Sei sulla pagina 1di 24

Anno 2011

N. 1

Cristo Risorto appare a San Tommaso


e agli apostoli
SOMMARIO
Cari parrocchiani pag. 3
La gioia della Pasqua pag. 4
Per una comunità che celebra la Pasqua pag. 6
Vivere la carità con prossimità e condivisione pag. 8
Perchè preghi con il Rosario? pag. 9
Pellegrinaggio in pullman a Lourdes 19-23 settembre 2011 pag. 10
Vuoi una vacanza alternativa? pag. 12
S. ANNA
Calendario Liturgico-Pastorale pag. 13
Don Giacomo ci scrive pag. 14
Caritas parrocchiale S. Anna pag. 15
La tua offerta è segno d’amore per la Parrocchia pag. 16
Anagrafe Parrocchiale pag. 17
S. ANTONIO
Calendario Liturgico-Pastorale pag. 18
Un segno d’affetto a Padre John pag. 19
Omelia del funerale di Pietro Antonini pag. 20
Cippo per Padre Bevilacqua ed il suo villaggio pag. 22
Anagrafe Parrocchiale pag. 23
ORARI SS. MESSE
S. Anna
Feriale 18,00 - Sab. 18,00 - Domenica 8,00 / 10,15 / 16,30 (clin.) / 18,00
S. Antonio
Feriale 8,30 / 15,00 - Sabato 8,30 / 18,30 - Domenica 8,00 / 10,00 / 18,30
S. Giacomo
Feriale 8,30 - Sabato 8,30 / 18,30
Domenica 9,00 Monast. / 10,00 / 11,15 / 18,30
NUMERI TELEFONICI
Don Faustino Pari - Tel. 030.311071 - cell. 339.8246049 - Via degli Antegnati, 17
Don Angelo Calorini - Tel. 030.310553 - cell. 338.9645277 - Via Bonino Bonini, 26
Don Giacomo Micheletti - Tel. 030.3732801 - cell. 331.9225251
Mons. Giacomo Canobbio - Tel. 030.2091353
Buona Pasqua!
2
“Sono risorto, sono sempre con te”
CARI PARROCCHIANI DI S. ANTONIO E S. ANNA,
è’ il mistero grande della risurrezione, è il E’ la promessa fatta da Gesù stesso: “Ecco,
mistero ineffabile della presenza di Cristo io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine
risorto ieri, oggi e sempre. Nella Chiesa del mondo”.
tutto si comprende a partire da questo Il Signore è con noi e ci mostra la vera via, la
grande mistero che ha cambiato il corso via della testimonianza, la via dell’amore.
della storia e che ogni anno noi vogliamo S. Tommaso ha riconosciuto il suo Signore
con gioia celebrare e ricordare. Tutta la e il suo Dio toccando le piaghe del corpo
liturgia del tempo pasquale canta la certezza glorificato di Gesù, le ferite della sua
e la gioia della risurrezione. passione, i segni di una vita offerta per
La notizia della risurrezione di Gesù Cristo amore: solo così ha potuto credere e
dai morti non invecchia e Gesù è sempre trovare il coraggio della testimonianza fino
vivo, come vivo è il suo Vangelo. al sangue, come gli altri apostoli, come
GliAtti degli apostoli ci spiegano chiaramente Gesù. Quante volte le relazioni tra noi,
che “Dio ha dato a tutti gli uomini una nelle famiglie, all’interno della comunità
prova sicura su Gesù risuscitandolo da parrocchiale, tra popolo e popolo, invece
morte”. Non era sufficiente la morte per che dall’amore, sono segnate dall’egoismo,
dimostrare che Gesù è veramente il Figlio dall’ingiustizia, dall’odio, dalla violenza!
di Dio: la morte dimostra l’immenso amore Sono le “piaghe” dell’umanità, sono le
con cui Egli ci ha amati sino a sacrificarsi fratture che attendono di essere sanate dalla
per noi. Solo la sua risurrezione è certezza solidarietà di quanti, seguendo il Maestro,
che quanto egli afferma è verità che vale pongono gesti di amore e si impegnano a
anche per noi, per tutti i tempi, per l’uomo spargere segni luminosi di speranza.
d’oggi. Nella prossimità del mese di Maggio,
Il venir meno o l’affievolirsi della fede quando maggiormente saremo uniti nella
nella risurrezione di Gesù rende debole la preghiera a Maria, ci aiuti Lei ad essere
testimonianza dei credenti. Al contrario messaggeri della gioia e dell’amore della
l’adesione del cuore e della mente a Cristo Pasqua.
risorto cambia la vita e illumina l’esistenza A tutti cordiali auguri di Buona Pasqua.
delle persone. Non è stata questa certezza Don Faustino
che ha dato coraggio ai martiri di ogni
epoca? Non è stata la fede che ha fatto di
uomini peccatori dei grandi santi? Non è
l’incontro con Gesù vivo che ha affascinato
tanti uomini e donne e li ha portati a lasciare
tutto per il servizio del vangelo?
Oggi vogliamo ancora una volta annunciare:
Gesù è risorto, è il Vivente e noi lo possiamo
incontrare; come le donne che andarono al
sepolcro di buon mattino il primo giorno
dopo il sabato, come i discepoli sulla via di
Emmaus, come gli apostoli testimoni della
sua risurrezione.
3
LA GIOIA DELLA PASQUA
Benedetto XVI, nel suo ultimo libro “Gesù Forse, la gioia della Buona notizia non
di Nazaret”, scrive: “Nel gesto delle mani è ancora pienamente insediata nel cuore
benedicenti si esprime il rapporto duraturo nostro e delle nostre comunità, così che
di Gesù con i suoi discepoli, con il mondo. viso ed atteggiamenti rivelino questa
Nell’andarsene, Egli viene per sollevarci al verità: abbiamo in noi una gioia ancora
di sopra di noi stessi ed aprire il mondo a troppo offuscata dalla fatica della vita che
Dio. Per questo i discepoli poterono gioire, noi identifichiamo con “la croce”.
quando da Betania tornarono a casa. Nella “Eh, ma la vita è dura…” spesso iniziano
fede sappiamo che Gesù, benedicendo, così le nostre blasfeme litanie “….e poi
tiene le mani stese su di noi. E’ questa la i soldi che non bastano mai… e i figli che
ragione permanente della gioia cristiana”. danno un sacco di preoccupazioni….e i
Già, la gioia. Sappiamo, noi tutti, cos’è mariti poi… e le mogli…e allora io, che
“la gioia cristiana”? E, se lo sappiamo, non ho né marito ne figli….ma anche i
riusciamo ad esprimerla, singolarmente fratelli in Cristo, così ispidi nel carattere…e
e come comunità? Riusciamo cioè ad i nostri pastori, sempre inadeguati…e la
“incarnarla”? O, anche: il “sottofondo” salute poi, tanto ballerina…e il mondo, così
di un cristiano, l’intimo suo proprio così malvagio…e …e…e…”.
come quello di ogni comunità, è la gioia, Meno male ci sono le Scritture a dirci in
visibile? Dov’è la nostra lampada? Sopra o proposito parole di verità.
sotto il moggio? “Possa tu avere molta gioia!” è il saluto
Il dubbio viene a noi, e ad altri è venuto, da rivolto dall’angelo a Tobia (Tb 5,11). E il
molto tempo. Troppe volte ci troviamo, in Siracide aggiunge: “Non abbandonarti alla
questa vita da cristiani, drammaticamente, tristezza, non tormentarti con i tuoi pensieri.
visibilmente, sofferenti, potremmo dire La gioia del cuore è la vita per l’uomo,
“incarniti” in noi stessi, più che inseriti in l’allegria di un uomo è lunga vita!” (Sir
Cristo Gesù e nella Sua sequela. Troppo 30,22-23). “Dio ama chi dona con gioia”
spesso siamo identificati/arroccati alla croce (Sir35,11; 2Cor 9,7).
di Cristo, dimentichi della Sua resurrezione, E poi Gesù. Egli insiste molto sulla gioia:
senza la quale, come ci ricorda San Paolo, “Questo vi ho detto perché la mia gioia
la stessa croce non avrebbe alcun senso. Ma sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv
un cristiano non può permettersi il lusso 15,11). Prega per i suoi discepoli “perché
(?!) di permanere in una sorta di perpetuo abbiano in se stessi la pienezza della sua
atteggiamento di lutto. gioia” (Gv 17,13).
