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1. Biomolecole
Nella materia vivente sono presenti 92 elementi chimici naturali:
● Più abbondanti: OSSIGENO, CARBONIO, IDROGENO, AZOTO (95% del corpo
umano)
● Elementi essenziali in concentrazioni ridotte: CALCIO, FOSFORO, CLORO,
ZOLFO, POTASSIO, SODIO, MAGNESIO, IODIO, FERRO
● Elementi in tracce presenti in piccole quantità: RAME, MANGANESE, ZINCO,
FLUORO.
I composti più importanti sono detti biomolecole, sono composti organici, di elevato peso
molecolare, appartenenti a quattro classi principali: PROTEINE, CARBOIDRATI, LIPIDI e
ACIDI NUCLEICI.
1. La teoria cellulare
Il termine cellula fu introdotto per la prima volta da Robert Hooke nel 1665, osservando delle
cavità in una sezione di sughero. Nella metà del 19° secolo si forma la teoria cellulare formulata
da Schleiden, Schwann e Virchow.
Una cellula può essere definita come un elemento di piccole dimensioni, delimitato da una
membrana, pieno di una soluzione concentrata di sostanze chimiche in acqua e dotato della
capacità di riprodurre se stesso, crescendo e dividendosi in due.
Teoria cellulare:
● tutti gli organismi sono composti da cellule
● la cellula è l’unità morfologica e fisiologica fondamentale della struttura degli organismi
viventi
● ogni cellula deriva da una cellula preesistente
● nelle cellule l’informazione genetica risiede nel DNA
1
Organizzazione è sinonimo di ordine, e il mantenimento di strutture ordinate richiede energia. Gli
organismi svolgono continuamente trasformazioni chimiche (REAZIONI) a cui sono dovute attività
fondamentali come produrre energia per il movimento dei muscoli o la digestione.
Ogni cellula è circondata da una membrana all’interno della quale si trova il citoplasma (indica
tutto quello che si trova all’interno della membrana a parte il nucleo), una soluzione acquosa in
cui si svolge gran parte delle funzioni cellulari.
MEMBRANA: è un sottile involucro di 7-9 nm, regola lo scambio di materiali con l’esterno,
è costituita da un DOPPIO STRATO DI FOSFOLIPIDI a cui aderiscono numerose proteine,
responsabili di funzioni importanti come recettori di ormoni, enzimi, proteine di trasporto.
Componenti presenti in minore quantità: colesterolo e glicolipidi.
Nelle cellule più evolute le diverse funzioni sono assolte da strutture specializzate, chiamate
organelli citoplasmatici , e il DNA è separato dal citoplasma e racchiuso in un nucleo ben
definito. In base alla presenza o meno di un nucleo vero e proprio le cellule si dividono in
PROCARIOTICHE ed EUCARIOTICHE.
● La cellula procariotica:
Sono le più semplici e le più piccole (intervallo 0,5-5 micrometri con un valore medio di due
micrometri). Sono prive di organelli citoplasmatici delimitati da membrana (gli unici organelli
sono i ribosomi) e non possiedono un vero nucleo: il materiale genetico, disperso nel citoplasma,
consiste in una singola molecola di DNA circolare. Sono circondate da un parete cellulare
esterna alla membrana costituita da PEPTIDOGLICANI (molecole formate da polisaccaridi e
ammino-zuccheri). Gli organismi sono tutti UNICELLULARI (batteri, alghe azzurre,
archebatteri).
● La cellula eucariotica:
Il loro diametro è compreso tra 10 e 30 micrometri. Nel citoplasma sono presenti diversi
organelli che consentono lo svolgimento delle attività cellulari in compartimenti distinti. Il
materiale genetico consiste di molecole di DNA lineari che, complessate con specifiche
proteine, formano i cromosomi, racchiusi in un nucleo ben definito. Gli organismi possono
essere unicellulari (protisti) oppure pluricellulari (piante, funghi e animali).
