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Il rilievo nell’archeologia del costruito: esperienze a Pompei

Nicola SANTOPUOLI 1 - Sara SANTORO 2


1
Centro DIAPREM, Università di Ferrara
2
Università di Parma

Abstract
In the last fifty years, the problem of archaeological heritage conservation has been getting more and more
important.
From the concept of “mere conservation” or “maintenance and restoration”, a more balanced trend is spreading over
today. This approach starts from the assumption that each intervention is conceived as a final stage of an analytical
process, where the contribution of the archaeological studies is fundamental in reading, recording and interpreting
the data acquired on the building object of study.
Our team, composed by architects from Ferrara University, engineers and archaeologists from Bologna University,
archaeometrists from Parma University, since 1998 has been working on a research in Pompeii, in collaboration with
the local Archaeological Superintendence, whose current results are presented in this essay.

Introduzione dal "generale" conduca al "particolare", per acqui-


sire da una parte una visione sintetica, ma non
Negli ultimi cinquant’anni il problema della tute- superficiale, dei molteplici approfondimenti neces-
la e della conservazione del nostro patrimonio sari, e dall’altra sviluppare la capacità di interagire
archeologico ha assunto un’importanza sempre più con esperti e specialisti coinvolti nella prassi con-
rilevante: proprio in virtù di una matura riflessione servativa (Doglioni 1997 e AA.VV 1998).
sull’argomento, rispetto alle posizioni ideologiche
tradizionali di “pura conservazione” o di “manuten-
zione e ripristino”, oggi si è affermato un orienta- Archeologia del costruito
mento più equilibrato, che possiamo definire “criti-
co-conservativo” (Carbonara 1997, 1996). Tale L’archeologia del costruito, cioè l’analisi delle
approccio tiene conto della specificità di ogni inter- strutture murarie finalizzata alla ricostruzione delle
vento, concepito come fase conclusiva di un proces- loro fasi edilizie, alla loro documentazione e alla
so analitico, in cui l’apporto degli studi archeologici progettazione degli interventi di restauro (Parenti
assume un ruolo fondamentale per il sistema di lettu- 1988, Brogiolo 1988), in Italia è stata applicata
ra, registrazione e interpretazione dei dati acquisiti anzitutto ai monumenti medievali (Gelichi 1996),
sugli edifici oggetto di studio. Infatti, adottando sugli ad opera degli studiosi liguri dell'ISCUM
alzati i metodi dell’indagine stratigrafica è possibile (Mannoni 1976: 171-182), e solo dagli anni '90
storicizzare gli interventi costruttivi, e, nei casi in cui all'edilizia antica: in effetti, raramente capita ad un
siano presenti anche altre fonti di informazione, arri- archeologo classico di avere a che fare con muratu-
vare ad attribuire al dato materico una datazione 1. re estese e conservate per un’altezza rilevante,
Oggi più di ieri, dunque, agli operatori è richie- salvo che in alcuni importanti centri urbani, quali
sta una vasta competenza, che deve necessariamen- Efeso, Roma o Pompei. Fondamentali sono state le
te comprendere conoscenze “specialistiche” in vari esperienze condotte nella Crypta Balbi, a Roma, e
ambiti disciplinari: infatti, avendo come scopo nel corso dell'ultimo decennio a Pompei, in rela-
degli studi la redazione di un valido progetto con- zione ai nuovi interventi di restauro (Manacorda
servativo, occorre considerare in modo approfondi- 1985: 21-32).
to il bene archeologico sotto tutti gli aspetti. Ciò In tali contesti urbani, sembra opportuno
richiede un approccio analitico molto attento, che distinguere il rilievo planimetrico, realizzato con

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IL RILIEVO NELL’ARCHEOLOGIA DEL COSTRUITO: ESPERIENZE A POMPEI

1. - Rilevamento metrico-morfologico dell’Insula del Centenario della Regio IX. La lettura e l’interpretazione di tali informazioni
è stata sviluppata in modo strettamente interdisciplinare ad opera delle equipes di esperti che coordinano i diversi progetti.