Come già ebbe a dire Nietzsche, genio della “Rallegratevi nel Signore; ve lo ripeto
filosofia e anima tormentata, nei volti dei ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia
cristiani spesso non si vede quella gioia che nota a tutti gli uomini” (Fil 4,4-5), scrive San
affermano di professare attraverso la loro Paolo, “Il regno di Dio... è giustizia, pace,
fede. E lo scrittore americano Mark Twain e gioia nello Spirito Santo” (Rm 14,17).
in una sua preghiera dice: “O signore ti L’apostolo giustifica questa insistenza sulla
prego, fa che i cattivi diventino un po’ più gioia del cristiano appellandosi proprio alla
buoni, ma fa anche in modo che coloro volontà di Dio: “State sempre lieti, pregate
che si dicono buoni diventino un po’ più incessantemente, in ogni cosa rendete
simpatici”. grazie: questa è infatti la volontà di Dio
4
in Cristo Gesù verso di voi” (1Ts 5,18). “crocifisso” per tutta la vita. Lui è morto
Infine : “Il frutto dello Spirito è amore, e risorto per indicarci/aprirci la via. Dopo
gioia...” (Gal 5,22). la croce e la morte, ci dice Lui, c’è sempre,
E poi la persona stessa di Gesù. Era forse un per tutti noi, popolo di Dio, la resurrezione.
uomo triste? No di certo! E’ stato sì, triste, E la resurrezione si pregusta già in questa
in pianto, perfino mortalmente angosciato vita.
in alcuni momenti della sua vita, in specie Dice ancora Benedetto XVI in una omelia:
gli ultimi giorni. Ma pensarlo come un “Ogni essere umano vuole vivere. Desidera
uomo “triste” è cosa che sembra blasfemo una vita vera, piena, una vita che valga la
persino ipotizzare. Certo, i Vangeli non pena, che sia una gioia. Con l’anelito alla
ci raccontano mai di Gesù che ride, però vita è, al contempo, collegata la resistenza
possiamo a buon diritto immaginarlo anche contro la morte, che tuttavia è ineluttabile.
così, mentre per le strade della sua terra Quando Gesù parla della vita eterna, Egli
predicava la Buona notizia. Chi ci vieta di intende la vita autentica, vera, che merita di
“vederlo” scherzare con i suoi compagni essere vissuta. Non intende semplicemente
di missione, seduti all’ombra di un albero, la vita che viene dopo la morte”.
mentre consumano il pasto? Gesù non Dunque si parla della vita qui, ora. La
è “vero uomo”? Beh, un vero uomo sa vita eterna non solo “sarà”, ma prima di
quando è tempo di gioire manifestamente, tutto “è”. Ecco da dove viene, la gioia.
con riso e sorriso. Del resto, non si dice che Altrimenti, chi mai potrebbe “gioire” se
certe persone sono “spiritose”? E i grandi qualcuno gli dicesse: - Amico mio, ora, qui
uomini spirituali sono, assai spesso, uomini in vita, soffri, magari anche tanto, ma dopo
di spirito. vedrai….
La gioia, dunque. Va riscoperta, rinnovata. No, non è possibile chiedere a qualcuno
Come? Ecco la Pasqua del Signore Gesù, di piegarsi a cose del genere e pretendere
morto e risorto, per noi. Importante, quella che questo qualcuno “gioisca” di una tale
“e”. Perché “morte e resurrezione” non sono possibilità futura. Chi lo facesse non
disgiungibili, pena il pervertire sarebbe un credente, ma un credulone, con
il messaggio di Gesù, il uno sfondo di masochismo nell’animo. E’
quale non ci vuole in qui, ora, che il Signore ci invita a gustare
atteggiamento la vita eterna. Come? Attraverso l’adesione
inutilmente a Colui che è eterno, nostro Padre e al di
Lui Figlio, per intercessione dello
Spirito Santo. E per
“adesione” Gesù non
intendeva certo il
credere acritico di cui
sopra. Ai discepoli che
gli chiedevano dove
abitasse, il Signore
ha detto “Venite e
vedrete”. Così chiede
anche a noi, ogni
giorno, di venire e
5
vedere il miracolo del Dio Amore che si fa alla felicità che dà la Buona notizia e che
carne. E si fa carne in ogni parola pregata, solo a partire da questa felicità, per forza
in ogni creatura che nasce, in ogni sorriso di cose, ci si manifesterà poi come “più
di bambino, in ogni carezza di anziano, buoni”. Sì, perché sappiamo bene che se si
in ogni bacio d’amore, in ogni fiore che è interiormente felici, allora sì si può essere
s’apre, in ogni gemma che sboccia, in ogni “ più buoni”. Proviamo a pensare come
cielo stellato, in ogni “grazie” pronunciato, trattiamo gli altri quando siamo contenti
in ogni pensiero pensato, in ogni sogno dentro di noi. E proviamo ad osservare,
realizzato. E si fa carne in ogni dolore viceversa, come ci comportiamo con il
abbracciato, in ogni pianto asciugato, in prossimo quando non stiamo bene con
ogni servizio regalato. noi stessi. Dunque, cosa ci si potrebbe/
Questa è l’eternità di Amore da cogliere dovrebbe aspettare da persone che hanno
qui, ora. Questo solo è gioia. E se così dentro di sé il sole della vita eterna che gli
non facciamo, non la “conquisteremo” mai scalda il cuore?
nell’aldilà, anche se forse ci illuderemo di In un tempo in cui i libri più venduti sono
“guadagnarla” a furia di “buone azioni” quelli di ricette di cucina, ci permettiamo
nell’aldiqua. Ma come riusciremo a gustare anche noi di fornirne una, desunta dal Libro
“dopo” ciò che non abbiamo saputo per eccellenza, in tre parole: dire - dare -
riconoscere “prima”? confidare. Dire sempre “sì” alla vita, che
In Quaresima, il Signore Gesù ci ha chiesto è Sua volontà, come già fece Maria. Dare
di “convertirci e di credere nel Vangelo”. sempre, con il gioioso “gratis” dell’amore;
Quella conversione che ci consente non confidare nella grazia certa di Amore. Che
di essere primariamente “più buoni”, con sia questa la via per fare Pasqua?
sforzi di volontà caparbia tanto intensi
quanto inutili. Semmai, di convertirci Gianmaria
PER UNA COMUNITÀ CHE CELEBRA LA PASQUA
Il nostro tempo, caratterizzato da un incrocio di culture differenti, pone nuove sfide
alla comunità dei cristiani; l’invito di Gesù di annunciare il Vangelo non si limita
alla prima comunità cristiana ma è valido anche per noi. E questo ci pone di fronte
all’essenzialità della fede cristiana. Perchè il cristianesimo sostanzialmente è l’annuncio
di un fatto concreto: Gesù di Nazaret è risorto ed è vivo. Gli apostoli non sono andati
in giro a proporre una filosofia, una morale o una nuova religione diversa da quella di
Mosè e di Abramo: sono andati in giro a rendere testimonianza di un fatto avvenuto.
