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di Madelina Leunte
Introduzione
La percezione è l’interpretazione degli stimoli dal cervello e dagli organi di senso.
Quotidianamente percepiamo la realtà esattamente come si mostra al nostro
sguardo e la rielaboriamo formando la nostra percezione.
Ho scelto la percezione perché leggendo un libro mi aveva colpito la parola, oltre al
significato mi aveva colpito anche l’impatto fonetico. Indagando sul significato
della parola e sui probabili collegamenti ho capito che sarebbe stato il mio tema
principale. Ho voluto cominciare il mio elaborato con la propaganda fascista per
esaminare come durante la storia questo totalitarismo abbia influenzato
l’approccio agli eventi di una intera nazione.
INDICE
Etiopia
Pirandello
Oscar Wilde
Surrealismo e Magritte
I 5 sensi
Beethoven
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“La dittatura, ancor più della democrazia, ha bisogno di legittimarsi
democraticamente”.
H. Heller
I regimi totalitari che hanno dominato la scena politica europea nei primi decenni
del 1900 si sono instaurati proprio all’interno di sistemi democratici, questo in
coincidenza con la concessione del suffragio universale. Una popolazione di
persone per lo più senza istruzione e per questo facilmente manipolabile.
Con il termine propaganda ci si riferisce a tutte le informazioni che servono per
condizionare un pubblico. Spesso vengono trasmesse tramite l’uso di forti immagini
accompagnate da scritte, in modo da suscitare emozioni.
Nonostante la propaganda sia un termine comunemente associato ai regimi nazisti
e totalitari, i governi democratici sono tra i primi ad usarla come strumento politico
per aumentare la propria popolarità tra i sostenitori. Nei regimi totalitari del ‘900
radio, cinema, simboli, manifestazioni e altri mezzi di condizionamento furono
manipolati per la propaganda. Questi sistemi politici furono capaci di comprendere
fino in fondo le potenzialità infinite della nuova società di massa, interpretandoli
per poi sfruttarne le tecniche e gli strumenti.
Il fascismo si impose partendo dall’utilizzo di simboli come il fascio littorio.
Il fascio littorio simboleggiava la volontà di dominare i territori appartenuti un
tempo all’impero romano. Significava anche l’unità del popolo italiano in un periodo
in cui le tensioni sociali dividevano il paese tra nord e sud. Dal 1928, il "fascio" fu
introdotto sulle targhe automobilistiche posteriori. Fu adottato anche il saluto
romano che si eseguiva alzando il braccio destro teso. Altri simboli erano l’aquila
imperiale sugli stendardi e la croce celtica.
Il fascismo sfruttava il principio dell’ "unità nazionale", esaltando un ipotetico
primato nazionale da raggiungere attraverso un rifiuto degli ideali democratici.
Avvenne così l’annullamento della volontà individuale per l'esaltazione del sacrificio
e sottomissione alla volontà del capo per il bene della patria.
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Nacque così L'Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche, l’EIAR. Il controllo attuato
dal regime sull’informazione fu possibile grazie all’acquisto, tra il 1911 e il 1925, delle
maggiori testate giornalistiche e grazie all’introduzione degli albi. I quotidiani,
attuando una censura su cronache nere o fallimenti economici mostravano il
periodo fascista come un modello storico di pace e moralità. Lo stesso accadde nei
giornali per bambini, volti ad inculcare nella testa dei più piccoli le ideologie
fasciste.
La radiofonia entrava anche nelle scuole. I programmi per le scuole, trasmessi
almeno tre volte a settimana, risaltavano le radioscene ispirate agli avvenimenti
dell’epoca fascista. Ebbero grande successo anche i disegni radiofonici, dove i
bambini seguendo il conduttore, finivano per realizzare un simbolo o valore del
regime. Il pubblico infantile era l’obiettivo specifico di parte della programmazione
pomeridiana.
L’immagine di Mussolini si scolpiva nelle menti infantili come quella del padre,
bonificatore dell’agro romano, benefattore e sommo interprete della giustizia.
