Sei sulla pagina 1di 16

GESTIONE DELLE EMERGENZE

 Finalità, salvaguardare la vita umana


Obbiettivi:
I. Interrompere o limitare l’evolversi dell’incidente
II. Attivare i predisi antincendio
III. Limitare danni a cose o persone
IV. Soccorrere le persone in emergenza
V. Evaquazione
VI. Coordinamento con servizi di emergenza esterni
VII. Corrette informazioni sull’incidente
VIII. Isolare l’area necessaria
Per il rischio incendio:
I. Strumento con il quale far permanere le condizioni di sicurezza del sito di esame
II. Strumento di gestione del rischio d’incendio residuo del luogo di lavoro
Riferimenti normativi:
I. D.M. 10/03/98 Gestione della sicurezza antincendio
II. D.P.R 12/01.98 n. 37 Il nuovo regolamento di prevenzione incendi
III. D. Lsg. 09/04/08 n. 81 Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
 Riferimenti normativi
 Requesitri delle strutture
 Figure coinvolte
 Scenari delle emergenze e relative procedure
Possibili scenari:
I. Incendio
II. Terremoto
III. Emergenza di pronto soccorso
IV. Fuga di gas
V. Errori di impianti tecnologici
VI. Crollo di strutture sanitarie
VII. Guasto elettrico allagamento
 Assistenza adisabili
 Informazione e formazione
LA COMBUSTIONE
La combustione è una reazione chimica tra un combistibile e una sostanza comburente in presenza di una
sorgente di calore; gli effetti sono uno sviluppo di energia (calore, fiamma, luce) o trasformazione delle
sostanze.
Combustione può avvenire anche senza lo sviluppo di fiamme, l’assenza indica che la sostanza
combustibileno non è in grado di sviluppare particelle volatili
Comburente
Normalmente l’ossigeno contenuto nell’aria ma può trovarsi anche in altre sostanze con una quantità di
ossigeno sufficenti a determionare una combustione.
Condizioni necessarie
 Presenza di COMBUSTIBILE
 Presenza di COMBURENTE
 Presenza di INNESCO
I diversi tipi di incendi:
 Classe A, incendi di solidi combustibili
 Classe B, incendi di liquidi infiammabili
 Classe C, incendi di gas infiammabili
 Classe D, incendi di metalli combustibili
Innesco, l’elemento che a contatto con la miscela infiammabile determina la reazione di combustione
I requisiti sono:
 Temperatura superiore a quella di accensione della miscela
 Apporto di energia calorifica
 Durata del tempo di contatto
Sorgente di innesco:
 Accensione diretta: contatto tra una fiamma scintilla o un altro materiale incandescente con
combustibile in presenza di ossigeno
 Accessione indiretta: colore di innesco trasmesso per convenzione, conduzione o irraggiamento
termico
 Attrito: calore prodotto sfratto allo spirito dei due materiali
 Autocombustione: calore prodotto dallo stesso combustibile nei casi lenti processi di ossidazione,
reazioni chimiche, decomposizioni esotermiche in assenza d'aria, azione biologica

Fase di ignizione
 Infiammabilità del combustibile
 Possibilità di propagazione della fiamma
 Grado di partecipazione al fuoco del combustibile
 Geometria e volume degli ambienti
 Ventilazione dell'ambiente
Fase di propagazione
 Produzione di gas tossici e corrosivi
 Riduzione visibilità per i fumi di combustione
 Rapido aumento delle temperature
 Aumento dell'energia di irraggiamento

Incendio generalizzato (flash-over):


