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LUCI ED OMBRE

Il cielo grigio
Fa da cornice a questo sfondo
Scendo nell’oblio.
Devo liberarmi ancora
Altre storie
Getto allora l’àncora
A capofitto nelle acque profonde.
Vivo il mio tempo
20 anni di vita
Il cuore spento.
Questo è il mio destino
La mia anima nera grida
Ancora una volta mi inchino.
Siediti
Abbandonati all’arte
Ti prego di comprendermi
Piangerai, tanto, ma ne uscirai migliore.
Prima o poi torneremo a sorridere
Ci sarà un tempo diverso.
Luci in lontananza
Ombre intorno
Lo sfondo della mia esistenza.

Ottobre 2020-Gennaio 2021


Sto bene quando piove
Chiamo la pioggia da giù
Il tempo è mio
Non aspettavo altro che il silenzio
Percorro il tunnel blu.
Ho amato troppo
E poi ho odiato forte
Ho scritto brutte poesie
E sto in bilico tra la vita e la morte.
Respiro profondamente
Sto bene quando piove.
Assaggio il freddo
Manchi da troppo tempo
Ti ho dato tutto me stesso
E ora amplifico il sentimento.
Quanta pace che sento
Lascio che la pioggia mi deterga
E nessuno mi tenga.
Respiro profondamente
Sto bene quando piove.

Trauma

E io fui
Siccome immobile
Assistetti
La morte dell’amore.
Ti sono bastati 5 minuti
E io piansi in silenzio
Ho cercato rimedi ai tuoi lamenti
Ma hai preferito il buio.
Il canto del cigno ferito
L’ennesimo
In un lago di tristezza.
Promesse perdute
Parole perse nell’eco
La senti la mia voce?
Padre aiutami
Non voglio affogare
Il trauma, i drammi
Dentro di me spengono il cuore.

Certi giorni

E ritorna l’oscuro
Un rimbombante tuono di pensiero
Neanche bussa
Ti scoperchia casa.
Osservi le strade
L’infinità del mare
Una vita spesa in domande
E tu tentenni sul filo perpendicolare.
Certe volte vorrei piangere
Liberarmi
E invece reprimo questo dolore.
Certe volte vorrei arrabbiarmi
Dare sfogo alle mie paure
E invece ammutolisco i nervi.
Certi giorni sono tristi
Ed io oscillo su un filo
Triste sorte di cui porto il fardello
E ancora i giorni migliori sono lontani.

Blu

Una mattina
Fredda
Ottobre birichino
Assaggio a capo chino.
Il cielo blu cobalto
Rannuvolato dal grigio
Vedo nell’oblio l’odio
Ne sono uscito, mi conforto.
Voglio una fine da re
Magari con te
Senza sono niente.
È blu
Il freddo mi trapassa
Ma sento la tua pelle sulla mia.
Non mi spaventa l’inverno
Perché sarà sempre estate dentro me
E tu non mi fai sentire più disperso.

Ottobre

Vento freddo
Assaggio
Il meriggio.
Palazzi alti
Sotto cieli scuri
Siamo equilibristi.
Eccoti finalmente
Mio fraterno mese
Io cresco velocemente
Tu non badi a spese.
Ora so vivere
Convivere con me stesso
È scaduto il nostro tempo.
Niente fermate
Solo mille corse
Nella speranza di non cadere.

Al culmine della rassegnazione

E mi hai visto piangere


Ora ti senti illusa
Non volevo causare
La tristezza in cui ora sei immersa.
Non sono rilassato
Ho il cuore spezzato
Sono vittima dei miei mostri
E i pensieri sono sempre più tetri.
Sono vivo ancora un’altra sera
E il racconto scorre
Mentre la mia matta testa gira.
Il tempo che prendo
Sembra eterno
Lo contemplo.
Immobile
Sul filo della solitudine
Al culmine della rassegnazione.

Io non volevo essere

Porta chiusa accompagnata


Sbatto la porta dell’ascensore
Ti chiudo in faccia, eri distratta
Scendi le scale e mi lanci la maglietta.
Passano i giorni
Le ore scandiscono la mia tristezza
Mi torturo con i sensi di piccolezza
Non siamo neanche innocenti.
Tu mi abbracciavi
Ma io non ricambiavo come volevi
Ti chiedo perdono.
Ho imparato dalla luna
Che bisogna mostrarsi in piena enfasi
Per regalare spettacoli di bellezza.
Io non ero pieno di me
Ora mi piangi
Io non volevo essere un tuo errore.