i metodi della topografia, prima fase indispensa- d'uso e sul sistema di fondazione, recuperate attra-
bile di ogni documentazione, dal rilievo degli verso i saggi di scavo.
alzati, realizzato non solo come restituzione geo- La nostra équipe, composta da architetti
metrica dell'edificato, ma come individuazione dell'Università di Ferrara, ingegneri strutturisti e
degli interventi ed interpretazione dei rapporti archeologi dell'Università di Bologna, archeometri-
che intercorrono tra loro. sti dell'Università di Parma è impegnata dal 1998
Quest'ultimo è un settore di ricerca fortemente in alcuni programmi di ricerca a Pompei in colla-
interdisciplinare, al quale concorrono competenze di borazione con la locale Soprintendenza archeologi-
archeologia, archeometria (per la caratterizzazione ca (Casa dei Casti Amanti - Arch. Santopuoli,
dei materiali edilizi), archivistica (per il recupero Insula del Centenario e Casa del Maiale l'intera
della documentazione sullo stato conservativo e sugli équipe). In questi cantieri abbiamo dovuto affron-
interventi di restauro avvenuti nel tempo) e architet- tare e risolvere il problema del rilievo finalizzato a
tura, per ciò che concerne il rilievo. Quest’ultimo è obiettivi di volta in volta diversi.
inteso come raccolta, analisi e interpretazione di tutti Le elaborazioni fin qui realizzate sono innume-
i dati inerenti l'aspetto geometrico, spaziale, formale revoli e hanno riguardato sia questioni teoriche,
dell'organismo architettonico, con tutte le implicazio- quali la definizione e gli scopi del rilievo sia i
ni costruttive, strutturali, dei materiali e storiche 2. metodi, gli strumenti e le procedure da utilizzare
Inoltre, la lettura stratigrafica verticale così ottenuta, (metodo diretto, metodo topografico, metodo foto-
riceverà maggiore completezza se integrata con la grammetrico e successivi miglioramenti tecnici di
stratigrafia orizzontale, cioè con le informazioni che questo, quale il telerilevamento e il rilievo tridi-
provengono dall’indagine sui piani pavimentali e mensionale con laser scanner 3). Possiamo indicare

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2. - La formazione e il lavoro degli studenti in cantiere durante la campagna di rilievo grafico-fotografico. Si è ritenuto un obietti-
vo importante la normalizzazione dei metodi e degli strumenti, la definizione del livello di precisione e di conseguenza delle
forme delle elaborazioni.

sinteticamente gli scopi del rilievo in 1) misurazio- domus dotata di un'importante decorazione pittori-
ne, descrizione, rappresentazione 2) comparazione ca 4. Si tratta di un progetto con fini anche didattici,
3) classificazione 4) comprensione. in cui documentazione e indagini archeologiche
sono realizzate dagli studenti del Dipartimento di
I progetti Archeologia. Qui il problema del rilievo è di docu-
mentare in tempi e con costi ragionevoli un'enorme
superficie muraria (oltre 24.000 mq) e di poter
La Casa dei Casti Amanti è l'unico cantiere di
essere realizzato da personale del tutto privo di una
scavo aperto attualmente a Pompei, gestito diretta-
preparazione specifica. Per questo motivo all’inter-
mente dalla SAP, diretto dal dr. A. Varone con meto-
no del Progetto è stato promosso nell’iter formati-
dologie d'avanguardia secondo un'archeologia "com- vo degli studenti l’utilizzo di metodologie diagno-
plessiva", che riguarda sia gli aspetti archeologico- stiche non distruttive di tipo multispettrale, finaliz-
stratigrafici (ne sono venute importantissime nuove zate all’intervento conservativo, sulla base dei
conoscenze sulle modalità dell'eruzione) sia quelli di risultati ottenuti in ampi e approfonditi Progetti di
restauro e valorizzazione (fig. 1 e fig. 2). Ricerca. Le indagini, sempre strettamente integrate
Il Progetto Insula del Centenario, nato nel 1998 fra loro, hanno avuto come oggetto sia la struttura
dalla collaborazione fra Università di Bologna e complessiva dell’edificio, a partire dal contesto
SAP, riguarda la documentazione dello stato con- ambientale, sia i singoli ambienti, fino ad arrivare
servativo, lo studio archeologico e storico e le pro- agli elementi componenti 5.
poste di restauro e valorizzazione di un' insula sca- La Casa del Maiale è una c.d. "abitazione atipi-
vata nel 1879, comprendente una grandissima ca" di piccole dimensioni, nell'insula adiacente