 Brusco incremento delle temperature
 Crescita esponenziale delle velocità di combustione
 Forte aumento di emissione di gas e particelle incandescenti
 Autoaccensione dai combustibili vicini al focolaio
Estinzione e raffreddamento:
Decremento delle temperature interne causa la progressiva diminuzione dell'apporto termico residuo e la
disse dissipazione di calore tramite i fumi.
MICROCLIMA
Il microclima è il complesso dai parametri climatici che caratterizzano un ambiente di lavoro condiziona il
benessere termico dai lavoratori. Condizione mentale di soddisfazione nei confronti dell'ambiente termico.
L’insoddisfazione può essere causata dal disagio per il caldo per il freddo che prova il corpo nel suo
complesso.
Valori di RA:
 Uffici ambulatori immense locali di riposo apre locale di tangenza RA => 1/8 della superficie del
pavimento.
 Locali adibiti ad attività lavorative diverse dalle precedenti, compresi i magazzini gli archivi,
occupati da lavoratori RA => 1/16 se di superficie inferiore a 1000 mq, RA => 1/20 di superfici
comprese tra 1000 e 3000 mq RA => 1/24 se di superficie maggiore di 3000 mq.
 Locali con posti di lavoro non continuativo RA =>1/30
Ricambi d’aria:
 Apporto di aria di rinnovo, cioè arie nuova non riciclata
 Purezza nell'aria immessa
 immissione dell'aria dal soffitto con maggior numero di boccate per diminuire la velocità
 ripresa dell'aria poste in bus con aspirazione meccanica per favorire un completo ricambio
 presa dell'aria esterna localizzata il più lontano possibile da fonti di inquinamento
Ambiente moderato non esistono specifiche esigenze produttive che vincola uno più parametri che
possono impedire il raggiungimento del comfort.
Esigenze produttivi come forni, celle frigo, ciclo alimentare del freddo o condizioni climatiche esterne
agricoltura, edilizia, cave sono ambienti severo freddo e ambienti severo caldo
Bilancio energetico del corpo umano
 L'uomo è in equilibrio termico quando l'energia termica generata dall'interno del corpo è uguale
all'energia termica dispersa nell'ambiente
 Sistema di regolazione copto umano niente del panno cerca di modificare automaticamente la
temperatura della pelle e la secrezione di sudore per mantenere l'equilibrio termico

Parametri misurabili
 Va = Velocità aria (m/s)
 Tr = Temperatura media radiante (°C)
 Ta = Temperatura dell’aria (°C)
 RH = Umidità relativa (%)
 TU = turbolenza aria (%)

PMV
Il PMV è un indice che predice il valore medio dei voti di un consistente gruppo di persone sulla seguente
scala di sensazione termica 7 punti:
 Molto caldo +3
 Caldo +2
 Leggermente caldo +1
 Neutrale 0
 Leggermento freddo -1
 Freddo -2
 Molto freddo -3

L'indice PMV può essere determinato quando sono stimati:


 Attività energia metabolica
 Abbigliamento resistenza termica
e misurati i seguenti parametri ambientali:
 Temperatura dell'aria
 Temperatura media radiante
 Velocità relativa dell'aria
 Pressione parziale del vapore d'acqua

Quantità Simbolo Intervallo di applicabilità


Temperatura dell'aria ta 10 – 30 °C
Temperatura media radiante tr 10 – 40 °C
Velocità dell'aria va 0 – 1 m/sec
Pressione del vapore acqueo pa 0 – 2700 Pa
Attività metabolica M 0,8 – 4 met
Resistenza termica del vestiario lcl 0 – 2 clo

La condizione di PMV comprese tra -0.5 e più 0.5 rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente
per il comfort.
Devono infatti essere assenti anche disuniformità delle variabili ambientali, in grado di dare disagio dargli
localizzate nel corpo, quali:
 Elevato gradiente verticale di temperatura
 Pavimento troppo caldo o troppo freddo
 Correnti d'aria
 Elevata assimetria media radiante
Ambiente devero caldo
Quando i meccanismi di termoregolazione non sono più sufficienti a mantenere l'equilibrio termico, la
temperatura del nucleo corporeo si innalza provocando manifestazioni patologiche anche gravi che
possono avere conseguenze fatali.
Ambiente severo freddo
Quando i meccanismi di termoregolazione non sono più sufficienti a mantenere l'equilibrio termico, la
temperatura del nucleo corporeo si abbassa provocando manifestazioni patologiche anche gravi
(assideramento) che possono avere conseguenze fatali.

