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MOTIVO DELLA SCELTA DELLA TEMATICA

Per l’elaborato conclusivo del triennio ho scelto come tematica la Natura. Ho


scelto come tematica la natura perché mi ha sempre affascinato scoprire
l’immensità, la bellezza e il funzionamento della natura. Da piccolo mi chiedevo
come fanno gli alberi a crescere, come fa l’acqua a cadere dal cielo ma ho
capito che la natura è talmente vasta e complessa che non si potranno mai
scoprire tutti i suoi segreti. Tutto in qualche modo dipende dalla natura:
dall’umanità agli animali, dalla nostra salute a quella della Terra, dall’elettricità
alle piante, tutto questo sistema complesso messo insieme ci regala paesaggi
mozzafiato, atmosfere spettacolari, boschi incantati e mari infiniti. “Ogni cosa
che puoi immaginare la natura lo ha già creato” questa una celebre frase di
Albert Einstein con cui vuole far capire la forza che ha la natura, una forza così
immensa da distruggere tutto in pochi istanti. La natura è la madre di tutto e
tutti, una madre che ci ha creato, ci accoglie tra le sue braccia e ci offre un
rifugio. La natura è fonte di ispirazione per gli artisti ma allo stesso tempo è
divertimento e segno di libertà per i bambini; la natura è in tutto ciò che ci
circonda, in tutto ciò che possiamo ammirare e che non potremo mai
ringraziare abbastanza, è tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ma che a volte
senza rendercene conto danneggiamo causando danni irreparabili e
inestimabili. tutto questo è secondo me la natura che dobbiamo rispettare ed
apprezzare.

Ho deciso di dividere in 2 parti l’elaborato: la prima è come viene vista nel


passato la natura e la seconda è come proteggerla oggi.
Stare a contatto con la natura è sempre stato d’aiuto sia oggi che nel passato,
perciò molti artisti hanno deciso di omaggiarla attraverso alcuni
componimenti. Tra questi c’è Gabriele D’Annunzio con “La pioggia nel pineto”.
D’Annunzio è stato uno dei poeti più importanti del primo 900. Nacque a
Pescara nel 1883. Manifestò fin da subito interesse per la letteratura, tanto che
a soli 16 anni pubblicò la sua prima raccolta. Condusse una vita spensierata,
ricca di amori e avventure, tanto che allo scoppio della 1 guerra mondiale si
arruolò come volontario. Nelle sue opere i si coglie il pensiero di d’Annunzio,
riassunto da una parola: il superuomo. Egli è colui che vive pienamente la vita e
che si sente superiore alle leggi morali e civili. Dal punto di vista stilistico i suoi
componimenti sono caratterizzati da un’eleganza stilistica e dalla ricerca di un
linguaggio musicale. Uno dei più famosi e importanti componimenti è “la
pioggia nel pineto”. In questa lirica il poeta descrive l’atmosfera che si crea nel
bosco in sui si trova con la sua amata Ermione quando inizia a piovere. La
poesia inizia con Taci, il poeta invita a fare silenzio per ascoltare i suoni che la
pioggia produce; suoni che cambiano in base a dove cade la pioggia. Con una
serie di onomatopee riesce a riprodurre il suono che ogni pianta produce e
grazie alla grande varietà di suoni paragona il bosco ad uno strumento
musicale suonato dalle piante e dalla natura. Lentamente i due si lasciano
trasportare da questa melodia fino a sentirsi parte della natura attuando una
metamorfosi immaginaria. Perciò la pelle sembra la corteccia di un albero, il
cuore appare come una pesca, le palpebre sono come piccoli ruscelli d’acqua, i
denti sembrano delle mandorle. Da questo nuovo punto di vista ascoltano
suoni che prima non sentivano e per ascoltarli meglio iniziano a girovagare nel
bosco scoprendo che non solo le piante emettono questi suoni meravigliosi,
ma anche gli animali come le cicale o le rane. Questo ci fa capire il rapporto
che ha da sempre avuto l’uomo con la natura
Vorrei iniziare da inglese perché
English Romanticism was born at the end of the 18th century. He presented a
total break with reason and realism. It encouraged individualism and the free
expression of personal feelings, it also turned to emotion and imagination as
sources of inspiration. The language used by the poets was very simple
because it was the language spoken by men.
The poets were characterized by 3 elements: imagination, nature and beauty.
Imagination was the noblest gift of the poet because he was able to modify the
world around him. All the poets turned to the beauty of nature in contrast to
the ugliness of the towns of that time because of Industrial Revolution. The
poet is free when he is in contact with nature, it’s his source of joy and
happiness.
Romantic poets are divided into two groups, First Generation (Wordsworth
and Coleridge) and Second Generation (Byron, Shelley and Keats). The Preface
of the “Lyrical Ballads” (a collection of poems) written by Wordsworth and
Coleridge is considered as the “English Romantic Manifesto”, a kind of
document dealing with the most important Romantic contents.
The poetry of Wordsworth is best characterised by its strong affinity with
nature. Blake and Coleridge were often dismayed by what they saw and they
sought solace in the grandeur and beauty of nature.