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3. - Redazione di fotopiani controllati con i dati della lettura stratigrafica degli alzati.

quella del Centenario. È studiata dall'Università di informazioni è stata sviluppata in modo strettamen-
Parma, con le stesse metodologie utilizzate per te interdisciplinare ad opera delle equipes di esper-
l’Insula del Centenario, col fine di verificarne l'ef- ti che coordinano i diversi progetti.
ficacia su quelle abitazioni medio-piccole che rap- Con la documentazione realizzata nella prima
presentano la parte più cospicua della trama edili- fase è stato possibile individuare e integrare i pre-
zia di Pompei. Qui il problema è di carattere tecni- cedenti rilievi eseguiti dalla Soprintendenza
co: gli ambienti sono molto piccoli (m. 2x3) ma le Archeologica di Pompei, con la quale si è operato
pareti molto alte (fino a 7 metri). in piena sinergia, presupposto fondamentale affin-
In tutti e tre i casi va sottolineata l’importanza ché il progetto di ricerca potesse portare frutti
della campagna di rilievo con finalità di documen- duraturi e significativi. In questo modo è stato pos-
tazione, conoscenza e restauro, in un'ottica che sibile predisporre la messa in sicurezza delle strut-
comprende anche la formazione e la valorizzazio- ture soggette a rischio immediato (fig. 3 e fig. 4).
ne, spinta – è il caso della domus del Centenario- In primo luogo si è impostato il programma
fino alla virtual reality, utilizzando sia metodi gra- della campagna topografica correlata con il cantie-
fici convenzionali che nuove tecnologie, anche re didattico, con gli interventi di restauro di somma
d’avanguardia. urgenza e con la gestione dell’area, comunque
La documentazione realizzata comprende aperta ad un pubblico selezionato.
immagini e filmati di tipo digitale e cartaceo, ed il Sono state quindi messe a punto le procedure di
suo scopo principale è di fornire informazioni rilievo grafico e fotografico speditivo 6, sulla base di
generali e particolari sul complesso della struttura precedenti esperienze condotte dall'arch. Santopuoli
e delle superfici architettoniche. È importante sot- in campagne sistematiche di documentazione a fini
tolineare che la lettura e l’interpretazione di tali conoscitivi e conservativi 7 e di quelle condotte a

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ner, abbiamo finalizzato in modo specifico le opera-