Raccomandazioni (ACGIH):
• Nelle sale frigorifere velocità dell’aria max 1m/s
• Gli indumenti devono essere scelti anche in funzione della velocità dell’aria
• Possono essere necessari DPI per gli occhi (terreni ghiacciati e UV)
• I lavoratori con patologie o in cura con farmaci che possono alterare la normale termoregolazione
non possono essere adibiti a temperature
VIDEOTERMINALI
Apparecchiatura dotata di schermo alfanumerico oh grafico a prescindere dal tipo di procedimento di
visualizzazione utilizzato
Definizione di postazione videoterminalista
Insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, con tastiera, accessori opzionali, le
apparecchiature connesse, il telefono, il modem, la stampante, la sedia e il piano del lavoro
Definizione di lavoratore videoterminalista
Il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico e abituale, per 20
ore settimanali dedotte le previste interruzioni.
Problemi e rischi:
 I rischi per la vista e per gli occhi
 I problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico o mentale
 Le condizioni ergonomiche e di igiene ambientale
Disturbi visivi
Il lavoro al computer può sottoporre i muscoli agli occhi ed uno sforzo notevole
 se contassi luminosi tra schermo, documento e tastiera sono eccessivi (possono avvenire fino a
25.000 movimenti al giorno di adattamento alla luce)
 se gli occhi fissano a lungo oggetti molto vicini come uno schermo (i muscoli degli occhi sono in
posizioni di riposo servono oggetti distanti più di 6 m)
 sei monitor e documenti da legge non sono posti all'incirca la stessa distanza (i muscoli degli occhi
sono costretti ad una continua variazione di messa a fuoco)

Possibili cause di disturbi visivi:


 Abbagli diretti e riflessi contrasti eccessivi di luminosità tra schermo e ambiente
 prolungata fissità dello sguardo sullo schermo scarsa leggibilità dello schermo
 difetti visivi non corretti o mal corretti
 aria troppo secca
 aria inquinata da sostanze irritanti come toner, fumo e Colle
Non c’è il richio di Cataratta, glaucoma ho comparsa o aggravamento di disturbi refrattivi (miopia,
ipermetropia, presbiopia)

Prevenzioni disturbi visivi:


Lo schermo
 Va a ruotati in modo da evitare riflessi a luce diretta dalle finestre
 fa inclinati in modo che il bordo superiore sia appena sotto il livello degli occhi in modo da evitare
eccessive estensioni o flessioni del capo
 Regolare luminosità e contrasto
 bisogna sedersi in modo da mantenere una distanza dagli occhi dallo schermo di 50 o 80 cm
 Bisogna sistemare il Port documento è la stessa distanza dello schermo
 bisogna interrompere l'attività durante la giornata: utilizzare correzioni ottiche adeguate se
necessarie
L’innuminazione
Te evita che finestra lampade producono dei fastidiosi riflessi sullo schermo è opportuno:
 regolare le tende eventualmente presenti nell'ufficio al secondo delle condizioni d'illuminazione
esterna
 Aggiustare la posizione della lampada da tavolo
 controllare l'intensità delle luci artificiali accendendo solo le lampade necessarie
Esercizi utili per il benessere degli occhi
 Socchiudere le palpebre per 1 o 2 minuti in modo da escludere l'impatto con la luce
 Seguire con lo sguardo il soffitto
 guardare oggetti lontani cercando di distinguere i particolari
 effettuare pause di alcuni minuti ogni ora
 Ogni mezz'ora fare ciclo di ammiccamento per una decina di volte
 nelle pause abbassare le palpebre dottori bulbi oculari lentamente in senso orario e antiorario
alcune volte
 abituasse a percepire gli oggetti laterali il monitor senza distruggere gli occhi dallo schermo
 chi porta lenti a contatto deve rinfrescare gli occhi nelle pause

