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sono messe in relazione unità di contenuto, cui vengono attribuite forme differenti (secondo i codici e i
linguaggi adoperati), e di grandezza variabile.
Un testo si differenzia da un insieme di parole giustapposte casualmente, in base alla presenza – in esso –
di una finalità comunicativa, riconoscibile da un lettore di media cultura: in sostanza, si distingue da
quelle per la presenza di vincoli di semantica.
"Condizione perché si possa parlare di testo è che si abbia una produzione linguistica (orale o scritta) fatta
con l'intenzione e con l'effetto di comunicare e nella quale si possano individuare un'emittente [...] e un
destinatario" (Serianni 2007: 23).
n testo coeso è quindi un testo ben formato a livello grammaticale, con elementi morfologici e sintattici
congruenti per garantire:
Ogni singola frase all´interno di un testo contiene solo una parte delle informazioni che sono oggetto
della comunicazione. L'economia del discorso richiede che le parti si compongano articolandosi in legami
e riferimenti incrociati, riducendo così al minimo la ridondanza e le ripetizioni. Le lingue si dotano perciò
di dispositivi che collegano fra loro le frasi per esprimere esplicitamente l'informazione necessaria a
completarne il senso.
Consideriamo, ad esempio, il testo seguente: «Ho visto Gianni uscire di gran fretta. Gli ho chiesto: "Dove
corri?". Non mi ha sentito. Glielo ho ripetuto. E lui, per tutta risposta: "Lasciami in pace!"»
Le frasi semplici gli ho chiesto, non mi ha sentito, glielo ho ripetuto, e lui per tutta risposta non sono
comprensibili se isolate dal contesto, in quanto indici di coesione degli elementi della frase.
Una frase può anche fare riferimento ad elementi esterni al testo nel suo complesso. In tal caso, il loro
nesso logico viene chiamato deissi.
Elementi deittici frequenti sono pronomi (questo, quello, io, tu, noi), avverbi te