zioni in vista della redazione di elaborati direttamen-
te utilizzabili per gli interventi conservativi, sulla
base delle esigenze dei funzionari e dell'apparato
della Soprintendenza. Durante la scansione tridimen-
sionale abbiamo constatato, inoltre, come la metodo-
logia sia applicabile alle varie scale dimensionali, e
quindi non solo per il rilievo di reperti e strutture
architettoniche, ma anche per il settore urbanistico.
Questo rende possibile creare modelli tridimensiona-
li dell'area degli scavi (punto di partenza per gli studi
di approfondimento) basati sulle scansioni di laser
scanner integrate opportunamente con le altre meto-
dologie (topografia, fotogrammetria, riflettografia e
spettrofotometria), così da ottenere una banca dati
digitale direttamente fruibile, integrabile con ulteriori
indagini ed utilizzabile per la gestione degli inter-
venti manutentivi e la valorizzazione delle strutture e
sui reperti archeologici (fig. 5 e fig. 6).
L'archivio delle immagini è stato poi strutturato
sia in atlanti cartacei che in formato digitale,
opportunamente organizzati e suddivisi in base un
sistema di codificazione che ripartisce l'intera strut-
tura architettonica in ambienti, rendendo possibile
individuare univocamente ogni dettaglio della
superficie indagata 10.
4. - Immagine del set allestito nella Casa dei Casti Amanti per Le operazioni di rilievo procedono in parallelo
il rilievo 3D con il Cyrax. con lo studio analitico delle murature attraverso la
lettura stratigrafica dei vari elementi e delle loro
Pompei da altri gruppi di ricerca. La scelta del siste- relazioni, l'osservazione delle tecniche di costru-
ma GFS (grafico e fotografico speditivo) ha com- zione delle murature e l'approfondimento archeo-
portato la realizzazione del manuale delle procedu- metrico dei materiali componenti, analisi redatta
re, e di convenzioni grafiche, d'uso degli strumenti, sotto forma di schede – di ambiente, di parete, di
prontuari di riconoscimento dei materiali e delle Unità Stratigrafica Muraria- rielaborazione di quel-
tecniche anche a scopo didattico e di annuali corsi le in uso presso gli archeologi medievisti di Siena
di addestramento degli studenti con un continuo ed integrate con le esperienze britanniche a
affinamento 8. Si è ritenuto un obiettivo importante Pompei. Tali studi sono in seguito confluiti nell’a-
la normalizzazione dei metodi e degli strumenti, la tlante digitale delle immagini che, abbinato ad
definizione del livello di precisione e di conseguen- informazioni di tipo testuale, hanno costituito una
za delle forme delle elaborazioni. più generale banca dati, che affianca e completa
In definitiva, si può affermare che le metodolo- quella su supporto cartaceo, da cui lo studioso e
gie fotografiche utilizzate nei singoli progetti di l’operatore interessato possono estrarre rapidamen-
ricerca (Centenario, Casa del maiale e Casti te informazioni di sintesi 11.
Amanti) rappresentano un perfezionamento e un
adattamento di tecniche già note, delle quali si è Le varie soluzioni tecniche al problema del
proposta la sistematizzazione partendo dalla catalo- rilievo sono dunque scelte ed applicate sulla base
gazione fotografica tradizionale e informatizzata, delle finalità che il rilievo stesso di volta in volta si