Disturbo muscolo – scheletrico


Il sistema muscolo scheletrico un'entità complessa composta da ossa articolazioni muscoli tendini borse
nervi e i vasi sanguigni. tutti i nostri movimenti le nostre posizioni dipendono dal funzionamento del
sistema muscoloscheletrico
Funzioni:
 sostegno del corpo nei vari atteggiamenti (postura)
 movimenti
 protezione degli apparati della vita vegetativa e dal sistema nervoso
 riserva di sali minerali che vengono mobilizzate per le esigenze fisiologiche dell'organismo
I disturbi muscolo scheletrici si sviluppano quando la capacità fisica di muscoli tendini articolazioni non è in
equilibrio con le forze che agiscono sul corpo, forze esterne possono provocare traumi acuti a causare
fratture, lacerazioni e erniazioni; Ma dms sono prevalentemente fenomeni cumulativi risultano cioè
Dall'esposizione ripetuta a forze esterne o carichi di alta o bassa intensità che in certo periodo di tempo al
tema una progressivamente gli equilibri

Cause:
 Alcuni muscoli ed articolazioni sono sottoposti a posture fisse, mentre i muscoli delle mani delle
braccia si muovono incessantemente
 Le tensioni muscolari impediscono il normale afflusso di sangue ai muscoli, tendini, nervi e dischi
intervertebrali
 Errata disposizione e regolazione di arredi e computer
 postura fissa e scorretta per lunghi periodi
 capo e tronco protese in avanti
 spalle contratte nella digitazione o nella postura
 ricevitore dal telefono tenuto a lungo tra la testa e spalla
 attività extra lavorative come hobby
Possibili cause di disturbi a braccia polsi e mani:
 Movimenti rapidi ripetitivi e prolungati su tastiere mouse
 forza eccessiva nel digitare nello stringere il mouse
 polsi piegati verso l'alto e non allineati agli avambracci
Sintomi muscolo – scheletrici
 Tendenti: dolore a livello delle articolazioni del braccio della mano durante i movimenti
 sindrome del tunnel carpale: indolenzimento, torpore, formicolio alle mani e perdita di forze delle
mani
 artrosi cervicale: indolenzimento, senso di peso, dolori al collo e alle bracci

Prevenzione dei disturbi alla colonna e aglia arti


 Scegliere attrezzature adattabili alle proprie esigenze
 adottare una postura rilassata il tronco sulla schiena tra 90 ° e 110 °
 vagare spesso alla posizione del corpo
 effettuare pause brevi ma frequenti
 variare l'attività nel corso della giornata
 regola con cura la posizione di altezza la distanza dal monitor
 Ridurre i movimenti rapidi e ripetitivi prolungati
 mantenere gli avambracci paralleli al pavimento e ben appoggiati sul tavolo
 mantenere polsi distesi diritti nella digitazione
Prevenzione di disturbi a braccia polsi e mani
Sedile deve essere regolaato in modo che:
 Le ginocchia formano un angolo di circa 90 ° senza che il cavo posteriore del ginocchio venga
compresso contro il bordo anteriore dal sedile
 i piedi siano completamente appoggiata al pavimento
 lo schienale sostenga la parte lombare della schiena
 il soggetto non sia costretto a stare con il tronco flesso in avanti
 il soggetto possa posare gli avambracci sul piano del tavolo
Altezza lavorative (cm) Altezza seduta da terra (cm)
150-155 41
160-165 43
170-175 46
180-185 49
190-200 54