Il cristianesimo prima che una religione è un avvenimento ed è perciò intramontabile
perchè è un fatto che non dipende dall’accoglienza e dal numero di adesioni che riceve.
Di un Gesù morto, di un profeta eccezionale, ma uomo come me, di una nuova morale,
di una nuova filosofia non ne ho bisogno. Di Gesù vivo si, di Dio accanto a me si. Con
Gesù mi relaziono, mi pongo in un rapporto di amore, amicizia, fiducia, speranza. Questa
relazione è quella che dà senso al mio vivere. E’ questa la luce che non va nascosta sotto
il moggio, perchè Gesù vivo dà senso alla mia vita.
La comunità cristiana e ciascun cristiano deve lasciarsi guidare dallo Spirito; è stato lo
6
Spirito che ha guidato la comunità cristiana fin dall’inizio, quando ha cambiato i cuori
dei discepoli, trasformandoli da testimoni di un fatto ad annunciatori della Resurrezione
di Gesù, dando inizio alla Chiesa.
***
Capita sempre più spesso di sentire genitori che,
mente parlano con altri riguardo alle scelte dei
figli, non sempre condivise, dicano: “non fanno
nulla di male”. E’ una frase che mio figlio mi dice
spesso, quando discutiamo su come lui passa il
suo tempo, o sulle scelte di vita intraprese, lui
mi guarda e per giustificarsi mi dice: “non faccio
niente di male”.
E’ ancora possibile accontentarsi che nella vita
non “si faccia niente di male”? Non riesco ad
accettare che questo sia sufficiente. Una vita dove
“non si commette nulla di male” non è la stessa
vita dove “si commette qualcosa di bene”. Siamo
affascinati dal bene, amiamo i personaggi che
lo compiono, amiamo gli eroi, li desideriamo, ne abbiamo bisogno per nutrire il nostro
spirito, i nostri ideali, i nostri modelli, non sono coloro che quietamente hanno passato la
vita non facendo nulla di male, ma facendo qualcosa di bene. Ed è a questo punto che a
mio figlio rispondo, “sicuramente tu e i tuoi amici non fate nulla di male, ma fate qualcosa
di bene”?
Noi in questa quaresima, abbiamo indicato, da adulti, una strada concreta per compiere
il bene? Come comunità di S. Antonio e S. Anna, cerchiamo di crescere i nostri ragazzi
orientandoli al bene? Come genitori cerchiamo di mostrare in casa cosa significa fare
il bene? Non in modo eclatante, ma accogliendo il fratello o la sorella sola, curando
la nonna malata, stando vicino all’amica che soffre, suonando il campanello e facendo
la spesa all’anziana sola vicino a noi. Bisogna dunque perseguire il bene e rimettere la
persona al centro di ogni progetto educativo.
Chi non coltiva non può aiutare gli altri a coltivare e chi non comprende non può insegnare
a comprendere. Dobbiamo considerare la vita di famiglia come un potenziale laboratorio
delle virtù e del bene ed essere consapevoli che i nostri ragazzi ci guardano e forse non
immediatamente, ma apprezzeranno la passione che i loro genitori hanno messo nella loro
vita.
Tutti noi abbiamo bisogno di punti di riferimenti “seri”, e quale riferimento più serio
di Colui che ha dato la sua vita per noi? Cerchiamo di scoprire in questa Pasqua che il
Signore tenta di orientare la nostra vita al “bene”, perché in questo modo fa il nostro bene.
Se siamo consapevoli di questo non possiamo più accettare di vivere senza “fare nulla di
male”.
Spirito Santo, donaci la Tua Sapienza, l’Intelletto ed il Consiglio,
la Fortezza e la Tua Scienza, la Pietà ed il Tuo Timore.
7
VIVERE LA CARITÀ COME PROSSIMITÀ E CONDIVISIONE
Leggendo una testimonianza di una signora altri, non nella negatività della curiosità ma
impegnata nella caritas, abbiamo preso lo nella positività del farci carico, dell’essere
spunto per fare alcune considerazioni. prossimi. E’ proprio impossibile creare
La donna raccontava: “Non mi bastava confidenza coi vicini, e da qui passare al
più il fare, anche se sapevo che la prima chiedere “Oggi tutto bene?”. Una nonna
testimonianza è l’esempio, e così scelsi di abita da sola e fa fatica ad uscire: “Vuole
vivere qualche piccola novità. Ho dovuto che vada io a prendere il pane o altro?”.
deporre l’orgoglio e andare a cercare Spesso il parroco viene a sapere di persone
altri da coinvolgere: era quello il nuovo ammalate quando sono ormai molto gravi,
obiettivo”. se non addirittura al momento della morte.
Abbiamo pensato alle realtà delle Sempre salvaguardando la libertà di volere
nostre parrocchie, a quante persone già o no la visita del sacerdote, i famigliari
si interessano di missioni, bancarelle non si facciano riguardo a informare, o
caritative, emergenza freddo, compiti ai un vicino a chiedere se è cosa gradita la
bambini, punture agli ammalati piuttosto presenza religiosa.
che una visita o il prezioso servizio della Don Faustino una volta ci ha detto: E’
comunione… oltre a tutte le collaborazioni possibile che persone che venivano tutte le
in oratorio o in chiesa. Ma il quartiere è domeniche a messa, arrivate alla malattia
grande. Come poter arrivare ad essere vicini o all’infermità, non chiedano la comunione
ai tanti bisogni? Soprattutto se si tratta di del primo venerdì del mese? Forse perché
anziani o famiglie in difficoltà? Spesso hanno paura di disturbare, o i famigliari
non si conoscono… o si fa fatica ad essere non ci pensano? Anche questo rientra nella
“vicini” con una certa continuità. prossimità per una comunità parrocchiale.
Il medesimo fine deve orientarci nel Non dobbiamo stancarci di battere il chiodo
servizio: tirare fuori le risorse migliori delle sul tema della comunità, della comunione,
persone. ma non possiamo nemmeno continuamente
Primo scopo della caritas parrocchiale fermarci alle parole. Richiamiamo alla
deve sicuramente essere quello di saper memoria l’esortazione dell’ormai prossimo
coinvolgere, chiedendo personalmente alle beato Giovanni Paolo II: “La carità delle
persone. opere assicura una forza inequivocabile
Ma sarebbe bello che ogni cristiano si alla carità delle parole”.
sentisse chiamato in causa e nelle nostre
vie si tornasse a saperci interessare degli Le caritas parrocchiali
Carnevale
2011
Omaggio
ai 150 anni
d’Italia
8
PERCHE’ PREGHI CON IL ROSARIO?
Devo ammettere che la
domanda rivoltami da don
Faustino mi ha sorpreso non
poco e, sul momento, ho pensato
si trattasse d’uno scherzo. Poi,
pensandoci bene, mi sono reso
conto che la domanda non è
affatto “peregrina”.
Il Rosario è una preghiera
bellissima e “difficile” poiché,
a mio parere, necessita d’una
particolare disposizione
d’animo che eviti di ridurla ad
un monotono ripetersi di “Ave
Maria” e la trasformi, invece,
in un’esperienza vissuta con e
accanto alla Madre.