Since I talked about the English Romanticism, I can say you somethings of the
area where this movement has developed. It especially grew in the most
important city of the England: London

London is the capital of England and the United Kingdom and the seat of
central government in Britain. It’s in the south-east of England on the River
Thames with a population of about 7 million people. London is divided in two
cities: the City of London and the City of Westminster.

 London was founded by the Romans in about 50 AD. In the 11th century,
Westminster became the capital of England. At first Westminster and London
were separated, but slowly they grew into one city.

 The City of London was the original site of London.

 In the City of London there are: the Tower Bridge, the Tower of London.
In it there is the famous collection of the Crown Jewels; and St. Paul’s
cathedral.

 In The City of Westminster you’ll find: the Westminster Abbey; the


Houses of Parliament, with their famous clock Big Ben; Buckingham Palace; the
British Museum; Trafalgar Square, and the National Gallery; Hyde Park with “
Speaker’s corner” , an area open-air where people can speak and debate. 

 HOUSES OF PARLIAMENT AND THE BIG BEN


 The first English Parliament met on the site of the Houses of Parliament
in 1275, but the most of the medieval palace was destroyed in a fire in 1834
and it was rebuilt. The popular name of Parliament’s clock tower is Big Ben. It’s
the world’s most famous four-faced clock.

As I said before London is the capital of England and of the UK, but what’s the
difference among England, UK and Great Britain?

The United Kingdom is the union of 4 nations: England, Wales, Scotland and
Northern Ireland.
Great Britain is divided into three regions: Scotland, Wales and England,
whereas the UK is a political union between Great Britain and Northern
Ireland.
Edinburgh is the capital of Scotland, Cardiff is the capital of Wales and London
is the capital of England and of the United Kingdom. Belfast is the capital of
Northern Ireland.
The Republic of Ireland occupies the southern part of Ireland and it has been
independent since 1922 and it has got its own capital: Dublin
The Eurotunnel, has been built under the water linking England to the
Continent.  It was inaugurated by Queen Elizabeth II and President Mitterrand
of France.
The seas that surround the British Isles are: the North Sea, the English Channel
and the Atlantic Ocean. Great Britain and Ireland are separated by the Irish
Sea.
The Union Jack is the national flag of the United Kingdom of Great Britain and
Northern Ireland. It is made up of the individual Flags of England,  Scotland and
Northern Ireland. The present design of the Union Flag dates from a Royal
proclamation in 1801.