Tastiera e mouse
 Tastiera davanti allo schermo
 tastiera gola bile al fine di mantenere i polsi in linea con gli avambracci
 ma il più possibile vicino al corpo
 tastiere mouse posti in modo da poter appoggiare gli avambracci sul piano di lavoro
Piano di lavoro
 Dotato di superficie ampia per disporre i materiali necessari e per consentire l'appoggio degli
avambracci
 sufficientemente profondo da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo
 di colore chiaro non riflettente
 dotato di spazio idoneo per l'allargamento degli arti inferiori
Ambiente
 Microclima: ridurre velocità di circolo dell'aria e mantenere un’umidità soddisfacente
 Calore: evitare fonti di calore radiante in vicinanza della posizione di lavoro

Rishci psicosociali
i rischi psicosociali sono l'insieme delle variabili organizzative, gestionali, ambientali e relazionali che
possono causare un danno psicologico sociale o fisico alle persone e determinare effetti negativi in termini
di efficienza e di immagine a livello organizzativo economico sociale e ambientale.
I rischi che hanno origine da situazioni stressanti in ambito lavorativo fanno parte dalla più ampia categoria
dei rischi di natura ergonomica e per tipo di conseguenza cui possono portare vengono classificate
all'interno dei rischi psicosociali
Fattori di sichio pscicosociale
Aspetti ambientali:

 Rumorosità
 Vibrazioni
 variazione di temperatura ventilazione umidità
 carenza nell’igene ambientale
Contesto del lavoro
 Funzione cultura organizzativa
 Ruolo nell'organizzazione
 sviluppo di carriera
 modalità di presa di decisione stili di gestione e di controllo
 relazioni interpersonali
 mobilità e trasferimenti
 equilibrio tra lavoro e vita privata
Contenuto del lavoro
 Tipi di compito
 carico ritmi errori di lavoro
STRESS
Definizione: lo stress dovuto al lavoro può essere definito come un insieme di reazioni fisiche ed emotive
dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità risorse o
esigenze del lavoratore.
lo stress è uno stato caratterizzato da livelli elevati di di recitazione anzi è spesso accompagnati da senso di
inadeguatezza
lo stress potenzialmente può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore a prescindere
dalla dimensione dell'azienda del campo di attività del tipo di contratto o di rapporto di lavoro
Stress secondo Selye
Stress è la risposta non specifica dell'organismo a uno stimolo negativo
sindrome generale di adattamento e la risposta che l'organismo mette in atto quando è soggetto agli effetti
prolungati di svariati tipi di stimoli negativi quali stimoli fisici sociali e ambientali

Burnout
Forma particolare di stress lavorativo che fa sentire chi ne è colpito senza via d'uscita bruciato consumato
dal proprio lavoro, colpisce principalmente le professioni d'aiuto come infermieri, medici, insegnanti,
assistenti sociali, poliziotti e operai di ospedali psichiatri
Determinanti del burnout
Aspetti soggettivi:
 caratteristiche della personalità (idealismo, ansia nervotica, competizioni, rigidità e introversione)
 aspettative professionali
organizzazione del lavoro:
 C'è Panza tra ruolo e capacità e/o sovraccarico lavorativo
 inadeguatezza della retribuzione, difficoltà di carriera la mancanza di autonomia decisionale
 clima relazionale dell'organizzazione
Sintomi del burnout
Sintomi somatici:
 Senso di stanchezza ed esaurimento, tachicardia, cefalee, nausea e insonnia