Stazione

Scendo in fretta
La corsa
Buongiorno signora
Un biglietto per quella meta.
L’attesa
E le persone passano
Occhi stanchi che segnalano la resa
Storie di un pendolare destino.
Nemmeno un libro mi distrae
Non ho letto neanche il giornale stamane
Ho paura di piangere.
Sono le sei e mezza
Il preambolo del giorno
E cammino già nella tempesta.

Ho perso

Nuvole nere
Un cielo indifferente
Cinquantamila baci
Ricordi dolci.
Nelle mie rime lei vive ancora
Ma non si merita attenzioni
Il cuore piange lacrime pesanti
Ha spento la mia aura.
E non mi ricordo come si faccia
A cadere nel tranello dell’amore
Che prima fece breccia.
Non ricordo il quando
Non ricordo il come
Che mi succede?
E io vago
Abbandonandomi alla solitudine
Forse è giusto così, chi mi può giudicare?

Il silenzio

D’un tratto nessuno parla


Mutismo selettivo
E lei mi domanda
Non rispondo.
Vorrei chiedere scusa
Perché so che ci tengono
Ho l’animo chiuso in una cambusa
Sperduto nel fondo di questo oceano.
Una donna mi disse di guardare oltre il mare
Mi ha mentito
E ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile.
Ancora una volta lei mi domanda
E io stavolta rispondo
Ma non come lei desidera.
Ti chiedo scusa
Non è facile essere me.
E mi rifugio nel silenzio
Perché a volte vorrei fare sentire il mio cuore
Solo la voce non può bastare.

Passeggeri

Scendo dal treno


Accendo una sigaretta
Osservo il tempo meschino
Mi rimbomba il suono della lancetta.
“Sto tornando a casa amore”
“Devo andare, è finita”
Quante parole
Passano in fretta.
Gli attimi che precedono una partenza
E stiamo come uccelli inermi sui nidi
Fissiamo orari e binari combinati in una danza.
Siamo solo passeggeri
Soli con i nostri pensieri
Eterni vagabondi.
Durante tutto il percorso ci configuriamo così
Per inerzia tutto scorre
Il mio treno non si ferma mai.

Anima

Sono passati anni


Così velocemente
Strizzati come panni.
Le cose cambiano
Il mio corpo non è più lo stesso
La mente si espande e fa chiasso.
E lei mi dice che non sono quello di una volta
E pure sono curioso di sapere cosa le piacque
In fondo l’uomo rimane sé stesso in superficie
È nel profondo che fa paura.
Spesso non la ascolto
Ho il terrore
I demoni mi torturano il cuore
E forse dovrei essere più tosto.
È nero
Non riesco a cambiare questo cielo
Ma se sei ancora qua ti prego dimmelo.
Salici piangenti fanno da sfondo
Sono rimasto solo con lei
Dialoghiamo.

Cosa è rimasto

Fiumi di fumo
Il sentiero sterrato con le nostre impronte
È ancora lì il fiore del nostro amore perduto
Vorrei ritornare per non lasciarle nascoste.
La tua domanda
Che somiglia molto ad un richiamo nostalgico
Mi sgomenta e mi echeggia in testa
Come sempre ti abbandoni agli impulsi, tipico.
E se veramente volessi tornare
Perché hai capito che non ci siamo mai separati
Io ti accoglierei con quell’amore.
Se mi stai prendendo in giro
Potrei morire
Una pugnalata lenta al centro.
Vuoi farmi risorgere
Rievocare ciò che è rimasto
O distruggermi ancora in modo più letale?
Decidi tu
Io ti aspetto
Consapevole che sto solo sognando.

La maggior parte

Suona triste
Un pianoforte
Scendono lacrime.
In questo teatro ci sono solo io
Un pianista invisibile
Una sedia ed un leggio.
Il sogno è quello di esprimermi in pubblico
Si alzano tutti e applaudono
Ma ora sento solo la mia voce in baritono
Mi ammutolisco.
Nessuno ama più l’arte
Ultimamente la poesia non viene compresa
E io ne parlo inutilmente
Tutti mi danno del pessimista.
Arriverà la rivalsa
Nel frattempo soffro
Non c’è nessuno con me.

