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I verbi riflessivi nella lingua italiana

Oggi parliamo dei verbi riflessivi nella lingua italiana. Ma prima ricordiamo cosa sono i verbi.
Allora, il verbo è una parola che descrive un’azione che compie o subisce un soggetto.
I verbi che descrivono un’azione che il soggetto compie su se stesso (on himself) si chiamano i
verbi riflessivi, per esempio: lavarsi ( lavare se stesso), nascondersi (nascondere se stesso), vestirsi
(vestire se stesso) e così via.
Esistono anche dei verbi dove l’azione è reciproca e avviene tra due o più persone, per esempio
sposarsi (una persona sposa l’altra), conoscersi (es. io conosco te e tu conosci me) etc. Questi verbi
si chiamano i verbi reciproci. 
Nella lingua italiana tutti questi verbi finiscono in “–si”, per esempio: lavarsi, nascondersi, alzarsi,
amarsi etc.

Coniugazione dei verbi riflessivi nella lingua italiana.


I verbi riflessivi (e i reciproci) consistono in un verbo che descrive l’azione accompagnato dal
pronome riflessivo “si” (lavarsi= lavare+si).  Per coniugare i verbi riflessivi basta coniugare il verbo
e sostituire il pronome si, con i pronomi mi, ti, si, ci, vi in base al soggetto.

chiamarsi
(io) mi chiamo (noi) ci chiamiamo
(tu) ti chiami (voi) vi chiamate
(lui, lei, lei) si chiama (loro) si chiamano

1. Costruzione “verbo + un infinito riflessivo”


Se in una frase abbiamo la costruzione  “verbo + infinito riflessivo (alzare)”, il pronome
riflessivo può andare prima del verbo, oppure dopo l’infinito del verbo unendosi ad esso (in questo
caso si toglie la vocale “e” dell’infinito). Per esempio, la frase «dovere alzarsi»:

prima  = Domani mi devo alzare alle 6.

dopo = Domani devo alzarmi alle 6.

2. I verbi riflessivi nei tempi composti


Con i tempi composti (es: passato prossimo) i verbi riflessivi si formano con l’ausiliare essere, per
questo il participio passato si concorda (agree) sempre con il soggetto.
Elena si è alzata alle 6 e Daniele si è alzato alle 8.
I ragazzi si sono fermati al bar per prendere caffè.
Ieri mi sono alzata alle 6.

NB! Con i verbi modali “potere”, “dovere”, “volere” l’ausiliare cambia con la posizione del
pronome riflessivo. Se il pronome riflessivo si trova prima del verbo modale si usa l’ausiliare
“essere” ; se il pronome riflessivo è dopo l’infinito si usa l’ausiliare “avere”.

prima del verbo modale = Ieri mi sono dovuta alzare alle 6.

dopo l’infinito = Ieri ho dovuto alzarmi alle 6.

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