per redigere tavole tematiche sui vari aspetti mate- propone, ritornando continuamente sul campo e
rici, fino alla valutazione dello stato conservativo 9. rivedendo gli elaborati già realizzati, verificandoli
È importante sottolineare che mediante l'utilizzo sotto altre angolazioni, rifacendo ed aggiungendo,
di un’innovativa strumentazione come il laser scan- in un paziente work in progress interdisciplinare.

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Conclusioni

In definitiva, nell’arco di
tempo in cui sono stati
realizzati i progetti di
ricerca sulle case
Pompeiane non solo sono
state messe a punto avan-
zate tecniche di indagine
(per esempio, riflettografia
e telefotometria), ma sono
stati anche concretamente
affrontati in maniera siste-
matica ed integrata i prin-
cipali problemi conservati-
vi, analizzando lo stato di
degrado delle strutture e
5. - Modello 3D del peristilio della Casa dei Casti Amanti ottenuto con il Cyrax. delle superfici. In sintesi,
potremmo dire che a poco
a poco si è andata costituendo una complessa banca
dati riguardante gli aspetti superficiali e strutturali
(Custodi 2005), fino a definire un modello metrico-
morfologico.
È importante sottolineare come attraverso il
progetto di ricerca svolto sia stata definita una
metodologia operativa per affrontare lo studio
dell’insula nella sua complessità, dalla struttura
architettonica alle superfici dipinte e musive.
A nostro giudizio tale metodologia riveste un
particolare interesse soprattutto in virtù di due
caratteristiche: i) la possibilità che essa prevede di
incrementare sistematicamente la base dati iniziale:
infatti, le banche dati predisposte, cartacee e digita-
6. - Modello 3D complessivo dell’insula 12 della regione IX li, sono in realtà dei contenitori aperti, sempre
ottenuto attraverso l’integrazione dei diversi metodi di rilievo
(topografico, scansione 3D e diretto). aggiornabili sulla base dei sistemi di codificazione
stabiliti, e costituiscono perciò il punto di partenza
ideale per poter periodicamente programmare studi
ed ulteriori interventi conservativi; ii) la esportabi-
Certamente la realizzazione di tutto questo da lità ad altri siti ed in altri cantieri, seguendo una
parte degli studenti di facoltà umanistiche richiede logica di standardizzazione che è stata sempre una
un notevole impegno nella fase di controllo, ma è delle linee guida a cui ci siamo riferiti.
un problema superabile con un’organizzazione In prospettiva future e periodiche campagne di
severa, un numero di componenti delle squadre indagini sulle case analizzate, ed in particolare
limitato, fortemente coordinato e motivato, più sulle superfici dipinte, potranno contribuire a tene-
livelli di controllo, sistemi rigidi nell’organizzazio- re sotto controllo il suo stato di conservazione.
ne del materiale. Un risultato ancora migliore si
ottiene realizzando un’interazione stretta fra allievi
di architettura e di archeologia: infatti l'integrazio-
ne di metodi e scale di rilievo (quella architettonica Note
e quella archeologica) consente un miglior control- 1
Per ciò che riguarda le riflessioni sulla stratigrafia degli
lo della correttezza della documentazione e una elevati cfr. Francovich 1988, in cui si condensarono le espe-
gestione flessibile dei dati. rienze ormai pluriennali degli archeologi medievisti e degli