Le celebrazioni del calendario fascista ricoprivano un ruolo fondamentale nella
propaganda radiofonica perché simbolo di coesione e manifestazioni di forza.
Il fascismo agì nella scuola attraverso l’attenta sorveglianza degli insegnanti e il
rigido controllo dei libri di testo, attraverso l’introduzione del «testo unico» di Stato
nella scuola elementare, deciso nel 1929 e adottato a partire dall’anno scolastico
1930-31. Anche nell’Università si restrinsero i margini di libertà attraverso il
giuramento dei docenti, previsto dalla riforma Gentile.
La sorveglianza fu esercitata attraverso la censura e il controllo di polizia, con la
nomina di persone gradite al regime nei posti direttivi delle testate giornalistiche
indipendenti, ma anche attraverso l’intervento diretto del governo, e spesso dello
stesso Mussolini, che forniva ai giornali direttive precise e minuziose con
comunicazioni telegrafiche (le “veline”) sull’opportunità o meno di pubblicare
notizie, sul modo di presentarle e sulle questioni da dibattere.
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L'Etiopia occupa la parte centrale del Corno d'Africa, una penisola di forma
triangolare bagnata dal mar Rosso, dal Golfo di Aden e dall'Oceano indiano.
L'Etiopia non ha uno sbocco sul mare: il territorio è un insieme di alture dalla cima
piatta ( le “ambe”) separate da pareti scoscese e fosse, di cui la principale è la Fossa
Galla, una parte della Rift Valley: essa separa l'Acrocoro Etiopico dai bassi tavolati
che degradano verso la Somalia e il deserto della Dancalia. Sono in gran parte rocce
di origine vulcanica, ricche di sorgenti termali, dalle quali scendono le acque
cariche di limo del Nilo Azzurro. Il principale fiume del versante indiano è l’Uebi
Scebeli.
Il clima varia a seconda dell'altitudine: è di tipo caldo umido nelle zone più basse,
mentre caldo secco oltre 1000m e temperato oltre 2000m.
La popolazione vive in condizioni di estrema povertà, per le ricorrenti siccità ma
soprattutto per le guerre, che impegnano buona parte del bilancio dello Stato. Solo
una minoranza (il 20%) vive in città: la più importante è la capitale Addis Abeba, a
2408 metri di altitudine, in una conca dell’Acrocoro Etiopico. Le numerose etnie
parlano diverse lingue locali e una lingua ufficiale di antica origine, l'amarico. La
religione più diffusa è cristianesimo copto, un'antica confessione di provenienza
egiziana, mentre l'Islam è praticata da un terzo della popolazione.
L'agricoltura di sussistenza impiega la maggior parte della popolazione ma non è
sufficiente a soddisfare le necessità alimentari, per le quali intervengono aiuti
internazionali. I campi sono coltivati soprattutto a cereali, patate e legumi. Per
sopravvivere gli abitanti di piccoli villaggi ricorrono all'allevamento di bestiame,
soprattutto bovini, ovini e caprini. In alcune aree irrigate si estendono le
piantagioni di caffè, una pianta originaria proprio di queste zone. Le risorse sono
scarse e insieme ai periodi di siccità e movimenti di guerriglia collocano l’Etiopia fra
gli stati più poveri del mondo.
Nonostante l'alta qualità e il volume delle esportazioni, il caffè non è una buona
fonte di reddito, a causa del crollo dei prezzi del prodotto. L'industria è arretrata
perché non ha capitali sufficienti; non è quindi ancora iniziato lo sfruttamento delle
materie prime minerarie.
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Attraverso Scaling Solar, il programma promosso dalla Banca Mondiale che si
impegna a creare mercati sostenibili per l'energia solare, ha lanciato le prime gare
pubbliche per la costruzione di nuove centrali fotovoltaiche.