Agave

Messo sulla finestra


Osservo.
Lo scenario è grigio
L’acqua mi scivola addosso
Vorrei restare ancora qui.
Ho giusto il tempo di sbocciare
Ed è meraviglioso
Mi sento immortale.
Poi d’un tratto
Il tuono
Mi appassisco
Muoio.
Che tristezza vivere una volta sola
Che spreco.
Ciò che c’è di bello non permane
È tutto vuoto.
Fiore di Agave
Unico ma invisibile.

Eredità

Non mi parlare se sei nervosa


Mi manca quando mi elevavi
Ora noti tutti i difetti.
E se parlo io non capisci
Mi urli contro
Come se godessi nel ferirmi.
Guardo come ero prima
Penso a qualche anno fa
Se ora sono cinico
È perché sono stanco.
Ho chiesto a Lui se è giusto
Mi sento piccolo nella mia grandezza
Ci passo sopra con tristezza
Vorrei sentirmi più amato.
Tutto ciò che mi è successo
Me lo porto dentro
E a volte non mi libero.

Aeroporto

Non mi riconosco più


Forse dovrei partire
Cambiare.
Dove lo trovo il coraggio
Siamo bloccati qui
E non ho con me l’equipaggio.
Non sei con me ovunque vada
A volte penso che sia colpa mia
E accetto la tua scelta
Seppur non mi aggrada.
Ti giuro che vorrei lasciarti qualcosa
Certe emozioni non si dimenticano
E ci rifletto piangendo
Ma ancora vive la tua rosa.
Sta partendo l’aereo
Ti prometto che ritorno
A condizione che ci sia tu al mio rientro.

Ti ricordi?

Quando sono da solo


Circondato dal buio
Ballo.
Mi assalgono i ricordi
Foglie secche che cadono
Spezzo le radici.
Ero più libero
Meno rancoroso
Vedo nero
Una tartaruga senza dorso.
Ero innamorato
Così tanto
Che ancora oggi mi fai impazzire
Maledetto amore.
Realizzo che sono grande
Mi faccio mille domande
Mentre tu sei così sicura.
Annego nei ricordi
Chissà se a volte pure tu ci pensi.

La pesantezza d’essere

È martedì
Dentro di me è lunedì
Non finisce mai.
La domenica è piacevole
Non sento niente
Solo il profumo di mia madre.
Si sta come gli scogli
Sul mare
Le onde
Trascinati.
È solo a causa mia se ci sono le ombre
Si possono rischiarare
Ma ne vale la pena?

Bravo a cadere

Ci sono poche luci


Brillano
A fatica in questi giorni bui.
Non digrignare i denti
Non chiedermi se mi voglio bene
Tienimi e tendi le redini.
Ho volato alto
Scalato un monte
Ho anche navigato
In un oceano dalle acque salate.
Sono uscito dal fango
Quasi resuscitato
Accolto come un sultano
Per poi essere odiato come un mercenario.
Ora so che vivere è convivere con te stesso
Abbiamo rischiato insieme tante volte
Ma adesso non ci penso.
Adesso dovresti sapere
Che sono bravo a cadere.

Incomprensioni

Vorrei vivere in una bolla


Non sentirei le urla
Non sentirei più niente.
Vita passiva
Ammetto gli errori
È lavativa.
Se essere empatico è un privilegio
Perché devo soffrire
Cado nell’oblio
Lei non mi comprende.
Vedo i cipressi
Foglie secche
Siamo noi
Tristi.

Eremita

Notte portami luce


Guarda le mie cicatrici
Riportami alla ragione.
Vorrei ricucirle
Rompere il silenzio
Gridare.
Ho rotto lacci emostatici
Emozioni in frantumi
Se mi riprendo
Mi metto in cammino.
Se parto so che non ritornerò
Chissà dove sparirò
Questa notte
Brancolo nel buio senza che nessuno sente.
Notte portami luce
Guarda le mie cicatrici.

Paracadute

Faccio riflessioni su di me
Tra mille rime
Pensieri dislocati in vari sentieri tetri.
Resiliente per scelta
Miscredente
Uno squalo in acque torpide.
Cosa è cambiato
Sono sempre più solo
Oscilla il pendolo
Saldo il debito.
Stringo le mie scritture
Mi tengono ancorato al suolo
Improvvisamente mi spingono al cielo
Il mio spirito è indomabile.
Poi scendo
Piano piano
E torno nell’oscurità.