Adesso vorrei proseguire questa linea del tempo con l’Impressionismo che
nasce di seguito al romanticismo, riprende molti dei suoi caratteri e riesce ad
esprimere attraverso la natura ciò che l’artista prova. A partire dalla seconda
metà dell’800 in Francia un gruppo di pittori si allontana dall’arte tradizionale
dando vita ad una vera e propria rivoluzione nel campo pittorico. Le loro opere
venivano esposte nello studio del famoso fotografo Nadar partendo dal titolo
di un’opera di Monet, Impression Soleil levant chiamo questo nuovo
movimento impressionismo Questa parola racchiudeva il messaggio che gli
artisti volevano esprimere ovvero trasmettere le proprie emozioni in un
preciso attimo a chiunque guardi l’opera, rappresentando paesaggi o soggetti
quotidiani. Gli artisti dipingevano la realtà così com’è, quasi come se fosse una
fotografia quindi il luogo dove lavorare diventa en plain air. Perciò non ci sono
luci artificiali a creare ombre e riflessi; per rappresentare al meglio i soggetti
dopo un accurato studio della percezione del colore, gli impressionisti
scoprono che si creano infinite tonalità di colore per accostando uno vicino
all’altro i colori. Tra i maggiori esponenti c’è Claude Monet. che si è distinto per
i “cicli dello stesso soggetto”, che consistevano nel dipingere lo stesso soggetto
in diversi momenti della giornata, delle stagioni, delle condizioni atmosferiche
Queste ultime sono tra le sue opere più famose e ne dipinse ben 250.
Diventate così famose perché grazie ai riflessi che crea l’acqua e alle ombre
create dalle piante egli esprime a pieno il concetto di Impressionismo.

La corrente dell’Impressionismo nasce nel campo pittorico ma al tempo molti


altri artisti si ritrovarono in questo ideale di pensiero; quindi si diffonde subito
soprattutto tra i musicisti. Già prima dell’avvento del vero e proprio
Impressionismo i musicisti iniziarono ad abbandonare le regole tradizionali
della musica. I musicisti seguirono le caratteristiche dei pittori, ovvero
l’intenzione di voler rappresentare l’impressione che un soggetto provoca
nell’artista, per fare ciò perfezionarono i timbri degli strumenti usandoli in
atmosfere particolari. In generale i musicisti sfruttarono al massimo gli
strumenti e la scala esatonale per ottenere suoni leggeri. A differenza della
pittura, in musica ogni compositore mischiò l’impressionismo con altri stili
formando molte sottocorrenti come ad esempio quella di Debussy. Il fondatore
dell’impressionismo musicale è considerato lui. Egli nella sua carriera ricercò
un linguaggio nuovo e raffinato sperimentando la scala esatonale formata da 6
suoni che permetteva di creare ritmi irregolari e di conseguenza atmosfere
suggestive. La sua musica non è prevedibile proprio perché usa la scala
esatonale. La scala esatonale è costituita da sei intervalli di tono e consiste nel
dividere l’ottava in 6 parti uguali e quindi si formano soli intervalli di tono,
diversi da quelli di semitono perché in ogni intervallo è compreso un suono
intermedio.

Stare a contatto con la natura è sempre stato d’aiuto sia oggi che nel passato,
perciò molti artisti hanno deciso di omaggiarla attraverso alcuni
componimenti. Tra questi c’è Gabriele D’Annunzio con “La pioggia nel pineto”.
D’Annunzio è stato uno dei poeti più importanti del primo 900. Nacque a
Pescara nel 1883. Manifestò fin da subito interesse per la letteratura, tanto che
a soli 16 anni pubblicò la sua prima raccolta. Condusse una vita spensierata,
ricca di amori e avventure, tanto che allo scoppio della 1 guerra mondiale si
arruolò come volontario. Nelle sue opere i si coglie il pensiero di d’Annunzio,
riassunto da una parola: il superuomo. Egli è colui che vive pienamente la vita e
che si sente superiore alle leggi morali e civili. Dal punto di vista stilistico i suoi
componimenti sono caratterizzati da un’eleganza stilistica e dalla ricerca di un
linguaggio musicale. Uno dei più famosi e importanti componimenti è “la
pioggia nel pineto”. In questa lirica il poeta descrive l’atmosfera che si crea nel
bosco in sui si trova con la sua amata Ermione quando inizia a piovere. La
poesia inizia con Taci, il poeta invita a fare silenzio per ascoltare i suoni che la
pioggia produce; suoni che cambiano in base a dove cade la pioggia. Con una
serie di onomatopee riesce a riprodurre il suono che ogni pianta produce e
grazie alla grande varietà di suoni paragona il bosco ad uno strumento
musicale suonato dalle piante e dalla natura. Lentamente i due si lasciano
trasportare da questa melodia fino a sentirsi parte della natura attuando una
metamorfosi immaginaria. Perciò la pelle sembra la corteccia di un albero, il
cuore appare come una pesca, le palpebre sono come piccoli ruscelli d’acqua, i
denti sembrano delle mandorle. Da questo nuovo punto di vista ascoltano
suoni che prima non sentivano e per ascoltarli meglio iniziano a girovagare nel
bosco scoprendo che non solo le piante emettono questi suoni meravigliosi,
ma anche gli animali come le cicale o le rane. Questo ci fa capire il rapporto
che ha da sempre avuto l’uomo con la natura