Una centrale fotovoltaica è un campo con centinaia di enormi pannelli disposti per
file parallele, orientati nella stessa direzione. Ogni pannello ha un sostegno e un
meccanismo per seguire il movimento del Sole. Le migliaia di moduli sono collegati
in serie per generare una grande potenza. La centrale funziona in media 8 ore al
giorno, può servire una piccola città di 5-10.000 abitanti ed è collegata alla rete
nazionale.
I pannelli fotovoltaici sono formati da celle fotovoltaiche, lastrine di vetro blu scuro
che generano una corrente continua che esce da due fili esterni. Sono formate da
un materiale semiconduttore fondamentale per trasformare i fotoni in elettricità,
generalmente si tratta di silicio. Questi pannelli possono essere monocristallini o
policristallini. Le celle fotovoltaiche monocristalline hanno una struttura di silicio
puro, uniforme e omogeneo, danno un rendimento maggiore, ma hanno costi
superiori. Le celle fotovoltaiche policristalline hanno invece una struttura di silicio
disomogenea, perché il materiale usato è meno puro. In realtà l'efficienza delle celle
fotovoltaiche non dipende solo da come sono prodotte, perché le celle
policristalline sono più efficienti rispetto alle monocristalline quando le
temperature sono più elevate.
Queste celle sono montate su un modulo fotovoltaico che le assembla tra uno strato
superiore di vetro e uno strato inferiore di materiale plastico. Il modulo viene
inglobato in una cornice di alluminio che ha il compito di conferire una maggiore
resistenza meccanica.
Alla fine dell'800, il Regno d'Italia colonizzò alcuni territori del Corno d'Africa, tra
cui l'Eritrea e una parte della Somalia, e tentò un primo tentativo di colonizzazione
dell'Etiopia, che fallì con la sconfitta nella battaglia di Adua del 1896. L'Etiopia fu
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nuovamente invasa nel 1935 dall'esercito di Mussolini che, dopo pochi mesi di
guerra, proclamò l'impero italiano di Etiopia.
Fu una pagina ingloriosa: gli italiani combatterono contro un esercito nettamente
inferiore militarmente, che usava le lance contro i fucili, e utilizzarono anche armi
chimiche (gas asfissianti), il cui uso era stato abbandonato dalla comunità
internazionale dopo la prima guerra mondiale. Al governo italiano si contrappose
una decisa resistenza interna che nel 1941 liberò il paese sotto la guida
dell'imperatore (detto “negus”) Hailé Selassié.
In Italia, tutti i mezzi di comunicazione di massa furono mobilitati e posti al servizio
dell’impresa coloniale del regime. Gli italiani furono sommersi da un’inondazione di
messaggi relativi all’Africa. Per tutta la durata del conflitto, il notiziario radiofonico
andò in onda in sei edizioni giornaliere. Il cinema si concentrò soprattutto sui
cinegiornali, la cui proiezione era obbligatoria in tutte le sale, prima dell’inizio di
qualsiasi spettacolo. L’Istituto Luce produsse circa 140 cinegiornali tra l’ottobre 1935
e il maggio 1936.
Il fascismo cercò il consenso anche sfruttando gli intellettuali di rilievo. Una parte
del mondo della cultura aderì al fascismo attraverso l’ingresso nell’Accademia
d’Italia o entrando a far parte dell’Istituto Treccani, per esempio Pirandello che si
iscrisse al partito fascista dopo il delitto Matteotti, anche se il fascismo non
accettava la libertà di opinione e perseguiva tutti coloro che non si allineano al
pensiero ufficiale.
Pirandello nasce nel 1867 vicino Agrigento (all’epoca Girgenti) e precisamente in una
località chiamata Caos. Su questo Pirandello scherzò spesso, definendosi un “figlio
del caos”. Pirandello cresce in un clima di forte disillusione per le aspettative
disattese del Risorgimento, di cui i genitori erano stati sostenitori, ed influenzerà le
sue opere e la sua visione del mondo. All'età di 12 anni aveva già scritto la sua prima
tragedia “Barbaro”. Effettivamente aveva una mente molto attiva anche
considerando che soffriva di insonnia e abitualmente dormiva solo tre ore per
notte. I suoi tentativi di superare la difficoltà di comunicazione con gli adulti, in
particolare con il padre, devono averlo spronato ad affinare le capacità espressive.