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architetti dediti al restauro ed una serie di convegni a fici opache) e hanno interessato sia le problematiche più gene-
Bressanone dedicati al rapporto fra conoscenza, manutenzio- rali connesse con il complesso architettonico, sia quelle più
ne e conservazione 1986, 1989 e, specificatamente all'archeo- particolari riguardanti la caratterizzazione dei materiali costi-
logia del costruito nel 1996, in contemporanea con l'uscita tutivi, la localizzazione e lo studio delle diverse forme di alte-
della rivista “Archeologia dell'Architettura”, che dava un razioni e di degrado presenti, la valutazione dello stato conser-
mezzo di comunicazione formalizzata a questa disciplina. Cfr. vativo degli ambienti e delle opere d’arte (specialmente
inoltre i numeri della rivista “Restauro & Città” e Brogiolo mosaici e pitture murali).
1994. 6
Si tratta di un sistema GFS (grafico e fotografico speditivo)
2
Da quando l'architettura antica ha cessato di essere il modificato, cioè un rilievo grafico, affiancato da riprese foto-
principale modello e campo d'esercizio formativo per gli grafiche e da una lettura stratigrafica delle superfici murarie.
architetti moderni (un rapporto che ha avuto il suo apice alla 7
Con il progetto Catalogazione del Patrimonio Archeologico
metà del XIX sec. con la generazione di rilevatori dell'Ecole Tunisino del 1997, coordinato dalla Banca Mondiale e strutturato
de Beaux Arts) si è consumata una separazione tra archeolo- dalla Memar Sit di Reggio Emilia, sono stati rilevati da operatori
gia e progettazione architettonica, che ha portato a considera- tunisini oltre 4000 monumenti di siti archeologici. Dopo la cam-
re il rilievo come una pratica puramente geometrica. La pagna ricognitiva, la Banca Mondiale ha aperto un proprio uffi-
grande tradizione del rilevamento, di formulazione ancora cio a Tunisi come riferimento per tutto il continente africano. È
ottocentesca, che trascurava gli aspetti strutturali costruttivi e stato organizzato nel corso del 2000 un programma di formazio-
quelli del contesto urbanistico, risolvendosi in una considera- ne di operatori e tecnici yemeniti, finalizzato alla formazione ed
zione della sola apparenza esteriore del monumento, è prose- al recupero dell’edilizia storica di un centro storico dello Yemen
guita fino al 1969, cioè alla crisi e ai dibattiti seguiti all'abo- del Sud. L’impostazione metodologica si fonda sui recenti risul-
lizione degli insegnamenti di “elementi di architettura e rilie- tati del lavoro di ricerca che ha interessato il centro storico di
vo dei monumenti”, che mettevano in luce l’esigenza di Bologna e sono stati coinvolti come istruttori alcuni operatori
distinguere fra l'organismo architettonico, registrato nelle sue tunisini formatisi all’interno del progetto di catalogazione sopra
qualità formali, e la rappresentazione grafica, condizionata descritto (Santopuoli 1988).
da inevitabili operazioni di sintesi iconografica. La necessità 8
La procedura di rilevamento prevede nell'ordine 1. il rilie-
di provvedere ad arginare il fenomeno del degrado del patri- vo topografico 2. Il rilievo metrico diretto in scala 1:20 3. La
monio edilizio nei centri storici ha portato negli stessi anni fotografia ortogonale dei fronti con riferimenti metrici 4. La
ad una ripresa di interesse al rilevamento delle architetture rielaborazione per sovrapposizione del rilievo e della fotogra-
antiche (soprattutto medievali).
fia, per controllo 5. L’accoppiamento del sistema GFS con
Dal 1975 in poi, questo rinnovato interesse ha condotto a
superare il concetto di rilievo architettonico come pratica inte- altri sistemi di rilievo per specifici settori, problemi e finalità
sa alla semplice registrazione dei dati dimensionali o tutt'al più 6. Alcuni approfondimenti con elaborazioni digitalizzate di
allo studio del singolo edificio decontestualizzato, aprendo tavole tematiche su specifici aspetti, architettonici, decorativi,
invece all' uso controllato di nuove tecnologie, anche di rile- strutturali 6. La creazione di una banca dati digitale interroga-
vamento indiretto (telerilevamento, che amplia notevolmente bile a più livelli.
9
le capacità analitiche), codificando convenzioni grafiche, fino Il rilievo fotografico, è stato adottato per la realizzazione di