Lo Shintoismo non è una vera e propria religione, ma uno stile di vita nato e
professato solo in Giappone, inoltre non c’è un fondatore e le festività sono
poche. Nasce perché i Giapponesi nel 5000 A.C. circa avevano timore di tutti gli
elementi naturali perciò attribuirono ad ognuno di essi una divinità, i Kami che
veniva e viene venerata nei templi Jinia che sorgono solitamente in boschi e
che si riconoscono per il loro ingresso il Torii formato da due pali che
sostengono un palo orizzontale. Il rito principale è la purificazione che serve a
trovare l’armonia con la Natura e può avvenire tramite acqua, sabbia, fuoco,
vento o sale. Oggi questo culto si basa su tradizioni mitologiche e storiche
prima tramandate oralmente poi raccolte negli «Annali». Il legame con la
Natura è molto forte perché secondo gli shintoisti da essa deriva l’equilibrio
della vita e la felicità.

Le Energie Rinnovabili sono quelle energie ricavate da fonti inesauribili che


durante il processo di trasformazione in energia elettrica non comportano
l’immissione di sostanze nocive e inquinanti nell’ambiente. Negli ultimi anni
abbiamo riscontrato gli effetti dell’uso di energie non rinnovabili come il
nucleare e il petrolio, perciò l’uomo con l’aiuto della tecnologia ha trovato
nuovi metodi per ottenere energia e molti Paesi hanno iniziato a limitare l’uso
di queste energie lasciando spazio a questi nuovi tipi di energie. Ma perché
allora tutti i Paesi non sostituiscono definitivamente le fonti non rinnovabili? La
risposta è semplice: le energie pulite hanno un costo di produzione maggiore a
causa della difficoltà per trasformarle in elettricità e alcune sono ancora in fase
di sviluppo. Le fonti rinnovabili che possiamo sfruttare oggi sono: energia
solare che è anche la più diffusa, idroelettrica, eolica, geotermica, delle
biomasse e delle maree. Come detto prima le energie non rinnovabili causano
ingenti danni all’ambiente sia nella produzione sia nell’uso ma hanno un costo
minore ed una elevata efficienza, le energie rinnovabili hanno costi maggiori,
stessa efficienza ma hanno zero impatto perciò da qualche anno anche in Italia
stiamo assistendo ad un cambiamento nel campo energetico; nel 2012 solo il
13% circa era energia rinnovabile, invece nel 2018 il dato è quasi triplicato;
questo ci fa capire quanto sia importante andando avanti nel tempo la
salvaguardia della Natura, partendo dalle fonti di energia che rappresentano
gran parte dell’inquinamento.
Nell’areogramma possiamo vedere a confronto le percentuali di energia
rinnovabile e non rinnovabile usate in Italia nel 2019. L’energia rinnovabile è
sicuramente minore rispetto alla non rinnovabile, ma è un dato positivo che ci
fanno ben sperare se pensiamo per esempio alla media europea che è di
appena il 18% e rispetto al 2018 la percentuale è aumentata quasi dell’1%.
Nell’altro grafico, l’istogramma possiamo osservare la quantità di energia
rinnovabile prodotta rispetto a quella che è la quantità usata per ogni regione.
Salta subito all’occhio che c’è molta differenza tra le regioni, al primo posto c’è
la Valle D’Aosta che triplica addirittura la quantità di energia prodotta rispetto
a quella usata, noi in Puglia superiamo la media italiana che è del 34%,
arrivando al 48%, infine all’ultimo posto troviamo la Liguria con solo l’8%.
Questi grafici ci fanno capire che l’Italia è sicuramente avanzata rispetto ad
altri Paesi, ma in alcune zone del suo territorio c’è ancora bisogno di diminuire
il consumo di energie non rinnovabili.