sintomi psicologici:
 depressione, bassa stima di sé senso di colpa, sensazione di fallimento, rabbia e risentimento, alta
resistenza ad andare al lavoro ogni giorno indifferenza negativismo isolamento sospetto e paranoia
rigidità di pensiero e il resistenza al cambiamento, cinismo, atteggiamento colpevolizzante nel
confronti degli utenti. frequente abuso di alcol o di farmaci
Cos’è il burnout
La carica emotiva ma elaborata emerge sotto forma di ansia, depressione virgola in terza, stanchezza,
irritabilità, apatia, disimpegno, noia, relazioni negative, chi rappresenta un'esperienza sintomatica di uno
stato di stress che, come fase ultima di un processo difensivo reattivo, può assumere le caratteristiche noi
avere proprio sindrome, quella da burnout
Si distinguono 4 fasi:
 Dell'entusiasmo idealistico e delle nobili aspirazioni
 dallo stress lavorativo virgola in cui si avverte un progressivo squilibrio tra richieste e risorse
 di esaurimento, in cui si cominci a pensare di non aiuta realmente nessuno, e in cui compare la
tensione emotiva, l'irritabilità ed ansia
 della conclusione difensivo dell'alimentazione, con totale disinvestimento emotivo nel lavoro,
apatia, rigidità e cinismo
Come prevenirlo
 Prevede come obiettivo formativo l'acquisizione di maggiori competenze relazionali
 gruppi di supporto
 riunioni ed incontri periodici
Tratti caratteristici dell’insegnante a rischio:
 Anzianità di servizio
 Aggressività
 mania di persecuzione
 trasferimenti frequenti
 assenze
 accanimento verso eventuali studenti disabili

MOVIMENTAZIONE MANUALE dei CARICHI


Le norme del presente titolo si applicano le attività che comportano la movimentazione manuale dei carichi
con i rischi, tra l’altro, di lesioni dorso-lombari per i lavoratori durante lavoro
Si intendono per:
 Movimentazione manuale dei carichi: operazioni di trasporto o sostegno di un carico ad opera di
uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, spingere, tirare, portare o spostare un carico
che, per le loro caratteristiche o in conseguenza condizioni ergonomiche favorevoli, comportano tra
l'altro rischi di lesioni dorso lombari
 lesioni dorso lombari: lesione al calco della struttura osteomiotendinee e nervovascolari a livello
dorso lombare
Il datore di lavorto deve fornire le informazioni a riguardo:
 il peso di un carico
 il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia una
collocazione eccentrica
 la movimentazione corretta dei carichi rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono
eseguite in maniera corretta
Caratteristiche del carico
la movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio, tra l’altro, dorso lombare nei casi
seguenti:
 Il calco è troppo pesante 30kg
 ingombrante o difficile da afferrare
 è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi
 è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto maneggiato ad una certa distanza dal
tronco con una torsione o inclinazione del tronco
 può, a motivo della struttura esterna e della consistenza comportare lesioni per il lavoratore virgola
in particolare in caso di urto
Lo sforzo fisico può presentare un rischio, tra l’altro, addosso lombare nei seguenti casi:
 eccessivo può essere effettuata soltanto con un movimento di torsione del tronco
 può comportare un movimento brusco del carico
 e compiuto con il corpo in posizione instabile
Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di di rischio, tra l’altro, dorso
lombare nei seguenti casi:
 Lo spazio libero virgola in particolare verticali, insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta
 il pavimento è ineguale, quindi presidente a rischi di inciampo di scivolamento per le scarpe calzate
dal lavoratore
 il posto l'ambiente lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi ad
altezza di sicurezza in buona posizione
 il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione dal carico a livelli
diversi
 il pavimento il punto di appoggio sono instabili
 la temperatura, l'umidità o la circolazione dell'aria sono inadeguate
L'attività può comportare un rischio tra l’altro dorso lombare se comporta uno più delle seguenti esigenze
 Sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati
 periodi di riposo fisiologico o di recupero insufficiente
 distanze troppo grandi di sollevamento virgola di abbassamento di trasporto
 non ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore
RISCHIO ELETTRICO
L'evento elettrocuzione si manifesta quando virgola in seguito all'applicazione di una differenza di
potenziale fra due o più punti del corpo umano, questo viene percorso da corrente
 le condizioni di evento pericolo è direttamente proporzionale: all'intensità di corrente attraverso il
corpo
 umano durata del contatto con parti in tensione
inoltra anche il percorso della corrente è un fattore importante concorre a determinare l'entità del danno
per la salute
Folgorazione per
 Contatti diretti
 contatti indiretti
pericolo indotti:
 come fonti di innesco per incendio campi elettromagnetici
contatto diretto:
si parla di contatto diretto quando si entra in contatto con una parte attiva dell'impianto e cioè con un
conduttore che sono normalmente in tensione, il contatto diretto può venire anche in tramite con una
parte conduttrice perché non sia una massa o in contatto con una massa