ad intendere il rilievo come mezzo di lettura complessiva del- fotopiani controllati dei fronti interni.
l'organismo architettonico. Le riprese fotografiche sono state effettuate sulla base
Il rilievo è oggi finalizzato sia alla conoscenza che al restau- della collocazione ed esposizione del fronte e delle singole
ro e non costituisce un momento di passiva registrazione dei zone, con un attento controllo della resa cromatica, ponendo
dati dimensionali, ma analizza il monumento secondo un nell’inquadratura un campione di riferimento come la Kodak
numero (pre)definito di aspetti, «pertinenti e criticamente color control patches (banda Kodak), così da tenere conto
approfonditi», sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo delle eventuali variazioni della temperatura colore. Infatti,
(Docci 1984). attraverso il confronto fra la banda Kodak che compare nel-
3
Gli strumenti utilizzati sono i laser scanner 3D Cyrax e l'immagine digitale e quella originale, diventa possibile
Minolta Vivid 700, gestiti dal personale del laboratorio Nub determinare rapidamente le eventuali dominanti durante la
Lab della Facoltà di Architettura di Ferrara. fase di elaborazione delle immagini digitali. Esse vengono
4 poi corrette via software con riferimento all'immagine digita-
Il progetto è diretto dalla Soprintendenza Archeologica di le, oppure regolando i cromatismi con filtri opportuni per
Pompei (Prof. P. G. Guzzo e Dott. A. d'Ambrosio, Arch. E. quanto riguarda la stampa della diapositiva. È stato speri-
Gallo, Geom. A. Pollio) e dalla Prof.ssa D. Scagliarini Corlàita mentato sul campo che con le fotocamere digitali è possibile
(Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna). ottenere più agevolmente, grazie per esempio ad un’affidabi-
Responsabile Scientifico Operativo: Prof.ssa S. Santoro
le taratura del bianco, una migliore qualità nella resa croma-
Bianchi (Facoltà di Lettere dell’Università di Parma).
Segreteria Scientifica: Dr.ssa A. Coralini (Dipartimento di tica, evitando quasi sempre di ricorrere a operazioni di corre-
Archeologia dell'Università di Bologna). Rilievo 3D e indagini zione. Inoltre, in questo modo è stato costruito già in fase di
multispettrali: Arch. N. Santopuoli, Arch. M. Balzani, F. campagna un archivio digitale (Santopuoli 1998 e 2000,
Ferrari (laboratorio Nub Lab della Facoltà di Architettura di Briganti 1998).
10
Ferrara), Prof. L. Seccia (C.I.R.A.M., Università di Bologna). Gli Atlanti all’inizio riportano una serie di tavole esplicati-
5
A questo proposito, è opportuno precisare che le indagini ve sulla campagna fotografica e sul sistema di codificazione
tecniche che sono state progressivamente decise sono tutte adottato, con indicazione anche dei percorsi di accesso e dei
state effettuate secondo le raccomandazioni UNI-Normal punti di ripresa fotografica.
11
(2/80: Archiviazione di materiali lapidei: Schema di scheda, In particolare per i Casti amanti la banca dati è strutturata
3/80: Materiali lapidei: campionamento, 17/84: Elementi a tre livelli, per venire incontro il più possibile alle esigenze di
metrologici e caratteristiche dimensionali: determinazione gra- coloro che dovranno accedere virtualmente al complesso
fica, 18/84: Rilevamento della funzionalità degli impianti tec- archeologico.
nici: schema di scheda, 20/85: Interventi conservativi: proget- Il primo livello, utile per una rapida consultazione, è stato
tazione esecuzione e valutazione preventiva, 1/88: Lessico per realizzato in modalità ipertestuale fruibile con un opportuno
la descrizione delle alterazioni e degradazioni macroscopiche web browser. Nel secondo livello, il materiale è stato archivia-
dei materiali lapidei, 27/88: Caratterizzazione di una malta, to mediante la creazione di direttori con opportune ramifica-
28/88: Composizione chimica dei materiali lapidei, 30/89: zioni, dove i numeri di codice identificano i singoli ambienti
Metodi di controllo del Biodeterioramento, 36/92: Glossario dell’insula. Nel terzo livello, il materiale è stato archiviato più
per l’edilizia storica nei trattati dal XV al XIX secolo, 42/93: semplicemente mediante la creazione di un numero più limita-
Criteri generali per l’applicazione delle PnD (prove non to di direttori, dove i numeri di codice identificano i singoli
distruttive), 43/93: Misure colorimetriche strumentali di super- ambienti dell’insula.

