Sei sulla pagina 1di 5

LA CORTIGIANA

FRUSTATA
ANTONIO GIULIO BRIGNOLE SALE
LA POESIA: LA PARAFRASI:
La mano che suole tenere fra le dita le quadrella (le frecce di Amore) è legata con
La man che ne le dita ha le quadrella un duro laccio dietro la morbida schiena. La capigliatura scomposta sparge una
con duro laccio al molle tergo è avvolta. ricca tempesta come per nascondere (il rossore) della vergogna soffuso sulle
L’onta a celar ch’è ne le guance accolta, guance (di lei).
spande il confuso crin ricca procella.
Sulla schiena, dove la spietata frusta colpisce, sembra che si sia sparsa una
Sul dorso, ove la sferza empia flagella, grandine (di gocce di sangue) colore del rubino; dai lividi viene eliminato il candore
grandine di rubini appar disciolta; della pelle, ma, seppur meno candida, essa non è meno bella.
giá dal livor la candidezza è tolta,
ma men candida ancor non è men bella.
Su quel dorso il mio cuore dispiega le ali (le piume), e (sentendosi) già tutto
Su quel tergo il mio cor spiega le piume
esangue per pietà della schiena di lei, gli sembra di esser lui a ricevere le
e, per pietá di lui giá tutto essangue,
frustate.
ricever le ferite in sé presume.

In quelle piaghe agonizzando ei langue; Soffre come in agonia per quelle ferite, ma nella sofferenza non è che, come
ma nel languir non è il primier costume normalmente avviene, il sangue affluisca verso il cuore: (invece) è il cuore a
che il sangue corra al cor: ei corre al sangue. essere attratto dal sangue di lei.
Sonetto suddiviso in 2 Presenta lo schema delle rime
quartine e 2 terzine composte incrociate (ABBA ABBA) nelle
quartine e alternate (CDC DCD)
COMMENTO STILISTICO: da versi endecasillabi.
nelle terzine.

La man che ne le dita ha le quadrella A


con duro laccio al molle tergo è avvolta.B STILE CONCETTOSO
L’onta a celar ch’è ne le guance accolta, B
spande il confuso crin ricca procella. A

Sul dorso, ove la sferza empia flagella, A


Uso di figure retoriche e immagini
grandine di rubini appar disciolta; B
giá dal livor la candidezza è tolta, B nuove, accostate a un amore
ma men candida ancor non è men bella. A doloroso, che colpisce sia l’autore
che l’amata.
Su quel tergo il mio cor spiega le piume C
e, per pietá di lui giá tutto essangue, D
ricever le ferite in sé presume. C

In quelle piaghe agonizzando ei langue; D


ma nel languir non è il primier costume C STILE CINQUECENTESCO CORRENTE MARINISTA
che il sangue corra al cor: ei corre al sangue. D
NODI CONTENUTISTICI
La man che ne le dita ha le quadrella I TEMI:
con duro laccio al molle tergo è avvolta.
L’onta a celar ch’è ne le guance accolta, AMORE INNOVATO: DONNA CORTIGIANA
spande il confuso crin ricca procella. FRUSTATA ( IMMAGINE NUOVA );
SENSUALITÀ.
Sul dorso, ove la sferza empia flagella,
grandine di rubini appar disciolta; DOLORE CAUSATO DALL’AMORE
giá dal livor la candidezza è tolta,
SCENA « QUOTIDIANA »
ma men candida ancor non è men bella.

Su quel tergo il mio cor spiega le piume


e, per pietá di lui giá tutto essangue,
ricever le ferite in sé presume.

In quelle piaghe agonizzando ei langue;


ma nel languir non è il primier costume CORRENTE MARINISTA
che il sangue corra al cor: ei corre al sangue.
CONFRONTI:
TIPICO DELLA LIRICA
MEDIEVALE:
AMORE DOLOROSO/ARCIERE
CAVALCANTI, GUINIZZELLI,
DANTE.

AMORE INNOVATO

DAMA DI CORTE, NON NOBILE;


DONNA «NUOVA» MOMENTI DI QUOTIDIANITÀ;
SENSUALITÀ.
Già viste nelle liriche di MARINO:
«BELLA SCHIAVA»; «DONNA CHE
CUCE»; «SCUSA DI BACIO MORDACE»

Potrebbero piacerti anche