Sobborghi

Camminando
Rifletto su ciò che ho fatto
Dentro di me il fuoco.
Tempesta
Epistassi improvvisa
Grido.
Cerco un riparo
La porta di legno più vicina
Mi curo
Le lacrime fanno da inchiostro a questa penna.
Questo sono io
Fatti un giro nei sobborghi di me stesso
Ci ho trovato un nesso
Ma sento ancora un ronzio.
Il mondo è sgradevole
Finalmente mi esce la voce.

La fretta

Ho avuto momenti no
Perdendo me stesso
In modo repentino.
Dove dovevo riflettere di più
Sono inciampato
Una macchina da corsa nel tunnel blu.
Poesie e canzoni
Valgono poco
Lacrime e sorrisi
Faccio un fiocco.
E tu hai pianto
Mi vergogno così tanto
A volte vorrei sparire
Ma anche rimediare.
Ora non è il momento
E tu non mi aspetterai per molto.
Tutti lottiamo contro noi stessi
La strada verso la vittoria è sempre insidiosa.

Luce

Lo sai da dove vengo


E ti ho accolta
Non lo rinnego.
Stavamo in macchina
Sembrava un aereo
Piloti di una storia nuova.
Non ho mai avuto un ego
Risuonava l’affetto nell’eco
Tutto quel che è successo
Ce l’ho impresso.
Sei stata la mia luce
Una libellula.
Non ci siamo detti addio
L’ho chiesto a Dio
Mi ha ascoltato.
Torneremo ancora
A splendere.

Ombra

Ma poi giunse l’ombra


E piombai nell’abisso
Ancora non cesso.
L’amore ci farà a pezzi ancora
E noi soccomberemo
Destino nefasto, tremo.
Vita in bianco e nero
Mondo empireo
Non si ferma l’aereo
In alto verso l’altro mondo.
Una sinfonia triste
Fa da sfondo al mio dramma.
Luci ed ombre
Raccontano i frammenti della mia vita
Altalenante.
Questo mondo fa schifo
E ora lo racconto.
Se cambieranno le cose non lo so
Ma tu devi sapere ciò che vivo.

Naufragio

Una mattinata calda


Di un insolito novembre
L’animo mi riscalda.
Lo specchio del mare
Osservo il mio riflesso
Odio me stesso.
Un insieme di individui
Contempla la bellezza
Ma in fondo sono soli
Mi immergo con scioltezza.
Mi muovo nelle acque profonde
Fino a naufragare
In quella terra a cui auspico di approdare
Dove il cuore si espande.
Oggi voglio contemplare la calma
La farò mia.
Questo sono io
Enigmatico.

Mondo di fango

Mi chiedi a che servono gli artisti


Ci definisci tristi
Insisti.
Io ho già dato tutto
Queste sarebbero parole di testamento
Ma non sono convinto.
Vedo il tuo riflesso
Il tuo viso impresso
Un ricordo che però ora è triste
Lei non mi sente.
Sento che non c’è più niente
Un mondo di fango
La pioggia lascia solo impronte
Non mi guardo.
Sono stanco
Sono un’artista
E porto questo fardello.

Ragazzi tristi

Chiamo la pioggia mentre piango


Vedo il tuo volto
Tra mille passanti lo noto
Riconosco il tuo sguardo.
Siamo ragazzi tristi
Troppe illusioni
Eterni sognatori piangenti.
Io ti aspetto
Anche se c’è un chiasso infernale
Anche se devo soffrire.
Ferito

Mi sono ferito oggi


Per vedere se provo qualcosa
Il dolore mi scava.
L’ago penetra a fondo
Nel buio del mio spirito
Non riesce a ricucire il ricordo.
Polvere sei
Polvere ritornerai
È il nostro destino.
Mi rendo conto di essere solo
Indosso una corona di spine
Non colmo il vuoto
Riempio solo il tempo in lacrime.
Non so cosa sono diventato
Tutti coloro che ho amato
Sono andati via alla fine
E adesso contemplo la solitudine.
Se potessi tornare indietro
Non sarei così impulsivo.
Non si può cambiare quello che c’è dentro
Il mostro mi scortica
Vi chiedo perdono.

Amici stretti

Un anno fa eravamo amici stretti


Poi sei diventata la mia ragazza
Quante cose ci siamo detti.
Mi ricordo quando ridevamo sempre
Ci invidiavano tutti
Io mi sentivo un re.
Poi ci siamo allontanati
Troppo arrabbiati
Non so cos’è successo
E ho vissuto nell’ombra con me stesso.
Ho cercato distrazioni
E ho creduto in cose sbagliate
Avevo sempre i tuoi lineamenti
Nella mia testa impressa sempre corrente.
Abbiamo cominciato come amici stretti
Poi sei diventata la mia ragazza
Cosa ci aspetta adesso?