Nel 1887 si iscrive alla Facoltà di Lettere a Roma, ma nel 1889 si trasferisce a Bonn, in
Germania, dove si laurea nel 1891 con una tesi sul dialetto di Agrigento. Nel
frattempo esordisce come poeta con Mal giocondo (1889) e con Pasqua di Gea
(1891), raccolta che dedica a Jenny Schulz-Lander, di cui a Bonn si è innamorato. Nel
1894 sposa con un matrimonio combinato tra le famiglie Maria Antonietta
Portulano, figlia di un ricco socio del padre.
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Nel 1919 sua moglie viene mandata in un manicomio perché diventata pazza e per le
sue continue accuse di tradimento verso il marito. Influenzato da questi
avvenimenti ai quali si aggiungono la prima guerra mondiale, la partenza di uno dei
suoi figli per essa e successivamente la sua cattura, in lui si sviluppa l'idea di una
vita caratterizzata dalla tragicità.
OPERE
PENSIERO
L’uomo, secondo Pirandello, nel corso della sua vita veste delle maschere che sono
sempre diverse in base alla circostanza che ha davanti. Sono delle maschere che noi
indossiamo ogni volta in modo volontario per necessità, per conformismo, perché ci
conviene in quel momento comportarci in quel modo. Altrimenti possono essere
maschere che ci vengono imposte dalla società stessa imprigionandoci in dei ruoli
ben definiti e che ci fanno passare tutta la nostra vita a recitare. Quindi non viviamo
mai come realmente vogliamo, siamo tutti bloccati in delle parti da recitare perché
ci comportiamo in modo sempre diverso in base a chi abbiamo davanti o a quello
che dobbiamo fare, non siamo mai gli stessi. Tutto questo discorso teorico si può
racchiudere nel titolo del suo ultimo romanzo “Uno, nessuno e centomila”
spiegandoci che noi ci percepiamo come uno, cioè pensiamo di essere una persona
sola eppure in base alle circostanze siamo sempre delle persone diverse, e non solo
ogni altra persona che viene in contatto con noi che ci vede e che ci giudica, crea
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una sua immagine di noi. Quindi l’uno si disintegra in tutte le diverse maschere
sociali che rivestiamo e quindi siamo centomila e nessuna è più vera dell’altra. Alla
fine l’uomo si scopre nessuno perchè non si riconosce in nessuna di queste
maschere.
Oscar Wilde was born and grew up in Dublin. After graduating in classical studies at
Trinity College, he won a scholarship to Oxford, where he met Pater and Ruskin,
who introduced him to their aesthetic theories.
He settled in London where he became a popular dandy. He married Constance
Lloyd in 1884 with whom he had two children. He hid all his life behind the mask of
the esthete hiding that he was homosexual. In 1890 Wilde published The Picture of
Dorian Gray and in 1891 Wilde wrote his first play Lady Windermere's Fan. He had
success, but Wilde spent less and less time with his family.
Then, he met and fell in love with Lord Alfred Douglas. They started an homosexual
affair and Lord Alfred’s father wanted Wilde to be tried for homosexuality. In 1893
he was imprisoned for immorality and homosexuality. Upon his release in 1897, he
wrote The Ballad of Reading Gaol, revealing his concern for inhumane prison
conditions. He spent the rest of his life staying with friends and living in cheap
hotels. He died of cerebral meningitis on November 30, 1900 in a cheap Paris hotel.
Wilde was the first great writer to support the aesthetic current, a philosophy that
was based on three main points:
- The artist is a creator of extraordinary and unique works and his creations
are outside any political or religious context.
- Life imitates the work of art.
