Sei sulla pagina 1di 2

Sovrapprezzo per onere nucleare e per nuovi impianti da fonti

rinnovabili e assimilate

Numero procedura: 2003/2246

Oggetto: Sovrapprezzo per onere nucleare e per nuovi impianti da fonti


rinnovabili e assimilate

Materia: Fiscalità e dogane

Direzione generale: TAXUD

Causa: ---

Norme comunitarie: Art.90 Trattato CE

Inadempienza: Violazione diritto comunitario

Fase: Messa in mora complementare Art. 258 TFUE (ex art. 226 TCE)

Il motivo alla base dell'infrazione è che «i plus pagati in bolletta dagli utenti
per finanziare gli oneri dell'uscita dal nucleare e gli incentivi alle produzioni con
fonti rinnovabili gravano su tutta l'energia elettrica, indipendentemente dal luogo di
produzione»1. La cosa, però, non vale per i rimborsi, che invece vengono concessi
soltanto ai produttori italiani, penalizzando così le produzioni estere. Il che va
contro le regole del mercato europeo.
Il caso più famoso, in questo senso, è quello della provvedimento Cip6, con cui
si è deciso il sostegno alle fonti rinnovabili e assimilate. Il finanziamento «assume la
forma di acquisti garantiti di elettricità da parte dello Stato ad un prezzo superiore a
quello di mercato per un periodo di otto anni» 2. La differenza viene pagata dai
consumatori «con il sovrapprezzo della componente tariffaria A3», destinata, però,
solo ai produttori italiani. A detta dell'Unione Europea, a trarre vantaggio da tutto
ciò sono ventitre imprese italiane, fra cui Enel, Edison, Erg e Rosen Rosignano
Energia.
Solo nel 2005 gli incentivi alle rinnovabili sono ammontati a 1,7 miliardi e alle
assimilate a 4 miliardi3. Le energie assimilate derivano dagli inceneritori di rifiuti,
dai termovalorizzatori, dagli impianti che consentono di produrre energia elettrica
bruciando gli scarti della lavorazione del petrolio4.

1 http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLDE6192OX20100210?sp=true
2 http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLDE6192OX20100210?sp=true
3 http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLDE6192OX20100210?sp=true
4 http://www.impresaoggi.com/it/d_er.asp?cacod=177
Poi c'è la questione dei rimborsi per l'uscita dal nucleare, considerati
dall'Unione Europea troppo generosi. Questi rimborsi vengono dati dallo Stato
italiano alle aziende che hanno dovuto interrompere la produzione di energia
nucleare in seguito al referendum del 1987.
A questo proposito la UE sottolinea che «la costruzione e lo smantellamento
finale delle centrali nucleari fanno parte dei costi fissi che sono coperti durante il
ciclo di vita dell'impianto dai rispettivi produttori» e che «una quota di risorse
finanziarie avrebbe dovuto essere messa da parte dagli operatori durante il ciclo
produttivo degli impianti»5. Inoltre «una parte dei costi inerenti alla gestione dei
rifiuti avrebbe dovuto essere sostenuta dagli operatori nucleari prima della chiusura
definitiva degli impianti»6.
La Commissione Europea, però, «non mette in discussione il rimborso per le
centrali la cui costruzione è stata bloccata dal referendum, come quella di Montalto
di Castro, prima della loro entrata in funzione» 7.

5 http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLDE6192OX20100210?sp=true
6 http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLDE6192OX20100210?sp=true
7 http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLDE6192OX20100210?sp=true

Potrebbero piacerti anche