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Della guerra ha
rappresentato la paura, il freddo, la morte, ne ha denunciato l’atroce assurdità. Al tempo stesso, proprio la
quotidianità con la morte elaconsapevolezza della propria disperata solitudine sono state le condizioni
esistenzialinecessarie sulle quali Ungaretti costruirà la sua incessante ricerca della «poesia pura
Nel 1914, allo scoppio della guerra, il giovane Ungaretti,acceso interventista, rientra in Italia da Parigi per
arruolarsi volontario.
Ungaretti parte per il Carso. Di fronte alla concretezza della guerra, alla vastità dell’orrore, il giovane
volontario matura una profonda mutazione.
Dal cambiamento profondo, a contatto con l’esperienza della guerra, nascono le liriche della prima raccolta:
Il Porto Sepolto, pubblicata nel 1916. Ungaretti continua a intervenire sui testi fino all’edizione definitiva del
1942, che raccoglie gli scritti degli anni 1914-19, divisi in cinque sezioni: Ultime(con le poesie composte a
Milano prima della guerra), Il Porto Sepolto, Naufragi, Girovagoe Prime
Si tratta di testi scritti in trincea, su fogli di ogni genere,sui quali, scrive:«da due anni andavo facendo giorno
per giorno il mio esame di coscienza, ficcandoli poi alla rinfusa nel tascapane, portandoli a vivere con me
nel fango della trincea o facendomene capezzale nei rari riposi, non erano destinati a nessun pubblico. Non
avevo idea del pubblico, e non avevo voluto la guerra e non partecipavo alla guerra per riscuotere
applausi».La data e il luogo indicati in calcedanno alla raccolta l’apparente aspetto di un diario di guerra.
Diario solo ‘apparente’:la guerranon costituiscela materia del racconto, ma la condizionedolorosamente
necessariache sollecita una riflessione sulla vita e sulla morte, sulla finitezza dell’esistenza umana che
contrasta con tensione verso l’infinito
Soldati(Si sta / come d’autunno / sugli alberi / le foglie): l’uso del pronome impersonale trasfigura
l’esperienza contingente del soldato Ungaretti nella condizione esistenziale di precarietà propria di tutti gli
esseri umani..
Lo stile
Lessico scarno ed essenziale, privo di aggettivi.La parola caricata di significato attraverso l’analogia, con
accostamenti imprevisti. Versi brevi, a volte costituiti da una sola parola-verso, privi di schemi
metrici.Testi brevi, poetica del frammento d’ispirazione vociana. Ricerca di libertà assoluta dagli schemi
espressivi, abolizione della rima e della punteggiatura. Comunicazione diretta, non mediata, piuttosto
evocata dall’uso dell’analogia
Contenuti e forme della poesia ermetica. La poesia ermetica persegue l’ideale della poesia pura, libera
dalle forme metriche e retoriche tradizionali, da ogni finalità pratica, didascalica, descrittiva e narrativa. Essa
esprime il nostro essere più profondo e segreto. Il motivo centrale è il senso della solitudine disperata
dell’uomo moderno: perduta la fede negli antichi valori, egli non ha più certezze a cui ancorarsi, in un
mondo sconvolto dalle guerre e offeso dalle dittature. Ne consegue una visione della vita sfiduciata e
desolata, priva di illusioni. Ad aggravare il senso di solitudine e del mistero concorrono altri elementi:
I poeti ermetici allora vanno alla ricerca di nuove forme che meglio rispecchino il loro stato d’animo, e le
trovano nelle parole essenziali, secche, che esprimono la condizione di chi si ripiega su se stesso.
Analogia: accostamento immediato di due immagini, situazioni, oggetti tra loro lontani, fondato su
un rapporto di somiglianza. Nella poesia tradizionale l’analogia era espressa attraverso la
similitudine, introdotta dalle particelle “così … come”. I nuovi poeti sopprimono le due particelle e
fondono nell’analogia i due concetti. Esempio: Sono pioggia di nube (Ungaretti), significa “mi sento
fresco e leggero come la pioggia che in primavera scende da una nuvola chiara”.
Sinestesia: accostamento di due sensazioni diverse. Esempio: Urlo nero (Quasimodo), in cui vi è
l’accostamento di una sensazione uditiva ad una visiva.