- Your life, being unique and unrepeatable, should not be wasted with
unnecessary occupations
From the union of these three fundamental points the figure of the esthete is born,
an individual interested only in the cult of his own person, who surrounds himself
with beautiful and unique objects, who has a capable charm to bend any person.
Even Wilde tried to follow the aesthetic philosophy in his life, he always tried to
disorient the people around him by assuming attitudes that were sometimes
contradictory to each other. All this was certainly an attitude of protest against the
society, founded on appearance and not on substance. A society where the artist, to
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be considered, had to give the public what the public wanted and no longer what he
felt like giving, a superficial and materialistic society.
The novel can be defined psychologically disturbing for the human psyche, and
great for the issues related to fantasy literature. Wilde sees the novel as artistic
fiction and chooses instead of weaving traditional, continuous and obsessive
attention to the psychology of the individual. It focuses on one character and tries
to learn their secrets. The author develops a fantastic story putting the ideas of
aestheticism and bringing them to the extreme.
The protagonist is Dorian Gray, a young man whose beauty fascinates a painter
Basil Hallward, who decides to portray him. Once the picture is finished, Dorian
expresses a wish of eternal youth, the portrait would absorb all the signs of age
while he remains forever in his youthful perfection. The wish comes true: over the
years the portrait grows old and ugly while Dorian’s appearance remains
unchanged. Dorian lives only for pleasure, making use of everybody and letting
people die because of his insensitivity. When Dorian, totally corrupt and evil, sees
the corrupted images of the portrait, decides to destroy the portrait and begin a
new life. But doing it he kills himself. The portrait is magically restored to its
original image of Dorian’s youthful perfection while the real Dorian’s features in
death become a hideous, disgusting old man.
The novel has a happy ending: the tragic conclusion establishes the failure of the
cult of beauty.
Secondo Pirandello noi queste maschere non le possiamo rompere, allo stesso
tempo però sostiene che il vero “sé” può emergere solo attraverso l’arte, facendoci
rendere conto della complessità di noi stessi, esprimendo quell’io frammentato, che
non può darci una soluzione ma raccontare solo quello che siamo in quel momento.
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dare voce all'io interiore che è sconnesso dai meccanismi inibitori della razionalità
che reprimono gli istinti primari . Per conquistare questa libertà bisogna farsi
guidare dall'inconscio come avviene nei sogni quando le immagini si alternano
senza apparenti legami svelando i pensieri e le pulsioni spesso sconosciute a noi
stessi come espresso dalla psicanalisi Freudiana.
MAGRITTE
STILE
I dipinti a olio da lui realizzati tra il 1918 e il 1924 furono influenzati dal futurismo e
dalle declinazioni del movimento cubista. Successivamente sviluppa le sue nozioni
dell'assurdo e la condizione di alienazione a cui era costretto l’uomo
contemporaneo. Dunque l’artista rappresenta l’ambiguità di una situazione che
oscilla tra realtà e sogno e allo stesso modo afferma che la percezione umana è in
bilico tra rappresentazione e realtà. Magritte al linguaggio raffinato e iperrealista
del dipinto, affianca uno stile molto semplice con un disegno elementare, con una
gamma di colori limitata e un’illuminazione diffusa, in modo da concentrare
l’attenzione sul significato del dipinto. Magritte preferisce le cose banali di tutti i
giorni, i suoi personaggi sono convenzionalmente borghesi e la sua pittura precisa e
veristica gli permette di creare una realtà più reale del reale, surreale. Nonostante
la rappresentazione di soggetti apparentemente realistici, la grandezza di Magritte
si trova nella trasformazione del quotidiano in illusione e in sogno scovando
significati insoliti che vanno oltre ad una comprensione razionale delle cose. Di
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conseguenza si spingono al di là della ragione e sono interpretate in una chiave
umoristica. Lo scopo dei suoi enigmatici quadri è di creare nell'osservatore un
"cortocircuito" visivo.