Il Brasile è il più esteso Stato dell’America meridionale. Nel territorio possiamo


distinguere 3 ambienti: il bassopiano Amazzonico attraversato dal Rio delle
Amazzoni e ricoperto dalla foresta Amazzonica, l’altopiano del Mato Grosso
con valli e vaste praterie e a sud la zona montuosa della Serra do Mar e della
Serra do Espinhaço. La foresta Amazzonica è la più grande foresta pluviale al
Mondo; è detta pluviale per le abbondanti precipitazioni e grazie a esse
possiamo dividerla in 3 zone: l’Igapó dove gli arbusti non sono molto alti a
causa dell’inondazione del suolo da parte delle acque, la Varzea con arbusti alti
per il suolo asciutto d’estate e inondato d’inverno e la Tierra Firme con alberi
alti fino a 40m perché l’acqua scorre regolarmente tutto l’anno. Questa foresta
è a rischio a causa del disboscamento che sta subendo in questi ultimi decenni.
È a rischio perché contiene il 70% delle specie vegetali e animali, molte a
rischio estinzione, quindi togliendo l’habitat a queste specie ne risentirebbe
l’intero Pianeta dato che è anche il «polmone della Terra» e che contribuisce a
smaltire anidride carbonica. Il Brasile ha 200 milioni di abitanti che parlano il
portoghese e sono cattolici, per la maggior parte sono di etnia brasiliana, in
minoranza ci sono etnie di coloni. La capitale è Brasilia ma la popolazione abita
principalmente nelle 3 megalopoli San Paolo, Rio de Janeiro e Belo Horizonte
che presentano strutture moderne e avanzate ma allo stesso tempo le favelas,
quartieri poverissimi privi di servizi. Non ostante ciò il Brasile viene chiamato il
giovane gigante perché la sua economia sta crescendo a ritmi veloci grazie alle
immense risorse agricole che però hanno un alto impatto ecologico e alla
politica di ridistribuzione della ricchezza che serve per fronteggiare uno dei
problemi del Paese.

Charles Darwin nacque nel 1809 ed è stato un importantissimo biologo


naturalista inglese perché affrontò la questione dell’evoluzione delle specie da
un punto di vista nuovo. Nel 1831 intraprende un viaggio in barca che durerà
per 5 anni; durante questo viaggio di soffermò in particolare sulle specie
endemiche dell’arcipelago delle Galapagos, qui raccolse campioni di piante,
fossili, animali che studiò quando concluse il suo viaggio. Nel 1859 giunge ad
una conclusione che pubblicò nello stesso anno con il saggio «Sull’origine delle
specie per selezione naturale». Egli basò la sua teoria su 5 punti principali: la
variabilità, il potenziale riproduttivo, la lotta per l’esistenza, la selezione
naturale e l’isolamento geografico. Vorrei soffermarmi sulla selezione naturale.
La teoria di Darwin fu rivoluzionaria proprio per questo punto: le specie si
trasformano lentamente nel tempo perché sopravvivono solo gli individui che
presentano dei caratteri favorevoli all’ambiente in cui vivono, perciò restano
solo questi individui che riproducendosi trasmettono il carattere favorevole
alla discendenza. L’accumulo di caratteri favorevoli può dare origine ad una
nuova specie diversa da quella originale. Per esempio le giraffe con il collo più
lungo rispetto alle altre avevano maggiori possibilità di nutrirsi, quindi
lentamente sopravvivendo solo queste si formeranno solo individui con il collo
lungo, fino ad arrivare a come le conosciamo noi oggi. Questo processo è
l’elemento chiave dell’evoluzione e impiega milioni di anni.