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IL RILIEVO NELL’ARCHEOLOGIA DEL COSTRUITO: ESPERIENZE A POMPEI

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ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ARCHEOMETRIA CENTRO UNIVERSITARIO EUROPEO
Milano PER I BENI CULTURALI
Ravello

SCIENZE E MATERIALI DEL PATRIMONIO CULTURALE

ARCHEOMETRIA DEL COSTRUITO


L’edificato storico:
materiali, strutture e rischio sismico
Atti del convegno nazionale di Archeometria
(Ravello 6-7 febbraio 2003)

a cura di
Gino Mirocle Crisci e Caterina Gattuso

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Bari 2006
SOMMARIO - SUMMARY
F. Ferrigni L. Ercoli, G. Rizzo, F. D’Agostino
Scienze esatte, scienze umane, costruito Le calcareniti e le malte della Porta Nuova a
storico Palermo
A. Abbate, F. Antonelli, L. Baccelle Scudeler, S. L. Fiora, A. Borghi, T. R. Canalis, R. Sandrone
Cancelliere, L. Lazzarini, F. Mannuccia I materiali lapidei del Forte di Fenestrelle (Val
La pietra di Piazza Armerina (EN): origine, caratter- Chisone, Piemonte)
istiche fisico-meccaniche e degrado, C. Gattuso, N. Totaro, D. Idà
con un esempio di studio La difesa sismica nei centri storici:
P. Acquafredda, A. Cinquepalmi, R. Laviano, I.M. metodo per l’analisi strutturale dell’arco di con-
Muntoni trasto
Indagine archeometrica su fornelli, intonaci e P. Gattuso
ceramiche dell’età del Bronzo da Monopoli - Un sistema costruttivo antisismico applicato in
Piazza Palmieri (Bari) Calabria: la “casa baraccata”
M.L. Amadori, G. Raffaelli, M.R. Valazzi, R. Bigini, F. M.R. Langiu, P. Mameli
Mangani La Trachite rossa di Banari, un lapideo vulcanico di
La manutenzione come strumento per la verifica largo utilizzo nella Sardegna settentrionale:
dello stato di conservazione dei manufatti lapidei: indagini preliminari su caratterizzazione, provenien-
il palazzo ducale di Pesaro za e forme di degrado
M.L. Amadori, Elena Gramegna, Filippo Mangani G. Mafodda, M. Triscari
Il palazzo di S. Michele in Fano: studio dei materiali La Torre della Lanterna a Messina
impiegati e del loro stato di conservazione P. Mazzoleni, R. Punturo, L.G. Russo, P. Censi, A. Lo
L. Barbi, S. Briccoli Bati, G. Ranocchiai Giudice, D. Marletta, A. Pezzino
Proprietà meccaniche di laterizi tradizionali I materiali lapidei dell’apparato di facciata della
Chiesa di S. Nicolò L’Arena di Catania:
D. Barca, R. De Rosa, S.T. Levi caratterizzazione e considerazioni sulla provenienza
Studi di provenienza di ceramiche preistoriche della
Sicilia orientale e delle isole Eolie M. Milazzo, N. Ludwig, V. Redaelli, E. Rosina
Comparazione di metodi termovisivi per l’identifi-
A. Boato, D. Pittaluga cazione di aree umide
Trasformazioni strutturali ardite nell’architettura su materiali dell’edilizia storica
genovese di età moderna:
F. Miniaci, G.A. Porco, D. Romano
indagini archeologiche ed archeometriche
Tecniche di monitoraggio per il controllo degli stati
A. Bonazza, C. Sabbioni, G. Zappia, O. Favoni, G. di dissesto sugli edifici storici
Gobbi M. Rosso
L’arsenale di Venezia: un cantiere aperto Schematizzazione grafica ad uso informatico di un
F. Carò, A. Di Giulio edificio monumentale ai fini della conservazione
Studio tessiturale di malte e intonaci attraverso anal- P. Santi, A. Renzulli, G. Serri, M. Luni
isi d’immagine: primi risultati su Verso la realizzazione di una banca-dati delle pietre
attendibilità e confrontabilità con altri approcci utilizzate per pavimentare la via Flaminia:
analitici studio petro-archeometrico del basolato di
F. Casali, B. Barbieri, M. Bettuzzi, R. Brancaccio, S. Ocriculum (Terni)
Cornacchia, M. Giordano, M.P. Morigi, N. Santopuoli, S. Santoro
A. Pasini, D. Romani, A. Aldrovandi Il rilievo nell’archeologia del costruito: esperienze a
Sviluppo di sistemi per tomografia e radiografia digi- Pompei
tale con raggi X per applicazioni in archeometria
P. Todaro
G.M. Crisci, D. Miriello Il rischio sismico nel centro storico di Palermo:
I materiali del costruito tradizionale: un mondo rigidità sismica e modelli geologici semplificati
ancora in gran parte da scoprire per terreni di sedime di fondazioni datate
A. Custodi, L. Sciortino U. Tonietti
Il progetto “Insula del Centenario” a Pompei: il con- Una geniale soluzione strutturale per la parete auto-
tributo del DISTART - portante di Benedetto da Maiano
Scienza delle Costruzioni - di Bologna in Palazzo Vecchio a Firenze
M. Davoli, L.G. Russo, A. Pezzino, G.M. Crisci M. Triscari, G. Barone, G. Mafodda, P. Pino, G.
Caratterizzazione delle fasi idrauliche e provenienza Sabatino
dei materiali pozzolanici Litologie ornamentali messinesi: il calcare a polipai
impiegati nelle malte del centro storico di Catania dalle cave di Tre Monti
G. De Canio, E. Renzi, N. Ranieri L. Lazzarini, I.M. Villa, D. Visonà
Sperimentazioni su tavola vibrante all’Enea per la Caratterizzazione e identificazione di alabastri usati
protezione di strutture storico-monumentali in antico

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