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Il regno d’Italia é una monarchia costituzionale e quindi il

parlamento e il governo entrambi scelti dal popolo.


Il governo ha il potere esecutivo che divide con il re.
A capo del governo c’è chiamato il primo ministro, che viene
eletti ogni 4 anni.
Il parlamento ha il potere legislativo, quindi fa le leggi.
Il potere giudiziario é affidato alla magistratura.
Nelle elezioni che si fanno dopo la nascita del regno d’italia,
vincono i governi guidati dai partiti da destra, conservatori.
Sono primi governi e perciò si chiamano i primi governi della
destra storica, ci saranno per 15 anni, dal 1861 fino al 1876.

Ci saranno una serie di problemi post unitari;

-Limitata partecipazione dei cittadini alla vita politica; cioè


gli italiani che votavano erano soltanto il 2%.

Ciò accadeva poiché avevano diritto al voto solo i maschi con


età superiore ai 25 anni in grado di leggere e scrivere.

In più dovevano pagare imposte pari a 40 lire, cifra enorme


all’epoca.

Il 98% dei cittadini quindi non poteva votare


-La “piemontesizzazione” cioè l’applicazione del modello
piemontese a tutto il regno, cioè si applicano le stesse leggi, le
strutture, etc.. a tutto il regno d’Italia.
Il modello scelto sarà quindi, quello unitario, cioè nasce un
unico stato con un unico governo.
Questo diventa un problema, poiché il regno d’Italia era un
territorio appena nato e un solo modello non si poteva
adattare alle diverse esigenze di tutti quelli che in passato
erano stati che componevano l’Italia.
*Lo stato viene organizzato il 59 province amministrative
guidate da un prefetto divise a loro volta in comuni.
Viene introdotto un unico codice civile, una raccolta di leggi
per gestire i rapporti tra i cittadini, viene applicato un unico
sistema per pesi e misure cioè il sistema metrico decimale, e
viene messa come unica moneta, la lira.
Inoltre si addestrano i giovani italiani a combattere con la
leva obbligatoria, cioè servizio militare obbligatorio.
Come costituzione si prende quella dello statuto albertino,
poichè concessa da Carlo Alberto, che verrà applicata a tutto
il Regno d’Italia.
-Bilancio in rosso; lo stato italiano è in difficoltà economica,
poiché si erano affrontate molte guerre.
I pochi soldi rimasti erano stati investiti per creare
infrastrutture, per rendere l’Italia un paese unito anche
attraverso la costruzione di le strade, ponti, ferrovie...
Il governo di destra impone più tasse, tra cui la tassa sul
macinato(grano) che tocca un bene di prima necessità.
Tuttavia con questo sistema alla fine nel 1865, si otterrà il
pareggio del bilancio.
-Mancata unità nazionale, mancavano ancora veneto con
Trento e Trieste, Lazio e Roma.
Grazie alla 3 guerra di indipendenza e alle vittorie prussiane
il regno d’Italia ottiene il veneto.
-Questione meridionale, cioè si crea una differenza tra sud e
nord.
Il sud era molto più arretrato sia in campo economico,
agricolo che d’istruzione.
I contadini rimangono in una condizione di miseria e di
sfruttamento da parte dei baroni e aspettano che arrivi una
riforma in loro favore.
Con la nascita del servizio di leva obbligatoria le cose
peggiorano, poiché allontana dai campi le braccia dei ragazzi
più giovani.
Questo esaspera gli animi e nella campagne scoppia il
fenomeno del brigantaggio, cioè agricoltori armati che
attaccano l’esercito e rubano, per esprimere il loro problema
causando gravi disordini tra il 1862 e il 1863.
Lo stato invece di comprendere che c’erano dei problemi da
risolvere, sceglie la forza, scegliendo lo stato d’assedio, cioè si
proclama quando lo stati attraversa un periodo di pericolo per
cui si da il via di intervenire con l’esercito.
In queste battaglie muoiono circa 7000 briganti e il resto
condannati a morte.
I problemi del sud però purtroppo rimangono irrisolti.
-questione romana cioè il sogno degli italiani è che diventi
Roma la capitale d’Italia e non più Torino.
Roma però faceva ancora parte dello stato della chiesa e in
più i governi della destra non volevano attaccare il papa,
poiché è il rappresentante della religione cattolica e si
causerebbero incidenti a livello nazionale, e in più è protetto
da Napoleone III.
Garibaldi tenterà di prendere Roma con le armi e i volontari
senza successo, poichè verrano stroncati subito da Napoleone
III.
Nel 1870 è in corso la guerra franco-prussiana, dove la
Francia sta perdendo, approfittando di ció, un gruppo di
soldati bersaglieri dell’esercito regio, dopo un
bombardamento a cannonate aprono una breccia a Porta
Pia.
I bersaglieri attraverseranno la porta, entrando a Roma e
sconfiggono l’esercito del papa.
Dopo questo episodio, il Lazio e Roma vengono annessi al
Regno d’Italia e Roma diventa ufficialmente la capitale nel
1871.
Il papa non prende bene questo episodio e si arriva ad una
rottura con la chiesa.
Per riparare la questione, il parlamento approva le legge
sulle guarentigie(garanzie), cioè si offrono al papa le
garanzie, in particolare:
-si assicura al papa il libero controllo di alcuni palazzi, tra
cui quello del Vaticano, del Laterano e della Villa di Castel
Gandolfo (quello che rimane dello stato della chiesa)
-inoltre, si offre al papa un compenso annuo di denaro.
Il papa rifiuta e non riconosce il nuovo Regno d’Italia.
Scriverà una bolla “non expedit”, con cui vieta ai cattolici
italiani di partecipare alla vita politica del regno, non
votando e non presentandosi alle elezioni.
Ció creerà una frattura profonda tra lo stato e la chiesa.

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