L’agenda 2030 è un programma sottoscritto dall’ONU nel 2015 con l’obbiettivo


di risolvere entro il 2030 i problemi più grandi che affliggono la Terra.
L’obbiettivo 11 è: Città e comunità sostenibili. Più della metà della popolazione
mondiale vive nelle città che costituiscono il 70% del consumo di elettricità e il
75% di emissioni nocive, perciò è fondamentale agire al più presto per poter
garantire uno sviluppo sostenibile ovvero senza impatto sull’ambiente, sulle
persone e sugli animali. Poiché la popolazione crescerà sempre più bisogna
trasformare le città già da oggi ripopolando le zone disabitate, rendendole
sicure e sostenibili assicurando mezzi di trasporto, aggiungendo aree verdi,
incentivando la mobilità elettrica l’energia rinnovabile, costruendo abitazioni
dove effettivamente si può non abbattendo foreste e costruendo in posti
pericolosi. Questo si potrà fare solo se le persone capiranno il rischio che
stanno correndo inquinando e distruggendo il mondo. L’ONU ci dice di
sfruttare ciò che abbiamo oggi per garantire a chi ci sarà dopo di noi un Mondo
migliore e sicuro.

Gli sport outdoor sono, come ci suggerisce la parola, gli sport che si praticano
all’aria aperta. Quindi per sport outdoor non si intendono solo le discipline a
livello agonistico, ma anche una semplice passeggiata all’aperto. La gente si
inizia a muovere in questo campo dagli anni 80, ma le attività erano rivolte ad
un gruppo ristretto di persone poiché erano sport estremi e che nessuno
praticava; dai primi del secondo millennio molte aziende iniziano ad investire
in questo campo, perciò diventano sport alla portata di tutti. Tra i primi sport
ad essersi sviluppati c’è l’arrampicata sportiva, invece dopo gli anni 80 si
diffondono il ciclismo e il nuoto poiché sono sport facilmente praticabili e che
non richiedono per forza una grande abilità. Praticare questi sport anche solo
per divertimento porta dei benefici sia a livello fisico che mentale. I principali
vantaggi sono l’ossigenazione dei muscoli, la produzione di vitamina D, il
maggior consumo di calorie e grassi, la riduzione del rischio di infarto e di
malattie virali e il benessere psichico. Lo sport outdoor consente di migliorare il
processo di ossigenazione dei muscoli poiché respirare all’aria aperta consente
un apporto maggiore di ossigeno; stando all’aria aperta la luce solare fa
aumentare la produzione di vitamina D, e di conseguenza contribuisce a
prevenire malattie del sistema scheletrico; c’è un maggior consumo di calorie e
grassi perché il territorio della natura non è sempre pianeggiante quindi il
corpo adattandosi ai diversi territori consuma più energia; l’attività all’aria
aperta agisce sull’apparato cardiocircolatorio dilatando i vasi sanguigni e
rendendo più fluido il sangue, di conseguenza c’è la riduzione della possibilità
di infarto; previene anche le malattie virale perché al chiuso si sviluppano virus
e batteri, mentre all’aperto i polmoni respirano a pieno diminuendo la
trasmissione di virus e batteri; infine agisce anche sull’umore, sulla tranquillità
e sulla qualità del sonno perché il cervello è stimolato da paesaggi, luoghi e
persone diverse rendendo meno faticosa l’attività all’aria aperta.

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