Questa particolare disposizione
d’animo ho iniziato a coltivarla
ed accrescerla diversi anni fa,
a seguito d’una considerazione
fattami dall’allora don Mario
che, per me, è stata un’autentica
rivelazione. A distanza di così tanto tempo Ciò basterebbe a porre il Rosario in una
non ricordo il motivo né l’occasione perchè posizione d’eccellenza nella preghiera
ad un certo punto ci siamo messi a parlare quotidiana. Ma il Rosario non è solo
del Rosario. Tuttavia, ricordo che, di fronte contemplazione: il Rosario è anche
alla mia obiezione: “...ma il Rosario è “richiesta”.
monotono e ripetitivo” don Mario mi ha Non c’è nulla di male, anzi, è
domandato: “Quando eri fidanzato, quante doveroso affidare alla Madre le nostre
volte hai detto a Cristina ‘ti amo’?”. “Un preoccupazioni. Sappiamo, infatti, che Ella
sacco di volte”, ho risposto. “Bene”, ha le offre direttamente al Figlio il quale, non
proseguito lui, “prova a pensare ogni ‘Ave potendogli rifiutare nulla (l’episodio di
Maria’ come un ‘ti amo’ detto a tua Madre. Cana ne è la prova!), le mitigherà col suo
Vedrai come cambierà il ‘tuo’ Rosario”. amore misericordioso!
Aveva ragione...ovviamente! Per questo motivo risulta altrettanto
Da quel momento ho potuto sperimentare doveroso conclu-dere il Rosario con le
una serena tranquillità d’animo che, giorno Litanie. In quel “prega per noi” ripetuto,
per giorno, mi ha aiutato a entrare sempre desidero sottolinearlo, con amore e serena
più in profondità nella contemplazione dei tranquillità, sta tutto il nostro “affidarsi”.
“misteri”, accompagnato dalla Madre! Per questo... prego con il Rosario!
Ecco perché ho parlato di “esperienza”! Paolo
9
Pellegrinaggio in pullman a
LOURDES 19 – 23 SETTEMBRE
Lunedì 19 - 1° giorno: BRESCIA / NIZZA / MONTPELLIER.
Al mattino partenza in pullman per la Riviera Ligure. Ingresso in Francia, transito sulla
famosa “Passeggiata degli Inglesi” e proseguimento per Montpellier.
Martedì 20 - 2° giorno: MONTPELLIER / LOURDES.
Partenza per Lourdes dove si arriva per il pranzo. Visita alla Grotta e partecipazione alle
celebrazioni religiose: Liturgia penitenziale, Via Crucis, S. Messa. Fiaccolata.
Mercoledì 21 - 3° giorno: LOURDES.
Messa Internazionale, processione Eucaristica, e visita dei luoghi di Santa Bernardetta,
tra cui il Cachot, la casa natale e la chiesa parrocchiale. Fiaccolata.
Giovedì 22 - 4° giorno: LOURDES / NIMES.
Messa alla Grotta. Ulteriore mattina a Lourdes con tempo libero per le piscine e la
preghiera individuale. Nel primo pomeriggio partenza per Nimes.
Venerdì 23 - 5° giorno: NIMES / VENTIMIGLIA / BRESCIA.
Rientro in Italia. Sosta al santuario del Bambin Gesù di Arenzano: visita e S. Messa.
Quota di partecipazione:
- minimo 40 partecipanti € 540,oo - minimo 30 partecipanti € 570,oo
(Supplementi camera singola € 150,oo)
ISCRIZIONI ENTRO IL 15 GIUGNO – QUOTA ISCRIZIONI 100,00 €
DON FAUSTINO 030311071
L’APPARIZIONE DELLA MADONNA A BERNADETTE SOUBIROUS AVVENNE L’11 FEBBRAIO 1858.
Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7
gennaio 1844, da Louise Casterot e François, un mugnaio ridotto in miseria dalla sua eccessiva
“bontà” verso i creditori. Ma, nonostante tutte le avversità della vita, ogni sera la sfortunata
famigliola si ritrovava puntualmente a recitare il Rosario: una fede limpida e tenace.
Quella mattina era un ‘giovedì grasso’ e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous
non c’era più legna da ardere. Bernadette era andata con la sorella Toinette e una compagna
a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese. Verso mezzogiorno, le tre ragazzine giunsero
vicino alla rupe di Massabielle che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui
c’era il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna
e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua che
veniva da un mulino e si gettava nel fiume.
Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero per entrare nell’acqua
fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d’asma, portava le calze. Pregò
l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume.
Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si
accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al
masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito
di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida ‘Signora’ apparve sulla
roccia.
10
La ‘Signora’ aveva l’aspetto di una giovane di sedici anni.
Vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva
lungo l’abito, portava sulla testa un velo bianco che lasciava
intravedere appena i capelli, ricadendo all’indietro fino
all’altezza della fascia. Dal braccio le pendeva un grande
Rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d’oro,
mentre sui piedi nudi brillavano due rose, anch’esse di
un oro lucente. Istintivamente, Bernadette s’inginocchiò,
tirando fuori la coroncina del Rosario. La ‘Signora’ la
lasciò fare, unendosi alla sua preghiera. Alla fine di ogni
posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il ‘Gloria
Patri’. Quando la piccola veggente ebbe terminato il
Rosario, la ‘bella Signora’ scomparve all’improvviso.
Tre giorni dopo, il 14 Febbraio, Bernadette si sente
chiamata interiormente verso la grotta di Massabielle,
munita questa volta di una bottiglietta di acqua benedetta
che getta prontamente sulla ‘bella Signora’ durante la
nuova apparizione, perché su queste cose non si sa mai; e potrebbe anche essere il diavolo a
farle un tiro mancino. La Vergine sorride al gesto di Bernadette e non dice nulla. Il 18 febbraio,
finalmente, la ‘Signora’ parla: “Non vi prometto di farvi felice in questo mondo, ma nell’altro.
Volete farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?”. La ‘Signora’, quindi, confida a
Bernadette tre segreti che la giovane deve tenere per sé e non rivelare mai a nessuno.
Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno in tutta Lourdes e molti curiosi si
recano con Bernadette in quella grotta. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete
per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”.
Il giorno seguente, la ‘Signora’ dice a Bernadette di andare alla fonte a lavarsi e a bere. Ma non
c’erano fonti in quel luogo, né sorgenti. La ‘Signora’ allora indica un punto esatto. Bernadette
vi si reca e poiché non vede l’acqua comincia a scavare con le sue mani. Da quella piccola
buca comincia a scorrere acqua in abbondanza. Un cieco si bagna gli occhi con quell’acqua e
riacquista la vista all’istante. Da allora la sorgente non ha mai cessato di sgorgare. È l’acqua
di Lourdes, che prodigiosamente guarisce ancora oggi ogni sorta di mali, spirituali e fisici,
senza minimamente diffondere il contagio alle migliaia di malati immersi nelle piscine. È
anche il ricordo più caro che ogni pellegrino ama portare con sé, facendo ritorno a casa dalla
“cittadella di Maria”.
La ‘Signora’ aveva chiesto a Bernadette che i sacerdoti si portassero lì in processione e che si
costruisse una Cappella. L’abate Peyramale, però, parroco di Lourdes, non ne voleva sapere
e chiese perciò a Bernadette un segno irrefutabile: qual era il nome della ‘bella Signora’ che
le appariva alla grotta?
Nell’apparizione del 25 marzo 1858 rivelò finalmente il suo nome. Alla domanda di Bernadette,
nel dialetto locale rispose: ‘Io sono l’Immacolata Concezione’.
Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato il dogma dell’Immacolata Concezione
di Maria, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Così, nel timore di dimenticare tale
espressione, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli
tutto d’un fiato la frase appena ascoltata. L’abate, sconvolto, non ha più dubbi.
Da questo momento comincia la storia dei miracoli di Lourdes e dei Pellegrinaggi incessanti
da ogni parte del mondo.
