlantide


Corno posteriore ed anteriore

Nervi spinali (31-33 paia)

I nervi spinali sono misti

Componente dei neri spinali (somatosensitiva, viscerosentitiva, viscerosensitiva, viscveroeffetrice)

- Ramo anteriore plessi nervosi specifici (cervicale, branchiale, lombosacrale)

A livello toracico anteriore costituiscono nervi intercostali

- Ramo posteriore che innerva i muscoli spino dorsali e la cute sovrastante

Riflessi spinali

Le afferenze sensitive del midollo spinale possono determinare una risposta motoria attraverso un circuito

Riflessi mono sinaptici e poli sinaptici (interposizione di un interneurone)

Riflesso di stiramento

Fibre sensitive mandano input a midollo spinale (mono sinaptico)

SISTEMA NERVOSO CENTRALE

il ponte ha una struttura differente ruispetto al bulbo e presenta a lovello mediano unsolco detto solco
basilare in cui decorre l’arteria basilare.

Mesencefalo è

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