Dopodiché egli continuò la sua esplorazione sulle relazioni tra oggetti e ambiente.
Alla fine degli anni ‘20, Magritte esplorò il campo della scultura producendo una
serie di calchi e gessi delle maschere funerarie di Napoleone e della Venere di Milo.
Il tipo di pittura di Magritte rimase quasi identica fino al 1940.
Dal 1943 al 1947, il periodo “Renoir” è caratterizzato dalla ricerca del piacere di
dipingere. A questo periodo seguì, tra la fine del 1947 e l’inizio del 1948, il periodo
“vache”, esplosivo ed erotico, illustrazione del potere sovversivo della tecnica
pittorica.
Per molto tempo molti dipinti sono stati esposti a Parigi al Centre Pompidou.
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Fra i numerosi dipinti di Magritte oltre a quelli esposti alla mostra al Centre
Georges Pompidou vi sono: IL TELESCOPIO, IL TEMPO TRAFITTO e LA
GOLCONDA.
Il telescopio
Il tempo trafitto
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Golconda
Golconda (1953) è un dipinto ad olio e
conservato nella Menil Collection di
Houston. Il nome dell'opera, suggeritagli
da Louis Scutenaire, fa riferimento
all'omonima città indiana Golconda. Il
dipinto raffigura una scena di uomini quasi
identici vestiti con soprabiti scuri e
cappelli a bombetta, che sembrano essere
gocce di forte pioggia e comunicano una
sensazione di incanto straziante. Da un
lato la ripetizione della stessa figura in
posizioni diverse sembra voler esprimere l'omologazione dell'essere umano nella
società moderna, ridotto ad un solo meccanismo di un più complesso ingranaggio
economico. Man mano che la visuale si allontana, gli uomini più distanti appaiono
meno definiti e sospesi nell'aria. Magritte gioca con elementi semplici accostati in
modo bizzarro, ottenendo un effetto suggestivo, sfruttando il senso della vista.
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Il senso della vista ci permette di ricevere gli stimoli luminosi che arrivano
dall'esterno e di inviargli al cervello, che costruisce l'immagine del mondo che ci
circonda, questa funzione è svolta dagli occhi.
Il senso del gusto ci permette di riconoscere i sapori. Il recettori del gusto sono
localizzati soprattutto sulla mucosa della lingua, alcune cellule si trovano anche nel
palato e in alcune zone della laringe e della faringe.
Il senso dell'olfatto ci permette di riconoscere gli odori. I recettori degli odori sono
localizzati nella parte superiore della cavità nasali, dove è presente la mucosa
olfattiva, e sono recettori di stimoli di natura chimica.
Il tatto, o sensibilità cutanea, e affidato diversi tipi di recettori che si trovano nella
pelle e rispondono alla pressione, alla temperatura e al dolore. I recettori che
raccolgono questi stimoli sono meccanorecettori, termocettori e nocicettori,
possono essere terminazioni nervose libere o corpuscoli organizzati in strutture
particolari. Quando questi recettori cutanei sono stimolati, inviano le informazioni
al sistema nervoso centrale.
Il senso dell’udito è dato dall'orecchio, l'organo che riconosce gli stimoli sonori.
L'orecchio ci consente anche di avvertire la posizione che il nostro corpo occupa
nello spazio, e dunque di mantenere l'equilibrio quando siamo fermi e quando ci
spostiamo. L'organo dell'equilibrio situato nei canali semicircolari è formato dalle
cellule sensoriali e dagli otoliti.
L'orecchio è formato da tre parti, l'orecchio esterno, l'orecchio medio e l'orecchio
interno:
- La faccia interna del timpano segna l'inizio dell'orecchio medio, una piccola
cavità ben protetta nella scatola cranica. Nell'orecchio medio si trovano gli
ossicini più piccoli del corpo umano, il martello, l'incudine e la staffa. Il
martello è appoggiato all’incudine mentre la staffa è a contatto con la finestra
ovale, la membrana che chiude l'ingresso all'orecchio interno;
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canali sono pieni di un liquido denso, l'endolinfa. Nell’orecchio interno sono
contenute le cellule sensoriali.