11
VUOI UNA VACANZA ALTERNATIVA?
L’ associazione “Bruno Frusca” – Gruppo per servire, di cui faceva parte il nostro Pietro
Antonini (fra Pietro dell’Addolorata) organizza soggiorni estivi (dal 15 al 30 giugno e
dall’1 al 15 agosto) per persone disabili accompagnate da persone che possono essere
per loro aiuto e sostegno. Favorisce la partecipazione e l’integrazione di queste persone
e alleggerisce le loro famiglie.
L’invito è rivolto a tutti i cuori in risposta all’invito evangelico gratuitamente avete
ricevuto, gratuitamente date…e i cuori non hanno età.
L’esperienza sarebbe utile anche per pochi giorni, per qualche giovane che non ha
ancora ben chiaro quale tesoro di carità è nascosto in lui. Sarebbe utile per fidanzati che
potrebbero scoprire la bellezza di una vacanza cristiana. Sarebbe utile per giovani famiglie
per scongiurare il pericolo di rinchiudersi nel nido della propria agiata solitudine. Sarebbe
utile per pensionati che troverebbero il modo di fare valere la propria esperienza.
Per noi in questo tempo diventa difficile realizzare questo progetto anche per mancanza
di forze e di volontari, ma siamo sempre fiduciosi nella provvidenza che qualcuno sia
interessato a vivere questa esperienza.
Nei soggiorni estivi è presente una guida spirituale (un diacono permanente della diocesi
di Brescia) e sono previsti brevi momenti di preghiera, oltre che alle gite al mattino e
uscite al mare nel pomeriggio, mentre la serata è tutta da animare nella voglia e nella gioia
dello stare insieme.
Vi invitiamo e vi aspettiamo!!!
Siamo disponibili per incontrarci, farci conoscere. Puoi contattarci.
ASSOCIAZIONE “UGO FRUSCA” – Gruppo per servire di Brescia
Il Presidente diacono Mario Colli – Villaggio Badia (cell. 3471002932)
Famiglia Antonimi – S. Antonio (tel. 030322302)
CAMPANE DI PASQUA
C’è qualcosa di nuovo Lasciate ogni tristezza,
oggi nell’aria. ogni rancore.
Asolta… E’ la Pasqua del Signore”.
Sono le campane Ecco,
che si richiamano festose. si aprono le pagine del Libro,
E parlano. rinasce la Speranza.
Ci dicono parole antiche Oggi la Vita
eppure sempre nuove. ha sconfitto la morte.
Parole di speranza Squillate dunque campane,
e di concordia: squillate con amore.
“Cristo è risorto! E’ la Pasqua del Signore.
Domenica Tassi
12
S. ANNA
CALENDARIO LITURGICO – PASTORALE
APRILE
Sabato 16 ore 20.30 Veglia dei giovani col Vescovo (Dal castello alla cattedrale)
Domenica 17 Domenica delle Palme
ore 10.15 Processione dall’oratorio con gli ulivi. S. Messa in Chiesa.
Lunedì 18 ore 20.30 S. Messa e preparazione pasquale (Mons. Canobbio – a S. Antonio)
Martedì 19 ore 20.30 S. Messa e preparazione pasquale (Mons. Canobbio – a S. Antonio)
ore 16.00 Preparazione pasquale per la Terza età
Mercoledì 20 ore 20.30 Preparazione pasquale e conf. (Mons. Canobbio- a S. Antonio)
ore 20.30 Via Crucis citt. col Vescovo (da S. Faustino a S. Pietro in castello)
Giovedì S. 21 Giornata dell’Eucarestia e del Sacerdozio
ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi (in Chiesa)
ore 9.30 S. Messa crismale (in Cattedrale)
ore 20.30 S. Messa solenne nella Cena del Signore – Lavanda dei piedi
Adorazione Eucaristica (Raccolta cassettine quaresimali)
Venerdì S. 22 Giornata della morte del Signore
ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi
Giorno di digiuno e astinenza – Tempo per l’adorazione all’Eucarestia
ore 15.00 Via Crucis
ore 20.30 Celebrazione della Passione del Signore – Bacio al Crocifisso
Sabato S. 23 Giornata di adorazione alla croce
ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi
Possibilità delle confessioni dalle 15.00 alle 18.30
ore 20.30 Solenne Veglia Pasquale – Benedizione del fuoco –
Parola di Dio – Benedizione dell’acqua – S. Messa di Pasqua
Domenica 24 Pasqua di Risurrezione del Signore
Ore 8.00 – 10.15 – 18.00 Ss. Messe Ore 17.30: Vespri solenni
Lunedì 25 Dell’Angelo ore 8.00 e 10.15 Ss. Messe - Gita di Pasquetta
Sabato 30 ore 20.30 Inizio Corso per fidanzati
MAGGIO
Mese del S. Rosario
Nelle sere di lunedì-mercoledì-venerdì in quartiere la recita del S. Rosario (ore 20.30)
Domenica 1 Seconda di Pasqua o della Divina Misericordia - Riprende il catechismo
Giovedì Primo Giovedì del mese
ore 17.00: Adorazione – Rosario – Vespro
ore 18.30: Ufficio dei defunti
Venerdì 13 Madonna di Fatima - ore 17.30 Rosario – S. Messa - Unzione degli ammalati
Domenica 29 Sesta di Pasqua - ore 10.15 Ss. Cresime e Prime Comunioni
Martedì 31 ore 20.30 Conclusione Mese di Maggio - Pellegrinaggio
13
S. ANNA
DON GIACOMO CI SCRIVE
Carissimi tutti,
è stato scritto che “nessuno ha amici”, e questo
perché prima o poi ci tradiscono.
Sono contento di sentire e poter dire il contrario. L’ho potuto
verificare in questo tempo di poca salute. Quanti amici ho
scoperto, che hanno trepidato per me, mi sono stati vicini.
E’ stata questa una medicina che mi ha fatto tanto bene.
Dopo la morte della cara Giulia, che tanti hanno conosciuto
e stimato, non mi sono sentito abbandonato. Il mio grazie
va a tutti: ai miei sacerdoti don Faustino, don Angelo e
tutti gli altri sacerdoti che servono con amore a S. Antonio
e S. Anna, ai parrocchiani che mi sono stati vicini nella
preghiera e fattivamente (chi ha fatto nella riservatezza
senta il mio grazie). Così ringrazio tutti gli ammalati che
risiedono nelle famiglie e hanno pregato.
Non posso certo dimenticare la nostra “clinica S. Anna”, mia prima missione. Colgo
l’occasione per salutare e ringraziare tutti: malati, responsabili, professori, dottori,
infermieri, impiegati degli uffici e coloro che lavorano nella cucina, lavanderia, le ragazze
della portineria, ausiliari, senza dimenticare le signore della Chiesa.
Io prego per tutti e su tutti invoco la benedizione del Signore risorto, di Maria Santissima
e dei nostri protettori S. Antonio e S. Anna.
A presto! Grazie! Buona Pasqua!
Don Giacomo
GRUPPO MISSIONARIO ZONALE
Ogni terzo lunedì del mese presso il nostro Oratorio si riunisce il Gruppo Missionario
zonale Brescia ovest, zona XXX.
In queste serate, a seguito della Lettera Pastorale 2010-2011 del Vescovo Luciano M.
“Tutti siano una cosa sola” con l’aiuto di un sussidio di formazione missionaria, abbiamo
approfondito come imparare gli uni dagli altri a essere Chiesa.
Abbiamo avuto la possibilità di incontrare alcuni Missionari (Comboniani, Saveriani e
Suore Mariste) che operano nei 5 continenti: Africa: l’esplosione del Vangelo / America
Latina: una nuova primavera per la Chiesa / Asia: la missione del futuro / Oceania: la
gioia della fede vissuta / Europa: la sfida della speranza.