Tutti soffrono

Tutti soffrono a volte


È un bene
Piangere per liberarsi.
Cosa succede quando
La sofferenza la senti ogni giorno
Un nodo in gola che non sciolgo.
Certi giorni vorrei sparire
Basterebbe uno schiocco di dita
E tutto si sistema
Cancellare.
L’amore è una trappola
L’odio è logorante
La scelta orrenda e triste
Cado in una botola.
Tutti soffrono
È anche il destino di noi poeti
Emarginati a vita.

In viaggio

Vado via dalla tua città


Non so se ritornerò
E se accade, tu non ci sarai alla porta.
Non come ieri
Ti allontani dai miei pensieri
E rifletto su come sia caduto.
Scendono le lacrime sul finestrino
Sono le mie o le tue?
Non so se crederti
Se accettarlo
Nel dubbio soffro
Quasi banale ormai dirlo.
Ci siamo bruciati
L’abbiamo voluto
Adesso mi è rimasto il ricordo
Annebbiato però, dalle tue insicurezze.
Orizzonte

Mio padre mi disse “sii sempre forte”


Voglio chiedergli scusa
Perché mi faccio schiacciare a volte.
Si è rotto qualcosa
Dentro di me
Quel filo che mi teneva in equilibrio sulla vita.
Ricreo il mondo
Tu sei un puntino rosso e profondo
Impossibile da cancellare
E qui comincia il dolore.
Cerco un nuovo orizzonte di senso
Che mi possa illuminare la strada
Cosa voglio davvero non lo so
Sono solo e nessuno sente le mie grida.
Nel vecchio orizzonte stavamo insieme
Adesso non più
Vorrei che tu ci fossi, ma spero inutilmente.
Crescere

Quante ne ho viste
Quante ne ho subite
La mia pelle è mutata.
La mente si espande
Libero dalla forza di gravità il pensiero
Il suolo non lo sento, volo nell’empireo.
Crescendo ho capito che bisogna lottare
Mi sento invincibile
Ma l’amore mi uccide
Ed ecco che mi faccio schiacciare.
Ho paura di essere monotono
Di non cambiare mai
La poesia mi salva dai guai
Sarò eterno?
Il mio cuore è grande
Ma ancora vedo i suoi vetri sparsi
Raccolgo per non farli vedere, ma è inutile.
Questo è crescere
Abituarsi a soffrire repentinamente
Abituarsi a non aspettarsi più niente di nuovo.

Non mi vuoi più

Davvero non ti servo più


L’ho capito dai tuoi occhi
E comunque ci siamo voluti.
Me ne sono andato con la pioggia
Non è un caso
Il cielo riconosce la tristezza della psiche mia.
Chissà se ogni tanto mi pensi
E se succede io corro via di fretta
Accade di notte mentre dormi
E mi porti dentro tutta la giornata.
Non ci credo alle scuse
È inutile farneticare
Scrivo poesie per alleviare
Fumo sigarette, tu non mi cerchi per niente.
Volevo dormire con te per starti più vicino
La prima e ultima notte.
Siamo due amanti fatti al contrario
E dovrò conviverci
Perché adesso non mi vuoi più.

Indecisione

È successo di nuovo
Un fulmine a ciel sereno
All’improvviso si è acceso il fuoco.
Dopo non rimane niente
L’attimo fuggevole
E mi echeggia in mente.
Tu non vuoi ricominciare
Ci bruciamo solo per voglia
Non siamo estranei, sai cosa pensare
Ti acceca la paranoia.
Non possiamo continuare così
Ci siamo promessi di non farlo più
Ma è questo ciò che desideri
Mi dici “sì” mentre i tuoi occhi guardano giù.
Metti il cuore avanti
Non te ne pentirai.
Non lo farai
E così ritorno a casa scontento
Un uomo affranto in solitudine.
Tutto sbagliato

Oggi mi sembra tutto sbagliato


Il tuo sguardo impresso
Non lo cancello con un dito.
Fuori è tutto buio
Cerco la luce dei tuoi occhi
Trovo solo un cuore desolato.
Ce ne siamo dette di tutti i colori
Chiuso porte e serrande
Vorrei rifare tutto da capo, senza pensieri
Amarti tanto così che il cuore si espande.
Non torneremo più
Siamo due amanti al contrario
Ci vogliamo ma non stiamo insieme
Che prezzo ha tutto questo?
Vorrei svegliarmi con te accanto
Tirare un sospiro di sollievo
Ma è un cerchio infinito.
Un breve viaggio insieme

