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Giuseppe Ungaretti ha vissuto in prima persona l’esperienza del fronte e della trincea.

Della guerra ha
rappresentato la paura, il freddo, la morte, ne ha denunciato l’atroce assurdità. Al tempo stesso, proprio la
quotidianità con la morte elaconsapevolezza della propria disperata solitudine sono state le condizioni
esistenzialinecessarie sulle quali Ungaretti costruirà la sua incessante ricerca della «poesia pura
Nel 1914, allo scoppio della guerra, il giovane Ungaretti,acceso interventista, rientra in Italia da Parigi per
arruolarsi volontario.
Ungaretti parte per il Carso. Di fronte alla concretezza della guerra, alla vastità dell’orrore, il giovane
volontario matura una profonda mutazione.
Dal cambiamento profondo, a contatto con l’esperienza della guerra, nascono le liriche della prima raccolta:
Il Porto Sepolto, pubblicata nel 1916. Ungaretti continua a intervenire sui testi fino all’edizione definitiva del
1942, che raccoglie gli scritti degli anni 1914-19, divisi in cinque sezioni: Ultime(con le poesie composte a
Milano prima della guerra), Il Porto Sepolto, Naufragi, Girovagoe Prime
Si tratta di testi scritti in trincea, su fogli di ogni genere,sui quali, scrive:«da due anni andavo facendo giorno
per giorno il mio esame di coscienza, ficcandoli poi alla rinfusa nel tascapane, portandoli a vivere con me
nel fango della trincea o facendomene capezzale nei rari riposi, non erano destinati a nessun pubblico. Non
avevo idea del pubblico, e non avevo voluto la guerra e non partecipavo alla guerra per riscuotere
applausi».La data e il luogo indicati in calcedanno alla raccolta l’apparente aspetto di un diario di guerra.
Diario solo ‘apparente’:la guerranon costituiscela materia del racconto, ma la condizionedolorosamente
necessariache sollecita una riflessione sulla vita e sulla morte, sulla finitezza dell’esistenza umana che
contrasta con tensione verso l’infinito
Soldati(Si sta / come d’autunno / sugli alberi / le foglie): l’uso del pronome impersonale trasfigura
l’esperienza contingente del soldato Ungaretti nella condizione esistenziale di precarietà propria di tutti gli
esseri umani..
Lo stile

Lessico scarno ed essenziale, privo di aggettivi.La parola caricata di significato attraverso l’analogia, con
accostamenti imprevisti. Versi brevi, a volte costituiti da una sola parola-verso, privi di schemi
metrici.Testi brevi, poetica del frammento d’ispirazione vociana. Ricerca di libertà assoluta dagli schemi
espressivi, abolizione della rima e della punteggiatura. Comunicazione diretta, non mediata, piuttosto
evocata dall’uso dell’analogia

ERMETISMO: RIASSUNTO, POETICA E AUTORI


 La poesia ermetica nasce intorno agli anni Venti e si sviluppa tra le due guerre mondiali. Il termine
“ermetismo” deriva da Ermes, il dio delle scienze occulte, e fu adoperato in senso dispregiativo per indicare
la nuova poesia da Francesco Flora, il quale accusò i poeti ermetici di dar vita ad una poesia rarefatta,
oscura, indecifrabile, come una scienza occulta. La poesia ermetica nasce nell’ambito generale del
Decadentismo, ma sviluppa in particolare la poetica simbolista francese. Gli ermetici riprendono da
Baudelaire la concezione dell’arcana corrispondenza tra le cose, da Rimbaud e Mallarmé la concezione della
poesia come illuminazione, da Verlaine il rifiuto dell’eloquenza e dell’enfasi oratoria. La poetica dei
simbolisti fu assimilata in modo frammentario e superficiale dai poeti precedenti, ma durante la prima guerra
mondiale, in mutate condizioni psicologiche, morali e sociali, si favorì in Italia la conoscenza e la diffusione
degli aspetti più profondi del Decadentismo europeo. Dunque, la poesia ermetica è storicamente importante,
poiché ha messo in contatto la letteratura italiana con quella europea, dimostrando la crisi spirituale
dell’Europa tra le due guerre. Inoltre, ha contribuito a liberare la poesia italiana dalla retorica e dall’oratoria
tradizionale, ancora presenti in Carducci, Pascoli e D’Annunzio.

Contenuti e forme della poesia ermetica. La poesia ermetica persegue l’ideale della poesia pura, libera
dalle forme metriche e retoriche tradizionali, da ogni finalità pratica, didascalica, descrittiva e narrativa. Essa
esprime il nostro essere più profondo e segreto. Il motivo centrale è il senso della solitudine disperata
dell’uomo moderno: perduta la fede negli antichi valori, egli non ha più certezze a cui ancorarsi, in un
mondo sconvolto dalle guerre e offeso dalle dittature. Ne consegue una visione della vita sfiduciata e
desolata, priva di illusioni. Ad aggravare il senso di solitudine e del mistero concorrono altri elementi:

 Incomunicabilità: impossibilità di un colloquio fiducioso con gli altri


 Alienazione: la coscienza di essere ridotti a un ingranaggio nella moderna civiltà di massa
 Frustrazione: la coscienza del contrasto tra una realtà quotidiana banale e deludente, e l’ideale di una
vita diversa irrealizzabile

I poeti ermetici allora vanno alla ricerca di nuove forme che meglio rispecchino il loro stato d’animo, e le
trovano nelle parole essenziali, secche, che esprimono la condizione di chi si ripiega su se stesso.

Caratteristica della poesia è l’uso frequente di analogia e sinestesia.

 Analogia: accostamento immediato di due immagini, situazioni, oggetti tra loro lontani, fondato su
un rapporto di somiglianza. Nella poesia tradizionale l’analogia era espressa attraverso la
similitudine, introdotta dalle particelle “così … come”. I nuovi poeti sopprimono le due particelle e
fondono nell’analogia i due concetti. Esempio: Sono pioggia di nube (Ungaretti), significa “mi sento
fresco e leggero come la pioggia che in primavera scende da una nuvola chiara”.
 Sinestesia: accostamento di due sensazioni diverse. Esempio: Urlo nero (Quasimodo), in cui vi è
l’accostamento di una sensazione uditiva ad una visiva.

La poesia ermetica e il Fascismo


 Poiché si sviluppò nel periodo fascista, l’Ermetismo fece sorgere il problema del suo rapporto con la
dittatura. Secondo alcuni fu una forma di resistenza oscura, con il disimpegno sul piano politico e sul piano
letterario, proponendo una poesia lontana dalla realtà. Tuttavia, dobbiamo considerare la scarsa efficacia di
tale opposizione, mentre altri intellettuali si opponevano al Fascismo apertamente, subendo condanne e
processi. Inoltre, non tutti gli ermetici erano antifascisti, come per esempio Ungaretti.

La poesia ermetica e il pubblico


 A causa del linguaggio spesso troppo oscuro, la poesia ermetica rimase incomprensibile per la maggior
parte del pubblico: ecco perché alla fine della guerra essa si affievolì, scomparendo del tutto.

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