Hanno condiviso con noi le loro esperienze personali molto toccanti. Con l’ausilio di
filmati ci hanno illustrato anche la cultura e le condizioni di vita del territorio dove
operano.
Ponendoci in atteggiamento di ascolto e confronto possiamo aiutarci reciprocamente
affinchè, sia la nostra fede, sia l’animazione missionaria nelle nostre parrocchie, possano
continuare a crescere sempre più nel disegno del Regno di Dio.
14
S. ANNA
CARITAS PARROCCHIALE S.ANNA
In Quaresima non si è provveduto alla raccolta degli alimentari da destinare al Centro di
Ascolto poiché si è valutato di non chiedere più di quanto i parrocchiani possano dare,
dato il momento di crisi economica che stiamo vivendo.
Sono confermate le due consuete iniziative annuali:
7 e 8 maggio FESTA DELLA MAMMA – vendita torte
per sostenere le emergenze della nostra Caritas Parrocchiale
14 e 15 maggio ABBIAMO “RISO” PER UNA COSA SERIA
vendita del riso per sostenere i progetti dello S.V.I.
“EMERGENZA FREDDO”
In data 8 aprile si conclude
questo progetto che ha
permesso di offrire a partire
da novembre u.s. una cena ai
senza tetto. E’ un servizio che è
stato effettuato a rotazione con
le parrocchie di S. Antonio e S.
Giacomo.
I numerosi ospiti che abbiamo
incontrato in questi mesi ci
ringraziano e vi ringraziamo
per la generosità che avete
dimostrato aderendo alle
nostre varie iniziative. Parlare
con queste persone dei loro problemi, ci ha fatto capire quante difficoltà incontrano
quotidianamente, i sacrifici che devono affrontare, l’avvilimento perchè non vedono via
d’uscita alla loro situazione, ma abbiamo condiviso con loro anche la sottile speranza alla
quale alcuni di loro sono legati quando parlano dei loro figli, dei loro parenti, dei loro
sogni per iniziare una nuova vita.
La raccolta e la distribuzione di vestiario E’ SOSPESA sino a data da destinare
LA VERA PACE
“Se saprai custodire se non ti stancherai puoi star certo
la pace nell’intimo mai di essere che raggiungerai
della tua coscienza, operatore di pace anche la pace finale
verso il tuo prossimo, con Dio in cielo”
15
S. ANNA
LA TUA OFFERTA È SEGNO D’AMORE
PER LA PARROCCHIA
E’ stata esposta nella bacheca della chiesa una pianta un po’ particolare dell’oratorio
ristrutturato.
Oltre ad indicare la funzione dei vari locali, la pianta è coperta da una griglia di quadretti
che nel loro totale rappresentano la spesa sostenuta fino ad ora dalla parrocchia.
Guardandola si potrà notare che i quadretti sono di due colori, alcuni rossi e altri bianchi;
i rossi rappresentano il pagato dalla parrocchia, mentre i bianchi indicano il debito coperto
da mutuo e fido bancario, che ad ogni mese deve essere soddisfatto nelle sue rate.
Questo disegno verrà aggiornato continuamente coprendo in rosso i quadretti in funzione
delle offerte ricevute.
Ogni quadretto ha un valore simbolico di 40,00 euro,
ma anche… il poco… contribuisce al molto…..
A questo punto potrebbe sorgere ancora la domanda che ci siamo posti sul Bollettino
del Natale 2008: ne valeva la pena? E la risposta, è ancora positiva.
“ Si! perché questo luogo abbia a diventare il cuore giovane della parrocchia,
una grande famiglia che accoglie, evangelizza, vive insieme esperienze significative
dove bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani trovino il gusto di stare insieme.”
Dio ama chi dona con gioia.
PARROCCHIA S. ANNA
CONSIGLIO PASTORALE AFFARI ECONOMICI
CPAE 2010-2015
Membri di diritto
DON FAUSTINO PARI DON ANGELO CALORINI
Membri espressi dal CPP
LUTEROTTI LUCIO MELLO PIERGIORGIO
Membri espressi dal parroco
BISSOLI GIORGIO (cont. oratorio) BOIZZA GIUSEPPE (cont. Parrocchia)
DOSIO FEDERICO
16
S. ANNA
ANAGRAFE PARROCCHIALE
Defunti
Del 2010
18 RIVETTA G. CARLO (anni 83)
19 RICCELLI VITTORIO (anni 92)
Del 2011
1 MEDAGLIA BRUNO (anni 72)
2 ZANOLETTI CATERINA ved. SCHIVARDI (anni 68)
3 BERTOLI BERNARDINA ved. MINOTTI (anni 82)
4 BERTO VITTORIO (anni 89)
5 BARESI ELVIRA ved. CERUTTI (anni 90)
Martedì 5 aprile 2011
Pellegrinaggio al santuario del crocifisso miracoloso di Bogliaco.
Una giornata stupenda di sole, colorata dall’azzurro del cielo e del lago, dal verde intenso
della vegetazione primaverile, ha fatto corona ad un momento di spiritualità e di frater-
nità.
Il gruppo dei pellegrini ha pregustato nella preghiera la gioia della Pasqua.
17
S. ANTONIO
CALENDARIO LITURGICO – PASTORALE
APRILE
Domenica 17 Domenica delle Palme
ore 17.15 Processione dall’oratorio con gli ulivi - S. Messa
Lunedì 18 ore 20.30 S. Messa e preparazione pasquale (Mons. Canobbio)
Martedì 19 ore 20.30 S. Messa e preparazione pasquale (Mons. Canobbio)
Mercoledì 20 ore 20.30 Preparazione pasquale e confessioni (Mons. Canobbio)
Giovedì S. 21 Giornata dell’Eucarestia e del Sacerdozio
ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi (in Chiesa)
ore 9.30 S. Messa crismale (in Cattedrale)
ore 17.00 S. Messa per ragazzi e anziani – Raccolta delle cassettine
ore 21.00 S. Messa nella Cena del Signore - Lavanda dei piedi - Adorazione
Venerdì S. 22 Giornata della morte del Signore
ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi
Giorno di digiuno e astinenza – Tempo per l’adorazione all’Eucarestia
ore 15.00 Via Crucis
ore 21.00 Celebrazione della Passione del Signore – Bacio al Crocifisso
Possibilità delle Confessioni nel pomeriggio
Sabato S. 23 Giornata di adorazione alla croce.
ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi ore 15.00 Preghiera per i ragazzi
ore 22.30 Solenne Veglia Pasquale – Benedizione del fuoco –
Parola di Dio – Benedizione dell’acqua – S. Messa di Pasqua
Domenica 24 Pasqua di Risurrezione del Signore
ore 10.00 S. Messa solenne ore 18.00 Vespri solenni
Lunedì 25 Dell’Angelo - ore 8.00 e 10.00 Ss. Messe - Gita di Pasquetta
Sabato 30 Riprende il catechismo
ore 20.30 Inizio Corso per fidanzati (Oratorio S. Antonio)
MAGGIO - Mese del S. Rosario
Nelle serate alle 20.30 recita del S. Rosario in quartiere
Domenica 1 Seconda di Pasqua o della Divina Misericordia
Venerdì 6 Primo venerdì del mese – Comunione agli ammalati
ore 15.00 S. Messa – Adorazione – Confessioni
ore 14.00 Partenza per la chiesa di S. Francesco e della Pace – visita
S. Rosario e visita alla tomba del Cardinale nella cripta della Pace
Sabato 7 46° anniversario della morte del Cardinale padre Giulio Bevilacqua
Ore 17.00 Inaugurazione del cippo presso il Villaggio Bevilacqua
ore 18.30 S. Messa solenne nella memoria del Cardinale
Venerdì 13 Inizio Sport insieme
Domenica 15 Quarta di Pasqua - ore 11.15 Ss. Cresime
Domenica 22 Quinta di Pasqua - ore 11.15 Prime Comunioni e Ss. Cresime
Martedì 31 ore 20.30 Conclusione Mese di Maggio
18
S. ANTONIO
UN SEGNO DI AFFETTO A PADRE JOHN
Caro padre John, siamo contenti di saperti bene in salute. Con l’aiuto del gruppo
missionario, di vari parrocchiani e amici, ti abbiamo spedito € 1000,00.
