Sei sulla pagina 1di 2

CAPITOLO 1, DOMANDE

1) Qual'è il principale problema che pone la valutazione delle variabili psicologiche?


Il primo problema da risolvere, nel caso della psicologia, sta nell'impossibilità di basarsi sulla
''psicometria ingenua'' (tentativo spontaneo e del tutto ascientifico di verificare la presenza di una
caratteristica psicologica in una o più unità di analisi) per risolvere problemi di natura psicologica. É
necessaria una procedura che permetta di valutare le caratteristiche nel modo più oggettivo
possibile. Questa procedura è la psicometria, che si occupa dello sviluppo dei test psicologici e
della ricerca sui metodi di misurazione oggettiva delle variabili psicologiche utili all'assessment
psicologico degli individui.

2) In che cosa consiste l'assessment psicologico?


L'assessment psicologico può essere definito come quella procedura di valutazione dell'individuo
che permette di descrivere e spiegare la condizione psicologica dell'interessato.

3) Che cosa misurano effettivamente i test psicologici?


I test psicologici non misurano le persone, bensì solo alcuni loro attributi, o caratteristiche
psicologiche.

4) In cosa consiste una scala di riferimento?


Scala di Mohs: durezza dei minerali; un minerale è più duro di un altro se riesce a graffiarlo.
Identificò dieci materiali di riferimento che rappresentavano i gradi di durezza che potevano essere
incontrati in natura. Sulla base di questa scala di riferimento ogni elemento rappresenta uno
standard, il cui numero corrispondente costituisce una misura.
Innanzitutto è stata definita una classe di oggetti, unità di analisi portatrici della caratteristica che si
vuole misurare (minerali). In secondo luogo è stata definita una proprietà empirica di questi oggetti
(ossia la possibilità di scalfire o essere scalfiti dagli altri). In base alle prove empiriche è stata creata
una serie di campioni (10 minerali standard che rappresentano in ordine crescente la caratteristica
da misurare: la durezza). Infine è stato definito un metodo di misurazione, basato sul confronto
dell'oggetto da misurare con i campioni della scala.

5) Che differenza c'è tra relazione d'ordine empirico e relazione d'ordine delle misure?
La relazione d'ordine delle misure corrisponde alla relazione d'ordine empirico che sussiste fra gli
oggetti: le misure riproducono in un dominio numerico le relazione empiriche.

6) Che cosa si intende per caratteristica misurabile?


La caratteristica, attributo o proprietà di un oggetto o di un'unità di analisi è ciò che vogliamo
misurare, ciò su cui viene compiuta la misura e a cui afferisce quello che viene misurato. Questa
caratteristica si manifesta in almeno due modi diversi e viene detta variabile. Se si manifesta in una
sola modalità prende il nome di costante. Le variabili vengono a loro volta misurate sulle unità di
analisi.

7) In che cosa consiste una struttura additiva?


Una caratteristica misurabile è la quantità; gli attributi sono misurabili quantitativamente quando
possiedono una particolare struttura interna, la struttura quantitativa. In generale la misurazione si
basa sulla possibilità di esprimere come quantità attraverso il conteggio di un'unità di misura, le
caratteristiche degli oggetti reali.
La struttura additiva, invece, consiste nel rendere due oggetti uguali rispetto ad una determinata
proprietà.
8) Chi è stato uno fra i primi a proporre un metodo di misura delle variabili psicologiche
assimilabile alla misurazione delle scienze fisiche? In quale disciplina?
Fechner, seconda metà dell'Ottocento, psicofisica, uno dei primi tentativi di misura pisicologica,
nata con lo scopo di individuare una relazione oggettiva fra stimolo fisico e sensazione oggettiva.
Indagava i processi sensoriali e percettivi.

9) Che cosa stabilisce la legge psicofisica?


La legge psicofisica di Fechner stabilisce che l'intensità della sensazione varia in base al logaritmo
dell'intensità fisica dello stimolo e a una costante.

10) Quale autore ha proposto la definizione utilizzata ancora oggi di misurazione in psicologia?
Stanle Smith Stevens: ''the assignment of numerals to obects and events according to rules'';
assegnazione di etichette numeriche a oggetti ed eventi in base ad una qualche regola.

11) Qual'è l'argomentazione proposta da Fechner per dimostrare che le intensità delle sensazioni
sono additive? Qual'è il difetto di questa argomentazione?
Fechner afferma che le parti uguale che possono essere concepite come componenti di una
grandezza totale hanno la stessa grande delle parti uguali la cui grandezza totale può essere
scomposta (=additività). L'errore di Fechner è stato il considerare che gli attributi psicologici siano
quantitativi.

12) Spearman: modello di misurazione dell'intelligenza.


13) Differenza tra percezione empirica, deduzione di relazioni e deduzione dei termini di
correlazione.
Spearman propose una teoria quantitativa che aveva lo scopo di spiegare la prestazione ai test
intellettivi. Egli riteneva che gli attributi psicologici fossero quantitativi e il problema fondamentale
da risolvere fosse quello di trovare le procedure per misurarli. Nel caso dell'intelligenza sosteneva
che andassero distinti i significati dei termini e dei fatti circa le cose.
In certe condizioni il punteggio ottenuto da una persona a un test può essere suddiviso in due
componenti, una che rimane costante in tutti test dello stesso tipo, fattore generale (g), l'altra che
varia da test a test, fattore specifico. Il fattore g viene anche definito potenza, qualcosa di innato,
che non poteva essere modificato.
I tre principi qualitativi della cognizione, grazie ai quali è possibile individuare la risposta corretta a
una domanda di un test, sono:
-La percezione empirica: percezione e comprensione di ogni elemento dell'analogia data.
-Deduzione di relazioni: inferenza della relazione fra i primi due termini.
-Deduzione dei termini di correlazione: capacità di applicare il rapporto inferito a un ambito
diverso.

14) Quali sono le posizioni di Cattel e Thorndike rispetto alla misurazione in psicologia?
Cattell riteneva che la psicologia non potesse raggiungere i livelli di certezza ed esattezza delle
scienze fisiche, a meno che non si basasse sull'esperimento e sulla misurazione.
Thorndike riteneva che qualunque cosa esista, esiste in una certa quantità e per conoscerla in
modo approfondito bisogna conoscere la sua quantità, la quale è variabile.

16) In che cosa consiste il multidimensional scaling?


Il multidimensional scaling è un metodo che permette di stimare, senza assunzioni a priori,
l'organizzazione di un continuum percettivo interno anche in assenza di informazioni fisiche sugli
stimoli (Shepard).

Potrebbero piacerti anche