“da sei anni mi ha colpito un grave malanno peggiorato per colpa di medici
incompetenti [...] sono stato presto obbligato ad appartarmi, a trascorrere la mia
vita in solitudine. [...] Come potevo, ahimè, confessare la debolezza di un senso, che
in me dovrebbe essere più raffinato che negli altri uomini e che in me un tempo
raggiungeva un grado di perfezione massima [...]. Con gioia vado incontro alla
Morte - se essa venisse prima che io abbia avuta la possibilità di sviluppare tutte le
mie qualità artistiche, allora, malgrado la durezza del mio destino, giungerebbe
troppo presto [...]. Addio, non dimenticatemi del tutto. (18)”
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udito, che incideva sull'opinione che aveva di sé e sul suo futuro professionale e
artistico. Il padre di Ludwig, Johann, era un uomo brutale e dedito all'alcool che
portò la famiglia sull'orlo della bancarotta, rendendo l'infanzia di Ludwig un periodo
piuttosto buio: non era raro ad esempio che il padre irrompesse nel cuore della
notte per costringere il giovane a dar prova delle sue abilità musicali davanti gli altri
suoi amici beoni. Nonostante le difficoltà, Ludwig riuscì comunque a coltivare il
proprio talento, in particolare sotto la guida dell'organista di corte Christian
Gottlob Neefe, il suo primo grande maestro che gli insegnò i rudimenti della
composizione e della direzione d'orchestra.
Nel 1792 si trasferisce a Vienna e compie studi musicali con Haydn , con il quale
instaurò una relazione di stima reciproca che però non sfociò mai in vera amicizia.
Negli anni seguenti compone numerose opere e si esibisce in concerti a Praga,
Dresda, Lipsia, Berlino e Budapest.
Sempre facendo riferimento all’alcolismo del padre, dai registri della spesa risulta
che egli consumava da uno a tre litri di vino al dì, al quale era aggiunto secondo una
pratica diffusa ma illegale del piombo per migliorarne l’aroma ed il gusto. Attorno al
1822 l’abitudine all’alcool divenne marcata e contemporaneamente si manifestò un
comportamento bizzarro, con scatti d’ira e trascuratezza della persona, mentre il
rapporto con i medici curanti si deteriorava. Talvolta girava per la città imprecando
contro i nobili, mal vestito e deriso in strada; una volta venne arrestato da un
commissario di polizia per comportamento disturbante. Inoltre, Beethoven soffriva
di asma. Ci sono frequenti riferimenti a un'infezione respiratoria che lo afflisse per
tutta la sua vita e molte allusioni al suo “torace debole".
Nel 1816, a soli 46 anni, per Beethoven incominciano i primi malanni che lo
trasformeranno in pochi anni in un malato cronico, ma che non rallentano la sua
creatività. Muore il 29 marzo 1827.
OPERE
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Nel primo movimento vengono cantate le gesta dell’eroe tramite un ritmo molto
simile a una fanfara. Il secondo movimento, infatti, è una marcia funebre in onore
dell’eroe. Il terzo movimento è un normalissimo scherzo inserito con un ritmo e una
vivacità senza precedenti. La Terza sinfonia per questo viene definita una tra le
sinfonie di Beethoven più emotive. La vivacità di questo movimento è data dallo
staccato e dall’alternanza continua di piano e fortissimo. Le gesta dell’eroe vengono
celebrate e il suo ricordo viene portato letteralmente in trionfo.
La sinfonia si chiude con il quarto movimento, un Allegro molto, che sprigiona una
carica di speranza e di gioia che chiude il brano, dando l’impressione di una grande
fiducia nelle sorti del mondo.
Link presentazione:
https://view.genial.ly/601ac6802c49930d3852cd57/presentation-untitled-genially
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