Aspettami alla stazione


Partiamo insieme
Solo che io scendo altrove.
Quel lungo cappotto nero
Che nasconde l’anima di una meravigliosa donna
Mi lasci ebbro.
Ci sediamo uno di fronte all’altro
Dietro quelle lenti mi osservi
Sono ancora quegli occhi innamorati
Ma dentro di te c’è l’inferno.
Soltanto sfiorarti con la guancia
Ha scatenato lo stormo delle farfalle
Per tanti può essere banale
Ma tu mi togli l’aria.
Un bacio fuggevole
È finito il nostro viaggio.
Vorrei portarti via
Mi lasci sognare da solo
Con gli occhi corrosi dal pianto.
Natale

Quest’anno particolare
Non risparmia la felicità
Incombe il dispiacere.
Serrande basse e strade deserte
I bambini apatici osservano ingenui
Uomini persi nella rete.
È davvero festa mi chiedo
Dilaga la tristezza ovunque
Causata da un mostro invisibile
Mi rassegno piangendo.
A mezzanotte non esprimo desideri
Soltanto vorrei essere forte
Una sua carezza placherebbe i pensieri
Il regalo che vorrei.
Sono fortunato a stare sotto un tetto
Il mio pensiero va ai solitari.
Non è più Natale
Chissà se tornerà mai lo spirito
Mentre vago ancora alla ricerca della pace.
R.

Mi hai chiesto tempo


La clessidra scorre
Non cambia il destino.
Vorrei che tu mi chiamassi
Per raccontarmi la tua giornata
Schiacciata dai tuoi ammassi di pensieri.
Non ti voglio più attendere
Non ha più senso
Perché mi devo logorare
Non lo capisco.
Potevi stringere la candela
Hai scelto di spegnerla
E in fondo siamo soli
Forse io più di te.
Non ti voglio più
Prima o poi te ne andrai
E saremo solo amanti dal volto bianco.
Dove andrò

Quante persone speciali cambiano?


Quanti ne hai visti perdersi
Tra complessi tramutati in teschi.
Oggi piove
Il mio animo respira profondamente
E scalda la voce.
Camminando riparato da un ombrello
Ascolto i miei demoni
Mi guardo nel riflesso e non sono bello
E loro dietro di me a fissarmi con i loro occhioni.
Qualche tempo fa eravamo tutti felici
La vita ci sembrava un parco divertimenti
E ora che cogliamo il senso delle piccole cose
I nostri volti si cospargono costantemente di lacrime.
Io ero più leggero
Il mio trono nell’empireo
Si è distrutto.
Ballano le mie incertezze
In un campo costellato da spine e bivi
Dove andrò?
Io, me stesso

L’ultimo dell’anno
Fisso il vuoto catatonico
La luna alta nel cielo.
Messaggi subliminali
Le nostre foto sfocate
Attaccato ad una vita miserabile.
Non volevo dirti addio
Sei il mio ricordo più bello
Ho chiesto aiuto a Dio
Non mi ha risposto e mi sono illuso.
Sfido questo destino
Faccio i conti con me stesso
Tra mille difetti che avvicino
E pregi che non riconosco.
Io contro il mondo
Con tante ombre intorno.
Comincia il nuovo anno
La rinascita, si spera
Un’altra lotta in cui dovrò schierarmi
Soccombere o lottare, a me la scelta.
Supernova

Dimmi quante persone cambiano


Se ne vanno
Quante vite vissute stranamente
Mentre noi siamo normali apparentemente.
Camminando velocemente in strada
Un silenzio assordante mi circonda
Esonda un fiume di pensieri
Più forti dell’altro ieri.
Mi troverai
Bloccato al suolo
In un’altra vita dove siamo uniti.
Dove sei stata quando chiedevo del tuo amore
Eri impegnata a lottare con i fantasmi
E io ti tesi la mano quasi cieco e sordo.
Un giorno mi troverai
In una supernova
Dove brilleremo di luce propria.
Questo non è il mito di Ulisse
Ma di un giovane uomo sognatore
Luci ed ombre nel mio viaggio
Vi abbraccio.

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