Fra gli organuli più importanti ricordiamo i MITOCONDRI, centrali energetiche della cellula,
in cui si svolge la respirazione cellulare, il
RETICOLO ENDOPLASMATICO
RUGOSO, cui aderiscono i RIBOSOMI,
responsabili della sintesi proteica, l’APPARATO
DI GOLGI, sistema di membrane esterne e
comunicanti in cui vengono modificate le
proteine destinate alla secrezione o a comparti
particolari.
ORGANULO FUNZIONE PROCARIOTI EUCARIOTI
1. Scambio di materiali
Le sostanze possono entrare e uscire dalla cellula in modi diversi: si distingue il trasporto attivo
da quello passivo.
● Il trasporto passivo avviene SECONDO GRADIENTE DI CONCENTRAZIONE,
cioè quando una sostanza si sposta da una zona in cui la sua concentrazione è maggiore a
un’altra in cui la concentrazione è minore. Questo processo è spontaneo e non richiede
energia.
● Il trasporto attivo avviene CONTRO GRADIENTE DI CONCENTRAZIONE, ossia
una sostanza si sposta da una zona in cui la sua concentrazione è minore a un’altra in cui
la concentrazione è maggiore. Questo trasporto richiede energia che è fornita dall’idrolisi
di ATP.
La membrana plasmatica è SEMIPERMEABILE, ciò vuol dire che può essere attraversato
liberamente solo dall’acqua e da piccole molecole non polari, come O2 E CO2. Per regolare
l’entrata e l’uscita delle molecole di dimensioni più grandi e di tutti gli ioni sono presenti
specifici sistemi di rapporto, costituiti da proteine di membrana che permettono il passaggio di
sostanze specifiche.
1. Metabolismo cellulare
Il metabolismo cellulare è l’insieme delle reazioni di trasformazione della materia e
dell'energia che si svolgono all’interno della cellula .
L’insieme delle reazioni di degradazioni delle molecole complesse in sostanze più semplici è
detto CATABOLISMO, l’insieme delle reazioni di sintesi dei costituenti cellulari a partire dai
composti semplici è detto ANABOLISMO.
Reazioni cataboliche: liberano l’energia necessaria alla cellula per mantenere le strutture e il
livello di organizzazione che la caratterizzano. Le reazioni anaboliche sono quelle di sintesi di
composti necessari alla cellula come enzimi, fosfolipidi, proteine di membrana ecc. Per poter
avvenire richiedono energia, che è fornita loro dalle reazioni cataboliche attraverso l’ATP.
L’ATP è formato da un nucleoside, l’adenosina, legato a tre gruppi fosfato. E’ la moneta di
scambio energetico cellulare e permette il collegamento tra le reazioni cataboliche e quelle
anaboliche. Mediante la sintesi e l’idrolisi dell’ATP la cellula può velocemente accumulare o
rendere disponibile energia.
1. Fotosintesi clorofilliana
E’ un processo compiuto dai vegetali (piante ed alghe) e da alcuni procarioti, che permette di
catturare l’energia solare e convertirla in energia chimica sotto forma di glucosio. L’energia
luminosa viene sfruttata per l’organicazione del carbonio, cioè per trasformare la CO2 in
glucosio.
Per compiere la fotosintesi i vegetali assorbono dall'ambiente anidride carbonica e acqua, così
producono glucosio e liberano ossigeno nell’atmosfera. Gli organismi che sono in grado di
produrre sostanze organiche a partire da sostanze inorganiche semplici (CO2 e H2O) prelevate
dall’ambiente, sono detti AUTOTROFI, gli organismi che devono assumere le
sostanze organiche dall’ambiente sono detti ETEROTROFI.
1. I virus
Non sono composti da cellule, vengono definiti oggetti biologici piuttosto che organismi.
● Sono costituiti da una molecola di acido nucleico (DNA o RNA) contenente le
informazioni genetiche, racchiusa in un involucro di
natura proteica detto capside.
● Hanno forma e dimensioni varie comprese tra 10 e
300 nm
● Contengono un unico tipo di acido nucleico
● Sono incapaci di sintetizzare autonomamente le
proteine di cui sono formati
● Per riprodursi devono infettare cellule ospiti di cui
sfruttano gli enzimi e il sistema energetico: parassiti
endocellulari obbligati
● Sono parassiti specifici: alcuni infettano solo cellule
animali, alcuni solo cellule vegetali, altri chiamati
batteriofagi o fagi, solo cellule batteriche.
