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218, 117-130
Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che que-
sta straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi (2Cor 4,7).
1
Cf. D. Bonhoeffer, Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere, Paoline, Cini-
sello B. (MI) 1988, 382-383.
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2
F. Varillon, L’umiltà di Dio, Qiqajon, Magnano (BI) 1999, 55; cf. R. Repole,
Il pensiero umile. In ascolto della rivelazione, Città Nuova, Roma 2007.
3
Cf. J. Vanier, La vulnerabilità di Gesù e la nostra, Cittadella, Assisi 2014.
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4
Cf. L.-M. Chauvet, L’umanità dei sacramenti, Qiqajon, Magnano (BI) 2010,
148.
5
L. Girardi, Aver cura di Dio? Annotazione sul culto liturgico come «cura» e «cul-
tura» della vita cristiana, in «Esperienza e teologia» 13 (2/2001) 7-25.
6
Concilio Vaticano II, Costituzione Sacrosanctum concilium (4 dicembre
1963) (SC), n. 7, in Enchiridion Vaticanum, vol. 1, EDB, Bologna 198110, 9.
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7
Cf. Francesco, Esortazione apostolica Evangelii gaudium (24 novembre
2013), n. 87, in EV 29, 2193.
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in L. Verdi - L. Fallica - A. Grillo - M.L. Natali, Come balsamo sulle ferite. Debo-
lezza e guarigione nell’esperienza cristiana, Il Segno dei Gabrielli Editori, San Pietro
in Cariano (VR) 2013, 45-72.
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Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come
loro infatti appartiene il regno di Dio (Mc 10,14).
Nota bibliografica
Oltre alle indicazioni reperibili nelle note, si veda anche A. Grün - M.
Reepen, L’anno liturgico come terapia, Paoline, Milano 2007; A.N. Ter-
rin (ed.), Liturgia e terapia. La sacramentalità al servizio dell’uomo nella
sua interezza, EMP - Abbazia di Santa Giustina, Padova 1994.
Sommario
Nel contesto di una società nella quale la vulnerabilità è esperienza sem-
pre più condivisa e di una teologia che considera la fragilità come un
luogo teologico, qual è la risorsa singolare della liturgia, per una vulnera-
bilità integrata e riconciliata? La prospettiva della riflessione si concentra
sulle dinamiche fondamentali dell’esperienza liturgica, nella convinzio-
ne che appartiene all’intima vocazione della liturgia l’integrazione e la
trasformazione della vulnerabilità. La liturgia riveste i deboli di vigore,
annunciando il vangelo della cura e manifestando la presenza di un Pa-
dre che nel suo Figlio e nello Spirito si prende cura dei suoi figli, così che
nella loro debolezza si mostri in pienezza la forza della sua grazia. Tutto
questo, a patto che la liturgia riconosca la propria vulnerabilità, rispon-
dendovi con rispetto e cura.
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