RISCHIO RUMORE
 Il rumore lo possiamo definire come un effetto acustico sgradevole, indesiderato che ci provoca
fastidio se fosse piacevole anziché a chiamarlo rumore lo chiameremmo suono melodioso,
armonioso o rilassante
 come facciamo a percepire il suono?
 Con il suono sia una vibrazione della pressione dell'aria che il nostro vecchio riesce a percepire
infatti del suono è un'energia che nasce da una sorgente che poi si propaga in un mezzo, sia esso
solido, liquido o gassoso
 Queste violazioni producono delle onde che si propagano in tutte le direzioni vengono e percepito
dalla membrana del timpano che si trova nel nostro orecchio.
 Il numero delle vibrazioni cioè delle vibrazioni di pressione al secondo si chiama frequenza si misura
in hertz (Hz)
 L'intensità e la pressione sono ha provocato dall'onda sonora sulla membrana del nostro vecchio
Il suono è caratterizzato da:
 Frequenza: che è il numero delle variazioni di pressione che si verifica in un secondo. le frequenze
udibili dell'orecchio umano sono comprese tra 20 e 20.000 Hz
 lunghezza d'onda: che a distanza tra due vertici dell'onda sonora
 intensità: che l'ampiezza delle variazioni della pressione e l'unità di misura è il decibel (dB) la soglia
dell' udito uguale a 0 dB quella del dolore è uguale a 130 o 140 dB
I rumori definiti acuti hanno alte frequenze cioè oltre 2000 Hz, mentre i rumori definiti gravi hanno basse
frequenze e cioè meno di 250 Hz
Il rimuove può essere definito nelle seguenti tipologie:
 stabile se per tutto il tempo sono lo stesso
 variabile se è discontinuo
 impulsivo quando è formato da eventi di breve durata ma di grande intensità
Il rumore causa di danno e provoca danni uditivi o danni extra uditivi
 Danni uditivi (diretti): cioè che incidono negativamente a carico dell'organo dell' udito, provocando
all'inizio fischi e ronzii nell'orecchio con una iniziale transitoria riduzione della capacità uditiva e
successiva sordità
 danni extra uditivi (indiretti): quali insonnia, facile irritabilità, diminuzione della capacità di
concentrazione sino a raggiungere una sindrome ansio depressiva, aumento della pressione
arteriosa, difficoltà digestiva, gastrite, ulcera, alterazioni tiroidee

Effetti provocati sull'uomo dal rumore:


 disturbi all'apparato cardio circolare
 disturbi all'apparato digerente
 Effetti sul sistema nervoso
 modifiche della pressione arteriosa
Gli effetti di tali danni possono essere
 acuti cioè lesioni provocate da forti rumori impulsivi e da rumori continui, entrambi di intensità
superiore a 140 dB, i sintomi sono il dolore acuto all'orecchio, stordimento e vertigini e
indebolimento variabile dell'udito
 Cronici spostamento permanente della soglia uditiva cioè dall'innalzamento dal livello sono più
deboli e percepibili all'orecchio gli effetti si possono caratterizzare in quattro fasi:
a) Ronzio senso di ovattamento al termine del lavoro
b) difficoltà nel comprendere una voce sussurrata da 6 o 8 m
c) riduzione ulteriore della capacità di comprendere conversazioni
d) condizioni di sordità

Potrebbero piacerti anche