La riproduzione sessuata avviene attraverso l’alternarsi della meiosi, che consente di produrre
gameti, e della fecondazione, durante la quale i gameti si uniscono originando il nuovo
individuo. Durante la meiosi i cromosomi che formano ogni coppia di omologhi si appaiano e in
questa fase si può verificare il CROSSING OVER, cioè lo scambio di porzioni di cromosoma
fra cromosomi omologhi. Questo fenomeno aumenta la variabilità genetica dei gameti.
1. Ereditarietà
Oggetto di studio della genetica, è il complesso delle modalità di trasmissione dei
caratteri ereditari dagli individui di una generazione ai loro discendenti.
L’informazione biologica è organizzata in unità fondamentali dette GENI, le diverse
forme di uno stesso gene sono dette ALLELI. La combinazione degli alleli di un
individuo è detta GENOTIPO, il FENOTIPO rappresenta invece l’insieme delle
caratteristiche che si manifestano in un individuo, determinate dal suo genotipo. Con il
termine GENOMA invece, si indica il corredo completo di informazione di un
organismo e il DNA che lo contiene fisicamente.
1. Genetica mendeliana
Le regole che governano la trasmissione dei caratteri ereditari furono scoperte tra il 1854 e il
1864 da Gregor Mendel. Eseguì una serie di esperimenti utilizzando piante di pisello con
caratteristiche differenti, le incrociò tra loro e fece l’analisi numerica delle frequenze con cui
comparivano nelle generazioni i diversi caratteri considerati.
Mendel incrociò piante che differivano per un singolo carattere (per esempio, seme liscio o
rugoso), chiamate GENERAZIONE PARENTALE e indicate con il simbolo P.
Gli individui della progenie, definita PRIMA GENERAZIONE FILIALE e indicata con il
simbolo F, avevano tutti lo stesso fenotipo, uguale a quello di uno solo dei due genitori, mentre
l’altro fenotipo sembrava scomparso. Egli definì DOMINANTE il carattere che si manifestava
nella F1 e RECESSIVO quello che non si manifestava. Incrociando poi gli individui della F1,
chiamata SECONDA GENERAZIONE FILIALE, ricompariva il carattere apparentemente
scomparso, e i due caratteri si manifestavano secondo un rapporti numerico ben preciso: circa ¾
della progenie presentava carattere dominante, mentre solo ¼ manifestava il carattere recessivo.
Ipotesi di Mendel:
● ogni carattere è determinato da un gene (fattore), trasmesso dai genitori ai discendenti
attraverso i gameti con la riproduzione
● i geni esistono in forme alternative (alleli)
● un organismo possiede due copie di ogni fattore (due alleli di ogni gene) per ogni
carattere ereditato e ogni allele deriva da uno dei due genitori.
● le due copie di un fattore (i due alleli) si separano durante la meiosi, così che i gameti
possiedono un’unica copia per ogni carattere. Gli individui che possiedono due alleli
uguali per un dato carattere sono detti OMOZIGOTI, mentre quelli con due alleli diversi
sono detti ETEROZIGOTI.
1. Evoluzione
L’evoluzione è il processo di cambiamento e adattamento che porta a un aumento della
diversità genetica e allo sviluppo di nuove forme di vita.
Teoria evolutiva di Darwin (1859) L’origine della specie:
● Gli esseri viventi si riproducono generando organismi simili a se stessi nelle
caratteristiche fondamentali ma con una notevole variabilità tra i singoli, e queste
differenze sono almeno in parte ereditabili.
● Gli organismi producono una prole troppo numerosa rispetto alle risorse disponibili per
garantirne la sopravvivenza, tra di essi quindi è sempre in atto una lotta per
l'esistenza.