Ci hai raccontato delle tante necessità della tua gente, noi ti siamo vicini con la
preghiera.
Sicuramente il Signore ti aiuterà a superare le difficoltà che incontrerai. Abbi fede.
Un lungo abbraccio da tutti noi.
Anna e Carlo
GRAZIE DI CUORE DA PADRE JOHN
Carissimi amici di S. Antonio e S. Anna,
siamo in Quaresima, cammino di speranza che culminerà nella Resurrezione di Cristo.
All’inizio di questo intenso periodo liturgico, guardiamo già con speranza alla fine di
questo cammino, che è la Pasqua.
Io sto scrivendo per ringraziarvi per il vostro aiuto gentile verso di me. Sono contento di
dirvi che i soldi sono arrivati e li ho ricevuti.
Grazie alla generosità avuta, con la vostra donazione sto facendo un gran bene. Credo che
possa essere un gesto d’amore che aiuterà a dare speranza. Con il vostro aiuto io iscriverò
alcuni ragazzi a scuola.
Grazie di cuore per l’aiuto che potrete offrirmi.
Con i migliori auguri ancora una volta vi ringrazio.
Saluti in Cristo.
Il vostro amico padre John Mathiang Machol
Padre John nel giorno dell’ordinazione sacerdotale
19
S. ANTONIO
OMELIA DEL FUNERALE DI PIETRO ANTONINI
(fr. Pietro dell’Addolorata, 2/5/1991 – 14/3/2011)
Noi commenteremo la Parola di Dio con Pietro, con il suo ricordo e con le sue parole, convinti
che la sua piccola e grande vita abbia avuto tutto il senso, tutta la verità di una Parola di Dio
rivolta a molti. Di una “parola” che ha dovuto imparare sin da subito cosa significhi - fino a
toccare la carne - essere chiamati a fare la volontà del Padre, e non la propria. Leggendole
oggi, le parole di Pietro bambino, di questo suo fioretto appuntato su un quaderno, appaiono
ora riempite di tutta una storia: “Io prometto di non voler essere importante e di non voler
stare in prima fila. Prometto di non essere disobbediente e di pregare sempre. E chiedo a
Gesù di donarmi un cuore buono, per onorare Lui con la mia vita”.
Il confronto con un’altra realtà da quella che avrebbe immaginato, diversa anche dai propri
desideri più semplici, per Pietro si è rivelato presto inevitabile: non le corse nei parchi, non
quelle dietro ad un pallone, ma quelle di un altro cammino da imparare, quello del cuore. Ed
è stato un cammino duro, che ha coinvolto tutti, la sua famiglia innanzi tutto come tanti amici,
che è arrivato a interessare molti cuori, ma che ha anche portato a scoprire forze nuove.
Pietro è un ragazzo dolce ma che sa capire, che impara cosa sia la pazienza del vivere (quella
che si scopre dal “patire”) ma che chiede comunque alla vita di poter fare la sua strada. La
malattia non lo lascerà più, ma non avrà la forza di fermare una consapevolezza sempre più
adulta e forte, quella di esserci, comunque. “Oggi riesco a fare piccole cose, ma le faccio
come se fossero grandi… E vorrei dire a tutti che la malattia, anche se difficile, non è però un
ostacolo; va accettata consapevolmente e può essere vissuta con serenità. Ma ciò che più aiuta,
ciò che più mi ha aiutato nei momenti difficili, è stato Dio. Perché Dio ha cambiato la mia vita.
Con lui non mi sono mai arrabbiato, ma gli ho sempre offerto i miei dolori, per farli diventare
preghiera. La malattia mi ha avvicinato di più al Signore ed ho capito di dover provare le
sue stesse fatiche”. Sì, perché dentro la sua difficile strada, Pietro ha capito cosa volesse dire
un incontro con il Signore. E se volessimo trovare un modo sintetico per dire ciò che lui ha
rappresentato per chi l’ha conosciuto, allora potremmo dire così: nella sua sofferenza, nella
sua umile condizione, Pietro è stato come “il punto di vista di Dio” sulle cose, sulla vita di
ciascuno, sulla verità del proprio cuore. Perché era
impossibile, per chi andava a trovarlo non sentirsi
interrogati dal suo sorriso, dal suo dare il giusto
valore alle cose, cioè quello della gioia delle cose
che innanzi tutto esistono, dal riconoscerle quindi
tutte come preziose, perché donate e ricevute. La
gioia di vivere, prima di tutto. Poi la gioia di essere
in una famiglia, alla quale ha sempre consegnato
il mandato dell’unità, rivelandosi lui silenzioso
cuore e custode di quell’unità. E poi la gioia
della vocazione a seguire il Signore: Pietro, il 20
febbraio del 2010 si è consacrato al Signore con
voti privati, in obbedienza al vescovo, ed è entrato
a far parte della famiglia del Carmelo. Né a caso
20
S. ANTONIO
ha ricevuto il nome di fr. Pietro dell’Addolorata, consacrandosi profondamente al mistero
materno e dolce del dolore di Maria. Come abbiamo tanto da imparare dalla sua voglia di fare
del bene ai cuori e al mondo: ogni lunedì mattina la sua casa, su consiglio di p. Fedele che
l’ha sempre guidato con la cura ma anche l’esigenza del padre spirituale, era ormai diventata
un ritrovo di preghiera per i sofferenti. Parlando della sua vocazione diceva: “Da quel giorno
ho avuto il Signore nel cuore e nell’anima e non l’ho più lasciato” precisando così, nel suo
atto di consacrazione a Maria nel Carmelo:“Io non ho nulla da donare, ma so di essere un
mendicante dell’Amore di Dio e chiedo a te, dolce Maria, il tuo sorriso, il tuo sostegno, la tua
intercessione, per cercare davvero l’unione con Dio”.
Ciascuno si senta chiamato, da Pietro stesso, ad essere serio con i doni che riceve da Dio,
a partire dalla vita stessa, in ogni suo istante, di dolore come di gioia. Noi possiamo amare,
siamo chiamati all’amore. Ce lo dicono le parole di Pietro che lo scorso novembre ha affidato
al suo testamento spirituale, parole scritte con il cuore come per anticipare un saluto: “Cara
famiglia mia, cari frati e sacerdoti, cari amici e tutti voi che mi siete stati vicini.. Con voi
ho condiviso tante esperienze e tanti momenti significativi. Mi avete aiutato e dato tanto e
spero che anch’io sia stato per voi un aiuto sulla strada di Gesù. Sono certo che continuerete
a testimoniare il Signore e che chi fra di voi non l’ha ancora trovato lo trovi, anche nel mio
ricordo. Ed io vi sarò vicino, sia fisicamente che spiritualmente”. Il Signore lo ha chiamato
a sé, ma se ne è andato pronto, “con il cuore buono”. E in quelle ultime ore, nelle quali
aveva ancora la forza di scherzare come di pregare, ha visto riunito attorno a sé il suo mondo,
quello della sua Chiesa e dei suoi amici, prima e più di tutto, però, quello della sua famiglia.
