A.S. 2021/2022
Scienze Integrate - Fisica
Prof. Pino Galli
Classe: 2 B INFO
Il termometro
È il predecessore
del moderno
termometro
La temperatura
La misura della temperatura
Per sapere di quanto una temperatura è maggiore dell’altra, dobbiamo introdurre una
scala graduata, cioè tarare il termoscopio
Scegliamo due temperature come punti fissi di riferimento: quella del ghiaccio che fonde e
quella del vapore dell’acqua bollente a pressione atmosferica normale, pari a 1,01 ×105 Pa.
La temperatura
La misura della temperatura
La temperatura
Come si arriva alla definizione di temperatura?
La temperatura
IL SISTEMA INTERNAZIONALE DI UNITÀ
Nel 1960 è stato creato il Sistema Internazionale di Unità (abbreviato con SI), che è
adottato per legge nell’Unione Europea ed è attualmente in vigore in 55 stati.
La temperatura
Il Kelvin
La temperatura
Il Kelvin
La scala Celsius è tarata in base a 2 punti fissi: la temperatura del ghiaccio che
fonde, cui attribuiamo il valore 0°C, e la temperatura dell’acqua che bolle, cui
attribuiamo il valore 100°C. L’intervallo così individuato viene diviso in 100 parti
di cui ognuna vale quindi 1°C
La scala Kelvin è tarata in base allo zero assoluto, che è la temperatura teorica
più bassa cui può arrivare la materia, il cui valore in gradi Celsius è -273,15°C. Il
valore di un grado Kelvin è identico a quello Celsius, cioè 1K = 1°C.
La temperatura
DILATAZIONE TERMICA
La temperatura
DILATAZIONE LINEARE
Δl = 𝑙𝑙0 𝜆𝜆Δt
∆𝑙𝑙 𝑚𝑚 1
𝜆𝜆 = = = = 𝐾𝐾 −1
𝑙𝑙0 Δt 𝑚𝑚 ∗ 𝐾𝐾 𝐾𝐾
La temperatura
La temperatura
COEFFICIENTE DI DILATAZIONE
La costante λ è numericamente uguale all’allungamento di una barra lunga un metro riscaldata di 1 °C.
Un dispositivo che
funziona in base alla
dilatazione termica è
la lamina bimetallica
La temperatura
DILATAZIONE VOLUMICA
Una sfera si dilata nella stessa misura in tutte le direzioni.
Consideriamo l’aumento di tutto il volume di un corpo, che passa dal volume iniziale
V0 al volume finale V a seguito della variazione di temperatura Δt. In questo caso gli
esperimenti mostrano che vale la legge sperimentale della dilatazione volumica
La temperatura
DILATAZIONE VOLUMICA
La costante α è chiamata coefficiente di dilatazione volumica del corpo e ha le
stesse unità di misura di λ. Per un solido si dimostra che α è uguale a 3λ. Per
esempio, per il ferro il coefficiente di dilatazione lineare è λ = 12 × 10–6 K–1 e il
coefficiente di dilatazione volumica è α = 36 × 10–6 K-1
Per i liquidi vale la stessa legge, ma con un valore di α che è da 10 a 100 volte
maggiore di quello relativo ai solidi. Per esempio, il coefficiente di dilatazione
volumica dell’olio d’oliva, α = 0,72 × 10–3 K–1, è quasi 30 volte maggiore di
quello del vetro. Ciò spiega perché una damigiana d’olio, se riempita troppo,
nelle giornate calde può traboccare
La temperatura
Il comportamento anomalo dell’acqua
La temperatura
Il comportamento anomalo dell’acqua
Comportamento fino a 4 oC
Comportamento al di sotto di 4 oC
Poiché l’acqua da 4 °C a 0 °C, invece di contrarsi, si dilata si
crea nei laghi uno strato di ghiaccio che protegge la vita
della fauna acquatica La temperatura
Le trasformazioni di un gas
Per studiare un gas dobbiamo racchiuderlo in un contenitore.