● Quali organismi possano riprodursi dipende dalle interazioni fra questi e l’ambiente:
quelli che mostrano le caratteristiche più adatte all’ambiente in cui si trovano
sopravvivono e si riproducono perpetuano le loro caratteristiche vantaggiose (selezione
naturale)
● La selezione naturale porta a un accumulo di cambiamenti tale da differenziare i gruppi
di organismi, permettendo la comparsa di nuove specie
Una specie è definita come un gruppo di individui che possono incrociarsi tra loro dando
origine a una prole fertile.
L’ambiente in modo indiretto dirige i cambiamenti della specie: fa sì che gli individui dotati di
caratteri “favorevoli” sopravvivano meglio e lascino un maggior numero di discendenti. Secondo
questa teoria l’ambiente seleziona gli individui più adatti e determina cambiamenti nelle
caratteristiche della specie, che sommandosi possono arrivare a generare una specie nuova.
JEAN BAPTISTE DE LAMARCK (1744-1829) propose la prima teoria dell’evoluzione
basata su due assunti: il primo era che gli organi che sono intensamente usati si sviluppano,
mentre quelli non usati si atrofizzano, il secondo, rivelatosi errato, erano che i caratteri acquisiti
durante la vita dell'individuo potessero essere trasmessi alla progenie.
Prove dell’evoluzione:
● la paleontologia ha dimostrato che non tutte le specie attualmente esistenti sulla terra
erano presenti anche in passato e che molte specie un tempo esistenti sono ormai
scomparse
● la biogeografia, scienza che studia la distribuzione delle forme viventi nelle varie regioni
del globo
● l’anatomia comparata dimostra che organismi appartenenti a uno stesso gruppo
presentano sempre molte somiglianze strutturali
● l’embriologia comparata dimostra che gli stadi dello sviluppo embrionale negli
organismi imparentati si assomigliano, indicando un'origine evolutiva comune
● la biologia molecolare mostra che maggiore è la parentela evolutiva fra due specie,
maggiore è il grado di somiglianza nella sequenza delle basi del loro DNA
1. I cinque regni
Spesso si trova la suddivisione in tre domini (Bacteria, Archaea, Eukaria) e sei regni (Eubatteri,
Archebatteri, Protisti, Funghi, Piante e Animali) ma la suddivisione a cui si fa riferimento
prevede la suddivisione di tutti gli esseri viventi nei cinque regni MONERE, PROTISTI,
FUNGHI, PIANTE ANIMALI, in base alla complessità della struttura e alle modalità di
nutrizione.
MONERE: Tutti gli organismi procarioti sono classificati nel regno delle monere. Alcuni
sono aerobi, altri anaerobi obbligati. Il regno delle monere è suddiviso in due phyla principali: i
batteri e le alghe azzurre, o cianobatteri. I batteri possono essere eterotrofi o autotrofi e nel
secondo caso si dividono chemioautotrofi o fotoautotrofi. I chemioautotrofi ricavano l’energia
dall’ossidazione di composti chimici inorganici. Fra i batteri eterotrofi alcuni sono parassiti. A
questo gruppo appartengono i batteri patogeni. I batteri per la maggior parte sono saprobi (o
saprofiti), cioè si nutrono di materiale organico morto.
I cianobatteri sono procarioti autotrofi che effettuano la fotosintesi con un meccanismo simile a
quello delle piante. Utilizzano H2O come donatore di elettroni e producono O2. Possiedono
sistemi di membrane interne, la clorofilla rappresenta il principale pigmento per l'assorbimento
della luce. Alcuni cianobatteri instaurano simbiosi con i funghi formando i licheni.
PROTISTI (protocisti): comprende gli organismi eucarioti che non sono funghi, né piante né
animali. Prevalentemente unicellulari, a parte le alghe che sono pluricellulari ma sono
formate da veri e propri tessuti differenziate. Le alghe compiono la fotosintesi e risultano
simili alle altre piante, i PROTOZOI si procurano il cibo per predazione, i mixomiceti hanno
modalità di nutrizione simili a quella dei funghi.