Gli ultimi momenti sono stati infatti quelli delle mani forti di papà Saverio, alle quali Pietro
chiedeva di stringere le sue, come pure dei suoi abbracci, con i quali gli veniva tirata su la
schiena per avere un po’ di sollievo: ma al vederli, quegli abbracci, forti e delicati come solo
quelli di un padre possono essere, altro non sembravano che un anticipo dell’abbraccio del
Signore che, finalmente, si piegava su di lui, per portare con sé quel suo figlio fedele. E così
per le sue ultime parole: dette in un soffio, ma piene sino al cuore, sino all’ultimo respiro,
quelle di una vita intera. Le parole del suo saluto, le parole dei suoi due grandi e unici amori:
“Mamma, ti amo. Gesù, io ti amo”.
Ciao Pietro e… per tutto, grazie.
Lettera scritta da Fra Pietro per il bollettino, pochi giorni prima di morire
Cari amici...con mia grande gioia è già trascorso un anno dalla mia consacrazione.
Volevo condividere con voi questo momento e raccontarvi i sentimenti che ora provo.
Sento il grande desiderio di pregare per tutti e affidare tutti alla protezione di Maria che
ben conosce le sofferenze umane. Ho avuto la grazia di poter partecipare, per la prima
volta, alla messa dei consacrati che si è svolta in Duomo con il Vescovo, nella festa della
Presentazione di Gesù al tempio. Sono stato accompagnato dal nostro don Angelo ed è
stata una occasione di grazia e unità. Come ha detto il Vescovo Luciano, invito tutti voi
a ringraziare con me il Signore per il dono della vita consacrata. I sacerdoti sono per
noi figure di riferimento alle quali ci possiamo affidare come facciamo con il Signore.
Volevo ringraziare particolarmente don Faustino,don Angelo e tutti i parrocchiani che mi
ricordano e mi vogliono bene. Un abbraccio caloroso fra Pietro dell’Addolorata.
21
S. ANTONIO
CIPPO PER PADRE BEVILACQUA ED IL SUO VILLAGGIO
Nei pressi dell’argine del fiume Mella, nel quartiere “chiusure”, esiste da tanti anni un
agglomerato di case da tutti denominato “Villaggio Bevilacqua”, infatti deve la sua
realizzazione al grande padre Ottorino Marcolini, allora parroco di S. Antonio, che lo
volle intitolare al suo immediato predecessore, da pochi anni scomparso, il cardinale
padre Giulio Bevilacqua.
E’ però da tutti riconosciuto che non esiste una lapide o un cartello che ci indichi a chiare
lettere: questo è il “Villaggio Bevilacqua”.
Finalmente siamo arrivati a scriverlo. La buona volontà, nella progettazione e nel dono,
del sig. Giulio Testoni, ha permesso che ciò avvenisse.
Sabato 7 maggio alle 17.00 presso l’incrocio di via Stampatori con via Artigiani
inaugureremo un cippo, fatto di mattoni, come le case della cooperativa “La Famiglia”che
lo circondano.
Vi leggeremo: Villaggio cardinale parroco padre Giulio Bevilacqua.
Voluto da padre Ottorino Marcolini.
Ci sarà anche un tondo in bronzo, opera dell’artista Medici, con il volto di padre Bevilacqua,
caratterizzato dal suo inseparabile basco.
Sarà un momento particolarmente commovente, soprattutto per coloro che abitano in
quelle case, ma direi per tutti coloro che hanno conosciuto i due grandi padri della Pace.
Alle 18.30 celebreremo la S. Messa accompagnata nel canto dal “vecchio” coro di
padre Bevilacqua.
22
S. ANTONIO
ANAGRAFE PARROCCHIALE
Battesimi
Battezzati il 9 gennaio 2011
1 POSA LAURA di Diego e Bertuzzi Annarita
2 GHIDINELLI GIORGIO di Giancarlo e Mindrut Violeta
Battezzate il 6 marzo 2011
3 COMAI VALENTINA di Matteo e Zanola Camilla
4 RECALDINI MADDALENA di Martino e Bozzo Milena
Defunti
In Dicembre 2010
33 CARNELOS ELENA ved. FILIPPINI (anni 95)
34 MARAZZONI ADOLFO (anni 90)
35 TRANFA ENRICO (anni 73)
36 PRANDELLI GIUSEPPE (anni 78)
Nel 2011
1 CARE’ RENATA in SCANFERLA (anni 80)
2 BERALDIN ELIA (anni 60)
3 ROTA MARIO (anni 95)
4 VAVASSORI GIUSEPPINA ved. CONSOLI (anni 89)
5 GUSPERTI ELISABETTA ved. BARBIERI (anni 81)
6 BATTISTEL ADELE ved. SORLINI (anni 73)
7 VISCONI IDA ved. GHIDINI (anni 90)
8 PASOLINI ANDREINA in ANDREIS (anni 82)
9 SALETTI ANNA IVANA (anni 71)
10 CRESTA GIUSEPPE (anni 51)
11 ANTONINI fra PIETRO DELL’ADDOLORATA (anni 19)
12 GIUGGIOLINI ALDO (anni 91)
PARROCCHIA S. ANTONIO DI PADOVA
CONSIGLIO PASTORALE AFFARI ECONOMICI
2010-2015
Membri di diritto
DON FAUSTINO PARI DON ANGELO CALORINI
Membri espressi dal CPP
BELLINI RINALDO GIARIN MARIO
Referente per Scuola materna
ABELLI ROBERTO
Membri espressi dal parroco
BOSELLI LUCIANO (cont. Parr.) MUSSIO LUIGI (cont. Orat.)
23
ICONA DELLA RISURREZIONE DI CRISTO
In una natura stilizzata, espressa attraverso rocce di montagne squassate, simbolo del
creato coinvolto e associato indissolubilmente alla persona umana e al suo destino, la
figura del Cristo appare gigantesca e avvolta in una grande aureola chiara che richiama
la forma di un uovo, che sottolinea il significato di novità assoluta della Pasqua, il
dischiudersi di una nuova vita.
E’ un Cristo solenne, le cui vesti sontuose e ieratiche dicono la sua dignità di sommo ed
eterno sacerdote. Esse hanno il colore della luce, il bianco, che è considerato il colore
dell’eternità e della totalità, al pari dell’oro che costituisce l’elemento base di tutte le
icone.
Ai lati del Cristo sono raffigurati i nostri progenitori Adamo ed Eva, l’uno vestito con i
colori della terra, a ricordo della sua origine, l’altra avvolta nella veste rossa come il
sangue che scorre nei viventi, secondo il significato del nome stesso di Eva: la madre di
tutti i viventi”. Entrambi sono vecchi: portano i segni del tempo e del deterioramento
dell’umanità decaduta. Una mano di Eva rimane nascosta: quella che colse il frutto
proibito, ed ora poggia sul cuore come in una confessione di pentimento e di amore.
Nella parte inferiore dell’icona sono rappresentate le porte degli inferi scardinate dalla
potenza della Vita che vince la morte per sempre. La risurrezione di Cristo ha svuotato
l’inferno, ha mostrato l’inconsistenza del male: nella voragine nera si vedono i simboli
della violenza, chiodi, lance spezzate, resti di inferriate ecc.
Tra le spaccature delle rocce, da una parte e dall’altra dell’icona, si intravedono moltitudini
umane, volti e occhi protesi verso la luce dirompente del Cristo risorto, primizia dell’umanità
nuova.

Potrebbero piacerti anche