Lo stato di un gas è descritto da 4 grandezze:
1. Massa, che possiamo misurare cin una bilancia;
2. Il volume V, che determiniamo conoscendo l’area di base del
cilindro e misurando l’altezza a cui si trova il pistone (V=S*h)
3. La temperatura T, che misuriamo col termometro
4. La pressione P, che misuriamo col manometro
Mantenendo la stessa massa vi sono due modi per intervenire sullo stato del gas:
1. Variando la pressione aggiungendo pesetti sopra al pistone;
2. Aumentando la temperatura ponendo sotto al recipiente un fornellino (o
diminuendola con dei frigoriferi)
Ognuno di questi interventi provoca una trasformazione del gas. Nel corso della trasformazione
esso passa attraverso stati diversi da quello in cui si trovava prima della trasformazione (stato
iniziale). Lo stato in cui si trova il gas al termine della trasformazione è detto stato finale. La temperatura
Le trasformazioni di un gas
La temperatura
TRASFORMAZIONE ISOBARA: LA 1a LEGGE DI GAY-LUSSAC
Una trasformazione si dice isobara quando è a
pressione costante:
1. All’inizio fissiamo una pressione al gas
appoggiando sul pistone un certo numero di
pesetti
2. Scaldiamo il gas con un fornello e notiamo che
il gas si espande cioè aumenta di volume
α il coefficiente di dilatazione volumica nei gas non cambia da una sostanza ad un’altra ed è circa:
−3 −1
1 1 𝑇𝑇 𝑇𝑇 𝑇𝑇
𝛼𝛼 = 3,66 ∗ 10 °𝐶𝐶 = 1 + 𝛼𝛼𝛼𝛼 = 1 + − 273 °𝐶𝐶 = 1 + −1=
273°𝐶𝐶 273°𝐶𝐶 𝐾𝐾 273𝐾𝐾 𝑇𝑇0
𝑉𝑉0
𝑉𝑉 = 𝑇𝑇 La temperatura
𝑇𝑇0
TRASFORMAZIONE ISOBARA: LA 1a LEGGE DI GAY-LUSSAC
La prima legge di Gay-Lussac non descrive soltanto il riscaldamento di un gas, ma anche il suo
raffreddamento:
• un gas riscaldato a pressione costante si dilata (aumenta il volume);
• un gas raffreddato a pressione costante si contrae (diminuisce il volume)
La quantità di aria contenuta al suo interno è rimasta la stessa, ma occupa volumi diversi a
temperature differenti.
A pressione costante il grafico del volume del gas al variare della temperatura è una retta Di
conseguenza, le variazioni di volume sono direttamente proporzionali alle variazioni di La temperatura
temperatura che le determinano.
TRASFORMAZIONE ISOBARA: LA 1a LEGGE DI GAY-LUSSAC
v
p
A B
B
A
o v o tA tB t
La temperatura
TRASFORMAZIONE ISOCORA: LA 2a LEGGE DI GAY-LUSSAC
Una trasformazione si dice isocora quando è a volume P
costante:
1. Con un manometro leggiamo la pressione inziale del gas
che occupa un determinato volume e rileviamo anche la
sua temperatura.
2. Accendiamo il fornellino per aumentare la temperatura e
manteniamo costante il volume aggiungendo i pesetti. La
pressione misurata col manometro cresce
α il coefficiente di dilatazione volumica nei gas non cambia da una sostanza ad un’altra ed è circa:
−3 −1
1 1 𝑇𝑇 𝑇𝑇 𝑇𝑇
𝛼𝛼 = 3,66 ∗ 10 °𝐶𝐶 = 1 + 𝛼𝛼𝛼𝛼 = 1 + − 273 °𝐶𝐶 = 1 + −1=
273°𝐶𝐶 273°𝐶𝐶 𝐾𝐾 273𝐾𝐾 𝑇𝑇0
𝑃𝑃0 La temperatura
𝑃𝑃 = 𝑇𝑇
𝑇𝑇0
TRASFORMAZIONE ISOCORA: LA 2a LEGGE DI GAY-LUSSAC
La temperatura
TRASFORMAZIONE ISOCORA: LA 2a LEGGE DI GAY-LUSSAC
p
p
A
B
A
B
o v o tA tB t
La temperatura
La legge di Boyle
Una trasformazione si dice isoterma quando è a
temperatura costante:
1. Se aggiungiamo dei pesetti sul pistone, quando il
volume è dimezzato noteremo che la pressione
sarà raddoppiata
𝑝𝑝𝑝𝑝 = 𝑝𝑝0𝑉𝑉0
La temperatura
Il gas perfetto
la legge di Boyle e le due leggi di Gay-Lussac descrivono in modo corretto le proprietà dei gas
se sono soddisfatte due condizioni:
1. il gas è piuttosto rarefatto;
2. la sua temperatura è molto maggiore di quella alla quale esso si liquefa.
Un gas che obbedisce alle due leggi di Gay-Lussac e alla legge di Boyle si chiama gas
perfetto
Il prodotto della pressione del gas perfetto per il volume che esso occupa
è direttamente proporzionale alla temperatura assoluta del gas.
𝑝𝑝 𝑉𝑉
Il fattore tra parentesi 0 0 contiene i valori della pressione e del volume alla
𝑇𝑇0
temperatura T0 = 273 K.
Si dimostra che questo fattore è direttamente proporzionale alla massa del gas
La temperatura
Il gas perfetto
L’equazione di stato sintetizza le tre leggi dei gas perché partendo dall’equazione di stato
è possibile ricavare la legge di Boyle e le due leggi di Gay-Lussac come casi particolari.
La temperatura
Esercizi
La temperatura
Esercizi
La temperatura
Esercizi
La temperatura