FUNGHI: Sono organismi eterotrofi, per lo più pluricellulari. La maggior parte secerne
sostanze che effettuano la digestione del materiale nutritizio al di fuori del corpo, seguita
dall'assorbimento attraverso la parete cellulare. Hanno il corpo a tallo. Sono saprobi se si
nutrono di materia organica morta, oppure parassiti se si nutrono a spese di esseri viventi. I
funghi sono divisi in base alle modalità di riproduzione in ZIGOMICETI, ASCOMICETI,
BASIDIOMICETI, DEUTEROMICETI. I lieviti sono ascomiceti che effettuano la
fermentazione alcolica, alcune muffe producono antibiotici.
ANATOMIA
1. Classificazione dei tessuti
Nonostante le cellule embrionali derivino da un singolo zigote e siano quindi caratterizzate dallo
stesso DNA, durante lo sviluppo le cellule e i tessuti si differenziano mediante l a trascrizione
selettiva del genoma.
LE CELLULE STAMINALI sono cellule indifferenziate che dividendosi per mitosi possono
generare diverse linee cellulari. Sono in corso numerose ricerche destinate a chiarire il loro
possibile ruolo terapeutico per rigenerare tessuti danneggiati e curare malattie degenerative. Le
staminali più versatili sono le cellule embrionali nella prima fase dello sviluppo e quelle del
cordone ombelicale, in grado di dare origine a tutti i tipi cellulari presenti nell'organismo.
I tessuti vengono classificati in base alle differenze di struttura, alle prestazioni funzionali e alla
loro derivazione embrionale. Le cellule di un dato tessuto sono uguali tra loro.
Si distinguono quattro tipi di tessuti:
TESSUTO NERVOSO: l’unità di base del tessuto nervoso è la cellula nervosa, detta
NEURONE. I neuroni sono dotati di due proprietà:
ECCITABILITÀ’: capacità di ricevere stimoli e trasformarli in impulsi nervosi
CONDUCIBILITÀ: capacità di trasportare gli impulsi nervosi e trasmetterli a un’altra cellula.
Il neurone è formato da un corpo cellulare, il PIRENOFORO, da cui si dipartono due
prolungamenti: un ASSONE o NEURITE (conduce gli impulsi in direzione centrifuga rispetto al
corpo cellulare), e uno o più DENDRITI (prolungamento che trasmette gli stimoli della periferia
al corpo cellulare).
I neuroni sono organizzati in una fitta rete di vie nervose, che permette di ricevere gli stimoli
provenienti dall’ambiente e di rispondere ad essi. Costituiscono solo il 10% di tutto il sistema
nervoso, infatti sono accompagnati dalle CELLULE GLIALI, con la funzione di accompagnare e
nutrire i neuroni stessi. Fra le cellule gliali si ricordano le CELLULE DI SCHWANN, che
formano la guaina mielinica che riveste i neuroni del sistema nervoso periferico, gli
OLIGODENDROCITI, che hanno la stessa funzione nel sistema nervoso centrale, la
MICROGLIA e gli ASTROCITI.
Nel corpo umano i diversi tessuti si aggregano a formare gli organi. A un livello organizzativo
superiore, più organi possono unirsi collaborando allo svolgimento di una stessa funzione,
formando così un apparato.
1. APPARATO TEGUMENTARIO
Protegge il corpo dagli agenti esterni e dagli stress ambientali, contiene recettori sensoriali ed è
coinvolto nell’escrezione e nella termoregolazione. E’ costituito dalla pelle e dagli annessi
cutanei, tra cui i peli, i capelli e le unghie.
La pelle è formata da due strati: epidermide (tessuto epiteliale pluristratificato), derma (strato di
connettivo).
Il derma contiene i FOLLICOLI PILIFERI, che producono i peli, le GHIANDOLE SEBACEE,
associate ai peli, le GHIANDOLE SUDORIPARE, produttrici del sudore con funzione di
termoregolazione ed escrezione, CAPILLARI SANGUIGNI e TERMINAZIONI NERVOSE e
SENSORIALI.
Alla cute sono associati gli ANNESSI CUTANEI.
1. SISTEMA SCHELETRICO
E’ l’insieme delle ossa che formano lo scheletro